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venerdì 31 maggio 2019

Dopo essere stata a Medjugorje: “Adesso so con certezza che ho una Madre che mi ama.."


Le tenebre scesero nel mio cuore ma a Medjugorje ho incontrato la Gospa

Ho incontrato la Gospa” e la mia vita è cambiata. Quanta gioia in questa bellissima testimonianza. Una vita nelle tenebre e poi: “Adesso so con certezza che ho una Madre che mi ama, che mi sostiene nel mio cammino “.
Fu un sogno a portarmi a Medjugorje. Lo ricordo bene. Un sogno dai contorni non definiti, confusi, ma reali. Un sogno che fece nascere in me un desiderio profondo che, giorno per giorno, mi spronava a visitare quella Chiesa che avevo sognato. Sentivo che lì, in quel luogo, avrei avuto la svolta della mia vita. Una vita oramai ridotta a sopravvivere. Non conoscevo più la felicità da tanto tempo, da quando una forte depressione mi aveva inghiottito.

cose spirituali per me erano lontane, inutili

Ho sempre pensato alle cose materiali, sempre. Le cose spirituali per me erano lontane, inutili. Nella vita, mi dicevo, bisogna fare, conquistare, avere. Poi, all’improvviso, le tenebre scesero nel mio cuore. I farmaci divennero gli amici della mia vita. Niente mi interessava più, neppure mia moglie con cui sono sposato da dieci anni, neppure mia figlia di 9 anni. Niente, buio totale. Non dormivo più se non con i farmaci e in poco tempo ebbi due crisi epilettiche da depressione con ricovero ospedaliero.

sentivo di dovermi affidare alla Madre

Finalmente il giorno tanto atteso arrivò: 1 novembre 2013. Quando misi piede sul pullman che mi avrebbe portato a Medjugorje mi sembrava davvero un sogno, ma questa volta era la realtà. Durante il viaggio sentivo che sarebbe accaduto qualcosa di speciale, sentivo di dover aprire il mio cuore, di dovermi affidare alla Madre, di farmi guidare da Lei.
E quella sera appena arrivati ho fatto una pazzia a cui si sono aggregati altri pellegrini. Siamo andati subito alla Croce blu a trascorrere la notte aspettando l’apparizione di Mirjana.

fu una notte tra le più scomode e massacranti della mia vita…

Durante l’apparizione sentii come una fiamma nel mio cuore, una gioia e un amore incontenibili pervasero tutto il mio essere. Mai, nella mia vita, avevo sentito un amore così grande, indescrivibile. Mille emozioni mi pervasero, sensazioni inspiegabili erano nel mio cuore e lacrime di gioia uscivano a fiotti.
Con questa gioia nel cuore, io e i miei compagni, ci incamminammo verso la Chiesa di San Giacomo dove un’altra gradita sorpresa mi stava aspettando.

Dio ti ama e non sei qui per caso

Ecco il fatto… Durante la celebrazione Eucaristica un ragazzo, mai visto prima, si precipita verso di me e mentre mi abbraccia mi sussurra all’orecchio: “Dio ti ama e non sei qui per caso“.
Finita la Santa Messa, io e il mio amico, veniamo avvicinati da un ragazzo con accento francese che mi chiede: “Tu eri all’apparizione? Posso farti vedere una foto che ho scattato?“. Detto fatto, mi mostra una macchina digitale dove vedo la mia faccia in primo piano con dietro una sagoma confusa che, mano a mano che la ingrandivamo diveniva più chiara. Con un tuffo al cuore ho riconosciuto la sagoma della Gospa e la sua infinita bellezza. Indossava un abito che sembrava di tre colori: giallo, bianco e rosa. Il velo azzurro come il cielo, sulla testa un diadema circondato da stelle. Tutto intorno a Lei era luce pura e le tante persone che erano dietro di me durante l’apparizione erano scomparse, c’era solo la sua luce.

un profumo intenso di rose ci ha avvolti

La sera, con i miei amici, sono tornato alla Croce blu per recitare il Rosario. C’erano anche i ragazzi della Comunità Cenacolo e ci siamo accodati alla loro preghiera. Arrivati alla Salve Regina, un profumo intenso di rose ci ha avvolti. Era talmente intenso da impregnare i nostri vestiti. Durò oltre 5 minuti. Tutti i presenti, circa 40, sentirono questo profumo.
E così, con questi grandi doni, sono tornato a casa. Medjugorje mi ha fatto il più grande dono: la conversione. Da quando sono tornato tutto è cambiato, in me e nella mia famiglia. Adesso so con certezza che ho una Madre che mi ama, che mi sostiene nel mio cammino. Preghiera e digiuno sono divenuti parte della mia vita. Rimango meravigliato quando sento dire che la Madonna, da 33 anni, ripete sempre le stesse cose. Certo, ripete sempre le stesse cose perchè desidera spostare la nostra attenzione sulle cose essenziali che servono per la salvezza eterna. Ed è la salvezza eterna l’unica cosa che veramente conta.
Voglio, in ultimo, ringraziare tutti voi che avete letto la mia storia e vi dico, con tutto il cuore, che la Madonna ci ama e che noi, come figli e apostoli, dobbiamo amarla con i fatti, mettendo in pratica i suoi insegnamenti ed abbandonandoci unicamente a lei.
Consacriamo la nostra vita a Maria ed incontreremo suo Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo

Testimonianza di guarigione a Medjugorje del Dottor Antonio Longo

VIDEO

 

1° giorno - NOVENA ALLO SPIRITO SANTO

 

NOVENA ALLO SPIRITO SANTO




La novena proposta da sant’Alfonso Maria de’ Liguori arricchita da altre bellissime meditazioni.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.
Vieni Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce, vieni Padre dei poveri, vieni Datore dei doni, vieni Luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima dolcissimo sollievo, nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto. Oh Luce Beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli, senza la Tua forza nulla è nell’uomo, nulla è senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina, piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in Te confidano i Tuoi sette santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna, amen.

1  giorno: Il dono del timore di Dio
Vieni, o Spirito Santo, e da’ a noi un cuore nuovo, che ravvivi in noi tutti i doni da Te ricevuti con la gioia di essere cristiani, un cuore nuovo sempre  giovane e lieto. Vieni, o Spirito Santo, e da’ a noi un cuore puro, allenato ad amare Dio, un cuore puro, che non conosca il male se non per definirlo, per combatterlo e per fuggirlo; un cuore puro, come quello di un fanciullo, capace di entusiasmarsi e di trepidare. Vieni, o Spirito Santo, e da’ a noi un cuore grande, aperto alla Tua silenziosa e potente parola ispiratrice, e chiuso ad ogni meschina ambizione, un cuore grande e forte ad amare tutti, a tutti servire, con tutti soffrire; un cuore grande, forte, solo beato di palpitare col cuore di Dio. (Paolo VI)
Spirito Santo, divino consolatore! Io ti adoro come mio vero Dio, come Dio Padre e Dio Figlio.

