tag:blogger.com,1999:blog-30670510892364409722024-03-18T15:33:42.131+01:00Medjugorje tutti i giorniMedjuttgiornihttp://www.blogger.com/profile/08761347032504370020noreply@blogger.comBlogger4176125tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-80739709798880688902024-03-18T15:00:00.003+01:002024-03-18T15:33:08.630+01:00Messaggio del 18 Marzo 2024 - MEDJUGORJE<p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEilJ11f9CnXKDrG0wrvPQJ6rpwNh_fIVLBLPoCHWoGhZCt5BYtn0hk-kApncz8OsbmGfprjvG8VK-HXvZ683zkxe3kLbCuns2n9hlk75lg-azYCmhDfJnhOgxE7wyqrqG_82DAsL28dKlSiCRP7ZBzxzscHo-O7ul3693myn72WrJBcyPJoEJeqR2OnHkyf" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="874" data-original-width="1563" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEilJ11f9CnXKDrG0wrvPQJ6rpwNh_fIVLBLPoCHWoGhZCt5BYtn0hk-kApncz8OsbmGfprjvG8VK-HXvZ683zkxe3kLbCuns2n9hlk75lg-azYCmhDfJnhOgxE7wyqrqG_82DAsL28dKlSiCRP7ZBzxzscHo-O7ul3693myn72WrJBcyPJoEJeqR2OnHkyf=w640-h358" width="640" /></a></span></div><span style="font-size: large;"><br /><br /></span><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">La veggente Mirjana Dragićević-Soldo ha avuto apparizioni quotidiane dal 24 giugno 1981 al 25 dicembre 1982. Nell'ultima apparizione quotidiana, la Madonna, affidandole il decimo segreto, disse che le sarebbe apparsa una volta all'anno, il 18 marzo. Così è stato durante tutti questi anni. L'apparizione è iniziata alle 13:23 ed è durata fino alle 13:27</span></span></p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">"</span></span></i><span class="x193iq5w xeuugli x13faqbe x1vvkbs x1xmvt09 x1lliihq x1s928wv xhkezso x1gmr53x x1cpjm7i x1fgarty x1943h6x xudqn12 x3x7a5m x6prxxf xvq8zen xo1l8bm xzsf02u x1yc453h" dir="auto"><i><span style="font-size: x-large;">Cari
figli, io sono con voi grazie all’amore misericordioso di Dio. Ed è per
questo che, come madre, vi invito a credere nell'amore. L'amore che è
comunione con mio Figlio. Con amore aiutate gli altri ad aprire i loro
cuori per conoscere mio Figlio e per amarLo. Figli miei, l'amore fa sì
che mio Figlio illumini i vostri cuori con la Sua grazia, cresca in voi e
vi doni la pace. Figli miei, se vivete l'amore, se vivete <a tabindex="-1"></a>mio Figlio, avrete la pace e sarete felici. La vittoria è nell'amore. Vi ringrazio</span></i>!</span><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">"</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-50188690005565516642024-03-09T19:09:00.006+01:002024-03-09T19:09:44.461+01:00Rinuncia a un’eredità miliardaria per seguire Cristo: "a Medjugorje è iniziata la mia nuova vita."- TESTIMONIANZA<p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQUblIpUGGm39rSyYI-JlktZ9DwGg9l7ME30gu1HX7rWRpAOa4VoNnDFkpOMIWx9ewtTK4xyR2ws_fZpz4fULx-sSTY9tjYhMWUPIPDQDDpV7NJ13DJPBVQefZGJC0u_m3v00jKDK6yrQ-dI_Um9jXwlSKcFdtEE4q_Wu8ZQzaoyTEV11KzHXT6Gwsk4WS/w640-h480/35989_XXL.jpg" width="640" /></span></i></div><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i><p></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">Un giovane miliardario austriaco lascia tutto e va in seminario. E’ passato da Medjugorje</span></span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">Grande sorpresa ha destato nel mondo economico austriaco la rinuncia a un’eredità miliardaria da parte di un giovane figlio di nobile famiglia. Georg Mayr Melnhof, di Salisburgo, 27 anni, nono di dieci figli, laureato a Vienna, dopo aver assunto la guida dell’azienda paterna all’inizio del 1995, ha deciso in settembre di entrare in seminario. “Le cose sono andate così:</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">"Mi ero recato a Medjugorje più volte dal 1982, ma solo nel 1987 ho avuto la mia vera conversione. Guarito dopo mesi di malattia, in cui ho avuto modo di riflettere sul messaggio, nonostante la mia paura a stare con la gente, sono stato chiamato a guidare a Medjugorje un gruppo di giovani nella Pasqua di quell’anno. Un tuffo nel vuoto, ma lì è iniziata la mia nuova vita. In un mattino del 6 settembre dello stesso anno, di nuovo pellegrino a Medjugorje, sono stato colpito da un passo della Bibbia: Nessuno potrà mai essere mio discepolo se non rinuncerà a tutti i suoi beni (Lc 14,33). E nella Messa ascoltata subito dopo in lingua tedesca, una voce intensissima mi diceva di seguire quella chiamata. Tornato a casa, comunicai a mia madre il desiderio di diventare sacerdote ed ella mi disse: ”Preghiamo un anno per questa questa tua decisione”; e così la mia vocazione venne trascurata e vissi per sei anni ancora la mia vecchia vita: studiai economia e non mi pento di averlo fatto. Ma quest’anno a luglio ho capito con chiarezza che a Medjugorje nell’89 ero stato veramente chiamato. La mia vocazione era nata da Maria.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Come ha reagito la famiglia?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Mia madre non si meravigliò, perché da tempo era convinta della mia chiamata. E quando lo scorso anno decisi di prendere in mano l’azienda di famiglia, rimase stupita. Questo me lo ha detto soltanto in un secondo momento. Accettò questa decisione nel silenzio e accompagnandola con le sue preghiere. Poi ebbe la conferma di quello che aveva sempre capito. Mio padre invece ebbe difficoltà ad accettare la mia decisione, soprattutto perché ero l’unico dei figli maschi a cui poter affidare l’azienda. Ma sento ora che egli percepisce sempre di più la benedizione di questa mia scelta ed egli non desidera altro che i figli seguano la loro strada per essere soddisfatti e felici.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Come si trova ora in seminario?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Sono molto entusiasta dell’atmosfera che si respira nel seminario di Salisburgo. Qui parte dei giovani conosce molto bene Medjugorje Per noi il Rosario è qualcosa di naturale ed anche l’adorazione eucaristica. Cerchiamo di vivere i messaggi di Maria. Non devo difendere Medjugorje nel seminario! Quest’anno ad esempio andiamo per fine anno a Medjugorje e per me non è stato difficile metter fuori un avviso e invitare anche gli altri seminaristi a partecipare al pellegrinaggio. Non ho incontrato nessuno che abbia detto: per amor del cielo! Ora abbiamo anche qualcuno che è entusiasta di Medjugorje Constato che le persone riconoscono i frutti positivi che ne derivano e che entrano anche in seminario. E’ una grande benedizione. Purtroppo non è così in tutti i seminari austriaci.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quali sono i suoi piani in futuro?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Terminare gli studi al più presto possibile, ma anche soddisfare la volontà di Dio e fare molto di più. Tante persone legate a Medjugorje mi chiedono di dare degli impulsi sotto forma di relazioni e serate di preghiera…Vi sono pochi sacerdoti che sostengono pienamente i messaggi di Medjugorje C’è ancora paura e molti aspettano che Medjugorje venga approvata dalla Chiesa. Per me una cosa è chiara: Medjugorje cambia profondamente le persone…</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Lei ritiene che i sacerdoti mariani siano importanti oggi?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Maria afferma: i sacerdoti sono i miei amati figli. Capisco ora perché Maria esorta tutti a pregare per i sacerdoti, perché essi vengono oggigiorno attaccati violentemente. Molti sacerdoti hanno difficoltà notevoli con Maria, ma poi penso: cos’è un sacerdote senza Maria? senza quel profondo legame con Lei? Anche la scelta di una vita in cui vige il celibato, sarà per me più facile grazie al mio profondo legame con Maria. E riguardo al futuro della Chiesa? Nutro grandi speranze. I tempi più difficili nella storia della Chiesa sono stati sempre i momenti di maggior gloria e benedizione. Questo lo vediamo quando apriamo gli occhi al bene. Riconosciamo che il Signore nei momenti difficili interviene come mai in altri tempi, sia attraverso Medjugorje, sia attraverso movimenti di rinnovamento.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Pensiamo solo a ciò che accade in Francia con le giovani comunità: si tratta veramente di una grande gioia ed è per questo che nutro grandi speranze per il futuro della Chiesa, perché essa poggia sulla roccia e la parola di Dio dura in eterno. Il Signore dice: non preoccupatevi, anche riguardo alla Chiesa. Vi sono tante cose da fare, tante cose belle; ed è veramente un peccato pensare solo alle cose brutte.</span></span></i><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i></div><div><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><i>Fonte: medjugorje.altervista.org</i></span></span></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-38618592874159009602024-03-03T18:26:00.002+01:002024-03-09T17:28:47.881+01:00 COMMENTO AL MESSAGGIO DEL 25 FEBBRAIO 2024 DI P. MARINKO - MEDJUGORJE<p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><p><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhATXaDPXXDtEIWk69i01xBTSNHDYbxcSFtz1YHOwgHSF_wx1gUALIAVXHXdO5ch6tWzxIbFo5luPe57Vwq3VQg3V7H3On7Wt_qfecqxQXXA7zwwfsdH9BzgnBkUchG7ZqXIOiomBoeM0i5UCOYMCFOB1NMztLLPX6hEVkmui6KEkkxzKoEV_9SCpvD0t5p/s1640/Progetto%20senza%20titolo%20(15).png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" height="349" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhATXaDPXXDtEIWk69i01xBTSNHDYbxcSFtz1YHOwgHSF_wx1gUALIAVXHXdO5ch6tWzxIbFo5luPe57Vwq3VQg3V7H3On7Wt_qfecqxQXXA7zwwfsdH9BzgnBkUchG7ZqXIOiomBoeM0i5UCOYMCFOB1NMztLLPX6hEVkmui6KEkkxzKoEV_9SCpvD0t5p/w620-h349/Progetto%20senza%20titolo%20(15).png" width="620" /></a></i></div><i><br /><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i><p></p><p><i><span style="font-size: x-large;">COMMENTO DI P. MARINKO SAKOTA AL MESSAGGIO DELLA REGINA DELLA PACE DA MEDJUGORJE DEL 25 FEBBRAIO 2024</span></i></p><div dir="auto"><div class="x1iorvi4 x1pi30zi x1l90r2v x1swvt13" data-ad-comet-preview="message" data-ad-preview="message" id=":r8b:"><div class="x78zum5 xdt5ytf xz62fqu x16ldp7u"><div class="xu06os2 x1ok221b"><span class="x193iq5w xeuugli x13faqbe x1vvkbs x1xmvt09 x1lliihq x1s928wv xhkezso x1gmr53x x1cpjm7i x1fgarty x1943h6x xudqn12 x3x7a5m x6prxxf xvq8zen xo1l8bm xzsf02u x1yc453h" dir="auto"><i><span style="font-size: x-large;"><div class="xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs x126k92a"><div dir="auto">Messaggio del 25 febbraio 2024</div><div dir="auto">"Cari figli! Pregate e rinnovate il vostro cuore perché il bene che avete seminato porti frutto di gioia e di comunione con Dio. La zizzania ha preso molti cuori e sono diventati sterili. Perciò voi, figlioli, siate luce, amore e le mie mani estese in questo mondo che anela a Dio che è amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."</div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto">Nel <a tabindex="-1"></a>messaggio della Madonna notiamo tre temi. Il primo riguarda noi: che i semi del bene seminato porti frutto nella preghiera e nel rinnovamento dei cuori. Nel secondo la Madonna fa una diagnosi della malattia: La zizzania si diffonde nel mondo e rende sterili i cuori umani. Nel terzo si tratta di un appello a fare qualcosa per cambiare la situazione.</div><div dir="auto">1. Pregate e rinnovate il vostro cuore perché il bene che avete seminato porti frutto di gioia e di comunione con Dio.</div><div dir="auto">Se leggessimo solo i media, penseremmo che nel mondo c’è molto più male che bene. È vero che il male esiste e che molti lo seminano, ma la Madonna ci insegna a vedere altro: Lei è una Mamma che vede il bene che noi, suoi figli, seminiamo e ce lo dice. In effetti, ci sono persone tra noi che seminano bene. Ma ci abituiamo e se non abbiamo il cuore puro e aperto, facilmente diventiamo ciechi e non vediamo il bene. Il Bene, c'è! Quanto bene viene seminato ogni giorno nella famiglia! Quanto sono buoni i genitori con i loro figli! Quanti sono coloro che aiutano le persone bisognose, che si battono per la pace intorno a loro e nel mondo, che svolgono con responsabilità il loro lavoro a scuola, in fabbrica, nei cantieri! Quanto sono bravi i medici e gli infermieri! Quanto sono bravi i piloti, gli autisti dei treni, dei tram, degli autobus che trasportano così tanti passeggeri! Allo stesso modo, preti e suore, laici...</div><div dir="auto">Ma ora arriva una consapevolezza importante: il bene che facciamo non deve sempre portare buoni frutti. Qualcuno aiuta gli altri, ma non ha gioia e non è in unione con Dio, perché è insoddisfatto e deluso dal fatto che nessuno vede che ha fatto del bene né gliene attribuisce il merito. Per comprendere questo basta ricordare Paolo che dice: «se anche parlassi la lingua degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna… e se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo per essere arso e non avessi la carità, non gioverebbe a nulla" (1 Cor 13, 1-3).</div><div dir="auto">Per questo la Madonna ci chiama a pregare e a rinnovare i nostri cuori, perché vuole che avvenga in noi una trasformazione dei cuori. Un cuore trasformato vede tutto in modo diverso. Così, anche se qualcuno non vede il bene che ho fatto, posso essere gioioso e in unione con Dio. Nel processo di trasformazione del cuore, può aiutarci una preghiera in cui mi affido a Dio: "Signore, tu vedi tutto e sai quello che ho fatto. Ecco perché non mi importa più se la gente lo vedrà o no. Fa' che ciò che ho fatto sia per la tua gloria". Viviamo così le parole di Gesù: «Così anche voi: quando avrete fatto tutto ciò che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili!". Abbiamo fatto quello che dovevamo fare!» (Lc 17,10) Così il cuore si rinnova, si libera dalle attese e si diventa gioiosi e in unità (in un legame forte) con Dio.</div><div dir="auto">Cosa significa essere in unione con Dio?</div><div dir="auto">Siamo in unione con Dio quando siamo come Dio. Quando Dio fa del bene, lo fa sempre in modo incondizionato e gratuito, indipendentemente dal fatto che le persone lo vedano, lo riconoscano e lo ringrazino. Quando facciamo lo stesso, allora siamo simili a Dio, in unità, uno con Lui.</div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto">2. La zizzania ha preso molti cuori e sono diventati sterili. </div><div dir="auto">La Madonna ci avverte che la zizzania esiste, che si sta diffondendo ampliamente nel mondo (ha colpito tanti cuori) e causa l'infertilità nelle persone. Cos'è la zizzania?</div><div dir="auto">La zizzania è una pianta che, a causa delle sostanze tossiche, può provocare avvelenamenti, danni ai muscoli e ai nervi e può provocare la morte negli animali domestici (pollame, maiali, capre, conigli). In senso figurato, è un simbolo di qualcosa che è dannoso, che danneggia le buone relazioni e il lavoro, nonché un simbolo di persone che distruggono le buone relazioni. Poiché persone del genere esistono ovunque, è nato il detto che in ogni campo di grano c'è zizzania.</div><div dir="auto">A quale zizzania si riferisce la Signora?</div><div dir="auto">Non lo sappiamo, ma prendiamo ad esempio il pettegolezzo e il parlare di fenomeni negativi negli altri. Può essere come la zizzania! Come può avvelenare il cuore e le relazioni interpersonali! E come può rendere sterile il cuore: rendere impossibile l’amore tra le persone e anche verso Dio, può bloccare la pace, la gioia, l’unione, i buoni rapporti!</div><div dir="auto">La zizzania può essere l'invidia che avvelena l'interno, che fa sì che i pensieri e i sentimenti di una persona vadano in una direzione che distorce l'immagine di un'altra persona e spesso provoca sentimenti negativi e una interruzione nei rapporti con amici e parenti.</div><div dir="auto">I media e i social network possono seminare zizzania. Siamo sempre più consapevoli di come attraverso di essi l'ideologia gender si diffonda sempre più e semina zizzanie che “lavano il cervello” e portano fuori strada. Quante persone si sono allontanate da Dio e dalla Chiesa, perché i media le hanno influenzate e convinte della loro “verità”!</div><div dir="auto">Ecco come le persone diventano sterili nel seminare il bene intorno a loro: non generano figli, non allevano i figli secondo sana scienza, non diffondono la Buona Novella di Gesù, non pensano ai bisogni degli altri, ma solo di se stessi, hanno paura, non hanno fede, hanno paura del futuro…</div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto">3. Perciò voi, figlioli, siate luce, amore e le mie mani estese in questo mondo che anela a Dio che è amore.</div><div dir="auto">Ma, nonostante che tante persone seminino zizzania, che tanti si siano allontanati dalla fede in Dio e dalla Chiesa, la Madonna vede ancora il bene che c’è: nelle persone c’è un desiderio, un’aspirazione a Dio che è amore! È ovvio che questo desiderio è profondamente scritto nel cuore umano e non può scomparire. Può essere coperto da vari strati, come l'attenzione esclusiva alle preoccupazioni per le cose materiali, poi la dipendenza, o il fatto che le persone cercano la realizzazione di questo desiderio in vari movimenti religiosi, nello yoga e simili.</div><div dir="auto">La Madonna non giudica nessuno, ma invita i suoi figli fedeli che si impegnino. Non per criticare chi si è allontanato da Dio e dalla Chiesa, ma per essere luce per chi è nelle tenebre, amore per chi manca di amore e le Sue mani tese verso ogni persona.</div><div dir="auto">La Madonna è una Mamma che vuole aiutare ciascuno dei suoi figli, soprattutto quelli lontani da Dio e dal suo cuore. Vuole portare luce, donare amore e abbracciare con le sue braccia i bambini che sono stati colpiti e avvelenati dalle zizzanie. Ma non può farlo senza di noi. Ha bisogno di noi.</div><div dir="auto">La Madonna ci chiama perché crede in noi. Solo dobbiamo iniziare a prendere sul serio nostra Madre. Se non la aiutiamo, rimarremo sterili. E se la aiutiamo, proveremo gioia e faremo esperienza che siamo così simili, uno con Dio!</div><div dir="auto"><br /></div><div dir="auto"><br /></div><div dir="auto">FONTE: <a href="https://www.facebook.com/miridobroonlus">Mir i Dobro</a></div></div></span></i></span></div></div></div></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-2050487989646353752024-02-29T12:40:00.003+01:002024-03-09T17:30:03.277+01:00 Papa Francesco a favore di MEDJUGORJE: dalla “MADONNA POSTINA” ..all' AUTORIZZAZIONE DEI PELLEGRINAGGI UFFICIALI.<p><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" height="352" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKah3bYCsxF4taYrHjQriIn_voSZpj1CqEBpZBAfYkB4Mi_Lt_0-OYg0DMwWafJ3dRbkGwdM0751bAW3UAL0K6oaDSgFSaCXRpBx3N3k2mTwCwyrlBdn2x02ZGWvQeRfpBji6lGxnIQF-q7woCqXFwOTvdbOZyzyeKIDhs7G0oUMW8hB2u4OiEtKF-tZBl/w623-h352/Theo%20&%20Kate.png" width="623" /></i></div><i><br /><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i><p></p><p><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i></p><p><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"> <span style="background-color: white; color: #050505; white-space-collapse: preserve;">Gli interventi di Papa Francesco a favore di Medjugorje: ”Sono stato io che ho protetto Medjugorje”.</span></span></i></p><div class="xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">DALLA “MADONNA POSTINA” AL RICONOSCIMENTO DEI FRUTTI DI MEDJUGORJE, FINO ALL’AUTORIZZAZIONE DEI PELLEGRINAGGI UFFICIALI.</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div dir="auto" style="text-align: justify;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='528' height='439' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxz9_Hvh76z3BobxFTWxlkpZ0Tr1SXTPhAb8fLIT25FezK47dRaVqusXyQ0RmeD8rC-YesZzk0UUd4qEdiIcg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /><div dir="auto"><br /></div><div dir="auto"><br /></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Era la festa di Tutti i Santi del 2018, quando da Medjugorje è giunta una bella notizia per bocca di Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti. La notizia, anche se non attraverso canali ufficiali del Vaticano, veniva fatta, sempre <a style="color: #385898; cursor: pointer;" tabindex="-1"></a>autorevolmente, a nome dello stesso Papa. Si tratta di una precisazione importantissima. Quel giorno, dunque, con grande gioia, Chiara comunicò: </span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">«“… e anche se lui [il papa] poi ha detto: “sì, ma i frutti ci sono, e sono tanti”. Sono rimasta con questo dolore per quanto aveva detto sulla Madonna: “Questa Madonna non è la Madre di Gesù”. </span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Io non so per quale grazia sono stata nominata da Giovanni Paolo II consultrice dell’Ufficio per la Pastorale Migranti; poi per la Nuova Evangelizzazione da papa Benedetto; poi ora al Sinodo. </span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Questo mi ha dato l’occasione di parlare con papa Francesco. Veramente dopo la sua prima affermazione ho avuto modo di parlare con lui per un’ora anche di Medjugorje. E anche recentemente ho avuto l’occasione di parlare con lui ancora di Medjugorje. </span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">E mi ha detto, perché le altre volte c’era il segreto d’ufficio, “Questa volta, Chiara, lo puoi dire”. E quindi ho la benedizione del papa per potervelo dire. </span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Io sono andata a parlare col papa, perché ho capito che le voci che giravano in Vaticano su Medjugorje erano sballate. Così sono arrivate a lui voci che ci sarebbero stati 76.000 messaggi, una notizia che gira non so da quando; che ha fatto pensare a papa Francesco che era vero che la Madonna tutti i giorni desse appuntamenti diversi, a veggenti diversi e dire cose diverse. “No – gli dico – Padre, non è proprio così, nel senso che in realtà i messaggi sono 682 ad oggi”. C’è quello del 25 e poi quello del giorno 2”.</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Quindi capisco che se ti fanno sapere che la Madonna ogni minuto dà un messaggio qui e poi un messaggio lì, questo può dare un po’ di perplessità. E allora lui mi ha detto queste cose positive [su Medjugorje]. È già un anno che ci sentiamo a proposito degli equivoci che ci sono su Medjugorje. </span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Quindi io sapevo già tutto quello lui aveva fatto. Però lui mi ha detto: “Chiara, guarda […] che sono io che poi ho salvato Medjugorje, sono io che ho a cuore Medjugorje, sono io che ho mandato Hoser perché credo – quello che ho anche affermato nella conferenza stampa – che i frutti sono tanti e sono inequivocabili. </span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><u>Puoi dire che ho a cuore Medjugorje, e che non mi sono reso conto che quella affermazione che io ho detto a mio titolo personale, ma che nasceva anche da una informazione sbagliata, era arrivata in maniera così forte. Quindi puoi dire che ho a cuore Medjugorje, molto a cuore.</u> <u>E che mi sto muovendo col mio delegato proprio per custodire tutto ciò che c’è di bello a Medjugorje […]”».</u></span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">E queste sono le date più importanti degli interventi di Papa Francesco negli ultimi anni: </span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">- 11 febbraio 2017: Il Santo Padre Francesco ha nominato Visitatore speciale della Santa Sede per Medjugorje mons. Henryk Hoser, con la missione di approfondire la conoscenza della situazione pastorale di questa realtà, e, soprattutto, dei bisogni dei credenti che vi si recano in pellegrinaggio e, sulla base di essi, suggerire possibili iniziative pastorali per il futuro. Questa Missione ha quindi carattere esclusivamente pastorale.</span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">- 29 marzo 2017: mons. Henryk Hoser arriva a Medjugorje, incontra i francescani e celebra la S. Messa.</span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">- 31 maggio 2018: mons. Henryk Hoser viene nominato Visitatore apostolico a tempo indeterminato.</span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">- 12 maggio 2019: Papa Francesco ha deciso di approvare i Pellegrinaggi ufficiali per Medjugorje. Diocesi e parrocchie potranno organizzare ufficialmente i pellegrinaggi e non saranno più solo in forma “privata” come era avvenuto fino ad allora. L’ annuncio è stato dato a Medjugorje durante la messa mattutina dello stesso giorno.</span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">- 13 agosto 2021: mons. Henryk Hoser muore in ospedale in Polonia</span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">- 27 novembre 2021: Papa Francesco nomina mons. Aldo Cavalli, arcivescovo titolare di Vibo Valentia, precedentemente nunzio apostolico in Olanda, Visitatore Apostolico con incarico speciale per la parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e ad nutum Sanctae Sedis. </span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">- Mons. Cavalli è arrivato a Medjugorje l'11 febbraio 2022, ed è in mezzo noi una presenza paterna e materna allo stesso tempo, un pilastro, ormai uno di noi apostoli di Maria.</span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Franco Sofia </span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">(Con l’aiuto manuale di Salvo Silvestro)</span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><br /></div><div dir="auto"><div class="documento"><span style="color: #050505;"> </span><div class="testo"><div class="abstract text parbase vaticanrichtext"><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><b><i style="color: #050505;">MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO<br /> AI PARTECIPANTI AL FESTIVAL DEI GIOVANI </i><span style="color: #050505;"><br /></span><span style="color: #cc0000;"> </span></b><span class="color-text"><b><span style="color: #cc0000;">[Medjugorje, 1-6 agosto 2021] </span></b><span style="color: #050505;"> 👇</span></span></span></p></div></div></div></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><a href="https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2021/documents/20210629-messaggio-giovani-medjugorje.html">https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2021/documents/20210629-messaggio-giovani-medjugorje.html</a><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><p style="font-family: tahoma, arial, helvetica, sans-serif; text-align: center;"><span class="title-1-color"><b><i><span style="font-size: x-large;">MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO<br /> AI PARTECIPANTI AL 33° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIOVANI (MLADIFEST)</span></i></b></span></p><span style="font-size: x-large;"><b> </b></span></div><div dir="auto" style="text-align: left;"><span style="font-size: x-large;"><b><span style="text-align: center;"><span style="color: #990000;"> </span></span><span face="tahoma, arial, helvetica, sans-serif" style="text-align: center;"><span style="color: #cc0000;">[Medjugorje, 1° - 6 agosto 2022]</span><span style="color: #050505;">👇</span></span></b></span></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><a href="https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2022/documents/20220716-messaggio-festival-gioventu.html">https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2022/documents/20220716-messaggio-festival-gioventu.html</a><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><br /></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><br /></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><br /></i></div><div dir="auto"><p style="color: black; font-family: tahoma, arial, helvetica, sans-serif; text-align: center; white-space-collapse: collapse;"><b><i><span class="title-1-color" face="Tahoma, Verdana, Segoe, sans-serif !important" style="color: #663300;"><span style="font-size: x-large;">MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO<br />AI PARTECIPANTI AL 34° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIOVANI (MLADIFEST)</span></span></i></b></p><p style="font-family: tahoma, arial, helvetica, sans-serif; text-align: center; white-space-collapse: collapse;"><span class="color-text"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: #cc0000;"><b>[Medjugorje, 26 - 30 luglio 2023]</b></span><span style="color: #663300;"><b> </b>👇</span></span></span></p></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-size: x-large;"><a href="https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2023/documents/20230629-messaggio-mladifest.html">https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2023/documents/20230629-messaggio-mladifest.html</a><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div dir="auto" style="color: #050505;"><i><br /></i></div></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-46395163535490186112024-02-25T19:06:00.005+01:002024-02-25T19:36:50.790+01:00MESSAGGIO DEL 25 FEBBRAIO 2024 - MEDJUGORJE<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcHfHudiJsfxnaeR92_01Uc71UJDJcQoq_pLu_iaV6QtRoDdc9Pj-IkgkCQrlA4SdEDoup7he76UPeZPgUh7Y2B9ciHyy5QyvK1ebqsDYhUHSts4ckjATN6idqQAJCqcjb2pYyCp4LCdL87zrFA_QQZgpnkcn12YWK-Zx31jTwLM6rXwikm1WWn8HfiGY3/s1561/Cattura%20sdd.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="821" data-original-width="1561" height="336" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcHfHudiJsfxnaeR92_01Uc71UJDJcQoq_pLu_iaV6QtRoDdc9Pj-IkgkCQrlA4SdEDoup7he76UPeZPgUh7Y2B9ciHyy5QyvK1ebqsDYhUHSts4ckjATN6idqQAJCqcjb2pYyCp4LCdL87zrFA_QQZgpnkcn12YWK-Zx31jTwLM6rXwikm1WWn8HfiGY3/w640-h336/Cattura%20sdd.PNG" width="640" /></a></div><br /><div><div class="" dir="auto"><div class="x1iorvi4 x1pi30zi x1swvt13 xjkvuk6" data-ad-comet-preview="message" data-ad-preview="message" id=":r19:"><div class="x78zum5 xdt5ytf xz62fqu x16ldp7u"><div class="xu06os2 x1ok221b"><span class="x193iq5w xeuugli x13faqbe x1vvkbs x1xmvt09 x1lliihq x1s928wv xhkezso x1gmr53x x1cpjm7i x1fgarty x1943h6x xudqn12 x3x7a5m x6prxxf xvq8zen xo1l8bm xzsf02u x1yc453h" dir="auto"><i><span style="font-size: x-large;"><div class="xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs x126k92a"><div dir="auto"><br /></div><div dir="auto">Messaggio del 25 febbraio 2024 a Marija</div><div dir="auto"><br /></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto">Cari figli!</div><div dir="auto">Pregate e rinnovate il vostro cuore perché il bene che avete seminato porti frutto di gioia e di comunione con Dio. La zizzania ha preso molti cuori e sono diventati sterili. Perciò voi, figlioli, siate luce, amore e le mie mani estese in questo mondo che anela a Dio che è amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.</div></div></span></i></span></div></div></div></div></div><p><br /></p><p><span style="font-size: x-large;"><i><span face=""Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #050505; white-space-collapse: preserve;"><br /></span></i></span></p><div class="xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;"><i>Gospina poruka, 25. veljače 2024.</i></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;"><i>„Draga djeco! Molite i obnovite vaše srce da bi dobro koje ste posijali rodilo plodom radosti i jedinstva s Bogom. Kukolj je zahvatio mnoga srca i postala su neplodna, zato vi, dječice, budite svjetlo, ljubav i moje ispružene ruke u ovom svijetu koji žudi za Bogom koji je ljubav. Hvala vam što ste se odazvali mome pozivu."</i></span></div></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-29971133687722621282024-02-25T10:21:00.002+01:002024-02-25T10:21:58.093+01:002° domenica di Quaresima, detta, domenica della trasfigurazione, ecco cosa vuol dire TRASFIGURAZIONE...<p><span style="font-size: x-large;"><i> </i></span></p><span style="font-size: x-large;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUrxG_RXE9brv3oXny4BWQGHBcUkPkdLAOnspbTsTlYzQLxE7VZfr43ywRwIie39azG6ktnov9dfSkB1HrFwvpBKqJ3tsVsa9XCvhoBhQ-4jvfGfcfejV7qZ0NBUjyxalKp3pFfOXJvQOrLVi2g_fM28yPA7vVxBNIZlw5uYuK1s2RhNAgcsOkMaomkKac/s1640/Progetto%20senza%20titolo%20(44).png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUrxG_RXE9brv3oXny4BWQGHBcUkPkdLAOnspbTsTlYzQLxE7VZfr43ywRwIie39azG6ktnov9dfSkB1HrFwvpBKqJ3tsVsa9XCvhoBhQ-4jvfGfcfejV7qZ0NBUjyxalKp3pFfOXJvQOrLVi2g_fM28yPA7vVxBNIZlw5uYuK1s2RhNAgcsOkMaomkKac/w640-h360/Progetto%20senza%20titolo%20(44).png" width="640" /></a></div><br /><i><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Mai come in questo momento abbiamo bisogno della pagina del Vangelo di oggi che ci parla della Trasfigurazione di Gesù. In tempi di buio solo la memoria della luce può salvarci. Questi sono giorni e sono ore in cui siamo gettati in angoscia, confusione, paura. E' l'esperienza che faranno i discepoli quando Gesù sarà arrestato. Per questo nel vangelo di oggi Egli stesso li prepara a quello "scandalo" attraverso il bagno di luce sul monte Tabor. Ognuno di noi ha la responsabilità in questo momento di non arrendersi al buio. Ognuno di noi ha la responsabilità di cercare nel profondo del proprio cuore e della propria memoria un'esperienza di luce che possa aiutarlo a recuperare fiducia. Questo è un momento in cui si riesce ad affrontare tutto solo se la si smette di sminuire, o di polemizzare, o di insultare, o di fomentare il panico. Il realismo cristiano ci insegna a non negare la realtà, ma allo stesso tempo ci aiuta a non soccombervi. Siamo nella stessa postura dei discepoli, intimoriti, sbaragliati, confusi. M Gesù ha una parola per noi: "All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo". Gesù solo è il solo che può aiutarci a fare la differenza. Come cristiani non dimentichiamolo. Come cristiani mostriamolo.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Luigi Maria Epicoco</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dal deserto sei accompagnato su un alto monte. Scenari diversi, ma è lo stesso agire di Dio: Gesù si prende cura di te, ti porta in disparte per farti vivere esperienze alte e profonde della fede.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Quaresima si caratterizza per la conversione. È un tempo a tu per tu con Dio, è il tempo che ci si riscopre figli amati, figli prediletti.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Questa seconda domenica di Quaresima è detta domenica della trasfigurazione. È interessante questo percorso, la settimana scorsa siamo stati invitati ad attraversare il deserto con il Signore e a superare le tentazioni, oggi invece siamo chiamati a salire sul monte per contemplare il volto di Dio. Gesù prese con sé Pietro Giacomo e Giovanni lo stesso fu per Mosè che prese Aronne, Nadab e Abiu, e salì sul monte, e li Dio rivelò la sua gloria (Es 24,9ss).</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Un’esperienza unica per i tre discepoli che sentono il Padre che chiama il Figlio, l’amato. Gesù salì sul monte e si trasfigurò. La traduzione esatta è subì una metamorfosi, indica il passaggio da una forma all’altra,</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Lì viene spontaneo elevare lo sguardo al cielo e il pensiero a Dio. Questa esperienza, va tenuto presente che il vangelo non parla del Tabor, ma di un monte elevato e, nel linguaggio biblico, il monte non indica un luogo materiale, ma l’esperienza interiore di una manifestazione di Dio, il momento in cui l’intimità con il Signore raggiunge il culmine.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> Gesù lascia la pianura e conduce in alto alcuni discepoli; li allontana dai ragionamenti e dai calcoli umani per introdurli negli imperscrutabili disegni del Padre. Li fa salire per riportarli poi, trasformati, sulla terra dove sono chiamati ad operare.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> Sul “monte”, Gesù appare diverso da come lo hanno giudicato gli uomini. Lì si assiste a una metamorfosi: il suo volto sfigurato si trasfigura, il buio dell’insuccesso si illumina, l’abito logoro del servo si tramuta in splendida veste regale, la tenebra della morte si dissolve nell’aurora della Pasqua.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> Chi non ha visto il suo volto glorioso è incapace di contrastare efficacemente le forze del male che affliggono l’umanità.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> Donaci Signore di contemplare nel volto sfigurato dagli uomini, il volto del Cristo trasfigurato.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> econdo l’evangelista Marco Gesù apparve rivestito di gloria divina ne evidenzia le vesti splendenti. Pietro da bravo intraprendente non si risparmia e prende la parola: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia», una richiesta che nasce da chi ha il desiderio di prolungare attimi felici, eterni.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Pietro si presenta anche in veste altruista, al numero tre non aveva considerato la tenda per i discepoli, per lui era importante protrarre quel momento. L’immagine delle tende richiama la comunione. Ma Pietro proprio non sapeva cosa stava dicendo, in effetti Lui è preso dalla bellezza del volto di Gesù, ma questo volto di Gesù ci riporta al suo regno. Ecco che apparve una nube e furono presi da spavento. La nube attesta la presenza di Dio, come si può notare nell’AT: qui avvolge Gesù con Mosè ed Elia, i discepoli ne restano fuori e dalla nube si sente la voce di Dio: Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">San Leone Magno ci regala queste splendide parole: «Il Padre, senza alcun dubbio era presente nel Figlio e, in quella luce che il Signore aveva misuratamente mostrato ai discepoli, l’essenza di colui che genera non era separata dall’Unigenito generato, ma, per evidenziare la proprietà di ciascuna persona, la voce uscita dalla nube annunciò il Padre alle orecchie, così come lo splendore diffuso dal corpo rivelò il Figlio agli occhi».</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Padre che invita ad ascoltare il Figlio, una dichiarazione di fiducia e di amore tra Padre e figlio. «Apparve tutta la Trinità: il Padre nella voce, il Figlio nell’uomo, lo Spirito nella nube luminosa» (San Tommaso d’Aquino).</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La visione del Tabor è stata breve, l’Evangelista Marco lo sottolinea con poche ma incisive parole «E, subito, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù, solo, con loro». Gesù resta quello che era, ma i discepoli di certo hanno compreso qualcosa di lui che va al di là della conoscenza superficiale. Gesù dà loro la consegna del silenzio prima che il Figlio dell’uomo sia risorto dai morti. Per la prima volta s’interrogano su una cosa che Gesù gli aveva sempre accennato quando parlava della sua fine, ma alla quale non avevano mai dato ascolto. Qui è la prima volta che si domandano cosa volesse dire risorgere dai morti. Segno che si stanno aprendo alla speranza in una prospettiva nuova. Gesù è l’uomo nuovo e invita ciascuno di noi a fare un cammino di conversione.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La trasfigurazione è un raggio di luce che invita a cogliere il senso profondo delle cose. Se vogliamo vivere il Vangelo dobbiamo impegnarci a scoprire la bellezza della vita. Solo in questa intima comunione i discepoli colgono il senso della trasfigurazione e scoprono che Gesù è il compimento della legge, è il figlio prediletto, l’amato il maestro che merita di essere ascoltato anche nelle difficoltà. L’invito che possiamo cogliere per quest’oggi è di porre attenzione a ciò che conta.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Oggi è importante non solo intelligenza per comprendere, ma coraggio per decidersi. La parola che ascoltiamo è una parola che coinvolge ciascuno di noi.</span></i></span>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-45754890868740171932024-02-20T18:36:00.005+01:002024-03-09T17:31:39.242+01:00 La mia situazione di salute non è più compatibile: Chiara Amirante si dimette da Presidente <p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" height="361" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0WHApPGpImCXpTebafmIjC-AKFwumH9n7Q1HE8yeD7EYX_iZ0X_1laRaIAdLvzqMRLODAnuqb7Wwso4_hvON6abWAwlQEApiKvAVdI7F6v_Hvl2xH8xd-FJkBEoOfoQScBuwUUYgYCc4WswBFj1YK3GBk6Em9JMjgxiSqAS37GTZNX7ILdRd7H4CpPhws/w640-h361/Chiara%20Amirante%20si%20dimette%20da%20presidente%20(1).png" width="640" /></div><br /><p><br /></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">Carissimi amici,</span></span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">il 6 gennaio 2024 si è tenuta l'Assemblea Centrale della nostra Associazione Privata internazionale di</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Fedeli Nuovi Orizzonti, con le elezioni delle nuove cariche per i prossimi cinque anni, e sono stata rieletta Presidente. Dopo aver accolto questa nomina, ho avuto però un ulteriore crollo della</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">salute e <b>un aggravarsi di numerosi sintomi allarmanti. </b>Ho dovuto allora, mio malgrado, riaprire il </span><span style="white-space-collapse: preserve;">discernimento sulla compatibilità della mia “non-salute” con i tantissimi impegni connessi al ruolo</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">di Presidente.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ho dovuto infatti sottopormi a diversi consulti medici e il persistere di un alto rischio sia di ictus</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">che di infarto, in un quadro generale caratterizzato da<b> numerose patologie e quattro sindromi in</b></span><b><br /></b><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>stadio molto avanzato </b>che rendono la gestione delle terapie di contenimento particolarmente</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">complessa, ha portato i diversi medici specialisti che mi seguono, a manifestarmi la loro grande</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">preoccupazione e a confermarmi l’incompatibilità della mia salute con gli altissimi livelli di stress</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">che da troppo tempo caratterizzano la mia vita.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nonostante che la grande precarietà della mia salute sia ormai la mia “spina nella carne” da molto tempo, supportata dalla Sua grazia che si manifesta proprio sulla debolezza (cfr. 2 Cor 12,9), in </span><span style="white-space-collapse: preserve;">questi trent’anni di Nuovi Orizzonti, a causa della rapida crescita della Comunità e del conseguente </span><span style="white-space-collapse: preserve;">moltiplicarsi esponenziale delle gravi responsabilità, decisioni delicate e pesantissime croci </span><span style="white-space-collapse: preserve;">connesse alla guida di questa grande Famiglia, ho dovuto continuare a tenere dei ritmi impossibili.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Tutto questo ha ovviamente contribuito ulteriormente a sfibrare il mio fisico oltre ogni possibilità </span><span style="white-space-collapse: preserve;">e così, nonostante i dolori fossero ormai da molti anni diventati diffusi, cronici e insopportabili, ho </span><span style="white-space-collapse: preserve;">dovuto imparare a convivere con i tanti e sempre più pressanti sintomi, che però costituiscono di </span><span style="white-space-collapse: preserve;">fatto gravi segnali di allarmi e che quindi avrei dovuto decisamente ascoltare… ma ogni volta che ci </span><span style="white-space-collapse: preserve;">provavo c’era una nuova emergenza inderogabile a cui dover far fronte.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">In considerazione di questo mio ennesimo ‘crollo’, sentito il parere espressomi dai medici che mi</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">seguono, ho dovuto prendere atto che<u> la mia situazione di salute non è più compatibile con i sempre più pressanti e numerosi impegni connessi al ruolo di Presidente, </u>alla guida di</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">quest’Opera così vasta e complessa.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">In questo momento di grande tribolazione e così delicato per il mondo intero, non mi pareva bene</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">lasciare la guida di Nuovi Orizzonti, speravo infatti di potercela fare a resistere ancora per un po’.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Non avevo messo in programma però <u>un ulteriore crollo così pericoloso della salute, proprio</u></span><u><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">subito dopo le elezioni.</span></u><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E così, con grande dolore<u> ho dovuto prendere la decisione di presentare ufficialmente le mie dimissioni a Papa Francesco e al Dicastero dei Laici, Famiglia e Vita, rassegnate l’11 febbraio 2024, Festa della Madonna di Lourdes.</u></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Sono qui a condividere con tutti voi questa importante decisione, perché <b>possiate pregare per me </b></span><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>e per la famiglia Nuovi Orizzonti;</b> infatti, la guida dell’Opera sarà in questo tempo affidata alle</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">nuove cariche elette il 6 gennaio 2024, in attesa di capire, con il Dicastero dei Laici, Famiglia e Vita</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">come proseguire, perché a norma degli Statuti Generali vigenti, con le dimissioni della Presidente</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">decadono tutte le cariche e va eletta una nuova Presidente.<u> Preghiamo per chi dovrà traghettare</u></span><u><br /></u><span style="white-space-collapse: preserve;"><u>la comunità in questo tempo</u> e guidarla nei prossimi anni. <b>Ovviamente io ci sono sempre, ma in </b></span><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>modo diverso.</b> D’altra parte, <b><span style="color: #990000;">non dobbiamo preoccuparci di niente, perché quest’Opera è di Dio e </span></b></span><span style="white-space-collapse: preserve;"><b><span style="color: #990000;">sarà Lui a continuare a guidarla nelle acque così tempestose di questo tempo.</span></b></span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Conto sulle vostre preghiere in questo momento per me particolarmente difficile, voi contate sulle</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">mie. Grata a Dio per i tanti miracoli di risurrezione contemplati in<u> questi trent’anni,</u> certa che ne</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">contempleremo ancora tanti insieme, restiamo in comunione nel cercare di vivere un sempre più</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">pieno abbandono alla Volontà del Padre, ripetendo il nostro “In Manus Tuas Domine”.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Un fortissimo abbraccio a tutti e a ciascuno con profondo affetto!</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Chiara Amirante</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">via T. Landolfi 300</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Frosinone, FR 03100 IT</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><a href="http://www.nuoviorizzonti.org">www.nuoviorizzonti.org</a></span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">+39 0775502353 Nuovi Orizzonti</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-2908427936502479302024-02-20T12:06:00.001+01:002024-02-20T12:08:16.471+01:00La Madonna desidera che la preghiera del "Padre Nostro" venga recitata così .....<p><i><span style="font-size: x-large;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2oN7d1chrf8CFawf0lGudK-OHQ2xmSacfkXZSPlerfT-pLLGpFCK04I3gxda0q8iD-5yZ-H1rFoWEoQlx4ktVpItKP1ihTRW1Rpt1k38sVpNCVCzKjKqBYeLyKOLqAaoILLFwiM7f9MLhmOJNIADRBxtsPEK7IVZMMdwgn4WJ343Cargxn05bQD7dKilL/s16000/Progetto%20senza%20titolo%20(7).png" /></span></i></div><i><span style="font-size: x-large;"><br /> <span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 1 DICEMBRE 1984</span></span></i><p></p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">Alla fine dell’incontro di preghiera, preparatevi a ricevere la benedizione cantando il Padre Nostro.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 25 FEBBRAIO 1985</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Questa sera non pregherete il rosario. Dovete ricominciare dalla prima classe della scuola di preghiera. Allora, adesso pregate lentamente il Padre Nostro. Ripetetelo più volte e meditate sul suo significato. Vivete il Padre Nostro.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 2 MARZO 1985</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Figli cari! Desidero che in cinque minuti ciascuno di voi mi presenti con amore in silenzio le proprie debolezze e le proprie mancanze. Poi dieci persone possono esprimere ad alta voce le proprie debolezze così che tutto il gruppo preghi per loro. Quindi tutto il gruppo preghi per queste dieci persone un Pater Ave Gloria. Dopo dividetevi in piccoli gruppi di due persone dove ciascuno presenterà apertamente davanti all’altro le proprie debolezze. Ciascuno rifletta su che cosa può fare per l’altra persona e chieda aiuto a me per poter realizzare ciò che ha pensato. In questo modo potrete crescere nell’umiltà. Terminate infine pregando gli uni per gli altri.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 9 MARZO 1985</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Io non ho bisogno di cento o duecento Padre Nostro. E’ meglio pregarne uno solo ma col desiderio di incontrare Dio. Dovete cercare di fare tutto con amore!</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 14 MARZO 1985</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Figli cari! Da oggi bisogna modificare il programma che avete seguito fino ad ora. Non potrete più pregare il rosario, nè il martedì nè il giovedì, e neanche dialogare al sabato. Vi avevo chiesto di pregare al martedì il rosario di Gesù, al giovedì i misteri dolorosi, e al sabato di scambiarvi le esperienze. Ma non lo avete compreso completamente. E allora, figli miei, è necessario che ritorniate indietro, ricominciando dalla prima classe della preghiera. Voi infatti non sapete ciò che è fondamentale nella vita di preghiera: pregare il Padre Nostro, pregare la preghiera del mattino e della sera, affidarsi a me. Dovete imparare prima questo per poter poi pregare bene il rosario. Stasera allora proverete a pregare un Padre Nostro radicale, e non un Padre nostro pregato superficialmente. Cercate stasera di avvicinarvi a quel Padre per il quale pregate, al quale dovete anelare ogni giorno e del quale la vostra anima deve aver sete. Non lasciate che vada perso questo tempo in cui imparate ad entrare nella preghiera. E non dimenticate: La preghiera non è completamente preghiera finchè il vostro cuore non sarà felice. Ora dunque meditiamo il Padre Nostro, frase per frase, e impariamo a pregarlo. “Padre nostro che sei nei cieli”: Dio è proprio il Padre vostro! Perché avete paura di lui? Tendetegli le vostre mani perché egli si è concesso a voi come Padre e vi ha dato tutto. Se i vostri padri terreni fanno tanto per voi, pensate quanto più fà il vostro Padre celeste! I vostri padri terreni vi amano, ma il vostro Padre celeste vi ama ancora di più. I vostri padri terreni possono anche adirarsi con voi, Dio no. Dio vi offre solo e sempre amore, misericordia e tenerezza. “Sia santificato il tuo nome”: se dunque il Padre celeste vi ha donato tutto, come potete non rispettarlo, come potete non amarlo? Lodate e benedite il suo santo nome! Testimoniate anche ai peccatori che egli è Padre, il Padre di tutti, e come tale va servito e glorificato. “Venga il tuo regno”: siate consapevoli che senza di lui non potete far nulla. Siate coscienti che se il suo regno non è presente in voi, siete deboli. I vostri “regni” passano, il suo no. Ristabilite il suo regno nel vostro cuore. “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”: pregate Dio perché vi faccia comprendere che i regni che voi vi costruite sono destinati a finire. Fate sprofondare questi vostri regni perché la volontà di Dio possa essere per voi l’unico vero regno. Impegnatevi a fare subito, da questo momento, ora, la volontà di Dio. Pregate perché i vostri cuori si aprano al Signore e possiate rispettarlo e ubbidirgli come lo fanno gli angeli. E pregate perché qui sulla terra tutto possa diventare santo come in Cielo. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”: chiedete al Padre celeste specialmente il pane per la vostra anima. Chiedetegli che questo pane non vi manchi mai affinchè possa diventare cibo che nutre la vostra vita spirituale e che vi santifichi per la vita eterna. Il pane quotidiano vi aiuta a capire ciò che si deve fare ma sappiate che questo nutrimento non vi può essere dato se non pregate. “Rimetti a noi i nostri debiti”: voi pregate che vi siano rimessi i vostri peccati nella stessa misura in cui voi li rimettete ai vostri debitori, senza rendervi conto che se i vostri peccati fossero rimessi veramente così come voi li rimettete agli altri, sarebbe una ben misera cosa. Dio invece perdona sempre e subito quando voi glielo chiedete affinchè anche voi possiate perdonare a coloro ai quali finora non eravate capaci di farlo. Supplicatelo per questa grazia! “E non ci indurre in tentazione”: supplicate Dio affinchè non permetta che siate tentati con grandi prove. Riconoscete la vostra debolezza. Pregatelo che possiate superare ogni prova per non cadere in peccato. “Ma liberaci dal male” Pregate Dio che vi protegga da ogni forma di male. Supplicatelo perché vi faccia comprendere quanto di positivo c’è nelle prove che egli permette così che possiate trarne giovamento e compiere un ulteriore passo verso la vita eterna. “Amen”: Così sia, Signore! Tutto sia fatto come vuoi tu'!</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 16 MARZO 1985</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Desidero che il Padre Nostro, ogni volta che lo pregate, sia sempre un rinnovamento della consacrazione a Dio vostro Padre. Ripetetelo spesso durante la giornata, pregatelo nel silenzio del vostro cuore, vivetelo intimamente.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 18 MARZO 1985</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dovete capirmi: il Padre Nostro per voi deve essere una melodia continua!</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 20 MARZO 1985</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La preghiera che avete fatto stasera è stata breve, ma ho notato che avete pregato con sincerità di cuore. Davanti a Dio non esiste il tempo. Se pregate sinceramente per cinque minuti, questo è sufficiente per essere felici. A me non occorrono le vostre ore, oppure cento o duecento Padre Nostro, se non siete abbandonati a me. Per questo, piuttosto che cento, è meglio un solo Padre Nostro ma pregato con amore!</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MESSAGGIO DEL 21 MARZO 1985</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> Domandatevi perché bisogna pregare. Si prega per stare in Dio, per sentire Dio dentro di voi. Se pregate bene, se pregate col cuore, dopo cinque minuti di preghiera deve succedere qualcosa dentro di voi. Adesso pregate ancora il Padre Nostro.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">LA MADONNA DI MEDJUGORJE A JELENA VASILJ:</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">PADRE NOSTRO</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna insegna il Padre Nostro al gruppo di preghiera e desidera che questa preghiera venga così recepita</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">PADRE</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">- Chi è questo Padre? - di chi è questo Padre? - dov'è questo Padre?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">NOSTRO</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">- questo è il Padre vostro</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">- perché avete paura di Lui? - tendeteGli le vostre mani (Fare una breve pausa)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">PADRE NOSTRO</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">significa che Lui si è concesso a Voi come Padre, vi ha dato tutto. Sapete che i vostri padri terreni fanno tutto per voi, tanto di più fa' il vostro Padre Celeste.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">PADRE NOSTRO significa:</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ti do tutto, figlio mio.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">CHE SEI NEI CIELI</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">PADRE CHE SEI NEI CIELI (Fare una breve pausa)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Significa: Il tuo padre terrestre ti ama, ma il tuo Padre Celeste ti ama ancora di più: Tuo padre è capace di arrabbiarsi, Lui no, Lui ti offre solo amore...</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">SIA SANTIFICATO IL TUO NOME</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">In cambio devi rispettarLo, perché Lui ti ha dato tutto e perché è tuo Padre e Lo devi amare. Tu devi glorificare e lodare il Suo nome. Tu devi dire ai peccatori: Lui è il Padre; si, è mio Padre e desidero servirLo e glorificare solo il Suo nome. Questo vuol dire «SIA SANTIFICATO IL TUO NOME».</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">VENGA IL TUO REGNO</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Così si ringrazia Gesù e gli si intende dire: Gesù, noi non sappiamo nulla, senza il Tuo Regno siamo deboli, se non ci sei tu presente insieme a noi. Il nostro regno passa, mentre il Tuo non passa. Ristabiliscilo!</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">SIA FATTA LA TUA VOLONTA</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">O Signore, fà che il nostro regno sprofondi, fà che solo il Tuo Regno sia quello vero, fà che noi ci rendiamo conto che il nostro regno è destinato a finire e che subito, ORA, permettiamo che sia fatta la Tua volontà.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">COME IN CIELO COSÌ IN TERRA</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Qui Signore, si dice come ti ubbidiscono gli angeli, come ti rispettano; fà che anche noi possiamo essere come loro, fà che anche i nostri cuori si aprano e che possano rispettarTi come ora lo fanno gli angeli. E fà anche in modo che sulla terra possa essere tutto Santo come lo è nei cieli.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dacci Signore il pane ed il cibo per il nostro animo; daccelo ora, daccelo oggi, daccelo sempre; che questo pane possa diventare il cibo per l'anima, che ci nutra, che quel pane santifichi Te, che quel pane divenga eterno. O Signore, noi Ti preghiamo per il nostro pane. O Signore, fa che noi lo riceviamo. O Signore, aiutaci a capire ciò che dobbiamo fare. Fà che ci rendiamo conto che il pane quotidiano non ci può essere dato senza la preghiera.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Rimetti Signore a noi i nostri peccati. Rimetticeli perché noi non siamo buoni e non siamo fedeli.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Rimettili a noi perché anche noi li rimetteremo a coloro ai quali fino ad ora non eravamo capaci di farlo.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">O Gesù, rimetti a noi i nostri debiti, Ti supplichiamo.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Voi pregate che vi siano rimessi i peccati nella stessa misura nella quale voi li rimettete ai vostri debitori, senza rendervi conto che se i vostri peccati fossero rimessi veramente così come voi li rimettete agli altri, sarebbe una ben misera cosa.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ecco che cosa vi dice il vostro Padre celeste con quelle parole.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Signore, liberaci dalle grandi prove. Signore, noi siamo deboli.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Fà, o Signore, che le prove non ci inducano alla perdizione.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">MA LIBERACI DAL MALE</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Signore, liberaci dal male.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Fà che nelle prove riusciamo a trovare qualche cosa di buono, un passo nella VITA.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">AMEN</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Così sia, Signore, sia fatta la Tua volontà.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> Fonte: medjugorje.altervista.org</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-84612712378980733832024-02-18T10:53:00.003+01:002024-02-18T10:53:41.028+01:00AIUTI PER L’ESAME DI COSCIENZA: come fare una buona CONFESSIONE...<p><i><span style="font-size: x-large;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="810" data-original-width="1080" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY1IlyZTSzXsCj1hi6UDxKqWGS5QWHEwRqDYFwQMVL9OmUixtlvK0vKBmAOQ70HJ-nNCioH4UIDUGhN8pvbsDxRTj4H1qoc2L9zl5RI_i5FoI_j9k_15WMC6f1o0m0erie2KatV6tywcIk_jzXKo6Zw72q0N-ViQXECxkfAyWDRl8rrilutSdWpWF7-1PS/w640-h480/FB_IMG_1595920039829.jpg" width="640" /></span></i></div><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i><p></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">Come fare una buona CONFESSIONE</span></span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">Disponiamo il cuore alla Pace della Pasqua preparando una confessione speciale, che ci faccia fare un passo avanti nel nostro cammino spirituale:</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">AIUTI PER L’ESAME DI COSCIENZA</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">I dieci comandamenti</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Io sono il Signore Dio tuo:</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Non avrai altro Dio fuori di me</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Non nominare il nome di Dio invano</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Ricordati di santificare le feste</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">4. Onora tuo padre e tua madre</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">5. Non uccidere</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">6. Non commettere atti impuri</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">7. Non rubare</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">8. Non dire il falso</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">9. Non desiderare la donna d’altri</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">10. Non desiderare la roba d’altri</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">I precetti della Chiesa</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Partecipa alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimani libero dalle occupazioni di lavoro</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Confessa i tuoi peccati almeno una volta all’anno</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Ricevi il sacramento dell’eucaristia almeno a Pasqua</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">4. In giorni stabiliti dalla Chiesa astieniti dal mangiare carne e osserva il digiuno</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">5. Sovvieni alle necessità della Chiesa</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">I sette vizi capitali</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Superbia</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Avarizia</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Lussuria</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">4. Ira</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">5. Gola</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">6. Invidia</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">7. Accidia</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il peccati che gridano al Cielo.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Omicidio volontario</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Peccato impuro contro natura</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Oppressione dei poveri</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">4. Defraudare la mercede a chi lavora</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Le virtù teologali</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Fede</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Speranza</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Carità</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Le virtù cardinali</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Prudenza</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Giustizia</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Fortezza</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">4. Temperanza</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Le opere di misericordia spirituale</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Consigliare i dubbiosi</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Insegnare agli ignoranti</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Ammonire i peccatori</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">4. Consolare gli afflitti</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">5. Perdonare le offese</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">6. Sopportare pazientemente le persone moleste</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">7. Pregare Dio per i vivi e per i morti</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Le opere di misericordia corporale</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Dar da mangiare agli affamati</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Dar da bere agli assetati</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Vestire gli ignudi</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">4. Alloggiare i senza tetto</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">5. Visitare gli infermi</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">6. Visitare i carcerati</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">7. Seppellire i morti</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Gli ammonimenti della Parola di Dio </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">“ Dal di dentro, dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo” ( Marco, 7, 21-23).</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">“ Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maledicenti, né rapaci, erediteranno il regno di Dio” ( 1 Cor. 6. 9-10).</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> “ Ma per i vili e gli increduli, gli abbietti e gli omicidi, gli immorali, o fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E’ questa la seconda morte” ( Ap 21, 8).</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">IL RITO DELLA CONFESSIONE</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">1. Dopo esserti preparato con la preghiera e aver fatto l’esame di coscienza, ti presenti per fare la tua confessione. Il sacerdote ti accoglie invitandoti a fare il segno della croce:</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Rispondi: Amen.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">2. Il sacerdote ti esorta ad esporre con retta coscienza i tuoi peccati confidando nell’infinita misericordia di Dio:</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Signore che illumina con la fede i nostri cuori, ti dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua misericordia.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Rispondi: Amen.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">3. Incominci la tua confessione dicendo da quanto tempo non ti confessi e esponendo con semplicità, chiarezza, umiltà e brevità tutti i peccati mortali dall’ultima confessione e almeno alcuni peccati veniali.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">4. Il sacerdote ti può rivolgere alcune domande e darti dei consigli adatti. Anche tu puoi chiedere dei suggerimenti per il tuo cammino spirituale o spiegazioni su alcune problematiche che non ti sono chiare.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">5. Il Sacerdote ti esorta a recitare una preghiera che esprima il tuo pentimento. Potrai recitare una di queste preghiere: </span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Mio Dio, mi pento e mi dolgo</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">con tutto il cuore dei miei peccati,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">perché peccando ho meritato i tuoi castighi,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e molto più perché ho offeso te,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">infinitamente buono</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e degno di essere amato sopra ogni cosa.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Propongo col tuo santo aiuto</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">di non offenderti mai più</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e di fuggire le occasioni prossime di peccato.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Signore, misericordia, perdonami.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">O Gesù di amore acceso</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">non ti avessi mai offeso,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">o mio caro e buon Gesù</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">con la tua santa grazia</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">non ti voglio offendere più</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">né mai più disgustarti,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">perché ti ama sopra ogni cosa.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Gesù mio, misericordia.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">6. Il Sacerdote, dopo averti proposto la penitenza, ti dà l’assoluzione con queste parole:</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dio, Padre di misericordia,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">che ha riconciliato a sé il mondo</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">nella morte e risurrezione del suo Figlio,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e ha effuso lo Spirito Santo</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">per la remissione dei peccati,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">ti conceda, mediante il ministero della Chiesa,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">il perdono e la pace.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E io ti assolvo dai tuoi peccati</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nel nome del Padre e del Figlio</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E dello Spirito Santo.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Rispondi. Amen</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-80882747083657213472024-02-18T10:43:00.003+01:002024-02-18T10:43:33.054+01:00La confessione: con la 1° Domenica di Quaresima inizia la settimana del pentimento<p> </p><h3 class="post-title entry-title" itemprop="name"> Con la 1° Domenica di Quaresima inizia la settimana del pentimento (confessione)
</h3>
<div class="post-header">
<div class="post-header-line-1"></div>
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-2584038554888231360" itemprop="description articleBody" style="height: auto;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1410" data-original-width="2025" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZTDnOUQ0GdXf024dyRos7prG2M00lSaZ9bDL5s23seGTcDvppwwGu5d7wfHpnfUOVfudkVGchzjIWFB0q-ESR5uo5BRqGYyBzLWEXnCLQ6A6GzQUthCEyNxkq8Ze3AmKbaaaY8MNZJUE2o4NmXZa8RShUETgiKoU4rabDzDqNmH-InFSo-Wmj-91TtxVx/s16000/28071280_1507026959415012_7869907655071266896_o.jpg" /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>
<i><span style="font-size: x-large;"><b><b>Prima
Domenica di Quaresima :</b>Inizio
settimana del pentimento (confessione)</b></span></i><br />
<br />
<i><span style="font-size: x-large;"><b> </b></span></i><i><span style="font-size: x-large;">Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.</span></i><br />
<h4>
<i><span style="font-size: x-large;"> Ricorda sempre: Gesù ti aspetta, ti perdona, ti ama. La Quaresima è il tempo adatto per la confessione.</span></i></h4>
<h1 class="entry-title">
<i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></h1>
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>INTRODUZIONE </strong></span></i>
<br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br />Osservando il nostro mondo
cristiano non possiamo non costatare una corsa sfrenata all'edonismo,
alla soddisfazione di ogni desiderio senza alcun discernimento e
valutazione dei limiti stabiliti da Dio all'uomo, senza alcun senso
di giustizia nei riguardi delle ansie e delle sofferenze dei
fratelli. Tutto ciò ha creato il radicale rovesciamento degli
atteggiamenti individuali e sociali nei singoli e nelle istituzioni,
prima fra tutte nella famiglia. Si nota così un pauroso
diffondersi del paganesimo e una lenta, ma costante caduta del vero
senso cristiano del peccato.<br />Si è arrivati a tale
situazione perché con sconcertante superficialità si
presta troppo facilmente ascolto ai mezzi di comunicazione e ai miti
della cultura, sia ecclesiastica che laicale che stanno mutando
lentamente gli eterni orizzonti di giustizia e di carità e i
valori fondamentali della vita dell'uomo.<br />In questo ambiente,
troppo umano e poco spirituale, non fa meraviglia se, come molti
altri elementi religiosi, anche il sacramento della confessione, che
si fonda unicamente nel soprannaturale, è entrato in crisi e
le lunghe file di fedeli che un tempo affollavano i confessionali,
ora si assottigliano a vista d'occhio.<br />Riflettendo sulla mia lunga
esperienza di confessore e di studioso per tanti anni nella
Congregazione dei Sacramenti, ho ritenuto doveroso "portare la
mia goccia al mare", offrendo il mio contributo ai fedeli e ai
sacerdoti confessori per mettere in evidenza la bellezza e la
grandezza di questo sacramento e per collocarlo nel valore che Cristo
gli ha dato nella vita della Chiesa, essendo un prezioso strumento di
progresso spirituale sulla via della santità.<br />E' un grande
male sottovalutare questo canale di grazia, perché la sua
mancanza fa intiepidire l'amore verso Dio e il prossimo, facendo
aumentare nell'individuo l'egoismo, l'edonismo, il neo-paganesimo.</span></i><i><span style="font-size: x-large;"></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;"><strong>1) Che cos'è la Confessione
Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">La Confessione Sacramentale (si chiama anche penitenza o
riconciliazione o, semplicemente, confessione) è un vero e
proprio sacramento istituito da Gesù Cristo, per mezzo del
quale, a debite condizioni, vengono rimessi i peccati commessi dopo
il Battesimo (Cfr. C.C.C. 1420-1498).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Per Confessione Sacramentale non si deve intendere qualsiasi
confessione o colloquio avuto con qualcuno, magari psicologo, o la
rivelazione dei propri segreti o problemi manifestati a qualche
amico, anche sacerdote, ma la vera accusa dei propri peccati, fatta
al sacerdote confessore con l'intenzione di ricevere da lui
l'assoluzione sacramentale al fine di ottenere il perdono di Dio.</span></i><div class="google-auto-placed ap_container" style="clear: both; height: auto; text-align: center; width: 100%;"><ins class="adsbygoogle adsbygoogle-noablate" data-ad-client="ca-pub-9415568974083291" data-ad-format="auto" data-ad-status="filled" data-adsbygoogle-status="done" style="display: block; height: 280px; margin: auto;"><div aria-label="Advertisement" id="aswift_7_host" style="border: medium; display: inline-block; height: 280px; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; position: relative; visibility: visible; width: 918px;" tabindex="0" title="Advertisement"><iframe allowtransparency="true" data-google-container-id="a!8" data-google-query-id="COy19aXLtIQDFconigMdQ4gIgw" data-load-complete="true" frameborder="0" height="280" hspace="0" id="aswift_7" marginheight="0" marginwidth="0" name="aswift_7" sandbox="allow-forms allow-popups allow-popups-to-escape-sandbox allow-same-origin allow-scripts allow-top-navigation-by-user-activation" scrolling="no" src="https://googleads.g.doubleclick.net/pagead/ads?npa=1&gdpr=1&gdpr_consent=CP5WeUAP5WeUAEsACBITAmEoAP_gAEPgABCYINJD7D7FbSFCwHpzaLsAMAhHRsCAQoQAAASBAmABQAKQIAQCgkAQFASgBAACAAAAICZBIQAECAAACUAAQAAAAAAEAAAAAAAIIAAAgAEAAAAIAAACAAAAEAAIAAAAEAAAmAgAAIIACAAAhAAAAAAAAAAAAAAAAgAAAAAAAAAAAAAAAAAAAQOhQD2F2K2kKFkPCmQWYAQBCijYEAhQAAAAkCBIAAgAUgQAgFIIAgAIFAAAAAAAAAQEgCQAAQABAAAIACgAAAAAAIAAAAAAAQQAAAAAIAAAAAAAAEAAAAAAAQAAAAIAABEhCAAQQAEAAAAAAAQAAAAAAAAAAABAAA&addtl_consent=2~2072.70.89.93.108.122.149.196.2253.2299.259.2357.311.313.323.2373.338.358.2415.415.449.2506.2526.486.494.495.2568.2571.2575.540.574.2624.609.2677.864.981.1029.1048.1051.1095.1097.1126.1201.1205.1211.1276.1301.1344.1365.1415.1423.1449.1451.1570.1577.1598.1651.1716.1735.1753.1765.1870.1878.1889.1958~dv.&client=ca-pub-9415568974083291&output=html&h=280&adk=3621211400&adf=4113996100&pi=t.aa~a.1261311059~i.34~rp.1&w=918&fwrn=4&fwrnh=100&lmt=1708248903&num_ads=1&rafmt=1&armr=3&sem=mc&pwprc=2048953799&ad_type=text_image&format=918x280&url=https%3A%2F%2Fwww.medjugorjetuttiigiorni.com%2F2020%2F03%2Fcon-la-1-domenica-di-quaresima-inizia.html&host=ca-host-pub-1556223355139109&fwr=0&pra=3&rh=200&rw=917&rpe=1&resp_fmts=3&wgl=1&fa=27&dt=1708248964689&bpp=8&bdt=3488&idt=8&shv=r20240215&mjsv=m202402140101&ptt=9&saldr=aa&abxe=1&cookie=ID%3Db5c1ab09e2ee957c%3AT%3D1706088165%3ART%3D1708248962%3AS%3DALNI_MaftRtlcxXy5_E0g-xt4BuA6KHPaA&gpic=UID%3D00000d481d19b182%3AT%3D1706088165%3ART%3D1708248962%3AS%3DALNI_MaMeKVNxK6laiiXT69-dm9cLzEJpw&eo_id_str=ID%3D3b73e8efac6c9001%3AT%3D1706088166%3ART%3D1708248962%3AS%3DAA-AfjaexM7O3hRKK5gR61DJWqk-&prev_fmts=0x0%2C455x280%2C455x280%2C1005x124%2C200x600%2C200x600&nras=5&correlator=6488289415849&frm=20&pv=1&ga_vid=1844592432.1672388727&ga_sid=1708248963&ga_hid=1532438777&ga_fc=1&u_tz=60&u_his=9&u_h=1206&u_w=2144&u_ah=1161&u_aw=2144&u_cd=24&u_sd=0.896&adx=354&ady=2309&biw=2125&bih=1066&scr_x=0&scr_y=0&eid=44759875%2C44759926%2C44759837%2C44808398%2C31081186%2C31081222%2C44795921%2C95322434%2C95325069%2C31081220%2C95320376%2C95320870%2C95324155%2C95324161%2C95325077&oid=2&psts=AOrYGslW0vEoCaBS4KZzSZaGqAS-EdDL007iqW7CHqhqjGe1PiUQPoIXbCFd9acSMuEOeGdRdI-_VdoEw_NYIg&pvsid=885711481373560&tmod=898596384&uas=0&nvt=1&ref=https%3A%2F%2Fwww.medjugorjetuttiigiorni.com%2F2020%2F03%2F1-domenica-di-quaresima-preghiera.html&fc=1408&brdim=-9%2C-9%2C-9%2C-9%2C2144%2C0%2C2151%2C1173%2C2144%2C1066&vis=1&rsz=%7C%7Cs%7C&abl=NS&fu=128&bc=31&bz=1&ifi=8&uci=a!8&btvi=5&fsb=1&dtd=127" style="border-style: initial; border-width: 0px; height: 280px; left: 0px; position: absolute; top: 0px; width: 918px;" vspace="0" width="918"></iframe></div></ins></div><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">La confessione è un sacramento, Cioè un canale di
grazia e, per la sua entità e per il suo significato, si può
definire anche con altri nomi:</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><em>sacramento della conversione</em>, perché ogni
confessione deve essere una vera conversione;<br /><em>sacramento della
penitenza</em>, perché la penitenza è un elemento
necessario per fare una buona confessione e quindi operare in sé
una vera conversione;<br /><em>sacramento della confessione</em>,
perché il penitente deve manifestare al sacerdote confessore i
propri peccati, e anche perché una "confessione" è
un riconoscimento di essere peccatori e quindi si avverte il bisogno
di chiedere misericordia al Signore;<br /><em>sacramento del perdono</em>,
perché attraverso l'assoluzione del sacerdote Dio concede al
penitente il perdono dei peccati;<br />sacramento della
riconciliazione, perché in questo sacramento avviene la
riconciliazione del peccatore con Dio (2 Coro 5, 20), (Cfr. C.C.c.
1423-1424).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Le condizioni indispensabili, richieste per ottenere la remissione
dei peccati, commessi dopo il Battesimo, sono: il pentimento dei
peccati, il fermo proposito di evitarli in avvenire, la debita accusa
fatta al sacerdote confessore e l'accettazione della penitenza da lui
imposta con la sua assoluzione sacramentale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Nel sacramento della confessione vengono rimessi i peccati
commessi dopo il Battesimo, quelli invece commessi prima vengono
cancellati dal sacramento del Battesimo. Se però il Battesimo
di un adulto è stato ricevuto senza le debite disposizioni
(fede, pentimento e proposito), i peccati commessi prima verranno
rimessi quando sarà rimosso l'ostacolo e cioè quando
subentreranno le debite disposizioni.<br />Tali peccati poi non saranno
materia di accusa nella Confessione Sacramentale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>2) Il Sacramento della Confessione</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>1) La nozione di sacramento</strong><br />Il sacramento è
un segno (cosa-azione) sensibile che, per istituzione di Gesù
Cristo, ha la virtù di significare e di produrre la grazia
santificante. Il concetto di sacramento comprende quattro elementi:<br />1
- un segno esterno che si possa percepire con i sensi;<br />2 -
l'istituzione da parte di Gesù Cristo;<br />3 - questo segno
sensibile significa la grazia santificante;<br />4 - questo segno
sensibile, naturale è efficace e produce un effetto
soprannaturale, cioè la grazia santificante.<br />La confessione
o penitenza è un vero e proprio sacramento distinto dal
Battesimo (Cfr. Conc. Trid.: OS. 1701 e 1702).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>2) II segno sensibile del sacramento della confessione</strong><br />Per
formare il sacramento della confessione (e così per tutti gli
altri) si richiedono tre elementi, che il vecchio, ma sempre valido,
catechismo di S. Pio X chiama: materia, forma e ministro.<br />1 - La
materia, cioè una cosa sensibile, ma solamente quella
stabilita, per es. acqua naturale, olio, pane e vino; non qualsiasi
azione sensibile, ma solo quella determinata.<br />La materia della
confessione si ha negli atti del penitente: dolore, proponimento,
accusa dei peccati e accettazione della penitenza; questi vengono
detti dai teologi, seguaci di S. Tommaso, quasi materia, poiché
in essi manca una sostanza corporea (Cfr. Conc. Trid.: OS. 914;
C.c.c. 1450-1460).<br />2 - La forma, cioè la pronuncia di
alcune parole, stabilite da Cristo direttamente o dalla Chiesa,
parole che, unite alla materia, formano un unico segno
sacramentale.<br />La forma essenziale della Confessione si ha nelle
parole dell' assoluzione sacramentale "lo ti assolvo dai tuoi
peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".<br />3
- Il ministro è il sacerdote confessore, che assolve a nome di
Cristo e della Chiesa, fornito anche della debita giurisdizione, a
norma dei canoni 969, par. I e 2 e 967, par. 2.<br />Perché il
sacramento sia valido, nel ministro non si richiede né lo
stato di grazia né la fede, ma è sufficiente che compia
il rito nella forma prescritta e che abbia l'intenzione di fare ciò
che intende la Chiesa.</span></i><div class="google-auto-placed ap_container" style="clear: both; height: auto; text-align: center; width: 100%;"><ins class="adsbygoogle adsbygoogle-noablate" data-ad-client="ca-pub-9415568974083291" data-ad-format="auto" data-ad-status="filled" data-adsbygoogle-status="done" style="display: block; height: 280px; margin: auto;"><div aria-label="Advertisement" id="aswift_8_host" style="border: medium; display: inline-block; height: 280px; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; position: relative; visibility: visible; width: 918px;" tabindex="0" title="Advertisement"><iframe allowtransparency="true" data-google-container-id="a!9" data-google-query-id="CPfDpKfLtIQDFXERigMd6fIC3A" data-load-complete="true" frameborder="0" height="280" hspace="0" id="aswift_8" marginheight="0" marginwidth="0" name="aswift_8" sandbox="allow-forms allow-popups allow-popups-to-escape-sandbox allow-same-origin allow-scripts allow-top-navigation-by-user-activation" scrolling="no" src="https://googleads.g.doubleclick.net/pagead/ads?npa=1&gdpr=1&gdpr_consent=CP5WeUAP5WeUAEsACBITAmEoAP_gAEPgABCYINJD7D7FbSFCwHpzaLsAMAhHRsCAQoQAAASBAmABQAKQIAQCgkAQFASgBAACAAAAICZBIQAECAAACUAAQAAAAAAEAAAAAAAIIAAAgAEAAAAIAAACAAAAEAAIAAAAEAAAmAgAAIIACAAAhAAAAAAAAAAAAAAAAgAAAAAAAAAAAAAAAAAAAQOhQD2F2K2kKFkPCmQWYAQBCijYEAhQAAAAkCBIAAgAUgQAgFIIAgAIFAAAAAAAAAQEgCQAAQABAAAIACgAAAAAAIAAAAAAAQQAAAAAIAAAAAAAAEAAAAAAAQAAAAIAABEhCAAQQAEAAAAAAAQAAAAAAAAAAABAAA&addtl_consent=2~2072.70.89.93.108.122.149.196.2253.2299.259.2357.311.313.323.2373.338.358.2415.415.449.2506.2526.486.494.495.2568.2571.2575.540.574.2624.609.2677.864.981.1029.1048.1051.1095.1097.1126.1201.1205.1211.1276.1301.1344.1365.1415.1423.1449.1451.1570.1577.1598.1651.1716.1735.1753.1765.1870.1878.1889.1958~dv.&client=ca-pub-9415568974083291&output=html&h=280&adk=3621211400&adf=3322265277&pi=t.aa~a.1261311059~i.62~rp.1&w=918&fwrn=4&fwrnh=100&lmt=1708248903&num_ads=1&rafmt=1&armr=3&sem=mc&pwprc=2048953799&ad_type=text_image&format=918x280&url=https%3A%2F%2Fwww.medjugorjetuttiigiorni.com%2F2020%2F03%2Fcon-la-1-domenica-di-quaresima-inizia.html&host=ca-host-pub-1556223355139109&fwr=0&pra=3&rh=200&rw=917&rpe=1&resp_fmts=3&wgl=1&fa=27&dt=1708248964750&bpp=5&bdt=3549&idt=5&shv=r20240215&mjsv=m202402140101&ptt=9&saldr=aa&abxe=1&cookie=ID%3Db5c1ab09e2ee957c%3AT%3D1706088165%3ART%3D1708248962%3AS%3DALNI_MaftRtlcxXy5_E0g-xt4BuA6KHPaA&gpic=UID%3D00000d481d19b182%3AT%3D1706088165%3ART%3D1708248962%3AS%3DALNI_MaMeKVNxK6laiiXT69-dm9cLzEJpw&eo_id_str=ID%3D3b73e8efac6c9001%3AT%3D1706088166%3ART%3D1708248962%3AS%3DAA-AfjaexM7O3hRKK5gR61DJWqk-&prev_fmts=0x0%2C455x280%2C455x280%2C1005x124%2C200x600%2C200x600%2C918x280&nras=6&correlator=6488289415849&frm=20&pv=1&ga_vid=1844592432.1672388727&ga_sid=1708248963&ga_hid=1532438777&ga_fc=1&u_tz=60&u_his=9&u_h=1206&u_w=2144&u_ah=1161&u_aw=2144&u_cd=24&u_sd=0.896&adx=354&ady=4560&biw=2125&bih=1066&scr_x=0&scr_y=300&eid=44759875%2C44759926%2C44759837%2C44808398%2C31081186%2C31081222%2C44795921%2C95322434%2C95325069%2C31081220%2C95320376%2C95320870%2C95324155%2C95324161%2C95325077&oid=2&psts=AOrYGslW0vEoCaBS4KZzSZaGqAS-EdDL007iqW7CHqhqjGe1PiUQPoIXbCFd9acSMuEOeGdRdI-_VdoEw_NYIg%2CAOrYGsmrE-QlfJBQ7iKf7uibVONRe22Kz4Lqb_okCsZjqkIfaPj-FNkWUl-99XZ6e2XvlyszfBMhh2jCeacvP-VpYugaktbuzM6AzEjWzIY%2CAOrYGsmFiI-XWYdBMj9-dKcSgBLvdFjVLCuzNxhvJSXJEy8bFnH3OtH4ApwoCpIJ8OV6NBSHM-yzFEJUc04V7saIWaUR2T2rSknjQ-El8rI%2CAOrYGsm2rOP4gsU4D61UWQnWgKJGX9Kiuoij-vSIDRTE77ZVrZ-Nr8hYSifEA_CPGCn8jRcJhwC-mIMBRNrgY4z-wiB038y3AmES6SbOUa0%2CAOrYGslbNJuWPPitJtoScKIXRjJU2j3lZOPhmdgZJIYQDqYVxrQcLXqXQRWAICiKJDKFnTqj2NnNWT9JXssct1c%2CAOrYGsmMv5qETZFgBrrRXq-_YYlzN9GXmVgBhTP7AwGmVffCvhGjo5FcCPNmKUMsaCTByEfJlVHWy54x0YGHjQ&pvsid=885711481373560&tmod=898596384&uas=0&nvt=1&ref=https%3A%2F%2Fwww.medjugorjetuttiigiorni.com%2F2020%2F03%2F1-domenica-di-quaresima-preghiera.html&fc=1408&brdim=-9%2C-9%2C-9%2C-9%2C2144%2C0%2C2151%2C1173%2C2144%2C1066&vis=1&rsz=%7C%7Cs%7C&abl=NS&fu=128&bc=31&bz=1&ifi=9&uci=a!9&btvi=6&fsb=1&dtd=2933" style="border-style: initial; border-width: 0px; height: 280px; left: 0px; position: absolute; top: 0px; width: 918px;" vspace="0" width="918"></iframe></div></ins></div><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>3) La confessione è un sacramento dei morti</strong><br />I
sacramenti si dividono in sacramenti dei morti e sacramenti dei vivi.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">I sacramenti dei morti sono il Battesimo e la Penitenza.<br />I
sacramenti dei vivi sono la Cresima, l'Eucaristia, l'Unzione degli
infermi, l'Ordine e il Matrimonio.<br />Si chiamano sacramenti dei
morti, perché coloro che li ricevono, benché vivi
fisicamente, sono generalmente morti alla vita soprannaturale per il
peccato mortale. Questi sacramenti cancellano il peccato e
conferiscono la grazia santificante (Grazia prima), che è la
vita dell'anima.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Si chiamano sacramenti dei vivi, perché chi li riceve deve
essere già vivo alla grazia e non in peccato mortale. In caso
eccezionale anche i sacramenti dei vivi possono concedere la grazia
prima, quando per es. uno riceve un sacramento dei vivi e dimentica
di aver commesso un peccato mortale del quale ha un pentimento
generale, questo gli cancella il peccato e gli conferisce la grazia
prima.<br />Si deve ancora ricordare che chi riceve un sacramento dei
vivi, sapendo di non essere in grazia di Dio, commette un grave
peccato di sacrilegio.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>4) Efficacia del sacramento della Confessione</strong><br />La
Confessione e tutti gli altri sacramenti, per volere di Gesù
Cristo, oltre che significare la grazia, la producono e la concedono
a coloro che li ricevono senza porre impedimenti, fra i quali il più
importante, dal punto di vista soggettivo, è il rifiuto del
sacramento, cioè avere la volontà di non riceverlo.<br />Nel
sacramento della Confessione, e in tutti gli altri, esiste un
impedimento quando manca o è gravemente difettoso, qualche
elemento essenziale nelle parti che costituiscono il sacramento e
cioè nella materia (per la Confessione: quasi-materia) nella
forma e nel ministro.<br />I sacramenti sono vere cause efficienti
della grazia anche se sono cause strumentali: essi operano in forza
dell'oggettivo compimento del rito sacramentale per propria ed intima
efficacia, ricevuta da Gesù Cristo ("ex opere operato").</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br /><strong>3) Il Peccato</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>1) La nozione</strong><br />Il peccato (c.c.C. 1846-1876) è
un'offesa fatta a Dio, trasgredendo la sua legge.<br />E' chiaro che
tale offesa è relativa alla conoscenza che ciascuno ha di Dio
e alla maggiore o minore responsabilità del disordine commesso
con la trasgressione della legge. Così, per esempio, diversa è
la gravità dello stesso peccato commesso da un ragazzo o da un
adulto ignorante o da un teologo o da un'anima favorita dalla
grazia.<br /><strong>2) La divisione</strong><br />I peccati possono
essere distinti secondo il loro oggetto, come si fa per ogni atto
umano: il peccato, infatti, perché sia tale, deve essere un
vero atto umano.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Il peccato può essere originale e attuale.<br />Il peccato
originale (C.C.c. 385-421) è il peccato commesso da Adamo come
capo di tutta l'umanità, e da lui passa a ciascun uomo, in
quanto figlio suo, e, come tale, lo contrae per generazione naturale.</span></i><div class="google-auto-placed ap_container" style="clear: both; height: auto; text-align: center; width: 100%;"><ins class="adsbygoogle adsbygoogle-noablate" data-ad-client="ca-pub-9415568974083291" data-ad-format="auto" data-ad-status="filled" data-adsbygoogle-status="done" style="display: block; height: 280px; margin: auto;"><div aria-label="Advertisement" id="aswift_9_host" style="border: medium; display: inline-block; height: 280px; margin: 0px; overflow: visible; padding: 0px; position: relative; visibility: visible; width: 918px;" tabindex="0" title="Advertisement"><iframe allowtransparency="true" data-google-container-id="a!a" data-google-query-id="CLLeoanLtIQDFd4nigMdSkgNZg" data-load-complete="true" frameborder="0" height="280" hspace="0" id="aswift_9" marginheight="0" marginwidth="0" name="aswift_9" sandbox="allow-forms allow-popups allow-popups-to-escape-sandbox allow-same-origin allow-scripts allow-top-navigation-by-user-activation" scrolling="no" src="https://googleads.g.doubleclick.net/pagead/ads?npa=1&gdpr=1&gdpr_consent=CP5WeUAP5WeUAEsACBITAmEoAP_gAEPgABCYINJD7D7FbSFCwHpzaLsAMAhHRsCAQoQAAASBAmABQAKQIAQCgkAQFASgBAACAAAAICZBIQAECAAACUAAQAAAAAAEAAAAAAAIIAAAgAEAAAAIAAACAAAAEAAIAAAAEAAAmAgAAIIACAAAhAAAAAAAAAAAAAAAAgAAAAAAAAAAAAAAAAAAAQOhQD2F2K2kKFkPCmQWYAQBCijYEAhQAAAAkCBIAAgAUgQAgFIIAgAIFAAAAAAAAAQEgCQAAQABAAAIACgAAAAAAIAAAAAAAQQAAAAAIAAAAAAAAEAAAAAAAQAAAAIAABEhCAAQQAEAAAAAAAQAAAAAAAAAAABAAA&addtl_consent=2~2072.70.89.93.108.122.149.196.2253.2299.259.2357.311.313.323.2373.338.358.2415.415.449.2506.2526.486.494.495.2568.2571.2575.540.574.2624.609.2677.864.981.1029.1048.1051.1095.1097.1126.1201.1205.1211.1276.1301.1344.1365.1415.1423.1449.1451.1570.1577.1598.1651.1716.1735.1753.1765.1870.1878.1889.1958~dv.&client=ca-pub-9415568974083291&output=html&h=280&adk=3621211400&adf=4109475979&pi=t.aa~a.1261311059~i.90~rp.1&w=918&fwrn=4&fwrnh=100&lmt=1708248903&num_ads=1&rafmt=1&armr=3&sem=mc&pwprc=2048953799&ad_type=text_image&format=918x280&url=https%3A%2F%2Fwww.medjugorjetuttiigiorni.com%2F2020%2F03%2Fcon-la-1-domenica-di-quaresima-inizia.html&host=ca-host-pub-1556223355139109&fwr=0&pra=3&rh=200&rw=917&rpe=1&resp_fmts=3&wgl=1&fa=27&dt=1708248964804&bpp=5&bdt=3604&idt=6&shv=r20240215&mjsv=m202402140101&ptt=9&saldr=aa&abxe=1&cookie=ID%3Db5c1ab09e2ee957c%3AT%3D1706088165%3ART%3D1708248962%3AS%3DALNI_MaftRtlcxXy5_E0g-xt4BuA6KHPaA&gpic=UID%3D00000d481d19b182%3AT%3D1706088165%3ART%3D1708248962%3AS%3DALNI_MaMeKVNxK6laiiXT69-dm9cLzEJpw&eo_id_str=ID%3D3b73e8efac6c9001%3AT%3D1706088166%3ART%3D1708248962%3AS%3DAA-AfjaexM7O3hRKK5gR61DJWqk-&prev_fmts=0x0%2C455x280%2C455x280%2C1005x124%2C200x600%2C200x600%2C918x280%2C918x280&nras=7&correlator=6488289415849&frm=20&pv=1&ga_vid=1844592432.1672388727&ga_sid=1708248963&ga_hid=1532438777&ga_fc=1&u_tz=60&u_his=9&u_h=1206&u_w=2144&u_ah=1161&u_aw=2144&u_cd=24&u_sd=0.896&adx=354&ady=6341&biw=2125&bih=1066&scr_x=0&scr_y=2236&eid=44759875%2C44759926%2C44759837%2C44808398%2C31081186%2C31081222%2C44795921%2C95322434%2C95325069%2C31081220%2C95320376%2C95320870%2C95324155%2C95324161%2C95325077&oid=2&psts=AOrYGslW0vEoCaBS4KZzSZaGqAS-EdDL007iqW7CHqhqjGe1PiUQPoIXbCFd9acSMuEOeGdRdI-_VdoEw_NYIg%2CAOrYGsmrE-QlfJBQ7iKf7uibVONRe22Kz4Lqb_okCsZjqkIfaPj-FNkWUl-99XZ6e2XvlyszfBMhh2jCeacvP-VpYugaktbuzM6AzEjWzIY%2CAOrYGsmFiI-XWYdBMj9-dKcSgBLvdFjVLCuzNxhvJSXJEy8bFnH3OtH4ApwoCpIJ8OV6NBSHM-yzFEJUc04V7saIWaUR2T2rSknjQ-El8rI%2CAOrYGsm2rOP4gsU4D61UWQnWgKJGX9Kiuoij-vSIDRTE77ZVrZ-Nr8hYSifEA_CPGCn8jRcJhwC-mIMBRNrgY4z-wiB038y3AmES6SbOUa0%2CAOrYGslbNJuWPPitJtoScKIXRjJU2j3lZOPhmdgZJIYQDqYVxrQcLXqXQRWAICiKJDKFnTqj2NnNWT9JXssct1c%2CAOrYGsmMv5qETZFgBrrRXq-_YYlzN9GXmVgBhTP7AwGmVffCvhGjo5FcCPNmKUMsaCTByEfJlVHWy54x0YGHjQ%2CAOrYGsniSJC0hJA5deO0A3oUWDhDvaE7FbnZCTR3JGzQFDQQErAejmbumFSPY_7LrVYoJS4vxQduUH9l4RzcAQ&pvsid=885711481373560&tmod=898596384&uas=0&nvt=1&ref=https%3A%2F%2Fwww.medjugorjetuttiigiorni.com%2F2020%2F03%2F1-domenica-di-quaresima-preghiera.html&fc=1408&brdim=-9%2C-9%2C-9%2C-9%2C2144%2C0%2C2151%2C1173%2C2144%2C1066&vis=1&rsz=%7C%7Cs%7C&abl=NS&fu=128&bc=31&bz=1&ifi=10&uci=a!a&btvi=7&fsb=1&dtd=7035" style="border-style: initial; border-width: 0px; height: 280px; left: 0px; position: absolute; top: 0px; width: 918px;" vspace="0" width="918"></iframe></div></ins></div><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Il peccato attuale (o personale) è quello che è
commesso volontariamente da chi ha raggiunto l'uso di ragione.<br />Tale
peccato si può commettere in quattro modi: <br />1. con i
pensieri; <br />2. con le parole; <br />3. con le opere; <br />4. con le
omissioni; e tutto questo può avvenire contro Dio, contro il
prossimo o contro noi stessi.<br />Il peccato attuale (o personale) può
essere mortale o veniale<br /><br /></span></i>
<br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>3) Il peccato mortale</strong><br />Il peccato mortale è
una disubbidienza alla legge di Dio in materia grave, compiuta con
piena avvertenza della mente e deliberato consenso della volontà,
contro la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo.<br />Affinché il
peccato sia mortale è necessario che l'atto compiuto sia
veramente un atto umano, e cioè che proceda dalla libera
volontà dell'uomo, il quale avverta chiaramente la bontà
o la malizia dell'atto.<br />Solo allora l'uomo diventa responsabile e
autore del suo atto, buono o cattivo, degno di premio o castigo. E'
una grave mancanza di amore di Dio.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>4) Requisiti per il peccato mortale</strong><br />Per
definire un peccato mortale si richiedono tre elementi: <br />1. la
materia grave, cioè una grave trasgressione della legge; <br />2.
la piena avvertenza della mente; <br />3. il deliberato consenso della
volontà.<br />1 - La materia grave, cioè la trasgressione
grave di una legge divina o umana, ecclesiale o civile. Diciamo qui
di seguito le principali e più comuni trasgressioni gravi di
tali leggi.<br />- Negare o dubitare dell'esistenza di Dio o di qualche
verità di fede insegnata dalla Chiesa.<br />- Bestemmiare Dio,
la Madonna o i Santi, proferendo, anche mentalmente, titoli ed
espressioni ingiuriose.<br />- Non partecipare alla S. Messa alla
domenica o nelle feste di precetto senza alcun motivo grave, ma solo
per pigrizia, negligenza o cattiva volontà.<br />- Trattare in
modo gravemente offensivo i propri genitori o i propri superiori.<br />-
Uccidere una persona o ferirla gravemente.<br />- Procurare
direttamente l'aborto.<br />- Commettere atti impuri: da soli con la
masturbazione o in compagnia nella fornicazione, nell'adulterio,
nell'omosessualità o in qualsiasi altra specie di impurità.<br />-
Impedire, in qualsiasi maniera, la concezione, nel compimento
dell'atto coniugale.<br />- Rubare oggetti o beni altrui di valore
rilevante o sottrarli con l'inganno e il raggiro.<br />- Defraudare il
fisco per una somma molto consistente.<br />- Recare un grave danno
fisico o morale ad una persona con la calunnia o con la bugia.<br />-
Coltivare pensieri e desideri impuri di quanto è proibito dal
sesto comandamento.<br />- Compiere gravi omissioni nell'adempimento
del proprio dovere.<br />- Ricevere un sacramento dei vivi (Cresima,
Eucarestia, Unzione degli Infermi, Ordine e Matrimonio) in peccato
mortale.<br />- Ubriacarsi o drogarsi in forma grave fino a
pregiudicare le facoltà della ragione.<br />- Tacere in
confessione, per vergogna, qualche peccato grave.<br />- Causare
scandalo al prossimo con azioni e atteggiamenti di pesante gravità.<br />2
- La piena avvertenza della mente, ovvero sapere e stimare che quello
che si sta per fare o per omettere è gravemente proibito o
comandato, andare cioè contro la propria coscienza.<br />3 - Il
deliberato consenso della volontà, cioè il voler fare
od omettere deliberatamente ciò che si sa con chiarezza che è
un male grave, che, oggettivamente, è un peccato mortale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Per avere un peccato mortale, è necessario che questi tre
elementi esistano simultaneamente in un'azione peccaminosa. Se manca
anche uno solo di questi, o addirittura una parte di uno solo, per
esempio non c'è l'avvertenza, oppure non c'è il pieno
consenso, non abbiamo più il peccato mortale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>5) Effetti del peccato mortale</strong><br />1 - Il peccato
mortale priva l'anima della grazia santificante, che è la sua
vita. Si chiama mortale perché rompe la relazione vitale con
Dio.<br />2 - Il peccato mortale separa Dio dall'anima, la quale è
tempio della SS. Trinità, quando è in possesso della
grazia santificante.<br />3 - Il peccato mortale fa perdere all'anima
tutti i meriti, acquistati in passato, finché viveva in grazia
di Dio: vengono resi inefficaci.<br />"Tutte le opere giuste da
lui fatte saranno dimenticate..." (Ez. 18,24).<br />4 - Il peccato
mortale toglie all'anima la capacità di compiere opere
meritorie per il paradiso.<br />5 - Il peccato mortale rende l'anima
degna dell'inferno: chi muore in peccato mortale va all'inferno per
tutta l'eternità.<br />Chi, una volta per sempre, ha scelto Dio
come supremo e unico Bene della vita, può rendersi colpevole
di un vero peccato mortale, commettendo un'azione grave,
oggettivamente contraria alla sua legge e, in caso di morte, meritare
l'inferno, perché la sua scelta, per quanto sincera ed
efficace, non può mai essere così radicale e definitiva
da impedire di farne un'altra capace di annullare la precedente.<br />La
possibilità della perversione - finché si vive - è
pari a quella della conversione, anche se questa rende quella più
difficile, quando è più totale e decisa. Solo dopo la
morte la decisione presa durante la vita sarà irrevocabile.<br />Il
suddetto pensiero viene confermato dalla Sacra Scrittura del A.T. in
Ezechiele 18,21-28.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>6) Come si può riacquistare la grazia santificante
perduta con il peccato mortale</strong><br />La grazia santificante
(con tutto ciò che essa comporta) perduta con il peccato
mortale, si può riacquistare in due maniere:<br />1 - con una
buona Confessione Sacramentale.<br />2 - Con un atto di contrizione
perfetta (dolore e proposito), unito al proposito di una sollecita
confessione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>7) Il peccato veniale</strong><br />Il peccato veniale è
una disubbidienza alla legge divina o umana, ecclesiale o civile in
materia leggera,o anche in materia grave, compiuta però non
con la piena avvertenza della mente o non con il pieno consenso della
volontà.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>8) Effetti del peccato veniale</strong><br />1 - Il peccato
veniale intiepidisce l'amore di Dio. Il peccato veniale, anche se non
toglie la grazia santificante, come il peccato mortale, tuttavia
raffredda l'amicizia che c'è fra noi e Dio.<br />2 - Il peccato
veniale priva l'anima di molte grazie che avrebbe ricevuto da Dio se
non avesse peccato.<br />3 - Il peccato veniale dispone, gradatamente,
al peccato mortale.<br />4 - Il peccato veniale rende l'anima degna di
pene temporali da espiare o in questa vita o nell'altra in
purgatorio.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>9) Come si può cancellare il peccato veniale</strong><br />Il
peccato veniale si può cancellare in varie maniere: con il
pentimento, con le buone opere (preghiere, S. Messe, S. Comunione,
elemosine, opere di misericordia spirituale e corporale, ecc.) anche
senza la Confessione sacramentale, e anche con la Confessione
sacramentale, purché vi siano le disposizioni richieste.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>10) Le varie specie di peccati</strong><br />La prima e
fondamentale divisione che bisogna fare fra i peccati è la
distinzione fra il peccato mortale e il peccato veniale, perché
fra i due c'è una differenza enorme: il primo toglie al
peccatore la grazia santificante, il secondo, invece, no.<br />Bisogna
inoltre ricordare che, come ci sono peccati veniali più o meno
leggeri, al pari, esistono peccati mortali più o meno gravi e
funesti.<br />Ecco le principali specie di peccati.
