Ero ateo, ma ho visto un miracolo a Medjugorje
di Gianluca Bertani
Sono
 un avvocato milanese di 42 anni e Vi scrivo per testimoniare la mia 
recentissima esperienza durante un pellegrinaggio a Medjugorje. Dopo 
anni di studi in istituti privati religiosi, dai quali non mi è rimasto 
praticamente nulla a livello «spirituale», ho vissuto tutta la vita da 
cattolico non praticante: dicevo di credere in Dio solo perché sono nato
 in Italia, mi hanno battezzato, ho fatto la comunione e la cresima. 
Nulla di più.
Le parole delle preghiere, della bibbia, dei vangeli 
sono sempre state per me solo parole, ma non ho mai sentito nulla dentro
 di me. Anzi, qualcosa sentivo: un grandissimo vuoto, che i beni 
materiali che il mio lavoro mi ha permesso di avere non hanno mai 
colmato.
Poi, nell’estate dello scorso anno è stata diagnosticata a 
mia madre una brutta malattia degenerativa, che ha aumentato ancora di 
più la mia sofferenza interiore.
Finalmente, a maggio di quest’anno 
mia madre mi ha casualmente raccontato di avere programmato un 
pellegrinaggio a Medjugorje (di cui non sapevo assolutamente nulla, se 
non che era un luogo «tipo Lourdes») e mi ha poi chiesto se «per caso» 
non avessi il desiderio di andare con lei: credo sia stata una domanda 
di circostanza, alla quale era convinta io avrei rifiutato. Con sua 
enorme sorpresa, ho invece accettato, non so nemmeno io perché, so solo 
che «sentivo» di dover andare.
In seguito, quando sono giunto a 
Medjugorje, ho sentito dire che è la Madonna a «chiamarti» quando è 
arrivato il tuo momento: ebbene, credo che nel mio caso sia stato 
proprio così.
Ogni mattina sveglia all’alba, alle 6 colazione, per 
poi «partire» secondo un programma di gruppo che mi trovava molto restio
 ad accettare, essendo io estremamente individualista e convinto di 
poter fare sempre tutto da solo, senza mai chiedere aiuto a nessuno. 
Così all’inizio me ne stavo in disparte, a osservare, anche perché dopo 
tanti anni di istituti religiosi non mi ricordavo più nemmeno le parole 
del padre nostro o dell’ave maria e mi vergognavo a farlo vedere.
Senza
 nemmeno accorgermene, a poco a poco mi sono avvicinato sempre di più al
 gruppo e ho cominciato anch’io a pregare: non a pronunciare le parole 
delle preghiere, come avevo sempre fatto in modo automatico, senza 
pensare, in quelle rare occasioni in cui andavo in Chiesa (ad esempio 
per la Messa di Natale), ma a pregare veramente.
Ho cominciato a 
sentire come una pietra, o un groviglio di nodi, dentro di me, che a 
poco a poco si scioglieva. E man mano che si scioglieva, ho incominciato
 a piangere. E così ho continuato per tutta la durata del soggiorno. 
Poi... Il primo giugno, il giorno prima di partire, alle ore 7.15 circa 
passavo insieme a mia madre e una sua amica davanti alla chiesa dove era
 in corso la messa. Nel piazzale davanti alla chiesa si era riunita una 
cinquantina di persone e tutti stavano guardando in direzione del sole 
con espressioni a dir poco stupite. Mosso dalla curiosità, mi sono 
girato verso il sole e ho assistito ad un fenomeno per me incredibile.
All’inizio
 sono rimasto abbagliato, poi i miei occhi si sono abituati alla luce e 
ho potuto fissare il sole per una decina di minuti. Durante questo lasso
 di tempo, il sole pulsava come un cuore venendo verso di noi e poi 
ritraendosi, avvicinandosi e poi allontanandosi sempre pulsando. Il sole
 era accerchiato da un anello luminoso, che girava vorticosamente prima a
 destra e poi a sinistra e che sembrava cambiare colore, prima di colore
 rosso fuoco e poi giallo-oro.
Questo fenomeno è durato come ho 
detto una decina di minuti e mi ha lasciato assolutamente incredulo. Poi
 mi sono reso conto che anche tutte le altre persone, una cinquantina, 
che erano sul piazzale della chiesa avevano assistito alla stessa cosa.
Siamo
 ritornati in albergo sconvolti da quello che non sembrava affatto un 
fenomeno naturale, o un effetto di luce, come gli scettici certamente 
vorrebbero giustificare razionalmente quello che è successo. Io 
personalmente avevo le gambe che mi tremavano.
Arrivati in albergo 
abbiamo trovato gli ospiti presenti tutti a piano terra, impauriti per 
avere avvertito una specie di scossa di terremoto, con i muri che 
tremavano e un forte boato.
Ricostruendo temporalmente i fatti, ci 
siamo resi conto che questa specie di scossa di terremoto era avvenuta 
contemporaneamente al fenomeno che aveva riguardato il sole.
A ciò 
si aggiunga che noi che ci trovavamo a circa 300 metri dall’albergo non 
ci siamo accorti di nulla, cosa alquanto strana. E i giorni successivi 
non mi risulta che i quotidiani abbiano riportato di scosse di terremoto
 nella regione.
Non so se ci sia una spiegazione scientifica per quello che ho descritto, ma so quello che ho visto.
Il
 razionalismo ci ha liberati in passato dai fanatismi di una religiosità
 ottusa ed estremista; sono anche appassionato di storia e conosco 
benissimo i crimini che sono stati commessi in passato in nome della 
chiesa e di Dio. Ora però siamo arrivati all’estremo opposto: tutti i 
segnali che ci vengono mandati dal cielo devono a tutti i costi avere 
una spiegazione razionale e scientifica e tutti coloro che credono in 
qualcosa di superiore sono retrogradi e contrari al progresso.
Comunque
 io mi considero fortunato ad avere avuto questa «illuminazione» e credo
 che, montatura o no, riuscire a vedere con il cuore e non solo con 
l’intelletto ci renda più completi come esseri umani.
Fonte:  lasacrafamiglia.it/medgiugorje

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