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domenica 31 dicembre 2023

La Madonna ha detto di pregare domani per tre ore e poi ci sarà l'apparizione: MESSAGGIO DEL 31 DICEMBRE 2023

 


“La Madonna ha detto che domani avrà un dono per noi“

Medjugorje, 31 Dicembre 2023:
Nell’apparizione di stasera a Marja, la Madonna ha prima ringraziato per tutte le preghiere e poi ha pregato per tutti i pellegrini e soprattutto per tutti gli ammalati. L’apparizione è durata un tempo insolitamente lungo.
Dopo l’apparizione, la Madonna ha lasciato un messaggio invitando tutti noi a pregare domani nel luogo dell’apparizione. Ha detto di pregare per tre ore e poi ci sarà l'apparizione. Ha detto che aveva un dono per noi.
Notizie da Medjugorje

venerdì 29 dicembre 2023

"Se non facciamo questo passo di cui parla la Madonna, la pace non è possibile..."(continua)- PADRE SLAVKO

 


Dovete pregare per conoscere il male e subito offrirlo al Signore. -P. Slavko


"Io vorrei analizzare un po' alcune parole della Madonna e mostrarvi il loro significato, pensando alla pace.

La Madonna dice: « Il Signore desidera purificare i vostri cuori da tutti i vostri peccati, dai peccati del vostro passato ».

Domandiamoci perché la Madonna dice proprio in questa settimana queste parole. Per me ci sono alcune ragioni. Noi abbiamo cominciato il tempo dell'Avvento, preparazione al Natale. Questo tempo di Natale è sempre una speciale preparazione per la venuta di Gesù. Potrei dire che la Madonna vive coscientemente la sua maternità che ha dato vita a Gesù e la sua maternità per quanto riguarda noi. Con questi messaggi vuole prepararci come una mamma prepara suo figlio per la nascita di un altro figlio. Se non siamo preparati che cosa può succedere? Gelosia: non siamo preparati e non c'è gioia, non c'è pace, non c'è vita. Così allora la Madonna dice: preparatevi, che i vostri cuori siano purificati. Allora, la prima ragione è la preparazione per il Natale. Un'altra ragione è questa: è la festa dell'Immacolata e la Madonna vuole che siamo preparati per questa festa. Per questa ragione il Signore desidera purificarci. Qui opera lo stesso Signore che ha preservato la Madonna dal peccato.


La Madonna parla dalla sua esperienza e dice: «Il Signore vuole purificarvi ». Da che cosa? Dal peccato, da tutti i peccati del vostro passato. Perché è importante essere purificati dal peccato? Noi vogliamo la pace, l'amore, la riconciliazione e la fratellanza nel mondo. Tutti i giornali, tutti i discorsi nei parlamenti parlano sempre della giustizia, della pace, ma perché non avvengono queste realtà? Perché non si pensa a ciò di cui parla la Madonna: per poter avere la pace, per poter amare, dobbiamo essere purificati dai peccati. Il peccato è sempre una realtà in noi che rompe il nostro cuore. La Madonna ha detto in un messaggio che l'odio distrugge, non vede nessuno e non vede niente, l'odio distrugge gli occhi e la vista del cuore. Allora possiamo dire grandi parole sulla pace, ma se non facciamo questo passo di cui parla la Madonna, se non vogliamo purificarci, lasciarci purificare dalle conseguenze del peccato, la pace non è possibile.

I conflitti, l'odio e tutto quello ché distrugge le famiglie non vengono perché non sappiamo che cosa dobbiamo fare, ma vengono perché restiamo solo sul livello teorico, non entriamo nel nostro cuore, non ci lasciamo purificare, e un cuore non purificato non può mai dare i frutti della pace. Il peccato, le ferite che vengono dal peccato, sono la fonte di tutti i mali del mondo. Ecco, purificarsi, lasciarsi purificare. Questo è un invito, prima di tutto alla confessione, perché la confessione è il primo passo della riconciliazione, della purificazione dove il Padre dà la grazia a tutti noi. Gesù è morto per noi e non domanda che cosa hai fatto di male, domanda solo se tu vuoi e se la risposta è: « Sì, tento, non voglio più peccare, voglio restare con te », il Padre dà la grazia in abbondanza. Quando si riceve questa grazia della riconciliazione nella confessione, quando - come dice la Madonna - si riceve ogni mese la pace, sarà possibile la riconciliazione perché la purificazione continua. Questa purificazione è anche un invito alla santità. Perché? Cosa significa essere santo? La prima dimensione del santo non è far pratiche straordinarie nel deserto, ma lasciarsi guarire dal peccato e diventare sano nel proprio cuore. Il peccato distrugge, la grazia guarisce. La Madonna invitandoci alla purificazione, ci invita alla santità, a lasciarci guarire. E quando un cuore è guarito dalle conseguenze del peccato, dall'odio, dopo tutto diventa possibile. Per esempio molti dicono: « Non posso perdonare, la ferita è molto profonda », ma quando un cuore è puro, cioè quando un cuore è umile, si può perdonare ogni ferita.


Se diciamo che non possiamo perdonare e ci domandiamo perché, dovremmo dire: « Sono orgoglioso e non voglio perdonare ».

Le guerre e tutti i conflitti vengono solo perché siamo orgogliosi, perché siamo egoisti. La purificazione significa quindi un duro lavoro. Per questa ragione o una delle ragioni del perché digiunare è proprio questa: digiunando si vede la propria verità e ci si distacca anche da se stessi, come la Madonna era distaccata da sé.

Qualche giorno fa, meditando un po' sull'amore della Madonna, una mamma ha detto: « Quando io penso che cosa hanno fatto alla Madonna io non posso immaginarmi come poteva perdonare. Era vicino alla Croce, sapeva che suo Figlio non aveva fatto niente di male e davanti ai suoi occhi lo hanno crocifisso. E la Madonna perdona. Io mi immagino, ha detto, se avessero fatto così a mio figlio, che cosa io avrei fatto ». Perché la Madonna poteva perdonare? Non perché non era offesa, ma perché era umile e forte nell'amore. Allora la purificazione dal peccato, dalle conseguenze del peccato, significa una via, un cammino verso la pace. Se vogliamo la pace, e la vogliamo sicuramente, dovremo lasciarci purificare.

Ma come fare per essere purificato? La Madonna ha detto: « Voi, cari figli, non potete farlo da soli perciò ci sono qua io ad aiutarvi ». Naturalmente quando si invita qualcuno ad un lavoro duro e continuo, ci si deve domandare come si possa fare. La Madonna lo sa. Per questa ragione dice: « Ecco, io sono con voi, voglio aiutarvi ». Molte volte nei messaggi ha ripetuto: « Io sono con voi da tanto tempo per aiutarvi a mettere in pratica tutti i messaggi ». Allora, se ci domandiamo come possiamo, perché la mia vita è complicata, è dura, non sono stato amato, molti mi hanno offeso - ognuno di noi ha la sua storia, sicuramente non sempre facile - la Madonna dice: « Adesso di nuovo io sono con voi ». Questo è un messaggio molto importante: la Madonna è con noi. Chi è la Madonna? La Madonna è la nostra Madre e vive la sua maternità coscientemente. E per me, io lo ripeto sempre, il segreto di Medjugorje - cioè perché molti hanno fatto un cammino proprio meraviglioso, perché molti hanno cominciato a~pregare, a digiunare, a confessarsi - non è perché per la prima volta hanno sentito il desiderio di riconciliarsi, ma perché la Madre che è presente qui, ha parlato. Allora la situazione che è stata creata per la presenza speciale della Madonna è una atmosfera nella quale il cuore del figlio, della figlia, sente più diretto l'invito. Spero che anche in questi giorni tutti noi, come ho detto prima, sentiamo di nuovo la sua presenza, la sua voce, il suo invito e capiamo anche la sua intenzione.


E ascoltate adesso l'invito: « Pregate, cari figli ». Pregare. Senza la preghiera non è possibile niente. La Madonna nei messaggi ha invitato alla preghiera più di ottanta volte. In questo messaggio ha detto due volte: « Perciò, cari figli, pregate ».

Vi ho già detto che la Madonna chiede di cominciare a pregare e dopo la preghiera si sviluppa e diventa la preghiera del cuore, cioè la preghiera continua, costante, il contatto continuo con il Signore. Se vi domandate: come pregare? Come si deve pregare? Io posso dire brevemente: « Cominciate, continuate come sapete in questo momento, come avete capito il messaggio della Madonna ». Anche se non sapete niente altro che il Credo e 7 Padre Nostro, Ave, Gloria, cominciate. Alla sera tutta la famiglia in ginocchio a pregare.

Un pellegrino mi ha detto: « Io prego più facilmente mentalmente, leggo un brano del Vangelo e medito per molto tempo ». Mi ha chiesto: « Devo pregare il Rosario? ». Gli ho risposto: « Guarda, tu non devi quando sei solo e preghi di più, perché la Madonna non chiede centocinquanta Ave Maria per dirle ed essere contento di averle dette. La Madonna domanda un incontro con il Signore durante la preghiera ». In questo si cresce. La preghiera è una lingua che ha la sua grammatica, le sue parole, la sua sintassi, è proprio come una lingua. Quando non la si parla, anche se la si sapeva una volta, non si può parlarla. Se non si prende il tempo per la preghiera, se non si prova ogni giorno, non esiste la lingua della preghiera. Se la si parla sempre ogni giorno, diventa più facile.

Molti cristiani forse fanno un segno di croce al giorno e qualche volta quando vedono un gatto nero fanno un segno di croce per essere salvati da qualche disgrazia, e dopo dicono: « Non so pregare ». Come puoi saperlo? La preghiera è una lingua e se vuoi cominciare, comincia come sai, ma ogni giorno, regolarmente al mattino e alla sera, il tempo c'è. Non è vero che non abbiamo tempo. Il problema è che cosa pensiamo della preghiera.


Mi sembra che per la prima volta nei messaggi la Madonna ha detto perché pregare: « Solo così potrete conoscere tutto il male che sta in voi ed offrirlo al Signore, in modo che il Signore possa purificare del tutto i vostri cuori ». Allora pregate per essere in contatto con il Signore. La preghiera è una condizione per conoscere il proprio male, il proprio egoismo, il proprio orgoglio.

Per il Signore il nostro peccato non è un problema. Anche voi conoscete la parola del profeta: « Anche se i vostri peccati sono rossi il Signore può farli bianchi », cioè annientarli. Qual è il problema? Il problema è la nostra convinzione che non abbiamo il peccato.

Non voglio adesso farvi un complesso del peccato, ma ricordatevi delle vostre parole quando parlate degli altri. Nei conflitti è sempre l'altro che ha fatto del male, noi, no, mai. Questo è il problema: non vediamo il nostro male, che cosa produce il nostro male nell'altro.