Io ti offro il mio cuore e ti rendo atti di grazia per tutti i benefici che hai riversato e che riversi ancora senza sosta sul mondo. Tu che sei l’Autore di tutti i doni soprannaturali e che hai riempito d’immenso piacere l’anima della Beata Madre di Dio e di tue le consolazioni, Maria, io ti prego di visitarmi per la tua grazia e di accordarmi il dono del tuo santo timore, affinché mi serva da freno per non cadere mai più nei miei errori passati, per i quali chiedo mille volte perdono.

Pater, Ave, 3 Gloria
 Fonte:http://blog.studenti.it/biscobreak/2013/05/novena-allo-spirito-santo/

31 Maggio : Visitazione della Beata Vergine Maria - Quando si incontrano, Maria ....




Maria è regina della comunicazione e dell’accoglienza.
Il Vangelo di Luca è un capolavoro: l' incontro fra le due donne è tutto un sussulto, un complimento, Giovanni Battista che riconosce il Messia dal grembo e scalcia; Elisabetta, anziana donna che vede imprevedibilmente realizzato il suo agognato sogno di maternità fa i complimenti alla piccola Maria.
Due donne, ciascuna delle quali porta un segreto difficile a comunicare, il segreto più intimo e più profondo che una donna possa sperimentare sul piano della vita fisica: l’attesa di un figlio. Elisabetta fatica a dirlo a causa dell’età, della novità, della stranezza. Maria fatica perché non può spiegare a nessuno le parole dell’angelo.
Quando si incontrano, Maria è regina nel salutare per prima, è regina nel saper rendere onore agli altri, perché la sua regalità è di attenzione premurosa e preveniente, quella che dovrebbe avere ogni donna. Elisabetta si sente capita ed esclama: “Benedetta tu tra le donne”.
Immaginiamo l’esultanza e lo stupore di Maria che si sente a sua volta compresa, amata, esaltata. Sente che la sua fede nella Parola è stata riconosciuta.
Maria, ancora scossa da quando le è successo ( l' annuncio dell' Angelo Gabriele ) , comincia a ballare e a fare i complimenti a Dio, che salva. Nelle loro parole avvertiamo la tensione, lo stupore, l' inaudito che si realizza.
E' vero, allora: Dio ha scelto di venire, Dio si rende presente, Dio è qui.

Preghiera


O Maria, tu che sei andata incontro a Zaccaria e Elisabetta,

non smettere mai di venire incontro a noi.

Tu, che hai creduto all'adempimento delle Parole del Signore,

rafforza la nostra fede, togli ogni inciampo durante il nostro cammino

e insegnaci a camminare sempre con te.

Tu che sei la Madre del mio Signore

donami la volontà di restare nel tuo progetto,

anche quando mi costa fatica.

Imprimi nel mio cuore la tua sollecitudine,

perchè anch'io sappia andare in fretta in aiuto di chi è solo

ed ha bisogno di condividere le gioie come i dolori. Amen.

COSA SIGNIFICA PER NOI IL MAGIFICAT?

Non è affatto scontato riconoscere i segni di Dio nella nostra vita. Anzi, sembra che l’uomo con-temporaneo faccia di tutto per cancellare le tracce del progetto di Dio e della sua provvidenza nel mondo e nella sua vita. Diventa importante per noi, provocati dalle parole di Maria, ricordarci due impegni che possono aiutarci a riconoscerci e a mantenerci in una prospettiva vocazionale.
- Il primo è quello di custodire un clima di fede, di affidamento al Signore e alla sua volontà, in tutte le questioni importanti della nostra vita. È in questo contesto, infatti, che la Parola del Si-gnore potrà essere percepita come “decisiva” per dare un indirizzo alla vita, capace di realizzare il bene che promette. (Scegliere lasciandosi guidare dalla Parola!)
- Il secondo è quello di fare memoria, custodire nel cuore quanto è già avvenuto nel proprio cam-mino di fede, di amicizia con Gesù, nei tempi in cui si incontreranno nuove domande o nuove diffi-coltà. Oggi questo è molto difficile perché tutto intorno a noi ci spinge a passare da un’esperienza all’altra senza negarsi niente e a volte senza nemmeno scegliere. Non è facile custodire una me-moria grata degli avvenimenti più importanti della vita, visitati dalla Grazia del Signore, e scegliere a partire da questi! Eppure, ciò è fondamentale per rimanere in quella gioia che si sperimenta, accogliendo la visita di Dio.

giovedì 30 maggio 2019

VIDEO TESTIMONIANZA : Dopo il dramma della droga va a Medjugorje e diventa frate

La vocazione di Fra Michele dopo il dramma della droga


  VIDEO:



 A Medjugorje abbiamo incontrato un giovane originario di Verbania che proprio nel piccolo villaggio della Bosnia – Erzegovina, divenuto uno dei centri mariani più frequentati del mondo, ha cambiato la vita da drogato e ora è frate nella Comunità dei Figli del Divino Amore. Il giovane è stato guarito dall'ossessiva dipendenza della droga e ha iniziato nel 2008 un nuovo cammino, dopo essere giunto sulla soglia della morte per overdose. Ora racconta la sua conversione ai pellegrini che giungono a Medjugorje.
Nel 2006 in seguito ad un overdose nella stazione di Porta Nuova a Torino ero solo – racconta - ho capito che stavo morendo, ho detto è finito tutto. Il dramma è che avevo un terrore difficile da descrivere, una paura interiore, perchè non credevo a niente i casi sono due o preghi in quel momento o imprechi. Grazie a Dio non imprecavo, non ne avevo le forze, e poi sono cresciuto in una famiglia che pregava e non bestemmiava, però non stavo pregando, perchè pensavo che dopo la morte non ci fosse più niente, anzi si era insinuato il pensiero che saremmo diventati atomi che vagano nell'eternità.
Mi ricordo che mi sono svegliato dopo qualche giorno in ospedale sentivo tanta confusione e tante voci intorno, tra queste ho riconosciuto quella di mia mamma che era la mia nemica numero uno perchè mi denunciava ai carabinieri. Mia madre era stata a Medjugorje a chiedere preghiere per me e aveva chiesto anche a padre Jozo di pregare per me. Quando aprii gli occhi in ospedale non sapendo dove fossi e se fossi vivo o morto pensai, è venuta anche nello spazio a perseguitarmi. Lei mi dice: “Guarda che sei vivo, vieni a Medjugorje con me”, io ogni volta che nominava Medjugorje mi scatenavo, ma quel giorno non potevo reagire.
Non so come ha fatto, ma dopo due mesi siamo venuti qua in pellegrinaggio. Arrivai e dissi a mia madre: “Scordati però che vengo con voi agli appuntamenti della parrocchia” . Lei mi disse: “Io ti auguro prima di partire di andare a confessarti”. Mancavano due giorni alla fine del pellegrinaggio esco dalla stanza e vedo tante persone davanti all'albergo, sentivo la voce della veggente Viska che stava facendo la testimonianza dal megafono, vado a vedere, incrocio il suo sguardo. Lei mi guarda mi manda i baci, io mi spostavo e lei mi seguiva con lo sguardo. Il fatto che mentre parlava il cuore e lo stomaco mi facevano male è arrivata un punto in cui ha detto questa frase: “Tanti sono già sulla terra all'inferno solo che dopo continua, come tanti sperimentano un po' di paradiso”.
La grazia che ho avuto è stata pensare che se fossi morto quel giorno sarei andato all'inferno. Finisce di parlare vado da mia mamma e dico: “Voglio confessarmi”, mia mamma ha fermato un taxi in pochi minuti mi sono trovato davanti alla chiesa. La confessione è durata due minuti il sacerdote mi ha detto di tornare con l'atto di dolore. Il giorno dopo sono tornato con l'atto di dolore scritto sulla mano la confessione è durata due ore al termine mi ha detto: “Da oggi in poi la tua droga deve diventare l'ostia Santa”.
Tornato a casa la grazia è stata che non riuscivo più a stare nel male perchè vedevo il male che prima non vedevo. Ho combattuto per qualche anno, ogni sei mesi venivo a Medjugorje, nel 2008 in un pellegrinaggio incontro suor Rosaria la fondatrice dei Figli del Divino amore che mi invita a pregare quindici giorni in convento, sono passati 11 anni. 

