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venerdì 11 novembre 2022

CI VORREBBE PIU' FEDE E MENO TANATOFOBIA- "Riflessioni".. di Antonello De Giorgio

 


CI VORREBBE PIU' FEDE E MENO TANATOFOBIA?
Si parla tanto, ma quanto si parla?
Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere!
Si fanno dibattiti, tavole rotonde, convegni, trasmissioni, discussioni ma non ho mai ascoltato un "luminare" parlare della tanatofobia ossia il non vivere la propria vita perchè angosciati dalla paura della morte.
Esperienza negativa che coinvolge molte persone.
Eppure, ogni giorno, gli esperti si confrontano.
Siamo circondati dai tuttologi, coloro che sanno tutto, quelli che hanno sempre ragione, che consigliano, che sbraitano, che lanciano proclami, che dicono cosa bisogna fare!
Poi ci sono quelli che realmente sanno, che sicuramente hanno ragione e che possono consigliarci; loro non sbraitano, non lanciano proclami e non possono dirci come comportarci perché vengono silenziati prima ancora che inizino a parlare.
Intanto, della tanatofobia, stato morboso di cui tanti soffrono specialmente oggi in cui il "bombardamento mediatico" si protrae da troppo tempo nessuno parla.
Eppure le cose, a mio parere, stanno peggiorando!
Mi basta osservare, ad esempio, quante persone guidano l'autovettura, con nessuno al fianco, con la mascherina indossata.
Ma anche trovare gente che in solutudine cammina sui sentieri di montagna con bocca e naso coperto.
La tanatofobia!
Ma perché accade questo?
La vita è così bella da vivere che nessuno dovrebbe perdere tempo!
I motivi sono molteplici ed andrebbero ricercati, ma sono convinto che l'insicurezza intesa come la perdita delle proprie certezze sia una delle cause principali.
Stiamo vivendo un periodo particolarmente pesante e questo è fuori discussione.
Le notizie nefaste abbondano eppure, più l'informazione mette paura e più l'immaginazione collettiva ne viene attratta.
L'assurdo è che la tanatofobia non ci tocca se pensiamo ad esempio che ogni giorno ci alimentiamo con schifezze che abbondano sulle nostre tavole, che respiriamo aria inquinata e come se non bastasse riempiamo i polmoni del fumo altamente nocivo delle sigarette.
Potrei allargare il campo riferendomi ai molteplici farmaci che assumiamo!
Mi fermo qui e vivo nella speranza di ascoltare, qualche volta, una bella notizia ma è risaputo: fa più rumore un albero che cade che tutta una foresta che cresce.
Per me, piccolo ed insignificante uomo di fede, è incomprensibile capire come qualcuno possa cadere nella tanatofobia ma posso evincerlo facilmente dal clima di terrore che ancora oggi serpeggia per la diffusione di un virus che non è certo il primo della storia umana.
Se fosse solo senso di paura il discorso sarebbe diverso.
La paura si può gestire, il terrore.......un pò meno!
Mi spiego con un esempio: una persona avanti negli anni, con difficoltà motorie deve scendere le scale!
Se ha paura affronta i primi gradini, lo fa con difficoltà, guarda dall'alto verso il basso, scende piano piano e ad un certo punto si attacca allo scorrimano e percorre, aiutato, tutta le scala.
Diverso è il terrore che esprime un grado più intenso della paura; la stessa persona di prima deve scendere le scale ma si ferma al primo gradino, bloccata! Non lo affronta perché le gambe gli tremano, la mente lo convince: devi desistere!!
Purtroppo tanti vivono "l'oggi dell'esistenza" con terrore e la tanatofobia cresce.
Se da un lato posso comprenderla in chi non crede non posso di certo accettarla in chi crede nell'esistenza e nella presenza di Dio.
Non nascondiamolo, ancora oggi tante persone si sono richiuse nella propria casa, si sono isolate dal mondo e trovano compagnia nella televisione che diffonde, ormai da troppo tempo, le solite notizie altisonanti e monotematiche.
Sempre le stesse cose e non importa se siano vere o false quello che conta, per tanti è: l'ha detto la televisione!!
Se l'ha detto la televisione la persona ingenua ci crede ed assorbe tutto quanto esattamente come fa una spugna asciutta gettata in un secchio pieno d'acqua.
Io sono abituato a guardarmi in giro ed osservare quanto accade intorno a me quale caratteristica; potrebbe essere un difetto, ma poco importa perchè, attraverso l'osservazione, rimango sempre vigile.
Non sono più bravo degli altri, tutt'altro, ma ragiono su quanto vedono i miei occhi, mi pongo domande e cerco risposte senza farmi condizionare.
Non bisogna essere dei geni per capire che i comportamenti sociali sono mutati.
La gente non dialoga più!
Si evita!
Si allontana l'altro perché potrebbe essere, anzi lo è sicuramente un untore, quindi se lo vedo da lontano cambio strada per salvaguardare la mia salute; oggi si ragiona in questo modo, purtroppo!!
E così, piano piano e nel breve periodo, il mondo è cambiato, stravolto nel suo essere.
Le persone si sono divise sempre di più e non è necessario essere un fervente cattolico per capire chi vuole la divisione!
La morte è entrata nel senso comune come fattore predominante come se prima non fosse l'unica certezza della vita.
E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? (Matteo 6, 27).
Personalmente non sono spaventato di quanto sta accadendo anzi, prendo l'accaduto, come uno dei tanti momenti della vita.
Gli dò il giusto peso e continuo a vivere tranquillamente la mia esistenza non mutando il mio modo di essere e quello che ho in mente di fare.
Certo le imposizioni mi disturbano ma ho avuto la grazia di nascere povero, in una famiglia povera che mi ha educato alle rinunce del povero.
La mia fede posso dire che è solida, corroborata dalla presenza di Dio in ogni istante della mia vita al punto che mi sento tranquillo su quanto riferito dalla Madonna a Medjugorje nel ormai famoso messaggio del 25 luglio 2019: arriveranno le prove e voi non sarete forti.
Ecco perchè non concepisco la tanatofobia che è molto lontana dal mio modo di vedere le cose in un tempo dove non c'è tempo da perdere perchè, il tempo risparmiato, è quello non buttato inutilmente.
La vita altro non è che una password per farci riconoscere da Dio. Questa password ci permette di accedere alla vita eterna.
Penso a coloro, e sono tanti, che non hanno ancora conosciuto l'amore di Dio.
Che non hanno incontrato Dio perchè non l'hanno mai cercato o più semplicemente perchè è più comodo professarsi atei senza porsi domande che potrebbero risultare scomode.
Assorbiti dal mondo loro vivono seguendo le regole del mondo: il successo, l'ammirazione, il mostrarsi, l'adulazione, il denaro ecc.
Ma quando vengono a mancare loro queste cose a che si appigliano?
Forse costoro potrebbero facilmente cadere nella tanatofobia.
Dio non si dimentica mai di noi: egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere per quelli che fanno il bene e per quelli che fanno il male (Mt 5-45) aggiungerei, se mi è consentito, anche su coloro che lo ignorano.
La grazia della fede è il dono più grande che l'individuo può ricevere e personalmente ringrazio i miei genitori che non hanno perso tempo; avevo solo 9 giorni quando decisero per me e mi portarono al fonte battesimale.
C'è un passo bellissimo della Bibbia; è tratto dal profeta Isaia 49, 15 -16 recita: si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani.
Il nostro Dio è infinitamente buono e misericordioso, attende la nostra disponibilità nell'accoglierlo, non dimentichiamolo mai!
 
 Antonello De Giorgio

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