Oggi inizia  l’Avvento, ma cos’è l’Avvento? Anche se nella lingua latina la parola “Avvento”significa “venuta”, il significato più comune indica l’attesa, ossia il tempo liturgico che è posto prima del Natale.
Fermiamoci un po'.
L'uomo moderno ha smarrito la sua bussola più preziosa: il rapporto con il tempo. Non esiste più né l'eterno né la prospettiva né l'attesa.
L'uomo è vittima del presente e spesso è assente da sé stesso e da chi gli sta accanto. È aggrappato all'inseguimento degli istanti e degli istinti... Il tempo liquido evapora nell'affanno dell'attimo breve... Ma se manca l'attesa, la vita si trasforma in corsa e fretta.
Ecco, in questo Avvento, perché non ti fermi un po' e contrapponi a questa fretta la tua attesa carica di speranza e di desiderio di Dio.
Devi vivere il tempo con il desiderio dell'eterno, altrimenti cadi
 Se togli dalla vita la prospettiva dell'eternità, che cosa ne resta?
 Certo, Gesù è già venuto, ma questa venuta deve ancora essere compresa, vissuta. Gesù attende ancora di essere accolto e amato. Gesù è già nato, ma siamo noi che dobbiamo ancora nascere.
E dobbiamo attendere ancora il ritorno del Signore nella Sua gloria ed il Giudizio finale. Un antico inno dice: "Ricordati, o buon Gesù, che sei venuto per me: non perdermi nel giorno del Giudizio. Nel cercarmi, ti sei affaticato, mi hai riscattato morendo sulla croce: tanti sforzi non siano vani!"
 Dice il Signore: «State svegli perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà».
«Dio desidera venire anche in questo Avvento e in questo Natale»
Il
 periodo dell’Avvento, così come quello della Quaresima, è un tempo 
dell’anno liturgico nel quale la Chiesa, come Madre, ci invita a 
riflettere sul nostro cammino esistenziale, a prendere delle decisioni 
concrete, a fare delle promesse e ad intraprendere delle svolte serie 
lungo la via che ci porta a Dio. Così anche Maria oggi, come durante 
tutto l’anno, desidera che i nostri giorni non passino invano, che il 
tempo non ci oltrepassi e che non mettiamo da parte Dio in questo 
periodo nel quale viviamo, Dio che ci chiama, ci cerca ed esorta 
attraverso Maria. 
I
 figli sono la gioia più grande per una madre e quindi possiamo 
immaginare che gioia siamo noi per Maria - Regina della Pace. Ella è 
«causa della nostra gioia» ed invita anche noi ad essere causa della sua
 gioia. Il suo unico desiderio è che Gesù nasca nei nostri cuori.
 Maria è molto afflitta quando perdiamo Gesù, quando Lui non è con noi o
 quando noi non siamo con Lui. E’ necessario fare di tutto per tornare a
 Gesù, per ritrovarlo. 
25 novembre 1998
Cari figli!
Oggi vi invito a prepararvi alla venuta di Gesù.
In modo particolare preparate i vostri cuori.
Che la santa confessione sia per voi il primo passo della conversione, e quindi, cari figli, decidetevi per la santità.
Che la vostra conversione e la decisione per la santità cominci oggi e non domani.
Figlioli, io vi invito tutti sulla via della salvezza e desidero mostrarvi la strada verso il Paradiso.
Perciò, figlioli, siate miei e decidetevi con me per la santità.
Figlioli, accettate la preghiera con serietà e pregate, pregate, pregate.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
5 dicembre 1985
Cari figli,
vi invito a prepararvi al Natale con la penitenza, la preghiera e le opere di carità.
Non guardate, cari figli, alle cose materiali, perché allora non potrete gustare il Natale.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!
6 dicembre 1984
Cari figli,
in questi giorni (di Avvento) vi invito alla preghiera in famiglia.
Io a più riprese vi ho dato dei messaggi in nome di Dio, ma voi non mi avete ascoltato.