Fonte:http://www.ossolanews.it/ossola-news/la-vocazione-di-un-frate-originario-di-verbania-dopo-il-dramma-della-droga-19735.html#disqus_thread

Satana cerca di convincerci che la preghiera è inutile.- CATECHESI DI PADRE LJUBO

 Padre Lujbo


Col Rosario salveremo le nostre famiglia - CATECHESI DI PADRE LJUBO RIMINI 12 Gennaio 2007
Io vengo da Medjugorje e ho chiesto a Maria Vergine di venire con me perché da solo senza di Lei non posso fare niente .

C’è qualcuno che non è mai stato a Medjugorje ? (alzare la mano) Va bene. Importante non è stare a Medjugorje Importante è vivere nel cuore Medjugorje , soprattutto la Madonna.

Come testimoniano i veggenti, la Madonna è apparsa con Gesù Bambino in braccio. La Madonna viene con Gesù e ci porta a Gesù, ci guida a Gesù, come ha detto tante volte nei suoi messaggi. E’ apparsa a sei veggenti e ancora sta apparendo a tre veggenti e ad altri tre appare una volta all’anno,fino a quando apparirà ad uno solo. Ma la Madonna dice: “Io apparirò e sarò con voi finché l’Altissimo me lo permette.” Io sono un sacerdote a Medjugorje da sei anni. La prima volta sono venuto nel 1982 come pellegrino, ero ancora un ragazzino. Quando sono venuto non ho deciso subito di farLa entrare, ma ogni anno venivo come pellegrino, pregavo la Madonna e posso dire grazie alla Madonna mi sono fatto frate. Non c’è bisogno di vedere la Madonna con gli occhi, la Madonna si può vedere , tra virgolette, anche non vedendola con gli occhi.

Una volta mi ha chiesto una pellegrina:” Perché la Madonna appare solo ai veggenti e non appare anche a noi?” I veggenti hanno chiesto una volta alla Madonna:” Perché non appari a tutti, perché solo a noi?” La Madonna ha detto:” Beati quelli che non vedono e credono” . Io direi anche beati quelli che vedono, perchè i veggenti hanno una grazia gratuita , gratis, vedere la Madonna, ma per questo non sono per niente privilegiati a noi che non la vediamo con gli occhi, perché nella preghiera si può conoscere la Madonna, il suo cuore immacolato, la profondità, la bellezza e la purezza del suo amore. Ha detto in un suo messaggio: “Cari figli, lo scopo delle mie apparizioni è che voi siate felici.”

La Madonna non ci dice niente di nuovo, Medjugorje non serve perché noi, che leggiamo i messaggi della Madonna, sappiamo meglio degli altri, ma Medjugorje è innanzitutto un dono di Dio perché viviamo meglio il Vangelo. Per questo la Madonna viene.
Quando spiego un messaggio, nei messaggi non troviamo nessuna cosa nuova. La Madonna non aggiunge niente al Vangelo o all’insegnamento della Chiesa. Prima di tutto la Madonna è venuta a svegliarci. Come ha detto Gesù nel Vangelo:” Quando il Figlio dell’uomo tornerà nella gloria, troverà la fede sulla terra?” Noi speriamo che qualcuno, almeno una persona sulla terra crederà a Gesù, quando lui tornerà nella gloria, quando tornerà io non so.

Ma noi preghiamo oggi per la fede. La fede personale sparisce, per questo aumentano superstizioni, cartomanti, maghi e altre forme di paganesimo e tutte le altre cose del paganesimo nuovo, moderno. Per questo la Madonna viene per aiutarci, ma viene nella semplicità, come Dio è venuto nella semplicità. Noi sappiamo come: Gesù è nato a Betlemme, da una donna, Maria, sposa di Giuseppe, venuta in Betlemme, senza rumore, nella semplicità. Solo i semplici riconoscono che questo bambino, Gesù di Nazareth è il figlio di Dio, solo i semplici pastori e i tre Magi che cercano il senso della vita. Oggi noi qui siamo venuti per avvicinarci alla Madonna, perché ci aggrappiamo al suo cuore e al suo amore. La Madonna nei suoi messaggi ci invita: “ prima di tutto pregate il Rosario, perché il Rosario è una preghiera per i semplici, una preghiera comunitaria, una preghiera ripetitiva. La Madonna non ha paura di ripetere tante volte : “ Cari figli, satana è forte, con il Rosario in mano lo vincerete”.

Voleva dire: pregando il Rosario vincerete satana, nonostante che lui sembri forte. Oggi prima di tutto è minacciata la vita . Tutti noi sappiamo i problemi, le croci . Qui in questa chiesa, a questo incontro non siete venuti solo voi, ma con voi sono venute anche tutte le persone , ogni vostra famiglia, tutte le persone che portate nel vostro cuore. Qui siamo nel nome di tutti loro, nel nome di tutti quelli della nostra famiglia che sono lontani, che a noi sembra che non credano, che non abbiano la fede. Ma è importante non criticare,non condannare. Noi siamo venuti per presentare tutti loro a Gesù e alla Madonna. Qui siamo venuti prima di tutto per permettere che la Madonna cambi il mio cuore, non il cuore dell’altro.
Siamo sempre portati come uomini, come umani, di cambiare l’altro. Proviamo a dire a noi stessi : “Dio, con le mie forze, con la mia intelligenza non posso cambiare nessuno. Solo Dio, solo Gesù con la Sua grazia, può cambiare, può trasformare, non io. Io posso solo permettere. Come dice la Madonna tante volte : “ Cari figli, permettete ! permettete !” Quanti ostacoli ci sono anche in noi quanti dubbi, quante paure che ci sono dentro di me ! Si dice che Dio esaudisce le preghiere subito, ma solo il problema è che non crediamo questo. Per questo Gesù, a tutti quelli che si avvicinavano a Lui con la fede, diceva .” la tua fede ti ha salvato “. Voleva dire: “ Tu mi hai permesso che io ti salvi, che la mia grazia ti guarisca, che il mio amore ti liberi. Mi hai permesso. ”

