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martedì 30 aprile 2019

La Madonna a Medjugorje mi ha donato la paternità.- TESTIMONIANZA VIDEO



I miracoli esistono ed io ne sono testimone

 

Dal 28 Maggio 2017 al 5 Giugno 2017 assieme a mia moglie abbiamo avuto il desiderio di fare un pellegrinaggio a Medjugorje. Giorno 2 Giugno appena è apparsa la Madonna gli ho chiesto se poteva darmi la grazia che io e mia moglie desideravamo da tantissimo tempo, cioè di avere un bambino.
Quei giorni a Medjugorje sono stati bellissimi, con mia moglie abbiamo anche recitato la novena di suor Kornelia.
Giorno 26 Luglio 2017 mia moglie ha scoperto di essere incinta. Giorno 17 Marzo 2018 è nato Francesco. Il 2 settembre 2018 come avevo promesso alla Madonna ho portato mio figlio a Medjugorje, assieme alla mia grande guida Gianni Medjugorje.
Li ho fatto la mia testimonianza presso la chiesa di SUOR KORNELIA. POTETE VEDERE IL VIDEO CLICCANDO QUI SOTTO.
VIVA GESÙ. VIVA LA NOSTRA MAMMA CELESTE


Salvatore Fontana
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 VIDEO TESTIMONIANZA
 
 

Don Gabriele Amorth sui sei veggenti di Medjugorje

Don Gabriele Amorth: Che cosa dire dei veggenti?


I sei simpatici ragazzi di Medjugorje sono cresciuti. Avevano dagli 11 ai 17 anni; ora ne hanno dieci in più. Erano poveri, sconosciuti, perseguitati dalla polizia e guardati con sospetto dalle autorità ecclesiastiche. Ora le cose sono molto cambìate. Le prime due veggenti, Ivanka e Mirjana, si sono sposate, lasciando dietro a sè qualche delusione; gli altri sono più o meno chiacchierati, tranne Vicka che sa cavarsela sempre col suo sorriso disarmante. Nel n° 84 di “Eco”, René Laurentin ha posto in evidenza i rischi che stanno ora correndo questi “ragazzi della Madonna”. Passati a un ruolo di protagonismo, fotografati e richiesti come dei divi, vengono invitati all'estero, ospitati in alberghi di lusso e ricoperti di doni. Da poveri e sconosciuti, si vedono al centro dell'attenzione, guardati da ammiratori e da innamorati. Jakov ha lasciato il suo impieguccio nel botteghino parrocchiale perchè un'agenzia di viaggi lo ha assunto con uno stipendio triplo. E' la tentazione delle vie facili e comode del mondo, così diverse dagli austeri messaggi della Vergine? Sarà bene guardarci chiaro, distinguendo ciò che è di interesse generale dai problemi personali. 

1. Fin dall'inizio la Madonna disse che aveva scelto quei sei ragazzi perchè così aveva voluto e non perchè fossero migliori degli altri. Le apparizioni con pubblici messaggi, se autentiche, sono carismi concessi da Dio gratuitamente, per il bene del popolo di Dio. Non dipendono dalla santità delle persone prescelte. La Scrittura ci dice che Dio può servirsi anche... di un'asina (Numeri 22,30). 

2. Quando P.Tomislav guidava i veggenti con mano ferma, nei primi anni, ci teneva a dire a noi pellegrini: “I ragazzi sono come gli altri, difettosi e soggetti a peccare. Ricorrono a me con fiducia e io cerco di guidarli spiritualmente al bene”. Talvolta accadeva che l'uno o l'altro piangesse durante le apparizioni: confessava poi di avere ricevuto un rimprovero dalla Madonna.
Sarebbe sciocco aspettarsi che siano diventati santi di colpo; e sarebbe fuorviante pretendere che quei ragazzi vivano da dieci anni in una continua tensione spirituale, quale i pellegrini sperimentano nei pochi giorni di permanenza a Medjugorje. E' giusto che abbiano i loro svaghi, i loro riposi. Ancora più errato sarebbe aspettarsi da loro che entrino in un convento, come S.Bernardetta. Prima di tutto ci si può e ci si deve santificare in qualsiasi stato di vita. Poi ognuno è libero di scegliere I cinque bambini a cui apparve la Madonna a Beauraing (Belgio, nel 1933) si sono tutti sposati, con disappunto dei loro compaesani... La vita di Melania e Massimino, i due bambini a cui apparve la Madonna a La Salette (Francia, nel 1846) non si svolse certo in modo esaltante (Massimino è morto alcoolizzato). La vita dei veggenti non è facile. 

3. Diciamo  che la santificazione personale è un problema individuale, dal momento che il Signore ci ha dato il dono della libertà. Tutti siamo chiamati alla santità: se ci sembra che i veggenti di Medjugorje non siano abbastanza santi, incominciamo a meravigliarci di noi stessi. Certo, chi ha avuto più doni ha più responsabilità. Ma, ripetiamo, i carismi sono dati per gli altri, non per l'individuo; e non sono un segno di santità raggiunta. Il Vangelo ci dice che anche i taumaturghi possono andare all'inferno: “Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? Nel tuo nome, non abbiamo cacciato demoni e fatto molti prodigi?”“Via da me, operatori di iniquità” dirà loro Gesù (Matteo 7, 22—23). Questo è un problema personale. 

4. A noi interessa un altro problema: se i veggenti si sbandassero, questo fatto influirebbe sul giudizio riguardo a Medjugorje? Sia ben chiaro che io pongo il problema teorico, come ipotesi; nessun veggente per ora si è sbandato, grazie al Cielo! Ebbene, anche in questo caso, il giudizio non muta. Il comportamento futuro non cancella le esperienze carismatiche vissute nel passato. I ragazzi sono stati studiati come mai era stato fatto in nessuna apparizione; si è vista la loro sincerità e si è visto come, ciò che stavano vivendo durante le apparizioni, non era scientificamente spiegabile. Tutto questo non si cancella più. 

5. Le apparizioni continuano da dieci anni. Hanno tutte lo stesso valore? Rispondo: no. 

Anche se le autorità ecclesiastiche si pronunciassero a favore, resterebbe aperto il problema del discernimento che le stesse autorità farebbero sui messaggi. Non c'è dubbio che i primi messaggi, quelli più significativi e caratterizzanti, hanno un'importanza nettamente maggiore rispetto ai messaggi successivi. Mi aiuto con un esempio. L'autorità ecclesiastica ha dichiarato autentiche le sei apparizioni della Madonna a Fatima, nel 1917. Quando la Madonna apparve a Lucia a Poatevedra (1925, per chiedere la devozione al Cuore Immacolato di Maria e la pratica dei 5 sabati) e a Tuy (nel 1929, per chiedere la consacrazione della Russia) le autorità hanno di fatto accettato i contenuti di queste apparizioni, ma non si sono pronunciate sudi esse. Come non si sono pronunciate su tante altre apparizioni avute da Sr. Lucia, e che certamente hanno un'importanza assai minore rispetto a quelle del 1917. 

6. In conclusione, dobbiamo capire i rischi a cui i veggenti di Medjugorje sono esposti. Preghiamo per loro, perchè sappiano superare le difficoltà e abbiano sempre una guida sicura; quando è stata loro tolta, si è avuto l'ìmpressìone che si trovassero un pò disorientati. Non pretendiamo da loro l'impossibile; preteadiarno che si facciano santi, ma non secondo gli schemi del nostro cervello. E ricordiamoci che la santità la dobbiamo prima di tutto pretendere da noi stessi.
Fonte: Don Gabriele Amorth

"Lo scopo delle apparizioni è che voi siate felici.” - Catechesi di PADRE LJUBO


La Vergine Maria, come vera Madre, di solito comincia i suoi messaggi rivolgendosi a noi con le parole “Cari figli”; il messaggio di oggi invece comincia con “Coraggio figlioli”. La Madre vuole incoraggiarci, vuole svegliare, incitare i suoi figli sulla via della santità, come se volesse dirci: “Figlioli, non abbiate paura, non abbiate paura a desiderare di diventare giorno per giorno più santi e di camminare sulla via della santità; non abbiate paura dei vostri peccati, delle vostre debolezze, perché Dio è più forte di tutto ciò che vi impaurisce”. La Madonna non si accontenta della nostra mediocrità. Ogni cristiano è chiamato alla santità, non soltanto alcuni che sono prescelti, così come pensiamo noi. La vergine Maria ci ricorda la Sacra Scrittura perché non la dimentichiamo. S. Paolo dice: “Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione” (1^ Tess. 4,3). Anche nella lettera agli Efesini, dice: “In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità” (Efes. 1,4).