In un messaggio la Madonna ha detto: « Cari figli, io vi invito: pregate e distruggete il male nella vita degli altri », e poi: « Pregate e conoscerete il vostro male ».

Tante volte i genitori si arrabbiano con i figli per questa o quest'altra cosa, ma se vogliono bene analizzare la situazione devono domandarsi: i figli da chi hanno imparato queste cose? Forse proprio in famiglia. O da chi non hanno imparato le cose che dovevano imparare? La pace, la guerra incominciano nelle famiglie e se molti oggi sono aggressivi, se molti oggi sono pronti a lottare, a fare i conflitti, hanno cominciato nelle famiglie.


La Madonna qui vi dice che il male dovete conoscerlo, che dovete pregare per conoscere il male e subito offrirlo al Signore, perché, se noi ci teniamo il male nel nostro cuore, il male è sempre attivo e subito si sentono, si vedono i suoi frutti.

Allora, la purificazione, subito, non domani. Non si può dire domani o dopodomani, ma subito. Perché il male, se sta in noi, si fortifica, mette le radici. Dobbiamo subito offrirlo al Signore e il Signore ci purificherà.

Nell'ultima frase ha detto: « Cari figli, pregate senza sosta e preparate i vostri cuori nella penitenza e nel digiuno ».

Questo è il nostro lavoro: pregare, conoscere, vedere e riconoscere la nostra verità, accettarla nell'umiltà; offrirla al Signore.

Se facciamo così ci prepariamo bene per la festa dell'Immacolata e per la festa della pace, quando un giorno verrà.

La Madonna dice: digiuno e penitenza. Io sono molto contento che abbia detto così, perché il digiuno non è la penitenza. Sono due cose molto diverse.

Cosa è il digiuno? Un invito a vivere con il pane. Questo non è penitenza, questa è una chance per noi di essere purificati,, di essere liberi nel proprio cuore per l'amore, per la riconciliazione, per la pace.

Il digiuno è come la preghiera. Assolutamente non si può sostituire. Dopo, quando cominciamo a digiunare, a pregare, possono venire la penitenza ed i sacrifici.

Forse devo spiegarmi ancora un po'. Per esempio quando uno dice: « Io non posso digiunare, ma qualche volta non guardo la televisione », il non guardare la televisione e il non digiunare sono due cose diverse. Non posso dire: « Non guardo la televisione e allora non devo digiunare ». Dobbiamo tutti digiunare, tutti quelli che possono, cioè un organismo normale può digiunare.

Gli ammalati, naturalmente, a loro modo. Allora si deve digiunare e dopo si vedono le cose alle quali dobbiamo rinunciare, che dobbiamo cambiare. Per esempio se uno comincia a digiunare può vedere che perde molto tempo davanti alla televisione, che certi film sono pieni di aggressione. Una pellegrina mi diceva: « Adesso vedo che queste cose sono proprio bruttissime, prima non vedevo che erano brutali ». Quando si comincia a digiunare si diventa più liberi e si vede. Qualche volta i genitori sono obbligati per coscienza a non guardare la televisione. Se si guardano, per esempio, tante brutalità, tante guerre, tante uccisioni, poi ci si abitua e queste cose diventano normali.

Sia un ricco che un povero devono digiunare. Per il ricco sarà penitenza lasciare le cose che ha, per il povero sarà penitenza, sacrificio, rinunciare con il cuore alle cose che non ha e se non rinuncia è sempre aggressivo. Vedete allora che il digiuno non è la penitenza.

Se qualcuno dice: « È difficile », è normale. Noi ci lamentiamo se dobbiamo vivere due giorni con il pane: molti nostri fratelli sarebbero felicissimi se potessero vivere come noi possiamo digiunare. Noi abbiamo dimenticato questa verità e dopo ci domandiamo come mai la Madonna può chiederci queste cose.

Molti muoiono perché non hanno il pane: questa è una dimensione sociale del digiuno, perché quando digiuniamo possiamo più facilmente vedere che cosa abbiamo da condividere con gli altri.

(P. Slavko Barbaric - 7 dicembre 1986)

giovedì 28 dicembre 2023

Esposto fino al 6 gennaio il "𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐚𝐜𝐢" 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐏𝐢𝐨 𝐚 𝐒𝐚𝐧 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐨- STORIA (video)




Esposta nella chiesa romana la statuina del Bambinello appartenuta al Santo Padre Pio di Pietrelcina, che il frate donò all’attore Carlo Campanini nella primavera del 1966 e che ancora oggi è custodita dalla famiglia per tornare in pubblico ogni anno per questa tradizione natalizia


Conosciuto come il "Bambinello dei Baci", Padre Pio lo custodì nella sua cella per diversi anni finché un giorno della primavera del 1966 decise di regalarla al suo figlio spirituale, l’attore Carlo Campanini, che frequentava San Giovanni Rotondo e ogni volta che andava a trovare il padre manifestava la sua profonda devozione per questa piccola statua di Gesù Bambino.
 


Anche quest’anno, la statuina rimarrà nella chiesa romana fino al prossimo 6 gennaio. Si tratta di una statuina alta 60 centimetri, e intagliata da un artigiano ignoto che ha cesellato un unico pezzo di legno, Il Bambino ha la mano destra con tre dita alzate, mentre in quella sinistra tiene stretto un cuore dove arde una fiammella d’oro. La corona posta sul capo ha incise le parole: “Cuor del Mondo”. “Questo Bambinello fu donato a Padre Pio da una famiglia di benefattori che lo avevano acquistato in Trentino - spiega monsignor Pietro Bongiovanni parroco del santuario di San Salvatore in Lauro - ed è rimasto con lui per cinquant’anni, quasi tutti gli anni della sua vita nel convento di San Giovanni Rotondo. Il padre pregava moltissimo davanti questa statuina, chiedendo grazie e favori per tutti coloro che ne avevano bisogno e ogni volta lo riempiva di baci, da li il nome del “Bambinello dei baci”.

VIDEO


Conosciamo alcuni aneddoti che ci fanno capire quanto profondo e intenso fosse l’amore del Santo nei confronti della festività liturgica dicembrina che, esclusa la Pasqua, per lui era quella col significato più profondo. Quando iniziava l’Avvento, Padre Pio non vedeva l’ora che nelle chiese, case e vicoli del paese cominciassero a diffondersi i canti natalizi. Non voleva aspettare il Natale, lui li desiderava già dal primo dicembre. Cantava a squarciagola Tu scendi dalle stelle e al solo ascolto della Pastorale di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori il suo cuore si riempiva di gioia. Durante l’Avvento, invece, pregava molto, giorno e notte. Era sempre piuttosto attivo e sollecitava la realizzazione del presepe in chiesa, come da antica, nobile e fiera tradizione francescana. Quando celebrava la messa, Padre Pio era solito prendere Gesù Bambino, conservato in convento, per portarlo in processione fino alla chiesa dove tantissimi fedeli attendevano il suo arrivo.


Alcune delle frasi che Padre Pio
scriveva nel suo diario
“Io sono il trastullo di Gesù Bambino, come lui spesso mi ripete, ma come quello che è peggio, Gesù ha scelto un balocco di nessun valore”
“O Divinissimo Spirito, da’ moto al mio cuore per adorare ed amare;
da’ lume al mio intelletto per contemplare la sublimità del mistero di carità d’un Dio fattosi bambino;
da’ fuoco alla mia volontà, perché possa riscaldare con essa colui che è tremante per me sulla paglia. Amen”

lunedì 25 dicembre 2023

I due messaggi della Regina della Pace, del 25 dicembre 2023 - Medjugorje

 


Messaggio del 25 dicembre 2023 a Marija

Cari figli!
Vi porto mio Figlio affinché colmi i vostri cuori con la pace perché Lui è la pace. Figlioli, cercate Gesù nel silenzio del vostro cuore affinché rinasca. Il mondo ha bisogno di Gesù perciò figlioli, cercateLo attraverso la preghiera perché Lui si dona quotidianamente a ciascuno di voi.
La Madonna oggi è venuta in abito solenne con Gesù bambino tra le braccia. Gesù ha esteso la mano in segno di benedizione e la Madonna ha pregato su di noi in lingua aramaica.

Messaggio della Regina della Pace del 25 Dicembre 2023 attraverso il veggente Jakov Čolo.

Nell'ultima apparizione quotidiana del 12 Settembre 1998 la Madonna ha detto a Jakov Colo che avrebbe avuto l'apparizione una volta all'anno, il 25 Dicembre, a Natale. Così è avvenuto anche quest'anno. La Madonna e venuta con il Bambino Gesù tra le braccia. L'apparizione è iniziata alle 14 e 20 ed è durata 6 minuti. La Madonna è venuta con il piccolo Gesù fra le braccia.

Cari figli, oggi con mio Figlio tra le braccia desidero invitarvi tutti a pregare Gesù Bambino per la guarigione del vostro cuore. Figli, nei vostri cuori spesso regna il peccato che distrugge la vostra vita e non potete sentire la presenza di Dio. Perciò oggi, in questo giorno di grazia quando la grazia si diffonde nel mondo intero, offrite al Signore la vostra vita ed il vostro cuore affinché il Signore li guarisca con la Sua grazia. Soltanto con il cuore puro potrete rivivere la nascita di Gesù in voi e la luce della Sua nascita illuminerà la vostra vita. Io vi benedico con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

venerdì 22 dicembre 2023

PROGRAMMA DI PREGHIERA NATALIZIA E PRESEPE VIVENTE A MEDJUGORJE

 



È in corso la Novena alla Natività di Cristo. Durante questi nove giorni alle ore 14 sul Podbrdo si recita il rosario. Domani, venerdì, quindi, non ci sarà la Via Crucis sul Križevac, ma i rosari sul Podbrdo.


Le Sante Messe della domenica sono alle ore 7, 8, 9:30, 11 e 18.00. Lunedì prossimo, 25 dicembre, è Natale, festa della nascita di Cristo, le sante messe sono alle 7, 8, 11 e 18.

Domenica prossima, il giorno di Natale, sul Podbrdo non si terrà la preghiera del rosario organizzata. Il programma di preghiera serale nella chiesa parrocchiale inizia alle ore 17 con il rosario. La Santa Messa della Vigilia di Natale è alle ore 18.00. Al termine della messa si terrà il presepe vivente davanti alla chiesa di S. Giacomo a Medjugorje. Alle 22:30 inizia la veglia di preghiera (adorazione), seguita dalla Santa Messa di Mezzanotte alle 12:00.

In occasione della festa del Bambino Innocente, il 28 dicembre, alle ore 15 ci sarà la messa per i bambini e, dopo la messa, i membri della comunità del Cenacolo allestiranno nuovamente il presepe vivente davanti alla chiesa.

