Translate

lunedì 21 agosto 2023

Rimanere attaccati a Gesù: c'è una gradualità nel distacco dalle cose.. ( Vangelo + commento)


Ogni incontro con Cristo procura gioia. Così è stato, almeno all'inizio, anche per il giovane ricco del Vangelo. Lo sguardo d'amore di Gesù gli aveva suggerito: "Solo di me ha bisogno il tuo cuore. Solo io ti posso bastare. Le ricchezze non ti possono soddisfare!"

La tragedia di questo giovane non fu di non essere capace di abbandonare i suoi beni, bensì di non seguire Cristo, di non rimanere con Lui, di riconoscerlo come l'unico indispensabile. Il giovane ha vissuto l'incontro, ma non ha abbracciato la sequela. L'incontro non è continuato, non è diventato comunione di vita, non è diventato amicizia, non è diventato un cammino con Gesù.
Questo è il vero dramma di tutti coloro che, incontrando Cristo, non Lo seguono. Non dico che incontrando Cristo uno debba diventare santo subito, ma è importante che rimanga attaccato a Gesù, anche con tutti i suoi peccati, le debolezze, anche con le ricchezze da cui non riesce a staccarsi in quel momento. C'è una gradualità nel distacco dalle cose e nel cammino di santità. È vero che Gesù chiede tutto, ma è altrettanto vero che non prende niente, anzi. 
(Don Nikola Vucic)

VIDEO
don Luigi Maria Epicoco




«Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Siamo tutti discepoli della domanda di quest’uomo: che cosa bisogna fare in pratica per fare esperienza di paradiso? Cosa bisogna fare per essere felici? Gesù dà due risposte, ma è molto importante sottolineare la successione: “«Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso»”. La prima cosa che bisogna fare è il proprio possibile, cioè ciò che da soli siamo in grado di fare scegliendo il bene ed evitando il male. Dio non ci chiede l’impossibile ma bensì tutto quanto è in nostro potere di fare. Senza questo possibile messo sul banco non siamo autorizzati a chiedere nessun altro aiuto. Tutta la vita cristiana non consiste nella ricerca di miracoli ma nell’umile educazione a fare ciò che ci è possibile fare con le nostre forze. Infatti troppo spesso ci trinceriamo dietro affermazioni come “è più forte di me!”, “Non ce la faccio!”, “Non ci riesco!”. Ma ognuna di queste affermazioni molto spesso nasconde una pigrizia di fondo. Però c’è subito da dire che il nostro solo possibile non è sufficiente perché si può fare tutto ciò che va fatto e non essere comunque felici, esattamente come capita all’uomo del Vangelo di oggi: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». Gesù risponde che l’ultima cosa che manca è smettere di avere fiducia nelle cose di questo mondo e iniziare a fidarsi totalmente di Dio: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Dalla nostra reazione si capirà se effettivamente stavamo cercando salvezza o semplicemente una rassicurazione. La differenza è radicale.

Vangelo del Giorno

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,16-22

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.


Parole del Santo Padre

Che cos’è per me la fede? Se è principalmente un dovere o una moneta di scambio, siamo fuori strada, perché la salvezza è un dono e non un dovere, è gratuita e non si può comprare. “La prima cosa da fare è liberarci di una fede commerciale e meccanica, che insinua l’immagine falsa di un Dio contabile e controllore, non padre.” La tua fede è stanca e vuoi rinvigorirla? Cerca lo sguardo di Dio: mettiti in adorazione, lasciati perdonare nella Confessione, stai davanti al Crocifisso. Insomma, lasciati amare da Lui. Questo è l'inizio della fede. “Quante volte ci accontentiamo dei doveri – i precetti e qualche preghiera – mentre Dio, che ci dà la vita, ci domanda slanci di vita!” Una fede senza dono, senza gratuità, senza opere di carità alla fine rende tristi: come quel tale che, pur guardato con amore da Gesù in persona, tornò a casa “rattristato” e “scuro in volto”. (Angelus, 10 ottobre 2021)

Nessun commento:

Posta un commento