La Madonna è radicale con noi, come è radicale Gesù quando dice: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt. 5,48). Ci può sembrare che Maria sia troppo radicale ed esigente con noi. Non dobbiamo spaventarci, dobbiamo credere ed osare a credere in Dio, al quale tutto è possibile. A Dio è possibile anche farci santi se glielo permettiamo e se siamo umili nel credere che Lui lo può fare. Colui che pensa di non poter diventare santo è un orgoglioso. L’orgoglio consiste nel pensare che possiamo diventare santi soltanto con le nostre forze. Per diventare santi occorre l’umiltà. L’umile è colui che, come un bambino, permette che Dio lo faccia santo. L’umile è colui che si abbandona a Dio e permette che Dio lo faccia come lo ha pensato e come lo ha immaginato. Questa è umiltà. Non siamo capaci di diventare santi con le nostre forze: l’unica cosa che ci rimane è abbandonarci a Dio. Noi non salviamo il mondo, ma lo salva Dio attraverso di noi. Io non posso diventare santo e farmi santo con le mie forze, ma Dio lo può.
A me spetta di permetterglielo.  Qui ci vuole l’umiltà; e sono meravigliose le parole di Gesù quando dice: “A colui che crede tutto è possibile”. Ciò significa che, se credo di poter diventare santo, allora lo diventerò. D’altra parte noi poniamo ostacoli a Dio perché crediamo che possiamo essere soltanto cristiani un po’ migliori e nient’altro. In altre parole, noi siamo aperti a Dio soltanto per questo “poco”. La volontà di Dio è invece la nostra santificazione. Ci chiediamo: perché non siamo santi? Perché questa non è la nostra volontà; perché abbiamo una diversa opinione di noi stessi. Viviamo in questo mondo segnato dal peccato e in questo mondo nessuno di noi può dire che è senza peccato. Ognuno di noi ha bisogno di purificarsi. Come ogni mattina abbiamo bisogno di lavarci, così abbiamo bisogno di lavare la nostra coscienza dai peccati. Il credente è colui che riconosce questa realtà. Ad ognuno di noi è difficile riconoscere che abbiamo peccato. Abbiamo paura che, con il riconoscimento dei propri peccati, perderemo la dignità; ma la verità è che soltanto coloro che riconoscono e confessano i propri peccati diventano puri. La prima lettera di Giovanni ci insegna che siamo nella luce quando vediamo e confessiamo i propri peccati (cfr 1^ Giov. 1,8). Riconoscere i peccati significa riconoscere la verità di noi stessi. Quando riconosciamo la verità di noi stessi, entriamo in Colui che è verità e diventiamo puri. I peccati non si possono diversamente distruggere se non riconoscendoli; e così, nel sangue di Gesù, saranno distrutti. Dobbiamo riconoscere i peccati. Come dice la vergine Maria in questo messaggio:

“Rinunciate al peccato e incamminatevi sulla via della salvezza, la via che ha scelto mio figlio Gesù”. Su questa via ci aiuta la preghiera come il mezzo più forte che esiste, perchè ci lega a Dio. Nella maggioranza dei suoi messaggi la vergine Maria, come Madre, ci invita alla preghiera e in questo messaggio ci assicura, ci incoraggia dicendo: “Le vostre tribolazioni e sofferenze, se sono vissute in Dio, non sono inutili. Ogni tribolazione, ogni sofferenza vostra vissuta in Dio, alla fine sarà da Lui guidata e trasformata in gioia, quella gioia che può donare solo Dio, solo mio Figlio”. Maria e Gesù ci sono vicini. La Madre non si può mai dividere dal Figlio, sono con noi come sicurezza e incoraggiamento per la nostra vita. Così la vergine Maria alla fine di questo suo messaggio ci dice: “Noi vi siamo vicini, io e il mio Figlio vi siamo vicini, col nostro amore”.

lunedì 29 aprile 2019

Storia di una vocazione, anzi, tre!! Dopo essere stati a Medjugorje tre fratelli diventano frati...- Testimonianza


Storia di una vocazione, anzi, tre!!


Ecco la testimonianza di Aldo, Fulvio e Claudio Festa. Tre fratelli che, nello stesso tempo, hanno scoperto la chiamata a seguire più da vicino il Signore sui passi di san Francesco.


VIDEO 
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Vengo a testimoniarvi quello che ho visto e sentito a Medjugorje- Catechesi di Padre Jozo

La catechesi di Padre Jozo in Oceania

Matteo Rossi che ha accompagnato P.Jozo in tutto il viaggio, ora ci prova a sintetizzare così la sua catechesi...


...La Regina della Pace, la beata Vergine Maria che appare a Medjugorje da 14 anni e 3 mesi, dice: Io vi ho scelti, ho bisogno di voi, voi siete importanti. Ho visto sulla carta geografica come la vostra terra è lontanissima da Medjugorje ma sento come i vostri cuori e la vostra fede sono vicini e nell’abbraccio della Madre e Regina della Pace. Pieno di gioia e di ringraziamento al Signore, vengo a testimoniarvi quello che ho visto e sentito perché la mia gioia sia anche la vostra... Visitando l’Australia e la Nuova Zelanda ho potuto vedere immense distese di terra senza una casa, senza un uomo: solo mucche e pecore, mentre in Europa e in altre parti del mondo l’uomo non ha lo spazio sufficiente per vivere perché milioni di persone sono concentrate in territori angusti. E l’uomo crede di porvi rimedio limitando le nascite, legalizzando l’aborto e l’eutanasia. In Cina, addirittura è obbligatorio abortire dopo il secondo figlio. Ho saputo che se verrà approvata la legge, l’Australia sarà il primo paese del mondo a praticare l’eutanasia su grande scala. Questa mentalità dice che ci siamo allontanati da Dio, che il nostro egoismo è grande, che il nostro amore è in crisi. La Madonna a Medjugorje da oltre 14 anni invita a convertirci, a cambiare mentalità. Ecco in che modo: con umiltà accetta i messaggi e mettili in pratica. Il Santo Rosario pregato col cuore ogni giorno e la Bibbia letta quotidianamente consentono il cambiamento e ti permettono di aprire il cuore a Gesù che dice: Sto alla porta e busso.

Il Santo Rosario e la Parola di Dio ti ottengono la grazia di entrare nel mistero dell’Eucaristia, per diventare pane spezzato per i fratelli. Ella ci invita ad innamorarci del SS.Sacramento, perciò non avere paura di spendere il tuo tempo davanti al Santissimo perché soltanto Gesù può rispondere alle tue domande esistenziali, chiarire i tuoi dubbi, liberare la tua vita da ogni schiavitù e donarti la pace e l’amore. La Madonna ha detto: Con la preghiera e il digiuno potete fermare anche le guerre. In questi anni ho ricevuto fax da ogni parte del mondo, da gruppi che pregano e adorano per la pace. Sono venuto a ringraziare tutti quelli fra di voi che hanno continuato a pregare per la pace nella mia terra. Sì, perché vi dico che il 5 agosto scorso, nel giorno del compleanno della Madonna, è accaduto un grande miracolo frutto della preghiera di milioni di pellegrini. Nella Krajina, 100mila soldati serbi si sono ritirati improvvisamente dalle zone occupate, lasciando tonnellate di armamenti, magazzini sotterranei di 10 piani, zeppi di armi e munizioni. Come mai si sono ritirati? Nessuno sa rispondere. Una paura non umana li ha fatti fuggire. E la Croazia è ritornata nei suoi territori! Non per l’ONU, né per l’America, né per la Nato, ma solo per la vostra preghiera! Vi ringrazio e vi chiedo di pregare ancora per la Bosnia-Erzegovina. Accettando e vivendo i messaggi della Madonna, non ci renderemo responsabili di altri orfani della guerra. I messaggi della Madonna sono il seme di una vita nuova e migliore; di una pace duratura su tutta la faccia della Terra.Vi ringrazio per la vostra risposta e per tutto quello che avete fatto e farete per i bambini orfani. Vi saluto e vi aspetto tutti a Medjugorje. 

domenica 28 aprile 2019

CONSACRAZIONE DEL MONDO ALLA DIVINA MISERICORDIA


LA PREGHIERA DI AFFIDAMENTO ALLA DIVINA MISERICORDIA DI SAN GIOVANNI PAOLO II

  Il 17 agosto 2002, a Cracovia, San Giovanni Paolo II affidò alla Divina Misericordia le sorti del mondo con questa bellissima preghiera


Dio, Padre misericordioso,
che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo,
e l’hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore,
Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo.

