martedì 31 ottobre 2023

VIDEO STORICO: Catechesi di Padre Jozo del 5 gennaio 1991 nella chiesa di Tihaljina

 




 Catechesi di Padre Jozo del 5 gennaio 1991 nella chiesa di a Tihaljina

(Dal 1980 al 1981 è stato parroco a Medjugorje e dal 1985 al 1991 parroco a Tihaljina, successivamente nello stesso anno è stato padre guardiano nel convento di Sirokj Brijeg, dedicato alla Madonna Assunta)

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La sua storia di sacerdote è purtroppo segnata da continue prove dolorose e molteplici cambiamenti, dovuti al suo carisma e alla sua naturale capacità di richiamare a sè migliaia di persone e di trasmettere loro la parola di Dio. Già nei primi anni del suo servizio, la Polizia segreta non vedeva di buon occhio il suo operato, in quanto pochi giovani si iscrivevano al Partito Comunista perchè vicini agli insegnamenti e alle parole di Padre Jozo. La polizia ne chiese il trasferimento e il frate venne mandato nella piccola parrocchia di Medjugorje, a quei tempi ancora sconosciuta. Vi arrivò nell’autunno del 1980 e come a Posusje fu trascinatore autorevole e severo dei fedeli, invitandoli alla preghiera, al digiuno, all’amore per Dio e per la Madonna.

Al momento delle prime apparizioni, Padre Jozo si era assentato da Medjugorje alcuni giorni per gli esercizi spirituali che si tenevano vicino a Zagabria. Al ritorno, il 27 giugno, andò a visitare sua madre ricoverata all’ospedale di Mostar dove venne a conoscenza delle apparizioni.
Venne messo al corrente dei fatti, ma incredulo continuò a invitare i parrocchiani alla preghiera in Parrocchia, invece che salire sulla collina per l’apparizione.
Scettico a ciò che accadeva, iniziò a parlare coi veggenti registrando i colloqui con gli stessi e riascoltandoli, per cercare di capire meglio. Era convinto che fosse opera della polizia segreta della Jugoslavia per screditare sia lui che la Chiesa stessa.
Dopo alcuni giorni accadde un fatto strano, molto significativo, che lo portò a ricredersi. Si trovava in Chiesa a pregare quando improvvisamente sentì una voce interiore che gli diceva: ” Vai fuori e salva i ragazzi “, lui velocemente uscì dalla Chiesa e vide i veggenti che correndo verso di lui lo imploravano di proteggerli, perché la polizia li stava cercando, immediatamente li nascose in Canonica.
La polizia arrivata subito dopo, chiese al padre se avesse visto i ragazzi, lui rispose di averli visti andare verso la Canonica, quindi la polizia continuò le sue ricerche.
In seguito a questo fatto divenne testimone e difensore dei veggenti. Iniziò a credere veramente alle apparizioni e ad invitare i parrocchiani a una preghiera più intensa.

Durante la recita del S.Rosario in una veglia di preghiera coi veggenti, anche a lui apparve la Madonna, ne fu testimone Fr.Tomislav Pervan parroco a Medjugorje dal 1982 al 1988, che dice che all’improvviso si fermò e poi continuò a pregare entusiasta, da quell’istante ogni dubbio scomparve. Iniziò così a divulgare i messaggi della Vergine con una energia incredibile.
Tutto ciò stimolò le forze comuniste che odiavano il Cattolicesimo ed i fatti di Medjugorje, ad una spietata persecuzione verso Padre Jozo, in quanto lo ritenevano responsabile di ciò che stava accadendo.
La polizia segreta si intrufolava in chiesa tra i fedeli per cercare appigli per incastrarlo.
Durante un’omelia Padre Jozo parlò dell’Esodo degli Isdraeliti attraverso il deserto, durato 40 anni. Le sue parole vennero travisate, attribuendogli un significato politico e interpretati come i 40 anni del governo comunista con Tito.
Fu così condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione e inviato nel carcere di Foca con sentenza del 22/10/1981, picchiato e torturato, privato di ogni cosa, delle visite dei propri cari, della sua Bibbia e della possibilità di ricevere l’Eucaristia.
Molti fedeli inviarono varie richieste al Presidente della Yugoslavia, così che la sua reclusione venne ridotta a 18 mesi.
In carcere avvenivano cose inspiegabili: la sua cella chiusa a chiave veniva trovata sempre aperta (questo è stato riferito direttamente da alcuni secondini).

Un’altra volta un poliziotto aveva incatenato il Padre con dei ferri e dei pesi messi sulle gambe e braccia per torturarlo; il mattino seguente quando aprirono la cella lo trovarono libero dalle catene e la cella illuminata anche se priva della lampadina.
Venne privato inoltre della sua Bibbia, ma inspiegabilmente un giorno si trovò in tasca il suo Rosario, la sua arma infallibile contro il demonio e questo permise a lui di superare quei momenti terribili.
Uscito di prigione nel 1983 venne inviato nella parrocchia di Bukovica, poi dal 1985 al 1991 fu parroco di Tihaljna e in seguito trasferito a Siroki Brijeg fino al 1994.
Quì fondò nel 1991 l’Associazione Genitura per i Cari Figli di Croazia con sede a Zagabria e nel 1992 l’Associazione Genitura per i Cari Figli di Bosnia Erzegovina con sede a Sirokj Brijeg, dando aiuto così ad oltre 8000 bambini orfani di uno o entrambi i genitori.
Il 31/3/1993 fondò la ” Comunità delle coppie di preghiera della Visitazione” che ha migliaia di membri sparsi nel mondo e ha come fine quello di vivere i messaggi della Madonna.
Tra i programmi finalizzati nel 2000 realizzò l’Istituto Santa Famiglia per accogliere ed educare ragazze orfane provenienti da famiglie socialmente emarginate.

Il 5/9/2004 venne inaugurato il Centro ” Maria nostra Speranza”, una istituzione per la riabilitazione dei bambini con disabilità cognitiva e/o neuro-motoria, frutto della collaborazione con:

Associazione “MIR i Dobro” italiana
Fondazione Don Carlo Gnocchi
Associazione ME DUNARODNO Kumstvo djetetu Herceg-Bosne ” di Sirokj Brijeg
Associazione “NADA” dei genitori dei bambini disabili di Sirokj Brijeg
Comune di Sirokj Brijeg
Le umiliazioni per Padre Jozo però non erano ancora terminate: gli uomini del SDB costruirono una serie di documenti che vennero fatti circolare dappertutto, da Mostr al Vaticano e altrove, nei quali gli si attribuirono storie amorose, documenti che influenzarono il Vescovo di Mostar Monsignor Zanic. Nel 1989 al padre venne così tolta la facoltà di confessare nella diocesi di Mostar-Duvno-Trebinje. Lui in disobbedienza continuò a confessare e in seguito a ciò venne sospeso “a divinis” perdendo anche la facoltà di celebrare la S.Messa.
Nel 2009 venne inviato sull’isola di Badja adducendo problemi vari di salute e motivi di stanchezza fisica, dove iniziò la ricostruzione del monastero francescano. Nel dicembre 2011 inviato poi in Austria in un convento vicino a Graz. Questi trasferimenti lontani da Medjugorje sembra siano dovuti al fatto che per venti anni, lui abbia ignorato ogni ordine ricevuto dai vescovi di Mostar.
Nel 2012 è stato trasferito a Zagabria tornando ad avere piene facoltà sacerdotali, ma accettando di non parlare in pubblico delle apparizioni di Medjugorje fino a quando la Commissione Vaticana avrà dato un giudizio definitivo.

