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giovedì 1 luglio 2021

Il mese di Luglio ci richiama a meditare sulla Passione di Gesù: dedicato al ricordo del Suo Sangue sparso per la nostra salvezza....

 


Proprio all’inizio di questo mese, dedicato a celebrare le glorie e i benefici del Preziosissimo Sangue di Gesù, la Chiesa ci ha fatto cele­brare fino a qualche tempo fa, in onore di questo Sangue, una festa solenne, quasi a coronamento del mese del S. Cuore.

L’origine di questa festa non è antica: risale a Pio IX, il cui pontifi­cato fu una delle epoche più gloriose per lo sviluppo di questa devozione. Già si celebrava in qualche luogo una festa del Preziosissi­mo Sangue nel venerdì della quarta settimana di quaresima, ma fu Pio IX a voler istituire una festa universale alla prima domenica di luglio, come un monumento alle vicissitudini della S. Sede e come un “Te Deum” perpetuo di ringraziamento per l’ottenuta liberazione dall’esilio di Gaeta. La festa fu poi fissata da S. Pio X al primo luglio.

II significato di questa solennità che si celebrava è del tutto affine a quello del S. Cuore, con cui aveva in comune il Vangelo della Messa. C’è un’intima relazione tra il Cuore e il Sangue, non solo perché dal Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia, sgorgò acqua e Sangue: ma anche perché il primo calice nel quale quel Sangue divino fu consacrato e vivificato, fu proprio il Cuore dei Verbo incarnato. La S. Messa esalta l’efficacia redentrice del Preziosissimo Sangue e ci invita a dissetarci alle fonti divine delle piaghe di Gesù, affinché il suo Sangue sia pegno per noi di vita eterna.

Meditazione di Padre Luigi Duilio Graziotti


Il mese di Luglio ci richiama a meditare sulla Passione di Gesù.
Infatti è dedicato al ricordo del Suo Sangue sparso per la nostra salvezza.
Quando Gesù sulla croce venne trafitto dalla lancia del soldato, uscì dal Suo Cuore un pò di liquido, che non era solo sangue, ma sangue misto ad acqua.

Da questo si capisce che Gesù ha donato tutto Se stesso per salvarci: non ha risparmiato proprio nulla. Inoltre è andato incontro alla morte volontariamente. Non era obbligato, ma l’ha fatto solo per amore verso gli uomini. Il Suo amore è stato veramente il più grande. E per questo che ha detto nel Vangelo: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici (Gv 15,13). Se Gesù ha sacrificato la propria vita per tutti gli uomini, ciò significa che per Lui sono tutti amici: nessuno escluso. Gesù ritiene amico anche il più grande peccatore di questa terra. Tanto è vero che ha paragonato il peccatore ad una pecorella del Suo gregge, che si è allontanato da Lui, che si è smarrito nel deserto del peccato. Ma appena si accorge che si è allontanato va a cercarlo dappertutto, fino a quando l’ha trovato.

Gesù ama tutti allo stesso modo, sia i buoni che i cattivi, e non esclude nessuno dal Suo grande amore. Non c’è nessun peccato che ci privi del Suo amore. Lui ci vuol sempre bene. Anche se tra gli uomini di questo mondo ci sono gli amici e i nemici, per Iddio no: siamo tutti Suoi amici.

Avviciniamoci a Lui con fiducia, senza paura, come ci dice San Paolo nella lettera agli Ebrei: Accostiamoci con piena fiducia al trono della Grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati nel momento opportuno (Ebr 4,16). Non dobbiamo perciò stare lontani da Dio: Lui è buono con tutti, lento all’ira e grande nell’amore, come dice la Sacra Scrittura. Lui non vuole il nostro male, ma solo il nostro bene, quel bene che ci rende felici su questa terra, e soprattutto dopo la nostra morte in Paradiso. Non chiudiamo il nostro cuore, ma ascoltiamo il Suo invito sincero e accorato quando ci dice: Venite a Me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e Io vi ristorerò (Mt 11,28). Che cosa aspettiamo ad avvicinarci a Lui, dato che è così buono e amabile? Se Lui ha dato la vita per noi, possiamo forse pensare che voglia il nostro male? No assolutamente! Chi si avvicina a Dio con fiducia e con semplicità di cuore acquista grande gioia, pace e serenità.

