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domenica 24 marzo 2019

Dovevo andare a Medjugorje solo per un mese a fare il dentista... e poi il Signore mi ha chiamato

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TESTIMONIANZA DI DON MASSIMO RIGONI DELLA COMUNITÀ DI SUOR ELVIRA


Sono felice di poter testimoniare a tutti la mia resurrezione!
Oggi so che ero morto! Oggi vedo che sono vivo! Oggi so che credo! Ho visto nella mia vita il passaggio della misericordia di Dio. A Medjugorje ho ritrovato la mia vocazione.
Però il Signore mi aveva chiamato tanto tempo prima. Ma gli ho detto di no. E tutte le volte che ascoltavo la domenica il vangelo del “Giovane ricco”, sentivo quello sguardo del Signore nella mia vita, ma non lo volevo accogliere, non lo volevo vedere, non lo volevo vivere. E la tristezza aumentava nel cuore. Avevo paura di dire di sì a Gesù. E quella era la mia droga, quella era la mia schiavitù e quella era la mia tristezza.
Allora ho gridato alla Madonna. È vero che facevo un lavoro che mi dava tante soddisfazioni materiali, ma ho visto la mia debolezza, ho visto tante maschere: il lavoro, i soldi, le ambizioni. Ma era tanta falsità, era tanta spazzatura. Finché la Madonna mi ha chiamato a Medjugorje.
Qui l’incontro con i poveri, l’incontro con la Comunità Cenacolo. Quello che mi ha toccato è il loro coraggio di essere veri con se stessi. Mi ricordo le testimonianze che vivevo da pellegrino: mi toccavano il cuore. Loro avevano il coraggio di dire la verità di se stessi davanti a tutti. E io uscivo da quelle testimonianze dicendo a me stesso: Perché tu non sei capace di dire la verità a te stesso? Forse perché avevo detto di no a Gesù, avevo detto di no alla Luce, e la mia vita camminava nelle tenebre.
Un giorno ho incontrato lo sguardo di Elvira dopo una testimonianza. Mi ha detto: “Tu chi sei?”. E io detto: “Sono un dentista”. “Ma non mi interessa cosa fai! Chi sei tu?”. E mi è caduta la maschera: sono un povero che vuole entrare nella scuola dei poveri per imparare ad amare. Ed  è quello che ho scoperto poi in Comunità: che ero tanto, tanto egoista, tanto ripiegato su di me. Ero  il centro del mondo, e questa era forse la droga più brutta.
E allora è nato dentro di me il desiderio di fare questo passo nella verità: “Vendi tutto! Vendi tutto e dallo ai poveri! E poi seguimi!”.
Ho  fatto un anno di esperienza nella Comunità come dentista. Si concludeva quell’anno ed Elvira mi incontra e mi chiede: “Cosa desideri fare?”. Ho capito che avevo bisogno della Comunità; ho capito che che avevo bisogno che Gesù mi guarisse le ferite del passato.
Sono andato  a casa. Ho salutato i miei genitori, che mi hanno fatto il grande dono della fede. Ma avevo bisogno di un cammino nuovo, un cammino più profondo, un cammino più vero.
Ho preso i risparmi che avevo accumulato come dentista e li messi in una busta e li ho portati a Elvira. Elvira, quando ha visto quei soldi, si è commossa, ha pianto e mi ha detto così: “Massimo, ti sei tolto le croste di dosso! Ti sei liberato da quelle maschere del passato!”. E poi mi ha detto: “I soldi non mi interessano: dalli pure ai tuoi genitori! Mi interessavi tu e la tua vita libera dall’egoismo, libera dalle falsità del mondo!”.
E così è iniziato il cammino. E sento nel cuore la gioia in quel dare tutto a Gesù.
E come dice madre Elvira: “Quando l’egoismo ritorna e senti nel cuore il bisogno di confessarti è perché quel tutto che hai dato a Gesù davvero di cuore un giorno, corri il rischio di riprendertelo”.
Quello fa ancora male alla mia vita oggi. Ed è bello che anche noi sacerdoti abbiamo il bisogno di liberarci con un altro sacerdote di quel peso che ancora schiaccia il nostro cuore. E allora la gioia ritorna e possiamo cantare tutti che davvero grande è la misericordia del Signore per noi.
Sì,  voglio gridare a tutti che davvero grande è stata la misericordia di Dio con me.
Gesù ti amo! Gesù ti amo! Gesù ti amo!
Grazie!
 Medjugorje, 4 agosto 2010, Festival dei Giovani


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