Cari figli, non permettete che quel giorno di gioia
diventi per me il giorno più triste.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”
L’obiettivo dei messaggi e delle apparizioni della Vergine è che tutti conoscano Dio e lo incontrino. Ella vuole che, tramite noi, Dio arrivi a tutti. Siamo legati gli uni con gli altri e siamo responsabili gli uni degli altri. Dio non ha altro modo per venire nel mondo se non tramite l’uomo, per arrivare all’altro uomo.
 Dio vuole venire in questo mondo per te e per me. Se non viene in 
questo modo, allora come farà? L’unico senso compiuto della nostra vita è
 quello di permettergli di venire. Se non glielo consentiremo, allora 
qual è il senso della nostra vita e chi siamo su questa terra senza di 
Lui? 
Che cos'e' l'Avvento
I
 popoli di religione cristiana che celebrano la nascita di Cristo si 
preparano al Natale durante l'Avvento con il digiuno e la preghiera.
Verso il Natale.
L’Avvento, il tempo forte dell’Anno liturgico che prepara al Natale. La prima domenica di Avvento apre il nuovo Anno liturgico. Quattro sono le domeniche di Avvento
 nel rito romano, mentre nel rito ambrosiano sono sei e infatti 
l’Avvento è già cominciato domenica 12 novembre (però nel computo delle 
sei domeniche va esclusa la domenica 24 dicembre che è definita 
«domenica prenatalizia»). 
«Uno
 dei temi più suggestivi del tempo di Avvento» è «la visita del Signore 
all’umanità», aveva spiegato lo scorso anno papa Francesco nel suo primo
 Angelus d’Avvento in piazza San Pietro. E aveva invitato alla 
«sobrietà, a non essere dominati dalle cose di questo mondo, dalle 
realtà materiali». Inoltre in una delle omelia durante la Messa 
mattutina a Casa Santa Marta il Pontefice aveva indicato «la grazia che 
noi vogliamo nell’Avvento»: «camminare e andare incontro al Signore», 
cioè «un tempo per non stare fermo».
 Il colore
 dei paramenti liturgici indossati dal sacerdote è il viola; nella terza
 domenica di Avvento (ossia, la domenica Guadete) facoltativamente si 
può usare il rosa, a rappresentare la gioia per la venuta di Cristo. 
Nella celebrazione eucaristica non viene recitato il Gloria, in maniera 
che esso risuoni più vivo nella Messa della notte per la Natività del 
Signore.
L’origine dell’Avvento
Il termine Avvento deriva dalla parola “venuta”,
 in latino adventus. Il vocabolo adventus può tradursi con “presenza”, 
“arrivo”, “venuta”. Nel linguaggio del mondo antico era un termine 
tecnico utilizzato per indicare l’arrivo di un funzionario, la visita 
del re o dell’imperatore in una provincia. Ma poteva indicare anche la 
venuta della divinità, che esce dal suo nascondimento per manifestarsi 
con potenza, o che viene celebrata presente nel culto.
I
 cristiani adottarono la parola Avvento per esprimere la loro relazione 
con Cristo: Gesù è il Re, entrato in questa povera “provincia” 
denominata terra per rendere visita a tutti; alla festa del suo avvento 
fa partecipare quanti credono in Lui. Con la parola adventus si 
intendeva sostanzialmente dire: Dio è qui, non si è ritirato dal mondo, 
non ci ha lasciati soli. Anche se non lo possiamo vedere e toccare come 
avviene con le realtà sensibili, Egli è qui e viene a visitarci in 
molteplici modi.
Il tempo dell’attesa, della conversione e della speranza
L’Avvento
 è «tempo di attesa, di conversione, di speranza», come spiega 
Direttorio su pietà popolare e liturgia. È il tempo dell’attesa della 
venuta di Dio che viene celebrata nei suoi due momenti: la prima parte 
del tempo di Avvento invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo;
L’Avvento è poi tempo di conversione, alla quale la liturgia di questo momento forte invita con la voce dei profeti e soprattutto di Giovanni Battista: «Convertitevi,
 perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 3, 2). Infine è il tempo della 
speranza gioiosa che la salvezza già operata da e le realtà di grazia 
già presenti nel mondo giungano alla loro maturazione e pienezza, per 
cui la promessa si tramuterà in possesso, la fede in visione, e «noi 
saremo simili a lui e lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3, 2).