Chinati su di noi peccatori,
risana la nostra debolezza,
sconfiggi ogni male,
fa' che tutti gli abitanti della terra
sperimentino la tua misericordia,
affinché in Te, Dio Uno e Trino,
trovino sempre la fonte della speranza.

Eterno Padre,
per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio,
abbi misericordia di noi e del mondo intero!


Amen

Questa mattina a Medjugorje Mons. Giovanni D'Ercole ha presieduto la S. Messa in italiano -VIDEO

Domenica 28 aprile 2019
SANTA MESSA DEGLI ITALIANI A MEDJUGORJE PRIESEDUTA DAL NOSTRO VESCOVO MONS. GIOVANNI D'ERCOLE

VIDEO

FONTE: MEDJUGORJE MISERICIRDIA

sabato 27 aprile 2019

9° Giorno di Novena - Coroncina della Divina Misericordia

Da recitare alle ore 15.00

Portami oggi le anime tiepide e immergile nella profondità della mia Misericordia. Sono esse che più dolorosamente feriscono il mio Cuore, e la mia provò verso di loro nel Getsemani un'invincibile ripugnanza. Fu per causa loro che uscii in quelle parole: "Padre, allontana da me questo calice, se questa è la tua volontà!". Il ricorso alla mia Misericordia resta per loro l'ultima ancora di salvezza.
Gesù pietosissimo, che sei la stessa compassione, introduci le anime tiepide nella dimora del tuo Cuore misericordiosissimo. Fa' che si riscaldino al fuoco del tuo puro amore queste anime che sono simili a cadaveri e ti ispirano tanto ribrezzo. O Gesù pietosissimo, usa l'onnipotenza della tua Misericordia e attirale nelle fiamme più ardenti del tuo amore, donando loro un sacro zelo, perché Tu puoi tutto. Il fuoco e il ghiaccio mai non stanno insieme: quello si spegne, oppure questo fonde; sol la pietà del Ciel rende feconde le sterili creature senza speme.
Eterno Padre, getta uno sguardo di commiserazione sulle anime tiepide, che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Padre della Misericordia, ti supplichiamo per l'amarissima Passione di tuo Figlio e per la sua agonia di tre ore sulla Croce, permetti che anch'esse giungano a glorificare le profondità della tua Misericordia. Amen.


 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Domenica, 28 aprile in marcia da MEDJUGORJE a SURMANCI per la "FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA"

L' IMPORTANZA DELLA "FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA" DOMENICA DOPO PASQUA IN ALBIS, VOLUTA DA GESU' ATTRAVERSO SANTA FAUSTINA KOWALSKA E ISTITUITA DA PAPA GIOVANNI PAOLO II.
NELLA PARROCCHIA DI MEDJUGORJE DOPO LA SANTA MESSA,NEL PRIMO POMERIGGIO(MARCIA DA MEDJUGORJE A SURMANCI)CON GLI "APOSTOLI DELLA DIVINA MISERICORDIA CON MARIA REGINA DELLA PACE" DOVE E' SITUATA LA CHIESA,CON IL QUADRO MIRACOLOSO DI GESU' MISERICORDIOSO,E LE RELIQUIE DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA - SAN GIOVANNI PAOLO II.

Nella chiesa del piccolo villaggio di Šurmanci, località a pochi chilometri da Medjugorje, si trova un’icona miracolosa di Gesù Misericordioso. E qui la domenica dopo Pasqua, festa della Divina Misericordia si fa un suggestivo pellegrinaggio a piedi da Medjugorje per pregare il rosario e onorare Gesù con la preghiera della coroncina da lui insegnataci. In quel Santuario si venera questa icona che Nel 1990 si trovava nel Santuario della Divina Misericordia a Trento.
E’ là che è avvenuta la guarigione miracolosa di Ugo Festa.
Ugo Festa nasce nel 1951 e, da giovane, si ammala di sclerosi multipla. Si aggiungono poi a questa grave menomazione altre croci terribili: verso i trent’anni la distrofia muscolare e l’epilessia, poi un grave problema di deformazioni alla spina dorsale e crisi convulsive ogni giorno. E’ inchiodato a una sedia a rotelle. La sua situazione è così disperata che anche i medici gli confessano di non poter fare niente. Da qui, per questo destino tremendo, la sua ribellione a Dio. Ma Ugo intuisce che gli resta una sola cosa da fare: può solo pregare, gridare a Dio. Così il 28 aprile 1990 va in pellegrinaggio a Roma: lo presentano a Madre Teresa che in quei giorni è a Roma. Lei lo consola, lo accarezza. Gli propongono di andare a pregare al Santuario della Divina Misericordia, a Trento, ma lui dice di no. Una suora del gruppo però gli lascia cinque copie dell’immagine della Divina Misericordia e una medaglia con la stessa icona.
Così il giorno dopo, il 29 aprile, Ugo si fa portare all’udienza del Santo Padre, nell’Aula Nervi, con la medaglietta al collo e quell’immagine fra le braccia per farla benedire dal Papa, ma con qualche imbarazzo perché lui non è mai stato uno stinco di santo. Sulla scalinata di S. Pietro, Giovanni Paolo II passa proprio vicino a lui. Il Papa lo guarda, si ferma, benedice l’immagine e chiede a quell’uomo strano e sofferente: “come sta?”. Ugo a questo punto dà sfogo a tutta la sua disperazione, dice di sentirsi completamente sconfortato e di essere profondamente in crisi. In quel suo pianto c’è tutta la sua vita di dolore e la sua ribellione.
Il Papa lo ascolta, con tenerezza gli sorride e poi gli dice: “Ma come puoi essere in crisi se hai fra le tue braccia Gesù Misericordioso? Affida tutto te stesso a Lui e prega la mia sorella Faustina che interceda per te”.
Ugo è colpito dalle parole del Papa. Dentro di sé qualcosa è cambiato. Decide così di andare davvero al Santuario della Divina Misericordia, a Trento. Davanti a quell’immagine di Gesù, a grandezza naturale, prega per tre giorni. Il quarto accade qualcosa di inspiegabile e straordinario. Ugo nota d’improvviso che l’immagine è diventata viva e Gesù gli sta realmente tendendo le sue braccia; sente che tutto il suo corpo è attraversato da un calore molto forte. Si ritrova in piedi con le braccia protese verso il Signore e lo invoca con forza. Vede Gesù venire verso di lui, con quella veste bianca che ondeggia, come nella brezza. Ugo in una frazione di secondo pensa: “Mio Dio, ma è l’uomo di Galilea. E viene proprio verso di me!”. Non crede ai suoi occhi, dubita, teme di essere diventato pazzo, di sognare. A questo punto sente Gesù che pronuncia queste chiare parole: “Alzati e cammina!”. E così comincia a camminare. Di colpo tutte le gravi malattie che lo affliggevano sono sparite, sono state guarite. D’improvviso si trova fisicamente sano come mai era stato nella sua vita. In un istante è un altro uomo. Per sincerarsene corre fuori. E’ sconcertato, ma felice.
Il 19 agosto seguente Ugo Festa torna a San Pietro, all’udienza del papa. Viene portato ancora una volta da lui. Non più lacrime di dolore ma solo di gioia. Racconta a Giovanni Paolo II l’immensa grazia che ha ricevuto e lo ringrazia per avergli raccomandato, il 29 aprile precedente, di rivolgersi alla Divina Misericordia. Da questo momento comincia per lui una nuova esistenza.
Parte come infermiere volontario per aiutare Madre Teresa nelle sue missioni in India e Africa e dedica la sua vita all’assistenza dei più bisognosi, soprattutto extra-comunitari, fino al momento della sua morte avvenuta il 22 Maggio 2005.
Il miracolo ottenuto da Ugo Festa è negli atti del processo che ha portato Santa Faustina sugli altari e conferma il legame misterioso fra papa Wojtyla e la suora polacca.
Nel frattempo, su richiesta dell’arcivescovo di Spalato mons. Franic, l’icona viene spedita a Spalato in occasione di un’importante processione per la pace, con destinazione Medjugorje. Qui, dapprima, viene collocata nella Cappella dell’Adorazione e poi trasferita nella chiesa di Šurmanci dove si trova tutt’ora. In questa chiesa, oltre all’icona di Gesù Misericordioso, viene custodita anche una reliquia di S. Faustina.