</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><b>Peccati capitali:</b><br />1 - Superbia - E' un'esagerata stima
di sé e delle proprie cose accompagnata da disprezzo verso gli
altri.<br />2 - Avarizia - E' un desiderio smodato di denaro e di
averi.<br />3 – Lussuria - E' il disordinato appetito ed uso del
piacere sessuale completo.<br />4 – Ira - E' un impulso
disordinato a reagire contro qualcuno o qualche cosa che fu occasione
di patimento o contrarietà.<br />5 – Accidia- E' una
acconsentita svogliatezza nel compimento del proprio dovere.<br />6 –
Invidia - E' un sentimento di tristezza o dolore del bene del
prossimo, considerato come male proprio.<br />7 – Gola - E' la
ricerca eccessiva del piacere che si trova nell'uso dei cibi e delle
bevande.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><b>Peccati contro lo Spirito Santo:</b><br />1 - Disperazione della
salvezza<br />2 - Presunzione di salvarsi senza merito<br />3 - Impugnare
la verità conosciuta<br />4 - Invidia della grazia altrui<br />5 -
Ostinazione nei peccati<br />6 - Impenitenza finale</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br /><b>Peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio: </b><br />1
- Omicidio volontario<br />2 - Peccato impuro contro natura<br />3 -
Oppressione dei poveri<br />4 - Defraudare la mercede agli operai</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br />4) <b>La Grazia di Dio</b></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>La nozione della grazia in generale</strong><br />La grazia
di Dio (= beneficio o dono), è un'elargizione concessa da Lui
gratuitamente agli uomini per puro amore. (Cfr. C.C.c. 1987-2029).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>La divisione della grazia</strong><br />Ci sono tre specie
di grazia:<br />1 - grazia santificante o abituale <br />2 - grazia
sacramentale<br />3 - grazia attuale</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>1) - La grazia santificante o abituale</strong><br />E' un
dono soprannaturale creato, inerente all'anima nostra, concesso da
Dio agli uomini, per i meriti di Gesù Cristo. Tale dono ci
rende:<br />I - partecipi della natura divina<br />II - figli adottivi di
Dio <br />III - tempio vivo della SS. Trinità <br />IV - capaci di
compiere opere meritorie per il Paradiso <br />V - ci dà il
diritto alla vita eterna.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br /><b>Spiegazione</b><br />La grazia santificante o abituale è
un dono creato, un'elargizione che Dio ci ha concesso gratuitamente
senza alcun nostro merito. La natura umana, atteso il progetto di Dio
sull'uomo, ha solo la capacità di ricevere tale dono.
Soprannaturale, cioè che supera tutte le forze della nostra
natura umana. Noi non saremmo mai stati capaci di meritare questo
dono e perciò Dio ce lo ha concesso gratuitamente per puro suo
amore di benevolenza. Se Dio avesse voluto destinare l'uomo al solo
fine naturale, perché vi giungesse non sarebbe stato
necessario un aiuto speciale, straordinario, soprannaturale, perché
a ciò sarebbero state sufficienti le forze naturali. Se Dio
invece avesse voluto destinare l'uomo ad un fine soprannaturale, del
tutto superiore alle sue forze, in questo caso sarebbe stato
assolutamente necessario l'aiuto straordinario soprannaturale di Dio.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Portiamo due esempi.<br />Io posso esigere che uno, avendo gli occhi
sani, veda le cose che si devono vedere, ma se io esigo che veda i
microbi, che si muovono in una goccia d'acqua, io dovrò dargli
il microscopio. Io posso esigere che uno, in un' ora, faccia a piedi
cinque chilometri di strada, ma se pretendo che in un'ora ne faccia
cento, dovrò dargli un'auto o altro mezzo veloce. Dio,
pertanto, per elevarci allo stato soprannaturale, ci ha dato un mezzo
adeguato, la grazia santificante. Inerente all'anima nostra, cioè
un dono che pervade l'anima, una qualità congiunta alla
sostanza dell'anima,che la trasforma e la eleva in uno stato
nuovo.<br />La grazia è, per natura sua, permanente nell'anima
(abituale) e sta in noi finché non la perdiamo, commettendo un
peccato mortale. Con la grazia, che si dice santificante, perché
fa santo chi la possiede, vengono all'anima anche le virtù
teologali e cardinali infuse e i doni dello Spirito Santo.<br />Concesso
agli uomini da Dio per i meriti di Gesù Cristo. Dio avrebbe
potuto darci la grazia direttamente; invece, dopo. il peccato, ha,
voluto concederla per mezzo dei meriti di Gesù Cristo, che
Egli ha acquistato, per tutti gli uomini, durante tutta la sua vita
terrena. Questa grazia viene distribuita alle singole anime
attraverso i sacramenti, secondo le disposizioni di ciascuno.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>I - La grazia santificante (abituale) è un dono che
ci rende partecipi della natura divina.</strong><br />Con la grazia noi
partecipiamo alla vita di Dio. Partecipare alla vita di Dio non
significa essere uguali a Dio, perché Dio è uno solo,
ma significa avere una divina somiglianza, impressa da Dio nell'anima
nostra. La grazia è come una nuova vita innestata nella vita
naturale; questa non è distrutta. né assorbita dalla
grazia. Come l'innesto non cambia la natura della pianta, ma le
comunica una vita nuova e i frutti dei rami superiori innestati sono
frutti della vita nuova aggiunta; quelli dei rami inferiori, invece,
sotto l'innesto sono frutti della vita vecchia.<br />Ecco perché
l'uomo della grazia è chiamato uomo nuovo, uomo dello spirito,
mentre invece è chiamato uomo vecchio, uomo del senso, quello
che non ebbe la vita della grazia (Cfr. Gv. 15, 1-2 e 4-8)</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>II - Ci rende figli adottivi di Dio</strong><br />La grazia
non solo ci rende giusti, santi e perciò amici di Dio, ma
addirittura ci fa diventare suoi figli adottivi, non naturali, perché
solo il Verbo è Figlio naturale del Padre. Adottare significa
assumere gratuitamente quale figlio una persona estranea con il
diritto all'eredità. Per l'adozione si richiedono tre
condizioni: <br />a) assumere gratuitamente quale figlio una persona;
<br />b) questa persona deve essere estranea, cioè non deve
essere già figlio dell'adottante;<br />c) l'adottato deve essere
della stessa natura dell'adottante. L'uomo, per esempio, non può
adottare come figlio un cavallo, perché questo non è
della stessa natura dell'uomo e perciò non è capace di
diritti. Nei riguardi di Dio a noi mancava l'identità di
natura per essere assunti come figli adottivi e allora Dio ha
supplito creando il dono della grazia per mezzo del quale noi veniamo
a partecipare della sua stessa vita divina e abbiamo quindi la
possibilità di essere adottati da Lui.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>III - Ci rende tempio vivo della SS. Trinità</strong><br />Dio,
donandoci la grazia, ci ha amato così tanto che ha voluto, non
solo renderci partecipi della sua stessa natura, farci suoi figli
adottivi, ma ha voluto anche prendere la sua dimora nella nostra
anima.<br />S. Paolo insegna così tale verità: "Non
sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito divino abita in voi?"
(I Coro 3,16). .<br />Giovanni: "Se uno mi ama osserverà le
mie parole, e il Padre mio lo amerà, e noi verremo a lui, e in
lui faremo dimora" (Gv. 14,23).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>IV - Ci rende capaci di compiere opere meritorie per il
Paradiso</strong><br />L'uomo, in grazia di Dio, ha la possibilità
di aumentare il grado di grazia ricevuto dal Creatore mediante le
opere buone. Affinché l'uomo possa meritare l'aumento della
grazia è necessario che sia in possesso della grazia
santificante e che lo sia in vita, perché dopo la morte non
può più meritare; che l'azione che compie sia
moralmente buona (cioè conforme per l'oggetto, l'intenzione,
le circostanze alla legge di Dio), libera (cioè compiuta
liberamente senza alcuna costrizione) e soprannaturale (cioè
compiuta per un motivo soprannaturale).<br />Con l'aumento dei meriti,
l'uomo aumenta la grazia e la corrispondente gloria celeste.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>V - Ci dà il diritto alla vita eterna</strong><br />Se
moriamo in grazia di Dio abbiamo il diritto alla vita eterna.<br />Abbiamo
detto che con la grazia Dio ci ha fatto suoi figli adottivi. Il
diritto principale dei figli adottivi è quello dell'eredità
del Padre, e Dio, nostro Padre, ci dà in eredità il suo
regno, se stesso, la vita eterna, il Paradiso.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>VI - Come si acquista la grazia santificante</strong><br />Il
bambino acquista la grazia santificante con il Santo Battesimo.
L'adulto, non battezzato, acquista la grazia santificante oltre che
con il Santo Battesimo, ricevuto con le dovute disposizioni, anche
con la sola intenzione di ricevere il Battesimo, unita al pentimento
(dolore perfetto e proposito) dei propri peccati mortali.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>VII - Come si perde la grazia santificante</strong><br />La
grazia santificante si perde con il peccato mortale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>VIII - Come si riacquista la grazia santificante</strong><br />La
grazia santificante, perduta con il peccato mortale, si riacquista
oltre che con il sacramento della<br />Confessione, ricevuto con la
dovuta disposizione, anche con la sola intenzione di accostarsi,
appena possibile, alla Confessione, unita al pentimento (dolore
perfetto e proposito) dei propri peccati mortali.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>IX - Necessità della grazia santificante</strong><br />La
grazia santificante è assolutamente necessaria, al momento
della morte, per conseguire il Paradiso. Inoltre la grazia è
necessaria per poter meritare in ordine alla vita eterna; anche le
opere più ordinarie,<br />compiute in virtù della grazia,
acquistano meriti per il Paradiso.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>2) - La grazia sacramentale</strong><br />E' quel complesso
di aiuti speciali (grazie attuali)che ciascun sacramento concede al
momento opportuno (oltre alla grazia santificante o al suo
accrescimento), per conseguire il fine proprio per cui ciascun
sacramento è stato istituito.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>3) - La grazia attuale</strong><br />E' un aiuto
soprannaturale e transitorio che Dio ci dà per illuminare la
nostra intelligenza e fortificare la nostra volontà, affinché
possiamo compiere il bene ed evitare il male, compiere cioè
atti soprannaturali. La grazia attuale è assolutamente
necessaria all'uomo per ottenere la giustificazione e la grazia
santificante; è necessaria al fedele cristiano, caduto in
peccato mortale, per convertirsi e riacquistare la grazia
santificante ed è anche necessaria al giusto per ottenere la
perseveranza finale e la salvezza eterna. Con le nostre opere buone e
con la preghiera noi non meritiamo la grazia in senso rigoroso, ma ci
disponiamo, la meritiamo in senso di convenienza in quanto Dio
ascolta chi lo prega, si compiace di chi fa, o vuole fare il bene e
chiede la sua grazia, la perseveranza e la vita eterna.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>Distribuzione della grazia</strong><br />Dio non
distribuisce a tutti gli uomini la grazia nella stessa misura, ma ad
alcuni dà di più, ad altri di meno, secondo un suo
progetto misterioso di amore. Tutto ciò fa parte dei suoi
imperscrutabili disegni divini. Agendo così, Dio non reca
ingiuria ad alcuno, perché dei suoi doni egli può fare
quello che vuole. Questo è certo: Dio concede a tutti la
grazia necessaria, sufficiente, e molto spesso anche sovrabbondante,
perché tutti possano salvarsi.<br />Se la salvezza dipendesse
solo dalla grazia, tutti gli uomini si salverebbero, ma la salvezza
dipende dalla grazia e dalla libera e generosa corrispondenza
dell'uomo.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>La grazia e la libertà</strong><br />La grazia
rispetta pienamente la libertà umana, alla quale Dio non fa
violenza. Dio vuole la salvezza di tutti, ma esige che tutti si
salvino aderendo in piena libertà al Suo disegno di salvezza;
perciò a tutti propone la via del bene, mediante la grazia, ma
tutti possono anche rifiutarla, e percorrere quella del male, che
conduce alla rovina e alla perdizione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>La grazia e la Confessione</strong><br />Tutti i sacramenti
producono o aumentano la grazia santificante e ogni sacramento
conferisce pure una grazia specifica o sacramentale, che è un
sicuro aiuto divino per conseguire il fine speciale per cui è
stato istituito ogni sacramento. Inoltre, il diverso grado delle
disposizioni soggetti ve nell'adulto importa anche una misura diversa
di grazia prodotta dal sacramento.<br />L'effetto principale della
Confessione Sacramentale è la riconciliazione del peccatore
con Dio, che elargisce la remissione dei peccati, mediante
l'infusione della grazia santificante. Questa viene restituita o,
se<br />non era perduta per il peccato mortale, aumentata.<br />Con la
colpa è anche rimessa la pena eterna, men tre le pene
temporali non sempre vengono rimesse completamente. Con la grazia
santificante (restituita o aumentata) viene concessa anche la grazia
sacramentale (ci aiuta a produrre veri frutti di penitenza e ad
evitare in avvenire i peccati) e la reviviscenza dei meriti perduti
con il peccato mortale. Il sacramento della confessione produce
inoltre, come effetto secondario, grande pace e serenità della
coscienza e profonda consolazione spirituale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>5) L'istituzione della Confessione
Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>Gesù Cristo istituì il Sacramento della
Penitenza</strong><br />La Confessione Sacramentale (Sacramento della
Penitenza o della Riconciliazione) fu istituita da Gesù
Cristo, come Figlio di Dio e Redentore di tutti gli uomini (c.c.C.
1440-1449). Il Verbo, obbediente al Padre, assunse la natura umana
per redimere e salvare il genere umano. Dal primo istante della sua
concezione nel seno purissimo di Maria SS. fino all'ultimo respiro
sul calvario, Egli celebrò la Sua Messa, che offrì al
Padre per espiare i peccati di tutti gli uomini passati, presenti e
futuri. L'opera redentrice di Cristo diventa efficace solo quando a
questa si unisce la cooperazione di ogni singola anima con il
pentimento e la conversione.<br />Tutte le grazie che Gesù
acquistò durante la sua vita terrena, vengono distribuite ai
singoli uomini, secondo le disposizioni di ciascuno, attraverso il
ministero della Chiesa: attraverso l'azione degli Apostoli e dei
sacerdoti per mezzo della predicazione della Parola di Dio e
dell'amministrazione dei Sacramenti: specialmente del Battesimo e
della Penitenza.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>Il potere della Chiesa di rimettere i peccati </strong><br />1
- Dio solo può rimettere i peccati."Chi può
rimettere i peccati se non Dio solo?"(Mc.2,7). Poiché
Gesù è il Figlio di Dio, Egli dice di se stesso: "Il
Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati"
(Mc. 2,10).<br />Gesù esercita questo potere divino: "Figliuolo,
ti sono rimessi i tuoi peccati" (Mc. 2,5). Gesù promette
a Pietro e a tutti gli Apostoli il potere di legare e di sciogliere
sulla terra. "E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non
prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del Regno dei
Cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato
nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà
sciolto nei cieli" (Mt. 16, 18-19). "In verità vi
dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato
anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà
sciolto anche in cielo" (Mt. 18,18).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">2 - Gesù in virtù della sua autorità divina,
concede agli Apostoli e ai loro successori il potere di rimettere i
peccati, affinché lo esercitino nel suo nome. "Gesù
disse loro di nuovo: 'Pace a voi! Come il Padre ha mandato me,
anch'io mando voi '. Dopo aver detto questo alitò su di loro e
disse: 'Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati
saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi'"
(Gv. 20, 21-23).<br />La remissione dei peccati, compiuta dalla Chiesa
per mezzo dei suoi sacerdoti, è uguale a quella di Cristo, di
Dio e cioè, non una semplice copertura della colpa o un
semplice condono della pena, ma una reale cancellazione del peccato.
Il Concilio di Trento, infatti, dichiarò contro i riformatori
che Cristo diede agli Apostoli e ai loro legittimi successori la
potestà di rimettere e ritenere i peccati, per riconciliare
con Dio i fedeli caduti dopo il Battesimo.<br />Il potere di perdonare
i peccati comprende non la semplice facoltà di predicare il
vangelo della remissione dei peccati, come spiegavano i riformatori,
ma quella di rimetterli realmente. (Conc. Trid., sesso XIV, C. I DS.
1668, 1703).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3 - La Chiesa ha sempre avuto la coscienza di avere il potere di
rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo, anche se nei primi
secoli ha esercitato questo potere con una certa severità. Il
potere della Chiesa di rimettere i peccati è vero: con
l'assoluzione della Chiesa i peccati vengono veramente ed
immediatamente rimessi davanti a Dio. Universale: il potere di
perdonare si estende a tutti i peccati senza eccezione, supposte le
disposizioni del penitente. Esercitato in forma giudiziaria:
l'esercizio del potere di perdonare i peccati è un atto
giudiziario.<br />Tre sono le esigenze essenziali di un atto
giudiziario: <br />1 - l'autorità giudiziaria: il sacerdote
confessore; <br />2 - la cognizione della causa: la manifestazione dei
peccati nella confessione;<br />3 - la sentenza: l'assoluzione.<br />Il
giudizio si ha nel rimettere o ritenere i peccati: la sua
applicazione non può essere arbitraria, ma deve conformarsi
alla norma oggettiva della legge di Dio e alle disposizioni del
penitente.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>Cenni storici della Confessione Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">La Chiesa nel corso dei secoli ha esercitato il potere di
rimettere i peccati in diversi modi: la forma concreta, la Penitenza
- Sacramento, ha subito diverse variazioni (c.C.C. 1447).<br />Tale
evoluzione, piuttosto complessa, si può dividere in tre
periodi:<br />1) la penitenza antica (dalle origini alla fine del VI
sec.);<br />2) la penitenza tariffata (dal sec. VII alla fine del sec.
XII);<br />3) la penitenza attuale (dal sec. XIII ai nostri
giorni).<br />Esaminiamo questi tre momenti.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>1) La penitenza antica</strong>(Dalle origini alla fine
del sec. VI)
</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Nella Chiesa il cristiano che ha peccato gravemente dopo il
Battesimo conserva la possibilità di fare penitenza (che si
chiama "antica" o "pubblica" o “canonica"
o "ufficiale" o anche "ecclesiastica") e di
ottenere il perdono.<br />I peccati veniali si possono cancellare
privatamente con preghiere ed opere buone. Anche nei primi tempi non
sono rari i peccati gravi fra i cristiani. La fonte di queste liste
di peccati si trova negli elenchi neotestamentari e negli scritti dei
Padri Apostolici: impurità, specialmente adulterio e
fornicazione, omicidio, aborto, apostasia, idolatria, magia, furto,
ubriachezza, ecc.<br />Per tutti questi peccati, senza alcuna
eccezione, la Chiesa ha sempre concesso il perdono e combattuto gli
eretici (Montano, Novaziano, ecc.), che lo negavano per i più
gravi: omicidio, adulterio e apostasia. Non esistono peccati
irremissibili. Anche ai "Lapsi" (cristiani che durante le
persecuzioni, per timore, avevano prestato culto agli dei), seppure
con prudenza - per la delicata e difficile situazione del momento -
veniva concesso il perdono. E' opportuno ora chiarire alcune
espressioni neo testamentarie.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br /><em>Il peccato contro lo Spirito Santo</em>: in Mt. 12, 31 32.
Gesù dice che non sarà perdonato il peccato contro lo
Spirito Santo. Il peccato contro lo Spirito Santo è il peccato
di colui che si ostina nel male ed è sordo alla voce dello
Spirito Santo, che lo chiama alla conversione. Tale peccato non sarà
perdonato non perché Dio non voglia perdonarlo, ma perché
il peccatore non vuole chiedere il perdono e rifiuta ogni via di
salvezza.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><em>Il peccato di apostasia:</em> in S. Paolo, Ebr. 6, 4-6.
L'Apostolo dice che è impossibile che si rinnovino un'altra
volta con la penitenza coloro che sono caduti nel peccato di
apostasia.<br />Secondo il pensiero degli esegeti e dei teologi
quell'"impossibile" ha il senso dell'impossibilità
morale e sta per "difficilissimo", dal momento che essi
hanno disprezzato tante grazie divine, cadendo pertanto nel peccato
contro lo Spirito Santo, visto sopra.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><em>Il peccato che" conduce alla morte"</em>: in 1 Gv.
5,16. Secondo S. Giovanni il peccato che conduce alla morte è
il peccato di colui che non ha la fede. Spiega quanto detto con altre
espressioni: "Chi crede in me ha la vita eterna" (Gv.
6,47)."Chi non crede è già condannato" (Gv.
3,18).<br />E' il peccato dell'infedeltà, di colui che non vuol
credere e quindi diventa il peccato contro lo Spirito Santo, come
sopra.<br />Continuiamo ad analizzare l'iter della penitenza antica.
Diciamo subito: è molto duro, lungo e penoso.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Il cristiano, reo di peccati gravi, commessi dopo il Battesimo,
per riconciliarsi con Dio e con la Chiesa, deve entrare nella
penitenza canonica, l'iter della quale è il seguente.<br />Il
peccatore contrito si iscrive nella lista dei penitenti; viene
separato dalla "communio" con la Chiesa ed escluso dalla
partecipazione eucaristica. Fa la sua confessione segreta al Vescovo,
il quale gli impone gli atti di penitenza da compiere, . che,
ordinariamente, sono: la preghiera prolungata, il portare il cilicio,
il piangere i propri peccati, il digiuno, le elemosine ai poveri, il
prostrarsi a terra, il vestire poveramente, il raccomandarsi alla
preghiera dei sacerdoti e dei fedeli, ecc. Tali atti penitenziali
devono essere compiuti in pubblico, ecco perché questa
penitenza si chiama pubblica.<br />Dovrà però esprimere i
sentimenti di un pentimento interiore. Queste pratiche penitenziali,
in un primo momento, si svolgono fuori dal portico del tempio, in
seguito il penitente potrà partecipare in chiesa
all'Eucarestia, però solo fino alla liturgia dei
catecumeni.<br />La durata della penitenza pubblica dipende dalla
gravità e quantità dei peccati commessi e confessati;
si parla anche di due, cinque, sette, dieci e più anni. Il
rito della penitenza pubblica iniziava con la Quaresima e i penitenti
che avevano concluso il loro iter penitenziale venivano riconciliati
solennemente dal Vescovo il Giovedì (o venerdì) Santo
con una preghiera deprecativa. La formula iudicativa (cioè,
"io ti assolvo") si troverà solo verso il 1250. Il
riconciliato riceveva il perdono dei propri peccati da parte di Dio,
la pace della Chiesa e poteva accedere al banchetto eucaristico. La
penitenza pubblica non si poteva ripetere,secondo il principio: "Come
vi è un solo Battesimo, così vi è una sola
Penitenza".<br />I recidivi però che ricadevano in peccati
gravi dopo la penitenza canonica non erano abbandonati dalla Chiesa:
in punto di morte essa concedeva loro l'assoluzione privata e il
viatico. Inoltre, quando per qualche ragione non era possibile
praticare la penitenza pubblica, si poteva, sempre privatamente,
ottenere il perdono dei peccati gravi con il dolore perfetto.<br />Il
peccatore, dopo la riconciliazione, rimaneva segnato per tutta la
vita: non poteva sposarsi o risposarsi, vivere una vita coniugale,
prestare servizio negli uffici amministrativi o nell'esercito,
entrare nello stato ecclesiastico, ecc. <br />Stando così le
cose la penitenza antica rimaneva inaccessibile ai giovani, a tutti
quelli che non erano nella possibilità di soddisfare alle
condizioni richieste e a tutti quelli che temevano, per l'avvenire,
una ricaduta. Erano esclusi anche i chierici per la condizione del
loro stato. Di fatto, i fedeli fuggivano la penitenza e si facevano
riconciliare solo in punto di morte, per cui l'assoluzione nei primi
secoli era diventata il sacramento dei moribondi.<br />Per questi si
usava un procedimento penitenziale straordinario. Si imponeva la
penitenza al malato grave, non richiedendo nessun tirocinio
nell'ordine dei penitenti, e si concedeva subito la riconciliazione
privata e il viatico. Se poi l'ammalato guariva, doveva compiere
l'iter penitenziale comune e, alla fine, riceveva la riconciliazione
solenne. Oltre alla penitenza ufficiale, altri due mezzi potevano
procurare ai peccatori il perdono dei peccati gravi commessi dopo il
battesimo: la professione monastica (entrare in religione) o farsi
conversi. Questi ultimi potevano continuare ad attendere alle solite
occupazioni nel mondo: l'essenziale era che conducessero una vita
mortificata, esercitando la castità perfetta. Si potevano
assimilare ad una specie di terzo ordine religioso. L'abbracciare la
vita monastica o farsi conversi significava ricevere un "Secondo
Battesimo".</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>2) La penitenza tariffata (dal sec. VII al sec. XII)</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Tale penitenza ha origine nei monasteri d'Irlanda,d'Inghilterra o
di Scozia verso la fine del Sec. VI. Essa consiste nella tassazione
precisa delle colpe: per ogni peccato è stabilita una
penitenza ben determinata. Le tasse penitenziali, più o meno
severe, sono le seguenti: mortificazioni corporali, veglie
prolungate, recita di preghiera, specialmente di salmi, digiuni di
diversi giorni o addirittura di qualche anno, elemosine da dare alla
Chiesa o ai poveri, pellegrinaggio alla tomba di qualche santo, ecc.
Esistevano anche le equivalenze penitenziali: certe penitenze si
potevano commutare con denaro o con Sante Messe da far celebrare.
Queste tariffe penitenziali sono conservate nei libri, detti
"Penitenziali"; le tariffe variano a seconda dei libri
penitenziali. I più celebri sono: Penitenziale di Vinniano
(sec. VI), di S. Colombano (+615), di Commeano (sec. VII), di Teodoro
(690-740), di Beda Venerabile (+735). Nel sec. VIII i missionari,
venuti dalle isole sopra ricordate e soprattutto S. Colombano e i
suoi discepoli, hanno trasportato sul continente con i Penitenziali
anche la relativa prassi penitenziale.<br />Il peccatore va dal
confessore ogni volta che ha peccato e fa la sua confessione
dettagliata oppure il confessore interroga il penitente seguendo il
penitenziale che ha tra mano, impone le relative penitenze stabilite,
che si addizionano secondo il numero e la gravità dei peccati
commessi. Il penitente si ritira; compie le penitenze imposte e
ritorna una seconda volta presso il suo confessore per ricevere
l'assoluzione.<br />Questo termine finisce per sostituire quello antico
di riconciliazione. Quando il peccatore è ammalato, o secondo
i termini di certi penitenziali, talmente rozzo e grossolano da non
capire, oppure quando la strada è troppo lunga o la stagione è
rigida, il confessore, dopo la confessione, recita subito le
preghiere dell'assoluzione. A questo tipo di penitenza possono
accedere laici e chierici. Tale prassi penitenziale andò pian
piano diffondendosi per tutta la Chiesa occidentale. Nel periodo
carolingio (nell' 800) viene in uso un'altra prassi: per un peccato
grave pubblico, che ha recato scandalo: penitenza pubblica, secondo
il modo antico; per un peccato grave occulto( penitenza segreta, cioè
compiuta seguendo il sistema della penitenza tariffata. La penitenza
pubblica antica va lentamente scomparendo.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>3) La penitenza attuale (dal sec. XIII ai nostri
giorni)</strong><br />La penitenza antica, come si è visto, è
difficile a praticarsi e pochi sono quelli che la utilizzano, per cui
rapidamente si diffonde la penitenza tariffata privata alla quale uno
può ricorrere tante volte quante ha peccato. Inoltre a questa
tutti possono accedere, laici e chierici. Nel sistema tariffato la
confessione o accusa delle colpe, ha il significato di un mezzo
indispensabile per permettere la tassazione, ma solo un mezzo, in
quanto l'espiazione rimaneva l'essenziale. Da questo modo di pensare
si passa lentamente a considerare la confessione o accusa delle
colpe, un atto di espiazione 'in quanto rappresenta una vergogna, un
atto di umiliazione, per cui si ha un' altra modifica nel processo
penitenziale. Con la confessione l'espiazione (insieme con la
penitenza imposta da compiere accettata), è già
compiuta, almeno in parte, e pertanto non c'è più
motivo per procrastinare il perdono e l'assoluzione. I rimanenti atti
penitenziali imposti dal confessore si possono fare in un secondo
momento.<br />Per seguire questo metodo penitenziale, si rendono utili
dei libri detti: "Summae casuum" (o "Summae
Confessorum"), che sono brevi manuali, teoretici e pratici, con
la soluzione di casi di coscienza e con diretti ve asceti che
destinate ai sacerdoti addetti alla confessione sacramentale. La
prima di queste "Summulae" è di S. Raimondo de
Penafort (1175-1275). Usando questo processo penitenziale la
confessione non solo è permessa una volta solo in vita, come
per la penitenza pubblica antica, ma, addirittura, viene consigliata:
due o tre volte all'anno (Natale, Pasqua e Pentecoste) o anche più
spesso, finché si arriva al Concilio Lateranense IV (1215),
che stabilisce la seguente norma: "Ogni fedele dell'uno o
dell'altro sesso, raggiunto l'uso della ragione, confessi fedelmente
i suoi peccati al suo sacerdote, almeno una volta l'anno e procuri di
compiere la penitenza che gli è stata imposta..." (Conc.
Lat: IV, DS. 812). La penitenza in questo periodo viene studiata da
celebri teologi, le conclusioni dei quali serviranno per le
Definizioni Dogmatiche del Concilio di Trento. (Cfr. Conc. Trid.,
Sesso XIV, DS. 1667-1692 e 1701-1715). Noi, attualmente, usiamo le
norme della confessione sacramentale fissate da quel Concilio.<br />Solo
ultimamente la Sacra Congregazione per il Culto Divino, in ossequio
al mandato ricevuto dal Concilio Vaticano II, il 2 dicembre 1973 ha
pubblicato il nuovo "Ordo Paenitentiae" per facilitare ai
fedeli la comprensione della natura e dell'efficacia della
confessione sacramentale. Questo nuovo "Ordo" stabilisce
tre nuovi modi per il rito del Sacramento della Penitenza.<br />1 - Il
Rito per la riconciliazione dei singoli penitenti. <br />2 - Il Rito
per la riconciliazione di più penitenti con la confessione e
assoluzione individuale.<br />3 - Il Rito per la riconciliazione di più
penitenti con la confessione e assoluzione generale, secondo le norme
stabilite dai cann. 961-963 del Codice di diritto canonico.
</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Queste innovazioni, che spiegheremo più avanti, sono
chiarificatrici del Sacramento e si attengono alla dottrina insegnata
dal Concilio di Trento. Concludendo, ci sembra di dover dire che nel
considerare le varie fasi dell'evoluzione del Sacramento della
Penitenza lungo il corso dei secoli, forse siamo stati turbati da
qualche perplessità. Come mai la Chiesa si è
manifestata, specialmente nei primi tempi, così severa nel
rimettere ai fedeli pentiti i peccati gravi, commessi dopo il
Battesimo, e, in seguito, ha modificato la sua prassi, adottando un
atteggiamento di maggior indulgenza? La spiegazione trova un
fondamento nel progressivo approfondimento dogmatico delle parole di
Gesù: "Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre vi
manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi
farà ricordare tutto quello che io vi ho detto" (Gv.
14,26). La definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione di Maria
(Pio IX, 8 dicembre 1854) e quella della sua gloriosa Assunzione al
Cielo in anima e corpo (Pio XII, I novembre 1950) sono chiari esempi
di progresso dogmatico nella Chiesa.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>6) La Celebrazione della Confessione
Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Per l'amministrazione del Sacramento della Penitenza la Sacra
Congregazione per il Culto Divino ha preparato l' "Ordo
Paenitentiae", pubblicato il 2 dicembre 1973 (Traduzione
italiana: "Rito della Penitenza" della Conferenza
Episcopale Italiana - c.E.I. - del 21 aprile 1974).<br />In questo sono
previsti tre riti per la sua celebrazione:<br />1) rito per la
riconciliazione dei singoli fedeli;<br />2) rito per la riconciliazione
di più penitenti con la confessione e l'assoluzione
individuale;<br />3) rito per la riconciliazione di più
penitenti con la confessione e l'assoluzione generale (C.C.C. 1480
1484). Esaminiamo i tre riti.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>1) Rito per la riconciliazione dei singoli penitenti
("Rito della Penitenza" pp. 41-52)</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">"La confessione individuale e integra e l'assoluzione,
costituiscono l'unico modo ordinario con cui il fedele, consapevole
di peccato grave, è riconciliato con Dio e con la Chiesa;
solamente una impossibilità fisica o morale scusa da una tale
confessione, nel qual caso la riconciliazione si può ottenere
anche in altri modi" (Can. 960).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1 - "Il luogo proprio per ricevere la Confessione
'Sacramentale è la Chiesa e l'oratorio" (Can. 964, par.
1).<br />2 - La sede per le confessioni è il confessionale con o
senza grata. Si deve dare al fedele la possibilità di
scegliere.<br />La Conferenza Episcopale può stabilire che le
confessioni si ricevano in sacrestia o in un luogo apposito
(Penitenzieria), nel quale siano più facili il dialogo e il
rapporto personale (Cfr. can. 964 par. 2).<br />Per una giusta causa le
confessioni possono essere ricevute anche fuori dai suddetti
ambienti, senza alcuna distinzione fra uomini e donne, (Cfr. 964,
par. 3), purché siano luoghi adatti e dignitosi per un
sacramento.<br />3 - Il tempo per la Confessione Sacramentale è
libero: questa si può fare in qualsiasi giorno e ora. Conviene
però che i fedeli conoscano il giorno e l'ora in cui il
sacerdote è disponibile per l'esercizio di questo ministero.
E' opportuno che i fedeli si confessino - secondo le possibilità
- fuori della celebrazione. della Messa e, preferibilmente, in ore
stabilite. E' bene accostarsi al Sacramento della Penitenza in
occasione delle feste più solenni dell'anno liturgico e
specialmente in Quaresima e a Pasqua. Possibilmente non si lasci
passare il mese. Quando però è stato commesso qualche
peccato grave: ci si penta subito e quanto prima ci si accosti alla
Confessione Sacramentale. "Ogni fedele, raggiunta 1'età
della discrezione, è tenuto all'obbligo di confessare
fedelmente i propri peccati gravi, almeno una volta all'anno"
(Can. 989).<br />4 - La veste liturgica per il sacerdote, nella
confessione individuale in luogo sacro, è la stola di colore
violaceo.<br />5 - L'inizio del rito della Confessione Sacramentale si
ha quando il confessore con un saluto cristiano, per esempio "Sia
lodato Gesù Cristo", R. "Sempre sia lodato",
accoglie il penitente con il quale fa il segno della Croce: "Nel
nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Amen".
Quindi il sacerdote chiederà a quanto tempo risale l'ultima
confessione e inviterà il penitente all'accusa delle colpe
commesse: se ne ravvisa il caso, il sacerdote aiuterà il
fedele con chiara delicatezza, per l'integrità della
confessione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Terminata l'accusa, il confessore farà un'esortazione,
breve o lunga secondo la necessità (tenendo presente la
quantità di coloro che attendono), con consigli idonei che
abbiano relazione con i peccati confessati e che preparino il
penitente alla contrizione e a ricevere il perdono del Signore.
Quindi gli imporrà la soddisfazione (leggera per peccati
veniali e grave per peccati mortali) e, dopo che avrà
accettato la penitenza, lo esorterà a manifestare il suo
pentimento con un "atto di dolore" che potrebbe essere
espresso con la seguente formula (o con qualche altra simile): "Mio
Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché
peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché
ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni
cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più
e di fuggire le occasioni prossime di peccato, Signore, misericordia,
perdonami". Può essere recitata qualsiasi altra formula
di pentimento, purché sia, più che di parole, di
sentimenti di dolore dei peccati commessi e confessati. A questo
punto il sacerdote pronuncerà la formula dell'assoluzione:
"Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il
mondo nella morte e risurrezione del Suo Figlio, e ha effuso lo
Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il
ministero della Chiesa, il perdono e la pace.<br />E io ti assolvo dai
tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo"
R. "Amen". Dopo l'assoluzione il sacerdote congederà
il penitente con il seguente saluto (o altro simile): "Va in
pace! Sia lodato Gesù Cristo" R. "Sempre sia
lodato".<br />6 - L'assoluzione dalla censura<br />Quando il
sacerdote, a norma del diritto, assolve un penitente da qualche
censura nel Sacramento della Penitenza, basta che il confessore
intenda assolvere anche da questi peccati riservati il penitente ben
disposto. Quando invece assolve un penitente dalla censura fuori del
Sacramento della penitenza, userà la seguente formula:<br />"In
forza del potere a me concesso, io ti assolvo dal vincolo di
scomunica (o sospensione o interdetto), nel nome del Padre e del
Figlio + e dello Spirito Santo" R. "Amen".<br />7 - La
dispensa dall'irregolarità<br />Il sacerdote che, a norma del
diritto, dispensa il penitente, incorso in qualche irregolarità,
sia in confessione, dopo l'assoluzione, sia fuori dal sacramento
della penitenza, dice: "In forza del potere a me concesso, io ti
dispenso dall'irregolarità in cui sei incorso. Nel nome del
Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo" R. "Amen".<br />8
- Rito abbreviato<br />I - Quando una necessità pastorale lo
richiede, il sacerdote può omettere o abbreviare alcune parti
del rito, purché siano sempre conservate integre: la
confessione dei peccati e l'accettazione della soddisfazione,
l'invito alla contrizione e la formula dell' assoluzione e quella del
congedo.<br />II - In caso di pericolo di morte imminente, basta che il
sacerdote pronunzi le parole essenziali dell'assoluzione, cioè:
"lo ti (vi) assolvo dai tuoi (vostri) peccati, nel nome del
Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo". R. "Amen".</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>2) Rito per la riconciliazione di più penitenti con
la confessione e l'assoluzione individuale ("Rito della
Penitenza" pp. 53-95)</strong><br />Quando più penitenti si
riuniscono per la confessione sacramentale, è bene che si
preparino insieme con una celebrazione della Parola di Dio. La
preparazione si svolge come segue.<br />1 - Riti iniziali<br />Si
incomincia con un canto adatto. Il sacerdote saluta i fedeli:
pronuncia una breve introduzione con indicazioni pratiche e recita
una preghiera. .<br />2 - Celebrazione della Parola di Dio<br />Si
proclamano più letture (due o tre), tra l'una e l'altra si
inseriscono un salmo o un altro canto adatto o una pausa di silenzio.
Se si sceglierà una sola lettura, è bene trarla dal
Vangelo. Il criterio di scelta dovrà tenere presente il tema
della conversione, del mistero della riconciliazione e del giudizio
di Dio sul bene e sul male operato dagli uomini. Tali temi serviranno
per preparare i fedeli all' esame di coscienza.<br />3 -
L'omelia<br />L'omelia deve prendere lo spunto e portare i fedeli
all'esame di coscienza e al pentimento, mettendo in rilievo: <br />I -
l'infinita misericordia di Dio; <br />II - la necessità della
penitenza interiore; <br />III - l'aspetto sociale della grazia e del
peccato; <br />IV - l'impegno della nostra soddisfazione personale.<br />4
- Esame di coscienza<br />Terminata l'omelia, è opportuno
lasciare una pausa di silenzio, perché ciascuno faccia il suo
esame di coscienza, oppure si possono intercalare alcune brevi frasi
per suggerire ai fedeli spunti di ricerca dei propri peccati. E'
chiaro che in questi esami di coscienza bisogna tener presente l'età
e la condizione dei fedeli presenti.<br />5 - Confessione generale dei
peccati<br />All'invito del sacerdote, tutti insieme recitano la
formula della confessione generale e, quindi, la preghiera litanica e
alla fine si dice il "Padre nostro".<br />6 - Confessione e
assoluzione individuale<br />A questo punto i sacerdoti si
distribuiscono nei luoghi predisposti e ascoltano la confessione dei
penitenti, fanno loro un'opportuna esortazione e impongono la
penitenza da compiere. Dopo che il fedele ha accettato la
soddisfazione, il confessore pronuncia la formula dell'assoluzione
come per un singolo penitente, come visto sopra.<br />7 -
Ringraziamento<br />Terminate le confessioni, i sacerdoti ritornano in
presbiterio. Colui che presiede invita tutti a ringraziare. il
Signore con un salmo, un inno o una preghiera litanica e, infine,
recita una preghiera a onore e a lode di Dio.<br />8 - Rito di
conclusione<br />Il sacerdote benedice i presenti e congeda l'assemblea
con il saluto: "Il Signore vi ha perdonato. Andate in pace ".