Permettete. Dio aspetta il mio permesso, il nostro permesso. Per questo dice la Madonna:” Cari figli, io mi inchino, io mi sottometto alla vostra libertà.” Con quanto grande rispetto la Madonna si avvicina ad ognuno di noi, la Madonna non ci spaventa, non ci accusa, non ci giudica, ma viene con grande rispetto . Io ripeto che ogni suo messaggio è come una preghiera, una preghiera della madre. Non è solo che noi preghiamo la Madonna, ma io direi, Lei, nella sua umiltà, col suo amore, Lei prega il tuo cuore. Prega anche stasera la Madonna: “ Caro figlio, cara figlia, apri il tuo cuore, avvicinati a me, presenta a me tutti i tuoi cari, tutti i tuoi ammalati, tutti i tuoi che sono lontani. Caro figlio, cara figlia, permetti che il mio amore possa entrare nel tuo cuore, nei tuoi pensieri, nei tuoi sentimenti, nel tuo cuore povero, nel tuo spirito”.

L’amore della Madonna, della Vergine Maria, vuole scendere su di noi, su tutti noi, su ogni cuore. Io vorrei dire due parole sulla preghiera.

La preghiera è il mezzo più forte che esista. Io direi che la preghiera non è soltanto allenamento spirituale, la preghiera non è solo un precetto, un comandamento per la Chiesa. Io direi che la preghiera è la vita. Come il nostro corpo non può vivere senza il cibo, così il nostro spirito, la nostra fede, il nostro rapporto con Dio si spezza, non esiste, se non esiste, se non c’è la preghiera. Quanto io credo in Dio, tanto prego. Nella preghiera si manifesta la mia fede e il mio amore. La preghiera è il mezzo più forte, non c’è un altro mezzo. Per questo la Madonna per il 90% dei suoi messaggi sempre : “Cari figli pregate. Vi invito a pregare. Pregate col cuore. Pregate finché la preghiera non diventi per voi la vita. Cari figli,mettete Gesù al primo posto.”

Se la Madonna conoscesse un altro mezzo, di sicuro non ce lo nasconderebbe, ai suoi figli non vuole nascondere niente. La preghiera io direi è un lavoro difficile e la Madonna nei suoi messaggi non ci dice quello che è facile, quello che ci piace, ma ci dice quello che è per il nostro bene, perché abbiamo la natura ferita di Adamo. E’ più facile guardare la televisione che pregare. Quante volte forse non abbiamo voglia di pregare, non ci sentiamo disposti a pregare. Quante volte satana cerca di convincerci che la preghiera è inutile. Tante volte nella preghiera ci sentiamo dentro vuoti e senza sentimenti.

Ma tutto questo non è importante. Nella preghiera non dobbiamo cercare i sentimenti, quelli che siano, ma dobbiamo cercare Gesù, il Suo amore. Come tu non puoi vedere la grazia con gli occhi non puoi vedere la preghiera, la fiducia, la puoi vedere grazie ad un’altra persona che vede . Non puoi vedere l’amore dell’altro, ma lo riconosci dai gesti visibili. Tutte queste realtà sono spirituali e la realtà spirituale non la vediamo, ma la sentiamo. Abbiamo la capacità di vedere, di sentire, direi di toccare queste realtà che non vediamo con gli occhi, ma le sentiamo dentro interiormente. E quando siamo nella preghiera noi sappiamo la nostra pena. Oggi l’uomo io direi soffre e si trova in una situazione di ignoranza, ignoranza per le cose esistenziali, nonostante l’uomo abbia fatto tanti progressi nella tecnica, civiltà. In tutte le altre cose umane è ignorante. Non sa, nessuno degli uomini più intelligenti sa rispondere a queste domande che l’uomo forse non pone a se stesso, ma Dio pone dentro di lui. Da dove siamo venuti su questa terra? Cosa dobbiamo fare? Dopo la morte dove andiamo? Chi ha deciso che tu devi nascere? Quali genitori devi avere quando nasci? Quando nasci ?

Nessuno ti ha chiesto tutto questo, la vita ti è stata donata. E’ ogni uomo nella propria coscienza si sente responsabile, non ad un altro uomo , ma si sente responsabile al suo Creatore , Dio , che non è solo nostro creatore, ma è nostro padre, Gesù ci ha rivelato questo.

Senza Gesù noi non sappiamo chi siamo e dove andiamo. Per questo la Madonna ci dice: “ Cari figli, io vengo a voi come madre e voglio mostrarvi quanto Dio, vostro padre, vi ama. Cari figli, voi non siete coscienti di quanto Dio vi ama. Cari figli, se sapeste quanto vi amo piangereste di gioia”. Una volta i veggenti hanno chiesto alla Madonna: “ Perché sei tanto bella?”. Questa bellezza non è una bellezza visibile con gli occhi, è una bellezza che riempie, che ti attrae , che ti dona la pace. La Madonna ha detto: “ Sono bella perché amo”. Se anche voi amate sarete belli, così non avrete tanto bisogno di cosmetici ( questo lo dico io, non la Madonna). Questa bellezza, che proviene da un cuore che ama, ma un cuore che odia non può mai essere bello e attraente. Un cuore che ama, un cuore che porta la pace, di sicuro è sempre bello e attraente. Anche il nostro Dio è bello sempre, è attraente. Qualcuno ha chiesto ai veggenti: “ In questi 25 anni la Madonna è invecchiata un po’? “ I veggenti hanno detto : “ Noi siamo invecchiati, ma la Madonna è sempre uguale”, perché si tratta della realtà spirituale, del livello spirituale. Noi sempre cerchiamo di capire, perché viviamo nello spazio e nel tempo e noi non possiamo mai capire questo. L’amore , l’amore non ti invecchia mai, l’amore è sempre attraente.

Oggi l’uomo non ha fame di cibo, ma tutti siamo affamati di Dio, dell’amore. Questa fame, se noi cerchiamo di saziarla con le cose, col cibo, diventiamo ancora più affamati. Io come sacerdote, sempre mi chiedo cosa c’è qui a Medjugorje che attrae tanta gente, tanti credenti, tanti pellegrini. Cosa vedono? E non si trova una risposta. Quando si viene a Medjugorje , non è un posto così attraente, non c’è niente da vedere umanamente parlando: sono due monti pieni di sassi e due milioni di souvenir-shops, ma c’è una presenza, un realtà che non si vede con gli occhi, ma si sente col cuore. Questo mi hanno confermato tanti, ma anch’io ho sperimentato che c’è una presenza, una grazia : qui a Medjugorje è più facile aprire il cuore, è più facile pregare, è più facile confessarsi. Dio anche leggendo la Bibbia , sceglie posti concreti, sceglie persone concrete attraverso le quali annuncia, opera.

