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martedì 16 giugno 2020

COVID-19. Aggiornamento: Frontiere Bosnia Erzegovina

COVID-19. Aggiornamento: Le Autorità della Bosnia Erzegovina hanno decretato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale con l’introduzione di misure restrittive.
Per quanto riguarda gli ingressi nel Paese, il Consiglio dei Ministri della Bosnia Erzegovina ha dato istruzione alla Polizia di Frontiera di sospendere l’ingresso a tutti i cittadini stranieri provenienti dalle zone di maggiore diffusione del virus Covid-19, tra cui anche l’Italia (L’elenco completo comprende: la Provincia di Wuhan in Cina, la Corea del Sud, il Giappone, l’Italia, l’Iran, la Francia, la Romania, la Germania, l’Austria, la Spagna, la Svizzera ed il Belgio). Il divieto di ingresso di cui sopra non si applica a: operatori sanitari che si recano nel Paese nell’ambito della loro attività professionale; individui che necessitano di trattamenti sanitari urgenti; lavoratori trans-frontalieri; servizi e squadre di protezione civile; personale militare dei Paesi membri della NATO e di altri Paesi che partecipano al programma “Partnership for Peace” così come quello appartenente allo staff dei Quartier Generali della NATO e di EUFOR in Bosnia Erzegovina; stranieri con permesso di soggiorno; autisti ed accompagnatori nell’ambito di viaggi per trasporto salme; membri degli equipaggi di treni e navi merci internazionali; funzionari pubblici e membri delle delegazioni ufficiali il cui arrivo e la cui partenza siano stati preventivamente notificati alla Polizia di Frontiera della Bosnia Erzegovina per canali diplomatici ovvero attraverso il Cerimoniale / Protocollo dell‘Istituzione pubblica pertinente; stranieri in transito che viaggiano per raggiungere il luogo di residenza abituale, senza fermarsi sul territorio della Bosnia Erzegovina; stranieri in possesso di un permesso speciale di ingresso, permanenza e/o transito rilasciato dal Consiglio dei Ministri della Bosnia Erzegovina; personale delle Ambasciate, dei Consolati e delle Organizzazioni Internazionali qui accreditato ai sensi delle Convenzioni di Vienna; autisti per trasporto merci su strada, a patto che seguano determinate cautele mediche e non si trattengano sul territorio della Bosnia Erzegovina per oltre 12 ore (non importa se per transito o consegna all’interno).
A partire dal 21 maggio l’ingresso nel Paese è consentito anche ai cittadini stranieri che viaggiano per motivi di lavoro e di affari, previa presentazione di un certificato attestante la negatività al test da COVID-19 non più vecchio di 48 ore e di una lettera d’invito di una società bosniaca.
I cittadini stranieri (inclusi gli autisti per trasporto merci) possono entrare nel territorio della Bosnia Erzegovina unicamente con un passaporto in corso di validità, fino a quando le restrizioni all’ingresso non saranno eliminate  (non sono più accettati altri documenti di riconoscimento). Si raccomanda in ogni caso di verificare che i Paesi confinanti non abbiano adottato misure restrittive per l’attraversamento delle proprie frontiere.
Ripreso a partire dal 1° giugno il traffico aereo, ma con scarsa disponibilità di voli passeggeri. Prevedibile aumento con la riapertura delle frontiere, forse a partire da luglio.


Fonte: http://www.viaggiaresicuri.it/country/BIH

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