Translate

venerdì 16 agosto 2019

Medjugorje ha guarito le mie ferite e Dio per me ha scelto la musica

VIDEO
La musica, mi ha salvato la vita, mi ha fatto trovare Gesù e mi ha aperto la strada della salvezza. 


Dio aveva il suo progetto su di me! Gli anni passavano ... Trasferitami in un altro paese un incontro, una ragazza, Sonia, che mi ha stravolto la vita. La mia solitudine a 17 anni era tanta, accumulata in tanti anni dove per circostanze famigliari ho cambiato più di una residenza e mi ritrovavo senza amici. In lei avevo trovato qualcuno che mi volesse bene, un’amicizia da costruire. 

A fine luglio del 1996 si preparava per partire per Medjugorje, per il festival dei giovani. Il suo entusiasmo era contagioso e io la guardavo. Non avevo possibilità economiche per andare e un padre molto geloso che non mi avrebbe dato mai il permesso per partire, quindi non ho osato nemmeno chiedere. Al ritorno, Sonia, aveva un luce che non era di questo mondo, una luce che abbagliava, gli occhi dicevano tutta la gioia e la pace dell’anima che quel posto sa dare. Da subito iniziai a pregare, a modo mio, perché volevo recarmi anch’io lì, volevo provare quella stessa gioia contagiosa. Ah, dimenticavo! Io non conoscevo nulla, nessuna preghiera a parte il padre nostro, l’Ave Maria e qualche altra giaculatoria. La messa, l’Eucaristia, la Sacra Scrittura, insomma il cardine della fede io li sconoscevo. Piano, piano attraverso il suo amore mi avvicinavo a Gesù, iniziai a leggere
qualcosa, il mio primo libro fu “Pregate, Pregate, Pregate”.
Il desiderio di conoscere Gesù cresceva

 Passò un anno e Sonia si preparava di nuovo alla partenza per il festival dei giovani ma per me non si prospettava minimamente di partire per gli stessi problemi di prima. Don Giuseppe Riccobene, innamorato di Maria e di Medjugorje, promotore dei pellegrinaggi in Sicilia, che adesso vive tra le braccia di Dio, mi dice: Risolviamo, Letizia, la parte più facile, il biglietto è a spese mie, quando potrai me li darai (mai potuto rendere a lui il prestito). L’altro scoglio era mio padre, dovevo convincerlo e come fare? Per me era impossibile. Lui ateo, lontano dai sacramenti, dalla chiesa, da tutto ciò che era sacro (dopo 20 anni di pianti è venuto a Medjugorje e adesso è un convertito anche lui attraverso l’intervento della Regina della Pace. Lo Spirito Santo aveva pensato anche a questo. Pensai di chiamare la mia nonna paterna, che alla mia domanda se volesse venire a Medjugorje, nonostante non sapesse dove stavamo andando, mi rispose immediatamente di si.
Insomma arrivai in quella terra il 30 luglio 1997. L’aria di Medjugorje già parla di grazia, di pace. Solo chi ha fatto esperienza può capire di cosa parlo. Una valanga di emozioni, di conoscenza, di pace, di serenità tanto che non vuoi più tornare ma rimanere in quel Tabor per sempre. Li scoprii la confessione, la comunione, l’Eucaristia, la preghiera. Scoprii che Gesù è vivo e che mi amava. Per la prima volta capii che in quell’Ostia bianca c’era tutto il mio Dio. Insomma, inspiegabile scoperta di un mondo di pace che avevo soltanto iniziato a intravedere. Al ritorno la mia vita cambia definitivamente. Da li un processo di crescita. Medjugorje rimane indelebile nel mio cuore e ormai è una meta almeno annuale per attingere ad una fonte di grazia. Gesù e Maria sono sempre con me ma quel posto mi ristora l’anima, mi rinfranca, mi guarisce. Si, tante guarigioni nella mia anima, tante, tante che è difficile descrivere in poche parole. Da quella terra il titolo del mio cd "MIR MIR MIR" che significa nella lingua croata "PACE PACE PACE" dove contiene canti di adorazione, di lode, di ringraziamento e a Maria.

Nessun commento:

Posta un commento