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lunedì 25 febbraio 2019

Mons. Hoser, ha parlato di come custodireuno spirito di comunione.

Mons. Hoser ha celebrato una Santa Messa e si è intrattenuto con i membri delle comunità di preghiera di Medjugorje

 

S.E. Mons. Henryk Hoser, Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, si è intrattenuto con i membri delle comunità di preghiera di Medjugorje ed ha celebrato una Santa Messa che, con un numero cospicuo di sacerdoti, è stata concelebrata anche da fra Marinko Šakota, parroco di Medjugorje.
A Medjugorje ci sono ventidue comunità di preghiera, di cui Mons. Hoser ha detto che “tutte insieme sono una grande comunità di Medjugorje”.
“L’apostolo san Pietro ci dà un esempio con alcune indicazioni su come vivere nella Chiesa. Dice che bisogna vegliare sul gregge, non per costrizione ma liberamente, e non per interesse ma con generosità. Non come padroni che regnano, ma facendosi modelli del proprio gregge. Per i superiori di una comunità, il primo compito è servirla”, ha detto Mons. Hoser, che ha parlato di come custodire, nelle comunità in cui viviamo la nostra vita, uno spirito di comunione.
Egli ha detto che ognuno di noi, per vivere responsabilmente in una comunità, deve avere alcuni criteri esterni, a partire dai quali il proprio comportamento ed il proprio agire vengano valutati.
“Il primo e più importante riferimento è il Vangelo, che ci dice che i pensieri e le opere devono essere in accordo con esso, in accordo con l’agire e l’insegnamento di Gesù Cristo. Un riferimento ulteriore è quello dei dieci Comandamenti di Dio, e poi quello delle Costituzioni di ciascuna comunità. Se il nostro comportamento è retto, allora siamo in accordo con i dieci Comandamenti di Dio, col Vangelo e con le Costituzioni, e l’obbedienza al Vangelo, a Cristo, alla Chiesa viene di conseguenza”, ha detto Mons. Hoser.
Egli ha anche evidenziato che criteri generali per la salute e la santità di una comunità sono l’amore, la gioia e la pace; ed ha poi ricordato anche tre criteri più personali: la pazienza, la buona intenzione e il vedere il bene negli altri. Infine ha citato ancora tre criteri per il buon funzionamento di una comunità, ossia la fedeltà, la mitezza e l’autocontrollo.
“Tutti questi nove elementi che ho citato sono frutti dello Spirito Santo. Il Vangelo ci dice che, se camminiamo nello Spirito, viviamo anche nello Spirito. Quando riceviamo questi doni, allora se ne devono manifestare anche i frutti”, ha detto Mons. Hoser al termine della sua Omelia, che ha concluso con le parole “Sapienti sat!”.
Qui potete vedere una fotogalleria della Celebrazione. (foto)

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