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mercoledì 4 dicembre 2019

Oggi si festeggia Santa Barbara - Preghiera


«Santa Barbara» -  «rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c'è alcuna via di scampo. È patrona dei Vigili del fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa». Nata a Nicomedia nel 273, la giovane Barbara si trasferisce con la famiglia nell'attuale provincia di Rieti. La sua conversione al cristianesimo le costa l'arresto e un processo, al culmine del quale viene uccisa dal padre, Dioscoro, che trova a sua volta la morte subito dopo, colpito da un fulmine. 

 

Preghiera a Santa Barbara

Illustre Vergine e Martire Santa Barbara,
Padrona ed avvocata nostra,
prescelta dai nostri padri per la custodia di questa devota terra,
deh! Gradite il culto che abbiamo per voi,
e i voti che ogni anno vi offriamo.
Vi preghiamo di ottenerci la perseveranza nelle buone opere,
ed una viva fede,
affinché con ferma speranza potessimo aspirare al Cielo
per godervi insieme con gli angeli e i Santi
nello splendore dell’Eterna Carità.



Preghiera a Santa Barbara, ( patrona dei Vigili del Fuoco )

Iddio, che illumini i cieli e colmi gli abissi,
arda nei nostri petti, perpetua,
la fiamma del sacrificio.
Fa' più ardente della fiamma
il sangue che ci scorre nelle vene,
vermiglio come un canto di vittoria.
Quando la sirena urla per le vie della città,
ascolta il palpito dei nostri cuori
votati alla rinuncia.
Quando a gara con le aquile verso di te
saliamo, ci sorregga la tua mano piegata.
Quando l’incendio, irresistibile avvampa,
bruci il male che s’annida
nelle case degli uomini,
non la ricchezza che accresce
la potenza della Patria.
Signore, siamo i portatori della Tua croce e
il rischio è il nostro pane quotidiano.
Un giorno senza rischio è non vissuto, poiché
per noi credenti la morte è vita, è luce:
nel terrore dei crolli, nel furore delle acque,
nell’inferno dei roghi, la nostra vita è fuoco,
la nostra fede è Dio.
Per Santa Barbara martire.
Così sia.


VITA DELLA SANTA
Nacque a Nicomedia nel 273. Si distinse per l'impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di «barbara», cioè straniera, non romana. Tra il 286-287 Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l'ira di Dioscoro. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.

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