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giovedì 21 luglio 2022

La pace è qualcosa che abita nel cuore, che lo riempie, è un "dono" che viene da Dio e da Maria: INTERVISTA ALLA VEGGENTE VICKA


INTERVISTA A VICKA IVANKOVIC DI MEDJUGORJE DEL 2001



La Madonna è ancora qui fisicamente tra di noi. Quanto ci vuole bene la Madonna. Vedi quanto ci sta vicino la Mamma, e quanto ama i suoi figli.
Tutti siamo suoi figli. La Madonna ha scelto noi sei, ma per parlare alla parrocchia, a tutti.

La nostra è una parrocchia nella Chiesa e della Chiesa: appartiene a tutti quei fedeli che vogliono ascoltare e seguire i messaggi della Madonna.
 

 Vuole insegnarci che cos’è la Chiesa e come dovrebbe essere. Facciamo tante discussioni sulla Chiesa: perché c’è, che cosa è, che cosa non è. Maria ci ricorda che noi siamo la Chiesa: non gli edifici, non i muri, non le opere d’arte. Ci ricorda che ognuno di noi è parte della Chiesa e ne è responsabile: ognuno di noi, non solo i sacerdoti, i vescovi e i cardinali. Cominciamo a essere Chiesa noi, per quel che ci compete, e dopo preghiamo per loro.


Noi dobbiamo pregare per il Papa. La Madonna in più di un’occasione gli ha dedicato dei messaggi. Una volta ci ha detto che il Papa è padre di tutti gli uomini sulla terra, non solo di noi cattolici. Lui è padre di tutti e ha bisogno di tante preghiere, e Maria chiede che ce ne ricordiamo.
La Madonna chiede preghiere per la Chiesa, per i sacerdoti e i consacrati. C’è mancanza di vocazioni e diverse volte ha sottolineato anche questo.
 

Lo stesso vale per gli altri doni del Cielo. La pace è qualcosa che abita nel cuore, che lo riempie, ma che non è spiegabile con un ragionamento; è un dono meraviglioso che viene da Dio e da Maria che ne e tutta piena e che in questo senso ne è Regina.


E dire che io darei tutto per trasmettere a  agli altri la pace e gli altri doni che la Madonna mi dà... Vi assicuro — la Madonna me ne è testimone — che desidero con tutta me stessa che attraverso di me anche altri ricevano le stesse grazie e che poi se ne facciano a loro volta strumenti e testimoni.
Ma di pace non si può parlare tanto perché la pace si deve e si può soprattutto vivere dentro il nostro cuore.
 Maria viene sempre come un’ alba quando ci decidiamo a farle posto nella nostra vita. 

 

 La Madonna non ha mai parlato di paura; anzi, quando parla ti dà una tale speranza, ti dà una tale gioia. Non ha mai detto che siamo alla fine del mondo; al contrario, anche quando ci ha messo in guardia ha trovato il modo di rincuorarci, di farci coraggio. E così io penso che non ci sia motivo per avere paura o per preoccuparsi.


Stiamo passando un momento molto difficile per tanti giovani e tante  famiglie, che vivono nella più cieca sofferenza. E credo che le maggiori preoccupazioni di Maria siano per loro. Non fa altro che chiederci di aiutarla con il nostro amore e pregando con il cuore.

Quando si rivolge a noi ci chiama sempre «cari figli». E il suo primo insegnamento di Madre è quello della preghiera. Maria custodiva Gesù e la sua famiglia nella preghiera, c’è scritto nel Vangelo. Per essere una famiglia occorre la preghiera. Senza, si rompe l’unità. Tante volte si è raccomandata: «Dovete essere uniti nella preghiera, dovete pregare in casa». Basterebbero dieci minuti, ma stando insieme, in comunione.
 

 In principio dieci minuti, purché gratuitamente offerti. Se così è, poi cresceranno piano piano secondo un’esigenza interiore.
Bisogna darsi del tempo a tavola. Le famiglie devono avere dei momenti privati in cui i genitori sono per i figli e i figli per i genitori, perché si possa costruire un’atmosfera di dialogo. Quante volte invece si arriva a dare dei soldi ai figli, magari anche tanti, perché non si è capaci di dimostrare loro  il proprio affetto o perché non si sa che cosa dire loro? Ma la Madonna ha detto che l’amore non si può comprare, bisogna donarlo, e che quando tuo figlio torna a casa devi accoglierlo con gioia, farlo sentire atteso e benvenuto.