Padre Jozo è un uomo molto energico, con una fede profondissima, che non vacilla.
Possiede un dono meraviglioso: attraverso l’imposizione delle sue mani e la preghiera di guarigione sulle persone, ha permesso a molte di esse di ottenere guarigioni spirituali e moltissime conversioni. Attraverso l’imposizione delle mani, la persona è portata a vivere uno stato estatico in cui l’anima si unisce in comunione perfetta con Dio stesso. A questo punto il corpo si abbandona e la persona pur sentendo il mondo esterno, è incapace di alcun movimento e sostenuta da alcuni collaboratori del Padre, viene appoggiata a terra. In quei momenti che possono durare da cinque ai trenta minuti, sente uno stato di gioia immensa e di serenità.
A Medjugorje quando qualche pellegrino si confidava con lui per problemi vari, egli non faceva altro che raccogliersi in preghiera chiudendo gli occhi e imponendogli le mani lo benediceva e subito se ne andava.
Per il suo carisma di intercessione con la preghiera e l’imposizione delle mani e la potenza della sua benedizione è stato definito “Il nuovo Mosè”; per ciò che ha subito “Il servo sofferente di Medjugorje” e anche “Il parroco più famoso del mondo”.
Ha tenuto numerosi seminari, girato tutto il mondo parlando degli avvenimenti di Medjugorje e presentando con tenacia e amore i cinque punti fondamentali, i famosi cinque sassi:

La preghiera col cuore
L’Eucaristia
La Bibbia
Il Digiuno
La Confessione mensile
Sono indicazioni che la Regina della Pace, attraverso i messaggi che ci comunica, chiede di seguire, per poter continuare il cammino di santità, riproponendo semplicemente ciò che la Chiesa ha sempre raccomandato.

lunedì 30 ottobre 2023

La Madonna disse: «L'atteggiamento del cristiano verso il futuro è la speranza della salvezza»- CATECHESI




 I pellegrini di solito fanno le domande sul futuro, come sarà il futuro, se ci saranno le guerre, se ci saranno le difficoltà.

Io vorrei dirvi: non pensate al futuro, in senso cattivo.
In un messaggio la Madonna disse: «L'atteggiamento del cristiano verso il futuro è la speranza della salvezza ».
Ora, se voi volete avere questa speranza verso il futuro dovete vivere questa speranza oggi, abbandonati totalmente a Dio.
Non è facile, ma nello stesso tempo è facile.
Non è facile, perché noi non abbiamo mai preso sul serio Dio e il Vangelo, non abbiamo preso sul serio il digiuno, la preghiera, per essere vicini a Dio.
È molto facile quando noi dedichiamo il tempo a Dio, quando siamo immersi nella parola di Dio, nella grazia di Dio.
Allora tutto diventa facile: una pace, una gioia sono dentro di noi e la speranza viene come un riflesso di questa realtà vissuta oggi dentro di me, come un riflesso, come un frutto della mia salvezza che vivo oggi.
Proprio il momento d'oggi è importante per vivere, affinché il nostro futuro sia cambiato. Ecco, perciò: « Convertitevi! ».
Da questo punto di vista devo sottolineare che in egual modo tutti dobbiamo essere seri davanti alle apparizioni di Medjugorje. Coloro che dicono: « Io credo alle apparizioni di Medjugorje » e coloro che dicono: « Io aspetto quello che la Chiesa dirà ». Anche coloro che sono non credenti: perché? Tutti coloro che dicono: « Io sono credente » se credono alle apparizioni o non credono, hanno il compito di convertirsi, hanno il compito di pregare, di vivere i Sacramenti; se non vivono questa realtà, allora si ingannano. La Madonna è venuta soltanto per risvegliarci. Per coloro che dicono: « Io non credo in Dio » la Madonna si lamenta di loro dicendo: « Come sarà difficile per loro quando si avvicineranno al trono di Dio e sentiranno la voce: andate all'inferno ».
Ecco, tutti quanti siamo invitati a prendere sul serio le apparizioni, almeno che siano per ciascuno di noi un punto di partenza per cercare Dio, per vedere se veramente la Madonna appare, se veramente Dio esiste. Se noi ci mettiamo a cercarlo, allora Lo troveremo di sicuro, perché sappiamo che Dio cerca noi suoi figli e sappiamo bene che la strada per conoscere Dio è la strada di praticare il digiuno, la preghiera quotidiana, la preghiera comunitaria, per muoverci in avanti.
È inutile studiare il cristianesimo con l'intelletto, se noi non mettiamo in pratica la nostra fede. Soltanto l'apertura interiore ci permette di arrivare alla luce interiore. Voi sapete bene che molti uomini hanno guardato i miracoli di Gesù Cristo, ma non tutti gli uomini hanno avuto la luce interiore per conoscere la presenza di Dio attraverso le opere di Gesù Cristo. E questa luce interiore manca a ciascuno di noi.
A questa luce interiore si arriva attraverso la preghiera, attraverso una conversione profonda, attraverso un cammino continuo per approfondire le nostre relazioni con Dio. Allora Dio ci manda lo Spirito Santo per illuminarci, per conoscere la presenza di Dio. Senza questo cammino interiore noi non possiamo arrivare alla conoscenza della Madonna. Vedete, quando noi analizziamo quello che hanno fatto gli esperti a proposito delle estasi e delle apparizioni di Medjugorje secondo me - e mai durante la storia gli scienziati hanno indagato e studiato le apparizioni e le estasi come a Medjugorje e mai come adesso hanno portato la certezza scientifica .a un fatto soprannaturale - quello non è utile se i cuori non si muovono, se i cuori non si aprono.
Noi dobbiamo aprirci e andare oltre gli studi scientifici e oltre le parole della Madonna, perché tutti i messaggi della Madonna sono le frecce del cammino: andate, pregate, leggete il Vangelo, convertitevi, muovetevi. La Madonna si presenta come il segno, affinché noi possiamo essere risvegliati, per andare, per camminare, per scoprire la luce dello Spirito Santo che si dà proprio nel cuore convertito.
Vicka che sta ascoltando un racconto sul futuro del mondo, mi disse l'ultima volta: « Ci sono delle cose brutte, pesanti. Posso dire soltanto questo: che il mondo deve accogliere la Madonna sul serio, convertirsi, pregare, digiunare ».
A voi vorrei dire: continuate il vostro pellegrinaggio, continuate tornando in Italia. Purtroppo molti pellegrini tornando da un pellegrinaggio si svuotano subito, allora non l'hanno capito sul serio. Tornando in Italia, continuate ad approfondire il pellegrinaggio verso Dio e la Madonna, così il pellegrinaggio sarà utile. Tornando nelle vostre parrocchie radunatevi, pregate, scambiate le esperienze, portate le testimonianze anzitutto con la vita, non tanto con le parole, portando dentro di voi la pace, la speranza, la gioia, i frutti della redenzione.
Anzitutto vi prego di pregare molto, perché attraverso la preghiera si aprono le porte. Pregate per il Sommo Pontefice, pregate per tutti i responsabili della Chiesa, pregate per tutto il mondo affinché dal Cielo venga una benedizione continua e, vi prego, non preoccupatevi domani quando avrete delle prove.
Quando attorno a voi ci saranno delle difficoltà, quando Satana vi metterà nelle prove, ricordatevi: è lui in crisi, non voi.
Da quando è venuta la Madonna, Satana è in crisi, perciò si arrabbia.
Voi continuate con la pace, con la speranza, con la sicurezza interiore; continuate a pregare perché Dio attraverso le prove vi porterà ad una luce più chiara e porterà tutto il mondo ad una luce più chiara.
Medjugorje 8 ottobre 1985)
Fonte: http://www.medjugorje.ws/it/articles/red-book/26