R. "Rendiamo grazie a Dio ".</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3)<strong> Rito per la riconciliazione di più penitenti con
la confessione e l'assoluzione generale</strong> ("Rito della
Penitenza" pp. 97-100)<br />Disciplina dell'assoluzione
generale<br />Per particolari circostanze, talvolta, è lecito o
addirittura necessario impartire l'assoluzione in forma collettiva a
più penitenti, senza la previa confessione individuale. Si
potrà far questo solo nei casi previsti dal Codice di Diritto
Canonico (Cfr. cann. 961-963).<br />Esaminiamo tali casi.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1- Quando sia imminente un pericolo di morte ed il sacerdote o i
sacerdoti a disposizione non abbiano il tempo sufficiente per
ascoltare le confessioni dei singoli penitenti (Cfr. Can. 961, par.
1, n. 1).<br />2 - Quando vi sia una grave necessità.<br />Esiste
la grave necessità quando simultaneamente i verificano le
seguenti circostanze:<br />I - elevato numero di penitenti;<br />II -
scarso numero di confessori, che possono ascoltare, come si conviene,
le confessioni dei singoli, entro un tempo conveniente;<br />III - si
richiede inoltre che questi penitenti, senza loro colpa, debbano per
lungo tempo (cioè almeno per un anno (Cfr. can. 920, par. I)
rimanere privi della grazia sacramentale o della S. Comunione. Questo
può avvenire, soprattutto, nelle terre di missione, dove i
fedeli sono visitati dal sacerdote rarissimamente e dove c'è
grande scarsità di mezzi di comunicazione per andare a
confessarsi.<br />Non si considera poi grave necessità, quando
non possono essere a disposizione dei confessori, per la sola ragione
di una grande affluenza di penitenti, quale può aversi in
occasione di una grande festa o di un pellegrinaggio, perché
ordinariamente questi penitenti,. volendolo, possono accostarsi alla
confessione, in un tempo relativamente breve, e cioè, molto
tempo prima di un anno. (Cfr. can. 961, par. 1, n. 2).<br />3 -
Giudizio riservato al Vescovo Spetta al Vescovo diocesano,
nell'ambito della sua diocesi, giudicare se ricorrano le condizioni
richieste di vera necessità, tenuto però conto dei
criteri concordati con gli altri membri della Conferenza Episcopale.
La Conferenza Episcopale Italiana ha dichiarato che, attualmente, in
Italia non si verificano casi di necessità tali da autorizzare
l'assoluzione generale; non è permesso ai sacerdoti l'uso di
questa terza forma di riconciliazione, eccetto nel pericolo di morte.
(Cfr. Can. 961, par. 2 e anche Istr. "Sacramentum Paenitentiae"
della S.c. per la Dottrina della Fede del 16 giugno 1972).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>4) Rito dell'assoluzione generale</strong><br />Constatata
l'esistenza delle circostanze richieste per dare l'assoluzione
generale, si procede al relativo<br />rito. Tale celebrazione si svolge
come quella per più penitenti con la confessione e
l'assoluzione individuale, con le seguenti varianti. Terminata
l'omelia o nel corso della stessa, si avvertano i fedeli, desiderosi
di ricevere l'assoluzione generale, che vi si dispongano a dovere.
Ognuno si penta dei peccati commessi, proponga di evitarli, intenda
riparare gli scandali e i danni eventualmente provocati, e si impegni
inoltre a confessare a tempo debito (nella prima confessione
individuale) i singoli peccati gravi, di cui al momento non può
fare l'accusa. Venga infine proposta una soddisfazione, che tutti
dovranno accettare e compiere. (Cfr. Can. 962, par. 1).<br />"...Colui
al quale sono rimessi i peccati gravi mediante l'assoluzione
generale, si accosti quanto prima, offrendosene l'occasione, alla
confessione individuale, prima che abbia a ricevere un'altra
assoluzione generale, a meno che non sopraggiunga una giusta causa"
(Can. 963).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>5) Confessione generale</strong><br />Il sacerdote rivolge
ai fedeli l'invito con queste parole o con altre simili.<br />"Coloro
che desiderano ricevere l'assoluzione sacramentale, (indichino un
segno) si inginocchino e si accusino di tutti i loro peccati
recitando la formula di confessione generale": per esempio
"Confesso a Dio". Si faccia una preghiera litanica o un
canto adatto e alla fine si aggiunga sempre il "Padre
nostro".<br /><strong>6) Assoluzione generale</strong><br />Il
sacerdote impartisce l'assoluzione generale ai penitenti che hanno
manifestato il segno con la seguente formula: "Dio, Padre di
misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e
risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la
remissione dei peccati, vi conceda, mediante il ministero della
Chiesa, il perdono e la pace.<br />E io vi assolvo dai vostri peccati,
nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo". R.
"Amen ".<br /><strong>7) Ringraziamento e
conclusione</strong><br />Terminata l'assoluzione, il sacerdote invita
i presenti a ringraziare il Signore per la sua misericordia e,<br />dopo
un canto adatto, omessa l'orazione conclusiva, benedice il popolo e
lo congeda con il saluto: "Il Signore vi ha perdonato. Andate in
pace". R. "Rendiamo grazie a Dio".<br /><strong>8) Rito
abbreviato</strong><br />Tale rito si può opportunamente
abbreviare in caso di urgenza e si svolge nel seguente modo.<br />Dopo
una breve lettura biblica, si fa il solito avvertimento di
preparazione, si impone la soddisfazione, si<br />invitano i penitenti
alla confessione generale con la recita del "Confesso a Dio"
per esempio, e il sacerdote impartisce l'assoluzione generale come
sopra visto.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>Il penitente che vuole fare una buona Confessione
Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Per fare una buona Confessione Sacramentale si richiedono cinque
atti:<br />l) Esame di coscienza<br />2) Dolore dei peccati commessi<br />3)
Proponimento di non più commetterli<br />4) Confessione dei
peccati<br />5) Soddisfazione</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>7) Preparazione alla Confessione</strong><br />Il
penitente incominci con una preghiera. Per esempio "Illumina, o
Signore, la mia mente, affinché possa conoscere il numero e la
gravità dei miei peccati; dammi la grazia di detestarli, per
ottenere da Te misericordia e perdono" .E' opportuna una breve
meditazione su qualche passo del Vangelo. Per esempio: la porta
stretta (Le. 13, 22-30); la parabola della pecorella smarrita (Le.
15,1-7); la parabola della dramma perduta (Le. 15,9-10); la parabola
del figlio prodigo (Le. 15,11-32); la parabola del servo infedele (ML
18,21-35); la parabola del banchetto nuziale (ML 22,1-14); il buon
ladrone (Le. 23, 39-43).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>1) Esame di coscienza</strong><br />L'esame di coscienza è
una diligente ricerca dei propri peccati.<br />Si pensi alle colpe
commesse: si individuino prima di tutto i peccati mortali se ci sono,
e si passi poi ai veniali.<br />L'esame dovrà partire
dall'ultima confessione ben fatta, richiamando alla mente i peccati
commessi in pensieri, parole, opere ed omissioni, passando in
rassegna:</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br />1 - I dieci comandamenti;<br />2 - Il comandamento dell'amor del
prossimo;<br />3 - I precetti della Chiesa;<br />4 - I sette vizi
capitali;<br />5 - I doveri del proprio stato.<br />Per facilitare
l'esame di coscienza, ci viene proposta una serie di domande.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><em>Doveri verso Dio</em><br />- Hai fatto sempre bene le tue
confessioni passate?<br />- Hai ricevuto la S. Comunione con la
certezza di essere in peccato mortale senza prima esserti
confessato?<br />- Hai dubitato (o peggio negato), volontariamente, di
qualche verità della fede?<br />- Hai accettato dottrine
condannate dalla Chiesa: divorzio, aborto, eutanasia, ecc.?<br />- Hai
votato per partiti o candidati contrari ai principi cristiani e alla
Chiesa?<br />- Hai avuto vergogna di professare la tua fede cristiana
cattolica?<br />- Hai mancato di rispetto a luoghi, persone o cose
sacre?<br />- Hai prestato fede alla superstizione, agli scongiuri,
agli indovini, ai cartomanti, alle sedute spiritiche?<br />- Hai
recitato con devozione le preghiere del mattino e della sera?<br />-
Hai pregato male?<br />- Hai trascurato di istruirti nelle verità
della fede?<br />- Hai bestemmiato il nome di Dio, della Vergine o dei
Santi?<br />- Hai nominato invano o con poco rispetto il loro nome?<br />-
Hai fatto dei voti senza mantenerli?<br />- Hai giurato per cose da
paco, o peggio, hai giurato il falso?<br />- Hai violato i segreti
ricevuti?<br />- Hai partecipato alla domenica e nelle feste di
precetto alla S. Messa non intera, l'hai perduta senza alcun grave
motivo, ma per negligenza o pigrizia o cattiva volontà?<br />-
Hai lavorato in tali giorni senza un vero e grave motivo?</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><em>Doveri verso il prossimo e verso noi stessi</em><br />- Hai
donato amore, rispetto e obbedienza ai genitori e ai superiori?<br />-
Hai dato loro gravi dispiaceri?<br />- Hai compiuto con diligenza i
doveri del tuo stato?<br />- Hai trattato male i dipendenti?<br />- Hai
osservato le leggi civili?<br />- Hai mancato di rispetto verso i
poveri, i bisognosi, gli handicappati, ecc.?<br />- Hai guidato l'auto
osservando le norme della circolazione stradale?<br />- Hai odiato
(desiderato il male altrui) il tuo prossimo? - Hai procurato o
favorito l'aborto? <br />- Hai acconsentito a pensieri, a desideri e a
sguardi impuri (sessuali)?<br />- Hai letto libri o riviste
indecenti?<br />- Hai assistito a spettacoli immorali?<br />- Hai
frequentato compagnie pericolose?<br />- Hai fatto o ascoltato discorsi
cattivi?<br />- Hai dato scandalo con il parlare, con il tuo modo di
vestire o in qualche altro modo?<br />- Hai cercato volontariamente
occasioni prossime di peccato?<br />- Hai commesso atti impuri: da solo
o in compagnia e con chi?<br />- Hai impedito in qualche modo la
concezione della prole nell'atto coniugale, se sei sposato?<br />- Hai
rubato? Il valore era esiguo o elevato?<br />- Hai restituito quanto
hai rubato o trovato?<br />- Hai imbrogliato nel vendere, nel comperare
o nel lavoro?<br />- Hai riparato il danno recato al prossimo?<br />- Hai
pagato i debiti o dato la giusta mercede agli operai?<br />- Hai detto
bugie?<br />- Hai avuto contegni ipocriti o poco trasparenti con il tuo
prossimo?<br />- Hai pensato o parlato male degli altri?<br />- Hai
calunniato qualcuno?<br />- Hai tenuto un contegno superbo, ambizioso,
orgoglioso, vanitoso ed egoista?<br />- Hai il cuore troppo attaccato
alle cose di questo mondo?<br />- Hai dimostrato di essere iracondo?<br />-
Hai rancore verso qualcuno?<br />- Hai esagerato nel mangiare e nel
bere o, peggio, ti sei ubriacato o drogato?<br />- Hai fumato troppo?<br />-
Hai portato invidia verso qualcuno?<br />- Hai osservato l'astinenza e
il digiuno stabiliti dalla Chiesa?</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>2) Il dolore dei peccati commessi</strong><br />Dopo aver
fatto il tuo esame di coscienza, chiedi al Signore la grazia di
sentire un vivo e profondo dolore di tutti i peccati commessi,
specialmente dei mortali, che hanno offeso Dio, il tuo più
grande benefattore, che ti hanno privato della grazia santificante,
che ti hanno fatto perdere il paradiso e meritare l'inferno. Il
dolore è il dispiacere e la detestazione del peccato commesso
con il proposito di non più peccare per l'avvenire.<br />L'atto
di dolore si compone di tre momenti della volontà:<br />1 -
volontà contraria all'azione compiuta;<br />2 - volontà
che detesta (odia) l'azione compiuta;<br />3 - volontà di non
compiere mai più, in avvenire, l'azione compiuta.<br />Come si
vede, nel vero atto di dolore è incluso anche il proposito,
del quale parleremo più avanti, data la sua particolare
importanza. Non è necessario che il dolore dei peccati sia
anche sensibile: è sufficiente che esista nella volontà.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Il dolore deve essere:<br />1 - Interiore: nell'intelletto e nella
volontà.<br />2 - Soprannaturale: spinto da un motivo
soprannaturale, cioè radicato nella fede.<br />3 - Universale:
esteso a tutti i peccati mortali commessi. Chi confessa soltanto
peccati veniali deve avere il dolore almeno di uno, affinché
il sacramento non venga amministrato invalidamente e quindi
oggettivamente non diventi un sacrilegio, perché verrebbe a
mancare uno degli elementi che costituiscono la quasi materia. <br />Il
dolore può essere:<br />1 - Perfetto (o contrizione) che è
il dispiacere dei peccati commessi, perché sono offesa a Dio,
Uno e Trino, nostro Padre, infinitamente buono e degno di essere
amato sopra ogni cosa. Il dolore perfetto (o contrizione), unito alla
volontà di andare a confessarsi, giustifica il peccatore (gli
concede la grazia santificante e, se muore, si salva), ancora prima
che sia stata fatta realmente la Confessione Sacramentale. Gli rimane
però l'obbligo di manifestare al sacerdote confessore i
peccati mortali commessi. Meditiamo il passo evangelico: "Le
sono rimessi i molti suoi peccati, perché ha amato molto"
(Lc. 7,47).<br />2 - Imperfetto (o attrizione), che è il
dispiacere dei peccati commessi per il timore dei castighi eterni e
temporali.<br />Il dolore imperfetto (o attrizione) è
sufficiente per la remissione dei peccati nel Sacramento della
Penitenza. Il dolore perfetto o imperfetto deve coesistere come
attuale, virtuale o almeno abituale al momento del1' assoluzione
sacramentale del sacerdote.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>3) Il proponimento (o Proposito)</strong><br />Chiedi al
Signore che ti conceda la forza di non compiere più i peccati
commessi, specialmente i mortali, se ce ne sono, e, interiormente,
con la tua volontà, decidi in cuor tuo di non commetterli più
in avvenire,evitando non solo i peccati, ma anche le occasioni
prossime che portano ad essi. Il proponimento (o proposito) è
la volontà ferma di non peccare più in avvenire
relativamente ad ogni singola specie dei peccati commessi,
specialmente se mortali.<br />Il proposito deve essere:<br />I - Fermo;
<br />2 - Efficace;<br />3 - Universale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br />1 - Fermo, cioè il penitente deve avere la volontà
sin cera di non ricadere più nel peccato, nonostante le
difficoltà.<br />2 - Efficace, cioè il penitente deve non
solo avere la volontà di non peccare, ma di usare i mezzi
necessari per evitare la caduta nel peccato, specialmente di evitare
le occasioni prossime di peccato.<br />3 - Universale, cioè il
proposito deve estendersi a tutti i peccati commessi, specialmente ai
mortali. E' sufficiente che il proposito sia concepito in forma
generica: non peccare più mortalmente. Chi confessa solo
peccati veniali deve avere il dolore e il proposito almeno di uno.
Per rendere valido il sacramento basta avere il dolore e il proposito
di qualche peccato, già confessato della vita passata. Per
quanto riguarda il proposito bisogna stare attenti a non confondere
un atto dell'intelletto con quello della volontà. Il proposito
si ottiene con un atto di volontà: quando questo esiste
veramente nell' anima, si può dire, con tranquillità,
che c'è anche il dolore, anche se con un atto dell'intelletto
si prevede che si cadrà ancora in quel peccato in avvenire. Il
proposito si fa con un atto della volontà; il prevedere le
ricadute in avvenire invece si ha con un atto dell'intelletto, che
non influisce minimamente sul proposito. Dopo esserti intrattenuto
nella meditazione per avere il dolore e il proposito dei peccati
commessi e individuati nell'esame di coscienza, recita lentamente e
con devozione l'atto di dolore e poi va dal sacerdote per l'accusa
dei peccati.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>4) Confessione sincera dei peccati (C.C.c. 1455 -
1458)</strong><br />Accostati con fede al confessore, che in quel
momento rappresenta N. S. Gesù Cristo, e manifesta a lui con
sincerità tutti i peccati commessi. Se temi di dimenticarli o
non sai come esprimerti, prega il sacerdote che ti interroghi lui.
Ricorda che il confessore non rivelerà a nessuno i peccati che
gli manifesti, perché è vincolato dal "sigillo
sacramentale". (Cfr. Cann. 983-984).Ascolta i suoi consigli e
sforzati di metterli in pratica. Cerca di capire bene e accetta la
penitenza (soddisfazione) che ti impone il sacerdote. Recita l'atto
di dolore, più che con parole con sentimenti e ricevi
devotamente l'assoluzione che ti viene impartita dal confessore.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>5) La soddisfazione (o penitenza sacramentale) (C.C.c.
1459 - 1460)</strong><br />1 - La soddisfazione sacramentale è
la penitenza imposta dal confessore al penitente per espiare le pene
temporali rimaste dopo la remissione delle colpe e della pena eterna
meritata da chi ha commesso peccati mortali. La volontà di
accettare (e in seguito di eseguire) la soddisfazione è uno
degli atti del penitente, che costituisce una parte essenziale della
confessione: fa parte della quasi-materia del sacramento ed è
contenuta nella contrizione o attrizione quando questa ha le dovute
qualità. L'attuazione (esecuzione) della soddisfazione
accettata (con la volontà di eseguirla dopo la confessione) è
solo parte integrante del sacramento della penitenza e non è
essenziale, per cui se non viene compiuta, il sacramento rimane
valido, ma incompleto. Non sempre Dio rimette insieme con le colpe e
la pena eterna tutte le pene temporali. Ecco allora il senso della
soddisfazione. Dio solo conosce la quantità della pena
temporale da espiare e quanta ne viene rimessa con la
soddisfazione.<br />2 - Il confessore ha il diritto e il dovere grave
per sé di imporre una penitenza (can. 981).<br />Questa deve
essere proporzionata alla qualità e quantità dei
peccati, tenendo conto però anche della capacità del
penitente. Per peccati gravi si deve imporre una penitenza grave.
Vengono ritenute gravi le penitenze considerate tali dalla Chiesa:
per esempio la S. Messa, la S. Comunione (anche se già
prescritta), la recita del S. Rosario, 10 "Padre Nostro",
10 " AveMaria" e 10 "Gloria al Padre", un
digiuno, un' elemosina, il far celebrare una S. Messa, il chiedere
perdono a chi si è offeso, il compiere qualche atto delle 7
opere di misericordia corporali e spirituali e simili.<br />3 - Il
confessore procuri di dare penitenze ragionevoli, non complesse, ma
semplici e facili da compiersi, tenendo presente la preparazione
spirituale e culturale della persona; questo per non correre il
rischio che il penitente trascuri quanto gli è stato imposto,
o che si infastidisca. Quando il penitente è assolutamente
incapace di fare una penitenza, non è necessario imporla. E'
meglio imporre la penitenza prima dell'assoluzione.<br />4 - La
soddisfazione sacramentale, quale parte del sacramento della
Penitenza, produce per se stessa (ex opere operato) la remissione
delle pene temporali. L'ambito delle pene rimesse dipende dalla
penitenza imposta, dalla disposizione del soggetto e, soprattutto,
dallo stato di grazia. Possono rimettere le pene temporali anche le
opere di penitenza extrasacramentali, compiute di propria iniziativa.
Per esempio: l'adempimento di alcune delle sette opere di
misericordia corporali e spirituali, la recita di preghiere, la
celebrazione di Sante Messe, l'accostarsi alla S. Comunione, la
recita del Rosario, digiuni, elargizioni ai poveri, ecc.<br />5 - La
commutazione della penitenza può essere fatta per motivo
ragionevole dal confessore che l'ha imposta, anche fuori di
confessione o da qualsiasi altro confessore, purché egli
abbia, almeno, una vaga cognizione dello stato d'animo del penitente.
(Cfr. Conc. Trid. sesso XIV, DS. 1689 - 1693 e 1712 - 1715).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>Ringraziamento dopo la confessione</strong><br />Al termine
della confessione il penitente eseguirà, quanto prima, la
soddisfazione (o penitenza sacramentale), che gli è stata
imposta dal confessore, se questi non ha stabilito un tempo preciso.
Il compimento di quanto prescritto, avverrà secondo le
modalità fissate. E' bene, infine, che il penitente rivolga un
pensiero di profondo ringraziamento, umile e devoto, a Gesù
per il perdono elargito e rinnovi il proposito di una vita cristiana
più fervorosa e più santa.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>8) Il penitente e l'accusa dei peccati nella
Confessione Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>1) Nozione</strong><br />L'accusa dei peccati nella
Confessione Sacramentale consiste nel manifestare, con dolore e
proposito, i propri peccati commessi dopo il Battesimo al confessore
per ottenere da lui l'assoluzione e il perdono di Dio (C.C.C. 1455 -
1458).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1 - L'accusa dei peccati è uno degli atti del penitente,
che fa parte della quasi materia del sacramento, che comprende il
dolore, il proposito, l'accusa dei peccati e la volontà di
accettare (e poi di compiere) la penitenza imposta dal confessore
(soddisfazione). Questi atti devono esistere simultaneamente, quando
si fa l'accusa e nel momento in cui si riceve l'assoluzione (Cfr.
c.c.C. 1448).<br />2 - Per disposizione divina devono essere confessati
tutti i peccati gravi secondo la specie, il numero e le circostanze
che mutano la specie. (Conc. di Trento, sesso XIV, Can. 7, DS. 1707).
A giustificazione e conferma di quanto operato dalla Chiesa nella sua
millenaria storia, ascoltiamo le parole di Gesù: "Dopo
aver detto questo alitò su di loro e disse: 'ricevete lo
Spirito Santo; a chi rimettere te i peccati saranno rimessi e a chi
non li rimetterete resteranno non rimessi'" (Gv. 20, 22-23). Il
Conc. di Trento, Sesso XIV, cap. V (DS. 1679, 1707). Il Codice di
Diritto Canonico dice: "Il fedele è tenuto all' obbligo
di confessare, secondo la specie e il numero, tutti i peccati gravi
commessi dopo il Battesimo e non ancora direttamente rimessi mediante
il potere delle chiavi della Chiesa, né accusati nella
confessione individuale, dei quali abbia coscienza dopo un diligente
esame" (Can. 988, par. I).<br />3 - "Ogni fedele, raggiunta
l'età della discrezione<br />(sette anni compiuti - Can. 97,
par. 2), è tenuto all' obbligo di confessare fedelmente i
propri peccati gravi, almeno una volta all' anno" (Can. 989).
Ogni fedele ha il diritto di scegliersi il confessore che desidera,
purché sia legittimamente approvato dalla Chiesa (Cfr. Can.
981).<br />Il confessarsi una volta l'anno è di stretto obbligo,
però è consigliabile confessarsi più spesso,
cioè non far passare il mese. Ma se ci sono peccati gravi, è
opportuno pentirsi subito e, quanto prima, riconciliarsi con Dio e
con la Chiesa mediante il Sacramento della Penitenza. Il Can. 276
esorta caldamente i chierici alla santità e suggerisce loro,
fra gli altri, un mezzo molto efficace per raggiungerla: la
confessione frequente: "... frequentemente si accostino al
Sacramento della Penitenza... (Can. 276, par. 2, n. 5). Quello che
viene detto ai chierici vale anche per tutti i fedeli, perché
tutti siamo chiamati alla santità.<br />4 - La confessione delle
colpe quotidiane (peccati veniali), sebbene non sia strettamente
necessaria, perché queste si possono espiare con altri mezzi:
preghiere, opere di carità verso il prossimo, atti di
penitenza, ecc., è tuttavia vivamente raccomandata dalla
Chiesa, sempre anche quando non vi sono peccati mortali. (Cfr. Conc.
di Trento DS. 1680 e Can. 988, par. 2). La confessione dei soli
peccati veniali è lecita e utile; non è necessario
confessarli tutti, ma quelli che si vogliono, però, di quelli
che si confessano, bisogna avere il dolore e il proposito.<br />"La
confessione regolare dei peccati veniali ci aiuta a formare la nostra
coscienza, a lottare contro le cattive inclinazioni, a lasciarci
guarire da Cristo, a progredire nella vita dello Spirito. Ricevendo
più frequentemente, attraverso questo sacramento, il dono
della misericordia del Padre, siamo spinti ad essere misericordiosi
come Lui" (C.C.C. 1458).<br />5 - Anche i peccati (mortali e
veniali) già direttamente perdonati nel Sacramento della
Confessione, possono essere oggetto sufficiente di una nuova
confessione, purché si rinnovi il dolore ed il proposito.
(Cfr. Benedetto XI, DS. 880).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>2) Le doti dell'accusa dei peccati Le doti dell'accusa dei
peccati sono: </strong><br />1 - Sincera;<br />2 - Segreta; <br />3 -
Orale; <br />4 – Integra.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1 - Sincera: il penitente non deve mentire nell'accusare i
peccati. Deve manifestare al confessore le sue colpe come gliele
suggerisce la coscienza in quel momento, dopo un diligente esame.<br />Il
mentire per vergogna o per altro motivo circa una cosa grave, che ha
rapporto con la confessione, è<br />peccato mortale di
sacrilegio e, nello stesso tempo, rende invalido il sacramento.<br />Qui
è opportuno ricordare che il confessore non può parlare
con nessuno e per nessuna ragione dei peccati ascoltati in
confessione, perché egli è vincolato dal cosiddetto
"Sigillo sacramentale". (Cfr. Can. 983, par. l e Can. 1388,
par. 1).<br />2 - Segreta: l'accusa dei peccati deve essere fatta al
confessore solo, senza che altri ascoltino.<br />3 - Orale: un'accusa
fatta per mezzo di parole. La sostanza richiede che i peccati siano
sufficientemente manifestati al confessore, in qualche modo, e quindi
anche con segni o con lo scritto.<br />In caso di impossibilità
di accusa orale nessuno è però obbligato a servirsi
dello scritto o altro mezzo straordinario.<br />4 - Integra: l'accusa
dei peccati nella Confessione Sacramentale si dice integra quando
vengono manifestati al confessore tutti i peccati mortali, commessi
dopo il Battesimo, non ancora rimessi direttamente per mezzo
dell'assoluzione. Il penitente deve confessare tutti i peccati
mortali certi.<br />I - Secondo la specie: per es. furto,
omicidio,bestemmia, impurità, ecc.<br />II - Secondo il numero:
cioè bisogna confessare quante volte è stato commesso
il peccato. Chi non ricorda il numero esatto dei suoi peccati, deve
accusarne il numero approssimativo, cioè quello più
vicino alla verità, indicando pressapoco quante volte alla
settimana o al mese.<br />III - Secondo le circostanze che mutano la
specie del peccato, in materia grave, cioè quelle per le quali
un'azione peccaminosa contiene la malizia di due o più peccati
mortali (specie mortale); per esempio un peccato impuro se commesso
da solo, ovvero con una donna (o uomo) libera o sposata, un furto di
una cosa se profana o sacra, ecc.<br />IV - Chi ha avuto l'intenzione
di peccare gravemente, e poi non l'ha attuata per qualche ragione, è
obbligato a confessare l'intenzione peccaminosi grave.<br />V - Chi sa
di non essersi confessato bene per mancanza di dolore o di proposito
o di sincerità nel l'accusa dei peccati, deve rifare le
confessioni mal fatte e accusarsi dei sacrilegi commessi,
incominciando dall'ultima confessione ben fatta.<br />In questi casi è
opportuno farsi aiutare dal confessore. Circa i peccati dubbi si
devono fare le seguenti considerazioni. Il dubbio può
vertere:<br />a) circa il peccato stesso: se è stato commesso o
no;<br />b) circa la gravità del peccato: se è stato un
peccato mortale o veniale;<br />c) circa la confessione: se quel
peccato mortale è stato confessato o no.<br />VI - Chi senza
malizia tralasciò o dimenticò un peccato mortale, ha
fatto una buona confessione, può andare lo stesso alla
comunione; però gli rimane l'obbligo grave di confessare quel
peccato alla prima confessione, qualora tornasse con chiarezza nel
suo ricordo. Si deve tenere presente che l'obbligo di confessare
tutti i peccati mortali è del penitente, non del confessore,
il quale però, per motivo di carità, talvolta è
tenuto ad interrogare, ma i peccati mortali devono essere confessati
anche se il sacerdote confessore non fa nessuna domanda.<br />VII - Le
cause più comuni che scusano dall'integrità della
confessione Esistono delle situazioni che possono scusare
dall'integrità della confessione. In questi casi i peccati
mortali sono rimessi indirettamente mediante l'infusione della grazia
santificante, e devono essere accusati nella prima confessione in cui
non esisterà più la causa scusante. E' chiaro che chi
riceve l'assoluzione senza l'integrità della confessione,
affinché questa sia valida ed efficace, è necessario
che il penitente abbia compiuto interiormente gli altri atti
richiesti per la validità della confessione.<br />a) I moribondi
<br />Si può e si deve assolvere assolutamente ogni moribondo
che ha dato, in qualche maniera, un segno di pentimento, anche se non
può fare una confessione integra. Si può assolvere
sotto condizione ("se sei capace" oppure "se vivi")
un tale quando si dubita della sua morte reale. A questo proposito è
opportuno ricordare quanto prescrive il Can. 976: "Ogni
sacerdote, anche se privo della facoltà di ricevere le
confessioni, assolve validamente e lecitamente tutti i penitenti che
si trovano in pericolo di morte, da qualsiasi censura e peccato,
anche quando sia presente un sacerdote approvato".</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong><br />L'assoluzione collettiva in pericolo di morte</strong><br />Si
può impartire l'assoluzione collettiva senza la previa
confessione individuale, quando è imminente un pericolo di
morte e al sacerdote o ai sacerdoti non sia sufficiente il tempo per
ascoltare le confessioni dei singoli penitenti (Cfr. Can. 961, par. 1
n. l°). L'assoluzione collettiva in caso di grave necessità
Cfr. rito per la riconciliazione di più penitenti con la
confessione e l'assoluzione generale (p. 49).<br />b) I muti<br />I muti
che non possono fare la confessione integra con segni, devono
manifestare in qualche modo il pentimento e così a loro si può
impartire l'assoluzione sacramentale. Essi non sono tenuti a scrivere
i peccati, perché è un mezzo straordinario, e il
penitente non è tenuto ad usare i mezzi straordinari. E'
consigliabile però che lo facciano, per educare la loro
sensibilità spirituale.<br />c) I sordi<br />I sordi, che hanno
l'uso della lingua, sono tenuti a confessare i propri peccati come
meglio possono, ma il confessore non è tenuto ad interrogarli
per procurare l'integrità della confessione, per non violare
la segretezza della confessione, se ci sono fedeli che possono
ascoltare. E' opportuno confessare i sordi in un luogo appartato, se
è Possibile, per non dare occasione ad altri di sentire i
peccati.<br />d) Gli ignari della lingua del confessore<br />Chi non
conosce la lingua del confessore non è tenuto a confessarsi
per mezzo dell'interprete; può tuttavia farlo, evitando però
gli abusi e gli scandali (Cfr. Can. 990), e tenendo presente
1'obbligo da parte dell'interprete di Osservare il segreto. Sono
tenuti al segreto anche tutti coloro che, in qualche modo, venissero
a conoscenza dei peccati sentiti nella confessione di qualcuno (Cfr.
Can. 983, par. 2 e Can. 1388, par. 2). Chi non avesse a disposizione
un interprete, o non volesse usarlo, può manifestare al
confessore con segni il suo pentimento ed ottenere validamente e
lecitamente l'assoluzione sacramentale e poi può accostarsi
alla Comunione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3) La confessione generale<br />La Confessione generale è la
ripetizione delle confessioni di tutta la vita o solo di un tempo
determinato.<br />La Confessione generale può essere:<br />l -
necessaria;<br />2 - utile;<br />3 - inutile e nociva.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1 - La confessione generale si deve ritenere necessaria quando si
è certi, moralmente, che alcune confessioni precedenti sono
state invalide o sacrileghe. Negli altri casi non si deve mai
obbligare il penitente a fare la confessione generale.<br />2 - La
confessione generale si deve ritenere utile nei seguenti casi:<br />I -
quando ci sono forti dubbi circa la validità delle confessioni
precedenti;<br />II - in certe circostanze particolari della vita: per
umiltà, per devozione e per il desiderio di una maggiore
purificazione dell'anima davanti a Dio;<br />III - in occasione degli
esercizi spirituali è opportuna la confessione generale
parziale: dall'ultima confessione generale oppure di un anno.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3 - La confessione generale si deve ritenere inutile o addirittura
nociva, e quindi si deve proibire, quando i fedeli sono ansiosi o
inclini allo scrupolo.<br />4 - La confessione generale si deve fare
dopo una diligente preparazione, scrivendo magari i peccati su un
foglio di carta (che dopo l'accusa deve essere stracciato) oppure
chiedendo l'aiuto al confessore.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>9) L'Assoluzione Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">l) Nozione<br />1 - L'assoluzione sacramentale è la forma del
Sacramento della Penitenza (Conc. Trid. sesso XIV, c. 3, DS 1673 e
1704; C.C.C. 1480 - 1484).<br />Ogni sacramento è formato da tre
elementi: la materia, la forma e il ministro.<br />Per la Confessione
Sacramentale:<br />- la materia (quasi-materia) è l'insieme
degli atti del penitente (dolore, proposito, accusa e soddisfazione),
che abbiamo visto;<br />- la forma, che ora vogliamo esaminare, è
l' assoluzione sacramentale;<br />- il ministro, di cui parleremo in
seguito, è il sacerdote confessore.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">L'assoluzione sacramentale sono le parole, stabili te dalla
Chiesa, che il sacerdote confessore pronuncia sul fedele pentito:
unisce così la forma alla materia, costituendo il segno
sacramentale, ovvero il sacramento, che, per volontà di
Cristo, concede il perdono dei peccati commessi dopo il Battesimo.<br />2
- L'assoluzione sacramentale deve essere impartita secondo quanto è
stabilito nel libro liturgico "Rito della Penitenza",
pubblicato dalla Sacra Congregazione per il Culto Divino del 7 Marzo
1974, tradotto dalla Conferenza Episcopale Italiana e reso
obbligatorio dal 21 Aprile 1974, come abbiamo visto nel settimo
capitolo della celebrazione della Confessione sacramentale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3 - L'assoluzione sacramentale completa si esprime con la seguente
formula: "Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé
il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo
Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il
ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai
tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito
Santo".<br />Il penitente risponde: "Amen" .</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">L'essenza dell'assoluzione sacramentale si ha nelle seguenti
parole: "lo ti assolvo dai tuoi peccati".<br />4 -
L'assoluzione sacramentale deve essere impartita oralmente,
pronunciando le parole stabilite sul penitente presente in persona.
Non è necessario che egli senta le parole pronunciate dal
sacerdote ma è molto opportuno, specialmente se si tratta di
una persona incline allo scrupolo.<br />Se il penitente si allontana
dal confessionale prima di ricevere l'assoluzione, può essere
assolto, se è ancora nelle vicinanze del confessionale.<br />5 -
Al penitente debitamente pentito si deve dare l'assoluzione.<br />Per
una giusta causa si può dare l'assoluzione sotto condizione di
qualche circostanza di passato o di presente, ma mai di futuro, per
non esporre il sacramento al pericolo di invalidità.<br />Per
es. se vivi, se sei capace di ricevere il sacramento, se si dubita
della sufficienza della materia confessata, ecc.<br />Nell'impartire
l'assoluzione non è necessario esprimere con le parole la
condizione, come nel Battesimo e nell'Unzione degli Infermi: è
sufficiente l'intenzione, e lo stesso dicasi anche quando si assolve
da una censura.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br />2) Effetti dell'assoluzione sacramentale<br />Con l'assoluzione
pronunciata sul fedele pentito si conclude la celebrazione del
Sacramento della Penitenza, il quale, supposta la sua validità
ed efficacia, produce i seguenti effetti.<br />1 - L'effetto principale
del Sacramento della Penitenza è la riconcilazione dei
peccatore con Dio.<br />2 - Con una buona confessione vengono rimessi,
direttamente o indirettamente tutti i peccati mortali: direttamente,
quando per quei peccati ci sono stati tutti gli atti del penitente e
l'assoluzione; indirettamente, quando per qualche peccato mortale
dimenticato, ci sono stati gli atti del penitente e l'assoluzione,
non esplicitamente ma implicitamente.<br />E' possibile che non vengano
rimessi tutti i peccati veniali, perché per questi mancano gli
elementi richiesti per il perdono.<br />3 - Con la remissione dei
peccati mortali (e veniali) viene rimessa anche la corrispondente
pena eterna e anche una parte (non completamente) delle
pene<br />temporali dovute per peccati mortali o per peccati veniali.<br />4
- Viene restituita la grazia santificante, se era stata perduta
oppure viene accresciuta se era rimasta.<br />5 - Viene conferita anche
la grazia sacramentale, ovvero quell'insieme di doni spirituali, che
ci aiutano a produrre frutti di penitenza e ad evitare in avvenire i
peccati.<br />6 - Vengono recuperati (rivivono) tutti i meriti perduti
con il peccato mortale.<br />7 - Il sacramento della penitenza,
inoltre, produce, come effetto secondario, grande pace e serenità
di coscienza e forte consolazione dello spirito.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>10) Il Ministro della Confessione
Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1) Il ministro della Confessione Sacramentale è il
confessore: può esercitare tale ministero solo il<br />sacerdote
(Can. 965; Cfr. Conc. Trid. sesso XI Cap. 6, DS. 1684, 1710).<br />Per
la valida assoluzione dei peccati si richiede che il ministro
confessore abbia:<br />l - la potestà di ordine, che riceve con
la valida ordinazione sacerdotale;<br />2 - la facoltà di
esercitare sui fedeli la potestà sacramentale ricevuta
nell'ordinazione (Can. 966 par. I).<br />Il ministro confessore può
ricevere tale facoltà:<br />I - dallo stesso diritto oppure<br />II
- dalla competente autorità, a norma del Can. 969 (Can. 966,
par. 2).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">l - Ricevono la facoltà di esercitare sui fedeli la potestà
sacramentale della confessione dallo stesso diritto:<br />a) Il Romano
pontefice, per tutto il mondo;<br />b) I Cardinali, per tutto il
mondo;Nessun Vescovo diocesano può muovere loro alcuna
opposizione.<br />c) I Vescovi, per tutto il mondo, a meno che un
Vescovo diocesano non si opponga;<br />d) In forza dell'ufficio per la
loro competenza e anche per tutto il mondo, a meno che l'Ordinario
del luogo, in caso particolare, non ne abbia fatto divieto:<br />-
l'Ordinario del luogo (Can. 368 e 134);<br />- il Canonico penitenziere
(Can. 308);<br />- il Parroco (Can. 519) e comparati (Cann. 540 e
543);<br />- chi fa le veci del parroco, per es. l'Amministratore
parrocchiale (Cfr. Cann. 539 - 544);<br />- il Rettore del seminario, a
norma del Can.262;<br />- il Cappellano (Cann. 564 - 572);<br />- I
Superiori religiosi competenti per la loro competenza e anche per
tutto il mondo, a solo limitatamente i religiosi dell'Istituto (Can.
967, par. 3);<br />- ogni Sacerdote, anche se privo della facoltà
di ricevere la confessione, assolve validamente e lecitamente tutti i
penitenti che si trovano in pericolo di morte, da qualsiasi censura e
peccato, anche quando sia presente un sacerdote approvato (Can. 976).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><br />II - Il ministro confessore può ricevere la facoltà
di esercitare sui fedeli la potestà sacramentale dalla
competente autorità<br />a) Dall'Ordinario del luogo di
incardinazione o di domicilio, entro i limiti della competenza del
delegante (Can. 969, par. I).<br />Chi gode tale facoltà può
confessare in tutto il mondo a meno che un Ordinario del luogo, in un
caso particolare, non ne abbia fatto divieto. (Can. 967, par. 2).<br />b)
Dai superiori religiosi competenti, entro i limiti della loro
competenza. Chi ha ricevuto tale facoltà può confessare
in tutto il mondo solo i religiosi dell'Istituto, a meno che un
Superiore maggiore non lo vieti :per i suoi sudditi (Can. 969, par. 2
e Can. 967, par. 3).<br />La facoltà di ricevere abitualmente le
confessioni deve essere concessa solo ai sacerdoti idonei (Can. 970);
per un tempo indeterminato o determinato (Can. 972) e per i'scritto
(Can. 973).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">2) Quando cessa la facoltà di confessare<br />La facoltà
di confessare cessa:<br />1 - quando scade il tempo, se la facoltà
è stata concessa per un periodo determinato;<br />2 - quando,
per una causa grave, viene revocata dalla competente autorità,
che l'ha concessa (Can. 974,par. 1 e par. 2);<br />3 - quando si perde
l'ufficio: con lo scadere del tempo prestabilito, per raggiunti
limiti di età definiti dal diritto, per rinuncia,
trasferimento, rimozione e anche per privazione (Can. 184, par. 1);<br />4
- quando avviene l'escardinazione;<br />5 - quando si perde il
domicilio;<br />6 - quando il sacerdote è stato colpito da
censura canonica (Cfr. Can. 1331 e 1335);<br />7 - "l'assoluzione
del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo è
invalida, eccetto che in pericolo di morte" (Can. 977). Affinché
si verifichi la fatti specie proibita dalla suddetta legge si
richiede:<br />- un complice maschio o femmina;<br />- un peccato grave,
esterno, certo;<br />- soggettivamente e .oggettivamente;<br />- da ambo
le parti;<br />- solo contro il sesto comandamento.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Il sacerdote che assolve il complice, a norma del Can. 977,
incorre nella scomunica "latae sententiae" riservata alla
Sede Apostolica (Can. 1378, par. I).<br />8 - Se un sacerdote ha
ricevuto la facoltà di confessare sia dal suo vescovo di
incardinazione che dal vescovo di domicilio e uno di essi revoca tale
facoltà, il sacerdote continua a poter confessare validamente
in tutto il mondo in forza della facoltà ricevuta dall'altro
vescovo. Non può confessare solo nella diocesi del vescovo che
ha revocato la facoltà.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3) Cessata la facoltà di confessare<br />Quando è
cessata la facoltà di confessare, il sacerdote per sé
non può più validamente assolvere i peccati dei
penitenti.<br />Però se il sacerdote non si accorge che gli è
scaduta la facoltà di confessare e continua il ministero, in
quei casi la Chiesa supplisce (la Chiesa concede a lui la facoltà
dal diritto) la suddetta facoltà in due circostanze:<br />1 - In
caso di errore comune<br />a) di fatto<br />b) di diritto<br />2 - In
dubbio positivo e probabile
</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">a) di diritto<br />b) di fatto</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">l - In caso di errore comune<br />a) di fatto<br />L'errore comune è
da parte dei fedeli. Il dubbio positivo e probabile invece è
nel sacerdote confessore. L'errore comune di fatto, a differenza di
quello privato o non comune, si configura quando in luogo, pubblico
ed esterno, o in una comunità, il sacerdote esercita il
ministero della confessione senza avere la debita facoltà, e
tutti, anche moralmente intesi, o una gran parte di essi, in realtà
(di fatto) errano (pensano che egli abbia la facoltà) o hanno
una conoscenza inesatta circa la facoltà richiesta al
sacerdote per confessare.<br />b) In caso di errore comune di
diritto<br />L'errore comune di diritto si verifica quando si determina
una circostanza di carattere pubblico ed esternO, capace di trarre in
errore un buon numero di fedeli, anche se in realtà essi sono
pochi. Non si esige che molti di fatto sbagliano; basta la
possibilità; così che si dà l'errore comune
anche con una sola persona presente. Per esempio in chiesa c'è
solo il sacerdote e il penitente.<br />2 - In dubbio positivo e
probabile<br />a) di diritto il dubbio positivo e probabile sta nel
sacerdote confessore.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Il dubbio è positivo se è fondato su delle reali
ragioni, che tuttavia non danno la certezza. Se non esiste alcuna
ragione, si ha il cosiddetto dubbio negativo, che non è
sufficiente, poiché coincide sostanzialmente con
l'ignoranza.<br />Il dubbio è probabile se le ragioni sono di
una certa serietà, anche se contraddette da ragioni opposte
altrettanto serie.<br />Il dubbio positivo e probabile è di
diritto quando riguarda l'esistenza della legge, oppure la sua
interpretazione, il suo contenuto, il suo ambito. Per esempio
l'estensione della norma in quel dato senso è discussa tra gli
stessi canonisti.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">b) Il dubbio positivo e probabile è di fatto quando
riguarda il fatto concreto di una particolare circostanza. Per
esempio se la facoltà di confessare sia scaduta o no; se un
fedele è realmente in pericolo di morte; se un determinato
luogo appartenga al territorio di una parrocchia o di
un'altra.<br />Concludendo:<br />1 - Nell'errore comune<br />a) di fatto<br />b)
di diritto<br />2 - Nel dubbio positivo e probabile<br />a) di diritto<br />b)
di fatto</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">La Chiesa supplisce la facoltà di confessare richiesta dal
can. 966, che manca nel sacerdote, che esercita tale ministero. (Cfr.
can. 144)<br />E' lecito provocare deliberatamente l'errore comune?E'
lecito purché vi sia una causa grave e proporzionata, in
rapporto al bene di una comunità ecclesiale o di un gruppo di
fedeli. Secondo alcuni, sarebbe sufficiente il fatto che, in un
giorno di domenica o di festa di precetto o anche in una circostanza
straordinaria dei fedeli desiderassero confessarsi, e mancasse un
altro sacerdote o fosse difficile provvedere diversamente.(Cfr.
Chiappetta, Prontuario, p. 1187).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>11) I doveri del sacerdote nella Confessione
Sacramentale</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Il sacerdote, come rappresentante di Gesù Cristo e ministro
del Sacramento della Penitenza, deve adempiere con piena
responsabilità i suoi doveri di Padre, Medico, Maestro,
Giudice e mantenere il segreto del "Sigillo sacramentale".