venerdì 26 aprile 2019

8° Giorno di Novena -Coroncina della Divina Misericordia

Da recitare alle ore 15.00
Portami oggi le anime che si trovano nel carcere del Purgatorio e immergile nell'abisso della Misericordia, così che gli zampilli del mio Sangue le ristorino dalla loro arsura. Tutte queste anime sono da me immensamente amate. Esse soddisfano la mia giustizia. È in tuo potere portar loro sollievo: prendi dal tesoro della mia Chiesa tutte le indulgenze, e offrile per esse. Oh, se tu conoscessi il loro tormento, offriresti continuamente per loro l'elemosina dello spirito e pagheresti i debiti che esse hanno contratto con la mia giustizia!
Misericordiosissimo Gesù, che dicesti: "Voglio misericordia!..." ecco che io introduco nella dimora del tuo Cuore infinitamente pietoso, le anime del Purgatorio, le quali ti sono molto care e tuttavia devono soddisfare alla tua divina giustizia. Gli zampilli d'Acqua e Sangue, che scaturiscono dal tuo Cuore, spengano le vampe di quel fuoco, affinché anche lì sia glorificata la potenza della tua Misericordia. Del Purgatorio dal dolore atroce s'eleva un pianto e un supplice pregare: Gesù, lo puoi Tu solo consolare con l'Acqua e il Sangue che versasti in Croce.
Eterno Padre, volgi uno sguardo di Misericordia sulle anime che soffrono nel Purgatorio e che Gesù tiene rinchiuse nel pietosissimo suo Cuore. Per la dolorosa Passione di tuo Figlio Gesù e per tutta l'amarezza che inondò la sua anima santissima, ti supplichiamo di mostrarti misericordioso alle anime che si trovano sotto lo sguardo della tua giustizia e ti chiediamo di non mirarle se non attraverso le Piaghe di Gesù, tuo amatissimo Figlio, perché noi crediamo che la tua bontà e la tua Misericordia sono senza limiti. Amen.


 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

giovedì 25 aprile 2019

Messaggio del 25 aprile 2019 - Medjugorje


Messaggio dato alla veggente Marija

Cari figli! Questo è tempo di grazia, tempo di misericordia per ciascuno di voi. Figlioli, non permettete che il vento dell’odio e dell’inquietudine regni in voi e attorno a voi. Voi, figlioli, siete invitati ad essere amore e preghiera. Il diavolo vuole l’inquietudine e il disordine ma voi, figlioli, siate la gioia di Gesù Risorto il quale è morto e risorto per ciascuno di voi. Lui ha vinto la morte per donarvi la vita, la vita eterna. Perciò, figlioli, testimoniate e siate fieri di essere risorti in Lui. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Quella piccola Ostia, esposta, ha fatto sciogliere il mio cuore - Testimonianza su Medjugorje


Quella piccola Ostia, esposta, era in grado di compiere grandi cose.


 Testimonianza dell’esperienza a Medjugorje di Umberto Greco;

La mia conversione avvenne nell’Agosto del 2008, quando decisi di partire per la prima volta per Medjugorje. Tantissime erano le domande che mi affliggevano sull’esistenza di Dio e che da alcuni anni mi portavano ad allontanarmi dalla Chiesa: non andavo a Messa (le uniche volte erano per Natale, Pasqua e qualche funerale). Calunniavo l’istituzione della Chiesa, offendevo i preti e il papa, ma soprattutto bestemmiavo. Come il fumo, l’alcol o il gioco d’azzardo, la bestemmia può diventare un vizio. E per me, lo era.
Ero arrivato al punto di bestemmiare senza neanche rendermi conto di farlo; ormai era parte del mio linguaggio. Partii con parecchie curiosità, ma soprattutto con il grande desiderio scoprire chi era o cosa fosse la Verità per me; sentivo che non ne sarei rimasto deluso. Inizialmente il viaggio è stato un po’ pesante, con tutto l’autobus che pregava e cantava, e io che mi annoiavo perché volevo dormire o ascoltare la musica. Ma, nonostante tutto, cercavo il più possibile di conformarmi al gruppo e pregare con loro, anche se non sapevo neanche come si usasse un Rosario.
Arrivati a Medjugorje notai subito un’atmosfera diversa, un “qualcosa” che prima d’allora non avevo mai provato. È incredibile pensare che durante il viaggio uscivano dalla mia bocca solo parole, mentre ora cominciavo a pregare con il cuore. I giorni, durante il meraviglioso Festival dei giovani, passarono in fretta: la mattina tra canti, balli e testimonianze; e la sera tra Rosario, Messa e Adorazione Eucaristica. È proprio da quest’ultima che ho sentito veramente toccare il mio cuore. Quella piccola Ostia, esposta, era in grado di compiere grandi cose. Il mio cuore si scioglieva ogni volta che la guardavo. Ogni sguardo era come un raggio di sole che pian piano illuminava il mio cuore…
…Vi fu una mattina che, prima di andare sul monte Podbrdo, ci fermammo sotto la casa di Vicka. Ero riuscito ad intrufolarmi fra la gente e a mettermi di lato alla scala da dove Vicka parlava. Era vicinissima a me. Aveva qualcosa di non comune, difficile da spiegare. Aveva gli occhi così profondi, e un sorriso così splendente che non riuscivi a smettere di fissarla e a ridere anche tu senza capire il perché. Quando mi ha imposto le mani sulla testa, il mio cuore si è letteralmente aperto, sprigionavo gioia da tutte le parti. Il viso di Vicka era davvero l’espressione dell’amore che la Gospa ha per noi, suoi figli.
Quell’amore che avvertivo costantemente, ma che si incarnava ogni volta che partecipavi ad una apparizione. In quei momenti, davvero il paradiso era in mezzo a noi, ed è proprio in quei brevi minuti che comprendi l’eternità del Paradiso, e ti rendi conto che tutto è reale, le apparizioni sono reali, Dio è reale. Prima di partire e durante quei giorni, pensavo di aver bisogno, e quindi ottenere, un miracolo per poter credere totalmente. Ma non è stato così: non ho mai visto nessun segno straordinario a Medjugorje, e la cosa mi aveva reso molto deluso. Guardavo continuamente il cielo, il sole, la croce del Krizevac, ma niente: l’unica cosa che ottenevo era un bel dolore agli occhi subito dopo.
Ma poi, col tempo ho capito che nessun segno mi sarebbe servito per la mia conversione. Dio ha preferito agire direttamente nel mio cuore, come da tempo cercava di fare, mentre io gli avevo sempre chiuso le porte del mio cuore. Ma a Medjugorje ho cominciato ad ascoltare la sua voce che è Verità: “Chiunque è dalla Verità ascolta la mia voce”, dice Gesù. Un segno straordinario come dono di Dio, certamente rafforza la tua fede, ma se non apri il tuo cuore alla Verità, se non hai permesso a Dio ti parlarti, allora nessun miracolo straordinario potrà mai cambiarti. Una guarigione fisica non è nulla a confronto alla guarigione spirituale.
La conversione del cuore, questo è quello che vuole che vuole Dio, ed è proprio per questo che la Madonna appare da 30 anni, per richiamare tutta l’umanità a suo figlio Gesù, supplicandoci sempre con i suoi messaggi alla conversione del cuore. Questa è stata una mia piccola testimonianza del mio primo pellegrinaggio. Le altre volte che ho fatto ritorno a Medjugorje, ho avuto la conferma di tutto quello che ho sperimentato la prima volta, ma, soprattutto, ho capito tante cose che dopo il mio primo viaggio non avevo capito o accettato.
Medjugorje non è il punto di arrivo della nostra conversione, bensì il punto di partenza, l’inizio di tutto, perché la nostra conversione, nonostante tante difficoltà, la costruiamo qui, nella vita di tutti i giorni. Ringrazio la Mamma celeste che, prendendomi per le orecchie, mi ha portato fino a casa sua, a Medjugorje, dove mi ha presentato e offerto gratuitamente la Verità, cioè Gesù.
Fonte: http://www.lasacrafamiglia.it/