venerdì 27 ottobre 2023

Maria, guarda a noi! Siamo qui davanti a te.. Tu, Regina della pace, soffri con noi e per noi... - IL TESTO DELLA PREGHIERA RECITATA DA PAPA FRANCESCO


 LA PREGHIERA RECITATA QUESTA SERA DA PAPA FRANCESCO PER IL DONO DELLA PACE IN SAN PIETRO...
27 ottobre 2023

Maria, guarda a noi! Siamo qui davanti a te. Tu sei Madre, conosci le nostre fatiche e le nostre ferite.
Tu, Regina della pace, soffri con noi e per noi, vedendo tanti tuoi figli provati dai conflitti, angosciati dalle guerre che dilaniano il mondo.
In quest’ora buia ci immergiamo nei tuoi occhi luminosi e ci affidiamo al tuo cuore, sensibile ai nostri problemi.
Esso non è stato esente da inquietudini e paure: quanta apprensione quando non c’era posto per Gesù nell’alloggio, quanto timore quando di corsa siete fuggiti in Egitto perché Erode
voleva ucciderlo, quant’angoscia quando l’avete smarrito nel tempio! Ma nelle prove sei stata coraggiosa e audace: hai confidato in Dio e hai risposto all’apprensione con la cura, al timore con l’amore, all’angoscia con l’offerta. Non ti sei tirata indietro, ma nei momenti decisivi hai preso
l’iniziativa: in fretta sei andata da Elisabetta, alle nozze di Cana hai ottenuto da Gesù il primo miracolo, nel Cenacolo hai tenuto uniti i discepoli. E quando sul Calvario una spada ti ha trapassato l’anima, tu, donna umile e forte, hai tessuto di speranza pasquale la notte del dolore.
Ora, Madre, prendi ancora una volta l’iniziativa per noi, in questi tempi lacerati dai conflitti e devastati dalle armi. Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso della fraternità, non ritrova l’atmosfera di casa. Intercedi per il nostro mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita – ogni vita umana! – e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella
il futuro.
Maria, tante volte ci sei venuta incontro, chiedendo preghiera e penitenza. Noi, però, presi dai nostri bisogni e distratti da tanti interessi mondani, siamo stati sordi ai tuoi inviti. Ma tu, che ci ami,
non ti stanchi di noi. Prendici per mano, guidaci alla conversione, fa’ che rimettiamo Dio al primo posto.
Aiutaci a custodire l’unità nella Chiesa e ad essere artigiani di comunione nel mondo.
Richiamaci all’importanza del nostro ruolo, facci sentire responsabili per la pace, chiamati a pregare e ad adorare, a intercedere e a riparare per l’intero genere umano.
Da soli non ce la facciamo, senza il tuo Figlio non possiamo fare nulla. Ma tu ci riporti a Gesù, che è la nostra pace. Perciò, Madre di Dio e nostra, noi veniamo a te, cerchiamo rifugio nel tuo Cuore immacolato. Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina della pace! Scuoti
l’animo di chi è intrappolato dall’odio, converti chi alimenta e fomenta conflitti. Asciuga le lacrime dei bambini, assisti chi è solo e anziano, sostieni i feriti e gli ammalati, proteggi chi ha dovuto lasciare la propria terra e gli affetti più cari, consola gli sfiduciati, ridesta la speranza.
Ti affidiamo e consacriamo le nostre vite, ogni fibra del nostro essere, quello che abbiamo e siamo, per sempre.
Ti consacriamo la Chiesa perché, testimoniando al mondo l’amore di Gesù, sia segno di concordia e strumento di pace.
Ti consacriamo il nostro mondo, specialmente i Paesi e le regioni in guerra.
Tu, aurora della salvezza, apri spiragli di luce nella notte dei conflitti.
Tu, dimora dello Spirito Santo, ispira vie di pace ai responsabili delle nazioni.
Tu, Signora di tutti i popoli, riconcilia i tuoi figli, sedotti dal male, accecati dal potere e dall’odio.
Tu, che a ciascuno sei vicina, accorcia le nostre distanze.
Tu, che di tutti hai compassione, insegnaci a prenderci cura degli altri.
Tu, che riveli la tenerezza del Signore, rendici testimoni della sua consolazione.
Tu, Regina della pace, riversa nei
cuori l’armonia di Dio. Amen.

giovedì 26 ottobre 2023

A MEDJUGORJE PIÙ DI 500 PELLEGRINI PROVENIENTI DALL'AUSTRIA HANNO RINNOVATO LA LORO DEDIZIONE ALLA B. V. MARIA




 PIÙ DI 500 PELLEGRINI PROVENIENTI DALL'AUSTRIA HANNO RINNOVATO LA LORO DEDIZIONE ALLA BEATA VERGINE MARIA A MEDJUGORJE

26/10/2023

Proprio alla fine del mese di ottobre, mese dedicato in modo speciale alla Beata Vergine Maria e alla preghiera del rosario, a Medjugorje si recano numerosi pellegrini stranieri provenienti da Francia, India, Spagna, Polonia, Italia, Stati Uniti, dall'Irlanda, dai paesi del Sud America... ed è particolarmente visibile il gran numero di pellegrini arrivati ​​dall'Austria. Pertanto in questi giorni sono presenti a Medjugorje diverse centinaia di pellegrini provenienti dall'Austria, e il loro numero aumenterà ancora di più nei prossimi giorni. Come ci hanno detto, ogni loro visita a Medjugorje è benedetta e piena di grazia, ma questa è speciale. Il 26 ottobre è infatti la Giornata Nazionale della Repubblica d'Austria e da circa 15 anni i pellegrini dall'Austria vengono a Medjugorje in gran numero per celebrare la Giornata Nazionale della Repubblica d'Austria, per celebrare la Santa Messa il quel giorno, ma anche per rinnovare la dedizione del suo popolo alla Beata Vergine Maria.