(Cfr. C.C.c. 1461-1467).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1) Il dovere di Padre (Rappresenta la paternità e la bontà
di Cristo)</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1 - Nella confessione sacramentale il. sacerdote deve essere
soprattutto padre, al quale il penitente può aprire con piena
confidenza il proprio cuore. Come padre egli accoglie in nome di Dio
tutti i figliuoli pentiti, rigenerandoli alla vita della grazia.<br />Per
compiere adeguatamente questo dovere egli deve sforzarsi di vivere
santamente e di mettere in pratica tutti quegli insegnamenti che la
Chiesa dà ai confessori.<br />2 - Prima di tutto, quando il
sacerdote si accinge al ministero della Confessione Sacramentale deve
pro<br />curare di essere in grazia di Dio. Sarebbe una cosa stridente
se colui che è scelto per distribuire la grazia santificante,
proprio lui non la possedesse.<br />3 - Si ricordi il sacerdote
confessore che per la lecita amministrazione dei sacramenti si esige
lo stato di grazia. Chi pertanto è chiamato al confessionale e
sa di essere in peccato mortale, procuri di acquistare la grazia con
un atto di dolore perfetto, anche senza la Confessione Sacramentale
(non sempre possibile in quel momento), che, invece, è
prescritta prima della celebrazione della S. Messa con le relative
eccezioni a norma del Can. 916.<br />4 - Il confessore, se è
visto in faccia, accolga il penitente con il sorriso sulle labbra,
per ispirargli fiducia e confidenza e, all'inizio, nel decorso e
nella conclusione della confessione, sia sempre gentile, comprensivo,
misericordioso e caritatevole. In nessuna maniera gli manifesti segni
di fretta, di tedio o di impazienza e, mai, durante il colloquio, lo
tratti male e lo offenda, anche se il penitente dovesse assumere un
contegno poco rispettoso.<br />5 - Il confessore, dopo il saluto di
rito e aver sentito da quanto tempo il penitente non si confessa,
incominci subito il dialogo solo se vede che lui si trova in
difficoltà ad iniziare, altrimenti lo lasci parlare.<br />Se
necessario, per dovere di carità, lo aiuti a fare l'esame di
coscienza e a confessare bene tutti i peccati, specialmente i più
gravi, adeguando il suo intervento alla persona che gli parla.<br />6 -
L'interrogazione, quando è richiesta, sia breve e si riduca
all' essenziale soltanto. Si evitino domande inutili, curiose o
peggio indiscrete, che non servono per la confessione.<br />7 - Quando
il sacerdote si accorge che nella confessione vi è anche uno
sfogo da parte del penitente, cerchi di ascoltare pazientemente in
silenzio.<br />8 - Il confessore non permetta mai che il penitente
racconti tanti particolari inutili, specialmente quando si tratta di
materia delicata o riferisca i peccati altrui.<br />9 - Né con
le parole, né con gli atteggiamenti, mai il confessore faccia
capire al penitente di meravigliarsi, perché è stato
lungo tempo lontano dalla confessione, né per la gravità
o qualità o quantità dei peccati che accusa. .<br />10 -
Il confessore e il penitente parlino sottovoce, in modo tale da non
essere sentiti da eventuali persone vicine.<br />11 - Tutti i
sacerdoti, specialmente i parroci e gli altri pastori di anime, siano
sémpre pronti ad ascoltare la Confessione Sacramentale dai
fedeli, quando la chiedono" ragionevolmente". Si faciliti
l'amministrazione di questo sacramento e sia data loro l'opportunità
di accostarsi alla confessione individuale, stabilendo, se possibile,
anche un orario (Cfr. Can. 986).<br />12 - Il confessore tratti con
affabilità il penitente, chiunque sia, in modo tale da
suscitare in lui sentimenti di simpatia e di fiducia tali da
spingerlo a tornare ancora a confessarsi da lui, perché ha
trovato in lui un vero padre spirituale.<br />13 - Il confessore deve
essere sempre un padre spirituale, una vera guida per tutti i fedeli,
che si accostano a lui nella Confessione Sacramentale.<br />Egli
eserciterà la direzione spirituale, più o meno, secondo
che le varie anime sentono di aprire, più o meno, il loro
spirito a lui per ottenere benefici effetti spirituali.<br />14 - Si
può fare una distinzione tra confessione e direzione
spirituale propriamente detta.<br />Nella prima si tratta dell'accusa
dei peccati, non escludendo mai, anche in questa, certe riflessioni e
osservazioni da parte del sacerdote; nella seconda si esaminano in
una forma più dettagliata non solo i peccati, ma anche le loro
cause e inoltre le inclinazioni, il carattere, le abitudini
contratte, le tentazioni e tutta la vita del penitente, per trovare i
veri rimedi, quelli che mirano alla radice stessa del male, per
indirizzarlo sulla via della perfezione cristiana.<br />15 - La
direzione spirituale propriamente detta si può fare durante la
confessione, ma è più opportuno tenerla a parte,
specialmente se ci sono altri fedeli che aspettano per
confessarsi.<br />16 - Nella direzione spirituale il sacerdote deve
curare di essere pieno di carità, scienza e prudenza; il
fedele deve vedere N.S. Gesù Cristo nella persona del
direttore; avere in lui la massima fiducia e docilità
nell'ascoltare e seguire i suoi consigli, aprirgli completamente il
suo animo, affinché egli possa trovare proprio per lui le vie
giuste per un vero progresso spirituale. Nella direzione spirituale,
infine, bisogna evitare ogni esagerata familiarità e il
cambiare troppo facilmente il padre spirituale. (Cfr. Leone XIII, Ep.
"Testem bene volentiae", 22-1-1899; Conc. Vat. II,
"Presbyterorum Ordinis, 18 e "Optatam totius", 3 e 8).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">2) Il dovere di Medico (Rappresenta Cristo, medico delle anime)<br />1
- Il confessore, come medico delle anime, deve cercare di conoscere
possibilmente lo stato d'animo soggettivo, spirituale, psicologico e
fisico del penitente, per comprendere la causa dei mali della sua
anima, per consigliare i relativi rimedi specifici sia naturali che
soprannaturali e impedire così la ricaduta nel peccato.<br />2 -
Il confessore come medico, secondo i casi, è tenuto a disporre
bene a ricevere efficacemente il sacramento, coloro che vede incerti
nelle disposizioni. Quando invece trova qualcuno non veramente
disposto, lo istruisca per prepararlo a differire, eventualmente,
l'assoluzione. Quando, infine, ritiene inutile o impossibile ogni
istruzione, allora è il caso di lasciare in buona fede il
penitente.<br />3 - Quando il confessore si accorge che il penitente ha
bisogno di un grave" intervento chirurgico" spirituale, per
fargli cambiare vita, non abbia paura di suggerirglielo, però
solo se ritiene che questi abbia la capacità di affrontarlo.<br />4
- Il confessore badi a non imporre penitenze strane o non
proporzionate alle forze del penitente.Tali penitenze siano adatte
alle sue capacità: siano semplici e facili da compiersi. Non
pensi di correggere il penitente con la qualità e quantità
delle penitenze.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3) Il dovere di Maestro (Insegnare la dottrina di Cristo e della
Chiesa)<br />1 - Il confessore per compiere adeguatamente il suo dovere
di maestro delle anime deve possedere la scienza sufficiente per
istruire i penitenti nella dottrina della Chiesa, avere la massima
prudenza e condurre una vita santa. "Infatti le labbra del
sacerdote devono custodire la scienza, e dalla sua bocca si ricerca
l'istruzione, perché egli è messaggero del Signore
degli eserciti" (Mt. 2,7)."Guai a voi, guide cieche... '
(Mt. 23, 16).<br />2 - Il confessore deve avere la scienza sufficiente
per sciogliere i casi ordinari che capitano e per poter essere pronto
a rispondere esattamente alle eventuali domande dei penitenti.<br />3 -
Il confessore ha il dovere grave di trovare il tempo per rivedere
"frequentemente" la materia studiata a suo tempo
specialmente in merito alla dogmatica, alla morale e al diritto
canonico, per essere competente nel suo ministero. Egli deve
aggiornarsi continuamente.<br />4 - Il confessore ha l'obbligo di
istruire i penitenti che non conoscono le verità essenziali,
richieste per una fruttuosa recezione del sacramento.<br />5 - Il
confessore ha l'obbligo di illuminare le coscienze erronee circa la
dottrina della Chiesa, specialmente su ciò che è
peccato o non peccato, peccato<br />grave o veniale, in modo
particolare quando questo errore causa un grave danno spirituale a sé
o agli altri e quando il silenzio del confessore possa ingenerare un
grave danno al bene comune o ad un terzo.<br />6 - Il confessore può
omettere l'istruzione:<br />I - quando da questa non vi è da
aspettarsi alcuna utilità e l'omissione di essa non nuoce né
al penitente né agli altri;<br />II - quando, anche se tornasse
di danno a qualcuno, si prevede che il penitente non ascolterà;<br />III
- quando il danno è maggiore dell'utilità. Per esempio
si può omettere l'istruzione circa l'invalidità
ignorata di un matrimonio, se ne risulta un grave danno ai figli;<br />IV
- quando vi è il dubbio se l'istruzione sia richiesta o no.
Ordinariamente si può omettere, però mai si dia
l'assoluzione senza aver suggerito prima almeno un breve pensiero
spirituale.<br />7 - Il confessore deve usare la massima prudenza:<br />I
- nel fare le interrogazioni, tenendo presente il tipo di penitente
che ha davanti, considerando di lui l'età, il sesso, la
condizione, ecc. (Cfr. can. 979);<br />II - nel giudicare sulla
moralità e gravità dei pecca ti accusati;<br />III - nel
suggerire i rimedi, affinché il penitente si emendi dai suoi
mali spirituali, togliendo la causa delle ricadute;<br />IV - nel dare
i consigli per i diversi casi presentati;<br />V - nell'imporre la
penitenza, considerando non solo il numero dei peccati, la loro
qualità e la loro gravità, ma anche le capacità
spirituali del penitente;<br />VI - nel ricevere la confessione delle
donne, dei fanciulli, degli adolescenti e degli handicappati,
specialmente quando si tratta di materia delicata sul sesto e il nono
comandamento;<br />VII- nel dare, differire o negare l'assoluzione
sacra mentale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">4) Il dovere di Giudice (formarsi un giudizio sui peccati e sulle
disposizioni del penitente)Il confessore prima di assolvere deve,
come giudice, formarsi un prudente giudizio sul penitente, ricordando
il principio di attenersi alle parole del medesimo.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Il confessore deve giudicare:<br />1 - se quelle cose accusate dal
penitente sono, oggettivamente o almeno soggettivamente, peccati;
perché chi assolve solo materia insufficiente rende invalido
il sacramento;<br />2 - se i peccati accusati sono mortali o veniali;<br />3
- di quale specie morale sono i peccati accusati: bestemmia,
omicidio, furto, impurità, ecc.;<br />4 - la quantità dei
peccati accusati, entro il limite del possibile;<br />5 - se il
penitente ha le disposizioni sufficienti per ricevere validamente
l'assoluzione. In caso di dubbio, il confessore deve formarsi una
coscienza moralmente certa, interrogando il penitente. Quando si
tratta infatti della validità dei sacramenti, bisogna seguire
la parte più sicura;<br />6 - non si richiede che il confessore,
mentre assolve, si ricordi tutti i peccati ascoltati, basta un
giudizio complessivo. Il confessore, per formarsi un prudente
giudizio sul penitente, talvolta deve interrogarlo per dovere di
giustizia o di carità:<br />1 - quando, da tutto l'insieme, il
confessore ritiene che il penitente colpevolmente o meno non abbia
fatto una confessione integra;<br />2 - quando il confessore non
conosce gli elementi necessari per un giudizio circa la qualità
dei peccati, la gravità, il numero e le circostanze che mutano
la specie;<br />3 - quando il confessore dubita seriamente delle
disposizioni interiori necessarie nel penitente.<br />4 - Nel fare
queste domande, per sé necessarie, egli deve tener presente la
personalità del penitente che ha davanti l'opportunità
e l'utilità che ne possono derivare. Si attenga allo stretto
necessario, evitando ogni riprovevole curiosità. Interroghi
con la massima prudenza, considerando il tempo e il modo più
conveniente.<br />Nel trattare, infine, il tema della castità
sia sommamente prudente.<br />Quando è necessario, interroghi
incominciando con espressioni generiche, per scendere poi ai
particolari, considerando lo stato, l'età, il sesso e la
capacità razionale del penitente, attenendosi, in materia,
sempre agli insegnamenti del magistero della Chiesa.(Cfr. can. 979 e
le "Norme" emanate dalla Congregazione del S. Ufficio, il16
maggio 1943).<br />5 - Il codice di diritto canonico avverte il
confessore per un caso particolare.<br />"Colui che confessa di
aver falsamente denunziato un confessore innocente presso l'autorità
ecclesiastica per il delitto di sollecitazione al peccato contro il
sesto comandamento del Decalogo (previsto nel can. 1387), non sia
assolto se non avrà prima ritrattato formalmente la falsa
denuncia (cioè deve, per iscritto, comunicare all'autorità
ecclesiastica che la sua denuncia è completamente falsa) e non
sia disposto a riparare i danni se ve ne siano" (Can. 982).Il
confessore deve inoltre ricordare che, "chi falsamente denuncia
al superiore ecclesiastico un confessore per il delitto di cui al
can. 1387, incorre nell'interdetto "latae sententiae" e, se
sia chierico, anche nella sospensione" (can. 1390, par. 1).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">5) Il dovere di mantenere il segreto del "Sigillo
Sacramentale"</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">1 - La nozione del sigillo sacramentale<br />Il sigillo sacramentale
è l'obbligo di mantenere per sempre (anche dopo la morte del
penitente e senza alcuna eccezione per nessun motivo per quanto grave
sia) sotto rigoroso segreto ciò che è stato rivelato
nella Confessione Sacramentale e la cui manifestazione potrebbe
rendere odiosa la confessione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">2 - L'obbligo del sigillo sacramentale<br />I - L'obbligo del
sigillo sacramentale deriva esclusivamente da ogni e sola Confessione
Sacramentale, cioè fatta per ottenere l'assoluzione. Rimane
quest' obbligo anche quando la confessione è nulla o sacri
lega o da quella a cui è stata negata l'assoluzione.<br />II -
L'obbligo è di diritto divino naturale: obbliga sempre e
gravemente per causa di religione (per riverenza al sacramento) e di
giustizia (violazione di un segreto commesso).<br />III - L'obbligo è
di diritto divino positivo, almeno implicito: Gesù Cristo
infatti ha istituito il Sacramento come giudizio di foro interno con
l'obbligo della confessione segreta.<br />IV - L'obbligo è di
diritto ecclesiastico e si trova nel Conc. Lat. I cap. 21, DS. 814 e
nei Cann. 983 e 384.<br />V - In materia del sigillo sacramentale non è
lecito usare l'opinione probabile: bisogna seguire la parte più
sicura, perché si tratta del diritto del terzo.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3 - Il soggetto del sigillo sacramentale<br />I - Il soggetto del
sigillo sacramentale è solo il confessore vero, o, per errore,
ritenuto legittimo, o, finto, e quindi anche un laico, che si finge
sacerdote (can. 983, par. 1).<br />II - Sono inoltre tenuti ad
osservare il segreto anche l'interprete, se c'è, e tutti gli
altri ai quali, in qualunque modo, sia giunta notizia dei peccati
dalla confessione (Can. 983, par. 2).<br />III - Il confessore, dopo
l'assoluzione, può parlare con il penitente di ciò che
è stato detto in confessione solo con il suo consenso.<br />IV -
Al segreto sacramentale non è tenuto il penitente, neppure a
quanto ha udito dal confessore. Pecca, tuttavia, per violazione del
segreto naturale commesso, il penitente che rivela qualche cosa che
può nuocere al confessore, a meno che il bene privato o
pubblico non esiga tale rivelazione.<br />V - E' assolutamente proibito
al confessore far uso in qualunque modo delle conoscenze acquisite
nella Confessione Sacramentale con aggravio del penitente, anche se
resta escluso qualsiasi pericolo di rivelazione (can. 984, par.
l).<br />VI - Chi è costituito in autorità non può
servirsi in nessun modo, per il governo esterno, di notizie di
peccati sentiti in confessione in qualsiasi tempo (can. 984, par.
2).<br />VII - Non è proibito servirsi di notizie sentite in
Confessione Sacramentale se ciò non diventa gravoso al
penitente o rende odioso il sacramento. Per esempio: i predicatori
possono trattare certi argomenti, perché spinti da ciò
che hanno sentito in confessione.<br />VIII - Sono considerati testi
"incapaci in giudizio" i sacerdoti per quanto concerne
tutto ciò che fu loro rivelato nella Confessione Sacramentale,
anche se il penitente ne richiede la manifestazione; anzi, tutto ciò
che da chiunque e da qualunque modo fu udito in occasione della
confessione non può essere recepito come indizio di verità
(can. 1550, par. 2, n. 2°).Questo canone di diritto canonico è
tutelato anche dalla legislazione civile.Cfr. Codice Italiano di
Procedura Penale, art.200.Cfr. Nuovo Accordo tra la Santa Sede e la
Repubblica Italiana, 18 febbraio 1984, art. 4, n. 4.<br />IX - Circa la
registrazione delle Confessioni, cfr. la Dichiarazione della S.c. per
la Dottrina della Fede del 23 marzo 1973, Ench. Vat. VoI. 4,
pp.1502-1503.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">4 - L'oggetto del sigillo sacramentale L'oggetto del sigillo
sacramentale sono solo i peccati mortali e veniali accusati in
confessione e tutto ciò che riguarda la loro spiegazione. Non
sono oggetto di sigillo sacramentale le altre circostanze: i difetti
del penitente (scrupoloso, impaziente, chiacchierone, ecc.) o le Sue
virtù (i doni di Dio,la condizione e il suo stato, ecc.), né
altri riferimenti esterni, purché, da questi, non si possa
risalire al peccato accusato in confessione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">5 - La violazione del sigillo sacramentale La violazione del
sigillo sacramentale può essere diretta e indiretta. La
violazione diretta si ha quando si manifesta il peccato, ascoltato
nella Confessione Sacramentale, e il peccatore. Si può avere
anche quando il peccato e il peccatore possono essere individuati con
certezza dalle parole del confessore. La violazione indiretta si ha
quando da ciò che il confessore dice, fa o omette, e dalle
circostanze che egli palesa, gli altri possono dedurre o sospettare,
in qualunque modo, l'identità del penitente e il peccato da
lui commesso. Non vi è alcuna violazione del sigillo se uno,
per esempio, racconta un peccato particolare, sentito nella
Confessione Sacramentale, ma in modo tale che in nessuna maniera si
possa scoprire il peccatore.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">6 - Le pene contro coloro che violano il sigillo sacramentale<br />I
- "Il confessore che viola direttamente il sigillo sacramentale
incorre nella scomunica "latae sententiae" riservata alla
Sede Apostolica" (can. 1388, par. I).<br />II - Il confessore che
viola il sigillo sacramentale solo indirettamente, sia punito
proporzionalmente alla gravità del delitto con pene "ferendae
sententiae" (can. 1388, par. I).<br />III - L'interprete, se c'è,
e tutti gli altri, ai quali in qualunque modo sia giunta notizia dei
peccati della Confessione Sacramentale, che violano il segreto, siano
puniti con giusta pena, "ferendae sententiae", non esclusa
la scomunica (can. 1388, par. 2).<br />IV - Chi registra con qualsiasi
strumento tecnico ciò che nella Confessione Sacramentale, vera
o simulata, fatta da sé o da un altro, viene detto dal
confessore o dal penitente, oppure lo divulga con strumenti della
comunicazione sociale, incorre nella scomunica "latae
sententiae". (Cfr. Congr. per la Dottrina della Fede, Decreto
del 23 settembre 1989, Ench. Vat. voI. 11, p. 845, e can. 30).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"> <strong>12) Il confessore e alcune particolari
categorie di penitenti</strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Abbiamo già ricordato i doveri del confessore verso i
penitenti in genere; si tratta ora di esaminare il suo comportamento
con alcune categorie particolari di penitenti. Queste si devono
considerare a parte, perché esigono uno speciale trattamento
per le condizioni particolari in cui si trovano tali persone.<br />Esse
sono le seguenti:<br />l) i fanciulli e gli adolescenti,<br />2) i
coniugati,<br />3) i divorziati,<br />4) gli omosessuali,<br />5) coloro
che non si confessano da tanto tempo,<br />6) i casi patologici,<br />7)
gli scrupolosi,<br />8) gli occasionali<br />9) gli abitudinari e
recidivi,<br />10) coloro che sono incorsi in qualche censura o
irregolarità e altri impedimenti.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><b>l) I fanciulli e gli adolescenti</b><br />l - Il confessore
cerchi di accogliere i fanciulli e gli adolescenti con il sorriso
sulle labbra e con un comportamento benevolo per ispirare loro
fiducia e confidenza.<br />2 - Usi parole semplici e facili,
accessibili a loro e, se dice qualche termine difficile, relativo
alla confessione o alle verità di fede, deve cercare di
spiegarlo.<br />3 - Li aiuti ad accusare quei peccati che essi sono
soliti compiere e poi, se lo ritiene opportuno, domandi se hanno
commesso qualche altro peccato grave o leggero.<br />4 - Sia molto
prudente nel far domande nel campo della purezza: ne parli solo se
essi ne danno lo spunto e in termini molto generici. Scenda ai
particolari solo se si accorge che sono in grado di comprenderli e,
se ritiene opportuno, incominci a dare le prime elementari
spiegazioni sul sesso.<br />5 - Li prepari al dolore e al proposito, e
li esorti alla confessione frequente.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><b>2) I coniugati</b><br />1 - I coniugati rientrano in una
categoria particolare di penitenti, soprattutto per il problema della
castità coniugale e dell'uso dei metodi naturali o artificiali
nei rapporti intimi.<br />2 - Il confessore ha il dovere di carità
di aiutare il penitente coniugato nell'accusa dei peccati, quando,
dall'insieme, ritiene che la confessione non sia stata integra.
Presenti domande generiche, come per esempio:"Ha commesso
qualche altro peccato grave? Ha osservato le leggi della castità
coniugale?".<br />3 - Il confessore a questo riguardo cerchi di
ricordare il costante insegnamento della Chiesa, espresso
specialmente negli ultimi documenti pontifici. Ne ricordo alcuni.
L'enciclica "Casti Connubii" (1930) di Pio Xl, numerosi
discorsi di Pio xn, l'Enciclica "Humanae Vitae" di Paolo
VI, l'Esortazione Apostolica "Familiaris Consortio" (1981),
la lettera alle famiglie "Gratissimum Sane" (1994) e
l'Enciclica "Evangelium Vitae" (1995) di Giovanni Paolo Il.
Con essi vanno sempre ricordati la Costituzione Pastorale "Gaudium
et Spes" (1965) e il "Catechismo della Chiesa cattolica"
(1992). Ritengo che sia utile anche il "Vademecum per i
confessori su alcuni temi di morale attinenti alla vita coniugale"
(1997) del pontificio Consiglio per la famiglia.<br />4 - Ecco quanto
dice, a proposito, Pio XI nella sua Enciclica "Casti connubii"
del 31 dicembre 1930: "Qualsiasi uso del matrimonio, in cui per
la umana malizia l'atto sia destituito quella sua naturale virtù
procreatrice, va contro la legge di Dio e della natura, e coloro che
osano commettere tali azioni si rendono rei di colpa grave...</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">Ammoniamo i sacerdoti che sono applicati ad ascoltare le
confessioni e gli altri tutti che hanno cura d'anime, che non lascino
errare i fedeli a sé affidati in un punto tanto grave della
legge di Dio... Che se qualche confessore o pastore delle anime...
inducesse egli stesso in simili errori i fedeli a sé commessi,
o, se non altro, ve li confermasse, sia con approvarli, sia
colpevolmente tacendo, sappia di dover rendere severo conto a Dio,
giudice supremo del tradito suo ufficio...<br />Non possono (mai:
'darsi difficoltà di tanta gravità che valgono a
dispensare dai 'comandamenti di Dio".<br />5 - Giovanni Paolo II,
nell'Esortazione Apostolica "Familiaris Consortio", p. III,
n. 29, dichiara: "... in continuità con la tradizione
viva della comunità ecclesiale lungo la storia, il recente
Concilio Vaticano II e il magistero del mio Predecessore Paolo VI,
espresso soprattutto nell'Enciclica "Humanae Vitae", hanno
trasmesso ai nostri tempi un annuncio veramente profetico, che
riafferma e ripropone non chiarezza la dottrina e la norma sempre
-antiche e sempre nuove della Chiesa sul matrimonio e sulla
trasmissione della vita umana.<br />Per questo, nella loro ultima
Assemblea, i Padri Sinodali hanno testualmente dichiarato: Questo
Sacro Sinodo, riunito nell'unità della fede con il Successore
di Pietro, fermamente tiene ciò che nel Concilio Vaticano II
(Cfr. "Gaudium et spes", 50) e, in seguito, nell'Enciclica
"Humanae Vitae" viene proposto, e in particolare che
l'amore coniugale deve essere pienamente umano, esclusivo e aperto
alla nuova vita" (Cfr.THumanae Vitae", n. 11 e cfr. 9 e
12).<br />6 - E' opportuno ricordare ai coniugi che possono utilizzare,
sotto la guida di un ginecologo cattolico, i metodi naturali non
fecondativi, ritenuti leciti dalla Chiesa.<br />7 - Quando è il
penitente a porre domande o a chiedere chiarimenti su questi
argomenti, il confessore non può rispondere: "Agisca
secondo la sua coscienza", ma deve dare risposte adeguate e
chiare, sempre con prudenza e discrezione, senza approvare opinioni
errate, non accettate dal magistero della Chiesa.<br />8 - "Il
confessore è tenuto ad ammonire i penitenti circa le
trasgressioni in sé gravi della legge di Dio e far sì
che desiderino 1'assoluzione e il perdono del Signore con il
proposito di rivedere e correggere la loro con dotta. Comunque la
recidività nei peccati di contraccezione non è in se
stessa motivo per negare l'assoluzione, questa tuttavia non si può
impartire se mancano il sufficiente pentimento o il proposito di non
ricadere in peccato" ("Vademecum... 28,5).<br />9 - Il
confessore ricordi anche i seguenti casi.<br />I - Ai coniugi è
lecito l'atto coniugale quando è aperto alla vita.<br />Il - Se
il marito nell'atto coniugale impedisce la concezione e la moglie non
è d'accordo, perché non vuole peccare, ella,
manifestatagli la sua contrarietà, per salvare la pace, può
prestarsi a compiere l'atto, solo quando questo non è viziato,
fin dall'inizio, con metodi anticoncezionali artificiali, ma diventa
peccaminoso nella conclusione, quando il marito versa il seme fuori
dell' ambiente naturale.<br />III - Se la moglie nell'atto coniugale
impedisce la concezione e il marito non è d'accordo, perché
non vuoI peccare, egli, manifestatale la sua contrarietà, per
salvare la pace, può compiere l'atto solo quando la moglie
vizia l'atto impedendo la concezione dopo, ma mai durante il rapporto
intimo.<br />IV - Si deve ricordare che il marito e la moglie hanno il
diritto-dovere all'atto coniugale solo quando questo viene compiuto
in un modo regolare. Se il marito chiede l'atto coniugale in una
maniera illecita, perde il suo diritto e la moglie non ha più
nessun dovere, e viceversa.<br />V - "Certamente è da
ritenere sempre valido il principio, anche in merito alla castità
coniugale, secondo il quale è preferibile lasciare i penitenti
in buona fede in caso di errore dovuto ad ignoranza soggettivamente
invincibile, quando si preveda che il penitente, pur orientato a
vivere nell'ambito della vita di fede, non modificherebbe la propria
condotta, anzi passerebbe a peccare formalmente. Tuttavia anche in
questi casi il confessore deve tendere ad avvicinare sempre più
tali penitenti, attraverso la preghiera, il richiamo e 1'esortazione
alla formazione della coscienza e all'insegnamento della Chiesa, ad
accogliere nella propria vita il piano di Dio, anche in quelle
esigenze" ("Vademecum..." 30 31,8).<br />VI - "La
'legge della gradualità pastorale, che non si può
confondere con 'la gradualità della legge ' , che pretende di
diminuire le sue esigenze, consiste nel chiedere una decisiva rottura
con il peccato e un progressivo cammino verso la totale unione con la
volontà di Dio e con le sue amabili esigenze"
("Vademecum..." 31,9).<br />VII - Anche ai vecchi è
lecito l'atto coniugale purché sia completo. Se riescono a
compierlo solo con difficoltà, possono aiutarsi, ma se non
riescono a completarlo, non per questo a loro è lecita la
masturbazione volontaria.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><b>3) I divorziati</b><br />1 - Fra i casi difficili di una
categoria particolare di penitenti si trovano i divorziati, ai quali
si aggiungono gli sposati solo civilmente e coloro che convivono
(cfr.C.C.C. 1650-1651 e 2386-2391).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">2 - Quando si presenta uno di questi casi, il confessore non deve
subito e sempre negare l'assoluzione, ma deve prima ponderare
accuratamente la situazione della singola persona, usando il massimo
della comprensione, purché questa rimanga nei limiti stabiliti
dagli insegnamenti della Chiesa.<br />3 - I penitenti che desiderano
vivere in grazia di Dio e non possono separarsi dalla compagna/o per
sopravvenuti doveri naturali (l'età avanzata o la malattia di
uno o di ambedue, la presenza di figli bisognosi di aiuto e di
educazione), se hanno il vero pentimento dei propri peccati e un
fermo proposito di evitarli per l'avvenire, vivendo con la compagna/o
come fratello e sorella, tali penitenti potranno anche accostarsi
alla S. Comunione. Se poi ricadono nel peccato, ritornino a
confessarsi, con le richieste disposizioni di spirito. Non ci si
comporta nello stesso modo anche con gli sposati, che molto spesso
compiono l'atto coniugale evitando la concezione?<br />Come si può
dare l'assoluzione a questi - anche se recidivi, se hanno un vero
pentimento e un fermo proposito, e si dice a loro di ritornare a
confessarsi, se peccano ancora - così si può fare con
quelli.<br />4 - Il confessore insegni a questi penitenti, quando è
possibile, il dovere e la via per sanare la loro situazione
irregolare.<br />5 - Un divorziato/a che convive o si è
sposato/a civilmente può tentare di chiedere al competente
Tribunale Ecclesiastico la dichiarazione di nullità del suo
precedente matrimonio religioso o di lei o di tutti e due. Si tratta
di avere un pò di buona volontà e tanta pazienza!<br />6
- Una persona libera che convive con un'altra, pure libera, può
avviare le pratiche per la celebrazione del matrimonio religioso.<br />Lo
stesso dicasi di due persone libere che si sono sposate solo
civilmente.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><b>4) Gli omosessuali</b><br />1 - Gli omosessuali e tutti coloro
che hanno tendenze ad anomalie sessuali costituiscono una categoria
particolare di penitenti verso i quali il confessore deve avere
rispetto, compassione e delicatezza, come per tutti.<br />A loro
riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione.
Tali anomalie, molto spesso, non dipendono dai singoli individui, ma
dalla natura umana ricevuta in sorte e, specialmente nelle forme più
gravi, rivelano un fondo patologico e, talvolta, conducono a
perversioni sessuali. Essi, come tutti gli altri fedeli normali,
devono portare la croce della loro concupiscenza e combattere contro
il male per conservare la castità, per la conquista del Regno
dei Cieli. (Cfr. Congr. per la Dottrina della fede, "La cura
pastorale delle persone omosessuali", 1986; C.C.c. 2357-2359).<br />2
- Il Confessore verso questi penitenti deve usare bontà,
carità e comprensione e indicare loro i mezzi ordinari
naturali e soprannaturali (specialmente la confessione frequente),
perché possano vincere le tentazioni, evitando in modo
particolare le occasioni Prossime di peccato.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3 - Per l'assoluzione il confessore terrà presente le
regole generali. Pastoralmente poi li aiuterà ad approfondire
e a vivere più intensamente la loro vita spirituale, perché
abbiano la forza di superare le loro difficoltà.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong>5) Coloro che non si confessano da tanto tempo</strong><br />I
- Quando si presenta un fedele che non si confessa da tanto tempo, il
sacerdote, prima di tutto, non si meravigli di ciò e, con
carità e pazienza, inizi il dialogo, chiedendo come mai si è
deciso a confessarsi proprio in quel giorno.<br />Dalle risposte
riuscirà a capire se il penitente è stato spinto da una
vera conversione, oppure se intende fare una pia cerimonia in
occasione di qualche circostanza particolare: il matrimonio, la morte
di qualche persona cara, la prima Comunione o la Cresima del figlio,
il 25° delle nozze, ecc.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">2 - Se il confessore capisce che il penitente ha serie intenzioni,
gli chieda se desidera iniziare l'accusa dei peccati oppure se
preferisce essere aiutato.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">3 - Se il confessore dall'insieme dell'accusa dei peccati pensa
che la confessione non sia stata integra, cerchi, per dovere di
carità, di integrarla facendo le domande che ritiene più
opportune.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;">4 - Il confessore, infine, lo aiuti a prepararlo al dolore e al
proposito e gli imponga una penitenza maggiore, in considerazione del
tempo trascorso senza accostarsi al Sacramento della Riconciliazione
e lo esorti a confessarsi più spesso.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><b>6) I casi patologici</b><br />1 - Molto spesso si accostano al
confessionale gli ammalati psichici, gli esauriti, i depressi, ecc.
Con questi il confessore deve avere tanta bontà e soprattutto
deve armarsi di una grande pazienza, ricordando che talvolta essi
vengono a confessarsi più per sentire una parola di conforto
che per ricevere un sacramento.<br />2 - Per tali ammalati è
difficile stabilire il grado di responsabilità, bisogna tener
sempre presente il rapporto malattia psichica-peccato: perché
vi sia in loro un vero peccato mortale non basta la materia grave, ma
si richiede soprattutto la piena avvertenza e il deliberato consenso,
elementi indispensabili che, molto spesso, sono a metà o
addirittura mancano del tutto.<br />3 - Il confessore faccia attenzione
a non vedere indemoniati certi soggetti, che in realtà non
sono altro che casi patologici, bisognosi di cure psichiche o
psichiatriche.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><b>7) Gli scrupolosi</b><br />Con gli scrupolosi il confessore usi
il metodo di grande fermezza e cerchi di adattare per loro le
seguenti regole.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">1
- Lo scrupoloso deve avere grande ubbidienza al confessore.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">2
- Lo scrupolo più grande sia per lui quello di non ubbidire al
confessore.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">3
- Entro i limiti del Possibile, lo scrupoloso non si confessi da più
confessori, ma sempre da]]o stesso, che può essere anche P.
Spirituale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">4
- Il confessore dia allo scrupoloso regole generali, che siano
chiare, precise e senza ambiguità.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">5
- Per quanto riguarda le confessioni passate, il sacerdote insegni
allo scrupoloso che si è obbligati a ripeterle solo se è
sicuro, da poterlo giurare, che nella vita passata ha taciuto per
vergogna qualche peccato mortale certissimo oppure di qualcuno di
questi non ha avuto il dolore o il proposito.<br />Se di tutto ciò
ha qualche dubbio, non è più tenuto e, nella maniera
più assoluta, non deve più pensare al passato. Quando
andrà a confessarsi, rinnovi il dolore e il proposito di tutti
i peccati della vita, e così, se qualche peccato non fosse
stato rimesso direttamente, verrebbe cancellato allora.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">6
- Il confessore dia l'assoluzione sacramentale allo scrupoloso solo
una volta alla settimana, a meno che non vi sia qualche peccato
mortale certissimo.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">7
- Il confessore tenga con lo scrupoloso un contegno piuttosto severo,
specialmente quando non ubbidisce.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">8
- Il confessore insegni allo scrupoloso che, per commettere un
peccato mortale, ci vogliono tre elementi: materia grave, piena
avvertenza e deliberato consenso.<br />E' molto difficile che uno
scrupoloso commetta un peccato mortale, perché molto spesso in
lui manca la piena avvertenza e il deliberato consenso. In lui,
infatti, manca quell'equilibrio psichico richiesto per dare un
giudizio equo alle proprie azioni e, conseguentemente, non ci può
essere la piena avvertenza e il deliberato consenso richiesto per il
peccato mortale. Bisogna infatti ricordare che lo scrupolo, molto
spesso, è una malattia psichica, che deve essere curata.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;"><b>8)
Gli occasionari</b><br />1 - Gli occasionari sono coloro che si trovano
in occasione di peccato, per una particolare circostanza esterna, che
li attira al male, rendendone facile l'esecuzione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">2
- Qui non si tratta di occasione remota, che può essere
facilmente evitata, ma di occasione prossima, nella quale un
individuo sempre, o quasi sempre pecca; così che anche per
l'avvenire, è moralmente certo o molto probabile che egli
ricadrà nella colpa, trovandosi nelle stesse circostanze.
Tutto ciò è relativo alla concupiscenza e alla fortezza
d'animo delle singole persone.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">3
- L'occasione prossima di peccato può essere volontaria o
necessaria. L'occasione prossima volontaria si ha quando l'individuo
volutamente si mette in quella occasione. Questa, con un po' di buona
volontà, si può evitare. L'occasione prossima
necessaria si ha quando uno si trova nell' occasione prossima, senza
volere, portato in quella dalle circostanze di vita. Allontanarsi da
questa è molto difficile per il grave danno che ne deriverebbe
alla vita, o alla salute o alla reputazione; ecc. per esempio la
perdita del posto di lavoro, un matrimonio in vista, la convivenza
coniugale, ecc.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">4
- Chi non vuole evitare l'occasione prossima volontaria di peccato
non può essere assolto.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;"><br />5
- Chi si trova nel!' occasione prossima necessaria di peccato deve
cercare di usare i mezzi idonei naturali e soprannaturali per rendere
l'occasione, da prossima a remota.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">6
- Il confessore deve cercare con il penitente la via migliore per
evitare il peccato, valutando le varie situazioni e ricorrendo
talvolta anche a rimedi drastici, se questi sono indispensabili per
la salvezza dell'anima.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;"><b>9)
Gli abitudinari e recidivi</b><br />1 - Gli abitudinari sono quelli che
hanno contratto l'abitudine in qualche vizio, che durante un periodo
piuttosto lungo di tempo cadono spesso nello stesso peccato, senza
che tra l'una mancanza e l'altra vi sia un intervallo abbastanza
lungo. I recidivi sono quelli che, dopo varie confessioni, sono
ricaduti nello stesso peccato senza alcun emendamento.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">2
- Il confessore può sempre assolvere sia gli abitudinari che i
recidivi, purché abbia verificato in loro la vera contrizione
e il fermo proposito dei propri peccati, anche se prevedono in
seguito altre ricadute; poiché questi, di solito, non sono
peccati di malizia, ma di fragilità e di debolezza.<br />Bisogna
tener presente che il dolore e il proposito si sviluppano nella
volontà e non nell'intelletto, che non influisce minimamente,
prevedendo altre cadute in avvenire. Nessuno, infatti, dovrebbe
andare più a confessarsi, perché tutti prevediamo che
in avvenire ricadremo negli stessi peccati o in qualche altro. <br /><br />3
- La stessa cosa si deve dire per i peccati veniali, nei quali si
cade spesso, e che si accusano in quasi tutte le confessioni
sacramentali. Poiché non si è obbligati a confessare
tutti i peccati veniali, si deve allora prenderne di mira uno o due,
nei quali si cade più spesso; confessare questi, ma di questi
bisogna avere il vero dolore e il fermo proposito; perché chi
confessa consapevolmente e con leggerezza solo colpe veniali, senza
aver di queste il vero dolore e il fermo proposito, commette un
peccato grave di sacrilegio, poiché rende invalido il
sacramento. Il confessore, pertanto, cerchi di aiutare il penitente
ad avere il dolore e il proposito di almeno un peccato veniale.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">4
- Il confessore deve avere una particolare attenzione per i giovani
abitudinari e recidivi che si preparano alla vita religiosa e
sacerdotale. I candidati che si dimostrassero certamente incapaci di
osservare la castità religiosa e sacerdotale per la frequenza
delle mancanze contro di essa, o per la forte inclinazione alla
sessualità, o per l'eccessiva debolezza della volontà,
non possono essere assolti se non promettono di non accettare di
emettere la professione religiosa o di non ricevere gli ordini sacri
o, almeno, di rimandarli per un adeguato periodo di
prova.<br />L'incapacità di osservare la castità,
infatti, è un segno chiaro che il candidato non possiede la
vocazione.<br />Quanto sopra detto è il pensiero costante del
Magistero ordinario della Chiesa, espresso soprattutto negli ultimi
documenti: s.e. De Sacramentis, Instructio, 27 Dec. 1930; S.c. De
Religiosis, Instructio, I Dec. 1931; Pio XI, "Ad Catholici
Sacerdotii", 20 Dec. 1935; Pio XII, "Menti Nostrae",
23 Sept. 1950; s.e. Dei Religiosi, Istruzione, 2 febbraio 1961; Paolo
VI "Sacerdotalis Caelibatus", 24 Iunii 1967.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">1)
Coloro che sono incorsi in qualche censura o irregolarità e
altri impedimenti<br />A) Quando il confessore trova un penitente che è
incorso in qualche censura, è opportuno che ricordi quanto
segue:</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">Possono
assolvere dalla censura:<br />- Il Tribunale della Penitenzieria
Apostolica: le censure riservate alla S. Sede.<br />- Gli Ordinari
(can. 1355, par. I, n. l°) e gli Ordinari del luogo (can. 1355,
par. I, n. 2), che possono esercitare la facoltà sia in foro
esterno che in quello interno, secondo le loro competenze.<br />-
Qualsiasi vescovo, eletto, (non è necessario che sia
consacrato), ma solo nell'atto della confessione sacramentale (can.
1355, par. 2).<br />- Altri sacerdoti, secondo le limitazioni stabilite
dal codice.<br />- Il canonico penitenziere (can. 508).<br />- I
cappellani degli ospedali, delle carceri e delle navi (can. 566, par.
2).<br />- Qualsiasi sacerdote, validamente ordinato, in pericolo di
morte (can. 976).<br />- I sacerdoti degli ordini "Mendicanti"
(Francescani, Domenicani, Carmelitani, ecc.) per privilegio, a norma
del can. 4, possono assolvere dai casi non riservati dal diritto
comune alla Santa Sede, come per esempio dalla censura annessa
all'aborto procurato, ottenuto l'effetto.<br />- Qualsiasi confessore
(can. 1357), munito dalla debita facoltà di assolvere dai
peccati (can. 967, par. 2) secondo le seguenti limitazioni.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">1
- Condizione: deve trattarsi di un penitente al quale sia gravoso
rimanere in stato di peccato grave per il tempo necessario affinché
il Superiore competente provveda (can. 1357, par. I).<br />2 - Ambito:
può assolvere solo nel foro interno sacramentale, nell' atto
della confessione sacramentale.<br />3 - Oggetto: può assolvere
la censura "latae sententiae" di scomunica o di interdetto,
semplicemente incorse, ossia non dichiarate, anche se riservate alla
Santa Sede, in quanto impediscono la recezione dei sacramenti, finché
la censura non venga rimessa (cann. 1331, par. I, n. 2; 1332).<br />4 -
Congrua penitenza: nel frattempo il confessore deve imporre al fedele
una penitenza, proporzionata al male compiuto, con la riparazione
dello scandalo e dei danni eventualmente provocati.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">5
- L'obbligo di ricorrere entro un mese.<br />Il confessore deve imporre
al penitente l'obbligo di ricorrere entro un mese - non con grave
incomodo (Cfr. can. 1323, n. 4) - sotto pena di ricadere nella
censura, al Superiore competente o a un sacerdote munito della debita
facoltà e di attenersi alle sue decisioni.<br />Il ricorso al
Superiore competente può essere fatto anche tramite il
confessore, tacendo ovviamente il nome del penitente per non violare
il sigillo sacramentale (can. 1357, par. 2).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">Se
il ricorso viene fatto alla Penitenziaria Apostolica per le censure
riservate alla Santa sede (è evidente che ad essa si può
ricorrere anche per le censure non riservate alla Santa sede) si usi
il seguente indirizzo: "Alla Penitenzieria Apostolica - Città
del Vaticano" .</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">B)
Quando il confessore trova qualche penitente, candidato agli Ordini
Sacri o sacerdote, che è incorso in qualche irregolarità
o altri impedimenti, ricordi i cann. 1041-1049:<br />1 - irregolarità
che impediscono la recezione degli Ordini Sacri (can. 1041);<br />2 -
semplici impedimenti che vietano la recezione degli Ordini Sacri
(can. 1042);<br />3 - irregolarità che impediscono l'esercizio
degli Ordini Sacri (can. 1044, par. l);<br />4 - semplici impedimenti
che si oppongono all'esercizio degli Ordini Sacri (can. 1044, par.
2);<br />5 - l'ignoranza delle irregolarità e degli impedimenti
non esime dai medesimi (can. 1045).<br />6 - "Nei casi occulti più
urgenti, se non si possa ricorrere al Vescovo, o quando si tratti
.delle irregolarità di cui al can. 1041 nn. 3 (attentato
matrimonio) e 4 (omicidio volontario e procurato aborto), alla
Penitenzieria, e se incomba il pericolo di grave danno o infamia,
colui che è impedito dalla irregolarità di esercitare
l'ordine, può esercitarlo, fermo però restando l'onere
di ricorrere quanto prima (un mese), all'Ordinario o alla
Penitenzieria, taciuto il nome e tramite il confessore" (can.
1048).<br />7 - Se al confessore si presentasse un caso piuttosto
complesso e non avesse subito pronta la soluzione, può dire al
penitente se è disposto ad accettare quanto gli verrà
indicato dopo l'esame del caso e, se accetta, potrà
concedergli l'assoluzione. Il confessore poi chieda consiglio a
qualche sacerdote competente in materia e tenga presente che l'organo
proprio della Santa Sede per i ricorsi è la Penitenzieria
Apostolica.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">13)
Il confessore e l'assoluzione sacramentale</span></strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">1)
Quando il confessore non ha dubbi sulle disposizioni del penitente,
per dovere di giustizia, egli deve concedergli l'assoluzione
sacramentale (Cfr. can. 980).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">2)
Quando il confessore si accorge che il penitente non è
sufficientemente disposto, cerchi di aiutarlo ad avere le
disposizioni richieste oppure, d'accordo con lui, differisca
l'assoluzione sacramentale per una più accurata
preparazione.<br />3) Il confessore non può differire
l'assoluzione sacra mentale, quando il penitente, disposto, la
desidera.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">4)
Quando il confessore dubita delle disposizioni del penitente, con
ulteriori domande cerchi di arrivare alla certezza morale per il sì
o per il no.<br />5) Quando il confessore è moralmente certo che
il penitente non è disposto, non gli può dare
l'assoluzione sacramentale, ma gliela neghi in modo tale che risulti
che è il penitente che non vuole essere assolto.<br />Il
confessore gli faccia questo discorso:<br />"Se io le dò
l'assoluzione sacramentale ora, quando lei non ha le disposizioni
richieste (dolore e proposito), commetto un peccato mortale di
sacrilegio e uno ne commette anche lei, così tornerà a
casa non in grazia di Dio, ma con un peccato mortale in più.