L'ultimo giorno di quest'anno il programma di preghiera serale inizia con il rosario nella chiesa di S. Giacomo, e prosegue con la messa di ringraziamento alle ore 18.00. La veglia di preghiera inizierà alle 22, mentre la messa sarà alle 23,30.

giovedì 21 dicembre 2023

Pellegrinaggio digitale-spirituale dal 7 marzo al 10 marzo 2024 a Medjugorje.

 


Medjugorje IT Congress - ITM dal 7 al 10 marzo 2024

data: 06.12.2023.

Dal 1981 ad oggi Medjugorje è diventato un luogo di preghiera e spiritualità famoso in tutto il mondo. Volendo condividere questa esperienza con gli altri, abbiamo organizzato la Medjugorje IT Conference (ITM), che offre un'opportunità di crescita spirituale e di incontro con persone del settore IT. In un settore IT spesso guidato da applicazioni commerciali e progetti tradizionali, è raro trovare contenuti in linea con i profondi interessi spirituali degli ingegneri del software.

Papa Francesco ci incoraggia a utilizzare la tecnologia nella diffusione dell’evangelizzazione quando dice: «È necessario che la missione della Chiesa si adatti ai tempi e utilizzi i mezzi moderni che la tecnologia ci mette a disposizione. Si tratta di investire negli ambiti contemporanei dell’annuncio della misericordia e della bontà di Dio. Dovremmo utilizzare queste risorse, soprattutto Internet, senza diventare servitori di queste risorse. Dobbiamo evitare di diventare ostaggi della rete e invece pescare i pesci, cioè attirare le anime al Signore».

Incoraggiati dalle parole del Papa, invitiamo alla conferenza ingegneri informatici e professionisti della tecnologia che vogliano applicare le loro competenze, abilità e competenze in progetti legati alla permeazione del mondo tecnologico e alla spiritualità e alla diffusione dell'evangelizzazione. «Non importa quanto sia difficile la situazione, a volte sembra davvero che non ci sia posto per il messaggio del Vangelo, non dobbiamo rinunciare a mettere in atto ciò che è essenziale nella nostra vita cristiana, che è l'evangelizzazione», afferma papa Francesco.

Gli obiettivi di questo progetto sono intrisi della spiritualità di Medjugorje:

1.Portare ancora di più nella vita dei singoli individui la spiritualità di Medjugorje come fenomeno globale.

2.Affrontare le questioni su come vivere da credenti nel mondo digitale e non perdere la propria identità cristiana.

3.Collegare tecnologia e spiritualità: impegnarsi in discussioni dinamiche e creare connessioni tra individui che condividono l'amore per la fede cattolica e la tecnologia, con l'obiettivo di esplorare nuove frontiere e collaborazione.

Vi invitiamo a registrarvi al nostro convegno tramite il seguente link https://mediamirmedjugorje.com/conference. Il numero di posti è limitato, quindi vi invitiamo a registrarvi in anticipo e a prenotare il posto in questo pellegrinaggio digitale-spirituale che inizia il 7 marzo e termina il 10 marzo 2024 a Medjugorje.


giovedì 14 dicembre 2023

Venerdì 15 dicembre inizia nella parrocchia di Medjugorje la novena alla Natività di Cristo

 



Venerdì 15 dicembre inizia nella parrocchia di Medjugorje la novena alla Natività di Cristo. Per nove giorni alle ore 14 sul Podbrdo si reciterà la preghiera del rosario. Venerdì prossimo quindi non ci sarà la via crucis sul Križevac, ma i rosari sul Podbrdo.


"Dal venerdì sono nove giorni, alle ore 14 tutti i giorni recitiamo il Rosario, cioè, possiamo dire, la nostra preparazione al Natale, cioè la nostra novena di Natale. La Novena inizierebbe il 16, ma noi lasciamo sempre liberi la vigilia di Natale, proprio per queste confessioni e tutti i preparativi, per non dover andare neanche noi alla vigilia, cioè per essere liberi, per poter restare qui per confessarsi e preparare tutto al Natale, così come le persone che possono prepararsi e pregare con le loro famiglie la vigilia di Natale... Invito tutti i parrocchiani in particolare a pregare insieme a noi il Rosario sul Podbrda da venerdì per quei nove giorni e prepararsi in questo modo al Natale", ha detto il parroco di Međugorje fra Zvonimir Pavičić, che ha parlato anche del perdono totale.

Su richiesta della grande famiglia francescana, l'Ordine Penitenziale Apostolico ha emanato un decreto che permette che dalla festa dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, l'8 dicembre 2023, fino alla festa della Presentazione del Signore, il 2 febbraio 2024, si può ottenere la grazia totale.

"Tutti i capi degli ordini francescani, la grande famiglia francescana, hanno chiesto perdono completo al Papa, perché sono gli 800 anni dall'allestimento del presepe vivente a Greccio. E questo è abilitato. Hanno considerato la Festa dell'Immacolata Concezione e la Festa della Presentazione di Gesù come un quadro in cui ciò può essere fatto.

Mi chiedono: 'Perché così largo?' Dobbiamo sapere che la Chiesa è larga, che la Chiesa è grande. Ricordo sempre il nostro defunto fratello Ante (fratello Ante Kutleša, missionario di lunga data in Africa, poi vicario parrocchiale a Medjugorje op. a.) che parlava dell'Africa: 'Là è Natale quando il viene il frate. ' E non può venire in tutti i villaggi lo stesso giorno. Se il frate viene l'8 dicembre, allora è Natale, allora si festeggia Natale... Allora dobbiamo tenere conto che la Chiesa è grande, larga, universale, che è in tutto il mondo... E ringraziamo per aver vissuto un periodo così bello in cui puoi ricevere il perdono completo. Collocheremo il nostro presepe in chiesa secondo la nostra consuetudine. Con l'avvicinarsi del Natale, quest'anno li collocheremo nella terza settimana di Avvento, in modo che la gente possa venire a pregare davanti al presepe qualche giorno prima di Natale, e saranno lì per tutto il periodo natalizio, in modo che i parrocchiani oppure non avranno paura i credenti che visiteranno Medjugorje. Pertanto, in ogni chiesa francescana si può ottenere il perdono completo. Dove ci sono frati o monache francescane, puoi ottenere quel perdono completo", ha detto padre Zvonimir.

Parlando del presepe, fra Zvonimir Pavičić ha annunciato che quest'anno a Medjugorje verrà allestito il presepe vivente eseguito dai membri della comunità del Cenacolo.

Dalla comunità del Cenacolo si stanno già preparando per la rappresentazione del presepe vivente, negli anni precedenti a causa del periodo Corona e della partenza dei residenti verso i loro paesi, non avevano potuto allestire un presepe vivente, e quest'anno lo faranno essere eseguita dopo la Messa della Veglia, nella Festa degli Innocenti, dopo la Messa per i bambini, nell'anno vecchio...

"Credo che quest'anno, così come tutti gli anni precedenti, sarà bellissimo e impressionante, e quando sapremo l'ora e le date esatte, lo informeremo tempestivamente", ha detto il parroco di Medjugorje, che ha anche ha parlato anche di altri temi del Verbale di Medjugorje, come ad esempio della sua visita in Sud America, dove ha partecipato al Congresso della Regina della Pace, e in Paraguay, Uruguay e Bolivia ha incontrato numerosi sacerdoti, vescovi, pellegrini...

radio-medjugorje.com

lunedì 11 dicembre 2023

Indulgenza Plenaria dall’8 dicembre al 2 febbraio 2024 in ogni chiesa francescana in tutto il mondo

 


Dall’8 dicembre al 2 febbraio 2024 in ogni chiesa francescana.


In occasione dell’ottocentesimo anniversario della rappresentazione del Presepio che S. Francesco allestì per primo a Greccio nel 1223, volendo incrementare la pietà dei fedeli e la salvezza delle anime, la Penitenzieria Apostolica ha concesso l’Indulgenza Plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) da lucrarsi dai fedeli pentiti e mossi dall’amore Divino, a partire dalla solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, l’8 dicembre 2023, fino al giorno solenne della Presentazione del Signore, il 2 febbraio 2024, che possono applicare, a modo di suffragio, anche per le anime dei fedeli ancora in Purgatorio, se visiteranno come pellegrini qualsiasi Chiesa francescana in tutto il mondo, in gruppi o singolarmente, e parteciperanno devotamente ai riti giubilari, o almeno sosteranno davanti al Presepio ivi preparato, trascorrendo un congruo periodo di tempo in pie meditazioni, concludendo con il Pater Noster, il Simbolo della Fede e le invocazioni alla Sacra Famiglia di Gesù, Maria, Giuseppe e San Francesco d’Assisi.

Gli anziani, gli infermi e quanti per grave motivo non possono uscire di casa, potranno ugualmente lucrare l’Indulgenza Plenaria con il pentimento di qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere appena possibile le tre consuete condizioni, partecipando spiritualmente alle celebrazioni giubilari, con l’offerta a Dio misericordioso delle loro preghiere, dei dolori e dei disagi della propria vita. (dal Decreto della Penitenzieria Apostolica).



Invocazione alla Sacra Famiglia e a San Francesco d’Assisi


O Buon Gesù, contemplando questo Presepe, ti chiedo la grazia del perdono dei miei peccati. Tu sei il sole che sorge dall’alto, fatto carne per illuminare coloro che vivono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Hai fatto la tua casa tra noi e ci hai amato fino a dare la vita per noi. Non sei venuto per condannare il mondo ma per salvarlo. Dammi la grazia del pentimento sincero e l’umiltà di riconoscere la mia fragilità. Donami la fede nella tua misericordia e rinnova in me la gioia della tua salvezza.

Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, insegnaci la gioia degli umili e di coloro che credono nelle promesse del Signore. Aiutaci a proclamare la grandezza del Dio che accompagna e salva la nostra sofferente umanità. Sei l’alba di una nuova creazione. Tu sei Vergine fatta Chiesa, sei Madre di grazia e di misericordia. Ascolta la nostra supplica per la tenerezza del tuo Cuore Immacolato.

San Giuseppe, servo giusto e fedele del Signore. Sei un custode santo e generoso. Non privarci delle tue cure, pellegrini smarriti alla ricerca della vera patria. Proteggi la Chiesa dalle insidie del maligno e insegnaci a confidare in Colui che ha dato il suo Figlio unigenito per liberarci dal peccato, dal male e dalla morte.

San Francesco d’Assisi, tu che hai tanto amato Cristo povero e umile da voler rivivere a Greccio, con fede e devozione, la notte della sua nascita a Betlemme, intercedi per noi affinché possiamo contemplare con cuore puro la bellezza dell’incarnazione del Figlio di Dio e la dolcezza del suo sguardo che ci chiama a una vita nuova. Amen.

sabato 2 dicembre 2023

Forse non ci rendiamo conto o forse è meglio non rendersene conto ...- di Antonello De Giorgio


 Forse non ci rendiamo conto o forse è meglio non rendersene conto o, peggio ancora, girare la testa da un'altra parte per non vedere, per non sapere!