Maria,
 icona dell’Avvento «Maria è la “via” che Dio stesso si è preparato per 
venire nel mondo» ed è «colei che ha reso possibile l’incarnazione del 
Figlio di Dio, “la rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per 
secoli eterni” (Romani 16,25)» grazie «al suo “sì” umile e coraggioso». 
La presenza della Solennità dell’Immacolata Concezione – 8 dicembre – fa
 parte del mistero che l’Avvento celebra: Maria è il prototipo 
dell’umanità redenta, il frutto più eccelso della venuta redentiva di 
Cristo.
 A Natale Cristo, luce del mondo, trionfa sulle tenebre del peccato e illumina la notte dell'uomo.
 LA CORONA DELL'AVVENTO
La
 corona viene intrecciata con rami di abete, il sempreverde che 
richiama la speranza portata dal Signore vivente per sempre in mezzo 
agli uomini.
I quattro ceri, da
 accendere uno per settimana, sono il simbolo della luce di Gesù che si 
fa sempre più vicina e intensa: la piccola comunità della famiglia 
l'accoglie con gioia nella preghiera e nella vigilanza, con un 
itinerario spirituale che coinvolge piccoli e grandi.
Ognuna di esse ha una denominazione ed un significato peculiari.
La prima candela è detta
"del profeta",
poiché ricorda le profezie sulla venuta del Messia.
Michea
Il profeta Michea aveva predetto che Gesù sarebbe nato a Betlemme
La seconda candela è detta
"di Betlemme",
per ricordare la città in cui è nato il Messia.
presero alloggio in una stalla…perché non c’era posto per loro negli alberghi
La terza candela è detta
"dei pastori",
i primi che videro ed adorarono il Messia.
i pastori, uomini d'Israele, anche se tra i più disprezzati; furono loro i primi a portare un po' di calore in quella fredda stalla di Betlemme.
Poiché nella terza domenica d'Avvento la Liturgia permette al sacerdote di utilizzare i paramenti rosa al posto di quelli viola tale candela può avere un colore diverso dalle altre tre.
La quarta candela è detta "degli Angeli", i primi ad annunciare al mondo la nascita del Messia.
Preghiera al momento di accendere la corona
Prima settimana
Siamo
 riuniti per cominciare il tempo d'Avvento: quattro settimane in cui ci 
prepariamo ad accogliere Dio che viene in mezzo agli uomini e a renderci
 più accoglienti gli uni verso gli altri.
 Vieni, Signore Gesù!
Signore,
 siamo impazienti di festeggiare il tuo Natale. Aiutaci a prepararci 
bene, con segni di accoglienza, di servizio e di condivisione. Allora, 
quando verrai, ti presenteremo come regalo tutto quanto avremo detto e 
fatto durante l'Avvento.
 Dal vangelo secondo Matteo (Mt 24,42)
Il sacerdote benedice la corona con queste parole:
Benedetto
 sii tu, Signore, che sei la luce. Aiutaci a preparare la venuta di tuo 
Figlio che ci fa passare dalle tenebre alla tua ammirabile luce.
 accende la prima candela e dice:
Padre buono, rendici pronti ad accogliere Gesù, la tua Parola vivente.
Fa'
 che viviamo questo tempo di Avvento nella gioiosa attesa del tuo 
Figlio, che mandi a noi perché sia luce sulla nostra strada e ci liberi 
da ogni paura.
Converti il nostro cuore perché con la testimonianza della vita possiamo portare la tua luce ai nostri fratelli.
 Padre nostro...
 La luce del Signore risplenda su di noi, ci accompagni in questo tempo perché la nostra gioia sia piena.
  Amen. 


 
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