Penso che io non debba darle l'assoluzione. Stando così le
cose, ora io le domando: "Vuole l'assoluzione?". Molto
probabilmente il penitente risponderà negativamente e allora
non è il sacerdote che gli nega l'assoluzione, ma è il
penitente stesso che la rifiuta, perché ha compreso che il suo
stato d'animo non è disposto a ricevere il sacramento. ' Il
confessore poi lo esorti a tornare quanto prima, dopo aver riflettuto
ed essersi disposto ad accogliere la grazia di Dio.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span style="font-size: x-large;"><strong><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">14)
La Confessione Sacramentale e la S. Comunione</span></strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">1)
Rapporto fra i due sacramenti<br />In questo capitolo esamineremo il
rapporto che esiste tra la Confessione Sacramentale e la S.
Comunione. Diciamo subito che la prima non è in funzione
dell'altra, come pensano, erroneamente, molti fedeli, i quali credono
che quando ci si accosta alla S. Comunione bisogna anche prima
confessarsi. Sono due sacramenti che possono essere benissimo
separati.<br />Il Battesimo e la Penitenza sono stati istituiti da N.S.
Gesù Cristo per cancellare i peccati. Il Battesimo, che è
la porta degli altri sacramenti, necessario di fatto o almeno di
desiderio per la salvezza dell'anima, cancella il peccato originale e
tutti gli altri peccati commessi prima (Cfr. can. 849). La Penitenza
cancella i peccati mortali e veniali commessi dopo il Battesimo (Cfr.
can. 959). Nella vita cristiana l'attività più
importante è quella di combattere contro il male per
conservare la grazia di Dio, che è la veste nuziale (Mt. 22,
11-14) che un' anima deve possedere, al momento della morte, per
entrare in paradiso. La grazia di Dio è anche il passaporto
che si deve presentare alla propria coscienza e a Dio, quando ci si
accosta alla S. Comunione.<br />Chi è privo di tale dono,
perduto per il peccato mortale, deve riacquistarlo con una buona e
santa confessione per potersi accostare a ricevere efficacemente Gesù
nella SS. Eucarestia. Per chi invece già lo possiede, quel
sacramento non è necessario.<br />La Penitenza è stata
istituita soprattutto per poter riacquistare la grazia santificante
per chi l'avesse perduta con il peccato mortale, per poter vivere
sempre nell'amicizia di Dio e uniti a Lui.<br />Premesso questo, si può
concludere che non è necessario accostarsi alla S. Comunione
subito dopo essersi confessati. Si può accedere al mistero
eucaristico anche molto tempo dopo, purché nell'anima vi sia
ancora la grazia di Dio. Ecco dunque il rapporto che si trova tra la
Confessione Sacramentale e la S. Comunione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">2)
La S. Comunione<br />Per fare una buona comunione sono necessarie tre
condizioni:<br />1 - essere in grazia di Dio;<br />2 - compiere una
conveniente preparazione e un doveroso ringraziamento;<br />3 - essere
digiuni da un' ora.<br />Qui esamineremo solo la prima di queste tre
condizioni, la più importante, in quanto può avere
rapporto con il sacramento della Confessione Sacramentale. Chi si
accosta alla S. Comunione deve essere in grazia di Dio: chi riceve il
Corpo del Signore in peccato mortale commette un grave sacrilegio.
Prima di accostarsi alla S. Comunione, pertanto, ogni fedele deve
prepararsi facendo un serio esame di coscienza per vedere se la sua
anima è in grazia di Dio o no.Poiché S. Paolo dice:
"Chiunque in un modo indegno mangia il pane o beve il calice del
Signore sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno,
per tanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di
questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il
corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna" (l Coro
11,27-29).<br />Prima di accostarci alla S. Comunione, S. Paolo ci
esorta a fare un esame di coscienza, nel quale noi possiamo trovarci
in tre stati d'animo.<br />I - Siamo certi di essere in grazia di Dio:
possiamo allora accostarci tranquillamente alla S. Comunione.<br />2 -
Non siamo certi di essere in grazia di Dio, ma dubbiosi: abbiamo cioè
dei motivi per pensare di di Dio, che è la veste nuziale (ML
22,11-14) che un'anima deve possedere, al momento della morte, per
entrare in paradiso. La grazia di Dio è anche il passaporto
che si deve presentare alla propria coscienza e a Dio, quando ci si
accosta alla S. Comunione. Chi è privo di tale dono, perduto
per il peccato mortale, deve riacquistarlo con una buona e santa
confessione per potersi accostare a ricevere efficacemente Gesù
nella SS. Eucarestia. Per chi invece già lo possiede, quel
sacramento non è necessario.<br />La Penitenza è stata
istituita soprattutto per poter riacquistare la grazia santificante
per chi l'avesse perduta con il peccato mortale, per poter vivere
sempre nell'amicizia di Dio e uniti a Lui.<br />Premesso questo, si può
concludere che non è necessario accostarsi alla S. Comunione
subito dopo essersi confessati. Si può accedere al mistero
eucaristico anche molto tempo dopo, purché nell'anima vi sia
ancora la grazia di Dio. Ecco dunque il rapporto che si trova tra la
Confessione Sacramentale e la S. Comunione.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">2)
La S. Comunione<br />Per fare una buona comunione sono necessarie tre
condizioni: </span></i>
<br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">1
- essere in grazia di Dio;<br />2 - compiere una conveniente
preparazione e un dove roso ringraziamento;<br />3 - essere digiuni da
un' ora.<br />Qui esamineremo solo la prima di queste tre condizioni,
la più importante, in quanto può avere rapporto con il
sacramento della Confessione Sacramentale. Chi si accosta alla S.
Comunione deve essere in grazia di Dio: chi riceve il Corpo del
Signore in peccato mortale commette un grave sacrilegio. Prima di
accostarsi alla S. Comunione, pertanto, ogni fedele deve prepararsi
facendo un serio esame di coscienza per vedere se la sua anima è
in grazia di Dio o no. Poiché S. Paolo dice: "Chiunque in
un modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore saràreo
del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se
stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché
chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e
beve la propria condanna" (1 Coro 11,27-29).<br />Prima di
accostarci alla S. Comunione, S. Paolo ci esorta a fare un esame di
coscienza, nel quale noi possiamo trovarci in tre stati d'animo.<br />1
- Siamo certi di essere in grazia di Dio: possiamo allora accostarci
tranquillamente alla S. Comunione.<br />2 - Non siamo certi di essere
in grazia di Dio, ma dubbiosi: abbiamo cioè dei motivi per
pensare di essere in grazia di Dio e ne abbiamo altri che ci inducono
a pensare di essere in peccato mortale; siamo in uno stato di
incertezza. In questa situazione di dubbio, possiamo accostarci alla
S. Comunione.<br />3 - Siamo certi di essere in peccato mortale; in
questo stato d'animo non possiamo accostarci alla S. Comunione e chi
lo facesse commetterebbe un gravissimo sacrilegio, cioè un
altro peccato mortale. In questo terzo caso, pertanto, prima di
ricevere efficacemente Gesù, bisogna riacquistare la grazia
santificante con una buona e santa Confessione Sacramentale.<br />Il
Codice di Diritto Canonico però concede qualche eccezione:
"Colui che è consapevole di essere in peccato grave, non
celebri la Messa, né comunichi al Corpo del Signore senza
premettere la Confessione Sacramentale, a meno che non vi sia una
ragione grave e manchi l'opportunità di confessarsi; nel qual
caso si ricordi che è tenuto a porre un atto di contrizione
perfetta, che include il proposito di confessarsi quanto prima"
(entro una settimana o quanto prima possibile). (Can. 916 e Cfr.
Conc. Trid. can. 11 DS. 1661).<br />Secondo la precisazione di questo
canone, ripresa<br />dal Concilio di Trento, per celebrare lecitamente
la S. Messa o comunicarsi con un solo atto di contrizione perfetta,
senza premettere la confessione sacramentale si richiedono due
condizioni:<br />1 - una ragione grave<br />2 - che manchi l'opportunità
di confessarsi.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">E'
necessario che queste due condizioni esistano simultaneamente.<br />1 -
Una ragione grave si ha quando vi è la necessità di
celebrare o di comunicarsi. Quando cioè la celebrazione o la
comunione non si può evitare senza scandalo, infamia o altro
danno. Ciò si verifica quando il sacerdote deve celebrare una
Messa di orario, di matrimonio, di funerale, ecc. oppure quando un
fedele solamente all'altare si ricorda di aver commesso peccato
mortale. Non può essere reputata una ragione grave, per il
fedele, quando assiste alla Messa esequiale e a solenni celebrazioni
liturgiche (Cfr. 1 Coro 11 ,27 29; Ench. Mysterium 35,560; "Ench.
Celebratio" 23,1640; Giovanni Paolo Il, Ep. "Dominicae
Cenae", Il,24 Febr.1980, AAS. 72 - 1980 - 137.<br />2 - Manca
l'opportunità di confessarsi, quando non si può avere
un confessore a propria disposizione, senza grave difficoltà
fisica o morale. Per grave, qui si deve intendere, fuori
dall'ordinario.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;"><br /></span><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;"><b>15)
</b></span><span style="font-size: x-large;"><strong><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b>Le
indulgenze</b></span></strong></span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">1)
La nozione<br />1 - Il concetto di indulgenza, inteso dalla Chiesa nel
senso di remissione di pena dovuta per il peccato commesso e già
perdonato, si trova nel Concilio Lateranense IV (1215). Noi abbiamo
il primo Anno Santo nel 1.300 con Bonifacio VIII. Nel corso dei
secoli molti furono gli abusi e i malintesi sulle indulgenze. Famoso
è il caso di Lutero, che nel 1517 espose la sua dottrina,
condannata da Leone X nel 1520.<br />Ai nostri giorni la dottrina delle
indulgenze si trova nella Costituzione Apostolica "Indulgentiarum
Doctrina", del 10 gennaio 1967, di Paolo VI, che ha sintetizzato
in proposito il pensiero della Chiesa dei secoli passati. Nella norma
13 della suddetta Costituzione Apostolica si stabilisce che l'
"Enchiridion Indulgentiarum" sarebbe stato riveduto.<br />2 -
La Penitenzieria Apostolica, il 29 giugno 1968, ha pubblicato il
nuovo "Enchiridion Indulgentiarum - Normae et
Concessiones".Prima editio, mense iunio 1968. Secunda editio,
mense octobri 1968. Tertia editio, mense maio 1986. Quarta editio,
mense iulio 1999.<br />3 - Il Codice di Diritto Canonico ha riportato
la dottrina delle indulgenze nei cann. 992-997.<br />4 - Il "Catechismo
della Chiesa Cattolica" (C.C.c.) tratta delle indulgenze nei nn.
1471-1479.<br />5 - "L'indulgenza è la remissione davanti a
Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto
alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate
condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come
ministra della redenzione, dispensa ed applica autoritativamente il
tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi" (can.
992).<br />Spiegazione<br />I - "L'indulgenza è la remissione
davanti a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi
quanto alla colpa. <br />Ogni peccato include una colpa (offesa a Dio)
e una corrispondente pena da espiare, per reintegrare l'ordine
sociale giuridico violato e per l'emendazione del peccatore.<br />Il
peccato mortale include una colpa grave e una pena eterna; il peccato
veniale: una colpa leggera e una pena temporale.<br />L'indulgenza non
rimette la colpa, ma solo la pena temporale (non quella eterna), e
questo quando la colpa è già stata perdonata. Rimette
cioè le pene temporali dei peccati veniali e mortali già
perdonati.<br />La pena eterna dovuta per peccati mortali viene rimessa
quando viene perdonata la colpa, lasciando però delle pene
temporali da espiare.<br />II - "Per intervento della Chiesa ".
Per Chiesa si intende il Papa, i Vescovi e tutti coloro ai quali è
stato concesso dal Papa o dal diritto. Solo queste persone hanno il
potere di concedere l'indulgenza.<br />III - "La Chiesa dispensa
ed applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo
e dei Santi".<br />L'indulgenza è dunque il pagamento dei
debiti penali dei peccatori, fatto davanti a Dio per mezzo di quella
specie di pubblico erario, che è il tesoro della Chiesa,
costituito dai meriti infiniti di Cristo, della Vergine e dei
Santi.<br />IV - "La Chiesa concede l'indulgenza per i vivi a modo
di assoluzione". L'indulgenza non è un puro atto di
grazia, per cui la pena viene rimessa gratuitamente, ma una
compensazione fatta attingendo al tesoro dei meriti di Cristo, della
Vergine e dei Santi. La possibilità della soddisfazione
vicaria risulta dall'unità del Corpo mistico di Cristo, cioè
della Comunione dei Santi. Il potere delle indulgenze, poggia sul
"Potere delle Chiavi" dell' autorità ecclesiastica e
sul I<br />dogma della Comunione dei Santi. La fonte delle indulgenze è
il tesoro della Chiesa, costituito dalle abbondanti opere
soddisfattorie di Cristo, della Vergine e dei Santi.<br />V -La Chiesa
concede l'indulgenza per i defunti a modo di suffragio ".<br />La
Chiesa, non avendo giurisdizione sulle anime fuori di questo mondo,
presenta a Dio i meriti di Cristo, della Vergine e dei Santi, perché
in vista di essi, Dio condoni la pena temporale alle anime purganti.
Noi possiamo aiutarle, perché anch'esse sono membri del Corpo
Mistico di Cristo, che è la Chiesa, nella quale vige la legge
della Comunione dei Santi (scambio di beni spirituali tra i membri
del Corpo Mistico, come tra le membra del corpo umano).<br />Le
indulgenze, sia parziali che plenarie, possono essere sempre
applicate per i defunti a modo di suffragio, cioè per questa o
quell'anima, ma Dio, evidentemente, nella sua santità e
giustizia infinita, può applicarle per chi crede più
opportuno.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">2)
La divisione</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">1
- L'indulgenza può essere parziale o plenaria. L'indulgenza
parziale rimette solo una parte della pena temporale, dovuta per i
peccati commessi e perdonati. L'indulgenza plenaria rimette tutta la
pena temporale, dovuta per i peccati commessi e perdonati.<br />Le
indulgenze parziali e plenarie, concesse dalla Chiesa si trovano
nell"'Enchiridion Indulgentiarum Normae et Concessiones",
pubblicato, il 16 Luglio 1999.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">2
- "Ogni fedele può lucrare per se stesso o applicare ai
defunti, a modo di suffragio, indulgenze sia parziali sia plenarie"
(can. 997).<br />3 - Nessuno può applicare le indulgenze che
acquista, per altri che sono ancora vivi. (Cfr. "Enchiridion
Indulgentiarum", (1986), Norma 3).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">3)
Chi può concedere le indulgenze<br />1 - Il Romano Pontefice,
"al quale è stato affidato da Cristo Signore la
distribuzione di tutto il tesoro spirituale della Chiesa" (Can.
912, codice 1917).<br />2 - La materia delle indulgenze è
affidata alla esclusiva competenza della Sacra Penitenzieria
Apostolica. (Cfr. "Ench. Ind.", Norma 6).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">3
- "Oltre alla suprema autorità della Chiesa, possono
concedere indulgenze solamente quelle persone a cui questa facoltà
è riconosciuta dal diritto o è concessa dal Romano
Pontefice" (can. 995, par. 1).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">Per
la facoltà dei Vescovi eparchiali o diocesani, dei
Metropoliti, dei Patriarchi, degli Arcivescovi Maggiori e dei
Cardinali, cfr. "Ench. Ind.", Normae 7-10. "Nessuna
autorità inferiore al Romano Pontefice può dare ad
altri la facoltà di concedere indulgenze, se questo non le sia
stato concesso espressamente dalla Sede Apostolica" (can. 995,
par. 2).</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">4)
Le condizioni per acquistare l'indulgenza plenaria Sono le
seguenti:<br />1 - essere battezzati;<br />2 - non essere scomunicati;<br />3
- essere in grazia di Dio, almeno quando viene compiuta l'ultima
opera prescritta;<br />4 - essere sudditi di chi concede
l'indulgenza;<br />5 - l'intenzione almeno generale (abituale) di
acquistare l'indulgenza;<br />6 - l'adempimento esatto delle opere
prescritte.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">Per
acquistare l'indulgenza plenaria inoltre si richiede: (Cfr. "Ench.
Indulg." , Normae 1-26)<br />I - la purificazione dell'anima
(esclusione di qualsiasi attaccamento) non solo dal peccato mortale,
ma anche da qualsiasi peccato veniale;<br />II - la Confessione
Sacramentale: 15 o 20 giorni prima o dopo aver compiuto l'opera
prescritta; con una sola Confessione Sacramentale si possono
acquistare più indulgenze plenarie;<br />III - la Comunione
Eucaristica: una per ogni indulgenza plenaria;<br />IV - una preghiera
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice: è sufficiente
recitare un "Padre nostro" e un' "Ave" e poi si
possono recitare altre preghiere libere;<br />V - se l'opera prescritta
è la visita ad una chiesa o ad un oratorio, è
sufficiente recitare un "Padre nostro" e un "Credo";<br />VI
- si può acquistare una sola indulgenza plenaria al giorno,
fatta eccezione per coloro che sono in punto di morte.<br />VII - Per
acquistare l'indulgenza stabilita per un determinato giorno se si
richiede la visita ad una Chiesa o ad un oratorio, la detta visita si
può fare dal mezzogiorno della vigilia fino alla mezzanotte
del giorno stabilito.<br />VIII- Il fedele può acquistare
l'indulgenza se usa devotamente uno dei seguenti oggetti di pietà
benedetti: il crocifisso, la croce, la corona, lo scapolare e la
medaglia.<br />IX - I confessori possono commutare sia l'opera
prescritta sia le condizioni, a quelli che siano legittimamente
impediti dal compierle.<br />X - I sordi e i muti possono acquistare le
"indulgenze annesse a pubbliche preghiere se, trovandosi insieme
ad altri fedeli che pregano, innalzino piamente l'animo a Dio; se si
tratta di preghiere private, basta che le recitino mentalmente o le
manifestino con segni o le leggano soltanto con gli occhi.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">5)
Fra le indulgenze concesse dalla Chiesa è bene ricordare
l'indulgenza plenaria "in articulo mortis" (in punto di
morte)<br />1 - Il sacerdote che amministra i Sacramenti (in articulo
mortis) Il sacerdote che amministra i sacramenti al fedele in
pericolo di morte non trascuri di impartirgli anche la Benedizione
Apostolica cui è annessa l'indulgenza plenaria.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;">La
Benedizione Apostolica (formula)<br />"In virtù della
facoltà datami dalla Sede Apostolica, io ti concedo
l'indulgenza plenaria e la remissione di tutti i peccati, nel nome +
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen.</span></i><br />
<i><span style="font-size: x-large;">
</span></i><i><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: x-large;"><br />2
- Il fedele da solo (in articulo mortis)<br />Quando non si può
avere un sacerdote, la Santa Madre Chiesa concede al fedele
l'indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia
debitamente disposto (abbia, cioè, tutti i requisiti interiori
richiesti per l'acquisto dell'indulgenza plenaria) e abbia recitato
abitualmente durante la vita qualche preghiera; nel qual caso la
Chiesa supplisce alle tre condizioni richieste di solito per
l'indulgenza plenaria (1 - Confessione; 2 Comunione; 3 - Preghiera
secondo !'intenzione del sommo Pontefice).<br />Per acquistare questa
indulgenza plenaria è cosa lodevole usare un crocifisso o una
croce.<br />Il fedele potrà ottenere tale indulgenza plenaria
"in articulo mortis" anche se nello stesso giorno ha già
acquistato un'altra indulgenza plenaria (Cfr. "Ench. Indulg."
Conc. 12).</span></i><br />
<h1 class="entry-title">
<strong>(Studio sul sacramento) di
Padre Raimondo Marchioro (Francescano conventuale)</strong></h1></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-67139231256443316182024-02-18T10:34:00.003+01:002024-02-18T10:34:18.631+01:001° DOMENICA DI QUARESIMA- PREGHIERA <p><i><span style="font-size: x-large;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN1CvQwzqjBBzG8p-8IX9P9zfw_vnIjkJ__O9YPqCqBvcrU-HtRjUoqudbAaVb-iALc1zMAeel6rRiAodsCfFSqhUbzGjAT3s9WZoeLMzZnjOjtNDp-URU4VEsr5zT7mRV26_jd35lKhpKxbnGtMSGrD34fAZLeUG9sNP8tSogbtomE8lw3gxJgEW7KtGM/s16000/10669203_754650304658116_1888002989135423487_o.jpg" /></span></i></div><i><span style="font-size: x-large;"><br /> <span style="white-space-collapse: preserve;"> I DOMENICA DI QUARESIMA</span></span></i><p></p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La prima condizione che viene richiesta all'uomo per giungere alla "conformità" a Cristo Gesù è quella dello spogliarsi dei propri abiti e rivestirsi degli abiti di Cristo. È il cammino inverso che Gesù ha fatto e di cui parla l'apostolo Paolo. Egli scrive che il Signore Gesù "pur essendo di natura divina non ritenne per sé gelosamente la sua uguaglianza con Dio ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo". Egli, dunque, si spogliò dei suoi abiti divini ed indossò gli abiti umani. I suoi abiti divini erano di immenso splendore, "bianchi come la neve". Il suo volto era luminoso "come il sole". Ma egli si fece servo. Noi, servi, dobbiamo spogliarci dei nostri abiti, di tutti i nostri abiti che non sono luminosi né candidi. Gli atleti che devono affrontare un combattimento si spogliano dei loro abiti pesanti. Gesù, il Figlio di Dio fattosi uomo, intraprese la lotta contro Satana che lo sfidò con la triplice tentazione per verificare se veramente fosse il Figlio di Dio. Satana non sapeva che veramente Gesù era il Figlio di Dio. Se l'avesse saputo non si sarebbe avvicinato a lui per tentarlo. Dobbiamo associarci a Gesù nel combattimento e sostenere la lotta contro Satana che, comunque, vuole ostacolare il nostro cammino di "configurazione" a Cristo. Per combattere e per riuscire vittoriosi nella lotta, con l'aiuto di Dio, dobbiamo spogliarci dei nostri abiti pesanti, laceri, sporchi e, come dice l'apostolo Paolo, dobbiamo rivestirci dell'armatura di Dio. Nella lotta quotidiana dobbiamo fare sempre riferimento alla volontà di Dio. Così, infatti, rispose Gesù a Satana. Dobbiamo essere decisi nell'impegno a "servire soltanto a Dio" in parole ed in opere.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Sarà mio elmo la fede, Signore Dio, e l'amore grande verso di te.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">PREGHIERA PER LA QUARESIMA</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Mi hai chiamato, Dio dei miei padri,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">ad uscire dalla palude del peccato</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">perché volevi che io provassi la gioia luminosa di una prateria,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">ove è possibile giacere, saltare, correre e cantare.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Mi hai strappato dalla schiavitù antica</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">per farmi vivere nella libertà.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ed io, o Signore, sono un uomo inquieto</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">perché la libertà è una gioia, ma anche un tormento.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ad ogni passo sono costretto a scegliere fra il bene e il male,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">fra il peccato e la grazia, fra la tua parola e quella del maligno,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">fra la polvere delle stelle e il fango della terra.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quanta fatica, o Signore,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">hai messo nelle mie mani con la libertà!</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Tu intanto stai in silenzio a guardare la mia libertà.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Stai a guardare le scelte che compio e i passi che faccio.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Se cado, per una scelta sbagliata,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">con dolcezza mi rialzi e continui a guardarmi.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Se resto in piedi per una scelta giusta</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">sorridi e continui a guardarmi.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Sei un Dio fuori di ogni immaginazione!</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Vuoi che cammini da me</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">perché non sei né un dittatore o un plagiatore</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e nemmeno un carceriere che impedisce ogni mio passo,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">ma un Dio che ama solo e sempre chi è uomo libero</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e si fa perciò responsabile di sè e degli altri.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">In Paradiso ci arriverò perché voglio</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e perché faccio quello che è necessario</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e non perché ci sono costretto da te.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La mia libertà di scelta</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">è anche la grazia più bella che mi hai offerto</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">perché mi fa uguale a te, Dio,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">appassionato amante della libertà. Amen</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-16262984301109321232024-02-17T10:41:00.003+01:002024-02-17T10:41:27.211+01:00La preghiera non è fatta bene se non avviene...<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="681" data-original-width="1024" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglX1A7f_Omsvd8jv5l-2KYVARcMLRZFbAO6o1wg1r_mxvapW2EVea3cTU8dUOqfhB2rIQJ9uqA65f559iDd9eSCZbm2bUvPp4BIk-IHRlPcpkkZzlK61tEWQ2NoMMOgG9k9pFqVG3ZAX4vGVZzq9NCYb4QkWnmNf_VsdhyphenhyphenYhHbvSv6HpB6PoJi7iKmv9u3/s16000/9921895276_7389e410fe_b.jpg" /></div><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><i><span style="font-size: x-large;">Molte persone quando si dice « pregate » non capiscono quello che vuol dire.</span></i></span><p></p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dal punto di vista di un cammino spirituale, la Vergine chiama sempre alla conversione, alla preghiera e al digiuno.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Noi sacerdoti quando parliamo di questo abbiamo sempre delle difficoltà. Questi messaggi si dicono lungo il cammino spirituale e molte persone quando si dice « pregate » non capiscono quello che vuol dire. Vuol dire pregare, ma nello stesso tempo entrare sempre più nella profondità della preghiera.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ecco, proprio adesso ho finito con una classe di ragazzini i quali hanno tredici anni e non possono aver la pace e la tranquillità, però quando li ho messi a pregare un Padre Nostro, siamo rimasti mezz'ora a pregare soltanto un Padre Nostro, come ci ha insegnato la Madonna.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Si vede che in ogni tappa della vita, se si prega in modo giusto, i bambini e gli adulti sono capaci di stare tranquilli e sono felici di stare con Dio. Vi dico questo, perché, durante la seconda settimana di Quaresima, la Madonna ha esercitato questa preghiera col gruppo di preghiera, il Padre Nostro. E adesso lo posso dire: se vogliamo pregare bene, ogni mattina bisogna vivere un Padre Nostro che proprio ci tocchi. Ci basta un Padre Nostro per pregare per tutto il mondo, perché è nostro Padre, perché noi possiamo in due parole abbracciare tutto il mondo, i nemici e gli amici, come il sole brilla su tutti, cattivi e buoni. C'è da sottolineare in questi messaggi che la Madonna ci diceva che siamo abituati alle preghiere. La preghiera non deve essere un'abitudine, ma deve essere un bisogno interiore, un bisogno come il mangiare, un bisogno non di pronunciare delle parole, ma di incontrare il Padre, incontrare Dio.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Se noi facciamo la preghiera così, per incontrare Dio, incontrare il Padre, ogni preghiera ci fa felici, ogni preghiera ci cambia.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Se durante la preghiera non avviene questa liberazione, questa felicità, la preghiera non è fatta bene: abbiamo detto la preghiera, ma non abbiamo incontrato Dio, non abbiamo incontrato il Padre.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quello che la Madonna indica a coloro che seguono il ritmo di questi messaggi è proprio questo. Con questi messaggi porta tutti quanti nella profondità della vita, così che le persone si sentono felicissime.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Una ragazza in questi giorni mi dice: «Io non posso più sposarmi». E io dico: « Perché? ». « Ma io sento che la famiglia mi stringe e io voglio vivere in Dio, per Dio. Io potrei accettare la vita di famiglia solo se Gesù mi dicesse: "prendi questa croce e portala". Io voglio vivere per Dio ».</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Questa ragazza ha vissuto interiormente questo, cioè, ha sperimentato che con Dio c'è la vita, chi entra in Dio trova la vita, la pienezza della vita. Ora potete capire come la gente è capace di pregare giorno e notte: perché ha trovato la vita. Capite perché la gente è capace di pregare anche sui prati, sui campi, mentre lavora - interrompe il lavoro e prega - perché sente il bisogno di pregare, come sente il bisogno di acqua, come sente il bisogno di cibo...</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna ci porta a questo atteggiamento e non ci sono domande da fare: quali preghiere?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">L'atteggiamento della Madonna è questo: portarci ad uno stato d'animo di umiltà, semplicità, sincerità ed amore. E con questo atteggiamento pregare il Padre Nostro, pregare 1'Ave Maria.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ci basta un'Ave Maria, ci basta un Padre Nostro per vivere l'intera giornata. C'è troppo poco tempo per pregare un Padre Nostro, perché, se entriamo più profondamente, questa preghiera si allarga e riceve sempre un contenuto nuovo.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Da parte mia vi suggerisco: andate a Medjugorje a pregare col cuore il Padre Nostro, l'Ave Maria, ma ogni parola: le cose sono meravigliose quando entrate.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Basta ricordare « Padre Nostro, dacci oggi il nostro pane quotidiano », e vedete che il mondo grida, cerca, e non sa che cosa cerca.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">È Dio che può darci il pane.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">« Rimetti a noi i nostri debiti »: le nazioni povere si distruggono perché hanno tanto denaro in credito e l'umanità deve essere perdonata. Dobbiamo proprio chiedere questo. Quando voi entrate nella preghiera del Padre Nostro voi vedete che la preghiera vi porta alla fede e la fede sviluppa, apre ogni cuore, come un fiore quando si apre, quando sboccia.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E adesso vi dico: Buona Pasqua, ma non la Pasqua passata, ma quella che voi dovete vivere oggi, domani, perché adesso se vi mettete ad esercitare quello che dice la Vergine scoprirete presto l'importanza delle apparizioni dopo la morte di Gesù.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Le apparizioni vengono come una tappa necessaria in ordine alla salvezza. Quando viviamo quello che Dio ci offre oggi, attraverso la Vergine, siamo capaci di un'apertura al tempo dello Spirito.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Si fa un peccato grosso da parte dei cristiani quando durante la Quaresima si sforzano un pochettino di più di pregare e digiunare, ma quando finisce la giornata di Pasqua, tutto si svuota. La Pasqua dura quaranta giorni per non finire mai.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Allora auguri di Buona Pasqua che non finisca mai.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">(Medjugorje 19 aprile 1985)</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-91930009390074135922024-02-16T11:39:00.000+01:002024-02-16T11:54:58.460+01:00<p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i><div data-contents="true"><div data-block="true" data-editor="fij7a" data-offset-key="8i06n-0-0"><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="8i06n-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="8i06n-0-0"><span data-text="true">LA VIA CRUCIS AL KRIZEVAC </span></span></span></i></div></div><div data-block="true" data-editor="fij7a" data-offset-key="83oa6-0-0"><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="83oa6-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="83oa6-0-0"><span data-text="true">(Virgilio Baroni)</span></span></span></i></div></div><div data-block="true" data-editor="fij7a" data-offset-key="2ev63-0-0"><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2ev63-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="2ev63-0-0"><span data-text="true">In questo Tempo di Quaresima, ogni mercoledì e venerdì condivido la Via Crucis che ho preparato, qualche anno fa, per i Pellegrini a Medjugorje. E' una Via Crucis particolare in cui Gesù parla in prima persona.</span></span></span></i></div><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2ev63-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="2ev63-0-0"><span data-text="true"> Dopo l'Agonia di Gesù all'Orto degli Ulivi, oggi meditiamo la:</span></span></span></i></div><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2ev63-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="2ev63-0-0"><span data-text="true"> </span></span></span></i></div></div><div data-block="true" data-editor="fij7a" data-offset-key="9ubmi-0-0"><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="9ubmi-0-0"><span style="color: #990000;"><b><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="9ubmi-0-0"><span data-text="true">I^ STAZIONE</span></span></span></i></b></span></div></div><div data-block="true" data-editor="fij7a" data-offset-key="2erlc-0-0"><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2erlc-0-0"><b><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="2erlc-0-0"><span data-text="true">CONDANNATO A MORTE</span></span></span></i></b></div></div><div data-block="true" data-editor="fij7a" data-offset-key="62es4-0-0"><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="62es4-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="62es4-0-0"><span data-text="true">Io, mandato dal Padre, per condannare il peccato e salvare il peccatore, fui da peccatori condannato pur senza alcun peccato. La morte mia era già segnata da quel bacio di Giuda. Fu quel bacio traditore a farmi morire, più della condanna di Pilato scaturita più dalla paura di perdere il suo potere che dalla convinzione che io fossi colpevole. Il bacio di uno che fino alla fine, ho chiamato “Amico”, fu la mia condanna. Non fu, dunque, la flagellazione e nemmeno la corona di spine, che pur dolori e sofferenze indicibili mi arrecarono, a farmi morire. A tutto questo sono resistito per amore. E’ stato un gesto d’amore a farmi morire: un bacio. Un bacio traditore per bocca di un mio discepolo e Apostolo; un bacio falso di uno che mi seguiva con i piedi, ma non con il cuore. Quella di Giuda, era diventata la bocca traditrice, falsa e viscida di satana che colpisce tanti a me vicini. Così, infatti, nessuno era presente alla mia condanna. Quelli che mi seguivano si eikrano nascosti, tremanti e impauriti come ladri a cui era stato tolto il bottino. Il processo era iniziato al canto del gallo, alle prime ore del giorno. Anche Pietro mi aveva già rinnegato. Pilato, per timore di infrangere la pace, manda a morte la Pace. Ascoltate la Regina della Pace, in Lei, vive la Pace.</span></span></span></i></div><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="62es4-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="62es4-0-0"><span data-text="true"> </span></span></span></i></div></div><div data-block="true" data-editor="fij7a" data-offset-key="7u1h5-0-0"><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="7u1h5-0-0" style="text-align: left;"><div style="text-align: center;"><b><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="7u1h5-0-0"><span data-text="true">COMMENTO ALLA FORMELLA:</span></span></span></i></b></div><b><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="7u1h5-0-0"><span data-text="true"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjHPQCY4OO0XeN9_fN3YY838aR6UsrxfOMh0EIKWAw89hd4_ld26lHqt2bwpsem5kLozy0qa87QbHfylA9giVh0QBFBznyOsd9z4o7TLy0Zxx7kr2pQPXkwHHcG7k58nVjUKNbckIrEt71iOxJIA31XMKIeqdfHMGoHKKAVZoM0VaI1rP-snj5T9rWXKg=s1600" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="533" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjHPQCY4OO0XeN9_fN3YY838aR6UsrxfOMh0EIKWAw89hd4_ld26lHqt2bwpsem5kLozy0qa87QbHfylA9giVh0QBFBznyOsd9z4o7TLy0Zxx7kr2pQPXkwHHcG7k58nVjUKNbckIrEt71iOxJIA31XMKIeqdfHMGoHKKAVZoM0VaI1rP-snj5T9rWXKg=w711-h533" width="711" /></a></div><br /></span></span></span></i></b></div></div><div data-block="true" data-editor="fij7a" data-offset-key="qtm8-0-0"><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="qtm8-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="qtm8-0-0"><span data-text="true">E' trascorsa una settimana da quando la gente agitava le frasche di olivo osannando «Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». A distanza di pochi giorni quei fuscelli si sono ingigantiti fino a diventare robusti bastoni e la stessa gente urla “Crucifige!”. Gesù, al centro, mantiene un silenzio vittorioso e una postura regale; con il suo sguardo abbassato vede ben oltre la sua Passione. Maria è in disparte, sulla destra. Pilato nell'angolo si lava le mani. Da quel momento, con quel suo gesto, si menziona qualcuno che “se ne infischia”. In realtà, Pilato compie un gesto dovuto, ottemperando al Diritto Romano là dove prevedeva che il Giudice si lavasse le mani per dichiarare chiuso il Processo. Tanto è vero che “I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». </span></span></span></i></div><div class="_1mf _1mj" data-offset-key="qtm8-0-0"><i><span style="font-size: x-large;"><span data-offset-key="qtm8-0-0"><span data-text="true">Rispose Pilato: Quod scripsi, scripsi «Ciò che ho scritto, ho scritto».</span></span></span></i></div></div></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-57577297502467277302024-02-16T10:52:00.000+01:002024-02-16T10:52:01.908+01:00 CONSIGLI E PREGHIERA PER IL GIORNO DI DIGIUNO: di Padre Slavko - Tempo di Quaresima<p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="392" data-original-width="696" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkof0CezL8yz0hXQmGrH6Ep5mdXotXwZ6TihEmeVgN6fgSFr61HMjqffuUfMBj28N5GR6d7r1LBSTxZSm2n4s5cfR-fGfaDnihniJghQuxB68r29EpOavXCEO_tV3Sn296Wkc2i6oimisQ63XG4_2vFWmq3Ymabwic50yxpXyMv_w6eOPdnzes3sDCVzCf/s16000/Padre-Slavko-696x392.webp" /></span></i></div><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Vi chiedo solo preghiera e digiuno! - Padre Slavko</span></span></i><p></p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">L’invito della Madonna, legato anche al tempo di Quaresima, è al digiuno e alla rinuncia per liberarci da tutto ciò che ci impedisce ad essere più vicini a Gesù.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Per vincere la nostra propria volontà con la preghiera, per poter scoprire e accettare la volontà di Dio in tutte le cose della nostra vita, anche nelle più piccole.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>Il digiuno è di sicuro un messaggio molto importante, ma purtroppo anche dimenticato da noi cattolici;</b> e un messaggio biblico ed è un messaggio della tradizione della Chiesa. Sappiamo bene che la Madonna fin dall’inizio ci ha invitati proprio a digiunare e a pregare. Non dobbiamo dimenticare che ha detto che con il digiuno e la preghiera si possono fermare le guerre e anche allontanare le catastrofi naturali.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Pregate e digiunate! Vi chiedo solo preghiera e digiuno! (14.12.81)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Io direi che dobbiamo almeno pregare per ottenere questa grazia di poter digiunare e poter vivere così come la Madonna ci invita. Ma se incominciamo a digiunare e a pregare, di sicuro capiremo anche la volontà di Dio, la potremo accettare e vinceremo la nostra propria volontà. Non dobbiamo dimenticare che la volontà di Dio è veramente il nostro bene.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Molte volte quando stiamo bene non diciamo che "è la volontà di Dio", ma se qualche cosa va male diciamo facilmente che "è la volontà di Dio": cosi possiamo proprio presentare Dio in una luce non giusta, non buona. Anche quando noi combiniamo qualche guaio, la volontà di Dio è trasformare tutto per il bene.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Una volta S. Agostino ha detto: "felice colpa". Allora anche il nostro peccato, tutte le esperienze del peccato e tutte le ferite, il Signore le vuole guarire, vuole che tutto sia trasformato per il nostro bene e per la gloria di Dio.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Scoprendo la volontà di Dio, di sicuro diventeremo "apostoli dell’amore".</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Forse molte volte abbiamo sentito la domanda o abbiamo noi stessi chiesto: "come posso aprirmi al Signore?". Ecco la risposta: nella preghiera. Ma la preghiera che ci apre al Signore è la preghiera per la quale prendiamo tempo. Una preghiera veloce o breve o superficiale di sicuro non può aprirci; così come un fiore non si può aprire se non ha le condizioni della terra, dell’acqua.... Chiediamo al Signore la grazia di una preghiera profonda, di una preghiera fatta con amore, di una preghiera del cuore. E´ veramente bello guardare un fiore che si apre ai raggi mattutini del sole, ma più bello è vedere o fare l´esperienza di questa apertura a Dio nella preghiera, perché, aprendoci così a Dio, faremo l´esperienza dell’amore, della pace, della gioia, della speranza e anche della guarigione interiore. La Madonna ci incoraggia a non aver paura.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Tutto e dono. Anche voler pregare e digiunare, anche poter credere e un dono. Qualche volta qualcuno si chiedeva: "Che cosa viene prima? Prima la preghiera e dopo l´apertura del cuore o prima 1´apertura del cuore e dopo la preghiera?" Non c´è bisogno quà di una teoria o di una filosofia. In questo momento, sentendo questo messaggio, se ci decidiamo per la preghiera, il cuore si aprirà, il cuore farà questa esperienza di Dio e di sicuro accetterà il dono della conversione e riceverà anche la forza di lasciare il male, di superare il male. La conversione è uno dei messaggi principali che la Madonna ha dato quì a Medjugorje. Conversione significa lasciare il male, superare il male, le abitudini del peccato e aprirci sempre di più al Signore, camminare verso il Signore con Maria.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna ci assicura che solo accettando il dono della conversione, capiremo "l´importanza della grazia in questi tempi". questi tempi sono tempi di grazia e insieme sono tempi in cui abbiamo bisogno della grazia. Tutti coloro che hanno cominciato ad accettare e a vivere i messaggi della Madonna, di sicuro capiscono come è importante la grazia. Le scienze umane ci offrono tante possibilità e così tutti noi siamo un po´ tentati a contare su noi stessi, sulla tecnica, sulla medicina. Tutto bene, ma la grazia è più importante, la grazia non si può sostituire. Se ci apriremo così a Dio, la Madonna ci assicura: "Dio vi diventerà più vicino". Non è che Dio si sia allontanato da noi, ma noi possiamo allontanarci da Dio. Allora saremo più capaci nel cuore a capire che Lui è veramente con noi. Il Suo desiderio e di aiutarci ad incontrare Gesù nella Parola e nell´Eucarestia. E quando cominciamo a capire e ad accettare la Sua Parola, quando cominciamo ad aprirci all´Eucarestia, ecco che sentiremo Dio vicino a noi Lo scopo e la gioia dell´EMMANUELE (Dio con noi) è proprio di rimanere con noi, con il Suo popolo, con i Suoi figli. </span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>PREGHIERA PER IL GIORNO DI DIGIUNO.</b></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">"Vorrei che la gente in questi giorni pregasse con me. E che preghi il più possibile! Che inoltre digiuni il mercoledì e il venerdì; che ogni giorno reciti almeno il Rosario: i misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi…" (14-8-1984)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Signore Dio, creatore dell'universo e mio creatore. Oggi Ti voglio ringraziare perché hai impresso nel mondo un ordine così meraviglioso. Grazie per avere dato fertilità alla madre Terra, che produce per noi ogni sorta di frutti! Grazie per il cibo che viene preparato coi frutti della terra! Padre, sono pieno di gioia per tutte le tue creature, per tutti i frutti, e Ti rendo grazie! Grazie, perché ogni giorno abbiamo bisogno di pane e perché ogni giorno abbiamo bisogno di dissetarci. Padre, grazie perché hai creato il mio organismo in modo tale che possa servirsi ogni giorno dei frutti della terra, per potersi così sviluppare e servirti. Ti rendo grazie, Padre, per coloro che, con la loro intelligenza e con le loro fatiche, scoprono nuove possibilità di vita sulla terra. Grazie per coloro che posseggono tanti beni e ne danno agli altri. Grazie per coloro che nel momento stesso di mangiare questo pane terreno, sentono anche la fame del Pane celeste. Padre, grazie anche per quelli che oggi non hanno di che nutrirsi, poiché sono convinto che manderai loro il tuo aiuto tramite persone piene di bontà! Padre, oggi mi sono deciso a fare il digiuno. Con ciò non intendo disprezzare le cose che Tu hai creato, non intendo rinunciarvi, ma soltanto desidero scoprirle nuovamente. Mi sono deciso per il digiuno, perché hanno digiunato anche i tuoi profeti, perché ha digiunato anche il tuo Figlio Gesù Cristo, i suoi apostoli e i suoi discepoli. Mi sono deciso per il digiuno particolarmente perché ha digiunato anche la tua serva, la beata Vergine Maria Lei stessa mi ha invitato al digiuno:</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">"Cari figli! Oggi vi invito a cominciare a digiunare con il cuore. Vi sono molte persone che digiunano, ma fanno questo perché lo fanno gli altri. E’ diventata un’abitudine, che nessuno vorrebbe interrompere. Chiedo alla parrocchia di digiunare in segno di ringraziamento, perché Dio mi ha permesso di rimanere così a lungo in questa parrocchia. Cari figli, digiunate e pregate con il cuore! Grazie per avere risposto alla mia chiamata!". (20-9-1984)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Padre, Ti offro oggi questa giornata di digiuno. Attraverso il digiuno desidero ascoltare e vivere con pio impegno la tua parola. Desidero, nel corso di questa giornata, imparare ad essere rivolto di più a Te, nonostante le cose che mi circondano. Con questo digiuno, che spontaneamente decido di fare, Ti prego per tutti coloro che soffrono di fame e che a causa di essa fomentano agitazioni nel mondo...</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ti offro questo digiuno anche per la pace del mondo. Le guerre arrivano perché siamo attaccati ai beni materiali: per difenderli o procurarceli, siamo pronti anche ad uccidere. Padre, Ti offro questo digiuno per coloro che sono totalmente schiavi delle cose materiali e non vedono alcun altro valore.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ti prego per coloro che vivono in contrasto con gli altri, perché sono accecati dalle loro ricchezze. Padre, con questo digiuno aprimi gli occhi, perché possa vedere come tuo dono le cose che ho.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Mi pento per tanta cecità che si è impadronita anche dei miei sensi, per cui non so rendere grazie per le cose che possiedo. Mi pento di ogni cattivo uso dei beni materiali, perché ho apprezzato in modo sbagliato il loro valore. Attraverso il digiuno odierno rendimi capace di vedere più chiaramente Te e gli uomini che mi stanno intorno! Rendimi idoneo ad ascoltare più attentamente la tua parola! Fa che, tramite questo digiuno, cresca oggi il mio amore per Te e per il prossimo! Padre, ho deciso di nutrirmi oggi di solo pane, per comprendere meglio il valore del Pane celeste, la presenza del tuo Figlio nell'Eucaristia. Fa che attraverso il digiuno crescano in me la fede e la fiducia! Padre, mi sono deciso per il digiuno e lo accetto, perché so che in tal modo crescerà in me il desiderio di Te. Con gioia e gratitudine ripenso alle parole del tuo Figlio: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli". Padre, rendimi povero davanti a Te. Dammi la grazia di capire, per mezzo del digiuno, come Tu mi sei necessario! Fa che tramite il digiuno cresca il mio desiderio per Te, che il mio cuore aneli verso di Te, come la cerva anela alle sorgenti dell'acqua e il deserto sospira le nuvole cariche di pioggia!</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Padre, fa che attraverso questo digiuno cresca particolarmente in me la comprensione e la solidarietà verso chi ha fame e sete, verso coloro che hanno sufficienti beni materiali! Aiutami a capire ciò che non mi serve delle cose che possiedo, perché me ne possa privare in favore dei miei fratelli e sorelle bisognosi! Padre, Ti prego in special modo di concedermi la grazia di essere cosciente della mia condizione di pellegrino sulla terra, condizione che non mi permetterà, nel momento del passaggio all'altro mondo, di prendere con me nessuna cosa, tranne l'amore e le opere! Fa che, anche quando possiedo dei beni, cresca in me la consapevolezza di non avere nulla di mio, ma che tutto ho ricevuto soltanto per esserne un amministratore fedele. Dammi la grazia, attraverso il digiuno, di diventare più umile e più pronto a compiere la tua volontà! Perciò purificami dall'egoismo e dalla superbia! Con questo digiuno liberami da ogni cattiva abitudine le mie passioni, fa che in me crescano le virtù. Fa che con il digiuno la profondità della mia anima si apra alla tua grazia che questa mi purifichi e mi riempia completamente! Aiutami ad essere sempre simile a tuo Figlio, in ogni azione e in ogni prova, a respingere ogni seduzione, per poter di giorno in giorno divenire sempre più simile a Te e con maggior desiderio ricercare la tua parola!</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">O Maria, Tu eri completamente libera nel tuo cuore; legata ad alcuna cosa, se non alla volontà del Padre. Implora per me la grazia di fare un digiuno gioioso, nel corso del quale il mio cuore possa cantare con Te il cantico della riconoscenza! Fa che la mia decisione relativa al digiuno sia forte e duratura! Le difficoltà e la fame che sentirò oggi, le voglio offrire per tutti gli uomini, Maria, prega per me! Per tua intercessione e per la forza della tua protezione, si allontanino da me ogni male ed ogni tentazione diabolica! Insegnami, o Maria, a digiunare e a pregare, perché un giorno divenga sempre più simile a Te e al tuo Figlio Gesù Cristo, nello Spirito Santo. Amen.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Padre Slavko Barbaric, OFM.</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-61553867545404223902024-02-15T11:55:00.001+01:002024-02-15T11:55:13.771+01:00Chi ama veramente può tornare a casa "veggente": Lei parla ad ognuno che giunge qui- Medjugorje fra Jozo, Catechesi<p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5DOunVdTHTxoUbzNzPJwNmnKCsCj5Kjd0CUAi-hGkFKr8FNKj6Qg0PBPtcaB_9jlEnbBMT_oahfz3mByOyz9v8IQzSMmBMV4BPP7p4SkRZLwd_EzdlM00h7eS0RKcmHDJLAvCiymDLqJgVHUghBmcHyPiLVqNkKAepyshtTz08ENdQtOrvVJ_5KpZ9wgb/s16000/Progetto%20senza%20titolo%20(3).png" /></span></i></div><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i><p></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna vi ha chiamato, ti ha chiamato a Medjugorje e desidera che tu pensi nel tuo intimo: io non sono qui per caso, la mia presenza qui ha un grande scopo.</span></span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Allora è importante che vi chiediate: cosa vuole la Madonna da me? Dovete sapere che lei vi chiama, lei vi parla.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ecco, io vi dico che la Madonna a Medjugorje parla, lei è presente e abita a Medjugorje e qui, ora, tu puoi credere da prete, da uomo, da donna, da giovane.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Credere significa seguire e vivere la chiamata senza paure, come hanno fatto i 72 frati che il 7 febbraio 1945 presso un santuario qui vicino in un'ora sono stati uccisi e hanno testimoniato la loro scelta e la loro fede.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna a Medjugorje ha avvicinato il mondo: coloro che vengono qui si sentono una sola famiglia. Ognuno dice: la mia mamma è qui, dinanzi a me sono i frutti della sua presenza.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Lei, in questo posto povero e umile, è riuscita a riunire il mondo intero e tutti ci sentiamo bene, ci sentiamo a casa.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Bene, non è possibile scrivere in un solo libro e neanche in tanti tanti libri ciò che la Madonna ha fatto e ha detto a Medjugorje in sette anni, così come diceva san Giovanni di Gesù.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Lei parla ad ognuno che giunge qui, e ognuno può diventare messaggio, veggente, testimone. Chi ama veramente può tornare a casa veggente.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ma cosa vuole la Madonna da te? Lei vuole distruggere la tua maschera, liberarti dalla tua vita superficiale per darti un cuore nuovo che ama, che è cristiano.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Per questo ci invita a fare il digiuno.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Digiunare non ci porta via qualcosa, ma libera la tua persona, libera il tuo amore, libera in te la pace, ti libera dalla paura.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ricordo ancora la sorpresa dei primi giorni quando la Madonna diceva: «Digiunate perché satana è in voi e nelle vostre famiglie» ". Lo scopo della Madonna è quello di distruggere il nostro egoismo.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Vangelo non è una cosa privata, ma un dono per te e per tutta la chiesa. Un santo non vive per sé, non è santo per se stesso soltanto. Anche una mela è un frutto e il suo fine è di essere mangiata, consumata.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La chiesa c'è per la resurrezione e la Madonna desidera realizzare ciò; per questo ha detto: «Digiuna e satana sarà allontanato da Medjugorje». Molti dicono con varie scuse: «Non me la sento di fare il digiuno».</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">In realtà la pubblicità invita al consumismo anche le famiglie cristiane e così il digiuno passa in second'ordine.