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domenica 16 gennaio 2022

Col passare del tempo la gioia, l' amore, si consuma. Come rimediare? Bisogna invitare il Signore: il Signore è l'unico che può prendere sul serio la mia mancanza e trasformarla

 


"Non hanno più vino!" Quello che avviene a Cana di Galilea, avviene in ogni matrimonio. Esso comincia con entusiasmo e nella gioia, ma col passare del tempo questa gioia, questo amore, si consuma e - come il vino di Cana - viene meno.
Ogni sentimento umano tende a bruciarsi e ad esaurirsi: l'abitudine è quel mostro che riduce in polvere tutte le cose belle. E sulla famiglia cala come una nebbia di tristezza e di noia. Come rimediare? Bisogna invitare il Signore nel proprio matrimonio. A Lui si può ricorrere quando comincia a mancare il vino, cioè l'entusiasmo e il sentimento. Gesù saprà trasformare "l'acqua stagnante della routine" in vino nuovo, migliore di prima: più profondo e più duraturo, fatto di rispetto, di affetto, di comprensione e di perdono.
 
Don Nikola Vucic
 
"Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino»".
Tutti ci cercano per quello che abbiamo, ma chi ti vuole davvero bene non tiene da conto di ciò che hai, ma di ciò che ti manca. L'amore vero è prendere a cuore la mancanza dell'altro, perchè in quella mancanza si gioca il meglio e il peggio della vita. Sono infatti le nostre mancanze la causa prima dei nostri peccati, ma sono altresì proprio le mancanze i punti di svolta dei grandi santi. Ritrovare il vino che manca non serve a riempire un vuoto, ma a cambiarne la sostanza. Gesù non crea il vino dal nulla, ma cambia l'acqua in vino, cioè prende ciò che c'è e a partire da questo opera un cambiamento radicale. Quello che fino a ieri ti faceva peccare può cominciare ad essere il punto di forza della tua santità. Assurdo! Ma questo è il miracolo: il Signore è l'unico che può prendere sul serio la mia mancanza e trasformarla in santificazione. Da cosa ce ne accorgiamo? Dal fatto che cominciamo a sentire un'inspiegabile letizia che non trova altra ragione se non nella Grazia di Dio.
 
 Don Luigi Maria Epicoco
 
 

Vangelo del Giorno

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 2,1-11
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
 
Parole del Santo Padre

Anche oggi la Madonna dice a noi tutti: “Qualsiasi cosa vi dica – Gesù vi dica -, fatela”. È l’eredità che ci ha lasciato: è bello! Si tratta di un’espressione che richiama la formula di fede utilizzata dal popolo di Israele al Sinai in risposta alle promesse dell’alleanza: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!» (Es 19,8). E in effetti a Cana i servitori ubbidiscono. In queste nozze, davvero viene stipulata una Nuova Alleanza e ai servitori del Signore, cioè a tutta la Chiesa, è affidata la nuova missione: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela!». Servire il Signore significa ascoltare e mettere in pratica la sua Parola. E’ la raccomandazione semplice ma essenziale della Madre di Gesù ed è il programma di vita del cristiano.
 

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