Erano così oltre 500 i pellegrini che alle 9 di questa mattina nella gremita chiesa di S. Giacomo a Medjugorje ha celebrato una santa messa in lingua tedesca, e dopo la santa messa, guidati dai loro sacerdoti, hanno iniziato una processione verso la statua della Madonna, che si trova davanti alla chiesa di S. Giacomo. Davanti alla statua della Madonna hanno recitato prima preghiere di ringraziamento e di supplica, poi la dedicazione dell'Austria e dei suoi abitanti alla Beata Vergine Maria, e alla fine hanno cantato diversi canti mariani.

"Per noi austriaci è molto importante essere qui a Medjugorje nel giorno della Giornata Nazionale. Dopo la seconda guerra mondiale, l'Austria fu la prima nazione a liberarsi dalla Russia grazie al movimento della preghiera del rosario. Ecco perché è molto importante per noi essere qui a Medjugorje, per ringraziare la Madonna per la libertà del Paese e per la sua grande protezione durante questo tempo. Per noi austriaci è molto importante essere qui a Medjugorje, ringraziare per la protezione e anche pregare per la sua protezione per il tempo a venire", ci ha detto Alfred Ofner, diacono permanente dell'arcidiocesi di Vienna.

I pellegrini provenienti dall'Austria rimarranno a Medjugorje per diversi giorni, dove parteciperanno al programma di preghiera serale presso l'altare all'aperto della chiesa di S. Giacomo, visiteranno le colline di Medjugorje – Collina Križevac e Collina delle Apparizioni, si confesseranno in questo confessionale del mondo, ascolteranno numerose testimonianze, e durante il pellegrinaggio riceveranno la catechesi di mons. Aldo Cavalli, visitatore apostolico con incarico speciale per la parrocchia di Medjugorje.

Testo e foto: Mateo Ivanković

mercoledì 25 ottobre 2023

Messaggio, 25 ottobre 2023- MEDJUGORJE


 Messaggio, 25 ottobre 2023

"Cari figli! I venti del male, dell'odio e dell’inquietudine soffiano sulla terra per distruggere le vite.

Perciò l'Altissimo mi ha inviato a voi per guidarvi verso la via della pace e della comunione con Dio e con gli uomini.

Voi, figlioli, siete le mie mani estese: pregate, digiunate e offrite sacrifici per la pace, tesoro al quale anela ogni cuore.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

La voce di Padre Slavko che commenta il messaggio della Gospa del 25 ottobre prema di salire al cielo ❤


 Padre Slavko, ha dedicato la sua vita a diffondere il messaggio di pace e riconciliazione della Madonna e punto di riferimento dei pellegrini di Medjugorje dal 1983 al 2000, anno della sua scomparsa, ha redatto un memoriale per il fedele che si approccia al messaggio che la Madonna dona al mondo tramite i veggenti.


1. RICEVETELO il giorno nel quale è stato donato

2. LEGGETELO una prima volta in spirito di preghiera

3. ACCOGLIETELO nel fondo del vostro cuore

4. CONSIDERATELO come un messaggio che la Vergine vi dà personalmente e siateLe riconoscenti!!

5. COPIATE il messaggio e mettetelo nel vostro messale, sul frigorifero, in ufficio, sullo specchio del bagno, sul parabrezza e dovunque, in modo da ricordarvelo sempre e che diventi il vostro compagno per tutto il mese; con il permesso del vostro Parroco affiggetelo in parrocchia

6. CONDIVIDETE il messaggio con tutti quelli che incontrate: è un tesoro del Cielo! Fate in modo che Tutto il mondo ne parli, fatelo pubblicare

7. PREGATE il messaggio ogni giorno del mese; fate in modo che il messaggio dia il tono alla vostra vita spirituale. Vi farà crescere, vi aprirà al pentimento, alla guarigione ed alla speranza.

8. CERCATE nel Vangelo i passaggi nei quali Gesù dice cose analoghe a quelle suggerite dalla Madonna.


La voce di Padre Slavko che commenta il messaggio della Gospa del 25 ottobre prema di salire al cielo❤


VIDEO: 👇

martedì 24 ottobre 2023

Che bisogno c'è di credere a queste apparizioni...di pellegrinare fino a là?- Don Nicolino Mori risponde....

 


Capita spesso di incontrare delle persone e di parlare loro di Medjugorje. Ma con sorpresa si scopre che dopo  anni di apparizioni quotidiane della Madonna -così almeno credo insieme a tanti altri fedeli - tanti cristiani non ne sanno nulla, non ne hanno mai sentito parlare nelle loro parrocchie o gruppi ecclesiali. Anzi, bisogna dire che più ci si avvicina agli "addetti ai lavori", sacerdoti, consacrati, operatori pastorali, cristiani impegnati... più questa ignoranza cresce, quando non diventa fastidio o allergia. Che bisogno c'è di credere a queste apparizioni? Che bisogno c'è di pellegrinare fino a là? E lo dicono con tanta convinzione e supponenza che a momenti ti fanno venire il dubbio di sbagliare tutto o di essere un cristiano debole che ha bisogno di queste "cose straordinarie e miracolistiche" per mantenere la fede.