E l’uomo, quando si trova davanti ad un’opera di Dio, si sente sempre indegno, impaurito, si oppone sempre. Se vediamo anche Mosè si oppone e dice:”Non so parlare” e Geremia dice: “Sono un bambino”, anche Giona scappa perché si sente inadeguato a quello che Dio chiede, perché le opere di Dio sono grandi. Dio opera grandi cose attraverso le apparizioni della Madonna, attraverso tutti quelli che hanno detto sì alla Madonna. Anche nella semplicità della vita quotidiana Dio opera grandi cose. Se noi guardiamo al Rosario, il Rosario è simile alla nostra vita quotidiana, semplice, monotono è una preghiera ripetitiva. Così, se guardiamo la nostra giornata, ogni giorno facciamo le stesse cose, da quando ci alziamo, fino a quando andiamo a coricarci, tante cose facciamo ogni giorno. Così anche nella preghiera ripetitiva. Oggi, per così dire, il Rosario può essere una preghiera non capita bene, perché oggi nella vita si cerca sempre qualcosa di nuovo, ad ogni costo.

Se Noi guardando la televisione, la pubblicità sempre ci deve essere qualcosa di diverso, o nuovo, creativo.

Così, anche noi nella spiritualità cerchiamo qualcosa di nuovo. Invece la forza del cristianesimo non è in qualcosa sempre di nuovo, la forza della nostra fede è nella trasformazione , nella potenza di Dio che trasforma i cuori. Questa è la forza della fede e del cristianesimo. Come ha detto sempre la nostra cara Madre Celeste, una famiglia che prega insieme, rimane insieme. Invece una famiglia che non prega insieme, può rimanere insieme, ma la vita comunitaria della famiglia sarà senza pace, senza Dio, senza benedizione, senza grazie. Oggi , per così dire , nella società in cui viviamo , non è moderno essere cristiani, non è moderno pregare. Sono poche le famiglie che pregano insieme. Possiamo trovare mille scuse per non pregare, televisione, impegni, lavori, e tante cose , così cerchiamo di tranquillizzare la nostra coscienza .

Ma la preghiera è un lavoro difficile. La preghiera è qualcosa che il nostro cuore profondamente anela, cerca, desidera, perché solo nella preghiera possiamo assaggiare la bellezza di Dio che vuole prepararci e donarci. Molti dicono che quando si prega il Rosario vengono tanti pensieri, tante distrazioni. Fra Slavko diceva che quelli che non pregano non hanno problemi con le distrazioni, solo quelli che pregano. Mala distrazione non è solo problema della preghiera, la distrazione è problema della nostra vita. Se noi cerchiamo e guardiamo nel nostro cuore più profondamente, vediamo quante cose, quanti lavori facciamo distrattamente, così.

Quando guardiamo gli uni con gli altri , siamo proprio noi stessi, o distratti o addormentati La distrazione è problema della vita. Perché la preghiera del rosario ci aiuta a vedere il nostro stato spirituale, dove siamo arrivati. Il nostro Papa defunto Giovanni Paolo II ha scritto nella sua Lettera “Rosarium Virginia Mariae” tante cose belle, che sono sicuro che ha letto anche lui i messaggi della Madonna.

In questa sua lettera ci ha incoraggiati di pregare questa preghiera bellissima, questa preghiera forte Io, nella mia vita spirituale, quando guardo al passato, all’inizio, quando mi sono svegliato spiritualmente a Medju , ho cominciato a pregare il Rosario, mi sentivo attratto da questa preghiera. Poi sono venuto nella fase della mia vita spirituale in cui ho cercato la preghiera di tipo diversa, la preghiera di meditazione.

La preghiera del Rosario è una preghiera per così dire orale può diventare anche una preghiera contemplativa, una preghiera profonda, una preghiera che può riunire la famiglia, perché attraverso la preghiera del Rosario Dio ci dona la sua pace, la sua benedizione, la sua grazia. Solo la preghiera può rappacificare, tranquillizzare i nostri cuori. Anche i nostri pensieri. Non dobbiamo avere paura delle distrazioni nella preghiera. Dobbiamo venire a Dio così come siamo, distratti, assenti spiritualmente nel nostro cuore e mettere sopra la sua croce, sull’altare, nelle sue mani, nel suo cuore, tutto quello che siamo, distrazioni, pensieri, sentimenti, emozioni, colpe e peccati, tutto quello che siamo. Dobbiamo essere e venire nella verità e nella sua luce. Io sempre mi meraviglio e mi stupisco per la grandezza dell’amore della Madonna, per il suo amore di madre. Soprattutto nel messaggio che la Madonna ha dato al veggente Jakov nel messaggio annuale di Natale, la Madonna si è rivolta soprattutto alle famiglie e ha detto: “ Cari figli, desidero che le vostre famiglie diventino sante”. Noi pensiamo che la santità sia per altri, non per noi, ma la santità non è contro la nostra natura umana. La santità è ciò a cui più profondamente il nostro cuore anela, cerca. La Madonna, apparendo a Medjugorje non è venuta a rubarci la gioia, a privarci della gioia, della vita. Solo con Dio possiamo godere la vita, avere la vita. Come ha detto ha detto:” Nessuno può essere felice nel peccato”.

E sappiamo bene che il peccato c’inganna, che il peccato è qualcosa che ci promette tanto, che è attraente. Satana non si presenta brutto, nero e con le corna, di solito si presenta bello e attraente e promette tanto, ma alla fine ci sentiamo ingannati, ci sentiamo vuoti, feriti. Sappiamo bene, io sempre dico questo esempio, che può sembrare banale, ma quando tu hai rubato in un negozio della cioccolata, dopo, quando la mangi, la cioccolata non è più così dolce. Anche l’uomo quando un marito che ha tradito la moglie o la moglie che ha tradito il marito non può essere felice, perché il peccato non permette di godere la vita, di avere la vita, di avere la pace. Il peccato, nel senso più ampio, il peccato è satana, il peccato è una forza che è più forte dell’uomo.L’uomo non può vincere il peccato con le proprie forze, per questo abbiamo bisogno di Dio, abbiamo bisogno del Salvatore.