7° giorno di Novena alla Divina Misericordia- Coroncina

Da recitare alle ore 15.00
Portami oggi le anime che si trovano nel carcere del Purgatorio e immergile nell'abisso della Misericordia, così che gli zampilli del mio Sangue le ristorino dalla loro arsura. Tutte queste anime sono da me immensamente amate. Esse soddisfano la mia giustizia. È in tuo potere portar loro sollievo: prendi dal tesoro della mia Chiesa tutte le indulgenze, e offrile per esse. Oh, se tu conoscessi il loro tormento, offriresti continuamente per loro l'elemosina dello spirito e pagheresti i debiti che esse hanno contratto con la mia giustizia!
Misericordiosissimo Gesù, che dicesti: "Voglio misericordia!..." ecco che io introduco nella dimora del tuo Cuore infinitamente pietoso, le anime del Purgatorio, le quali ti sono molto care e tuttavia devono soddisfare alla tua divina giustizia. Gli zampilli d'Acqua e Sangue, che scaturiscono dal tuo Cuore, spengano le vampe di quel fuoco, affinché anche lì sia glorificata la potenza della tua Misericordia. Del Purgatorio dal dolore atroce s'eleva un pianto e un supplice pregare: Gesù, lo puoi Tu solo consolare con l'Acqua e il Sangue che versasti in Croce.
Eterno Padre, volgi uno sguardo di Misericordia sulle anime che soffrono nel Purgatorio e che Gesù tiene rinchiuse nel pietosissimo suo Cuore. Per la dolorosa Passione di tuo Figlio Gesù e per tutta l'amarezza che inondò la sua anima santissima, ti supplichiamo di mostrarti misericordioso alle anime che si trovano sotto lo sguardo della tua giustizia e ti chiediamo di non mirarle se non attraverso le Piaghe di Gesù, tuo amatissimo Figlio, perché noi crediamo che la tua bontà e la tua Misericordia sono senza limiti. Amen.


 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

mercoledì 24 aprile 2019

"Vi voglio raccontare un grande Miracolo di Medjugorje"- Testimonianza di Don Massimo

Testimonianza di conversione di Don Massimo al Festival dei Giovani di Medjugorje - 
04 agosto  2017
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6° Giorno di Novena alla Divina Misericordia - Coroncina

DA RECITARE ALLE ORE 15.00
Conduci oggi a me le anime miti e umili, come pure quelle dei bambini, e immergile nella mia Misericordia. Sono queste che maggiormente assomigliano al mio Cuore e mi confortarono nell'amaro tormento della mia agonia: vidi che in futuro avrebbero vegliato accanto ai miei altari come degli angeli terrestri. Su tali anime Io verso a torrenti le mie grazie. Solo esse sono capaci di riceverle e quindi posso donare ad esse tutta la mia confidenza.
Gesù misericordiosissimo, che dicesti "Imparate da me che sono mite ed umile di cuore", accogli nella dimora di questo tuo pietosissimo Cuore le anime umili e miti, unitamente a quelle dei bambini, che incantano l'intero paradiso, costituiscono la particolare compiacenza del Padre Celeste e lo deliziano spandendo davanti al suo trono il loro profumo come un mazzo di fiori, levando un perenne inno all'Amore e alla Misericordia. L'anima mite e umile di cuore respira già qui in terra il paradiso: profuma l'universo, e il dolce viso rallegra del divino suo Signore.
Padre Eterno, china lo sguardo della tua Misericordia sulle anime umili e miti, come pure su quelle dei bambini, che Gesù tiene racchiuse dentro al pietosissimo suo Cuore. Nessun'altra anima rassomiglia quanto esse al tuo Figliolo e il loro profumo si leva da terra per giungere al tuo trono. Padre di Misericordia e di ogni bontà, ti supplichiamo, per l'amore che Tu porti a tali anime e per la gioia che provi nel mirarle, benedici il mondo intero, affinché quanti siamo ora sulla terra, veniamo a cantare eternamente le lodi della tua Misericordia. Amen.
 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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martedì 23 aprile 2019

Anche Zia Peppina a Medjugorje ha visto il Miracolo del Sole - Testimonianza in dialetto cilentano

Zia Giuseppina, anziana della provincia di Salerno, racconta il Miracolo del Sole durante un pellegrinaggio a Medjugorje - 2013
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5° Giorno di Novena alla Divina Misericordia- CORONCINA

Da recitare alle  ore 15.00

Portami oggi le anime dei fratelli separati, immergendole nell'oceano della mia Misericordia; nell'amara mia Passione, essi mi laceravano il Corpo e il Cuore, cioè la mia Chiesa. Allorché faranno ritorno alla sua unità, si rimargineranno le mie ferite e avrò sollievo nella mia Passione.
Misericordiosissimo Gesù, che sei la bontà stessa e non rifiuti mai la tua luce a chi la chiede, accogli nella dimora del pietosissimo tuo Cuore le anime dei nostri fratelli separati, attirandoli con il tuo splendore all'unità della Chiesa, e non permettere che ne escano mai più, e adorino anch'essi la generosità della tua Misericordia. La tua Misericordia, che riveste di autorità la Chiesa col suo raggio, salvi coloro che ti fanno oltraggio strappando l'inconsutile tua veste.
 Eterno Padre, guarda con l'occhio della tua Misericordia le anime dei nostri fratelli separati, soprattutto di coloro che hanno dissipato i tuoi beni e abusato della tua grazia, mantenendosi nei propri errori. Sono racchiusi anch'essi nel Cuore misericordiosissimo di Gesù: non badare ai loro errori, ma piuttosto all'amore di tuo Figlio e ai dolori della sua Passione che Egli accettò per loro e fa' che anch'essi cantino le lodi dell'infinita tua Misericordia. Amen.

Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.


Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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lunedì 22 aprile 2019

Don Luigi Maria Epicoco a Medjugorje: "Gesù ha bisogno di amici e non di servitori"

Don Luigi Maria Epicoco a Medjugorje - 2012
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Nel giorno di Pasqua! La Resurrezione! Ringrazio la Madonna

Pasqua 2011 a Medjugorie

Luis a Medjugorie per la dodicesima volta!


PREMESSA (introduzione)