Lo stesso dubbio forse lo avete avuto anche voi! E allora riflettiamo insieme, e partiamo dalle parole che Maria dice sempre: "Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
Ecco la prima luce: per ascoltare e capire la Regina della Pace che ci parla a Medjugorje, per andare fino a là, in mezzo ai monti di un Paese povero e martoriato dalla guerra e dalle visioni etniche, bisogna essere chiamati. Sarò un semplice, un debole nella fede, ma sono un chiamato; e forse la B.V. Maria mi chiama proprio perché vede la mia debolezza. Questo mi aiuta a non darmi le arie di un privilegiato e mi allontana dalla tentazione di giudicare gli altri, come se loro non fossero chiamati.. Tutti sono chiamati dal Signore e dalla Vergine Santa, anche se resta il mistero che "molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti " (Mt 22,14).
E un'altra luce mi viene da un messaggio che ho letto di recente, quello del 25 agosto 1991: "Cari figli, desidero salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Perciò preghiamo affinché tutto ciò che ho cominciato sia realizzato completamente. Grazie per aver risposto alla mia chiamata ". Sono illuminanti queste parole, perché fugano in me e in tutti il dubbio che ascoltare i messaggi che la Madonna dà a Medjugorje sia un rifugio, una ricerca di sicurezza e una garanzia di salvezza, un pensare di salvare la propria anima, angosciati da qualche senso di colpa o atterriti da tutto quello che ti succede intorno. La Madonna però parla di "tutte le anime" e ci spalanca un orizzonte spirituale che vince ogni intimismo e spinge ad abbracciare tutto il mondo.
Ora domandiamoci anche: ma "salvare le anime e presentarle a Dio " non è la ragione unica ed essenziale per cui Egli stesso ha mandato il suo Figlio nel mondo? E non è forse "per noi uomini e per la nostra salvezza" che Gesù è "disceso dal cielo", che "patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi ed è risuscitato il terzo giorno"? Questo è il "Credo", siamo al centro della nostra fede. E non è per salvare le anime che c'è un Papa, ci sono i Vescovi, i sacerdoti, le chiese, gli oratori, i sacramenti, le parrocchie, i piani pastorali, ecc. ecc.? E non è il compito di tutti, pastori e laici "salvare le anime", evangelizzare e testimoniare la fede con le opere?
La Madonna, stella della nuova evangelizzazione, lo sa e per questo si è messa all'opera. Ora si capisce il motivo di tante sue sollecitudini, di tante esortazioni materne da parte di Maria. A Lei stanno veramente a cuore le nostre anime e quelle dei fratelli. Ella desidera salvare tutti, perché ama tutti con il cuore di Dio e chiede per questo le nostre preghiere, le nostre unite alle sue. Tante volte la Madonna ha detto "Pregate..."; qui dice: "preghiamo, affinché tutto quello che ho cominciato sia realizzato completamente".
Qui tocchiamo un altro mistero: quando questo si realizzerà completamente? È la stessa domanda che Gesù ha lasciato senza risposta: quando verrà il regno di Dio? Nessuno lo sa, solo il Padre. Fino a quel momento il bene e il male saranno mescolati, nel mondo,nella Chiesa, nelle nostre comunità, in noi stessi. Dio continuerà a seminare il grano buono e il Nemico, il diavolo, spargerà la zizzania. Per questo non ci scandalizziamo del rifiuto di tanti di fronte alla Verità, per questo continuiamo a sperare che Dio, anche attraverso i messaggi e le preghiera della Vergine, si preoccupa della salvezza di tutti, buoni e cattivi, anche quelli che davvero sembrano non aver limite nel commettere il male, quelli che la gente vorrebbe morti e maledetti.
Come si può vedere siamo nel cuore della missione della Chiesa, della pastorale; e allora come si fa a dire: "non mi interessa"? Sappiamo bene che il Papa e i Vescovi non possono ancora impegnare le loro autorità e il loro magistero su quanto sta avvenendo a Medjugorje, ma per tutti gli altri, che sono liberi di credere e di andare, che senso ha tanta superficialità, tanta paura e, a volte, boicottaggio?
Il progetto di Dio e per tutto il mondo è meraviglioso e si realizzerà completamente: la Madonna è incaricata della sua attuazione. Questo progetto vedrà cieli nuovi e tempi nuovi; è un progetto che richiede tuttora la nostra attenzione e la nostra collaborazione. Se a Maria sta così tanto a cuore questo programma significa che la sua situazione e importanza è vitale; non è in gioco qualcosa di momentaneo, bensì la salvezza eterna o l'eterna dannazione di molti nostri fratelli e di noi stessi.
Allora non è inutile ascoltare e vivere i messaggi che vengono da Medjugorje, anzi è proprio il caso di dire a Maria Santissima, con tutto il cuore e con tutta la gratitudine: "Grazie che mi hai chiamato"! Questo ha compreso un santo medico, minato da un male incurabile, che ho accompagnato a Medjugorje appena un mese prima di morire. Poteva avere tutte le ragioni per non andare, ma ha voluto compiere questo ultimo gesto convinto di una cosa: "Se la Madonna si scomoda a venire dal Cielo fino a noi e per così lungo tempo, ci deve essere un motivo serio; forse vede la nostra umanità in un grave pericolo e allora è giusto che ci sia qualcuno ad aspettarla e ad ascoltarla".

Don Nicolino Mori

lunedì 23 ottobre 2023

Ripeti queste parole dentro di te....


 Gesù, a volte mi sento non accolto: gli altri non mi capiscono, non mi amano, non mi stimano, non mi ringraziano, non si rallegrano di me. Non riconoscono il mio valore, il mio lavoro. Dì, o Gesù, una parola e la mia anima guarirà!


Grazie o Gesù perché mi dici, mi trasmetti le parole del Padre: “Ti amo, tu sei il mio amato figlio, la mia amata figlia!”. Grazie, o Gesù, perché mi riveli che io sono un essere amato da Dio! O come gioisco per questo: io sono un essere amato da Dio, Dio mi ama!

Continua a gioire per questo: tu sei un essere amato da Dio! Ripeti queste parole dentro di te, rallegrati di questo!

O Gesù, a volte in me si manifesta la paura: paura di fronte al futuro – cosa avverrà? Come avverrà? -, paura di incidenti, paura che accada qualcosa a me, ai miei figli, ai miei … . Paura di tutto: delle malattie … . Dì, o Gesù, una parola affinché la mia anima guarisca!

Tu dici, o Gesù: “Non temere! Non temere! Perché avete paura, uomini di poca fede? Non preoccupatevi angosciosamente: guardate gli uccelli, guardate i gigli”.

O Gesù, che queste parole guariscano la mia anima!

Ripeto queste parole dentro di me: “Non temere!”.

Grazie, Gesù, perché le tue parole mi guariscano!

O Gesù, so come bisogna comportarsi quando ci sono ferite nel corpo: allora rifletto, faccio di tutto per fasciarle, per curarle affinché guariscano. A volte, però, non so come comportarmi nei confronti delle ferite dell’anima: non sono neppure cosciente di esse e le porto in me, porto in me dei pesi. Non perdono e questo causa una profonda mancanza di pace in me, nella mia famiglia. Istruiscimi, o Gesù su come curare le ferite interiori! Dì una parola, o Gesù, affinché la mia anima guarisca!

Tu, o Gesù, mi dici: “Perdona! Settanta volte sette, sempre! Il perdono è la medicina dell’interiorità, la liberazione dell’interiorità dalla schiavitù!”. Quando in me c’è odio io sono schiavo.

Tua Madre, o Gesù, ci insegna a seguire il tuo esempio e tu dici: “Amate i nemici!”. Tua Madre dice: “Pregate per avere amore verso coloro che vi hanno offeso”.

O Gesù, donami l’amore verso la persona che mi ha offeso, che mi ha detto qualche parola che mi ha offeso, che mi ha fatto qualche ingiustizia: o Gesù, donami amore verso quella persona! Donami l’amore, o Gesù!

Ora dico a quella persona: “Ti amo! Ora desidero guardarti non con i miei occhi, ma desidero vederti così come ti vede Gesù”. Dì a quella persona: “Ti amo, ti voglio bene: anche tu sei un essere di Dio, Gesù non ha respinto neanche te e neppure io ti rifiuto. Rifiuto l’ingiustizia, rifiuto il peccato, ma non te!”.