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il primo mercoledì di luglio, dopo le apparizioni, tutta la gente di Medjgorje convocata in chiesa ha detto di sì con la gioia alla richiesta della Madonna di digiunare per quattro giorni a pane e acqua. Il digiuno non distrugge ma edifica la gioia, edifica ciò che è divino in noi.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Una famiglia veramente cristiana non si lascia condizionare dalla pubblicità e dal consumismo: sa quale macchina serve, qual è il vestito giusto, il pranzo giusto. La Madonna ha detto: «Leggi la Bibbia e tu sai tutto».</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Allora ecco che si fa digiuno con i pensieri, si fa il digiuno della propria volontà e dei propri progetti, perché si è attenti a scoprire la volontà e il progetto di Dio, giungendo a negare la mia volontà per affermare la volontà di Dio.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Fare digiuno significa dire di no alla propria torre di Babele.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dio e la Madonna non possono aiutarti a costruire la tua torre di Babele, quella dei tuoi progetti. Ti aiutano se chiedi di fare la volontà del Padre. Pietro che consiglia Gesù di non andare a morire non ama Gesù. Digiuno significa rinnegare se stessi ogni giorno, vedere nel volto degli altri il volto di Gesù, guardare il mondo col cuore, da veri cristiani.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Si digiuna cambiando le lenti dei propri occhi; si digiuna con le parole tenute a freno, non con la critica, perché noi cristiani siamo chiamati ad edificare; si digiuna con il vestito; a tavola con il cibo; con il comportamento; in tutti i campi di attività della vita. Digiuno non è distruggere la mia vita, ma liberare la mia persona nella dimensione della pace e dell'amore, liberarmi dall'odio e dalla paura.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Sbaglia chi ritiene che digiunare significhi solo non mangiare; il vero digiuno è mettersi nella disposizione di servire gli altri.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna nei messaggi ci chiede di abbracciare e di portare la croce. Ognuno di noi ha la sua croce. L'evoluzione della società ci porta ad occultare e a dimenticare la croce, eppure non esiste vita cristiana senza la croce; non c'è, non esiste la storia della salvezza senza la croce. Essa è il centro, la radice della fede e della chiesa.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quando Gesù ha abbracciato la sua croce, questa non è più stata condanna, ma è diventata la salvezza, la pace, la luce, la forza che attira a sé l'uomo. Gesù dice nel vangelo di Giovanni: «Ed io, quando sarò innalzato da terra, trarrò a me tutti gli uomini». Così noi dobbiamo innalzare la nostra sofferenza: la tua debolezza, la tua sofferenza, il tuo dissidio familiare non vanno scartati, ma innalzati.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Anche la Madonna ci dice: abbraccia la croce.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Eppure sempre più spesso non sappiamo portare la croce. Ecco, noi tutti siamo venuti a Medjugorje per riabbracciare la croce, perché venire a Medjugorje significa mettere Gesù al primo posto nel nostro cuore, seguire e amare Gesù.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Non possiamo seguire due padroni ma uno solo, dice il Vangelo. Allora buttate tutto, le mentalità e le pratiche che non servono, che non sono giuste. Lasciate tutti i vostri idoli qui e seguite la strada di Gesù. Lasciate tutto e come la Madonna pronunciate il vostro "fiat".</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Gesù non può agire in noi senza la chiesa che ci ha lasciato: lui ha sposato la chiesa e non desidera divorziare da lei.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Noi siamo importanti per lui e ci ha detto cosa dobbiamo fare; ce lo ripete da sette anni attraverso la Madonna a Medjugorje: pregare con il cuore, digiunare, leggere la Bibbia, confessarsi ogni mese, vivere la Messa.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Agire così vuol dire abbracciare la chiesa, in modo da portare i frutti della pace, della gioia, dell'amore, della santità e della vita cristiana. Noi siamo grandi se siamo obbedienti a Gesù, davanti al quale ora ci mettiamo in silenzio, per ascoltarlo con il cuore.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Fonte: Medjugorje Una testimonianza Catechesi di padre Jozo Zovko dal 1983 al 1989 Edizioni Villadiseriane</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-88345435731806491082024-02-15T11:20:00.004+01:002024-02-15T11:20:39.039+01:00La Quaresima ci insegna ad amare: concentrare il cuore su ciò che è importante- OMELIA 14 febbraio 2024, MEDJUGORJE<p><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></p><p><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4rV02JKh_RJ4OOuesnkkG931cAew76u7nVnq7nc7JMkhh3zUAgF9-8AVQMMTHJ6Ov0OW9AAZvt2HdrWk-bHUofQ6qmyYRN6vNg3fDo-ajNIfXbItTNRUQTZkTb3dR4SzKtS5CdfB_uokQbZaHZpqi1sUy8iyWkRJzJM6QhFXbVHc-Le_7Ro1Cyu2zV083/s1640/Progetto%20senza%20titolo%20(2).png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4rV02JKh_RJ4OOuesnkkG931cAew76u7nVnq7nc7JMkhh3zUAgF9-8AVQMMTHJ6Ov0OW9AAZvt2HdrWk-bHUofQ6qmyYRN6vNg3fDo-ajNIfXbItTNRUQTZkTb3dR4SzKtS5CdfB_uokQbZaHZpqi1sUy8iyWkRJzJM6QhFXbVHc-Le_7Ro1Cyu2zV083/s16000/Progetto%20senza%20titolo%20(2).png" /></a></i></div><i><br /><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i><p></p><p><i><span style="font-size: x-large;"> Medjugorje 14 febbraio 2024, <span style="white-space-collapse: preserve;">Mercoledì delle Ceneri: OMELIA di fra Bojan Rizvan (parroco della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Zara):</span></span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">“Ora è il tempo della grazia, ora è il tempo della salvezza”. La Quaresima è un tempo meraviglioso perché impariamo a vivere <b>adesso</b>. Impariamo a <u>vivere il nostro presente</u>. E in questo momento del nostro presente avviene un miracolo, e cioè che il nostro “adesso” si intreccia con l'“adesso” di Dio. Che la nostra temporalità è intrecciata con la Sua eternità e grazia. Ecco perché la chiamata a vivere <u>adesso, e non domani,</u> è al centro del cammino quaresimale. <u>Vivere qui e ora,</u> non qualche altro momento. A volte, anche nella nostra vita spirituale, possiamo vivere costantemente nel passato. Quanti sono coloro che si seppelliscono nella propria storia e diventano costantemente <u>ostaggi del proprio <b>passato</b></u>, <u>del proprio <b>peccato,</b> </u>delle proprie <b>debolezze.</b>.. Oppure possiamo essere ostaggi del nostro <b>futuro</b> in un determinato momento, <b>possiamo preoccuparcene. </b>L’<b>ansia</b> può insinuarsi nei nostri cuori a causa <u>di ciò che accadrà domani. </u>Non sappiamo se il nostro futuro sarà luminoso o oscuro. Ed è proprio per questo che, nella celebrazione della Quaresima, Dio ci insegna a vivere adesso, a vivere questo momento, e <b>la Quaresima ci riporta innanzitutto al presente</b>", <u>la Quaresima ha il compito di riportandoci alla realtà,</u> alla nostra realtà, ed è per questo che dobbiamo <u>impegnarci oggi per combattere la procrastinazione.</u></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Spesso rimandiamo molte cose nella nostra vita, e spesso siamo molto inventivi su come rimandare qualcosa. E anche allora, quando nel nostro cuore appare un desiderio buono e pio e diciamo che lo inizieremo da domani, c'è ancora tempo... E la parola di Dio ci ricorda: <b>"Ora è il tempo della misericordia, ora è il tempo della salvezza."</b> E questa celebrazione deve aiutarci a lottare contro ogni procrastinazione nella nostra vita e nel nostro cuore. La Quaresima ci insegna a rispondere alla domanda su qual è il mio presente, qual è la mia realtà in cui vivo, dove sono adesso, cosa sono e dove mi trovo, dove mi hanno portato le mie scelte di vita, dove le mie decisioni di vita, ciascuna di che ho un giorno nella mia vita. Quell'adesso si riferisce al momento dell'inizio del cammino, ora dove siamo e ora per cominciare a camminare con il Signore nella vita perché «Ora è il tempo della grazia, ora sono i giorni della salvezza». Questo giorno e questa sera ci sono dati come dono di salvezza. Ecco perché il cammino quaresimale che iniziamo stasera non è un cammino senza meta, così da non sapere dove andiamo, da non sapere ciò che speriamo, da non sapere chi è il Signore centro della nostra passeggiata.<u> Il cammino quaresimale è innanzitutto un ritorno alla terra promessa, <b>e la nostra terra promessa è Cristo Signore,</b> il nostro traguardo è il dono della sua risurrezione.</u> Colui che ci aiuta a risorgere da tutte le nostre morti, e soprattutto dalla morte dei nostri peccati e delle nostre debolezze. Ciò che è importante capire in questo nostro itinerario quaresimale, che <u>a volte sembra che siamo camminare nel deserto </u>e nella foresta pluviale proprio perché <u>siamo chiamati a <b>riconoscere </b>che nella nostra vita opera più la grazia del Signore che la nostra forza e intelligenza.</u></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La<b> rinuncia quaresimale</b> che iniziamo oggi <u>non deve in alcun modo rafforzare le nostre forze, </u>perciò ora <u>attraverso il nostro stesso digiuno mostreremo quanto siamo potenti, </u>come sappiamo manifestare che siamo forti e fermi nelle nostre decisioni, ma prima tra tutti dovremmo essere chiamati a <u>lasciare che il Signore operi nella nostra vita. </u>Ecco perché questo ritorno alla terra promessa, a questa chiamata di Dio, che ci trasmette oggi il profeta Gioele: "Ritorna a me!", avviene in che modo? Avviene essendo chiamati a non strapparci le scarpe o i vestiti, a non strapparci qualche veste, ma prima di tutto lacerando il nostro stesso cuore. Potrebbe essere facile strapparti i vestiti, ma quanto è difficile strapparti il cuore. Può essere facile salire sul Križevac, ma è tanto difficile <b>vivere la tua croce</b>,<u> permetterti di amare gli altri perché sai che sarai ferito. </u>Perché <b>quando ami qualcuno, ti apri necessariamente a quella vulnerabilità.</b> Ecco perché<b> la Quaresima ci insegna ad amare </b>nella misura in cui sappiamo <b>fare a pezzi la nostra stessa vita.</b> Ecco perché in questa Quaresima dobbiamo <u>sperimentare anche il dolore a causa dell'amore.</u> Perché Cristo stesso lo ha sperimentato. Quando preghiamo la Via Crucis in questa Quaresima, cos'altro ricordiamo se non l'amore che ha manifestato la sua fedeltà attraverso il dolore, che ha manifestato la sua consolazione attraverso il dolore, che ha manifestato la sua simpatia in tutte le nostre sofferenze e difficoltà", </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">«La Quaresima è davvero anche<b> tempo di attenzione, </b>cioè di <u>concentrare il cuore su ciò che è importante. </u><b>Per non permettermi di perdere tempo nella mia vita. </b>Un uomo saggio è colui che sa distinguere l'essenziale dal poco importante e dal quaresimale, e impara a farlo. La Quaresima ci insegna a distinguere ciò che è del tutto privo di importanza da ciò che è essenziale e che viene dal Signore<u> e diventa salutare per la nostra vita.</u> Quanti eventi ci saranno in questi 40 giorni che vorranno dirci esattamente questo?" </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Siamo testimoni qui a Medjugorje che spesso si parla della <u><b>necessità di una vita di digiuno.</b></u> Ecco perché, per riconoscere le priorità, <u>non dobbiamo essere schiavi di nulla, perché ogni schiavitù spegne la gioia, ogni schiavitù spegne un sorriso. </u><b>Quando un uomo vive schiavo dei propri peccati, non può essere un uomo veramente gioioso. </b>Ecco perché Gesù dice che quando digiuni non essere cupo.<b><u> Deve essere visibile un sorriso</u></b> da parte dei discepoli di Cristo che digiunano affinché possiamo portare agli altri la gioia del cielo con un sorriso. Che chiamata e missione per questa Quaresima, per non deformare il nostro volto ma per essere persone che porteranno agli altri un vero sorriso. Fratelli e sorelle, questo è il cammino che iniziamo oggi. Questo è il cammino a cui il Signore ci invita. Questo è il passo che vogliamo fare. Possa quindi il nostro cammino verso il Signore Gesù essere benedetto dalla sua grazia".</span></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="967" data-original-width="1450" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisAppoaxd2oZweMkKgm-4M8DZnzNf0tD-aDBCrh8bmptmo_k4gedW7es79YAH8aw5uBVDc5anhHilqVFjh-Yh_jcRvshUdrkM-xZh4t5qEkXFhrIyv58fIcautBjb8yaz5mq3fMNsv61frHq_cLPvfGMKGSb1H3u4kV1OjYkUO74PZK4suPJA10RkXaDFX/w640-h425/pepelnica2024-1.jpg" width="640" /></div><br /></i><div><i><span style="font-size: x-large;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="968" data-original-width="1450" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUt32wqrtaWCD1_7cDYExiEWjYX1YMO-ouMF_tL0bif_jPRQt7S7YHyDxNBNQwljVI28_2JCJ8UFwJg4ncucBrDRCiwEQC40U8O5QZGbAcMx3BTqzkUinIhocI2BB72im9lJSHjEV80x5l3x-yyYSwS6kkKXUUyT2BvpstUUd-WE9xbnLJAoRx-ggDSuNk/w640-h428/pepelnica2024-20.jpg" width="640" /></div><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><br />Ieri a Medjugorje è iniziato un rinnovamento spirituale di due giorni per i parrocchiani di Medjugorje, dopo la santa messa nel salone di S. Giovanni Paolo II. </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Testo e foto: Mateo Ivanković</span></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><a href="https://radio-medjugorje.com/vijesti/medjugorje/foto-cista-srijeda-u-medugorju">https://radio-medjugorje.com/vijesti/medjugorje/foto-cista-srijeda-u-medugorju</a><br /></span></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="967" data-original-width="1450" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYEuSrr8XBnDYiBSQlWo41WmSbeWRE-5d30nxf6k0NPTkrBuP2iG4b116-f_5yoUo8FI9htor_pkqhH6rucjmY4LueCj9vm-832hUDIQTALqC0pbKFxMCIW7GF_ydBdOfNuUxUOijrbkfgnjr1QorhQnj_JbJ1YYHlz2ST_y-MPEz6Xahil7kyFpyv_BU1/w640-h426/duhovnaobnovazazupljane4.jpg" width="640" /></div><br /><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-57825877173537364432024-02-14T12:07:00.003+01:002024-02-14T12:07:20.075+01:00Una tentazione molto "pericolosa" con cui non bisogna scherzare...: Papa Francesco oggi all'Udienza Generale,14 febbraio 2024<p> </p><p><i><span style="font-size: x-large;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRKYiz1zHigBHY1sZv3wRp_l5Po3_bsmjSW9u7goMu8cj-5OH5EUky6So-KOCQBHLTiD0-0xs7uX8g7LuWcOB1qj69KZnTu8Nyacuw0kRljRKXfEh_gNxmFiKry2-95Lj5GhOYNnDhNQBbW4VSSXnm2qOSoEjG9tOYk4exBwhWrLxWXLN8gvOH8rpUlTT-/s1472/Cattura%20ngvh.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="828" data-original-width="1472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRKYiz1zHigBHY1sZv3wRp_l5Po3_bsmjSW9u7goMu8cj-5OH5EUky6So-KOCQBHLTiD0-0xs7uX8g7LuWcOB1qj69KZnTu8Nyacuw0kRljRKXfEh_gNxmFiKry2-95Lj5GhOYNnDhNQBbW4VSSXnm2qOSoEjG9tOYk4exBwhWrLxWXLN8gvOH8rpUlTT-/s16000/Cattura%20ngvh.PNG" /></a></span></i></div><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i><p></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">Cari fratelli e sorelle, buongiorno!</span></span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Tra tutti i vizi capitali ce n’è uno che spesso passa sotto silenzio, forse a motivo del suo nome che a molti risulta poco comprensibile: sto parlando dell’accidia. Per questo, nel catalogo dei vizi, il termine accidia viene spesso sostituito da un altro di uso molto più comune: la pigrizia. In realtà, la pigrizia è più un effetto che una causa. Quando una persona se ne sta inoperosa, indolente, apatica, noi diciamo che è pigra. Ma, come insegna la saggezza degli antichi padri del deserto, spesso la radice di questa pigrizia è l’accidia, che letteralmente dal greco significa “mancanza di cura”.</span></span></i></p><p><span style="white-space-collapse: preserve;"><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></span></p><p><span style="white-space-collapse: preserve;"><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-large;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="432" src="https://www.youtube.com/embed/fdON7yvU5i4" width="519" youtube-src-id="fdON7yvU5i4"></iframe></span></i></div><p></p><p><br /></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Si tratta di una tentazione molto pericolosa, con cui non bisogna scherzare. Chi ne cade vittima è come fosse schiacciato da un desiderio di morte: prova disgusto per tutto; il rapporto con Dio gli diventa noioso; e anche gli atti più santi, quelli che in passato gli avevano scaldato il cuore, gli appaiono ora del tutto inutili. Una persona comincia a rimpiangere il tempo che scorre, e la gioventù che è irreparabilmente alle spalle.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">L’accidia è definita come il “demone del mezzogiorno”: ci coglie nel mezzo delle giornate, quando la fatica è al suo apice e le ore che ci stanno davanti ci appaiono monotone, impossibili da vivere. In una celebre descrizione il monaco Evagrio rappresenta così questa tentazione: «L’occhio dell’accidioso è continuamente fisso alle finestre, e nella sua mente fantastica sui visitatori […] Quando legge, l’accidioso sbadiglia spesso ed è facilmente vinto dal sonno, si stropiccia gli occhi, si sfrega le mani e, ritirando gli occhi dal libro, fissa il muro; poi di nuovo rivolgendoli al libro, legge ancora un poco […]; infine, chinata la testa, vi pone sotto il libro, si addormenta di un sonno leggero, finché la fame non lo risveglia e lo spinge a occuparsi dei suoi bisogni»; in conclusione, «l’accidioso non compie con sollecitudine l’opera di Dio» [1].</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">I lettori contemporanei intravedono in queste descrizioni qualcosa che ricorda molto il male della depressione, sia da un punto di vista psicologico che filosofico. Infatti, per chi è preso dall’accidia, la vita perde di significato, pregare risulta noioso, ogni battaglia appare priva di senso. Se anche in gioventù abbiamo nutrito passioni, adesso ci appaiono illogiche, sogni che non ci hanno reso felici. Così ci si lascia andare e la distrazione, il non pensare, appaiono come le uniche vie d’uscita: si vorrebbe essere storditi, avere la mente completamente vuota… È un po’ un morire in anticipo, ed è brutto.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Davanti a questo vizio, che ci accorgiamo essere tanto pericoloso, i maestri di spiritualità prevedono diversi rimedi. Vorrei segnalare quello che mi sembra il più importante e che chiamerei la pazienza della fede. Benché sotto la sferza dell’accidia il desiderio dell’uomo sia di essere “altrove”, di evadere dalla realtà, bisogna invece avere il coraggio di rimanere e di accogliere nel mio “qui e ora”, nella mia situazione così com’è, la presenza di Dio. I monaci dicono che per loro la cella è la miglior maestra di vita, perché è il luogo che concretamente e quotidianamente ti parla della tua storia d’amore con il Signore. Il demone dell’accidia vuole distruggere proprio questa gioia semplice del qui e ora, questo stupore grato della realtà; vuole farti credere che è tutto vano, che nulla ha senso, che non vale la pena di prendersi cura di niente e di nessuno. Nella vita incontriamo gente “accidiosa”, gente di cui diciamo: “Ma questo è noioso!” e non ci piace stare con lui; gente che ha pure un atteggiamento di noia che contagia. Ecco l’accidia.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quanta gente, in preda all’accidia, mossa da un’inquietudine senza volto, ha stupidamente abbandonato la via di bene che aveva intrapreso! Quella dell’accidia è una battaglia decisiva, che bisogna vincere a tutti i costi. Ed è una battaglia che non ha risparmiato nemmeno i santi, perché in tanti loro diari c’è qualche pagina che confida momenti tremendi, di vere e proprie notti della fede, dove tutto appariva buio. Questi santi e queste sante ci insegnano ad attraversare la notte nella pazienza accettando la povertà della fede. Hanno raccomandato, sotto l’oppressione dell’accidia, di tenere una misura di impegno più piccola, di fissare traguardi più a portata di mano, ma nello stesso tempo di resistere e di perseverare appoggiandoci a Gesù, che mai abbandona nella tentazione.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La fede, tormentata dalla prova dell’accidia, non perde di valore. È anzi la vera fede, l’umanissima fede, che nonostante tutto, nonostante l’oscurità che la acceca, ancora umilmente crede. È quella fede che rimane nel cuore, come rimane la brace sotto la cenere. Sempre rimane. E se qualcuno di noi cade in questo vizio o in una tentazione di accidia, cerchi di guardarsi dentro e di custodire la brace della fede: così si va avanti.</span></span></i></p><p><span style="white-space-collapse: preserve;"><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></span></p><p><span style="white-space-collapse: preserve;"><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></span></p><p><span style="white-space-collapse: preserve;"><i><span style="font-size: x-large;">Tutti noi abbiamo letto, abbiamo sentito le storie dei primi martiri della Chiesa, che furono tanti. Qui, dove adesso sorge il Vaticano, c’è un cimitero e molti che erano stati giustiziati sono qui sepolti; scavando, se ne trovano le tombe. Ma anche oggi ci sono tanti martiri in tutto il mondo: tanti, forse più che agli inizi. Ci sono tanti perseguitati per la fede. E oggi mi permetto di salutare in modo speciale un “martire vivente”, il Cardinale Simoni. Lui, da prete, da Vescovo, ha vissuto 28 anni in carcere, nelle carceri dell’Albania comunista, la persecuzione forse più crudele. E continua a dare testimonianza. E come lui, tanti, tanti, tanti. Adesso ha 95 anni e continua a lavorare per la Chiesa senza scoraggiarsi. Caro fratello, ti ringrazio della testimonianza. Grazie.</span></i></span></p><p><span style="white-space-collapse: preserve;"><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5LrhUeN2qnGar3ctX5s8peYdk_3U2Gr4KGUu9MgkX6Q62N-lxXRGzfLQXZ-h9uiNgkO4OiZERl80FppJLJ3qLU1tgORrWz6eehZsr6skXUABUkA_ELZp-JrQitSmUxOBR-Q5fSSnZvFZYge6YLTzJ0dYt2sHRMoDuaHVHci-6dudU1LpND7_zKiekKg5v/s675/cq5dam_1707907848.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><i><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="675" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5LrhUeN2qnGar3ctX5s8peYdk_3U2Gr4KGUu9MgkX6Q62N-lxXRGzfLQXZ-h9uiNgkO4OiZERl80FppJLJ3qLU1tgORrWz6eehZsr6skXUABUkA_ELZp-JrQitSmUxOBR-Q5fSSnZvFZYge6YLTzJ0dYt2sHRMoDuaHVHci-6dudU1LpND7_zKiekKg5v/w640-h426/cq5dam_1707907848.webp" width="640" /></span></i></a></div><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i><p></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il mio pensiero infine è per i giovani, gli anziani, gli ammalati e gli sposi novelli. Oggi inizia la Quaresima, disponiamoci a percorrere questo tempo come occasione di conversione e di rinnovamento interiore nell’ascolto della Parola di Dio, nella cura dei fratelli che più necessitano. E non dimentichiamo mai la martoriata Ucraina, la Palestina e Israele che soffrono tanto. Preghiamo per questi fratelli e sorelle che soffrono a causa della guerra. Andiamo avanti nel processo di conversione, nell’ascolto della Parola di Dio, nella cura dei fratelli che necessitano e andiamo avanti nell’intensificare la preghiera, soprattutto per chiedere la pace nel mondo.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">A tutti voi la mia benedizione!</span></span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><a href="https://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2024/documents/20240214-udienza-generale.html">https://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2024/documents/20240214-udienza-generale.html</a><br /></span></span></i></p><br />Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-16012814964404779252024-02-14T10:50:00.002+01:002024-02-14T10:50:13.326+01:00In quaresima abbiamo la possibilità di fare molto per la Madonna e per Dio: Intervista a Vicka <p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzsqBdJ7Z5uQV2BZGEtINwzy95olx7TdbM2mXdDmpZ92qGulMFt63Kdhc_cHOCurxL3lYgyX8JyRToUKJREMwaGypKOg1WfsoBiPKiyIqnpqKA9pgK6G_Zqc8ACBuNuIqsGpIOPZ0A-9vGayIPxVGrlf-UuHZ3gmHN0AorpB7WC7K81flP_XUhWnJTzhBQ/s1920/maxresdefault-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzsqBdJ7Z5uQV2BZGEtINwzy95olx7TdbM2mXdDmpZ92qGulMFt63Kdhc_cHOCurxL3lYgyX8JyRToUKJREMwaGypKOg1WfsoBiPKiyIqnpqKA9pgK6G_Zqc8ACBuNuIqsGpIOPZ0A-9vGayIPxVGrlf-UuHZ3gmHN0AorpB7WC7K81flP_XUhWnJTzhBQ/s16000/maxresdefault-3.jpg" /></a></div><br /><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>Intervista con Vicka Mijatovic-Ivankovic il 18. 3. 2008 a Medjugorje</b></span></span></i><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><b><br /></b>Tutti hanno i loro motivi per venire a Medjugorje. Alcuni arrivano per la prima volta, alcuni sono venuti già molte volte, ma tutti vengono volentieri a Medjugorje perché qui trovano consolazione ai loro dolori e alle loro sofferenze.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Qui ci si apre più facilmente alla Madonna e a Dio. Molti di voi vogliono venire a visitare anche noi veggenti per sentire da noi queste o quelle parole. Noi ci sforziamo di trasmettere ciò che la Madonna oggi ripete con più forza e ciò che Ella desidera da ciascuno di noi per la realizzazione dei Suoi progetti.</span></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br />Vicka, tu hai ancora un’apparizione della Madonna ogni giorno, ed oggi avverrà alle 17:40. Come aspetterai la Madonna?</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Durante tutti questi anni, quasi 27, ogni volta gioisco della venuta della Madonna come il primo giorno. C’è una grande gioia nel cuore. Prima della venuta della Madonna noi veggenti siamo in grande attesa e in pieno fervore, con la preghiera sulle labbra. In questo modo aspettiamo il momento più bello.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nessuna apparizione è uguale ad un’altra. Succede sempre qualcosa di nuovo. Con la Madonna parliamo di tutto. Ci sentiamo liberi e non abbiamo paura. È la nostra mamma.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quando un bambino parla con la mamma, non ha paura, non teme nulla. In tutto questo, tra noi c’è una indescrivibile sensazione dell’amore di Dio. Tutto è bello, pacifico e santo. Non ci aspettiamo mai qualcosa di speciale dalla Madonna.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Io mi sforzo di donarle qualcosa ad ogni apparizione, una piccola rinuncia personale, anche se piccolissima. Allora vedo che la Madonna è contenta. Ci fa sempre coraggio, ci conforta e ci dà forza per il nuovo giorno.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna è una mamma e ci dà molto, ma si aspetta anche che noi Le diamo qualcosa. Io mi sono sempre sforzata di fare ciò che la Madonna voleva da me e sono stata ininterrottamente a Sua disposizione. Il mio unico scopo è essere la serva del Signore e servire Lei, affinché ciò torni a Suo onore.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">In te si vede che sei una veggente speciale e che la Madonna ti ha scelto per un compito speciale.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Mi sforzo di stare completamente a disposizione della Madonna. Lei pretende molto da noi, ma soprattutto vuole che abbiamo tempo per il nostro prossimo, per i pellegrini. Questo compito non ci deve sembrare gravoso.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dobbiamo accettarlo come un nostro impegno. Dobbiamo essere presenti soprattutto per i malati e confortarli, o almeno tendere loro la mano. A molti pellegrini basta toccare la mia mano per sentirsi più tranquilli e consolati, senza che dica loro una parola.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Questo è il mio compito ed io mi sforzo di assolverlo al meglio con la forza di Dio. Per me è la cosa più importante che posso fare e Dio fa sì che io la porti a termine.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La festa più grande, Pasqua, è vicina. Vicka, come ti sei preparata alla solennità della Pasqua?</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La quaresima è un tempo speciale di grazia, non dobbiamo dimenticarlo. La gente pensa spesso che la quaresima sia un tempo di grande sofferenza e di tristezza, ma io non la penso così. La quaresima è un tempo di gioia, e questo dipende da come siamo disposti ad accogliere questi giorni.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Se ci proponiamo in cuor nostro di vivere la Pasqua con gioia, di sconfiggere in noi tutto ciò che rappresenta un ostacolo nel cammino verso Dio, allora viviamo ogni digiuno, ogni penitenza, ogni preghiera, ogni sacrificio sempre in modo completamente diverso.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Diventa per noi una gioia, perché lo facciamo per Dio, per amore verso di Lui. Ogni persona che accoglie la sofferenza di Gesù con cuore puro, potrà gioire della Sua resurrezione. A che cosa ci serve la Pasqua se non abbiamo mai offerto un piccolo sacrificio a Dio, se non gli abbiamo donato nulla per la Sua più grande vittoria, la vittoria sulla morte?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Questo è il dono che ci offre il Risorto ed è il messaggio più importante di Pasqua. Egli ci ha donato una vita nuova e in questo modo ha fatto sì che noi possiamo tornare di nuovo dal Padre. I</span><span style="white-space-collapse: preserve;">n quaresima abbiamo dunque la possibilità di fare molto per la Madonna e per Dio. La Madonna non ci chiede parole, ma di compiere opere buone e di camminare ogni giorno con Suo Figlio, perché attraverso il dolore e attraverso la croce raggiungeremo la nuova vita della resurrezione.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Vicka, ci puoi descrivere il tuo incontro con la Madonna?</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quando viene la Madonna, mi sento come ora con te. Ella ci saluta e a volte ci tende la mano. Quando La tocco, avverto una particolare gioia, soavità e amore. Oggi per Mirjana è un grande giorno, tra tre ore la Madonna apparirà.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La saluterà e le tenderà la mano. Le farà gli auguri per il compleanno e lei sicuramente ne gioirà. Dico sempre che la bellezza della Madonna non si può descrivere. La bellezza della Madonna è pervasa dalla bellezza e dalla santità di Dio.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Per noi è un’esperienza che vediamo con i nostri stessi occhi, ma che non sappiamo esprimere a parole. Lei ci dice che è bella perché ama tutti. La bellezza non viene dall’esterno, ma dal profondo del nostro cuore e della nostra anima.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Perciò la Madonna ci invita a lavorare sulla nostra bellezza interiore, sulla bellezza del cuore e dell’anima, e così saremo belli anche fuori. Questo significa che dobbiamo amare tutto ciò che Dio ha creato e ci ha dato.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Significa che dobbiamo mettere Dio al primo posto e dobbiamo riconoscere Lui come nostra meta, non le cose effimere che ci disturbano solo nel nostro cammino verso Dio. Dobbiamo fare uso delle cose materiali, ma esse non devono essere la nostra meta ultima o la cosa più importante nella vita.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Non potremo portare con noi nulla di ciò che vediamo e di ciò che possediamo. Non ne avremo bisogno. Avremo bisogno delle nostre opere buone e di ciò che avremo fatto per gli altri con i nostri sacrifici.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Potremo aver bisogno solo e soltanto di ciò che avremo fatto per il nostro prossimo per amore di Cristo. Perciò la Madonna ci infonde sempre speranza. Ci vuole preparare a questo compito.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ci vuole dire che questo mondo è effimero e che su questa terra siamo solo di passaggio. La nostra patria è con Lei e desidera che un giorno giungiamo lì dove è Lei.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Che altro vuoi dire al termine di questa conversazione?</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">In questi giorni ci dobbiamo sforzare in modo particolare di attendere devotamente la resurrezione di Gesù, ma non solo la Sua resurrezione, bensì anche la nostra personale resurrezione, poiché la vera gioia e la vera felicità sarà quando potremo dire: “Grazie, Gesù, per l’amore che ci hai donato”.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Tutta la famiglia dovrebbe vivere la Pasqua come festa della gioia, e affinché ciò sia possibile, nella famiglia devono regnare la preghiera, il perdono, la personale abnegazione, e non gli acquisti i vestiti.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">A tutti coloro che soffrono vorrei dire che in questi giorni devono portare con amore il dono della croce. Pregherò perché la Madonna stia loro vicina il più possibile e stenda su di loro la Sua mano materna per dare loro la forza di andare avanti. Con amore, la vostra Vicka.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Fonte: Radio Maria </span></span></i></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-46005347143963307372024-02-14T10:42:00.002+01:002024-02-14T10:42:38.866+01:00Meditazione quaresimale di P. Marinko Šakota: "Un giorno i veggenti hanno chiesto alla Madonna quale fosse il digiuno migliore....<p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQpSsYta5yWKKZk_XI-dqF0O-4faI00Bp98FPA741oZ4xDWqAVMwgr826GekugSZu1mxsu6hGkXeIIIrSVPmA3I-HLWfr9cXpkkkWXh3YMwo22RXNfBG-W6_Z0Mckb-xVSoYz6Fhe9KTgXuqSy4On41xgFAo8wOAOjTEFIBBhjC-QRwypmZPSEDhG8rw71/s1200/Padre-Marinko.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="653" data-original-width="1200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQpSsYta5yWKKZk_XI-dqF0O-4faI00Bp98FPA741oZ4xDWqAVMwgr826GekugSZu1mxsu6hGkXeIIIrSVPmA3I-HLWfr9cXpkkkWXh3YMwo22RXNfBG-W6_Z0Mckb-xVSoYz6Fhe9KTgXuqSy4On41xgFAo8wOAOjTEFIBBhjC-QRwypmZPSEDhG8rw71/s16000/Padre-Marinko.jpg" /></a></div><br /><span style="font-size: x-large;"><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>Meditazione quaresimale di P. Marinko Šakota (2021)</b></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il digiuno è una delle prime, e più importanti, chiamate della Madonna a Medjugorje.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La chiamata al digiuno può essere notata proprio all'inizio della Bibbia, nel libro della Genesi („Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare!“ Gen 2, 16) ed anche in altri testi biblici. I profeti digiunavano, Gesù digiunava e così le prime comunità cristiane. La pratica del digiuno è stata presente in tutta la storia del cristianesimo fino al 20° secolo, ossia quando è stata quasi persa.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Un sacerdote disse a P. Slavko Barbarić: „Qui (a Medjugorje) mi sono reso conto che io, in 30 anni di predicazione, non ho mai parlato alla gente del digiuno, per spiegare, ad esempio, perché, come, quando digiunare, i pericoli e i vantaggi. Almeno in Quaresima, naturalmente, ho parlato loro del digiuno, ma ora che ho riletto la Bibbia mi chiedo come sia stato possibile non vedere questo messaggio dato che è presente quasi in ogni pagina. Gesù digiunò, parlò di digiuno, disse che anche il suoi avrebbero digiunato. Continuo a chiedermi: come è stato possibile? Temo ci siano molti altri messaggi in attesa della mia conversione per essere scoperti“.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Cos'è il digiuno? Il digiuno non è una dieta. A differenza della dieta che è focalizzata esclusivamente sul corpo, nella concezione cristiana del digiuno l'attenzione è rivolta all'interiorità e alla trasformazione del cuore.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il digiuno è un atto di umiltà davanti a Dio e un'espressione penitenziale del nostro bisogno di convertirci dal peccato e dall'egoismo per amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi. Il suo obiettivo è la trasformazione di tutto il nostro essere: corpo, anima e spirito. È necessariamente accompagnato dalla preghiera e dal compiere atti di misericordia.“</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il digiuno è un atto con il quale mi interrogo per vedere DI COSA MI NUTRO E DI COSA VIVO...</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>COME DIGIUNARE</b></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nei messaggi della Madonna notiamo la chiamata alla crescita. Un giorno i veggenti hanno chiesto alla Madonna quale fosse il digiuno migliore. La risposta della Madonna è stata: „Il miglior digiuno è a pane e acqua“. (21 luglio 1981)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">In un'altra occasione, la Madonna ha chiesto che il digiuno fosse „rigoroso“ (14 agosto 1984).</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">„Vi invito tutti, cari figli, a pregare e digiunare ancora più fortemente“. (25 agosto 1991)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E poi la Madonna chiede di crescere nel digiuno, di vivere il digiuno dall'interno. La Madonna vuole che i fedeli digiunino non esteriormente, ma che sia un atto interiore. Ecco perché ci invita: Digiunate col cuore.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">„Oggi vi invito ad iniziare a digiunare col cuore. Ci sono molte persone che digiunano, ma fanno questo perché lo fanno gli altri. E' diventata un'abitudine, che nessuno vorrebbe interrompere. Chiedo alla parrocchia di digiunare in segno di ringraziamento, perché Dio mi ha permesso di rimanere così a lungo in questa parrocchia. Cari figli, digiunate e pregate col cuore!„ (20 settembre 1984)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><u>Quindi ci sono due modi per digiunare:</u></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">a) digiuno per abitudine;</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">b) digiuno col cuore.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il digiuno è un processo che va dall'abitudine al cuore. Dall'esterno all'interno.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Non solo rimanere all'esterno, ma entrare nell'interiorità - nel cuore.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">„Or dunque - parola del Signore - ritornate a me con tutto il cuore,</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">con digiuni, con pianti e lamenti". Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all'ira e ricco di benevolenza</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">e si impietosisce riguardo alla sventura.“ (Gioele 2, 12-13)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il digiuno non è un merito davanti a Dio. Ricordiamo il fariseo che prega nel tempio e digiuna due volte alla settimana. Gesù dice che la sua preghiera e il digiuno non hanno valore davanti a Dio. Il digiuno non è un merito davanti a Dio: con il digiuno non diventiamo ne migliori, ne più grandi agli occhi di Dio. L'unica cosa che conta per Dio è ciò che accade in noi attraverso il digiuno. A volte ci vantiamo con agli altri per far saper loro che stiamo digiunando. Sottolineiamo il digiuno affinché lo sappiano. Perché Gesù è contro il fatto che la gente sappia che noi stiamo digiunando?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Non dobbiamo digiunare per piacere alla gente.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Possiamo usare il digiuno per nutrire e rafforzare il nostro ego, e dobbiamo effettivamente andare nella direzione opposta: indebolire l'ego per liberarcene.</span><br /><br /><b><span style="white-space-collapse: preserve;">QUANDO DIGIUNARE?</span><br /></b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Regina della Pace invita a digiunare due giorni alla settimana: mercoledì e venerdì.</span><br /><b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">VITA CON PANE E ACQUA</span></b><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il digiuno non è solo rinunciare a qualcosa! Il digiuno è una vita con pane e acqua. I giorni di digiuno vivo con pane e acqua. È il mio cibo, quello di cui vivo.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La regola è: bere il pane - mangiare l'acqua</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Non mangiare mai una fetta di pane intera ma spezzarla sempre. Mangia lentamente il pane e masticalo molte volte finché non si trasforma in un liquido. Bevi l’acqua sorso per sorso... Quindi è importante la degustazione di pane e acqua. Possiamo trasformare questo atto di mangiare pane e acqua nella preghiera: “Gesù, ti ringrazio... Gesù, tu sei il pane della vita...”.</span><br /><b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">DIMENSIONE FISICA DEL DIGIUNO</span></b><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il digiuno, come lo intende il cristianesimo, riguarda l'intero uomo: corpo, anima e spirito. È un processo che parte dall'esterno, ma non si ferma qui. Il suo obiettivo è cambiare il proprio cuore e approfondire la propria relazione con Dio.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nei confronti del corpo il digiuno agisce come una correzione dei modi sbagliati di mangiare e di nutrirsi. Poiché molte persone mangiano un terzo in più del necessario, il digiuno rivela un eccesso di peso che appesantisce il corpo. A causa di questo eccesso, soffrono il cuore, principalmente, ma anche altri organi, e di conseguenza si riducono le difese dell'organismo contro le malattie. „Questo succede a chiunque mangia velocemente, perché non può sapere di quanto ha bisogno il corpo. Pertanto, viene persa la connessione tra il corpo, che dà segni quando ha abbastanza cibo e bevande, e la risposta cosciente dal centro cerebrale. Questo è fatale per ogni organismo. “(p. Slavko Barbarić)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">A causa della velocità con cui si mangia, e anche per altri motivi, molte persone terrorizzano il proprio corpo in quanto non lo sentono dire: Basta! Ecco perché p. Slavko conclude: „Quindi, se non sentiamo il nostro corpo quando mangiamo troppo, come possiamo sentire qualcun altro?“</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Questo non vuol dire che le persone grasse siano cattive e le persone magre siano buone, né che l'obesità sia un ostacolo alla santità. Anzi! Nella lista dei santi incontriamo spesso le persone grasse.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Si dice che i fratelli di un convento domenicano avessero tagliato una tavola per un fratello molto obeso affinché potesse avvicinarsi ad esso e mangiare. Ed era nientemeno che un grande santo: Tommaso d'Aquino.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Indipendentemente dalla benevolenza delle persone obese, dovremmo comunque prestare attenzione al corpo che il Creatore ci ha donato, e il digiuno è un modo per prendercene cura. Oltre a liberare il fisico dall'eccesso, il digiuno è anche igiene del corpo, perché lo purifica dalle impurità che si accumulano ingerendo il cibo. I cinesi hanno un proverbio: „Un quarto del cibo per il tuo corpo, tre quarti per il medico!“ Ecco perché la saggezza popolare dice: „Lascia che il cibo sia la tua medicina, e non le medicine il tuo cibo“.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Naturalmente, il corpo e l'anima sono collegati: uno agisce sull'altro. Motivo per cui dobbiamo prenderci cura non solo del cibo che ingeriamo ma anche dello stato dell'anima. Quando uno dei nostri frati ha festeggiato il suo 106° compleanno, qualcuno gli ha chiesto cosa avesse mangiato per arrivare a tale età. Lui ha risposto: „Non è importante quello che mangi, ma quello che mangia te“.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il significato del digiuno non è solo nella rinuncia al cibo e alle bevande. La rinuncia è solo l'inizio e il significato sta nel cambiamento dell'interno. San Giovanni Crisostomo aveva già ammonito su questo: „Che le nostra lingua digiuni da parole brutte e dannose, a che serve se, da un lato, evitiamo di mangiare pollo o pesce, e dall'altro 'mastichiamo' i nostri fratelli.“</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Josef Ratzinger (poi Papa Benedetto XVI) ha scritto sul digiuno, mettendo in guardia dalle motivazioni egoistiche: „È vero che oggi il digiuno viene praticato in vari modi: per motivi medici, estetici ed altri. E questo va bene. Ma un tale digiuno da solo non è sufficiente per un uomo, perché l'obiettivo di un tale digiuno rimane sempre il proprio 'io'. Non libera l'uomo da se stesso, ma è lì solo per lui.“</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nel digiuno, dobbiamo stare attenti a non preoccuparci solo dell'esteriorità perché correremmo il rischio di andare nella direzione sbagliata. Gesù pone il fariseo in preghiera nel tempio come esempio di un uomo il cui digiuno è diventato lo scopo per se stesso: „Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.“ (Lc 18, 11-12)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quindi, se qualcuno si ferma solo al livello fisico - digiunando con l'intenzione di perdere peso o avere una 'linea' migliore - può cadere nel narcisismo, nel compiacimento, girando attorno a se stesso, guardandosi costantemente allo specchio e misurando il peso sulla bilancia. Il significato del digiuno è l'esatto opposto: liberarsi da se stessi. „Ai nostri giorni, la pratica del digiuno pare aver perso un po' della sua valenza spirituale e aver acquistato piuttosto, in una cultura segnata dalla ricerca del benessere materiale, il valore di una misura terapeutica per la cura del proprio corpo. Digiunare giova certamente al benessere fisico, ma per i credenti è in primo luogo una "terapia" per curare tutto ciò che impedisce loro di conformare se stessi alla volontà di Dio.“ (Papa Benedetto XVI)</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Quaresima che ci sta davanti è un'opportunità per vivere il digiuno come terapia attraverso la quale siamo diretti al Signore Risorto e ci avviciniamo e ci conformiamo al Suo Amore.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Medjugorje hr</span></span></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-61977827442392268852024-02-14T10:25:00.004+01:002024-02-14T10:25:48.231+01:00 La STRADA della QUARESIMA: partire dalla propria testa (MERCOLEDI' DELLE CENERI) per arrivare ai piedi degli altri (GIOVEDI' SANTO)<p><i><span style="font-size: x-large;"> <br /><br /></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkaBli6Y8Ie7cfIJhirbM_KjuoVSo5N3xS5B7EYwT7YU4CqZo6_lm77uCw-Tse6XN2qG7dp7o5oN4vex7Z8S3HZKiBkCTlS13Az7nTxykEP6FZjOiMLMHRvd_Kw4OeR0u5uXRzwFEBvZgM6hwyi26KchI4XfaQi8xQ6HHDYwpsYUPFsQkZA7cBJm8U6jRB/s1640/TEMPO%20DI%20GRAZIA%20(1).png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkaBli6Y8Ie7cfIJhirbM_KjuoVSo5N3xS5B7EYwT7YU4CqZo6_lm77uCw-Tse6XN2qG7dp7o5oN4vex7Z8S3HZKiBkCTlS13Az7nTxykEP6FZjOiMLMHRvd_Kw4OeR0u5uXRzwFEBvZgM6hwyi26KchI4XfaQi8xQ6HHDYwpsYUPFsQkZA7cBJm8U6jRB/s16000/TEMPO%20DI%20GRAZIA%20(1).png" /></a></i></div><i><br /></i><p></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">La Quaresima... tempo di conversione di penitenza e di gioia.</span></span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">La <b>Quaresima</b> (che significa quarantesimo giorno) è il periodo che precede la celebrazione della Pasqua e dura 40 giorni: ha inizio il <b>Mercoledì delle Ceneri</b> e finisce alla messa Vespertina del <b>Giovedì Santo.</b> Questi 40 giorni ricordano quelli che Gesù ha vissuto nel deserto prima di iniziare la sua predicazione. Il cristiano deve vivere la quaresima così come l'ha vissuta Gesù, deve cercare di imitare Gesù, non partendo per deserti assolati, ma <u>creando dentro di se un DESERTO</u> nel quale risuoni la PAROLA che purifica e illumina, un DESERTO<u> nel quale Dio potrà parlare al nostro cuore</u> per educarci all’Assoluto, spogliandoci dei nostri idoli (Dt 32,10-12), un DESERTO dove Dio <u>c’incontra e ci purifica.</u></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ma quest’azione purificatrice presuppone un nostro completo coinvolgimento, dobbiamo pertanto liberarci dei nostri egoismi, far morire in noi ciò che appartiene all’uomo vecchio, digiunare da tutto ciò che è superfluo e ci condiziona, fare silenzio sia dentro che fuori di noi per<u> far posto alla Parola.</u></span><u><br /></u><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Così come Gesù si reca nel deserto per attingere forza dal Padre, così anche noi dobbiamo cercare di fare silenzio intorno a noi e di ritrovare un’esistenza abitata nel profondo dalla presenza di Dio. Durante il tempo della Quaresima la Chiesa ci invita a <u>dedicare una particolare attenzione a ciò che è essenziale </u>nella nostra vita, la <b>fede</b>, cercando di eliminare ciò che la contrasta e la inaridisce. </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">LA QUARESIMA comincia con l'imposizione delle ceneri per prepararci alla gloria della Risurrezione. Perciò ogni momento penitenziale va vissuto con gioia e amore.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Con la preghiera e il digiuno, Gesù aveva vinto le tentazioni... e fu servito dagli angeli. Anche per noi, la <b>preghiera</b>, il <b>digiuno</b> e la penitenza sono le<u> armi per combattere il male.</u></span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nella spiritualità cristiana, la penitenza va vissuta come preparazione ad un premio. </span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> «Carissimi, cenere in<b> testa</b> e acqua sui <b>piedi</b>. Tra questi due riti, si snoda la strada della Quaresima (40 giorni). <u>Una strada</u>, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, <u>molto più lunga e faticosa. </u>Perché si tratta di <u>partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri.</u></span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><u>A percorrerla non bastano i quaranta giorni</u> che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. <u>Occorre tutta una vita</u>, di cui<b> il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala.</b> <b><span style="color: #990000;">Pentimento e servizio.</span></b></span><b><span style="color: #990000;"><br /></span></b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">(don Tonino Bello)</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>I simboli della Pasqua</b></span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nelle celebrazioni liturgiche di Pasqua, tre elementi sorgono a simbolo di questa festività: il fuoco, il cero e l'acqua. Ma facendo un piccolo passo indietro, nel periodo che precede le festività pasquali, la Quaresima, un elemento è fra tutti il protagonista, la cenere.</span><br /><b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La cenere</span></b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La cenere è l’elemento che contraddistingue il primo giorno di Quaresima, periodo di penitenza, digiuno e carità, in preparazione della Pasqua. La cenere che viene sparsa sul capo dei fedeli nelle celebrazioni del mercoledì dopo martedì grasso, vuole ricordare la transitorietà della vita terrena. Secondo la tradizione, le ceneri che vengono usate nella celebrazione del mercoledì sono ottenute bruciano le palme e gli ulivi benedetti l'anno prima nel corso della "Domenica delle Palme". Il sacerdote, al momento dell'imposizione delle ceneri, pronunciava questa frase: "ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai" oggi sostituita da "Convertitevi e credete al Vangelo". Il rito dell'imposizione delle ceneri, celebrato dopo l'omelia, sostituisce l'atto penitenziale della messa; inoltre può essere compiuto anche senza la messa. Le ceneri non sono un amuleto, ma segno di umiltà e penitenza. Cercate di confessarvi</span></span></i><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /><b>Il fuoco</b></span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Simbolo fondamentale nella liturgia cristiana, il fuoco è la somma espressione del trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo e della vita sulla morte. Durante la ricorrenza pasquale, questo simbolo raggiunge la massima celebrazione attraverso il rito del fuoco nuovo e dell’accensione del cero. Nella notte di Pasqua, un fuoco viene acceso fuori dalla chiesa, intorno ad esso si raccolgono i fedeli e proprio da questo fuoco viene acceso il cero pasquale.</span></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><b><br />Il cero</b></span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il cero pasquale è il simbolo di Cristo, vera luce che illumina ogni uomo. La sua accensione rappresenta la resurrezione di Cristo, la nuova vita che ogni fedele riceve da Cristo e che, strappandolo alle tenebre, lo porta nel regno della luce assieme agli angeli. Dopo l'accensione del cero con il fuoco nuovo, una processione lo accompagna all’interno della Chiesa. Questa processione di fedeli simboleggia il nuovo popolo di Dio, che segue Cristo risorto, luce del mondo.</span></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /><b>L'acqua</b></span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">È l’elemento che purifica ed il mezzo attraverso il quale si compie il Battesimo. La notte di Pasqua è la notte battesimale per eccellenza, il momento in cui il fedele viene incorporato alla Pasqua di Cristo, che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita. Nelle altre domeniche in cui si compie questo sacramento, è come se si prolungasse e rinnovasse settimanalmente la domenica per eccellenza, la Festa di Pasqua.</span></span></i></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-58135614468106000672024-02-13T21:36:00.002+01:002024-02-13T21:36:07.968+01:00 ALCUNI MESSAGGI DATI DALLA MADONNA A MEDJUGORJE SUL TEMPO QUARESIMALE... <p><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i></p><p><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUueZnz8ort5doIjbaiSIT7depqpCHvqgRgoKc-PRNkCPD4rcP-nySn3l5xWPZ0a9gWAIVRrDZ0xDuNFs9mHjgwaK1oJeLJayMQf5hJogeiQi_SotJcLmia72W6erR-gnFNcN3fdQ07C13WHScOcvCErPf6uQmz_W3tZf9zGkfihbr90msGb7MDPJIGoDF/s1080/WhatsApp%20Image%202024-02-13%20at%2021.34.08.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="608" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUueZnz8ort5doIjbaiSIT7depqpCHvqgRgoKc-PRNkCPD4rcP-nySn3l5xWPZ0a9gWAIVRrDZ0xDuNFs9mHjgwaK1oJeLJayMQf5hJogeiQi_SotJcLmia72W6erR-gnFNcN3fdQ07C13WHScOcvCErPf6uQmz_W3tZf9zGkfihbr90msGb7MDPJIGoDF/s16000/WhatsApp%20Image%202024-02-13%20at%2021.34.08.jpeg" /></a></i></div><i><br /><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></i><p></p><p><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"> <span style="background-color: white; color: #050505; white-space-collapse: preserve;"><b>ALCUNI MESSAGGI DATI DALLA MADONNA A MEDJUGORJE SUL TEMPO QUARESIMALE... </b></span></span></i></p><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 13 marzo 1986:</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Cari figli, oggi vi invito a vivere la Quaresima con i vostri piccoli sacrifici. Grazie per ogni piccolo sacrificio che avete offerto a me. Cari figli, vivete così anche in avanti e con l'amore aiutatemi ad offrire il sacrificio. Dio ve ne darà il premio. Grazie per aver risposto alla mia <a style="color: #385898; cursor: pointer;" tabindex="-1"></a>chiamata!