Non possiamo salvare noi stessi, le nostre opere buone non ci salvano di sicuro,non ci salverà nemmeno la mia preghiera, la nostra preghiera. Ci salva solo Gesù nella preghiera, ci salva Gesù nella confessione che facciamo, Gesù nella S. Messa, Gesù in questo incontro salva. Nient’altro. Che questo incontro sia un’occasione,un dono, un mezzo, un momento attraverso il quale Gesù e la Madonna vogliono venire da te, vogliono entrare nel tuo cuore perché tu stasera diventi credente, colui che vede, dice, crede davvero in Dio. Gesù e la Madonna non sono persone astratte, nelle nuvole. Il nostro Dio non è qualcosa di astratto, un qualcosa che è lontano dalla nostra vita concreta. Il nostro Dio è diventato un Dio concreto, è diventato persona e ha consacrato, con la sua nascita, ogni momento della vita umana, dal suo concepimento fino alla morte. Il nostro Dio ha per così dire assorbito ogni momento, tutto il destino umano, tutto quello che tu vivi.

Io sempre dico, quando parlo ai pellegrini a Medjugorje: “ La Madonna è qui” La Madonna qui a Medju si incontra, si prega, si sperimenta, non come una statua di legno o un essere astratto, ma come una madre, come una madre viva, una madre che ha il cuore. Molti quando vengono a Medjugorje dicono:” Qui a Medjugorje si sente una pace, ma quando si torna a casa, tutto questo svanisce”. Questo è il problema di ognuno di noi. E’ facile essere cristiani quando siamo qui in chiesa, il problema è quando torniamo a casa ,se allora siamo cristiani. Il problema è dire:” Lasciamo Gesù in chiesa e torniamo a casa senza Gesù e senza la Madonna, invece di portare nel cuore la grazia di loro con noi, di assumere la mentalità, i sentimenti di Gesù, le sue reazioni, di cercare di conoscerlo meglio e permettere che Lui trasformi me ogni giorno e sempre di più. Come ho detto, parlerò meno e pregherò di più . E’ arrivato il momento di preghiera.

Quello che io desidero augurare a voi è che dopo questo incontro, dopo questa preghiera, la Madonna venga con te.

Va bene.


fonte:http://medjugorje25anni.altervista.org/catechesi.doc

mercoledì 29 maggio 2019

Guarito dalla sordità dopo quarant’anni a Medjugorje - Testimonianza

“Alla messa ho ricominciato a sentire le voci”
Domenico Mascheri, 87 anni, riusciva a udire solo grazie a due protesi auricolari, ma ora non le usa più.

Cesena, 2 ottobre 2011
 DOPO quarant’anni di sordità all’improvviso ha ricominciato a sentire e ora non ha più bisogno di ausili acustici. A Villa Chiaviche di Cesena si parla già di miracolo per ciò che è accaduto nella serata di martedì scorso a Medjugorje, durante la messa, a Domenico Mascheri, 87 anni portati egregiamente.
Quando ha iniziato a soffrire di sordità?
«Negli anni Settanta cominciai con l’orecchio sinistro — ricorda —, misi l’apparecchio acustico, ma dopo qualche tempo cominciai ad avere problemi anche nell’altro orecchio e da dieci anni avevo l’apparecchio in tutte e due le orecchie».
Era mai stato prima a Medjugorje?
«No. Avevo sempre visto le apparizioni della Madonna di Medjugorje in televisione e avevo il desiderio di andarci. Dalla prima volta che ho sentito parlare di miracoli, mi sono detto che dovevo andare là. Poi grazie a mio nipote Orlando Testi che c’era già stato, una settimana fa finalmente sono partito con un gruppo in pullman».

 Cosa è accaduto a Medjugorje?
«Siamo arrivati al santuario domenica scorsa, 25 settembre, alla mattina. Lunedì 26 mi sono accorto che avevo i due apparecchi acustici con le pile scariche. Mi sono trovato in un mondo tutto mio, perchè vedevo gli altri muovere le labbra, ma io non sentivo. Mi ha telefonato mia moglie da casa, ma non la sentivo e non sono riusciuto a parlarle. Lei, poi, al mio ritorno mi ha detto che urlava ma io non sentivo. Non c’era la possibiltà di
trovare le pile di ricambio e mi sono rassegnato a continuare il mio pellegrinaggio in totale sordità».
E’ andato sul monte delle apparizioni?
«Il martedì ho scalato con l’aiuto di un bastone tutta la parte del monte dove ci sono state le apparizioni della Madonna. Poi alla sera è accaduto quello che non mi sarei mai aspettato».
Cioè?
«Alle 18 insieme a cinque persone del mio gruppo siamo andati alla messa all’aperto nel grande piazzale di fronte al santuario. Mi sono seduto su una panca, ma non sentendo quello che il prete diceva pregavo per conto mio, tanto non potevo rispondere al celebrante. Poi all’improvviso mentre recitavo l’Ave Maria, circa a metà della messa ho iniziato a sentire la voce del parroco che piano piano aumentava. Io non sapevo cosa
fare. Mi sono toccato le orecchie, ma non avevo gli apparecchi acustici. La voce del celebrante aumentava come intensità, e a un certo punto è diventata talmente forte per me, abituato alla sordità, che credevo di sognare. Quando mi sono reso conto di sentire con le mie orecchie senza alcun ausilio artificiale, mi sono messo a piangere, ma non ho avuto il coraggio di dire nulla ai miei compagni di viaggio».
Ma loro non se ne sono accorti?
«Durante la messa no. Alla sera a cena a un certo punto non ce l’ha fatta più a tenermi dentro questo miracolo e ho detto a tutti a voce alta che mi erano arrivate le pile. Tutti mi hanno chiesto dove le avevo trovate e io ho risposto “Sono piovute dal Cielo”. Tutti hanno capito, si sono alzati, mi hanno abbracciato e poi abbiamo fatto festa».
Qual è stata l’emozione più grande?
«Siamo tornati a casa giovedì e mia moglie ancora non ci crede, perchè adesso dopo quarant’anni ha smesso di urlare per parlarmi».
Lei è credente da sempre?
«Fin da bambino. Ho una devozione per Gesù, la Madonna e tutti i santi. Ho avuto una vita avventurosa e mi ha sempre sostenuto una Fede incrollabile».
E’ andato dal medico?
«Lunedì andrò dal mio medico di famiglia e dal mio specialista, naturalmente senza gli apparecchi infilati nelle orecchie, portando tutti gli esami fatti in questi quarant’anni».
E la chiesa?
«Qualcuno ha già telefonato a Radio Maria e comunque io informerò il parroco al più presto. Per me è un miracolo, ma dovranno essere medici e personale religioso a stabilirlo. Io so solo che dopo tanti anni di sofferenze, non ho più bisogno di quegli apparecchi che mi sono stati utili, ma nessuno può capire come adesso io stia bene senza. Può essere stata solo la Madonna a metterci le mani. Sono come ringiovanito e
sento ancora di meno il peso dei miei 87 anni. E tutto questo grazie alla Madonnina».

martedì 28 maggio 2019

L’orario estivo del programma di preghiera di Medjugorje

L’orario estivo del programma di preghiera di Medjugorje entrerà in vigore sabato 1° giugno e continuerà fino al 31 agosto del corrente anno. A cominciare dal 1° di giugno la preghiera del Rosario in chiesa parrocchiale inizierà quindi alle ore 18:00, la Santa Messa sarà alle ore 19:00 e verrà seguita dal consueto programma di preghiera, a seconda del giorno della settimana.
L’Adorazione Eucaristica del martedì e del sabato andrà dalle ore 22:00 alle ore 23:00, mentre quella del giovedì si terrà subito dopo la Santa Messa serale, ossia a partire dalle ore 20:00. Il pio esercizio della Via Crucis sul Križevac si svolgerà il venerdì alle ore 16:00, mentre la preghiera del Rosario sul Podbrdo si terrà la Domenica, sempre alle ore 16:00.

