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giovedì 7 maggio 2020

Dal 18 maggio tornano le celebrazioni con il popolo



 È stato firmato questa mattina, a Palazzo Chigi - Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Protocollo che permetterà la ripresa delle messe. Il testo giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra la Conferenza episcopale italiana, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno - nello specifico delle articolazioni, il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci - e il Comitato Tecnico-Scientifico.

Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali.
Nel predisporre il testo si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale.

Leggi il Protocollo nel dettaglio: https://bit.ly/2YGYt83

Fonte: CEI

Le regole – L’ingresso in chiesa

Si accede in chiesa in modo individuale, senza procurare assembramento, e deve essere garantito il distanziamento tra i fedeli.
All’interno dell’edificio, è stabilita una capienza massima dal sacerdote, tale che tra i fedeli presenti ci sia la distanza di almeno un metro.
Ci saranno volontari e collaboratori, con appositi dispositivi di protezione, che favoriranno l’ingresso e l’uscita dalla chiesa. Se la partecipazione alle funzioni è spesso superiore alla capienza massima, bisognerà aumentare le funzioni religiose e non il numero di posti disponibili in chiesa.
Chi entra in chiesa ha l’obbligo di indossare la mascherina e deve avere a disposizione, all’ingresso della stessa, gel igienizzante per pulirsi le mani.
L’accesso non è consentito: a chi ha la temperatura corporea superiore o pari a 37,5 gradi, o è stato in contatto con persone colpite da Covid-19.

Le regole – L’igienizzazione dell’edificio

Tutta la chiesa, compresa la sagrestia, devono essere igienizzate al termine di ogni celebrazione. In particolare vasi sacri, ampolline, microfoni, ecc vanno disinfettati in modo approfondito. Le acquasantiere, per ora, restano ancora vuote.

Le regole – La liturgia

E’ necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri, non è ammesso il coro, ma ok ad un solo organista.
Tra i riti preparatori alla Comunione, lo scambio della pace è omesso.
Per la distribuzione della Eucaristia, il celebrante e l’eventuale ministro, devono indossare mascherina e guanti monouso, curare l’igiene delle loro mani, e tenendo una adeguata distanza dal fedele, abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani del fedele stesso.
Le offerte vanno raccolte in appositi contenitori collocati all’ingresso della chiesa o in altri luoghi ritenuti idonei.

Le regole – I sacramenti

Queste disposizioni, relative a distanziamento, dispositivi di protezione, ecc, si applicano anche per Battesimo, Matrimonio, Unzione degli Infermi ed Esequie.
La Penitenza, invece, va amministrata in luoghi ampi e aerati, che consentono il rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza del sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina. Le Cresime (Confermazione) sono rinviate.

Le regole – Le comunicazioni ai fedeli

All’ingresso di ogni chiesa andrà esposto un manifesto nel quale si elencano: 1) il numero massimo di partecipanti alle funzioni; 2) il divieto di ingresso per chi ha la temperatura corporea pari o oltre i 37,5 gradi o è stato in contatto con persone positive al coronavirus; 3) l’obbligo di mantenere la distanza per accedere in chiesa, l’uso della mascherina e della igienizzazione delle mani.
Laddove la chiesa non consente la pratica applicazione di queste regole, il Protocollo suggerisce celebrazioni all’aperto, sempre nel rispetto delle norme sanitarie indicate.

 Fonte: Aleteia

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