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giovedì 19 dicembre 2019

Oggi molti perdono la fede senza accorgersene. Perdendo la fede si perde “la speranza"

"Cari figli, oggi desidero ringraziarvi per la vostra perseveranza
La Madonna  ringrazia sempre  tutti quelli che, avendo accolto la Sua chiamata, hanno perseverato e non si sono persi per strada: i sei veggenti e tutti quelli che avendo risposto alla chiamata  non si sono stancati, non si sono voltati indietro, non sono ritornati al mondo, ma hanno continuato a seguirla.
Se Dio ci dà le grazie, non facciamocele rubare dal demonio, queste grazie rappresentano per noi una responsabilità di cui dobbiamo rendere conto a Dio. Infatti, anche nei Suoi messaggi, la Madonna ha detto che un giorno dovremo rispondere davanti a Dio e davanti a Lei di come avremo accolto i messaggi che ci ha dato.
Il ringraziamento della Madonna è anche un incoraggiamento per continuare, nonostante le difficoltà che si trovano lungo la strada.
Poi la Madonna ci invita ad aprirci a una preghiera più profonda. Cosa vuol dirci?
La Madonna vuole una preghiera che sia veramente un’unione con Cristo, una preghiera che sia un tu per tu con Dio, una preghiera dalla quale usciamo cambiati, una preghiera con la quale abbiamo deciso di cambiare vita e di essere a totale disposizione del Regno di Dio. “La preghiera è il cuore della fede”. La Madonna ci invita a non fermarci alla preghiera vocale, a non fermarci alla preghiera che sia un compito che abbiamo eseguito, ma passare a una preghiera nella quale ci trasformiamo in Cristo e Cristo diventa sempre più vivo e operante in noi, una preghiera dalla quale Dio dimora in noi.
Oggi molti perdono la fede e la perdono senza accorgersene, perché vivono nel mondo inquinato dall'incredulità, dallo scetticismo, dal dubbio, dalla tenebra della menzogna che nega Dio. Allora se uno non ha una preghiera profonda rischia che la sua fede si indebolisca e che anche “la speranza nella Vita Eterna” si attenui.  
Oggi molti cristiani hanno una fede che è un lucignolo fumigante. Questo perché, anche se pregano, la preghiera non cambia il cuore, non illumina la mente, non diventa la presenza di Dio in noi e quando non si gusta la presenza di Dio è facile dubitare, è facile perdere la fede e lasciarsi sedurre dalla via larga dell'effimero e delle false verità.
Oggi langue la fede e la speranza della Vita Eterna, langue il desiderio di Dio e il desiderio dell'Eternità. Dobbiamo dedicarci a una preghiera nella quale chiediamo a Dio di aprirci il cuore e di farsi sentire, di elevarci, di trasformarci, di cambiarci e noi di cooperare a tutto questo.
Dobbiamo perseverare nella preghiera, nella preghiera che nasce dal cuore, perché quando si prega è tutto l'uomo che prega: gli occhi della mente si rivolgono a Dio, il cuore si apre alla Sua grazia, la volontà Lo cerca e anche il corpo prega con l'anima.
Perciò pregate col cuore fino a che il vostro cuore canti con gratitudine a Dio Creatore che vi ha dato la vita”. La preghiera può iniziare con una domanda in cui si chiedono le grazie, in cui si chiede a Dio di aiutarci a risolvere i problemi della vita, ma poi dobbiamo arrivare alla preghiera in cui si adora Dio e si ringrazia Dio.
San Francesco era sofferente quando compose il “Laudato sii o mi Signore”, era affetto da una malattia agli occhi ed era quasi diventato cieco. In questo stato di sofferenza arrivò a scrivere quel canto di gioia che proruppe in una preghiera: ”Laudato sii o mi Signore in tutte le tue creature”.
Dobbiamo arrivare alla preghiera di adorazione, di lode a Dio che ci ha dato la vita non solo materiale, ma anche la vita soprannaturale.
Ecco dunque i due temi del messaggio della Regina della pace:
la perseveranza, della quale ci ha ringraziato e nella quale dobbiamo essere resistenti fino alla fine, ricominciando ogni giorno,
l'invito alla preghiera profonda, la preghiera del cuore, senza la quale la fede e la speranza languiscono, fino ad arrivare alla preghiera di gratitudine anche nelle prove, anche nella sofferenza, anche nelle croci, perché tutto diventa grazia, diventa perfino gioia.
Figlioli, io sono con voi e vi porto la mia benedizione materna della pace”. La Madonna ci assicura che è con noi, ci accompagna, non ci abbandona, perché è Madre e ci chiama “figlioli”.
Ci dà la Sua materna benedizione della pace e la  pace è il bene più prezioso che si possa avere qui sulla terra: essere in pace con Dio, essere in pace con se stessi, essere in pace con gli altri.
Da questo bellissimo messaggio della Regina della Pace, dobbiamo prendere queste due indicazioni: perseverare e pregare.
Gesù, nel momento della Passione, ha detto agli apostoli: ”vegliate e pregate per non cadere in tentazione”. Non hanno vegliato, non hanno pregato e hanno vacillato e questo può accadere anche a noi. La fede è un dono di grazia che va difesa,  va approfondita, arricchita.
Si può anche perdere la fede, nessuno di noi è al riparo se non prega!
Abbiamo un nemico tremendo che è il diavolo, il grande seduttore. Vigiliamo e preghiamo, perché siamo veramente in tempi difficili.
Ringraziamo la Madonna, per questi 36 anni in cui è rimasta con noi, ringraziamoLa per la chiamata che ci ha fatto.
Chiediamo alla Madonna di essere perseveranti, di essere testimoni, di essere apostoli del suo amore.
Abbiamo questa grande, immensa grazia della Madonna che ci chiama per aiutarLa a salvare le anime. La Madonna chiede la nostra cooperazione, la nostra preghiera, la nostra testimonianza e questo è un momento di grazia per noi per valorizzare la nostra vita, per essere apostoli del Regno di Dio e per cooperare alla grande opera della creazione, della redenzione e santificazione, che è la grande opera di Dio, che Dio realizza col nostro aiuto e col nostro impegno.

Padre Livio

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