Sta di fatto che siamo sotto assedio, circondati, aggrediti!
Accerchiati da un nemico con non usa armi convenzionali, non usa trincee per proteggersi ma si muove nell'ombra forte di un esercito di adepti che consapevolmente o inconsapevolmente lavorano per lui.
Uno vero stratega che basa tutto su una miscela esplosiva composta da:
- Menzogna.
- Confusione.
- Paura.
- Inganno.
- Assuefazione.
- Adulazione.
- Perfidia.
- Ira.
- Dissidi.
Di questo vile aggressore ne parla apertamente la Madonna.
Nel corso delle Sue Apparizioni a Medjugorje lo cita ca. 90 volte ed abbina, ai messaggi che riferiscono di lui, la ricetta per "cuocerlo a dovere"; ne consegue che sta a noi decidere, in piena libertà, se darci da fare o stare con le mani in mano assecondando quant'egli combina.
Certamente servirebbe un maggior apporto da parte degli addetti ai lavori che troppo spesso latitano e non toccano certi argomenti considerati scomodi perché è meglio non rendersene conto o peggio ancora, girare la testa dall'altra parte.
Intanto, l'alta marea del male prosegue imperterrita la sua corsa coprendo, senza trovare intralcio, tutto ciò che trova nel suo avanzare.
Non mi sento nessuno se non un semplicemente e libero pensatore con tanti limiti ed una fede piccolina però mi guardo in giro, mi informo, ragiono, mi interpello, mi pongo domande, cerco risposte ed a volte, lo confesso, mi sembra di essere lo scalatore che deve affrontare una parete ghiacciata.
Come può arrampicarsi sul ghiaccio la persona se non ha a portata di mano almeno i ramponi e la picozza?
Per noi poveri fedeli, ed uso una metafora, i ramponi e la picozza sono gli uomini di chiesa.
Come dimenticare quell'appello di Giovanni Paolo II, oggi Santo, quando, il 6 novembre 1981, terminò l'udienza con le parole: l'Europa ha bisogno di Cristo e del Vangelo perché qui stanno le radici di tutti i suoi popoli.
Personalmente ricordo quella citazione che per tanti è andata nel dimenticatoio ma una cosa è certa: più resteremo sordi agli appelli di chi ne sa più di noi e più il divisore continuerà a giocarsi tutte le carte per insinuarsi sempre maggiormente!
Vorrei che qualcuno picchiasse i pugni o almeno tamburellasse le dita sul lucido mogano del tavolo, anziché lasciarlo pulito e privo di polvere, ed invece mi accorgo che c'è troppa accondiscendenza.
Ritorno alle parole di Maria, ne ho accennato prima, una frase a caso, risale al mese di dicembre del 1984 dove leggo, tra le righe: nel corso di queste feste di Natale, satana ha tentato in modo particolare di intralciare i piani di Dio.
Ho preso questa frase non a caso perchè la Madonna cita il Santo Natale.
Siamo nel mese di dicembre, l'anno il 2023, il Santo Natale ormai è alle porte, la storia si ripete!
Qualche anno fa chiacchieravo con un sacerdote; sottolineo qualche anno fa ed in tempi non sospetti!
Avevamo parlato del "maligno" o meglio, lui ne aveva parlato e di quanto esso opera; mi aveva raccontato alcuni suoi incontri ravvicinati con il demonio.
Della chiacchierata mi è rimasta in mente una frase particolare: il diavolo fa di tutto per coprire il volto delle persone affinché esse non si identifichino l'un l'altro quale immagine e somiglianza di Dio.
Se attualizzo la frase pronunciata qualche anno fa mi viene da esclamare: ma non eravamo forse tutti mascherati fino a poco tempo addietro?
E quando le restrizioni venivano in qualche modo alleggerite, guarda caso, accadeva qualcos'altro che ci faceva "mascherare" nuovamente!
Ho tanti limiti, lo so, ma resto quel libero pensatore con una fede piccolina che si guarda in giro, si informa, ragiona, si interpella, si pone domande e cerca risposte.
In un momento come l'attuale dove tutto è il contrario di tutto, dove ora è bianco e tra un secondo è nero, dove una cosa detta viene smentita subito dopo, dove tutto va storto e dove, in sostanza, non si capisce più nulla, io mi affido alla Madonna.
A Lei mi rivolgo perché so con certezza che Lei non si lascia condizionare, non demorde e, grazie a Dio, è ancora presente tra noi anche se, i Suoi occhi rischiano di velarsi di lacrime come accadeva quel lontano 26 giugno 1981.
Nella mia mente risuonano le parole che aprivano un Suo messaggio, quello del 2 dicembre 2018: quando venite a me come Madre con cuore puro e aperto, sappiate che vi ascolto, vi incoraggio, vi consolo e soprattutto intercedo per voi presso mio Figlio.
Voglio rafforzare maggiormente il concetto e mi soffermo sul messaggio più recente, dettato a Mirjana il 2 dicembre 2019 dove, l'apertura era:
Cari figli.
Mentre guardo voi che amate mio Figlio, il mio cuore è colmo di tenerezza.
Io confido e mi fido!!

Antonello De Giorgio

venerdì 1 dicembre 2023

Avvento segnasse per tutti noi l’attesa certa della Pace. Perché la Pace verrà.. - di Don Mimmo Battaglia

 



29 NOVEMBRE 2023
VERRÀ LA PACE E AVRÀ I TUOI OCCHI
Lettera di Avvento 2023 di Don Mimmo Battaglia

“Ci sono alcune poesie che non si dimenticano, alcuni versi che restano impressi, nel cuore e nella mente, per la loro capacità di muovere il cuore, di scandagliare sentimenti, di dare voce alle emozioni, di legarsi a eventi e periodi della vita. “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” è una di queste. É una poesia di Cesare Pavese, composta da versi sublimi ma anche molto potenti nel dolore che esprimono e che raccontano. “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”: indipendentemente dall’intenzionalità poetica dell’autore, quante volte questi versi mi sono venuti in mente nel mio percorso di uomo, di prete, guardando in faccia la disperazione e la morte negli occhi di tanti ragazzi e ragazze vittime della dipendenza, incontrando persone che avevano smarrito ogni amore per la vita a causa delle proprie ferite ma anche di una società che pareva aver dimenticato il senso della cura e dell’attenzione a chi resta indietro.

Nel tempo ho, poi, imparato ad andare oltre e a rintracciare negli occhi dei disperati e dei sofferenti, negli occhi dei più marginali e dei piccoli, l’antidoto stesso al male e al non senso. In questo mondo e in questo tempo lacerato da guerre fratricide, da faide interminabili, da conflitti non solo internazionali ma spesso anche sociali, culturali, familiari, vorrei che questo tempo di Avvento segnasse per tutti noi l’attesa certa della Pace. Perché la Pace verrà. E verrà non tanto e non solo grazie ai trattati dei Governi e alle decisioni di chi detiene forza e potere. No, la Pace – che per noi ha il volto e il nome di Gesù Cristo – verrà anche grazie all’attesa dei piccoli, alla loro straordinaria capacità di sperare contro ogni speranza, e alla nostra decisione ferma di essere al loro fianco, con la lampada accesa, desiderosi di veder sorgere il sole di giustizia, il sole della Pace.

Si, perché verrà la Pace e avrà i tuoi occhi Fatima, avrà i tuoi occhi finalmente sorridenti e capaci di guardare al futuro con speranza, quella speranza che ti era stata tolta quando, in una notte oscura di Gaza, una bomba aveva distrutto la tua abitazione, facendo addormentare per sempre due dei tuoi quattro figli, togliendoti il sonno e la voglia di vivere. Sì, la pace verrà per te, donandoti la certezza che i tuoi piccoli vivono nell’abbraccio dell’unico Dio, donandoti un’amicizia nuova attraverso la giovane Sarai, una figlia di Israele, donna di sororità e solidarietà, che ha voluto prendersi cura di te e del tuo dolore, aiutandoti a risollevarti. Lei, quando parla di te, dice che è stato esattamente il contrario, dice che tu l’hai rimessa in piedi strappandole via dal cuore quel senso di rassegnazione e di impotenza che ogni guerra genera e porta con sé. Insieme siete la parabola della pace possibile.

Verrà la pace gli avrà i tuoi occhi Judith, quegli occhi che hanno conosciuto la fatica di vivere e il dolore di emigrare per cercare futuro in una terra lontana. Tu che pensavi di averlo perso per sempre il futuro quando, fidandoti delle persone sbagliate, ti sei ritrovata nella nostra terra priva di tutto, e soprattutto preoccupata non tanto per te ma per la piccola creatura che portavi in grembo. L’altro giorno mi dicevi che nella Casa Famiglia che ti ha accolto ti senti finalmente a casa e senti che la tua piccola sta bene: gli educatori, i volontari, le religiose che ti hanno accolto sono stati per te un’ancora di salvezza in un mare in tempesta, ma per loro il tuo sorriso è un arcobaleno di gioia e ripaga la loro fatica più di ogni altra cosa. La pace verrà Judith, e avrà i tuoi occhi, quelli della tua piccola Mariah e quelli di chi con amore ti ha teso una mano luminosa nella tua notte oscura.

Verrà la pace e avrà i tuoi occhi don Michele, i tuoi occhi sempre pronti a scrutare gli occhi di chi bussa alla porta della tua chiesa, della tua casa, della tua vita. Nel tentativo di capire non soltanto ciò che essi domandano apertamente ma anche e soprattutto il bisogno inespresso, il desiderio profondo, la ricerca di umanità e di relazione che c’è dietro. E così, oltre al pane e ad una bolletta pagata, offri la tua amicizia e il nutrimento del Vangelo. Verrà la pace e verrà anche grazie alla tua preghiera e alla tua fatica nascosta, alla tua vita donata con generosità, alla tua fede condivisa con amore.

Verrà la pace e avrà i tuoi occhi mio caro Ciro perché nonostante ti sia capitato di nascere in una famiglia difficile, in un territorio difficile, dopo qualche errore fatto – per il quale hai pagato con le monete di un’adolescenza passata tra le sbarre – ti sei rimboccato le maniche, decidendo di resistere al male, impegnandoti per il tuo riscatto e per la rinascita del tuo territorio. La pace di questa città, ancora tanto segnata dalla violenza criminale, passa anche da te, dai tuoi occhi giovani pieni di voglia di vivere.

