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martedì 27 luglio 2021

2° DOMANDA AL VEGGENTE JAKOV COLO - Intervista di Virgilio Baroni

 


Virgilio Baroni


HO INTERVISTATO JAKOV COLO
In occasione del 40simo delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, ho effettuato un'intervista a Jakov Colo, il più giovane veggente di Medjugorje, pubblicata sulla rivista dell'Associazione Mir i Dobro “AIUTIAMOLI”. Sono 5 domande: una al giorno. Oggi, pubblico la seconda.
SECONDA DOMANDA:
A Medjugorje c'è la gigantesca statua del "Gesù Risorto". Il Sepolcro è rappresentato dall'impronta che Gesù lascia del suo Corpo, come quando i bambini cadono all'indietro sulla neve soffice lasciandovi impressa la forma del corpo. Anche lei, Jakov ha lasciato le impronte dei suoi "piedini" di bambino sulla tovaglia quando Padre Jozo l'ha innalzato per farla parlare in piedi dall'altare. Quali impronte hanno lasciato le apparizioni, i messaggi della Regina della Pace nella sua vita, in quella della sua famiglia? 
 
JAKOV RISPONDE:
Non mi ricordo tutto perché ero piccolo, avevo 10 anni. Ricordo che eravamo nella mia casa vecchia e c’erano i poliziotti che ci tenevano dentro, non potevamo uscire. Pensando adesso che ho cinquant’anni non so che coraggio potevo avere a quel tempo. Comunque, si vede che era un progetto del Signore, un progetto della Madonna, perché sono loro che ci danno la forza di fare tutto. Se Medjugorje ha resistito tanti anni è merito del Signore e della Madonna, non merito mio o merito di tutti gli altri. Noi siamo stati e siamo soltanto uno strumento, poi chi ha fatto tutto sono stati il Signore e la Madonna. Mi ricordo quel momento lì; non so ancora spiegare come sono riuscito ad uscire: forse il poliziotto si era addormentato. Sono scappato dalla casa scalzo ed ho fatto tutta la strada verso i campi a piedi nudi e sono arrivato in chiesa. Siccome ero molto piccolo, ho tirato l’abito di P. Jozo che era sopra l’altare e gli dicevo “io devo dire qualcosa”. Siccome la gente non mi vedeva dall’altare che era più alto di me, P. Jozo mi ha preso e mi ha messo sopra l’altare, in piedi, ed ho detto il messaggio a tutti i pellegrini ed a tutte le persone che si trovavano lì nella chiesa. Così P. Jozo, dopo mi ha raccontato che erano rimaste le mie impronte sull’altare.
Noi veggenti siamo persone normali come tutte le altre; nessuno di noi è santo e anche nessuno dei veggenti ha dei privilegi. Faccio anche un esempio: la Madonna non ha mai detto “Caro Jakov, cara Vicka ecc. No! dice Cari figli“. Poi, va detto che i veggenti non sono stati risparmiati dal dolore. dalla sofferenza. Io posso dire che quando ero piccolo, avevo 12 anni, ho perso la mia mamma; a 13 anni ho perso mio papà e, veramente, la Madonna ha lasciato tanto nella mia vita perché, tornando alla prima domanda, io credo che la Madonna mi abbia fatto vedere il Cielo proprio per questo motivo: perché quando ho perso la mia mamma subito ho pensato – forse, se faccio il bravo, meriterò il Paradiso e un giorno incontrerò la mia mamma – perché, anche se allora per me era difficile capire, ora sono sicuro che la Madonna mi ha voluto dimostrare che esiste un’altra vita e che un giorno mi incontrerò di nuovo e per sempre con la mia mamma. Ci sono stati momenti difficili quando ho perso i miei genitori. Quante volte, quando mi trovavo da solo, piangevo; però, allo stesso tempo, non mi sono mai sentito solo perché ho capito, quando ho visto la Madonna, subito ho detto “Io, ora ho un’altra Madre“. Attraverso la Madonna, ho conosciuto Gesù, il Signore, e ho detto “Adesso ho un altro Padre“. Così, anche nei momenti difficili, quando pensi di essere solo, senti nel tuo cuore, attraverso la preghiera, parlando con il Signore e con la Madonna (perché per me preghiera non è soltanto dire il Padre Nostro, l’Ave Maria, Gloria al Padre, per me preghiera è anche parlare con il Signore come con un padre o con una Madre) li senti vicini. Io non mi sono mai sentito da solo; anche nei momenti difficili si sente una voce nel cuore “Non avere paura! io sono con te adesso; anche se soffri, io sono con te adesso, sono tua Mamma sono tuo Padre“ e così sono cresciuto.