Continua a pregare per avere amore verso la persona che ti ha offeso.

A volte sono schiavo nell’interiorità, non ho pace, l’odio mi rende schiavo! In me regnano la gelosia, l’invidia, i pensieri negativi, i sentimenti negativi verso gli altri. Per questo vedo solo il negativo, ciò che è nero nell’altro: perché sono cieco! Per questo le mie parole e reazioni verso quella persona sono negative.

A volte sono schiavo delle cose materiali, in me c’è avidità. Non sono soddisfatto: penso di possedere poco, poco per me … e come potrei avere qualcosa per gli altri, se manca per me? Mi paragono agli altri, vedo solo ciò che io non ho.

O Gesù, dì una parola, guarisci la mia interiorità! Guarisci il mio cuore! Dì una parola che mi ricordi la caducità delle cose materiali. Apri i miei occhi perché veda ciò che ho, che ho qualcosa per tutti.

Ringrazia Gesù per tutto ciò che hai e vedrai che possiedi e che puoi dare agli altri!

O Gesù, esiste anche la malattia fisica. Ora ti dono le mie malattie fisiche. Se non ne ho di mie, penso ora agli altri che sono malati nel corpo.

O Gesù, se è tua volontà, guariscici! Guarisci, o Gesù, i nostri dolori corporali! Rialza, Signore, i malati nel corpo!

Dio Onnipotente benedica tutti voi, vi dia la salute dell’anima e del corpo, vi riempia della sua pace e del suo amore: nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Fonte: Livestreaming Medjugorje - www.medjugorje.hr

domenica 22 ottobre 2023

«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»: VANGELO E COMMENTO

 



Vangelo del Giorno

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 22,15-21

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».


Commento di don Luigi Maria Epicoco
Cesare chi? Sembra questa la risposta che Gesù dà a chi lo mette alla prova nel passo del Vangelo della XXIX domenica del tempo ordinario.
Gli imperi si sono costruiti nella storia a partire da una semplice idea di fondo: si può coltivare un’idea di dominio fino al punto da assoggettare persone e cose, riducendole a una proprietà propria. Per questo chi costruisce imperi lo fa pensandosi un po’ Dio. E proprio per questo appiccica il proprio logo su ogni cosa per fare quello che fanno solitamente i cani quando frequentano un luogo nuovo, segnare il territorio. Per quanto possa sembrare brutale questa semplice analisi in realtà ci accorgiamo che in misura diversa ciascuno di noi può cadere nella medesima tentazione che è proprio quella di voler trattare gli altri e il mondo come se tutto fosse proprietà personale. Tutto l’insegnamento di Gesù ha come scopo principale la liberazione. Ma la sua non è una liberazione politica come alcuni suoi discepoli speravano. Gesù non considera in nessun modo l’impero romano degno di interesse. L’unica cosa che gli interessa è il cuore dell’uomo, e quel cuore può battere in un romano, in un ebreo, in una donna, in un bambino, in un re e in uno schiavo. Ciò che c’è fuori a Lui non interessa, è invece interessato a ciò che c’è dentro, a quello spazio di libertà che rende un uomo realmente libero e quindi realmente umano. Ecco perché è così lapidario nel rispondere a coloro che lo stanno mettendo alla prova per incastrarlo in qualche bega politica dell’epoca: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Agli imperi di questo mondo (politici, culturali, economici) va restituito ciò che è loro. Ma nessuno di essi può vantare di possedere l’essere umano, perché ogni donna e ogni uomo portano impressi su di essi un’immagine che vale più di quella di Cesare. È l’immagine di Dio. I soldi li possiamo dare al Cesare di turno, ma le persone non sono mai di Cesare perché sono di Dio. Ed essere di Dio è solo un modo teologico di dire che ogni essere umano nasce per essere libero. Dio è l’unico padrone che non assoggetta ma che dona se stesso, è l’unico che intende il possesso come servizio, è l’unico che invece di disegnare il suo volto su di noi ha scelto di assumere il nostro su di Lui.

Commento di don Nikola Vucic

Per realizzare il progetto di salvezza, per liberare il Suo popolo dall'esilio, Dio sceglie Ciro. Chi è Ciro? Inutile cercarlo nel calendario dei santi. È l'imperatore persiano, è un pagano; è un miscredente, eppure viene preso per mano da Dio per liberare Israeliti. Certo, loro non si aspettavano la liberazione da quella parte. Ma Dio si rivela Signore assoluto della storia proprio perché sceglie i Suoi strumenti dove e quando vuole, là dove nessuno se lo aspettava; e accredita personaggi non troppo raccomandabili, almeno secondo i nostri gusti.
Saremo in grado di scoprire interventi provvidenziali di Dio nel groviglio delle vicende umane solo quando smetteremo di giudicare le persone secondo i nostri schemi, quando cominceremo a sospettare che un messaggio, una buona azione o una testimonianza di onestà e giustizia può essere portata anche da una sponda nemica. Dobbiamo imparare che Dio, a volte, giunge da un'altra parte e promuove - per la realizzazione del Suo piano - le persone che noi avremmo bocciato in anticipo. Già. Le vie di Dio non sono necessariamente le nostre.

Commento del Card. Angelo Comastri
"Dare a Dio quel che è di Dio tornerà a nostro vantaggio!"
VIDEO:


Parole del Santo Padre

Con questa risposta, Gesù si pone al di sopra della polemica. Gesù, sempre al di sopra. Da una parte, riconosce che il tributo a Cesare va pagato – anche per tutti noi, le tasse vanno pagate – perché l’immagine sulla moneta è la sua; ma soprattutto ricorda che ogni persona porta in sé un’altra immagine – la portiamo nel cuore, nell’anima –: quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza, della propria vita. Da qui deriva la missione della Chiesa e dei cristiani: parlare di Dio e testimoniarlo agli uomini e alle donne del proprio tempo. Ognuno di noi, per il Battesimo, è chiamato ad essere presenza viva nella società, animandola con il Vangelo e con la linfa vitale dello Spirito Santo. Si tratta di impegnarsi con umiltà, e al tempo stesso con coraggio, portando il proprio contributo all’edificazione della civiltà dell’amore, dove regnano la giustizia e la fraternità. (Angelus, 18 ottobre 2020)

sabato 21 ottobre 2023

Messaggio della Regina della Pace del 20 ottobre 2023, attraverso il veggente Ivan di Medjugorje

 


Messaggio della Regina della Pace del 20 ottobre 2023, attraverso il veggente Ivan di Medjugorje (al gruppo di preghiera)

Cari figli!
Oggi vi invito a pregare per la pace.
In questo momento, la pace è minacciata in modo speciale, e vi chiedo di rinnovare il digiuno e la preghiera nelle vostre famiglie e di incoraggiare gli altri a pregare per la pace.
Cari figli, voglio che capiate la gravità della situazione e che gran parte di ciò che accadrà dipende dalla vostra preghiera e dalla vostra perseveranza.
Cari figli, sono con voi e vi invito a iniziare seriamente a pregare e digiunare.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata! "

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Message to Ivan 20 October 2023
Dear children! Today I invite you to pray for peace.
At this time, peace is threatened in a special way, and I ask you to renew fasting and prayer in your families and to encourage others to pray for peace.
Dear children, I want you to understand the seriousness of the situation and that much of what will happen depends on your prayer and perseverance.
Dear children, I am with you and I invite you to seriously start praying and fasting.
Thank you for responding to my call!"