Il periodo terribile della mia vita è iniziato nella seconda metà del 1999 con i problemi con la mia ex fidanzata a cui è seguito il disastro con la mia salute fisica mentale e spirituale. Questo periodo si è concluso alla fine del 2003, l’11 novembre 2003, con la morte terrena  e nascita in Cielo di mio padre. Quella sera sopra di me si è “aperto il Cielo” e sono stato investito da numerose e notevoli grazie: mi si è manifestata l’esistenza e la presenza di Dio.
Qualche mese dopo è entrata in azione, nella mia vita, la Madonna. E’ stata introdotta da una giovane logopedista tirocinante conosciuta in ospedale a Treviso, che mi ha parlato delle apparizioni della Madonna a Medjugorie, e assieme a lei ci ero stato per la prima volta per il Capodanno 2005.
Quel primo pellegrinaggio era stato brutto e difficile per me: io ero andato per tre motivi: il primo era la guarigione miracolosa che ritenevo quasi scontata e dovuta; il secondo era stare in compagnia di questa nuova amica; il terzo era farmi un viaggio all’estero perché era da oltre tre anni che non viaggiavo più.
La guarigione non era arrivata e durante il pellegrinaggio la delusione aumentava sempre più, durante il viaggio di ritorno la delusione era molto forte, ma anche il sentimento di non voler essere arrabbiato con la Madonna, di non volerle dire “traditrice”. Sentivo che il Nemico si stava scatenando approfittando del momento difficile, ma io VOLEVO stare con Lei e per questo, ritirato nel mio seggiolino in pullman, avevo pregato un Rosario chiedendo aiuto.
Finito il Rosario, la mia amica mi comunicava che: “adesso iniziano il Rosario, lo dicono per te!”.
“Per me? Come mai?”
“Lo hanno chiesto quelle due bambine lì!”
A quel punto mi è passata tutta la tristezza e la delusione, ho sentito l’amore di Maria e avrei voluto andare dall’autista a dirgli di girare il pullman e tornare indietro immediatamente perché volevo rifare il pellegrinaggio come si deve!
In seguito sono tornato a Medjugorie due volte l’anno: l’appuntamento fisso era il Capodanno e poi il pellegrinaggio estivo: 2005 Festival dei Giovani, 2006 venticinquesimo anniversario delle apparizioni; 2007 in bicicletta con un gruppo di trenta pazzi partendo da uno sperduto paesino in provincia di Venezia; 2008 il primo pellegrinaggio con la mia grande amica Claudia; 2009 Festival dei Giovani assieme a Claudia – bellissimo!.
In mezzo, sono stato quattro volte a Lourdes, mai per averlo desiderato io, ma sempre su invito o proposta di altri.
Alcuni pellegrinaggi sono stati molto belli ed emozionanti, altri un po’ meno, altri disastrosi. Ma sempre, al ritorno, ho avuto benefici. Da ricordare alcuni episodi nei vari pellegrinaggi: l’abbraccio con i due baci della veggente Vicka; la benedizione con Padre Jozo in persona che mi aveva segnato la fronte con un dito; lo sconosciuto che sulla collina delle apparizioni mi ha regalato un rosario; la compagna di pellegrinaggio, allora sconosciuta, che si è data da fare per permettermi di salire sul Krizevac quando ormai mi ero rassegnato perché non c’era nessuno disponibile ad aiutarmi. (“Ho sentito nel cuore che la Madonna voleva vederti lassù” questa la sua spiegazione al suo gesto).
I miei pellegrinaggi bi-annuali si sono interrotti tristemente alla fine del 2009 quando è iniziato un altro periodo terribile della mia vita: il 20 ottobre 2009 sono stato sottoposto a un terzo intervento chirurgico alla testa. In seguito, dopo qualche mese, è peggiorata molto la vista. Questo e altri problemi conseguenti all’intervento mi hanno tenuto tutto l’inverno in casa, uscivo solo per andare dall’oculista, e in palestra dove mi ero iscritto “d’urgenza” perché mi stavo indebolendo molto e ormai non camminavo più.
Ero molto triste a Capodanno per non essere andato a Medjugorie come negli anni precedenti. A Natale non ero andato neanche alla S. Messa. Neppure a Pasqua ci ero andato e mi era dispiaciuto molto, avrei voluto almeno fare La S. Comunione. E’ stato un periodo tremendo anche perché non ne vedevo la fine, credevo che sarei rimasto per sempre così, impossibilitato a fare tutto e a viaggiare e a tornare a Medjugorie, che era sempre nei miei pensieri.
Il giorno dopo Pasqua, lunedì dell’Angelo, siamo andati a trovare un zia di mia mamma in un convento (è una suora in pensione). Lì io speravo di trovare un sacerdote per fare la Comunione. Invece è successo che, senza che io chiedessi nulla, la zia suora mi aveva chiesto se volessi fare la Comunione.
Certo che si!!
Me l’aveva data lei stessa, poi mi aveva fatto ripetere queste parole: “Caro Gesù, grazie per essere venuto nel mio cuore, ti voglio tanto bene e ti offro le mie sofferenze per quelli che non ti vogliono bene”.
Circa come l’angelo di Fatima, questo avevo pensato in quel momento, questo è quello che Dio chiede a  me. Sull’esempio di Maria ho risposto “eccomi …”.
In seguito la mia situazione ha iniziato a migliorare un po’ fisicamente,  moltissimo interiormente e nella vita nelle relazioni sociali. Riprendevo poco a poco a vivere. Ho iniziato a uscire, ad andare al mare con la famiglia e in luoghi di preghiera e al mare con Claudia.
A fine novembre sono tornato a Medjugorie, anche se non ero pronto fisicamente: vedevo molto male e mi aspettavo che ci sarei rimasto malissimo nel non riuscire a vedere quei luoghi, la chiesa, la statua della Madonna. In più avevamo già deciso che non sarei salito sulla collina delle apparizioni e tanto meno sul Krizevac: erano troppo fuori dalla mia portata, avrebbero dovuto portarmi in braccio o con l’elicottero (meglio con l’elicottero).
Ma io volevo andare per dare un segnale alla Madonna, per dirle: “E’ dura ma VOGLIO stare con Te, solo con Te posso farcela”.
Sono andato, come previsto è stato molto brutto e anche peggio per problemi non previsti, ma sono stato contento di esserci andato, di averle dato quel segnale e dentro di me avevo preso un impegno che era anche una promessa: la prossima volta salirò almeno sulla Collina delle Apparizioni. DEVO farcela!
Il pellegrinaggio è andato male ma al ritorno a casa ho avuto i soliti benefici: più forte nello spirito, ottimista, sereno, fiducioso, consapevole di avere Gesù e Maria sempre al mio fianco che fanno il tifo per me.
Durante l’inverno mi sono allenato molto per migliorare la forza e la stabilità, l’equilibrio. La vista è un po’ migliorata con la terapia che sto facendo.
Sono stato tre mesi in soggiorno in una comunità alloggio per disabili, lì il mio passatempo preferito era fare ginnastica, due volte al giorno.
Un giorno l’amica Claudia mi aveva fatto vedere il programma di un pellegrinaggio a Medjugorie per fine aprile, e avevamo deciso di andare. In contemporanea io, in comunità, avevo chiesto la collaborazione della bella fisioterapista per migliorare il mio equilibrio. Questa decisione non era collegata al previsto viaggio a Medjugorie: già prima di entrare in comunità avevo chiesto se c’era un fisioterapista, perché avevo pensato di avvalermi della sua collaborazione per i miei esercizi.
Poi avevo rinunciato perché la vedevo sempre di corsa e molto impegnata e non volevo caricarla con altro lavoro, mi sarei accontentato di qualche “dritta” durante i brevissimi incontri casuali in corridoio.
Poi però è successo che lei è molto bella e io volevo fare conoscenza e amicizia, ma era sempre di corsa non c’era modo di fermarla neanche per avere semplici consigli per gli esercizi. Quindi avevo deciso di chiedere ufficialmente la sua collaborazione per i miei esercizi, con le due motivazioni a pari merito di migliorare e di conoscerla un po’ e parlaci assieme.
L’amicizia non so come continuerà anzi non so se continuerà. Per quanto riguarda il mio miglioramento, invece, ho fatto tombola!! Al punto che sospetto che ci sia lo zampino della Madonna.
Non ci siamo visti molto, ma mi ha dato pochi, determinanti consigli e indicazioni che ho applicato con notevoli benefici.
Sono tornato a casa due settimane prima di partire per Medjugorie, qui ho potuto lavorare meglio con più attrezzatura, e in pochi giorni ho avuto miglioramenti che mi hanno stupito davvero, l’avevo detto anche a Claudia: “sono migliorato tanto! Sulla Collina, se mi aiuteranno (come sempre) ce la farò di sicuro e anche forse sul Krizevac.”.


 

PASQUA 2011 A MEDJUGORIE


In origine avevamo deciso di andare con un nuovo gruppo, ma al momento dell’iscrizione ci avevano comunicato che non c’era più posto, allora ci eravamo dirottati sulla solita organizzazione. Le date cambiavano di poco, l’altro gruppo partiva il lunedì dopo Pasqua e tornava il venerdì; noi siamo partiti sabato prima di Pasqua (23 Aprile) e rientrati martedì 26 aprile.

Partenza ore 5.00 da Arcade con pullman GT, io e mio fratello ci troviamo con Claudia a Montebelluna alle 4.20, e da lì andiamo assieme ad Arcade.
Ho molti pensieri e qualche preoccupazione, la determinazione nel voler salire almeno sulla Collina delle apparizioni e la consapevolezza di potercela fare; il ricordo dell’ultimo disastroso pellegrinaggio e il timore che possa andare male anche questo (ma sono pronto: so che ci vedo male, però l’altra volta vedevo peggio, quindi spero di riuscire a vedere qualcosa: la chiesa, la statua, riuscire a orientarmi).
Ricorre frequente nei miei pensieri il paragone fra la Pasqua precedente – neanche a messa – e questa che stava per arrivare – a Medjugorie! Ringraziavo già la Madonna.
Mi preoccupava anche la breve durata di questo pellegrinaggio: di solito il primo giorno non va mai bene per la stanchezza del viaggio. Di solito entro nel clima del pellegrinaggio solo il secondo giorno. Allora stavolta mi sono preso avanti, e già in pullman ho pregato molto: rosario, coroncina alla Divina Misericordia, preghiera del giorno della Novena alla Divina Misericordia; e ho parlato molto con la Madonna raccontandole le mie preoccupazioni e i miei desideri, primo fra tutti salire da Lei sulla Collina delle Apparizioni.
Durante il viaggio Claudia mi ha dato una notizia - scoop delle sue ….: “C’è una ragazza che va bene per tuo fratello Claudio”.
-“è carina?”
-“non lo so non l’ho ancora valutata”
-“beh, se è carina e Claudio non la vuole, me la prederò io …”
-“parla piano che ti sente, è seduta qui davanti” (davanti a Claudio che era seduto davanti a noi).
Allora, sapendo come vanno a volte le cose con la Madonna, e ipotizzando che non fosse casuale che ci trovassimo vicini di posto in pullman, ho risposto: “sta a vedere che sarà lei la tua compagna di stanza”.
Arriviamo a Medjugorie e ci restiamo un po’ male: non saremo nel solito albergo di fronte alla chiesa, ma un po’ fuori. Ci sarà da camminare un po’ per arrivare al santuario, dall’albergo. Questo mi rovinava un po’ i piani, ma ho voluto avere fiducia nella Madonna.
Scaricarti i bagagli e sistemati nelle camere, ci siamo poi ritrovati fuori, e Claudia mi dice: “Ti presento Nada”
Vedo la giovane ragazza e dico a Claudia “è la tua compagna di stanza?”
-“si”
-“allora, era lei la ragazza seduta davanti a noi?”
-“si”
Me l’aspettavo, mi era già accaduto un episodio vagamente simile in un precedente pellegrinaggio a Medjugorie. Poi noi quattro siamo sempre stati assieme: durante le varie funzioni del pellegrinaggio, a tavola, in pullman, nelle camminate di andata e ritorno albergo – santuario. Da un lato mi tenevo a Claudio e dall’altro a Claudia o Nada che si alternavano, una all’andata e l’altra al ritorno. Così l’albergo lontano è stato occasione per camminare un po’ e fare conoscenza reciproca. Abbiamo fatto un bel gruppo ben affiatato ed è stato un elemento fondamentale per l’ottima riuscita di questo pellegrinaggio.

