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mercoledì 8 aprile 2020

PREGHIERA DEL MERCOLEDI' SANTO - SETTIMANA SANTA



Mercoledì santo: Giuda tradisce il Signore

"Nel posto dove ci troviamo, facendo bene il nostro lavoro, avendo cura della famiglia, servendo gli amici, possiamo aiutare tanta gente a essere felice..."


Il Mercoledì santo è il giorno in cui gli apostoli sono invitati a preparare la cena ebraica che ricorda la liberazione del popolo dalla schiavitù.
 
 

Vorrei, Signore, raccogliere le briciole della tua mensa. 
Oggi, Signore, voglio contemplarti mentre, seduto a mensa, permettevi che qualcuno si sedesse ai tuoi piedi, che li baciasse, li lavasse con le proprie lacrime, li asciugasse e li profumasse. E tu difendevi e proteggevi, dagli sguardi maligni, chi si avvicinava a te. Stare ai tuoi piedi e raccogliere le briciole che cadono dalla tua mensa è volontà di ricerca di grande fedeltà e di grande comunione, con te. Attenzione! Non ci sono avanzi da gettare nella casa del Signore. Egli è il restauratore. Egli è colui che fa nuove tutte le cose. Nulla e nessuno va perduto di quello che egli avvicina. Tutte le cose, tutti gli uomini occupano un posto privilegiato nella sua casa. Ogni uomo è prezioso davanti agli occhi di Dio. Egli li difende, li protegge, come la pupilla dei suoi occhi. Vorrei, Signore, raccogliere le briciole perché sono convinto che non saprei raccogliere il tuo pane. Chi può raccogliere la tua immensità? Chi può abbracciarti e comprenderti e possederti? Chi mai potrebbe essere come tu sei? Quando dico anch'io che vorrei conformarmi a te, sento Signore che la mia "forma" rimarrebbe sempre piccola e povera, così come è la mia natura o come sono i miei sentimenti. Le briciole, invece, mi si addicono, nella piccolezza e nella povertà di tutto il mio essere. Voglio raccogliere soltanto le tue briciole perché non vorrei cedere alla tentazione di nutrirmi ad altra mensa o di entrare in altre case. 
Anche i cagnolini, Signore, si cibano delle briciole 
che cadono dalla mensa dei padroni ed io, ho fame di te, delle tue briciole. 



 PREGHIAMO

O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.

Voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

Oggi Ti ho incontrato, ma ho cambiato strada,
perché avevo fretta.
Ho sentito che avevi bisogno, ma mi sono voltato dall’altra parte,
per paura.
Ho visto i Tuoi occhi tristi, ma ho deviato lo sguardo,
per pigrizia.
Ogni giorno Ti tradiamo, Signore.
E Tu soffri per noi.
Ti preghiamo: perdonaci, e rendi i nostri cuori
capaci di sfruttare le infinite “seconde possibilità”
che ci offri nel tuo immenso Amore.
Affinché sappiamo amarTi ed esserTi amici
cominciando ad amare il fratello accanto a noi.


Il Mercoledì Santo ricordiamo la triste storia di uno che è stato Apostolo di Cristo: Giuda. Così ne parla S. Matteo nel suo Vangelo: Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.
Perché la Chiesa ricorda questa vicenda? Perché possiamo renderci conto che tutti noi potremmo comportarci come Giuda. Perché possiamo chiedere al Signore che da parte nostra non lo tradiremo, non ci allontaneremo da lui, non lo abbandoneremo. E non soltanto per le conseguenze negative che questo potrebbe comportare per le nostre vite personali, che sarebbe già molto; ma perché potremmo trascinare altri, che hanno bisogno di essere aiutati dal nostro buon esempio, dal nostro incoraggiamento e dalla nostra amicizia.
In alcuni luoghi dell’America le immagini di Cristo crocifisso mostrano una piaga profonda sulla guancia sinistra del Signore. Si dice che rappresenta il bacio di Giuda. Tanto grande è il dolore che i nostri peccati provocano in Gesù! Diciamogli che vogliamo essergli fedeli: che non vogliamo venderlo – come Giuda – per trenta monete, per delle meschinità, quali sono i nostri peccati: la superbia, l’invidia, l’impurità, l’odio, il risentimento... Quando una tentazione minaccia di farci cadere, pensiamo che non vale la pena cambiare la felicità dei figli di Dio – tali noi siamo – con un piacere che finisce subito e lascia in bocca il gusto amaro della sconfitta e dell’infedeltà.
Dobbiamo sentire il peso della Chiesa e di tutta l’umanità. Non è stupendo sapere che ognuno di noi può influire sul mondo intero? Nel posto dove ci troviamo, facendo bene il nostro lavoro, avendo cura della famiglia, servendo gli amici, possiamo aiutare tanta gente a essere felice. San Josemaría Escrivá scrive che nel compiere i nostri doveri di cristiani, dobbiamo essere come la pietra caduta nel lago. – Produci, con il tuo esempio e con la tua parola, un primo cerchio... e questo un altro... e un altro, e un altro... Fino ad arrivare nei luoghi più remoti.
Chiediamo al Signore di non tradirlo più e di saper respingere, con la sua grazia, le tentazioni che il demonio, ingannandoci, ci dovesse presentare. Dobbiamo dire di no, decisamente, a tutto ciò che ci allontana da Dio. Così nella nostra vita non si ripeterà l’infelice storia di Giuda.
Se ci sentiamo deboli, ricorriamo al Santo Sacramento della Penitenza! Lì ci aspetta il Signore, come il padre della parabola del figliol prodigo, per abbracciarci e offrirci la sua amicizia. Viene continuamente incontro a noi, anche quando siamo caduti in basso, molto in basso. È sempre il momento di ritornare a Dio! Non reagiamo con lo scoraggiamento, né col pessimismo. Non pensiamo: che cosa mai potrò fare io, che sono un mucchio di miserie? La misericordia di Dio è più grande! Che cosa mai potrò fare io, se ogni volta cado per la mia debolezza? Il potere di Dio, che ci fa rialzare dalle nostre cadute, è ancora più grande!
Grandi furono i peccati di Giuda e di Pietro. Entrambi tradirono il Maestro: l’uno consegnandolo nelle mani dei persecutori, l’altro rinnegandolo per tre volte. Eppure, quale diversa reazione ebbero! Per entrambi il Signore aveva in serbo torrenti di misericordia. Pietro si pentì, pianse per il suo peccato, chiese perdono e fu confermato da Cristo nella fede e nell’amore; col tempo, saprà dare la vita per il Signore. Giuda, invece, non si affidò alla misericordia di Cristo. Fino all’ultimo momento gli furono lasciate aperte le porte del perdono di Dio, ma non volle oltrepassarle con la penitenza.