Turbamento, inquietudine...: Ecco come evitare gli inganni del demonio

 


Il demonio gode quando può disturbare i buoni; uno dei principali assalti è il turbamento, cioè l'inquietudine della coscienza. Il turbamento spirituale è come una nebbia attorno all'anima.

Il demonio vuole disturbare le anime buone con i dubbi contro la fede, per fare comprendere che è inutile il sacrificio e la preghiera, poiché forse Dio non esiste e non ci sarà un'altra vita; fa pensare che l'Ostia Consacrata non è Gesù ... Non è rara questa tentazione, anche nelle anime elette. Santa Teresa del Bambino Gesù era assalita dal demonio su questo argomento; fu costretta a scrivere il « Credo », firmarlo col proprio sangue, portarlo sul petto e rinnovare così gli atti di fede ad ogni palpito del suo cuore. Gli assalti diabolici contro la fede si superano disprezzandoli e dicendo di tanto in tanto: Gesù, ti amo e credo quanto tu hai rivelato.

Il demonio assale tutti; tentò anche Gesù Cristo. Non era possibile che Gesù peccasse; sarebbe stato un assurdo; peccare significa offendere Dio, e Gesù, Dio-uomo, non avrebbe potuto offendere se stesso! Tuttavia Gesù Cristo permise che satana lo tentasse, per farci comprendere che il demonio non risparmia nessuno e per insegnarci il modo con cui vincere le tentazioni.
Come si vede, satana è potente e non teme di assalire anche le persone più sante.
Sant'Antonio Abate. Giovane ventenne, Sant'Antonio, vendette quanto possedeva, lo diede ai poveri ed andò nel deserto a far penitenza. Prevedendo il demonio che egli si sarebbe santificato, cominciò a tentarlo, dapprima in modo invisibile e poi visibilmente. Un giorno il demonio prese la forma di un negro bruttissimo e si gettò piangendo ai piedi dell'eremita. - Chi sei tu? - chiese il Santo. - Chi sono? Il demonio dell'impurità. Ho ingannato e sedotto molti Cristiani; da te però mi vedo vinto. - Si vede che sei molto debole! Di te non ho paura, poiché il Signore mi difende sempre. - A queste parole il negro sparì.
Un'altra volta il demonio si presentò con delle verghe e batté a lungo Sant'Antonio. Il Santo disse: Io non ti temo, o satana, ti sfido! - Irritato il demonio, assalì la grotta dell'eremita. In un istante la grotta si riempì di animali di diverse specie: leoni, orsi, serpenti, scorpioni. Il Santo se ne stava con il cuore elevato a Dio e diceva ai demoni: Dovete essere molto deboli e vili, poiché venite in tanti contro di me solo! - Detto ciò, vide risplendere nella grotta una luce celeste e quella squadra di mostri infernali scomparve. In una visione Iddio fece vedere a Sant'Antonio tutto il mondo coperto di lacci e di trappole tese dal demonio. Impressionato, il Santo chiese a Dio: Come si possono evitare tanti inganni di Satana? - Iddio rispose: Antonio, con la sola virtù dell'umiltà. -
Molti altri uomini si unirono a Sant'Antonio per fare vita eremitica. Il Santo parlava spesso a costoro delle insidie del nemico delle anime e diceva: Le armi per vincere il demonio sono: la vita pura, la preghiera, il digiuno, il segno della Croce e il disprezzo delle tentazioni. -

Santa Gemma.

Tra le Sante che in questo secolo hanno illuminato la Chiesa di Gesù Cristo, è da mettere Santa Gemma Galgani, vergine lucchese. Gesù la ricolmò di specialissimi favori, apparendole di continuo, istruendola nell'esercizio delle virtù e confortandola con la compagnia visibile dell'Angelo Custode.
Il demonio si rodeva di furore contro la Santa; avrebbe voluto impedire l'opera di Dio; non riuscendo, tentava di disturbarla e d'ingannarla. Gesù preavvisò la sua Serva: Sta' in guardia, o Gemma, perché il demonio ti farà grande guerra. - Il demonio infatti le si presentava in forma umana. Tante volte egli la batté fortemente con un grosso bastone o con dei flagelli. Santa Gemma non di raro cadeva a terra per il dolore e, narrando il fatto al suo Direttore Spirituale, diceva: Come batte forte quel brutto chiappino! Il peggio è che mi picchia sempre in un posto e mi ha prodotto una larga ferita! - Un giorno che il demonio l'aveva conciata bene a furia di botte, la Santa pianse assai.
Narra essa nelle sue Lettere: « Dopo che il demonio partì, andai in camera; mi sembrava di morire; giacevo a terra. Gesù subito venne ad alzarmi; dopo mi prese in braccio. Che momenti! Soffrivo ... ma godevo! Come ero felice! ... Non so spiegarlo! Quante carezze mi fece Gesù! ... Anche mi baciò! Oh, il caro Gesù, quanto si è umiliato! Pare impossibile. -
Il demonio, per distoglierla dalla virtù, finse di essere il suo Confessore ed andò a mettersi nel confessionale. La Santa apriva la sua coscienza; ma si accorse dai consigli che quel tale era il demonio. Invocò fortemente Gesù e il maligno sparì. Più di una volta il demonio prese le sembianze di Gesù Cristo, ora flagellato ed ora messo in Croce. La Santa s'inginocchiava a pregarlo; però da certe smorfie che vedeva fare e da certe parolacce, capiva non essere quegli Gesù. Allora si rivolgeva a Dio, aspergeva un po' di Acqua Benedetta e subito spariva il nemico nell'anima sua. Un giorno si lamentò col Signore: Vedi, Gesù, come mi inganna il demonio? Come potrei conoscere se sei tu o è lui? - Gesù rispose: Allorché vedi le mie sembianze, dici subito: Benedetto Gesù e Maria! - ed io ti risponderò allo stesso modo. Se sarà il demonio, non pronunzierà il mio nome. - Difatti la Santa, all'apparire delle sembianze del Crocifisso, esclamava: Benedetto Gesù e Maria!