Con Claudia e Nada di fronte alla chiesa di Medjugorie

La mia vista: andava un po’ meglio dell’altra volta! Vedevo la chiesa, non perdevo l’orientamento, e arrivati alla statua di fronte alla chiesa, mi ero sganciato dalla persona che mi stava aiutando e guidando, ed ero andato da solo a inginocchiarmi di fronte alla statua, come avevo desiderato fare nelle settimane precedenti, quando pensavo a come sarebbe andato questo pellegrinaggio. Ho ringraziato per tutto, perché stavo bene dentro, per essere lì, per vederci un po’ meglio, per gli ottimi tre compagni

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SUL PODBRDO

La Collina delle apparizioni


L’inizio della Collina delle Apparizioni, il Podbrdo

E arriva il momento più atteso e desiderato e temuto: si va sul Podbrdo, la collina delle apparizioni.
Mi sono vestito da battaglia, scarpe adatte, jeans leggeri, maglietta della Madonna che avevo comprato a Medjugorie durante uno dei miei primi pellegrinaggi, fascetta in testa per il sudore, occhiali di protezione per gli occhi. E soprattutto, l’arma più potente, il segnale per la  Madonna: ho tirato fuori il rosario che tengo sempre al collo. L’ho messo in vista per la Madonna così mi vede e mi aiuta.
La volta precedente mi ero fermato all’inizio, alla Croce Blu. Non ero in grado di salire fino in cima. Stavolta VOLEVO salire, mi ero allenato per tre mesi pensando a questo.
Qualche settimana prima della partenza, Claudia mi aveva fatto sapere che sarebbe venuto (casualmente, non si erano messi d’accordo) anche suo fratello con moglie e figli. Avevo allora pensato di farmi aiutare da lui e da mio fratello. Servono, infatti, uomini robusti che mi tengano su quella pietraia impraticabile. Invece poi mio fratello ha trovato un altro, Armido, e mi hanno aiutato loro due.Il fratello di Claudia è sempre stato dietro di me pronto a intervenire: ogni tanto lo sentivo che mi spingeva o raddrizzava quando perdevo l’equilibrio lateralmente (nonostante i due che mi tenevano) o quando lo perdevo all’indietro o c’era da salire su una pietra alta (pendenza più pietra).
Già prima di iniziare la salita ho ringraziato la Madonna, perché come speravo il clima era ideale, non faceva caldo e neanche freddo; anche la luce era ideale, non c’era sole abbagliante, era un po’ nuvoloso con luce perfette: potevo usare gli occhiali chiari e non mettere il cappellino per proteggere gli occhi dal sole. La sorpresa che non mi aspettavo proprio è stata che vedevo i sassi a sufficienza per mettere i piedi nei posti giusti, per alzare il passo per salire sulle pietre alte. Mi aveva molto preoccupato il pensiero di non riuscire a vedere tutto questo, mi aspettavo di vedere “niente” del suolo.
Durante la salita ho ripensato all’ultimo periodo terribile della mia vita (da ottobre 2009 in poi), alle fatiche, alle paure, alle conquiste. Ho pensato alla Pasqua precedente quando non ero neanche riuscito ad andare a Messa, ai due Capodanno precedenti quando non ero potuto andare a Medjugorie come da tradizione da un po’ di anni. All’allenamento invernale, alla fisioterapista e ai suoi consigli vincenti, all’istruttore della palestra che lo scorso anno mi ha tanto aiutato nel recupero fisico. E alla Madonna che sapevo che è sempre stata al mio fianco e ha mandato i suoi angeli della terra ad aiutarmi (l’istruttore, la fisioterapista, altre persone che non nomino altrimenti non finisco più di scrivere), e sapevo che mi stava aspettando lassù sul luogo della Sua prima apparizione a Medjugorie.
Mi sentivo molta forza sulle gambe, il cuore batteva potente (per lo sforzo), e sentivo la stabilità e quando sentivo il flusso di informazioni arrivare dai piedi e la risposta corretta, la forza giusta, inevitabilmente il pensiero mi andava agli esercizi di fisioterapia fatti durante l’inverno, e alla fisioterapista: lei quando la ringraziavo perché sentivo i miglioramenti, sosteneva che non ha fatto nulla e che sono io una Forza della Natura. Ma non è vero: da quando mi ha dato i consigli su come lavorare, lavoro in modo completamente diverso da prima, e i risultati sono arrivati velocemente.
Più volte pensavo: lo scorso anno non ero neanche in grado di andare a Messa ed ero dispiaciuto per non esserci andato a Natale e a Pasqua. E guarda adesso dove sono e cosa sto facendo!! E soprattutto: nel giorno di Pasqua! La Resurrezione! Ringraziavo la Madonna tanto, ma tanto! Perché alle volte sembra che sia qui al mio fianco che mi ascolta e provvede subito a mettere a posto le cose.
Avevo chiesto a Claudio: “Quando vedi la statua in lontananza, fermati e falle una foto, grazie”. L’ha fatta.

Arrivati su, Claudio mi ha riferito: “hanno detto che abbiamo venti minuti per stare qui e pregare. Dove ti vuoi mettere?”.
La mia risposta è stata istintiva e immediata: “Dalla Madonna!”.
Mi hanno accompagnato sotto la statua. Inciampavo continuamente sui sassi, anche se il tratto non era particolarmente difficile. Era pieno di gente seduta o inginocchiata sulle pietre.
Io non riuscivo a vederla e non vedevo la ringhiera, l’ho cercata a tastoni, l’ho trovata, mi sono aggrappato alla ringhiera e inginocchiato di fronte alla statua della Madonna (come faccio sempre) e mentre mi inginocchiavo ho detto alla Madonna: “Hai visto? Ce l’abbiamo fatta! Sono qui. Grazie.”.
E ho iniziato a piangere senza poter smettere, non mi era mai successo questo! In quel momento forse piangevo per la conquista ottenuta con tanto desiderio ed analoga fatica e impegno. Pensavo al gran lavoro svolto per ottenere questo obiettivo.
Ma non è sufficiente a spiegare il motivo di quel pianto: allora avrei dovuto piangere anche quando ero arrivato a Medjugorie in bicicletta con un gruppo di trenta ciclisti pazzi partiti da uno sperduto paese in provincia di Venezia. Quella volta appena vista la chiesa di Medjugorie, dopo sette giorni e quasi 900 Km di bicicletta, avevo solo esultato alzando un braccio mentre pedalavo, nessun accenno al pianto.
C’era molto altro nei miei pensieri, che ancora adesso non riesco a esprimere. Penso che si possa riassumere nelle parole della Regina della Pace di Medjugorie: “Cari figli, se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia”.
Dopo qualche minuto ho smesso di piangere e ho sperimentato una gran pace e calma, stavo proprio bene. Pensavo anche all’amica Olimpia, unica donna ciclista di quella folle spedizione: prima di partire per questo pellegrinaggio avevo riletto la sua testimonianza del ciclo pellegrinaggio. A un certo punto scrive tante belle cose su di me, e descrive quel che le era accaduto sul Podbrdo, le sue lacrime, le mie parole. Rileggere quel racconto mi aveva dato una gran forza interiore in più per riuscire a salire e arrivare ai piedi della Madonna. Poi il mio pianto mi ha fatto ricordare il suo, e ci ho pensato anche mentre piangevo.