Posso dire di avere ricevuto una grande grazia: quella di crescere, di fare tutta la mia infanzia e andare avanti fino a 21 anni non da solo, ma insieme alla Madonna. Dopo ho conosciuto mia moglie in Italia; anche questo è stato un grandissimo dono perché il Signore mi ha dato una moglie bellissima, con un’anima bellissima, un cuore grandissimo che, a volte, diventa mamma anche per me; poi, va detto che non è tanto facile vivere con noi veggenti: c’è sempre gente che ti cerca, che ti bussa alla porta. Il Signore ci ha dato un’altra gande grazia che sono i nostri grandi doni, i nostri tre tesori, i nostri figli: adesso loro sono già grandi. Quello che ci ha sempre sostenuto nella famiglia, è quanto Padre Slavko ci ha detto fin dall’inizio, prima che ci sposassimo: " Se volete che la vostra famiglia resista, se volete che la vostra famiglia vada avanti, dovete fare solo una cosa: nella vostra famiglia deve esserci la preghiera“ e così abbiamo fatto; siamo andati avanti! Non dico che non ci sono stati momenti difficili, però se c'è la preghiera nella famiglia, se si prega insieme ai figli, si supera tutto. Purtroppo, oggi vediamo questo mondo dove, a volte, i giovani sposi, appena incontrano una minima difficoltà, si separano. Questo succede quando si vuole decidere da noi stessi anziché mettere tutto nelle mani del Signore. Io credo che quando uno si sposa, la cosa più importante sia quella di dare, di affidare la prpria famiglia al Signore: “Ecco, Signore, noi adesso siamo una famiglia e ci mettiamo nelle tue mani; Tu fai di noi quello che vuoi“. Noi abbiamo fatto così e, veramente, anche adesso che i nostri figli sono cresciuti, li vediamo pregare, fare del bene. Con la preghiera, loro sanno vedere e riconosce dove c’è il bisogno; capiscono quando devono prendersi cura di qualche persona che ha bisogno. Per noi genitori, vedere i figli che pregano e che poi fanno opere di carità, è motivo di tanta soddisfazione perché capiamo che con la preghiera e con l'esempio, abbiamo fatto qualcosa di buono. Come ci diceva Padre Slavko, e sempre ci ripeteva continuamente “Ai vostri figli, fin dall'inizio, fin da quando sono piccoli, dovete mettere nella loro vita le radici della fede. Anche se un giorno dovessero allontanarsi dalla fede, in loro rimane sempre anche quel poco che gli avete dato“. Adesso, vedendo i nostri figli, ci accorgiamo che abbiamo fatto bene e devo dire, con tutta onestà, che il merito è più di mia moglie perché lei ha tanta pazienza con loro e, davvero, io ringrazio il Signore che mi ha dato un bella famiglia: sono felice di vivere con la mia famiglia insieme con la Madonna e Gesù e questo è veramente una grande grazia. La Madonna ha lasciato nella mia famiglia molte impronte; si vedono dappertutto: l’impronta della preghiera, l’impronta di andare alla Santa Messa, l’impronta di parlare con i nostri figli e quella di condividere. Altre impronte ancora sono quelle di guidare i figli sulla strada giusta, dicendo loro che hanno un’altra Madre e un altro Padre. Ormai sono grandi; mio figlio si sposa ad agosto e va per la sua strada: è una cosa bellissima e così va tutto bene. Sono talmente tante le impronte che la Madonna ha lasciato nella mia famiglia che è impossibile descriverle tutte: posso soltanto dire che sono tantissime.
 
 
Nello "SPECIALE MEDJUGORJE" del trimestrale “AIUTIAMOLI” oltre all'intervista a Padre Jozo, troverete anche le mie interviste a: P. Petar Ljubicic, P. Ljubo Kurtovic, P. Miro Sego, P- Miljenko Steko Provinciale dei Francescani di Bosnia Erzegovina. Molto interessanti e degne di lode,le risposte di Jacov Colo. Potete richiedere il Giornalino di Mir i Dobro telefonando al n. 0332-487613; oppure inviando una email a: info@miridobro.it

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