Verrà la pace e avrà i tuoi occhi piccolo Davide, guerriero capace di donare gioia a chiunque si avvicina al tuo letto d’ospedale, campo di battaglia in cui ogni giorno con le armi del sorriso ti confronti con un male difficile da affrontare. Sì, la pace avrà i tuoi occhi, i tuoi occhi che guariscono i nostri sguardi miopi, sguardi che vedono in modo confuso, che danno valore a cose che non hanno valore e che sottraggono energie e tempo a ciò che merita amore e attenzione. La pace che verrà sarà anche frutto del tuo dolore, dolore cullato dalle braccia dei tuoi genitori, dolore condiviso con i medici e gli infermieri che si prendono cura di te, dolore affievolito dalla presenza calorosa di tanti amici e volontari che fanno entrare l’allegria dalle finestre della tua stanza d’ospedale.

Si, verrà la pace e avrà i tuoi occhi, fratello e sorella che mi leggi! Verrà la Pace se come Maria di Nazareth saprai fare silenzio nel tuo cuore, imparando ad ascoltare la voce di Dio che sussurra continuamente alla tua vita, indicando direzioni, disegnando traiettorie di salvezza capaci di fecondare l’esistenza e generare già qui, su questa Terra, cieli nuovi e terre nuove. Il sì di questa piccola fanciulla di Nazareth non è stato improvvisato ma preparato dalla tenacia con cui si è da sempre esercitata nell’arte dell’ascolto feriale, quotidiano, silenzioso, ascolto che le ha consentito di imparare a cercare e a trovare Dio non solo nei grandi eventi ma nelle piccole cose di ogni giorno. Prima di pronunciare una risposta, infatti, occorre sapere ascoltare la domanda e la voce di un angelo non è fatta di rumori assordanti ma di melodie sottili, di quelle melodie a cui Maria era abituata e a cui ha prontamente risposto con il dono della sua vita. Sì, verrà la pace e avrà i tuoi occhi se, come Maria, imparerai a guardare oltre le apparenze e a scorgere la discreta presenza del Dio che ti chiama tra le pieghe di questa nostra umanità distratta.

Verrà la pace e avrà i tuoi occhi se come Giovanni, abituerai il tuo sguardo ad andare oltre la ricerca dei facili consensi e degli applausi del mondo. Andare contro concorrente al giorno d’oggi non è cosa da poco. Abitare un mondo che più di ogni altro utilizza l’alfabeto bellico per risolvere conflitti e tensioni, tra gli individui come tra gli Stati, nelle famiglie come nelle città, significa davvero gridare nel deserto. Ma se, come il Battista, ti lasci afferrare dalla speranza che anche il tuo deserto prima o poi fiorirà perché Dio non abbandona nessuno, perché nessuna fatica è sprecata e il seme piantato nel cuore dell’inverno conoscerà germogli e primavere inattese, allora anche grazie alla tua ostinata speranza la pace verrà! Sì, verrà la pace e avrà i tuoi occhi, verrà la pace e farà fiorire il deserto, e tu capirai che non sei mai stato una voce solitaria ma parte di un grande coro di profeti che con le loro grida hanno affrettato l’aurora.

Verrà la pace gli avrà i tuoi occhi se imparerai a fidarti delle trame con cui Dio intesse i tuoi sogni, muovendo il tuo cuore a gesti coraggiosi di custodia e di cura, di difesa e tenerezza per coloro che sono nel pericolo, nell’indigenza, nella sofferenza. Le notti inquiete di Giuseppe, la sua fiducia incrollabile nel sogno di Dio, ti aiutino a non aver timore di lasciare le tue sicurezze per fidarti del Vangelo e della sua capacità di rivoluzionare il mondo, di rovesciare le sorti mortifere del male in albe nuove di bene, di bellezza, di una bontà capace di disarmare cuori, menti, mani.

Si, verrà la pace e avrà i tuoi occhi fratello e sorella mia, e i tuoi occhi vedranno il giorno in cui gli uomini forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; e un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra.

E quel giorno verrà anche grazie a te, alla tua capacità di attendere senza stancarti, di vivere il tuo Avvento fino in fondo, con uno sguardo vigile rivolto al cielo e le mani, solidali e fraterne, tese alla terra. Si, verrà la pace e avrà i tuoi occhi, i miei occhi, i nostri occhi, occhi di fratelli e sorelle che nel cuore invocano, celebrano, sognano l’Avvento della Pace!”



† don Mimmo


"Qui si vive un'esperienza di Dio molto, molto profonda..."- Testimonianza su Medjugorje del Rev. Bienvenue Vidjinlokpon

 



Nel mese di novembre hanno soggiornato gruppi più grandi e più piccoli di pellegrini provenienti da Ucraina, Spagna, Germania, Austria, Stati Uniti, Canada, Irlanda, Inghilterra, Francia, Polonia, Slovacchia, Portogallo,... così come pellegrini nazionali dalla Croazia e dalla Bosnia ed Erzegovina. Medjugorje. Tra i tanti pellegrini provenienti dalla Francia, abbiamo incontrato anche il sacerdote Bienvenue Vidjinlokpon, sacerdote dal 2010. Rev. Bienvenue Vidjinlokpon è originario del Benin, Africa, ma vive e lavora in Francia nella parrocchia dell'Isle Adam-Parmain, alla periferia di Parigi. È venuto per la prima volta a Medjugorje in pellegrinaggio, è venuto personalmente, senza scorta di pellegrini, dove, come dice, ha voluto sperimentare per cinque giorni il suo personale rinnovamento spirituale. Lunedì 6 novembre ha celebrato la Santa Messa mattutina in francese nella chiesa di S. Giacomo a Medjugorje, e dopo la santa messa abbiamo parlato con lui e abbiamo imparato alcune cose più interessanti.


"Ho sentito parlare di Medjugorje per la prima volta quando ero in seminario, 25 anni fa, e questo è il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje. Come potete immaginare, sono molto felice di essere qui. Sono diversi giorni che sono a Medjugorje e qui si condividono grandi grazie dal cielo, grazie della Madonna. Sono venuta a Medjugorje da sola per vivere un rinnovamento spirituale personale che durerà cinque giorni. Tutto qui a Medjugorje mi lascia un'impressione profonda, la bellezza di questo luogo, il silenzio, la bellezza e le varie grazie che qui si sperimentano, tutto qui ci invita ad una profonda esperienza con Dio", ha detto il Rev. Bienvenue Vidjinlokpon,

"Quando ho scalato il Križevac, è stato molto speciale perché sono andato di sera quando già pioveva, ma in qualche modo non mi dava fastidio, sentivo come se qualcosa mi portasse su. Quando sono salito sulla croce ho pensato che avrei voluto restare qui più a lungo perché mi sentivo come se fossi al Tabor quando Gesù guidava i suoi discepoli e quando Pietro gli disse di montare tre capanne. Anche a me piacerebbe averne uno così qui", dice p. Bienvenue Vidjinlokpon con un grande sorriso sul volto, e ha anche detto che gli è difficile individuare qualcosa a Medjugorje.

"Qui, per quanto ho potuto vedere finora, tutto è molto, molto importante. Vorrei però sottolineare ancora l'adorazione di Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare, perché è lì che si sente la profondità della preghiera delle persone. Questo è qualcosa di incredibile", ha detto il Rev. Bienvenue Vidjinlokpon, e ha concordato con ciò che milioni di pellegrini dicono da anni, cioè che Medjugorje è il confessionale del mondo.

"Si nota subito, lì si vede subito come la gente chiede di confessarsi, le code sono lunghe e si vede che le persone sono ansiose di confessarsi, desiderose di confessarsi e qui trovano la pace attraverso questo. Medjugorje può aiutare un giovane a comprendere la sua vocazione nella vita, familiare o religiosa. Sono completamente d'accordo con questo, perché qui si vive un'esperienza di Dio molto, molto profonda, ed è normale che Dio ci illumini e ci aiuti nella vita", afferma p. Bienvenue Vidjinlokpon, e sottolinea che in un'epoca piena di disordini e guerre, vede Medjugorje come una grande opportunità e speranza per il mondo di oggi, e invita tutti a venire a Medjugorje.

"Se alcuni non hanno ancora avuto l'opportunità di venire a Medjugorje, che in qualche modo se la prendano al più presto possibile, il più presto possibile, perché anch'io ho intenzione di ritornare a Medjugorje il più presto possibile. Pregherò affinché coloro che non sono ancora potuti venire a Medjugorje trovino in qualche modo l'opportunità di farlo. Grazie per la conversazione e grazie a Dio che ci permette di vivere qualcosa di simile", ha detto il Rev. Bienvenue Vidjinlokpon dal Benin.

Testo e foto: Mateo Ivanković


sabato 25 novembre 2023

MESSAGGIO DEL 25 NOVEMBRE 2023 - MEDJUGORJE



 

Il messaggio della REGINA DELLA PACE attraverso la veggente Marija Pavlović-Lunetti, del 25 novembre 2023.

''Cari figli!

Questo tempo sia intessuto

di preghiera per la pace

e di opere buone

affinché si senta la gioia

dell'attesa del Re della pace

nei vostri cuori, nelle famiglie

e nel mondo che non ha speranza.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''





mercoledì 22 novembre 2023

A Medjugorje Vicka ha pregato per me. In quel momento, ho sentito come se una forza mi penetrasse.....




Damir Ćorić era ben consapevole di una malattia lunga e difficile. Fu operato cinque volte di idrocefalo, ma senza risultati. Ogni ulteriore terapia sembrava inutile e Damir non riusciva più a camminare, riferisce Večernji list.

Quando sembrava che non ci fossero più aiuti, ci fu una svolta nella sua vita. Damir Ćorić è nato a Mostar il 23 luglio 1960. È stato operato cinque volte di idrocefalo senza esito positivo. L'idrocefalo (lat. idrocefalo: testa d'acqua, testa d'acqua) è un'espansione dello spazio all'interno del cranio, a causa della quale la testa può aumentare significativamente nei bambini, e la conseguenza è l'atrofia cerebrale. Sembrava che per lui non esistesse alcuna cura, ma la sua testimonianza dice il contrario: "La lunga e difficile storia della mia malattia iniziò il 21 marzo 1980. Poi sono stato visitato per la prima volta a Mostar dopo che i sintomi erano caratterizzati da una pronunciata debolezza alle gambe, iniziata tre anni fa, ma che stava peggiorando.

Sono stato trasferito da Mostar a Zagabria, dove mi hanno diagnosticato l'idrocefalo. Sono stato operato cinque volte a causa delle ripetute complicazioni, e dopo l'ultimo intervento, invece di mandarmi in un istituto di riabilitazione, come facevano prima, mi hanno rimandato a casa, ritenendo inutile ogni terapia. Quando fui dimesso, il 6 marzo 1981, non potevo più camminare. Ho perso anche la capacità di parlare, mi hanno dato da mangiare solo liquidi. Mentre il mio stato di salute generale era immutato, nel luglio 1981 la mia famiglia mi portò in macchina a Medjugorje sul Podbrdo. Da allora in poi la mia famiglia cominciò a pregare. Tre settimane dopo mi hanno portato di nuovo a Medjugorje nella chiesa dove Vicka ha pregato per me. In quel momento, ho sentito come se una forza mi penetrasse. Tornando a casa, ho cercato di spiegare a gesti a mia madre quello che avevo vissuto durante la preghiera. Il giorno dopo ho iniziato a sedermi e poi ho mosso i primi passi. A Natale cominciai a parlare, e a Pasqua guarii completamente", (Antonacci, Antonio e colleghi, Guarigioni straordinarie a Medjugorje, Kršni Zavičaj, Humac 1990.)