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 8 marzo 1988 (Messaggio straordinario)</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Figli cari! Per questo periodo quaresimale vi incito a leggere di più la Bibbia e particolarmente quei passi che parlano della passione, morte e resurrezione di Gesù.
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 14 marzo 1988 (Messaggio straordinario)</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Figli cari! Vi ripeto che in questo periodo di quaresima Satana cerca con ogni mezzo di annientare in voi tutto ciò che abbiamo cominciato. come vostra madre vi metto in guardia. La preghiera sia un’arma contro di lui.
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 8 febbraio 1989 (Messaggio straordinario)</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Figli cari! Per questa quaresima che oggi comincia, vi chiedo di mettere in pratica quattro cose: di riprendere a vivere i miei messaggi, di leggere di più la Bibbia, di offrire più preghiere secondo le mie intenzioni e di fare più sacrifici programmandone anche alcuni particolari. Io sono con voi e vi accompagno con la mia benedizione.
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 25 febbraio 1990</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Cari figli, vi invito all'abbandono in Dio. In questo tempo (dell'imminente Quaresima) desidero che specialmente rinunciate a quelle cose a cui siete attaccati e che danneggiano la vostra vita spirituale. Perciò, figlioli, decidetevi completamente per Dio e non permettete a satana di entrare nella vostra vita attraverso quelle cose che danneggiano voi e la vostra vita spirituale. Figlioli, Dio si offre in pienezza e voi potete scoprirLo e conoscerLo solo nella preghiera. Perciò decidetevi per la preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 25 febbraio 2006</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Cari figli, in questo tempo di grazia quaresimale vi invito ad aprire i vostri cuori ai doni che Dio desidera darvi. Non siate chiusi, ma con la preghiera e la rinuncia dite sì a Dio e Lui vi darà in abbondanza. Come in primavera la terra si apre al seme e porta frutto il centuplo, così il Padre vostro celeste vi darà in abbondanza. Io sono con voi e vi amo, figlioli, con amore tenero. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 18 marzo 2006 (Messaggio straordinario dato a Mirjana)</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Cari figli! In questo tempo quaresimale vi invito alla rinuncia interiore. La strada che vi conduce a questa (rinuncia) passa attraverso l’amore, il digiuno, la preghiera e le opere buone. Solo con una totale rinuncia interiore riconoscerete l’amore di Dio e i segni del tempo in cui vivete. Sarete testimoni di questi segni e comincerete a parlare di essi. A questo desidero condurvi. Grazie per avermi risposto.”
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 25 febbraio 2007</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Cari figli, aprite il vostro cuore alla misericordia di Dio in questo tempo quaresimale. Il Padre celeste desidera liberare dalla schiavitù del peccato ciascuno di voi. Perciò, figlioli, fate buon uso di questo tempo e attraverso l’incontro con Dio nella confessione lasciate il peccato e decidetevi per la santità. Fate questo per amore di Gesù che ha redento tutti voi con il suo Sangue, affinché siate felici e in pace. Non dimenticate, figlioli: la vostra libertà è la vostra debolezza, perciò seguite i miei messaggi con serietà. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 25 gennaio 2008</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Cari figli, con il tempo quaresimale voi vi avvicinate ad un tempo di grazia. Il vostro cuore è come terra arata ed è pronto a ricevere il frutto che crescerà nel bene. Figlioli, voi siete liberi di scegliere il bene oppure il male. Per questo vi invito: pregate e digiunate. Seminate la gioia e nei vostri cuori il frutto della gioia crescerà per il vostro bene e gli altri lo vedranno e lo riceveranno attraverso la vostra vita. Rinunciate al peccato e scegliete la vita eterna. Io sono con voi e intercedo per voi presso mio Figlio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
</span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><b>Messaggio del 2 marzo 2008 (Messaggio straordinario dato a Mirjana)</b>
</span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">“Cari figli, vi prego specialmente in questo tempo di quaresima di rispondere alla bontà di Dio, perché Lui vi ha scelti e mi ha mandato in mezzo a voi. Purificatevi dai peccati e in Gesù, mio Figlio, riconoscete la vittima di espiazione per i peccati di tutto il mondo. Che Lui sia il senso della vostra vita e che la vostra vita sia un servizio all’amore divino di mio Figlio. Grazie figli miei”. La Madonna ha benedetto tutti i presenti e gli oggetti sacri. Di nuovo ci ha invitato a pregare per i nostri pastori.</span></i></div></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-56088140203575439192024-02-13T12:35:00.004+01:002024-02-13T12:36:24.438+01:0013 febbraio: sono trascorsi 19 anni dalla morte di suor Lucia, veggente di Fatima (con video)<p><i><span style="font-size: x-large;"> </span></i></p><br /><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMMPXoXCgtMzcKwuGJoXd-r3djlX-qiNpdDXtB-oZGalz-81qXmKVSjZsQCKo8T3oG_-gfpTj0YmZCPWx3BKcygzxS5QtQ5arKsy3fc7xKC3BZuG6rb0RUZ2kCCN1VZdM03LfAv4d3fk7co7ftDoX-hgj1_Jv9uPD_kslKaS2Kc2Tk5BkQdstH-hjPU-8f/s800/sister-lucia_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMMPXoXCgtMzcKwuGJoXd-r3djlX-qiNpdDXtB-oZGalz-81qXmKVSjZsQCKo8T3oG_-gfpTj0YmZCPWx3BKcygzxS5QtQ5arKsy3fc7xKC3BZuG6rb0RUZ2kCCN1VZdM03LfAv4d3fk7co7ftDoX-hgj1_Jv9uPD_kslKaS2Kc2Tk5BkQdstH-hjPU-8f/s16000/sister-lucia_0.jpg" /></a></div><br /><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i><p></p><p><b><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">Suor Lucia, la custode del terzo segreto di Fatima è "venerabile",</span><span style="white-space-collapse: preserve;"> l'ultima testimone delle apparizioni della Madonna di Fatima avvenute nel 1917.</span></span></b></p><p><i><span style="font-size: x-large;"><br /></span></i></p><p><i><span style="font-size: x-large;">I<span style="white-space-collapse: preserve;">l 13 febbraio sono trascorsi 19 anni dalla morte di suor Lucia, veggente di Fatima. La sua scomparsa risale al 2005, </span></span></i><span style="white-space-collapse: preserve;"><span style="font-size: x-large; font-style: italic;">all'età di 97 anni</span><span> (</span></span><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;">meno di due mesi prima di quella di San Giovanni Paolo II, morto il 2 aprile).</span></span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Suor Lucia è stata la più longeva dei tre bambini che hanno visto la Madonna. Gli altri due veggenti erano i suoi cugini, i fratelli San Francesco e Santa Giacinta Marto, morti durante l’infanzia e già canonizzati da Papa Francesco.</span><br /><b><br /></b></span></i><div class="xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;"><b>PREGHIERA PER OTTENERE GRAZIE PER INTERCESSIONE DELLA SERVA DI DIO SUOR LUCIA DOS SANTOS (Suor Lucia di Fatima)</b></span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;">"Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Ti adoro profondamente e Ti ringrazio per le apparizioni della Santissima Vergine Maria a Fatima per manifestare al mondo le ricchezze del suo Cuore Immacolato.</span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;">Per i meriti infiniti del Sacratissimo Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, Ti chiedo, se dovesse essere a maggior Tua gloria e di beneficio alle nostre anime, di glorificare Suor Lucia, la pastorella di Fatima, concedendoci per sua intercessione la grazia che Ti chiediamo. Amen".</span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;">Padre Nostro. Ave Maria. Gloria.</span></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;">+ Con approvazione ecclesiastica</span></div><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;"><b>IL SUO FUNERALE: VIDEO </b></span></div><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-large;"><b><br /></b></span></div><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="407" src="https://www.youtube.com/embed/2AGv5emOmSc" width="490" youtube-src-id="2AGv5emOmSc"></iframe></div><br /><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div></div><i><span style="font-size: x-large;"><b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La vita</span></b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Lúcia Rosa dos Santos era nata ad Aljustrel il 28 marzo 1907, ed era stata battezzata due giorni dopo.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="416" src="https://www.youtube.com/embed/kyHNvoiedd4" width="500" youtube-src-id="kyHNvoiedd4"></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Nel 1915, come raccontava lei stessa nelle sue Memorie, ha iniziato ad avere visioni di una sorta di nube con forma umana in tre occasioni, quando si trovava insieme alle amiche.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nel 1916, Lucia e i cugini Francesco e Giacinta hanno ricevuto le prime manifestazioni dell’Angelo del Portogallo.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dal 13 maggio 1917 sono iniziate le apparizioni della Madonna ai tre pastorelli, che hanno cominciato a recitare il Rosario tutti i giorni e a offrire sacrifici per i peccatori. Per cinque mesi, tutti i giorni 13, tornavano sul luogo delle apparizioni, durate fino al 13 ottobre. In quel periodo i bambini sono stati accusati di falso, arrivando ad essere arrestati malgrado la giovanissima età, ma non hanno mai smesso di diffondere i messaggi ricevuti dalla Vergine.</span></span></i><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>L'ultima suo uscita: VIDEO </b></span></span></i></div><div><i><span style="font-size: x-large;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/CrDYGlYn9QA" width="320" youtube-src-id="CrDYGlYn9QA"></iframe></div><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span><b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">I tre pastorelli di Fatima</span></b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dopo l’ultima apparizione, quella del 13 ottobre 1917, Lucia era stata consigliata dal vescovo di Leiria, monsignor José Alves Correia da Silva, di ritirarsi nell’Asilo de Vilar. Il 5 gennaio 1922 aveva scritto il suo primo resoconto delle apparizioni. L’8 luglio 1924 era stata interrogata ufficialmente dalla Commissione Canonica Diocesana nominata da monsignor Alves per indagare sulle apparizioni di Fatima.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Nel 1925 Lucia era entrata nella congregazione di Santa Dorotea, in Spagna, e nel 1948 nel Carmelo di Coimbra (Portogallo) per diventare suora di clausura e dedicarsi ancor più profondamente alla preghiera e al sacrificio. È stato allora che ha assunto il nome di suor Maria Lúcia de Jesus e do Coração Imaculado. È rimasta nel Carmelo fino alla morte, il 13 febbraio 2005. I suoi resti mortali sono sepolti nella basilica di Nostra Signora del Rosario, nel santuario di Fatima.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Processo di beatificazione e canonizzazione</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Quasi tre anni dopo la morte di suor Lucia, il 3 febbraio 2008, il cardinale José Saraiva Martins, all’epoca prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha annunciato per il caso di suor Lucia la dispensa dal periodo canonico di attesa di 5 anni per l’apertura del processo di beatificazione, con l’autorizzazione di Papa Benedetto XVI.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La fase diocesana del processo è stata aperta il 30 aprile di quell’anno e chiusa il 13 febbraio 2017, quando è stata trasferita alla diretta competenza della Santa Sede.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Secondo la vice-postulatrice della causa di beatificazione, suor Ângela Coelho, il processo è stato “rallentato” per via della pandemia. La religiosa ha spiegato all’Agência Ecclesia nel febbraio scorso che le restrizioni ai viaggi a Roma hanno imposto un altro ritmo ai lavori, che richiedono “pazienza” e “rigore”, ma ha anche affermato che sono giunte “molte comunicazioni di grazie”.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Attualmente, suor Lucia è venerata come Serva di Dio.</span></span><br /></i></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-70506511059826020172024-02-13T11:34:00.006+01:002024-02-13T11:34:24.145+01:00 La Madonna ci prepara alla Quaresina... - di Padre Slavko<p><i><span style="font-size: x-large;"><b> <span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna ci prepara alla Quaresina... - di Padre Slavko</span></b></span></i></p><i><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWy08iPEpmYmvnjMGxWiZT8l_R9IYWJZfsxjUvf6EPzYICS9AY_ZAf2Sb5aOCaPEd0v7_FX-dFVywKLwk63UjzMCBwbQ6zBcDvy3U8ushSAuGjxG1GZg65dcrIM030Nu7Qf_9nY33iksH55pP7I5tvDcultsCjWC8TbQn-Yp-oqHBIv7IQBmQdADdBdLJP/s1640/Progetto%20senza%20titolo%20(6).png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWy08iPEpmYmvnjMGxWiZT8l_R9IYWJZfsxjUvf6EPzYICS9AY_ZAf2Sb5aOCaPEd0v7_FX-dFVywKLwk63UjzMCBwbQ6zBcDvy3U8ushSAuGjxG1GZg65dcrIM030Nu7Qf_9nY33iksH55pP7I5tvDcultsCjWC8TbQn-Yp-oqHBIv7IQBmQdADdBdLJP/s16000/Progetto%20senza%20titolo%20(6).png" /></a></div>« Io vi invito alla luce che dovete portare a tutti gli uomini che si trovano nelle tenebre ».</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">I messaggi della Quaresima</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Desiderando augurare a voi tutti una Buona Pasqua, voglio presentarvi in questo tempo i messaggi della Quaresima. Il giovedì prima della Quaresima (14 febbraio) ha detto: «Oggi è il giorno quando vi do i messaggi. Ma tutta la Parrocchia non li accetta e non li vive. Sono triste e desidero, cari figli, che ascoltiate e viviate i miei messaggi. Ogni famiglia deve pregare unita e leggere la Bibbia. Io vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata ».</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Posso aggiungere questo al messaggio. Noi non conosciamo molti messaggi in cui la Madonna dice «si deve », ma in questo messaggio lo ha detto. La Madonna si offre sempre come la Madre che bussa e alla quale deve essere aperta la porta. E se la Madonna dice «si deve » allora io credo si deve, proprio si deve prendere questa parola seriamente.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E questa era, io credo, la preparazione per la Quaresima.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La Madonna ci educa. Ci voleva preparare per la Quaresima dopo aver detto «dovete pregare e leggere la Bibbia». Il primo giovedì (21 febbraio) ha detto: «Cari figli, io vi invito di giorno in giorno a rinnovare la preghiera nella Parrocchia. Ma voi non accettate. Oggi vi invito per l'ultima volta: è cominciata la Quaresima e voi come Parrocchia potete muovervi, per amore alla mia chiamata. Se voi non fate questo io non desidero dare più i miei messaggi. Il Signore ha permesso questo. Io vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata ». Ancora una piccola spiegazione. La Madonna ha detto «Io vi invito per l'ultima volta ». Allora non dice più « si deve ». Ci invita di nuovo: «a motivo del mio amore dovreste rispondere alla mia chiamata. Se voi non volete io non voglio parlare». Non vuole per forza.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Io dico questo: se l'amore non ci muove, che cosa può muoverci? La paura? Se noi aspettiamo per paura può essere anche tardi. Io credo sia meglio rispondere all'invito dell'amore che a quello della paura. E se noi rispondiamo solo per paura ci comportiamo ancora come i bambini che capiscono solo quando si fa così... col dito. Il 28 febbraio ha detto il seguente messaggio: « Cari figli, oggi vi invito a vivere tutta la settimana queste parole: io amo Dio. Cari figli, con l'amore riuscirete in tutto, anche nelle cose chi vi sembrano impossibili. Il Signore desidera dalla Parrocchia un totale abbandono. Anch'io lo desidero. Grazie perché avete seguito la mia chiamata».</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Allora quando ha detto « se voi non volete, io non parlo più », noi non sapevamo se dava ancora i messaggi. Ma poi la Madonna ha detto questo messaggio bellissimo col quale ci ha invitato a vivere le parole «io amo Dio»: questo è molto importante. Con queste parole «io amo Dio» possiamo esaminare sempre, ogni giorno, tutta la nostra vita. E dobbiamo vedere sempre tutte le parole, tutte le opere sotto questa parola « io amo Dio ». Altra cosa ha detto «con l'amore potete vincere tutto, anche le cose impossibili».</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Allora, se noi abbiamo delle difficoltà questo è un segno che il nostro amore è ancora piccolo. Questa è una cosa a cui dobbiamo sempre pensare. Può tutta la mia vita stare sotto questa parola: io amo Dio. Il 7 marzo ha dato questo messaggio: «Cari figli, io vi invito al rinnovamento della preghiera nelle vostre famiglie. Cari figli, invitate i più giovani alla preghiera e a celebrare la Messa. Io vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata».</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Allora qui invita i parenti a pregare con i piccoli. E una cosa importantissima. C'è un proverbio: tutto ciò che gli adulti non fanno, i giovani lo possono imparare più difficilmente o non lo possono imparare. E se voi non pregate, come possono pregare i giovani?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Ma se voi cominciate, voi parenti, voi adulti a pregare, i bambini pregheranno, ed anche i giovani. E se voi incontrate nella preghiera il Signore, e, se avete la gioia, i giovani vi seguiranno. Allora, invece di arrabbiarvi con i giovani, pregate davanti ai giovani.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Altro messaggio del 14 marzo: « Cari figli, nella vita voi avrete l'esperienza della luce e delle tenebre. Il Signore dà a ciascuno di riconoscere, di discernere il bene e il male. Io vi invito alla luce, che dovete portare a tutti gli uomini che si trovano nelle tenebre. Ogni giorno vengono nelle vostre case uomini che sono nelle tenebre. Date loro, cari figli, la luce. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata».</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Da questo messaggio voglio dire questo: la Madonna ci invita a dare la luce a tutti coloro che si trovano nelle tenebre. Io vi dico: ogni uomo che vive sulla terra, vuole la pace, vuole l'amore, vuole la luce. Ma tutti sappiamo che non c'è ancora nel mondo molto amore, molta pace, molta riconciliazione.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E tutti noi ci domandiamo: perché? La risposta è questa: non sono molti ancora che possono darla. Da chi possiamo aspettare la pace, l'amore se non da noi che conosciamo Gesù, che conosciamo la Madonna?</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Allora, quando tornate nelle vostre famiglie e nelle vostre case non cercate di essere amati, ma di amare. Non cercare la pace dagli altri, ma darla. E vedrete: tutti vogliono la pace e vogliono accettarla. E questo è il nostro dovere. Dare la luce, perché l'accettiamo dal Signore.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il 21 marzo ha detto questo messaggio: «Cari figli, oggi vi invito: pregate, pregate, pregate. Con la preghiera avrete la gioia più profonda e la soluzione di ogni situazione che vi sembra impossibile.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Io vi ringrazio perché vi siete mossi nella preghiera. Ognuno di voi è caro al mio cuore. Io ringrazio tutti coloro che hanno incitato alla preghiera le loro famiglie».</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Dice: «Nella preghiera avrete la gioia più profonda». Allora, dov'è la nostra gioia? Di nuovo dobbiamo domandarci: qual'è la nostra preghiera? La preghiera significa incontrare il Signore personalmente. Se noi non abbiamo la gioia, può essere che non preghiamo bene, può essere che la nostra preghiera sia solo una preghiera meccanica. Ed io so che nessuno è contro la gioia più profonda. Allora perché non prendere il tempo per la preghiera più profonda e non impararla?</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Perché questa è la via per la gioia più profonda.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Un messaggio non di giovedì, ma di domenica (24 marzo), la vigilia della festa dell'Annunciazione è: «Oggi desidero invitarvi alla confessione. Anche se vi siete confessati nei giorni passati io desidero che voi viviate la mia festa nei vostri cuori. Ma non potete viverla se non siete abbandonati totalmente nel Signore. Per questa ragione vi invito a riconciliarvi col Signore».</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Solo una parola: che significa « riconciliazione » ?</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">« Riconciliazione » significa accettare la volontà del Signore che abbiamo rifiutato nel peccato. Noi abbiamo rifiutato nel peccato il progetto del Signore con noi. E la Madonna ci invita ad accettare il progetto che viene dal Signore, come la Madonna ha fatto nel giorno dell'Annunciazione. La Madonna ha detto « sì », il suo « fiat », e questo si può dire era la sua riconciliazione. Essa era pronta ad accettare.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Giovedì Santo (4 aprile): «Cari figli, vi ringrazio perché avete cominciato a pensare di più alla gloria del Signore nei vostri cuori. Oggi è il giorno nel quale non volevo più dare i messaggi perché alcuni non mi accettano. Ma la Parrocchia si è mossa e per questa ragione voglio darvi anche in futuro i messaggi in un modo che non esiste nella storia del mondo».</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Che significa pensare alla gloria del Signore? Cercare la pace, l'amore, la riconciliazione: questo significa pensare alla gloria del Signore.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">È questo che vuole il Signore. La Madonna ha detto che non voleva più dare i messaggi. Io penso che lo ha detto perché sapete le nostre difficoltà in questo momento. Ma ha detto: «perché voi li accettate io li do ancora ». Questo è per noi il segno che la Madonna vincerà col popolo di Dio. E voi siete il popolo di Dio.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Venerdì Santo (5 aprile) ha detto tramite Ivanka un messaggio: «Voi nella Parrocchia avete una grande e difficile croce: ma non abbiate paura a portarla. Qui è il mio Figlio che vi aiuterà». Non solo alla Parrocchia ma a tutti voi ha detto: «Mio Figlio è con voi e vi aiuterà a portare la Croce». Questi erano i messaggi della Quaresima.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> (P. Slavko Barbarie - 7 aprile 1985)</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"> </span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Fonte:medjugorje.altervista.org</span></span><br /></i>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-43112762346380090362024-02-13T11:23:00.002+01:002024-02-13T11:23:45.959+01:00Il Volto Santo di Manoppello è una delle più note e importanti reliquie cristiane: il Velo della Veronica<p><br /></p><p><span style="font-size: x-large;"><i><span style="white-space-collapse: preserve;"><b><br /></b></span></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><i><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjozagn1UPNxofGQm_b2NOqTq1N5rVzNBHQ_8ENwhqZMkbueiil9ueXG2-zz3ejXbHXcgiMg1TxTNPIActvPhKktq5YOZJMgbypFQOY05rr7dvHpff-dsmtbul8Ah_7X3mtdQnsMH6J6dW2isjC25OdwhakcUAZjz286EQAbIRVbcXVjtPoPI62o8DxGWdC/s1599/WhatsApp-Image-2020-01-14-at-15.38.03.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjozagn1UPNxofGQm_b2NOqTq1N5rVzNBHQ_8ENwhqZMkbueiil9ueXG2-zz3ejXbHXcgiMg1TxTNPIActvPhKktq5YOZJMgbypFQOY05rr7dvHpff-dsmtbul8Ah_7X3mtdQnsMH6J6dW2isjC25OdwhakcUAZjz286EQAbIRVbcXVjtPoPI62o8DxGWdC/s16000/WhatsApp-Image-2020-01-14-at-15.38.03.jpeg" /></a></b></i></span></div><span style="font-size: x-large;"><i><b><br /> Il Volto Santo di Manoppello: in Abruzzo il Sacro Volto e il Velo della Veronica</b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Volto Santo di Manoppello è una delle più note e importanti reliquie cristiane rappresentanti il Sacro Volto e coincidente, secondo alcuni studi, con il Velo della Veronica. Esso è conservato nell’omonima cittadina di Manoppello (PE), nella Basilica del Volto Santo.</span></i></span><p></p><p><span style="font-size: x-large;"><i><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWGQyfXe-S_1shRkRUjx3n_zyQgJ-Cs5rkmC4ABYb80U_UHIvS2t6q6vtTAUiWga8NzESpgeUgEyBg-gueauRC1X9rdNVEce73Zk6MGhy-z-bW1tdmhSSqzQ8aVcIpcms4QfRgpPGwNNW_AEKwPCUU3lmBaT2eeNX2rgteOLXRXOjvPV13YEpd_mYW4ANd/s828/volto_santo_di_manoppello_sacro_volto_velo_della_veronica.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="322" data-original-width="828" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWGQyfXe-S_1shRkRUjx3n_zyQgJ-Cs5rkmC4ABYb80U_UHIvS2t6q6vtTAUiWga8NzESpgeUgEyBg-gueauRC1X9rdNVEce73Zk6MGhy-z-bW1tdmhSSqzQ8aVcIpcms4QfRgpPGwNNW_AEKwPCUU3lmBaT2eeNX2rgteOLXRXOjvPV13YEpd_mYW4ANd/s16000/volto_santo_di_manoppello_sacro_volto_velo_della_veronica.jpeg" /></a></i></span></div><span style="font-size: x-large;"><i>Questa reliquia è composta da un velo tenue, rappresentate l’immagine di un volto maschile con capelli lunghi e barba diviso a bande, ritenuto essere quello di Cristo e per quello definito Sacro Volto. Osservando il Volto Santo di Manoppello, si può notare come la sua tonalità è sul marrone; le guance sono asimmetriche, infatti una si presenta più rotonda dell’altra, quasi gonfia; gli occhi sono concentrati a guardare in una parte e verso l’alto, facendo trasparire il bianco del globo oculare sotto l’iride; le pupille sono aperte ma irregolari.<br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Volto Santo di Manoppello si presenta con una grande caratteristica: il Sacro Volto è ben visibile da ambedue le parti.</span><br /><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Volto Santo di Manoppello, secondo gli studi di Heinrich Pfeiffer, gesuita e docente di Iconologia e Storia dell’Arte Cristiana alla Pontificia Università Gregoriana, si può identificare con Il Velo della Veronica.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">L’identificazione avviene in quanto Il Velo della Veronica, che venne collocato all’interno della cattedrale di San Pietro, a seguito della sua scomparsa vede tutti i suoi dettagli (taglio dei capelli, barba, conformazione viso, tracce di sangue) nella reliquia del Volto Santo di Manoppello.</span><br /><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Il Volto Santo di Manoppello, sulla base di ricerche e investigazioni condotte dalla suora iconoclasta Suor Blandina Paschalis Schloemer, sembrerebbe sovrapponibile a La Sacra Sindone.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">I loro lineamenti infatti sono i medesimi: il Sacro Volto ha un aspetto ovale e asimmetrico, capelli lunghi con un ciuffo sulla fronte la bocca aperta, con l’unica differenza degli occhi che mentre nella Sindone sono chiusi, essendo Cristo morto, nel Volto Santo di Manoppello o Velo della Veronica sono aperti, quasi a significare secondo Pfeiffer il Cristo “redivivo”.</span><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La connessione tra queste due reliquie confermate dalle ipotesi, nonostante l’unica differenza, è quasi sicura.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Per vedere da vicino il Volto Santo di Manoppello, visitare la Basilica dove è custodito il Sacro Volto e conoscere la storia del Velo della Veronica prenota le tue prossime Vacanze in Abruzzo: potrai soggiornare nella natura incontaminata delle nostre Ville in Campagna nel borgo di Manoppello o scegliere le migliori Case Vacanze in Abruzzo e Residence a Roseto degli Abruzzi.</span></i><br /></span><p></p><p><span style="font-size: x-large;"><i><span style="white-space-collapse: preserve;"><br /></span></i></span></p><p><span style="font-size: x-large;"><i><span style="white-space-collapse: preserve;"><b>VIDEO </b></span></i><span style="white-space-collapse: preserve;"><b><i>Il Volto Santo di Manoppello</i></b></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="368" src="https://www.youtube.com/embed/15khQ4lOldw" width="443" youtube-src-id="15khQ4lOldw"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><b><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><br /></span></b></p><p><b><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><i>VIDEO</i></span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="373" src="https://www.youtube.com/embed/ukGvRmnuV_U" width="449" youtube-src-id="ukGvRmnuV_U"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3067051089236440972.post-16552653064834640952024-02-13T10:43:00.003+01:002024-02-13T10:43:55.933+01:00Santa Teresa del Bambin Gesù ha composto un "Atto di consacrazione al Volto Santo di Gesù"....<p><br /></p><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMYq4gcn4hIOuAu3F7mKp25xbdF025wXsA23S66Wlf1Gy4huKYAsfU5HUqbsIYJkfYiQT6UAJ0-MiFpOyXu2G0oecXL1NixSnfjaisAmFN0Yu5xE6gTk8q4l6BWZG3uRhDbC9cmIalf82ZjXrWY2mFmAg5VWcDosYja5CBuQhFhfe50i4Wijcdju6CDj8L/s1640/Atto%20di%20consacrazione%20al%20Volto%20Santo%20di%20Ges%C3%B9%20(1).png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMYq4gcn4hIOuAu3F7mKp25xbdF025wXsA23S66Wlf1Gy4huKYAsfU5HUqbsIYJkfYiQT6UAJ0-MiFpOyXu2G0oecXL1NixSnfjaisAmFN0Yu5xE6gTk8q4l6BWZG3uRhDbC9cmIalf82ZjXrWY2mFmAg5VWcDosYja5CBuQhFhfe50i4Wijcdju6CDj8L/s16000/Atto%20di%20consacrazione%20al%20Volto%20Santo%20di%20Ges%C3%B9%20(1).png" /></a></div><br /><span style="font-size: x-large;"><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Santa Teresa del Bambin Gesù , Dottore della Chiesa, carmelitana scalza di Lisieux, il 6 agosto del 1896, Festa della Trasfigurazione, compone un Atto di consacrazione al Volto Santo di Gesù, che è presente in Internet e che troviamo anche nelle Opere complete di Santa Teresa del Bambin Gesù . Fu la prima a comporre questo Atto, fu la prima a portare il nome religioso del Volto Santo, la prima nel Carmelo di Lisieux, che ebbe sempre questa grandissima devozione.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">La sorella Celina dice che questa santa devozione fu per Teresa del Bambin Gesù “il coronamento e la completa realizzazione del suo amore per l’umanità di Cristo; era lo specchio nel quale vedeva l’Anima e il Cuore del suo Diletto Amato, e dove lo contemplava tutto intero. Così come la fotografia del solo volto di una persona amata basta per rendercela presente”. Sempre Celina scrive: “Si può dire che la devozione al Santo Volto ha orientato tutta la vita spirituale di Teresina”. La sua stessa infanzia è stata illuminata da questa sua passione che la pervadeva totalmente da spingerla ad aggiungere al suo primo nome religioso anche quello “del Volto Santo”.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">“Se si vuole conservare la giusta nota delle sue pie inclinazioni”, scrive Celina, “bisogna riconoscere che questa le supera tutte senza alcun dubbio, perché le riassume tutte. È contemplando il volto straziato di Gesù, meditando le sue umiliazioni, che attinse l’umiltà, l’amore per la sofferenza, la generosità nel sacrificio, lo zelo per le anime, il distacco dalle creature e infine tutte le virtù attive, forti, virili, che le abbiamo visto mettere in pratica”.</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Tutta la santità di Teresina, riferisce Celina, viene dalla devozione al Volto Santo. “Senza conoscerlo, Teresina anticipa quanto scrisse Santa Gertrude in una rivelazione mistica nella quale Gesù le disse: «l’anima desiderosa di crescere nel bene, deve buttarsi nel mio seno. Ma se le viene voglia di portare il suo volo più lontano e di salire ancora più in alto sulle ali dei suoi desideri, si innalzi con la velocità di un’aquila, voli intorno al mio Volto, sostenuta come un Serafino, sulle ali di una carità generosa».</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">E questo fece suor Teresa del Bambino Gesù; e la conseguenza del suo innalzarsi fu un amore veramente serafico che produsse frutti di generosità eroica. Teresa indicò alle sue novizie il Volto di Gesù (di cui stata coniata una medaglia) come un libro dal quale attingeva la scienza dell’amore e l’arte delle virtù. Infatti, Teresina nel suo mistico blasone, da lei stessa disegnato, vicino al Santo Volto trascrisse con cura questo motto: «L’Amore non si paga che con l’amore».</span><br /><br /><span style="white-space-collapse: preserve;">Le sue lettere, la sua autobiografia, le sue poesie sono impregnate d’Amore per questo Volto benedetto. Resto convinta che fu la mia piccola sorella, dice Celina, l’ispiratrice del mio progetto di riprodurre il Santo Volto della Sacra Sindone di Torino, e che devo a lei la riuscita di questa riproduzione, eseguita nel 1904, sette anni dopo la sua morte.</span><br /><b><br /><span style="white-space-collapse: preserve;"><span style="font-family: times;">Atto di consacrazione </span></span></b></span></i><span style="background-color: white; color: #050505; white-space-collapse: preserve;"><b><span style="font-family: times; font-size: x-large;"><i>al Volto Santo</i></span></b></span><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">"O Volto Adorabile di Gesù, giacché ti sei degnato di scegliere particolarmente le anime nostre per donarti ad esse, noi veniamo a consacrarle a te!... Ci sembra, o Gesù, di sentirti dire a noi: «Apritemi, sorelle mie, mie spose amate, poiché il mio Volto è coperto di rugiada e i miei capelli dalle stille della notte» (Ct 5,2). Le anime nostre comprendono il tuo linguaggio d'amore: noi vogliamo asciugare il tuo dolce Volto e consolarti della dimenticanza dei cattivi: ai loro occhi tu sei ancora come nascosto e ti considerano come un oggetto di disprezzo!... (Is 53,3). O Volto più bello dei gigli e delle rose di primavera, tu non sei nascosto agli occhi nostri! (Is 53,3). Le Lacrime che velano il tuo sguardo divino ci appaiono come Diamanti preziosi che vogliamo raccogliere per acquistare, con il loro valore infinito, le anime dei nostri fratelli. </span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Dalla tua Bocca adorata abbiamo inteso il gemito amoroso: comprendendo che la sete che ti consuma (Gv 19,28) è una sete d'Amore, noi vorremmo, per dissetarti, possedere un Amore infinito! Amato e diletto Sposo delle anime nostre, se avessimo l'amore di tutti i cuori, tutto questo amore sarebbe tuo!... Ebbene, dacci questo amore e vieni a dissetarti nelle tue piccole spose!... Anime, Signore, ci occorrono anime!... 6 Specialmente anime di apostoli e di martiri affinché per loro mezzo infiammiamo del tuo Amore la moltitudine dei poveri peccatori. O Volto Adorabile, noi sapremo ottenere da te questa grazia! Dimenticando il nostro esilio sulle sponde dei fiumi di Babilonia (Sal 136,1-4), canteremo ai tuoi Orecchi le più dolci melodie. </span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Poiché tu sei la vera, l'unica Patria dei nostri cuori, i nostri cantici non saranno cantati in una terra straniera. O Volto diletto di Gesù! Nell'attesa del giorno eterno in cui contempleremo la tua Gloria infinita, l'unico nostro desiderio è d'incantare i tuoi Occhi Divini nascondendo anche il nostro volto (Is 53,3), affinché quaggiù nessuno possa riconoscerci... Il tuo Sguardo Velato, ecco il nostro Cielo, o Gesù!... </span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">Firmato: </span></i></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a" style="background-color: white; color: #050505; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space-collapse: preserve;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: times; font-size: x-large;">T. di Gesù Bambino e del Volto Santo - M. della Trinità e del Volto Santo - G. di Santa T. Maria del Volto Santo”.</span></i></div></div>Sasihttp://www.blogger.com/profile/11374542438119626882noreply@blogger.com0