Tutte le preghiere fatte con il cuore sono care a Dio e alla Madonna. Lei poi raccomanda sempre il Rosario, che fra tutte è la preghiera che più le piace.

Molti ritengono che le preghiere come il Rosario siano ripetitive, ma non trovano ripetitive tante altre cose che in realtà lo sono, come cucinare, riempirsi la pancia, dormire... attardarsi nelle solite questioni con gli amici... È una questione di cuore. Quando ci metteremo il cuore troveremo bello il Rosario perché allora sapremo dialogare, fare festa con Maria.
Tante volte la Madonna ci ha fatto notare che, per recitare tutti i misteri, lo abbiamo fatto solo con le parole, senza qualità e profondità. Così, in alcune occasioni, ci ha chiesto di recitare una sola Ave Maria, ma con partecipazione.  E si è detta più contenta per quell’unica Ave Maria in cui abbiamo prestato attenzione ai significati di ogni singola parola per la nostra vita. Da qui bisogna incominciare per poi crescere piano piano nella preghiera.
Poi la Madonna ci ha invitato a riflettere su come ci comportiamo per coltivare i fiori: se in un vaso ci ricorderemo di mettere ogni giorno anche solo due gocce d’acqua, ecco che sboccerà una bella rosa... Lo stesso vale per il nostro cuore: se ogni giorno ci mettiamo due preghiere con attenzione, esso si gonfierà e crescerà come la rosa, ma se ce ne scordiamo finirà per inaridire e, poi, non esistere più. Quante volte, quando viene il momento della preghiera, ci lasciamo vincere dalla stanchezza e rimandiamo, ma così facendo non diamo alla rosa l’acqua di cui ha bisogno. Come un fiore non può vivere senz’acqua, così noi non possiamo vivere senza la grazia di Dio; e la preghiera con il cuore non la si può imparare a tavolino, non la si può leggere, ma la si può solo vivere facendo giorno per giorno un passo in avanti.

Maria vi ha chiesto di pregare per i religiosi. Mancano le vocazioni, ma anche le chiese sono spesso vuote...
Anche i sacerdoti e i consacrati, come chiunque nella Chiesa, hanno la loro parte di responsabilità. Se le chiese sono vuote i sacerdoti devono chiedersi la ragione: «Perché i miei parrocchiani non mi ascoltano? Sto forse sbagliando? Devo cambiare la mia vita?». Non possono fare finta di niente e starsene tranquilli. Al contrario, si devono mettere davanti a Dio, in preghiera: «Padre mio, che cosa c’è che non va? Come posso dare il buon esempio?». E davanti a Dio in preghiera che si rinnova la nostra vocazione.


Senza Dio non si va da nessuna parte o, meglio, non si va dove dobbiamo. E, di conseguenza, senza la preghiera non si può fare niente. La preghiera va messa al primo posto, è il sale per tutto ciò che facciamo, tutto il resto viene dopo.


A uno che ti chiede di Medjugorje, mettiti con tutto il cuore a rispondere quello che tu vivi. Se vieni qui, credi; se non credi o ti tiri indietro è come se ti appigliassi a una scusa perché hai paura di cambiare la tua vita e di vivere quello che ti è chiesto. Perché qui ciascuno si rende perfettamente conto che accogliere i messaggi significa rimettersi in gioco, totalmente. Questo non lo dico io, lo ha detto la Madonna.
Ma tu, allora, dirai a chi ti chiede di non aver paura di cambiare la sua vita, perché la Madonna lo ama infinitamente e aspetta che ogni suo figlio torni a Lei, le si avvicini, per potergli dimostrare quanto gli vuole bene.
Ma gli dirai anche che spetta a lui di scegliere, perché Dio ci lascia liberi e così pure la Madonna. Dio non ti obbligherà mai dicendoti «tu ora fai questo, ora fai quello»..., «vedi sono io, adesso credi»: no, no, siamo tutti liberi e lui ci rispetta moltissimo.


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