Perseverare e credere
Dopo la visita di Damir a Medjugorje è seguito un graduale miglioramento, che è continuato fino alla completa guarigione. Nell'ottobre 1983 trovò lavoro in una fabbrica di compressori a Mostar. Dopo una visita medica il 17 gennaio 1984, fu redatto un documento che dichiarava Damir sano e idoneo al lavoro. Su insistenza dei medici che studiavano il caso, Damir venne sottoposto a una TAC al cervello nel 1988 e venne visitato da un neurologo e da un neurochirurgo. Sia la TAC che due esami specialistici hanno confermato le normali condizioni del paziente. La TC ha evidenziato la scomparsa del danno cerebrale precedentemente notato, confermando la durata della guarigione anche nella zona organica. La testimonianza di Damir è un incoraggiamento per tutti coloro che sono assaliti dal dubbio e che si chiedono se esista una cura per loro. E quando sembra che non ci sia aiuto, il percorso di vita di una persona può cambiare completamente. Una di queste testimonianze è davvero un messaggio: c'è una cura, perseverare e credere.


https://www.jabuka.tv/damir-coric-iz-mostara-ozdravio-u-medugorju/

DOPO 14 ANNI DI MALATTIA GUARÌ MIRACOLOSAMENTE: Affetta da leucoencefalopatia.....




DOPO 14 ANNI DI MALATTIA GUARÌ MIRACOLOSAMENTE ALLA MESSA

Pascale Gryson-Selmeci, sposata del Brabante e madre di famiglia, testimonia della sua guarigione avvenuta a Medjugorje sabato 3 agosto, dopo essersi comunicata durante la Messa. Affetta da leucoencefalopatia, una malattia rara e incurabile i cui sintomi sembrano quelli della sclerosi multipla, lei hanno partecipato ad un pellegrinaggio organizzato a fine luglio, in occasione della festa dei bambini. Patrick d'Ursel, uno degli organizzatori, ha assistito a questa guarigione.

Secondo i testimoni, questo abitante del Brabante Vallone è stato indicibilmente malato per 14 anni. Fu dopo aver fatto la Comunione che Pascale sentì una forza. Con sorpresa del marito e dei parenti, cominciò a parlare e ad alzarsi dalla sedia! Patrick d'Ursel ricorda la testimonianza di Pascale.

“La mia guarigione, l’avevo chiesta molto tempo fa. Dovresti sapere che ero malato da più di 14 anni. Ero sempre stato un credente, un credente profondo, impegnato nel servizio del Signore in tutta la mia vita e che quando si manifestavano i primi sintomi (della malattia), durante i primi anni, chiedevo, supplicavo. Persone della mia famiglia si sono associate alla mia richiesta e poi siccome non è arrivata la risposta, almeno quella che mi aspettavo – ma c'erano altre risposte! – ad un certo momento mi sono detta che, senza dubbio, il Signore stava preparando io per qualcos'altro. Le prime risposte che ho ricevuto sono state grazie per portare questa malattia, grazie di Potere, grazie di Gioia. Non una gioia continua ma comunque una gioia profonda, più profonda per di più dell'anima; abbiamo detto la punta sottile dell'anima che anche nei momenti di grande angoscia è pur sempre abitata dalla gioia di Dio. Credo fermamente che la mano di Dio sia sempre stata posta su di me. Non ho mai dubitato del Suo amore per me, nonostante questa malattia che poteva mettere in dubbio l'amore di Dio per noi.

Alcuni mesi fa mio marito David ed io avevamo sentito, come un'attrazione assolutamente irresistibile, una chiamata pressante ad unirsi a Medjugorje senza sapere a cosa ci stava preparando Maria. Questa grande chiamata mi ha sorpreso, soprattutto il fatto che saremmo stati uniti entrambi, io e mio marito, con la stessa intensità. I nostri figli invece rimasero del tutto indifferenti, disgustati com'erano dalla mia malattia, rivoltati contro Dio. Mi hanno chiesto con insistenza perché Dio ha concesso la guarigione a certe persone e non ad altre. Mia figlia mi ha detto: “Mamma, perché non preghi per la tua guarigione?” Ma io, questa malattia l'avevo accettata come un dono di Dio, dopo anni di cammino.

Vorrei condividere con voi tutto ciò che questa malattia mi porta. Penso che non sarei stata la persona che sono adesso, a causa della malattia. Ero una persona molto sicura di me; il Signore mi aveva dato dei doni. Ero un artista brillante, molto orgoglioso; Avevo studiato l'arte della parola e la mia educazione era stata facile e straordinaria. In breve, penso che questa malattia mi abbia aperto il cuore e illuminato/chiarito i miei occhi/la mia visione della vita. Perché è una malattia che colpisce tutto quello che c'è. Ho perso davvero tutto, ho toccato il fondo fisicamente e spiritualmente. Dal punto di vista psicologico ho potuto sperimentare e comprendere nel mio cuore ciò che vivevano gli altri. La malattia mi ha aperto il cuore e gli occhi; Penso di essere stato cieco e ora posso vedere con cosa gli altri riescono a convivere; Li amo; Voglio aiutarli; Voglio essere al loro fianco. Ho anche potuto scoprire la ricchezza e la bellezza del rapporto con l'altro. La nostra relazione si è approfondita più di quanto avremmo potuto sperare.

Poco prima di partire per il pellegrinaggio, abbiamo deciso di portare con noi i nostri bambini. Poi ho detto a mia figlia di pregare per la mia guarigione non perché ne avessi il desiderio ma perché lei lo voleva. L'ho incoraggiata, insieme a mio figlio, a chiedere a se stessi questa grazia per la loro mamma e loro hanno superato le difficoltà di credere e resistere.

Da parte nostra, per me e mio marito, questo viaggio è stato una sfida inimmaginabile. Partire con due sedie a rotelle; non potendo restare seduti, è stata necessaria una sedia a rotelle quanto più reclinata possibile; ne abbiamo affittato uno; avevamo una macchina schifosa; le braccia venivano indossate ancora e ancora per portarmi, portarmi fuori e mettermi dentro.

Non dimenticherò mai che la solidarietà per me è il segno più grande che Dio esiste. Per tutti coloro che mi hanno aiutato senza parlare, per l'ospitalità che ho ricevuto dagli organizzatori, per ogni persona che ha fatto un solo gesto in mio favore, prego la Madonna di concedere una speciale e materna benedizione al centuplo del bene che hanno portato Me.

Il mio desiderio più grande era assistere ad un'apparizione di Maria a Mirjana. La nostra guida ha accettato di portare me e mio marito lì. Ancora una volta, ho vissuto una grazia che non sono pronto a dimenticare: diverse persone mi hanno trasportato sulla mia barella attraverso una fitta folla sfidando leggi impossibili per poter raggiungere lo stesso luogo, il piccolo altare che riceve l'apparizione di Maria (…) . Un religioso missionario ha parlato a me e mio marito, ripetendo il messaggio che Maria aveva destinato soprattutto ai malati. (…)

Il giorno dopo, venerdì 3 agosto, mio ​​marito è partito al mattino per la Via Crucis. Faceva molto caldo e il mio sogno più grande era accompagnarlo. Ma non c’era nessun operatore disponibile e il mio stato era davvero difficile da supportare. Era preferibile che restassi nel mio letto... ricorderò questo giorno come uno dei più dolorosi di tutta la mia malattia... dovevo cercare ispirazione per ogni respiro. Essendo mio marito lontano con il mio consenso, non avrei mai voluto che rinunciasse a quel posto. Sapevo di non aver bevuto né mangiato nulla né preso le mie medicine. Ero inchiodato al mio letto; Non avevo nemmeno la forza di pregare solo faccia a faccia con il Signore.

Mio marito è tornato molto felice, profondamente toccato dalla vivacità della Via Crucis. Pieno di compassione verso di me, senza che io gli spiegassi nulla, capì che la Via Crucis era avvenuta per me nel mio letto.

Alla fine della giornata, nonostante la stanchezza e la stanchezza, Pascale Gryson e suo marito si sono recati all'Eucaristia. Lei continua:
Me ne sono andato senza respiratore, quindi il peso di questa unità da diversi chili sulle mie ginocchia era diventato insopportabile. Siamo arrivati ​​tardi... oserei dire all'annuncio del Vangelo. (…). Al nostro arrivo, ho cominciato a implorare lo Spirito Santo con una gioia che non posso esprimere. Gli ho chiesto di prendere possesso di tutto il mio essere. Gli ho espresso il mio rinnovato desiderio di appartenere a Lui, corpo, anima e spirito. La celebrazione (della Messa) è continuata fino alla Comunione, che attendevo intensamente. Mio marito mi ha fatto entrare nella fila in fondo alla chiesa. Un sacerdote ha attraversato la navata con il Corpo di Cristo. Si diresse subito verso me e mio marito, passando accanto a tutte le altre persone in attesa. Abbiamo fatto la comunione, entrambi soli in questo momento della fila. Ci siamo allontanati per fare spazio ad altri comunicandi e abbiamo iniziato il nostro ringraziamento. Ho sentito un profumo forte e molto dolce. Ho sentito allora una forza attraversarmi, da un'estremità all'altra, non un calore ma una forza/forza. I muscoli inutilizzati delle mie gambe erano una corrente trasversale di vita. Allora ho detto a Dio: “Padre, Figlio, Spirito Santo, se stai facendo quello che penso che stai facendo, per realizzare questo miracolo impensabile, allora ti chiedo un segno e una grazia: Fa' che io possa comunicare con i miei marito." Mi sono girata verso mio marito e ho provato a dirgli “Senti quel profumo?” Lui mi ha risposto, nel modo più naturale del mondo: “No, ho il naso un po’ chiuso!” Dico 'naturalmente' perché non sentiva la mia voce da un anno! Per svegliarlo gli ho detto “EH! Io parlo! Mi stai ascoltando?" Lì, ho capito che Dio aveva realizzato la sua opera e, in un atto di fede, ho alzato i piedi dalla sedia a rotelle e mi sono alzato. Tutte le persone che ci circondavano si sono rese conto di ciò che si stava producendo in quel momento. Nei giorni successivi le mie condizioni migliorarono di ora in ora. Non ho voglia di fermarmi a dormire e il dolore dovuto alla malattia ha lasciato il posto al dolore dovuto allo sforzo fisico che mi ha reso impossibile per 7 anni...