PREGHIERA PER IL MERCOLEDI' SANTO

Mi è capitato di pensare a Giuda. Venti secoli di arte e letteratura cristiana
si sono interrogati al suo riguardo.
Indubbiamente il peccato di Giuda è il suo grande tradimento. Ma forse i
Vangeli, più in profondità, ci dicono anche qualcosa d'altro, qualcosa
peraltro di più vicino a me ed al mio peccato.
Anche Pietro ha tradito Gesù. Ma lo chiamiamo santo, forse proprio perché
ha pianto amaramente e non ha disperato.
Giuda invece ha disperato del perdono. E si è suicidato, non dando a sé
stesso né a Dio nessuna altra possibilità.
Allora forse il peccato di Giuda, il più grave, non è l'essere caduto. E' il non
aver mai creduto che veniva data, anche a lui, la possibilità di rialzarsi.
Se è così, capisco Giuda ed il suo peccato molto meglio. E sento la sua
tentazione molto più vicina a me.
Fammi sempre sentire, Signore, che non c'è fallimento mio che tu non possa
gestire.


Oggi Ti ho incontrato, ma ho cambiato strada,
perché avevo fretta.
Ho sentito che avevi bisogno, ma mi sono voltato dall’altra parte,
per paura.
Ho visto i Tuoi occhi tristi, ma ho deviato lo sguardo,
per pigrizia.
Ogni giorno Ti tradiamo, Signore.
E Tu soffri per noi.
Ti preghiamo: perdonaci, e rendi i nostri cuori
capaci di sfruttare le infinite “seconde possibilità”
che ci offri nel tuo immenso Amore.
Affinché sappiamo amarTi ed esserTi amici
cominciando ad amare il fratello accanto a noi.


LITANIE DEL PENTIMENTO

Signore, pietà. Signore, pietà
Cristo, pietà. Cristo, pietà
Signore, pietà. Signore, pietà

Cristo, ascoltaci. Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici. Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio. Abbi pietà di noi
Figlio, Redentore del Mondo, che sei Dio. Abbi pietà di noi
Spirito Santo, che sei Dio. Abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio, Abbi pietà di noi

O Dio clemente, che manifesti la Tua onnipotenza e la Tua bontà abbi pietà di noi

O Dio, che pazientemente aspetti il peccatore abbi pietà di noi

O Dio, che affettuosamente lo inviti a pentirsi abbi pietà di noi

O Dio, che tanto gioisci del suo ritorno a Te abbi pietà di noi

Di ogni peccato mi pento di cuore, o mio Dio

Di ogni peccato in pensieri e parole mi pento di cuore, o mio Dio

Di ogni peccato in opere ed omissioni mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Di ogni peccato commesso contro la carità mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per ogni rancore nascosto nel mio cuore mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per non aver accolto il povero mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per non aver visitato l'ammalato ed il bisognoso mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per non aver cercato la Tua Volontà
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per non aver perdonato volentieri mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per ogni forma d'orgoglio e di vanità mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Della mia prepotenza e di ogni forma di violenza mi pento di tutto cuore, o mio Dio

D'aver dimenticato il Tuo amore per me mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Di aver offeso il Tuo Amore infinito mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Perchè ho ceduto alla menzogna e all'ingiustizia mi pento di tutto cuore, o mio Dio

O Padre, guarda il tuo Figlio morto in croce per me:
è in Lui, con Lui e per Lui che ti presento il mio cuore, pentito di averti offeso e pieno di ardente desiderio di amarti, di meglio servirti, di fuggire il peccato e di evitarne tutte le occasioni. Non rigettare un cuore contrito ed umiliato; ed io spero, con viva fiducia di essere esaudito.

PREGHIAMO:
Manda su noi, Signore, il Tuo Santo Spirito, che purifichi con la penitenza i nostri cuori, e ci trasformi in sacrificio a Te gradito; nella gioia di una vita nuova loderemo sempre il Tuo Nome santo e misericordioso. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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