“Vidi qualcosa di straordinario a Medjugorje quel 1° maggio " - Testimonianza

Gianni Romolotti:

Gianni Romolotti

  "Medjugorje" ....appena pronunci questa parola, chi ti sta davanti domanda, vuol sapere: Lei ci è stato?, ci crede?, cosa succede in quel paese d’Erzegovina? Decine i libri su questo decisivo avvenimento, e decine le trasmissioni televisive. Ma tutto questo Romolotti lo dà per scontato. Ciò che gli preme, è esporre al lettore la sua ri-conversione. L’autore si auto esamina per provare a capire il « lui » di Prima della sua andata in quel posto di Paradiso. Poi la Sberla – così ha chiamato l’esperienza a Medjugorje. E quindi la sua vita nel Dopo. Il libro è scritto e sofferto in forma di diario; ma è anche poesia, affetti familiari e storia di anni tribolati. Circa i segni, l’autore non può nascondere il suo più vistoso. Stiamo parlando della foto di copertina dove si può intravedere con chiarezza la silhouette della Vergine Maria, nel cielo blu di Medjugorje, accanto ai due campanili. Non c’erano nuvole, l’intenzione dell’autore era un’altra: fotografare il fenomeno del sole pulsante. Insomma un regalo di Maria inaspettato. Perché a me?, si chiede l’autore, e gira la domanda ai lettori. Anche grazie a questa foto si è deciso a scrivere questo libro controcorrente. «Paragonare la propria esperienza e le proprie domande con il racconto di esperienze vissute da altri, è sempre utile. Per questo è bene prendere in mano questo libro di Gianni Romolotti, comunque la si pensi sulle apparizioni mariane e su Medjugorje in particolare. Un fatto accaduto nella vita vale più di mille opinioni». Dalla Prefazione di Andrea Tornielli.

Chi è Gianni Romolotti?

 Si definiva agnostico, prima di incontrare la Regina della Pace di Medjugorje.

Il suo primo viaggio, in quel luogo santo, risale al 1° Maggio del 1987. Non credeva in nulla all’epoca, era quindi ben lontano dal ricercare la Madonna o le sue apparizioni.Lui e la moglie Marina erano giunti a Medjugorje per l’insistenza di un’amica, dal nome profetico, Grazia, nell’anno in cui i sei veggenti avevano tra i 10 e i 16 anni.“Vidi qualcosa di straordinario. Guardavo il sole a occhio nudo, cosa normalmente impossibile a farsi. Tutti gli altri, eravamo in centinaia, lo stesso. E il sole prese a roteare, danzare, pulsare, assumendo varie colorazioni, prima azzurra, poi rossa, quindi rosa, e infine precipitò verso di me, tanto da costringermi a ripararmi istintivamente il volto con le mani”.

Medjugorje: la foto rivelatrice

Come non sentirsi toccati da un’esperienza del genere? Come non esclamare di aver trovato, lì, la propria casa e tutte le risposte cercate?
Il giorno dopo, pensò di fare delle foto: “Un’inquadratura né verticale, né orizzontale, mentre io ricordavo perfettamente d’aver puntato l’obiettivo perpendicolare al terreno, in direzione della canonica e della Chiesa.
Accanto alle cuspidi dei due campanili, una nuvola formava una silhouette di donna. Dal velo e dal manto si direbbe la Vergine. Ma io sono arcisicuro che quel giorno il cielo era terso, neanche una nube”.
Da quel giorno, Romolotti custodisce il negativo in cassaforte, segno e pegno della sua guarigione, del cambiamento che toccò poi l’intera esistenza. Voleva raccontare a tutti di come e del perché fosse mutata la sua vita; cominciò allora e mai ha smesso.


Negli anni 90, affittò il Palatrussardi, per un raduno spirituale: “Pullman da tutta Italia, a ogni raduno 10.000 persone avide di preghiera, Rosari e litanie, dalle 9 di mattina alle 7 di sera, è un solo discorso: la meditazione di padre Slavko Barbaric, un francescano carismatico, oggi sepolto a Medjugorje, che, se non si fosse fatto frate, sarebbe finito con i miliziani a strappare i testicoli ai nemici durante la guerra in Bosnia”.
Il suo ruolo nel mondo gli sembrò chiaro: propagare quanto appreso il più possibile, condividerlo con altri che adesso lo guardavano sbalorditi, nel sentirlo parlare. Lui voleva spartire con chiunque i doni della guarigione, parlare con chiarezza, pur di scuotere le coscienze.


Gianni Romolotti, pubblicitario di vecchio corso, ne ha lanciati di prodotti in più di quarant’anni di attività. Al suo attivo ha perfino dei Caroselli con Frank Sinatra, negli anni Sessanta. Ha anche scritto su Gazzetta di Parma, Gazzetta di Pavia, il Giornale. Su quest’ultimo i toccanti servizi sulla Beata Chiara Luce Badano ed i tossici di Suor Elvira. Infine un libretto sul suo primo pellegrinaggio: Da Medjugorje si torna diversi. In meglio e il successivo Se ti ponessero queste domande sapresti rispondere?







A Medjugorje:"Sentii una voce nel cuore. Tutto cambiò! - Un esorcista racconta.....



Assolutamente da leggere:
"Testimonianza di Padre Leonid, sacerdote esorcista dell'Ucraina, su Medjugorje"

