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sabato 14 ottobre 2023

Le quattro "fasi" del processo di CONVERSIONE e i tre "gradi" nella FEDE - Catechesi di Padre Petar

 


Padre Petar: Convertitevi tutti i giorni

Convertirsi vuol dire riconoscere che Dio esiste e capire che Lui è al primo posto nella nostra vita. Questo significa che la vita dell'uomo solo allora ha un senso, se è in armonia con i progetti che Dio ha con lui. Il piano di Dio è che l'uomo lo conosca, lo ami con tutto il suo essere, si conceda a lui completamente e lo serva con gioia, per diventare perfetto e santo. Dio, riempie il cuore dell'uomo di gioia perfetta, di vera pace e di soddisfazione spirituale. L'uomo a questo punto, si sente salvato. Convertirsi vuol dire , che Gesù è un mare d'amore, pane di vita, vera gioia, serena felicità e vita retta, che desidero con tutta la mia anima. Da quel momento io non ho paura di niente, in quanto lui è con me. Questo è veramente come una nuova nascita. Ho la sensazione di aver ricevuto nuovi occhi, mani, cuore. Tutto questo si potrebbe riassumere in una frase: "Signore, vieni, io sono tutta tua, fai di me tutto quello che vuoi!" Mihaly Szentmartoni afferma che in ogni processo di conversione si possono distinguere quattro fasi:

1.) Crisi iniziale (sensazione di disagio, insicurezza, sfortuna, non contentezza), 2.) sì sente vicina una forza superiore e benefica, la quale si preoccupa di noi (Dio Padre, Provvidenza, Dio di bontà); 3.) scoperta di nuove verità (si vedono le cose in una nuova luce); 4.) felicità di liberazione (sensazione di sollievo, di redenzione, allegria, esultanza).

Ad ogni conversione precede una "situazione" di disagio interiore, scontentezza, insicurezza, malessere, sensazione di sfortuna, senso di smarrimento, perdita del senso della vita. Tutti questi sono segni specifici i quali ci aiutano a riesaminare la nostra vita fino ad oggi. Ci accorgiamo che c'è qualcosa che non quadra. La nostra vita non è quella che dovrebbe essere. Inizia la crisi. Nel processo di conversione è la nuova illuminazione: all'uomo diventano chiare alcune verità dimenticate. Si scoprono nuovi valori, i segreti della vita diventano comprensibili o almeno accettabili. Felicità. La quarta, e ultima fase del processo di conversione è segnata dal senso di liberazione, gioia, coscienza di essere amati. Questa è la gioia di redenzione, gioia di colui che si trova in stato di grazia.

Dr. Tomislav Ivancic scrive che nella teologia si parla di tre gradi nella fede: credere Dio, credere a Dio e credere in Dio. "Credere Dio" vuoi dire credere che lui esiste. Ciò non è ancora la decisione per la fede (oppure non deve esserci). Se così fosse, allora sarebbe appena l'inizio della decisione. Qualcuno, cioè, che crede che Dio esiste, ma non vuole vivere secondo questa verità. "Credere a Dio" vuoi dire credere che tutto quello che lui ha detto, rivelato e promesso è verità. Questa è la fede intellettuale, razionale. Dunque, l'uomo può nell'intelletto essere d'accordo con le verità che Gesù ha rivelato, ciò nonostante non vivere secondo queste verità. "È necessario aprire il cuore alla fede. "Credere in Dio" significa mettere la propria esistenza nelle mani di Dio, vuol dire impegnarsi in quello che Gesù ci ha rivelato. Credere alle parole di Gesù e metterle in pratica. Mettere la propria vita nelle mani di Gesù Cristo. Questo è, in un certo senso, il cammino nella fede, dove si può provare sulla propria pelle ciò che Gesù Cristo ha promesso (se si mette in pratica cio che lui ha detto). Questa è dunque la fede confidenziale e la fede fiduciosa. La confidenza si riferisce alla persona, e la fiducia alla promessa della stessa persona. Qui sono vicine la speranza e l'amore. Chi confida spera. Chi ha fiducia, ama. La fede, la speranza e la carità vanno insieme. Però, quanto più si matura nella fede, tanto più rinvigorisce l'amore come l'aspirazione per l'unione e come finale unione con Dio nell'eternità. (Cfr. Tomislav Ivancic: "Incontro con Dio vivente", p. 109).


La fede, infatti, è il più prezioso tesoro di questo mondo. Essa è l'inestimabile dono Divino e perciò la si deve ottenere a forza di preghiera. Per questo la si deve custodire come la vista degli occhi e come l'anima della propria anima.

La Regina della pace ci chiama instancabilmente alla fede profonda. La Regina della pace è venuta a noi, suoi figli, per aiutarci, e condurci a Dio. Ella si comporta come una vera madre che vuol tanto bene ai suoi figli. Prima di tutto ella chiede a noi di credere che è stata mandata da suo Figlio per aiutarci nelle nostre tribolazioni e in questa grande crisi nella quale si trova tutta l'umanità. La Madonna stessa dice che è venuta a "risvegliare la fede di ogni credente" (30 aprile 1984.). "...Se voi state lontani da Dio, non potete ricevere grazie, perché non le cercate con la fede tenace. Io prego per voi ogni giorno e desidero avvicinarvi a Dio sempre di più. E non lo posso, se voi non lo volete. Perciò, cari figli, mettete la vostra vita nelle mani di Dio..." (25 gennaio 1988). "... Figlioli, credete e pregate che il Padre vi aumenti la fede. Ed allora chiedete di che cosa avete bisogno. Io sono con voi. Mi rallegra la vostra conversione..." (25 gennaio 1988). Il richiamo premuroso di madre alla preghiera ed apertura allo Spirito Santo in particolare rinvigorisce e rafforza la fede: "Cari figli; in questi giorni vi invito in particolare ad aprire i vostri cuori allo Spirito Santo. Lo Spirito Santo, particolarmente in questi giorni, opera per mezzo di voi. Aprite i cuori e abbandonate la vostra vita a Gesù, affinché Egli operi per mezzo dei vostri cuori e vi fortifichi nella fede ". (23 maggio 1985). "Cari figli! Oggi voglio dire a tutti nella parrocchia di pregare lo Spirito Santo, in particolare per essere da Lui illuminati. Da oggi Dio vuole provare in modo particolare questa parrocchia, per fortificarla nella fede "! (11 aprile 1985). "Oggi desidero invitarvi tutti a far sì che ognuno di voi si decida per il Paradiso. Il cammino è difficile per tutti coloro che non si sono decisi per Dio. Cari figli, decidetevi, e credete che Dio vi si offre nella sua pienezza. Voi siete invitati, e bisogna che rispondiate alla chiamata del Padre che vi chiama attraverso di me..." (25 ottobre 1987.). "Io sono con voi e desidero che mi crediate che vi amo". (25 novembre 1987).

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