"Come hanno preso la notizia i tuoi figli?" chiede Patrick d'Ursel. Pasquale risponde:
Penso che i bambini siano molto contenti ma bisogna capire che praticamente mi hanno sempre saputo malato e che questo cambiamento richiederà un po' di adattamento/un periodo di adattamento.

P. d'Ursel: Cosa desideri fare attualmente nella tua vita?
Questa è una domanda molto difficile perché quando Dio offre una grazia, è davvero una grazia enorme. Il mio desiderio più grande, e anche quello di mio marito, è mostrarci fedeli al Signore, alla Sua grazia e per quanto siamo capaci di non ingannarlo. Quindi, per essere veramente concreti, quello che mi sembra chiaro adesso è che finalmente potrò assumermi la responsabilità e la mia vita di madre e moglie. È una priorità. Il mio desiderio profondo è anche quello di poter condurre una vita di preghiera, parallela a questa vita terrena e incarnata; una vita di contemplazione. Vorrei anche poter rispondere a tutte le persone che mi chiedono aiuto, qualunque esso sia. E anche per testimoniare l'Amore di Dio nella nostra vita. È possibile che altre attività siano per me visibili adesso ma non voglio prendere alcuna decisione senza un attento discernimento e illuminato dal consiglio di un consigliere spirituale, al cospetto di Dio.

Patrick d'Ursel ringrazia Pascale Gryson per la sua testimonianza, ma insiste affinché le immagini scattate durante il pellegrinaggio non vengano diffuse su Internet soprattutto per garantire la privacy della madre. E precisa: “Pascale può anche vivere una ricaduta già vista. Bisogna anche pensare di essere prudenti come ci chiede la Chiesa”.

La Madonna ha fatto 2 grandi miracoli : la mia conversione e la guarigione di mio figlio.....

 



Mi chiamo Andrea e sono padre di due meravigliosi figli di cui uno autistico. Sono stato “praticante“ fino alla cresima nonostante nella mia vita sono successe avvenimenti o situazioni non spiegabili. All’età di circa 3 anni mentre avevo una forte tonsillite ,mia nonna che in quel momento mi accudiva è corsa da mia madre dicendo che invocavo e parlavo con Gesù per la febbre alta. Come potevo conoscere così bene Gesù all’età di tre anni?
Dopo qualche anno sognai proprio Gesù che mi poneva un limone in mano e da esso usciva un succo con una luce bianca luminosissima mai vista ad oggi. Diventando più grande mi capitò anche di sognare due volte Padre Pio e anche innumerevoli volte di lottare contro il Diavolo.
Ciò premesso mi allontanai definitivamente da Dio e condussi una vita sregolata basata su egoismo, soldi, droga e donne. Per anni continuai a vivere senza nessun tipo di ripensamento fino a quando dentro di me incominciai a rigettare ciò che in quel momento mi aveva dato piacere.
Conobbi come una tempesta che si abbatte improvvisamente l’esperienza carceraria dovuta alla droga ma già in quel periodo sentivo una chiamata interiore che mi conduceva verso uno spiraglio di luce. Dopo questa esperienza che fu breve trovai subito un lavoro (Dio è grandioso) e incominciai a dedicarmi di più alla famiglia ma ancora non sentivo la necessità di pregare e andare a messa, anzi continuavo a pensare che fosse un’ inutile perdita di tempo.…fino a quando è arrivato l’8 Dicembre del 2011.
Stavo dormendo quando improvvisamente, mentre sognavo, mi ritrovai con mio padre, mia madre e mia sorella di fronte ad una rupe dove vidi La Madonna vestita con questo manto bianco che emanava una luce fortissima. Chiesi ai componenti della mia famiglia se la vedevano ma la risposta fu negativa. Mi ritrovai improvvisamente di fianco a Lei e guardavamo insieme delle persone giù dalla rupe.
Cessò il sogno e incominciò una voce soave, bellissima idilliaca, non umana che mi diceva : Sono la Madonna di Medjugorje pace e speranza, speranza, speranza….Mi svegliai di soprassalto alle 3 del mattino e svegliai mia moglie. Prima di questo non conoscevo Medjugorje. Il giorno dopo incominciai a informarmi su Medjugorje e sentii contemporaneamente un desiderio estremo di pregare, riconciliarmi con Dio confessarmi e andare a messa.
Decisi di partire per Medjugorje il 30 marzo di quest’anno. Portai anche la mia famiglia (Inizialmente dovevo andare solo io) compreso Gabriele(mio figlio disabile). Gabriele oltre ad essere nello spettro autistico, soffriva anche di una malattia della pelle dovuta ad un virus che non riusciva a combattere a causa delle sue immunodeficienze. Questo virus provocava innumerevoli verruche molte di esse giganti che nonostante avevamo + volte tentato di bruciare con l’azoto e con il laser ritornavano più grandi di prima.
I dermatologi che l’avevano preso in cura decisero di interrompere i trattamenti poiché erano inutili. Mi dissero che come si erano formate in qualche anno, FORSE con l’adolescenza sarebbero andate via sempre in qualche anno.
Assistemmo tutti assieme al messaggio del 2 Aprile della Madonna a Mirjana sul Podbrdo. Io scesi dalla collina piangendo come un bambino, avevo sentito una liberazione totale e una pace immensa. La sera tornammo in camera e ciò che è incredibile e che le macchie e le verruche di mio figlio avevano preso un altro colore.
Tornammo a casa Martedì 3 Aprile, e Giovedì 5 Aprile Gabriele non aveva più alcuna verruca e macchia sulla pelle. Ciò è stato Incredibile. E’ migliorata anche la relazione verso i suoi coetanei e il livello cognitivo.
La Madonna ha fatto 2 grandi miracoli : La mia conversione (Ogni giorno sono in chiesa per dire il rosario e per la messa, mi confesso una volta a settimana e sento continuamente l’esigenza di stare con Gesù e di aiutare altre persone).
La guarigione di mio figlio sulla pelle. Una mattina mi sono svegliato con questa frase nei miei pensieri: "La Croce è la mia salvezza".
Non bisogna avere paura di guardare, di ascoltare e di udire…La VERITA’ è ovunque, abbiate FEDE.
Andrea

martedì 14 novembre 2023

I messaggi sono il punto di partenza, non il punto di arrivo: ad essere spinti a capire il Vangelo- CATECHESI (da leggere)

 



Tutti noi vogliamo un trionfo, un trionfo sulla terra, ma il trionfo sulla terra non ci sarà: soltanto chi si offrirà, come si è offerto Gesù, arriverà ad un trionfo nel Cielo. Qui sulla terra l'unico trionfo è di offrire la nostra vita, affinché il nostro fratello sia salvato.