Purtroppo per tante persone lo spargimento del Sangue di Gesù è servito a nulla, perché hanno preferito il peccato e la dannazione eterna, piuttosto che la salvezza. Eppure Gesù vuole che tutti gli uomini si salvino, anche se molti fanno i sordi al Suo richiamo, e così senza accorgersi precipitano nell’inferno eterno.

A volte ci domandiamo: Quanti sono coloro che si salvano?

Da ciò che Gesù ha detto si deduce che sono molto pochi. Infatti c’è scritto nel Vangelo: Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa è la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano (Mt 7,13).

Un giorno Gesù disse ad una Santa: Sappi, figlia mia, che su dieci persone che vivono nel mondo, sette appartengono al diavolo e solo tre a Dio. E anche queste tre non sono totalmente e completamente di Dio. Se poi vogliamo sapere quanti sono quelli che si salvano, potremmo dire che su mille forse se ne salvano cento.

Rendiamo utile il Sangue di Cristo sparso per la nostra salvezza, e laviamo la nostra anima con la Santa Confessione. Gesù ci chiede la conversione, il miglioramento della nostra vita con l’ osservanza dei Suoi Comandamenti. La Sua Grazia e il Suo aiuto, ricevuti dal Sacerdote, ci farà vivere felici e in pace su questa terra, e un giorno ci farà godere la felicità eterna in Paradiso.

Eterno Padre, io ti offro il Sangue Preziosissimo di Gesù, in unione con tutte le sante Messe celebrate oggi nel mondo, per tutte le anime sante del Purgatorio, per i peccatori di tutto il mondo, della Chiesa Universale, della mia casa e della mia famiglia.

Amen.


“IL SANGUE DI CRISTO E’ LA CHIAVE DEL PARADISO.”

(S. Tommaso d’Aquíno)


PAROLE DI GESÙ A SUOR ANTONIETTA PREVEDELLO

“Se al mio Sangue chiedi la purezza, ti purificherà l’anima, il cuore, l’occhio, lo spirito, trasfondendo in te la mia stessa purezza.”

“L’anima che stabilisce la sua dimora nelle mie pia­ghe, e specialmente in quella del Costato, è difesa da ogni tentazione: a poco a poco si attutiscono in essa le esigenze della vita naturale, perde la conoscenza delle cose caduche per ricordare soltanto quelle eter­ne.”

Ogni volta che l’anima bacia le ferite del Crocifisso merita che io baci le piaghe della sua miseria e dei suoi peccati.

Io ricompenso con sette mistici doni, quelli dello Spirito Santo, atti a distruggere i sette peccati capitali, quelli che baciano per adorazione le piaghe sangui­nanti del mio Corpo.”

“Immergi ogni preghiera, ogni azione, ogni pensie­ro, ogni palpito, ogni atto nel Sangue delle mie piaghe: usciranno santificati e saliranno come fiamma di amore a Dio, e scenderanno come pioggia di espiazione nel purgatorio.”



O Piaghe,

o Sangue Prezioso del mio Signore,

che io Ti benedica in eterno.

O Amore del mio Signore divenuto piagato!

Quanto siamo lontani dalla conformità alla Tua Vita!

O Sangue di Gesù Cristo, balsamo delle nostre anime,

sorgente di ogni misericordia,

fa’ che la mia lingua imporporata di sangue

nella quotidiana celebrazione della Messa,

Ti benedica adesso e sempre.

O Signore, chi non Ti amerà?

(San Gaspare del Bufalo)

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