 Testimonianza non comune che riportiamo così come è stata pronunciata:
“Il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje è stato legato ai miei compiti e ad un interesse nella mia vocazione sacerdotale. Nel 2005 cioè la Chiesa locale mi ha affidato una grande responsabilità ed il compito di portare una croce pesante: cioè il ministero di esorcista. I primi mesi ed i primi anni sono stati riempiti dall’amore e dalla grazia di Dio, ma naturalmente anche di grandi difficoltà. Tuttavia, la vera grande difficoltà capito durante un, per dirla così, “grande esorcismo” su un posseduto. Con voce molto rozza, piena di orrore, quella voce si rivolse a me con queste parole: `Io sono orribile, io sono forte ed io ti distruggerò. Distruggerò il tuo sacerdozio, il tuo stato religioso e tutta la tua vita`. Fu molto terribile, tuttavia non presi tutto troppo seriamente, poiché credo totalmente in Dio e non ho motivi per cui non credere a Dio. E so che la paura di fronte a satana è già una perdita. Ma Dio permise quella situazione, che vi racconterò, perché sperimentassi quanto è grande e forte Sua Madre. E perché sperimentassi quanto Medjugorje sia una terra santa. Quando ero in grandi dolori, prove e tentazioni tentavo di pregare, ma non potevo pregare. Andavo a confessarmi ogni giorno, ma satana mi tentava. Le prove furono così forti che persi completamente la pace nell’anima. E non solo questo. Sentivo nell’anima di aver perso il sacerdozio e lo stato religioso. Sentivo una completa rovina e fallimento. In quella difficile realtà, mentre non capivo cosa mi stava succedendo, qualcuno mi offrì un viaggio a Medjugorje. Sono venuto. Ero con un gruppo di Sacerdoti. Essi pregavano, ma io non potevo. Semplicemente non potevo pregare. In quel pellegrinaggio incontrai anche un anziano Sacerdote, P. Ambrogio dalla Slovacchia. Lui ha sacrificato totalmente la sua vita e la sua vocazione nel lavoro con gli Ucraini nella Regione dei Carpazi. Era venuto allora dopo aver superato un infarto ed aveva anche il diabete. Lui era stato già cinque volte a Medjugorje. Mi entusiasmò per il suo sacrificio e la sua umiltà. Lui è un religioso francescano. Diventammo amici nel viaggio. Io lo aiutavo, lo guidavo per mano, in quanto era un uomo anziano. Sembrava che io lo aiutassi, ma in verità è lui che ha aiutato me. Siamo saliti insieme sul Podbrdo. Ci era stato detto che sulla collina ci sarebbe stata l’apparizione ad uno dei veggenti. C’era molta gente, Sacerdoti. E’ questa è stata semplicemente la prima sorpresa a Medjugorje. Ero seduto accanto a P. Ambrogio e con le spalle ero girato verso il luogo delle apparizioni. Sentivo di non essere degno di essere lì. Ma durante la preghiera del Rosario mi nacque il desiderio di guardare ciò che accadeva nel luogo delle apparizioni. Contemporaneamente a questo desiderio, sentii un'altra voce che mi diceva: “Non devi guardare là. Tu sei perduto e finirai all’inferno”. Terribile. Tuttavia, quei primi sentimenti positivi mi indirizzarono verso il luogo delle apparizioni. Cominciai a guardare e cercare. Forse avrei visto qualcosa. Pian piano nasceva in me la speranza, ma crescevano anche nuovi argomenti per i quali la mia umiliazione non sarebbe cambiata. In quel momento decisivo credetti. Per un momento. Come risposta a tutte le domande sentii, sperimentai la Gospa che scendeva dal Cielo. Allora è stato terribile. Una forte percezione, il profumo di qualche altro mondo che ho avevo vissuto fino ad allora. Poi mi ha tranquillizzato una tenerezza, una facilità, come un vento tenero della presenza della Gospa. Lei si avvicinò a me. E quanto più lei era vicino, la forza del male se ne andava. Sperimentai nel cuore una nuova scoperta. Sperimentai quanto è forte la Gospa e la Sua umiltà. Allora compresi che Lei non scaccia gli spiriti maligni, poiché essi stessi fuggono! Fuggono perché non possono sopportare la purezza e la bellezza della Sua presenza. Lei non li umilia, non li scaccia. Lei semplicemente ama, ma essi non possono sopportarlo. E allora avvenne il cambiamento degli spiriti in me! Lo spirito di satana, che distrugge, sparì con la sua depressione, con tutte le paure. Egli è semplicemente sparito e al suo posto è sceso lo Spirito della Gospa. Sentii una voce nel cuore: `Non temere, io sono tua madre! Io sono la garanzia per te che non ti perderai!”. Tutto cambiò! Questa esperienza della presenza della Purissima Vergine Maria è divenuta per la mia chiamata, per la mia vocazione sacerdotale e religiosa, per il mio servizio al miracolo d’amore che mi salva! Sento la presenza della Gospa in ogni esorcismo che compio. Solo un piccolo esempio, perché ne ho tanti. I nostri Sacerdoti avevano una ragazza indemoniata che venne a confessarsi. La confessò un Sacerdote che era appena tornato dagli studi a Roma. E, mentre pronunciava la formula dell’assoluzione, questa persona colpì così fortemente il Sacerdote, cioè satana attraverso di lei, che egli stramazzò in un momento. Cadde. Poi quella persona con una qualche voce chiamò un altro sacerdote. Egli si spaventò e mi chiamò: “P. Leonid, vieni in fretta, abbiamo una situazione insolita…”. Dopo quel dialogo, la ragazza venne dove ero io. Quando iniziai il rito dell’esorcismo, accertai subito la diagnosi. Compresi che era posseduta, che satana operava molto fortemente attraverso di lei. Chiesi addirittura a cinque devoti parrocchiani di pregare durante il mio rito di esorcismo su quella persona. E mentre io leggevo le consuete, tradizionali preghiere di esorcismo, satana rideva. Parlava in inglese. Mi umiliava, mi prendeva in giro. Allora iniziai una preghiera alla Gospa. Ero esausto. Divenni nervoso. Sentivo che dovevo finire la preghiera, ma egli non usciva. Era uno spirito di suicidio. Iniziai a invocare la Gospa con tutto il cuore. Come quando un figlio chiama la madre. Ed allora iniziarono le vere urla: `Io non posso più, perché è arrivata la Gospa! Io non lo sopporterò, poiché è arrivata la Gospa, io devo andare fuori`. E se ne andò. Questo è stato solo un caso, ma ne ho molti simili. In questi cinque anni in cui mi è stato affidato il ministero di compiere esorcismi, ho grandi tentazioni. Le avevo anche prima, so che le avrò ancora. Ma la Madre di Dio mi protegge nel Suo Cuore. Io non posso più vivere senza Medjugorje e Gerusalemme. Ogni anno devo andare a Medjugorje ed a Gerusalemme. Perché questo è per me la fede. Qui ho la fede, la benedizione e la grazia”. Poi agli ascoltatori di Radio “Mir” Medjugorje ha detto che è grato a Dio di poter testimoniare anche in questo modo la grazia della Gospa ed ha aggiunto: “Auguro a tutti gli ascoltatori la gioia. Vorrei che ciascuno di noi desiderasse amare di più la Santissima Madre di Dio, perché Lei è nostra Madre. Lei ama i suoi figli. E’ pronta a fare tutto per noi, se glielo chiediamo. Sento che, se non ci fosse la Madre di Dio, ci perderemmo. Perciò viviamo con Lei ogni secondo della nostra vita. Personalmente sento la chiamata ad aiutare anch’io perché le persone vengano a Medjugorje. Di portare qui le persone che soffrono spiritualmente in maniera terribile!”. Al termine, P. Leonid ha benedetto tutti gli ascoltatori.