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mercoledì 24 novembre 2021

"Sono passati 21 anni dalla Sua dipartita eppure, a Medjugorje tutto riconduce a Lui. La mia mente ricorda..."

 


In un passaggio del messaggio del 25 novembre 2000, esattamente ventuno anni fa, la Madonna diceva: gioisco con voi e desidero dirvi che il vostro fratello Slavko è nato al cielo e che intercede per voi.
Era passato un solo giorno!
Dopo la consueta salita del venerdì pomeriggio sul monte Krizevac, al temine della Via Crucis, Padre Slavko Barbaric si accasciava al suolo esanime.
Quel giorno:
- Medjugorje perdeva una colonna portante.
- La chiesa perdeva un grande sacerdote.
- Noi fedeli perdevamo una guida speciale.
- La diocesi perdeva la possibilità di allontanare un uomo scomodo.
- Il cielo, invece, guadagnava un santo.
Noi siamo testimoni dei primi anni delle Apparizioni della Vergine in quel luogo, pertanto possiamo affermare con certezza assoluta di aver ricevuto da Dio una grazia speciale per averlo conosciuto, averlo ascoltato, avergli parlato, avergli stretto la mano.
Personalmente mi sono chiesto più e più volte volte se quell'uomo, dal viso scarno, possedesse il dono della "bilocazione".
Lo trovavo dappertutto!
In chiesa durante le funzioni, sui monti ad accompagnare i pellegrini croati e non grazie alle diverse lingue che parlava con dimestichezza, nelle diverse comunità presenti all’epoca, sulle stradine sterrate che costeggiavano il villaggio, oppure semplicemente seduto su di un sasso.
Poteva essere giorno o notte, poco importava, perché Padre Slavko, c'era sempre, attivo, in ogni luogo!
Sono passati 21 anni dalla Sua dipartita eppure, a Medjugorje, tutto riconduce a Lui.
La mia mente ricorda un uomo magro con il volto scavato che indossava un semplice saio; gli occhi profondi venivano risaltati ancora di più dalla pesante montatura di occhiali che portava, il carattere che a prima impressione sembrava burbero ma, di fatto, una volta conosciuto, celava una dolcezza infinita e come dimenticare quella voce penetrante che pervadeva il cuore di chi l'ascoltava.
Colgo l’occasione per offrire, a chi mi legge, in Suo ricordo ed a nostro beneficio, qualcosa di Padre Slavko.
Non limitarti a cliccare “MI PIACE”; leggi attentamente e con calma e le Sue parole.
Dedica qualche minuto del Tuo tempo.
In un momento come l'attuale dove cercano in tutti i modi di strapparci Medjugorje, di tenerci lontani da quella terra a noi tanto cara, le parole di Padre Slavko danno forza e conforto.
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Dedicato ai pellegrini.
(So per certo che ci sono accompagnatori esperti che leggono queste righe durante il viaggio di ritorno).
Quando ritorni a casa.
Caro pellegrino, cercatore di Dio!
Quando ti rechi in pellegrinaggio a Medjugorje, sei invitato a pregare in chiesa, a partecipare alla Santa Messa, a confessarti, a metterti in adorazione davanti a Gesù Sacramentato, a salire sul Krizevac (il monte che ci richiama alla mente la passione di Cristo, la nostra sofferenza e la nostra croce) e a pregare sul Podbrdo, la Collina delle Apparizioni.
Credo che hai fatto tutto questo, che hai rinnovato la tua fede, il tuo amore e la tua speranza, e che ti sei convinto quanto Dio ti è vicino.
È questo il motivo dei tuo viaggio a Medjugorje.
E in verità, qui Dio è vicino a tutti coloro che Lo cercano.
Si fa sentire, si fa amare.
Egli ci dà la forza di consacrarci a Lui.
Qui Dio ha fatto sgorgare la sorgente della Pace per mezzo della Regina della Pace.
Sono convinto che adesso ti sorge spontanea una domanda, che del resto molti altri pellegrini si pongono: qui è tutto bello, qui è tutto facile, tutti pregano, tutti cercano Dio ma che sarà una volta tornato a casa?
Che cosa potrò fare perché la mia pace cresca, il mio amore si sviluppi, la fiducia prenda il posto della sfiducia, lo spirito della riconciliazione sia più forte di quello della discordia?
La domanda è decisamente importante.
Medjugorje è per i pellegrini quello che è stato il Tabor per i discepoli: bisogna convincersi che è possibile vivere l'amore e sperimentare la gloria di Dio; ma bisogna tornare a casa, ognuno nella sua Gerusalemme, nel quotidiano, al lavoro, allo studio, in mezzo a tante persone che non hanno le stesse convinzioni.
Si, bisogna tornare a casa!
Nella chiesa di Medjugorje hai pregato a lungo.
Non ti è stato difficile salire sul Krizevac, indipendentemente dal buono o cattivo tempo.
Hai trovato il tempo per salire anche sul Podbrdo, e sei stato felice.
Adesso metti da parte Medjugorje, come comunità parrocchiale, e torna a casa portando con te, nella tua mente e nel tuo cuore i luoghi e gli eventi di Medjugorje.
Siamo certi che a casa troverai il tuo Krizevac e la tua Croce.
A casa ritroverai la sofferenza che vi avevi lasciata.
Essa ti aspetta.
Ma non temere!
Il Krizevac di Medjugorje non è affatto più facile del tuo Krizevac, anche se, per molti, esso è diventato più comprensibile e più accettabile, da quando, per volontà di Dio, il monte più piccolo, cioè la Collina delle Apparizioni è diventata luogo d'incontri più intensi con Dio per mezzo di Maria.
Perciò anche se a casa ti attende il tuo Krizevac, fatto il più delle volte di sofferenze e di afflizioni, di cui non sei personalmente colpevole e responsabile, erigi subito accanto ad esso un monte più piccolo, la tua Collina delle Apparizioni, il tuo Tabor!
Allora anche il Krizevac acquisterà una nuova colorazione, sarà avvolto da nuova pace e da nuova speranza.
Costruisci la Collina delle Apparizioni in un angolo del tuo appartamento o della tua casa.
Sopra ci metterai una Croce più piccola, un lume, la Bibbia e il rosario!
Li capirai il tuo Krizevac, il tuo passaggio e il tuo tramonto.
Accanto alla Collina delle Apparizioni, il Krizevac diventa il luogo della risurrezione, poiché nessun Krizevac esiste per distruggerti e rovinarti, ma per aiutarti a giungere alla salvezza.
Ricordatelo bene!
La Madonna ha preso sul serio le parole di Cristo.
Essa viene con Te sul tuo Krizevac, sul tuo Calvario, come del resto ha detto espressamente nel Messaggio di Natale deI 1986:
Cari figli!
Anche oggi ringrazio il Signore per tutto quello che mi sta facendo, in modo particolare per il dono di poter stare anche oggi con voi, cari figli, questi sono giorni in cui il Padre offre grazie particolari a tutti coloro che gli aprono il cuore.
Io vi benedico e desidero che anche voi, cari figli, conosciate le grazie e tutto mettiate a disposizione di Dio, perché Lui sia glorificato attraverso voi Il mio cuore segue attentamente i vostri passi.
Grazie per avere risposto alla mia chiamata!
Questo messaggio è valido non soltanto per chi sta a Medjugorje, né soltanto per i veggenti.
Esso è stato rivolto a me e a te.
Ritorna a casa, benedetto per sempre da Chi è benedetto in eterno!
Padre Slavko.
 
 Antonello De Giorgio

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