Sul luogo della prima apparizione, poco dopo l’episodio del pianto. Con la Madonna.

Durante la salita, ogni tanto estraevo dal marsupio un piccolo panno per asciugare il sudore. Una volta, mentre l’estraevo, ne è uscito un secondo panno. Ho pensato: “Che sbadato, ne avevo presi due quando ne bastava uno” (a casa, prima della partenza). E ho aggiunto: “Ah, ho capito! Il secondo panno lo userò domani sul Krizevac!”.



LA VIA CRUCIS SUL KRIZEVAC



Fermo e meditabondo durante la Via Crucis sul Krizevac

Mi hanno aiutato le tre persone del giorno precedente. Il Krizevac è più difficile del Podbrdo, però stranamente io fatico meno sul Krizevac, nonostante sia più ripido, lungo e accidentato. Fin dalla prima volta l’ho sempre ritenuto un monte “magico”, con la Madonna presente e attiva, e ho imputato il mio faticare meno alla sua presenza e al suo aiuto.
Per me la via Crucis sul Krizevac ha un sapore speciale, perché è molto faticosa e sperimento su di me la Passione di Cristo, ci sono analogie fra la sua Via Dolorosa, le stazioni della Via Crucis, e le mie vicende. Con la differenza sostanziale che nessuno mi vuol fare del male, anzi al contrario, e che arrivato in cima al Krizevac, nessuno mi vorrà crocifiggere!
A volte sono capitati alcuni episodi che mi hanno fatto vivere un po’ in prima persona la via Crucis, altre cose invece sono una costante di ogni volta che salgo.
Prima stazione: Gesù è condannato a morte. Questo mi fa’ andare il pensiero a quando avevo circa 17 anni e mi era stata diagnosticata la malattia. Una notizia devastante che mi aveva fatto crollare tutto addosso. Quella era stata la mia condanna a morte.
Seconda stazione: Gesù è caricato della Croce. Questo mi fa’ andare il pensiero a quando avevo 27 anni e la malattia si è manifestata colpendo molto duro e rovesciando la mia vita. Lì sono stato caricato della mia croce.
Terza stazione: Gesù cade per la prima volta. Si, anch’io sono caduto subito dopo che mi è arrivata la croce. E anche sul Krizevac, una volta, sono caduto pochi passi dopo la partenza: a causa di un sasso sul quale sono inciampato, e di un mio aiutante che invece di guardare me stava a guardare quella che poi è diventata sua moglie.
Quarta stazione: Gesù incontra sua madre. Questa si! Qua ci siamo proprio: dopo la prima grande caduta ho trovato la Madonna ed è stato l’incontro della mia vita!
Quinta stazione: Il Cireneo aiuta Gesù a portare la croce. Anche qui ci siamo ma con una differenza importante: Simone era stato costretto dai soldati ad aiutare Gesù, io ho tanti aiutanti che lo fanno spontaneamente. Pochi, molto pochi, lo fanno per dovere (per lavoro). E spesso anche quelli che lo fanno per lavoro, ci mettono il cuore (in questo caso penso all’istruttore della palestra, Andrea,  alla fisioterapista, Alice, all’oculista di Conegliano dott. Romano).
Sesta stazione: Veronica asciuga il volto di Gesù: una volta mi è successo! Stavo salendo sul Krizevac e faceva caldo. Mi si è avvicinata una donna, ha preso un fazzoletto, e mi ha asciugato il sudore del viso. “Come la Veronica!” avevo pensato quella volta.
Settima stazione: Gesù cade per la seconda volta. Non serve commentare. Dico solo che non mi devo vergognare se qualche volta cado sotto il peso della mia croce. Se è caduto Gesù, cosa vuoi che pretendo di non cadere mai io?
Ottava stazione: Gesù parla alle donne che lo seguono. Qui mi viene in mente una battuta, lasciamo perdere va’! Poi, dopo la terza caduta della successiva stazione, la “mia” via crucis si separa dalla Via Crucis: nessuno mi spoglia, pianta chiodi eccetera.
Ecco, durante la Via Crucis sul Krizevac io medito tutte queste cose. Stavolta pensavo anche ad altro, fra cui l’incarico che ho ricevuto di offrire le mie sofferenze per quelli che non vogliono bene a Gesù (e aggiungo “per quelli che ancora non hanno conosciuto l’amore di Dio”). Incarico ricevuto un anno prima esattamente nello stesso giorno del lunedì dopo Pasqua!
Così arrivato in cima, ho “depositato” ai piedi della croce le mie croci, offrendole secondo l’incarico che ho ricevuto. Avevo anche altre cose importanti da “fare” lassù, non le posso raccontare, dico solo che sono importanti e hanno dato un significato ancora più speciale a questa Via Crucis sul Krizevac e a questo mio pellegrinaggio.

Sotto alla grande croce del Krizevac

 Non ho avuto nessun desiderio di piangere, stavo bene e basta. Eppure il Krizevac è più difficile della Collina delle Apparizioni, era un mio obiettivo “facoltativo e qualificante” ma comunque molo, molto importante se l’avessi raggiunto! In pratica sono riuscito a fare tutto e anche di più, con l’aiuto di Maria e dei suoi angeli della terra.
Ero preoccupato per la discesa: è più difficile e faticosa della salita anche perché non vedo dove metto i piedi, se c’è una buca ci finisco dentro; non ci sono le pause delle stazioni, ma si scende tutto d’un fiato, (fiatone). Di solito si assiste a un cambio di aiutanti: lungo la discesa si danno più volte il cambio fra loro, e io penso ogni volta: “che bravi, peccato solo che nessuno dia il cambio a me che sono stremato pieno di botte e con le caviglie dolenti per le quasi distorsioni provocate dai piedi appoggiati male e violentemente, assetato e con le braccia dolenti”. Ero preoccupato perché c’erano solo loro tre ad aiutarmi, e l’avevo confidato anche alla Madonna.
Ad un certo punto, verso metà discesa, uno sconosciuto che stava salendo assieme a un suo amico, ci ha visti e si è offerto di dare il cambio a uno dei due che mi stavano aiutando, ed è tornato giù assieme a noi! Poi è ripartito assieme al suo amico che ci aveva seguiti.
Un angelo! E’ la seconda volta che mi succede una cosa vagamente simile sul Krizevac. E’ magico! Magico al punto che a pochi passi dalla fine mi si è incastrato un piede fra due pietre, e per qualche secondo ero rimasto incastrato. Gli avevo detto (al Krizevac) “si ho capito che mi vuoi bene, ma lasciami andare. Tornerò dai!” E mi ha lasciato.
Dimenticavo di dire che anche in questo caso il clima e la luce erano perfetti per me e per i miei occhi, in più lungo la via c’erano buoni profumi di piante e fiori che ho notato bene e ogni volta che li sentivo li associavo alla primavera ma avevo anche commentato fra me e me: “ma quanto si sono profumate le donne, oggi?”.
Comunque è stato bello ed è la prima volta che faccio la via Crucis sul Krizevac con i profumi della primavera. Bello.
Il pellegrinaggio è andato benissimo, solo una cosa mi dispiaceva: che una persona a cui tengo non mi dava segnali di vita. Invece la sera dell’ultimo giorno mi è arrivato un suo messaggio molto bello, come si dice, la ciliegina sulla torta!
Il racconto finisce qui anche se non è tutto qui. Alcune cose non le posso raccontare, sono però importanti e hanno contribuito alla perfetta riuscita del mio pellegrinaggio e tutto l’insieme mi rende evidente che tutto è stato orchestrato dalla Madonna e che tutto si è sviluppato senza intoppi secondo il suo Piano (non sempre, in precedenza, è andato tutto liscio).
Concludo con il messaggio del 25 aprile 2011 (secondo giorno di permanenza a Medjugorie):
Cari figli, come la natura dà i colori più belli dell'anno, così anch'io vi invito a testimoniare con la vostra vita e ad aiutare gli altri ad avvicinarsi al mio Cuore Immacolato perché la fiamma dell'amore verso l'Altissimo germogli nei loro cuori. Io sono con voi e prego incessantemente per voi perché la vostra vita sia il riflesso del paradiso qui sulla terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Fonte:https://digilander.libero.it/luis.montano/start/Medjugorie/Pasqua_2011_Medjugorie.htm