Quello che ho sperimentato con i pellegrini e che ho incontrato come problema è che tutti vogliono portare i messaggi della Madonna, vogliono sapere le risposte dei veggenti, vogliono sapere tutte le notizie e sempre si sentono troppo poco nutriti di queste notizie, c'è sempre una curiosità di sapere di più, di conoscere di più, di imparare di più. Io questo lo vedo come un problema, perché i messaggi della Madonna si accolgono e si mettono nelle cassette, dentro il nostro cervello e rimangono lì. Ma noi dobbiamo andare oltre i messaggi, perché i messaggi sono il punto di partenza, non il punto di arrivo. Se i messaggi sono il punto di arrivo, allora tutto il processo del cammino, del cambiamento e della conversione è già finito. Non abbiamo fatto nulla.
Noi abbiamo anche la Scrittura, ma purtroppo se è messa nelle cassette, se è messa nei libri, è una parola morta. Voi capogruppo, responsabili, in modo particolare dovete stare attenti, dovete andare oltre i messaggi. Gesù ci ha insegnato come dobbiamo accettare i messaggi. Nella parabola del seminatore dice: « Le persone che ascoltano la Parola, ma non la capiscono, sono come il chicco di grano che è caduto sulla strada, allora viene satana a portarla via ».
Ecco, se abbiamo accolto i messaggi della Madonna soltanto con le orecchie, se non li abbiamo capiti, se non siamo andati oltre, allora non possono dare i frutti. Dio vuole portarci avanti, cioè non soltanto a capire i messaggi, ma ad essere spinti a capire il Vangelo, a capire il momento della storia. 1 messaggi ci portano avanti a comprendere il parlare di Dio all'uomo, che può essere diversissimo. Dio non parla soltanto attraverso i veggenti, attraverso i doni speciali, ma parla anche attraverso il nostro cuore, attraverso la nostra riflessione, attraverso tutto l'essere.
Allora i messaggi devono portarci avanti per conoscere questa possibilità di comunicare con Dio e di entrare in contatto con Dio, nell'intimità con lo Spirito Santo che ce li interpreta dentro i cuori.
Voglio ora sottolineare il silenzio come il momento più profondo nel quale noi possiamo capire la Parola di Dio, quando proprio dentro di noi possiamo sentire quello che Dio vuole, quello che Dio dice attraverso i messaggi.
Un altro punto che vorrei ricordare è quello che è sottolineato in modo particolare adesso nei gruppi di preghiera: l'umiltà. Se voi volete rileggere i messaggi della Madonna dell'anno scorso, vedrete come molti sottolineano la battaglia che si conduce tra satana e la Madonna. Ultimamente diverse volte la Madonna ha detto al gruppo di preghiera: « Siate i miei imitatori, combattete contro satana ».
Voi capogruppo, responsabili, dovete esserlo in modo particolare. Ma qui si fa una domanda: come fare la battaglia contro satana? lo voglio sottolineare proprio questo aspetto. Satana da parte sua si presenta come un potente, si dichiara anche onnipotente, vi promette tutto, a volte sembra anche più forte di noi, ci schiaccia, ci promette sempre la vittoria, offre, ma è una vittoria momentanea per ingannare; offre una potenza qui sulla terra. La Madonna dice soltanto: umiltà.
Nella prima domenica di Quaresima ho scoperto quello che ci spiegavano la Madonna e Gesù attraverso le piccole veggenti, e per la prima volta, ho scoperto una dimensione di satana, quando si è avvicinato a Gesù nella seconda tentazione: « Ti darò tutta questa potenza, la gloria dei regni, perché è stata messa nelle mie mani ed io la do a chi voglio ». Satana dichiara di aver ricevuto tutto il potere sui regni della terra e può darlo a chi vuole; satana ha ricevuto una potenza e offre a Gesù questa potenza, ma Gesù non la vuole, Gesù rimane umile. Se volete seguire questa tentazione dall'inizio alla fine c'è satana che promette, offre anche la possibilità di fare miracoli: « Fa' che queste pietre diventino pane; ti darò questo potere, salta dal Tempio... », ma Gesù non accetta, Gesù rimane umile, senza questo potere, anche senza il potere miracoloso.
Ma che cos'è l'umiltà di Gesù? È stare nel Padre, essere radicato nel Padre. Gesù può vivere senza la potenza, ma non può vivere senza il Padre: si è abbandonato al Padre, si sottomette.
Questo non è qualche cosa di teorico, ma è qualcosa di molto pratico. Adesso nella Quaresima possiamo scoprire che cos'è l'umiltà: è essere umiliati, a volte essere schiacciati, non aver forza, non poter agire, quando non ti rimane nient'altro che stare nel Padre, stare in Dio, lasciare che Dio faccia.
Noi abbiamo dimenticato, secondo me, una cosa profonda nel cristianesimo, la cosa più preziosa della vita di Gesù: andare sulla Croce. Lì c'è l'umiltà nella sua fase più profonda; quando Gesù è legato non può fare dei miracoli, è schiacciato, è annientato. La cosa più preziosa di Gesù è di offrire al Padre, in umiltà, la sua vita per la salvezza del mondo.
Ultimamente nei messaggi, attraverso le piccole veggenti, Gesù parlando delle cose fondamentali della vita spirituale dice: « Dovete sentirvi nulla ».
Diverse volte ha sottolineato: « Dovete sentirvi nulla. Incapaci. Proprio nulla. È il Padre che farà tutto ». Ma questa esperienza di sentirvi nulla non potrete viverla senza essere schiacciati nelle difficoltà. Senza essere cancellati dagli uomini, senza essere umiliati, non potrete arrivare a questo atteggiamento di umiltà, perché sarebbe soltanto un'umiltà teorica.
L'umiltà della vita, l'umiltà della prassi, può arrivare soltanto attraverso l'umiliazione, attraverso la distruzione di tutto quello che è terreno e del peccato.
In un messaggio, dopo che abbiamo pregato e digiunato secondo le intenzioni che abbiamo avuto nei nostri cuori, Gesù disse attraverso Jelena: « Vi ho esaudito, però non riceverete quello che voi avete desiderato. Riceverete altre cose, perché non siete voi da glorificare, ma sono io da glorificare in voi ».
Anche questo atteggiamento di Gesù ci spiega come dobbiamo vivere in una umiltà totale, abbandonati a Dio, affinché Dio faccia quello che Lui vuole per essere glorificato. Ma questo non sarebbe sufficiente a dire che dobbiamo essere umili, perché una umiliazione può produrre soltanto un'umiliazione dell'uomo, ma qui c'è un'altra realtà da scoprire: io sono nulla, ma Dio ha deciso di salvare gli uomini. Dio in questo momento sta guidando' ciascuno di noi, ed è una cosa meravigliosa quando voi sapete che Dio vi guida avanti attraverso le vostre debolezze, attraverso i vostri peccati, anche attraverso i peccati di tutti gli uomini. Molte volte nella Scrittura Gesù dice: « Non abbiate paura ».
Queste parole le abbiamo sentite tante volte dalla Madonna e da Gesù attraverso i veggenti: « Non abbiate paura, affidatevi al Padre. Pregate così da essere sicuri che Lui guida tutto ».
Poi tante volte ci ha sottolineato: « Nelle difficoltà, quando portate le croci, cantate, siate pieni di gioia ». Ma tutto questo: la speranza, la gioia, provengono dal Padre il quale ci guida, il quale ha deciso di salvare l'umanità.
Allora, quando sappiamo che è il Padre che guida tutto, la nostra incapacità, il nostro nulla non è altro che dare gloria a Dio, non è altro che non preoccuparsi, lasciare tutto a Dio. Noi dobbiamo essere soltanto come i servi inutili, disposti a fare quello che ci indica il. Padre, a fare quello che ci indica la Madonna, a fare quello che ci indica la Chiesa.
A questo punto voglio dire un altro messaggio che potrebbe spiegare anche a voi la vostra relazione con i pellegrini, con la gente con cui lavorate. In un messaggio, attraverso una di queste piccole veggenti, Gesù ci disse per una ragazzina, ma il messaggio è dato per noi, come dovevamo comportarci verso quella persona che era in crisi: « Voi non potete far nulla. Sono io l'unico che può cambiarla. Voi dovete soltanto amarla », poi aggiunse: « Non fate delle dighe alla sua vita, perché quando si fanno le dighe il fiume si arrabbia e non scorre. Lasciatela libera come il fiume. Non fate neanche i ponti, perché quando si fanno i ponti, il fiume si sente stretto e allora non scorre liberamente. Lasciatela libera di scorrere come scorre il fiume ».
Quando mi sono avvicinato alla ragazzina l'ho vista chiusa, aggressiva, perché non si sentiva libera con nessuno. L'educazione familiare cristiana non era data con spirito d'amore; era chiusa, non aveva fiducia in nessuno. Ho sperimentato che cosa si doveva fare con lei: mostrarle amore. E ho visto che la ragazzina pian piano si apriva, come sboccia un fiore e, pian piano, ricevendo fiducia ha cominciato a gioire, a sbocciare.
Dopo un mese sono caduto io nella tentazione, mi sono stancato guardando tanti difetti della ragazzina, tanti sbagli.
Abbiamo pregato Gesù, perché nel gruppo ci siamo sentiti proprio frustrati: « Come mai la ragazzina non cambia? ». Abbiamo pregato a lungo e di nuovo abbiamo ricevuto lo stesso messaggio: « Lasciatela scorrere come il fiume. Non fate le dighe, non fate i ponti. Adesso mettetevi in riflessione e vedete quante dighe avete già fatte, quanti ponti avete costruiti. State attenti a non chiuderla. La ragazzina è già in via di aprirsi, ha ricevuto fiducia in voi. Siate pazienti. Anche qui voi dovete sentirvi nulla, dovete soltanto amare e lasciare tutto a me ».
Io penso che questo messaggio può servirvi per come dovete comportarvi con i pellegrini, come dovete comportarvi con l'altra gente a cui voi parlate della Madonna, di Medjugorje. Dovete prima di tutto amare.
Dovete amare, non fare le dighe, non fare i ponti. Questo è bellissimo, ma dobbiamo scoprirlo. Tante attività sono i ponti, le dighe. Ultimamente dicevo ad alcuni amici di tacere, di stare in silenzio, di pregare, di lasciar scorrere le cose, di non fare le difese. Ma molti fanno i ponti, le dighe... e il fiume si arrabbia, allora la nostra attività può essere solo di inciampo.
Sappiamo benissimo che i Santi non facevano le dighe, non facevano i ponti, ma hanno vissuto profondamente la parola di Dio, ritirati nel silenzio, nella preghiera, nell'amore, hanno vissuto radicati nel Padre e tutto proveniva da lì.
La gente attorno a loro poteva scorrere come un fiume e ciascuno libero di venire e di accettare i messaggi che provenivano dalla loro vita. Questo lo considero fondamentale.
Se volete partecipare al piano della Madonna la cosa fondamentale è di essere umili e di amare, ma quando dico di essere umili non vuol dire di non lavorare, ma di lavorare con umiltà. Quando vengono le dighe non distruggetele con le vostre forze, con la vostra logica; quando andate dall'altra parte del fiume non fate i vostri ponti, ma attraversate il ponte di Dio, il ponte che Dio ha costruito.
Ho detto che l'umiltà non è un atteggiamento teorico, ma vuol dire umiliazioni, vivere la vita della Croce, a volte essere anche distrutto, annientato.
lo desidero che ciascuno di noi possa accettare questa umiltà come un dono: un dono prezioso essere umiliati, cancellati, distrutti, essere crocifissi, essere morti per Gesù.
Che nessuno di noi abbia la tentazione di essere fuori strada, di essere perduto, perché distrutto. Se noi siamo distrutti per il Signore, se siamo crocifissi per il Signore, se siamo sepolti per il Signore, non potremo stare nella tomba neanche tre giorni: il Signore ci glorificherà. ...I capogruppo, gli accompagnatori di pellegrini devono essere pellegrini prima di tutto verso la profondità di Dio. Se non siamo così, allora tutti i pellegrini si bloccano, si fermano lì dove si sono fermate le guide. Secondo me, voi avete anche la responsabilità di organizzarvi. Sarebbe bene vivere i ritiri più profondi per arrivare alla profondità - quello che ho detto all'inizio - di come vivere la parola, di come vivere i messaggi, di andare oltre per approfondire. È una cosa preziosa, ma può essere capita soltanto in un ritiro più profondo, quando non siete occupati dai pellegrini, quando non siete occupati da questo e da quello, ma potete stare in silenzio, ascoltare per voi, non per gli altri. Noi sacerdoti abbiamo un problema: quando prepariamo le prediche cerchiamo di prepararle per gli altri, non per noi, e facciamo uno sbaglio fondamentale. Dobbiamo cercare la parola per noi, per poi parlare agli altri. Anche per voi guide dei pellegrini è molto importante avere del tempo per voi, per ascoltare la Parola per voi.
Se avete delle difficoltà di fronte ai pellegrini, alle strutture, non cercate di distruggere le strutture, ma cercate di rivolgervi a voi, vedete che cosa bisogna cambiare dentro di voi e Dio si prenderà cura degli altri. ... Quando la Madonna dice che i messaggi sono prima di tutto per la Parrocchia vuole sottolineare che voi siete responsabili per gli altri, voi dovete viverli, voi dovete essere testimoni per gli altri, così che gli altri possano riceverli; è un modo di procedere, non di escludere gli- altri. Per i gruppi di preghiera la Madonna ha detto all'inizio che i gruppi devono restare chiusi e che anche i messaggi non devono essere diffusi così come tutti gli altri messaggi: adesso capisco il perché. Un gruppo. una persona può dare soltanto quello che ha vissuto. Quello che è utile dare agli altri gruppi nel mondo è l'esperienza di ciascuno di noi e dei gruppi di preghiera, non i messaggi, perché i messaggi non possono essere capiti fuori del contesto dell'esperienza. Tutti i messaggi vengono dati lungo il cammino, così noi riceviamo la parola ad hoc, in una situazione concreta, dove l'anima si apre con certi bisogni, allora c'è la risposta della Madonna e di Gesù.
Allora se quella parola viene messa sui giornali diventa come tutte le altre parole, la gente non è in grado di accoglierla.
Quello che sarebbe utile è dare le testimonianze, le esperienze del gruppo. Quando la Madonna dice che dà i messaggi prima di tutto alla Parrocchia, vuol dire che neanche questi messaggi saranno utili se voi non li vivrete. Voi dovete essere un messaggio vivo per i pellegrini. Quando la Madonna ha cominciato a dare i messaggi nel '84, nel secondo messaggio ha detto il desiderio che la Parrocchia diventi una comunità, affinché tutti coloro che vengono a Medjugorje possano vivete la conversione. Meditazioni (sui Messaggi) di P. Tomislav Vlasic e P. Slavko Barbaric - Anno 1986