Il demonio agisce sempre allo stesso modo. Non ce ne accorgiamo se non siamo allenati a combattere. Il modo più subdolo è la tentazione: il santo viene tentato nella sua santità, il peccatore nel suo peccato. Questo è il modo più comune. Ce n’è poi un altro molto diffuso ai nostri giorni: si chiama relativismo. Gesù nel Vangelo di Giovanni definisce il diavolo come il “padre della menzogna”, perché ci convince che dobbiamo essere noi a decidere cosa sia bene e cosa male. Ci persuade che non esista un bene oggettivo. Oggi questa visione è imposta globalmente e non a caso Benedetto XVI parlava di “dittatura del relativismo”: data l’impossibilità di stabilire con sicurezza cosa sia bene e male per tutti, è qualcun altro a scegliere cosa è lecito e cosa no, cosa è reato e cosa no.

È giusto parlare del diavolo, anche ai giovani e ai bambini
Gesù è venuto per distruggere le opere del demonio. Come si fa a sconfiggere il male?Parlando loro degli angeli o di Maria, la creatura più umile, chiamata a sconfiggere quella più superba. I bambini non hanno paura, anzi capiscono perfettamente che basta stare dalla parte di Dio onnipotente, contro cui nessuna creatura può nulla.

Quali sono oggi i mezzi principali usati dal diavolo per indebolire la fede?
Le ideologie, la tecnologia e tutti i mezzi audiovisivi per la forza di propagazione che hanno e per le idee che oggi veicolano. Il mezzo più potente è internet. Perché se la tv è più facilmente governabile e spesso si guarda insieme, internet è uno strumento che si usa da soli: nella solitudine davanti al proprio pc si può avere accesso a tutto senza limiti o controllo.

Per quanto riguarda le ideologie, quelle contemporanee non negano l’esistenza di Gesù, ma lo separano dal magistero della Chiesa, dal creato, dalla natura.

Oggi è ben visibile che più la Chiesa diventa “mondana”, più il mondo se ne allontana.

È più facile separare e distorcere l’immagine di Dio, che negarne l’esistenza. Il diavolo separa sempre e contrappone un Gesù buonista a una Chiesa cattiva, che non lascerebbe all’uomo la libertà di fare ciò che vuole.

aumentano le sette, ma sopratutto la superstizione e un vuoto dati dall’ateismo. Le persone sono così spinte a cercare risposte da maghi, fattucchieri, indovini o nei riti esoterici in generale. Questi sono più pericolosi della droga o del libertinaggio e nella Bibbia sono proibiti da Dio stesso, perché lì agisce solo il diavolo.


Il diavolo esiste e bisogna parlarne. Oggi si diffonde attraverso ideologie, individualismo e relativismo
«Il diavolo separa sempre e contrappone un Gesù buonista a una Chiesa cattiva, che non lascerebbe all’uomo la libertà di fare ciò che vuole»

Il Vescovo esorcista Mons.Emanuele Milingo è stato qualche giorno a Medjugorje Siccome molti soffrono di disturbi satanici, la sua presenza è stata provvidenziale. Gli è stato chiesto:

“Secondo lei, dov’è che satana dirige maggiormente i suoi sforzi nel mondo d’oggi?”.

Egli ha risposto:

“In questi 23 anni di ministero, ciò che mi è apparso più chiaro è l’assalto di satana alla famiglia per distruggerla. Ho visto in Australia gruppi organizzati come Adoratori del demonio, che gli rendevano un culto al fine di distruggere le famiglie. L’ho visto con i miei occhi. Ed è ancor peggio in Europa, dove ci sono ancor più organizzazioni che vogliono distruggere i matrimoni. Andate nei Parlamenti: chi rispetta il matrimonio? Le leggi sono contro di esso."

Mons.Milingo chiama la Vergine “la più potente esorcista del mondo”, designata da Dio stesso. Ci sono molti mezzi per liberare e sollevare le persone tormentate dai demoni, ma ai laici egli raccomanda di andare con la persona colpita in Chiesa davanti a una statua della Vergine, che sia benedetta secondo il rito della Chiesa e ivi pregare il Rosario con quella persona. Egli stesso ha potuto constatare in questi casi come la Madre di Dio fosse potente contro satana. Inoltre ha sperimentato i benefici delle preghiere fatte davanti al SS.Sacramento esposto. Vi si conduce la persona tormentata e le si chiede di fissare Gesù nell’Eucaristia. All’inizio non vorrà farlo e chiuderà gli occhi in uno stato di agitazione. Ma se poi, perseverando noi ad insistere, guarderà Gesù, sarà liberata.

medjugorje.altervista.org

venerdì 20 ottobre 2023

Questa apparizione è per certi versi unica... ( VIDEO STORICO- INTERVISTA ALLA VEGGENTE MIRJANA)

  


(Con la minaccia della guerra che incombeva sulla Bosnia-Erzegovina.....)


Messaggio del 18 marzo 1992 ( Mirjana)
Figli cari! Mai come adesso ho avuto bisogno delle vostre preghiere. Mai come adesso vi prego di stringere in mano il rosario. Stringetelo forte! Io prego moltissimo il Padre per voi. Vi ringrazio perché siete venuti così numerosi e avete risposto alla mia chiamata.

VIDEO: INTERVISTA ALLA VEGGENTE👇


«La Madonna apparve all'improvviso verso le 13:50. Pregai con Lei tre volte il Padre Nostro - una volta per i malati, un'altra per coloro che non avevano ancora conosciuto l'amore di Dio, e un'altra per tutti quelli lì presenti - e poi, io sola, il Salve Regina in suo onore.

La Madre Celeste mi diede anche questo messaggio da condividere con tutti: “Figli cari!”, disse in tono implorante. “Mai come adesso ho avuto bisogno delle vostre preghiere. Mai come adesso vi prego di stringere in mano il rosario. Stringetelo forte! Io prego moltissimo il Padre per voi. Vi ringrazio perché siete venuti così numerosi e avete risposto alla mia chiamata”.

“Sì, lo faremo, o Madre”, dissi».





Apparizione del 18 marzo 1993



Questa apparizione è per certi versi unica. Mirjana, infatti, durante l’apparizione, per tre volte, ad intervalli di qualche minuto, interrompe il suo dialogo silenzioso con la Madonna per recitare con voce normale un Padre Nostro e un Gloria al Padre, e dopo la prima volta anche il Salve Regina in croato, mentre le persone presenti la accompagnavano, pregando in italiano, senza sapere per quali intenzioni stessero pregando quelle preghiere. Le intenzioni le conosceranno dopo, quando la stessa Mirjana, finita la lettura del messaggio, gliele ha comunicate. Da come ha presentato l’apparizione al gruppo presente, si nota che Mirjana non si era nemmeno accorta che le preghiere le avevano recitate anche i presenti insieme a lei.

Nel video di questa apparizione, è Mirjana stessa a leggere il messaggio per gli italiani, e, alla fine della lettura del messaggio, dice: «Io ho detto: “Lo faremo!”, io ho detto…», qui si interrompe, non riuscendo a proseguire, perché si commuove. Interrogata successivamente sul perché si sia interrotta, lei ha risposto: la Madonna «era come un comandante; Lei vuole portare tutti in cielo subito. Ma Lei ci mostra la strada, e che strada dobbiamo fare, e io a nome di tutti ho detto: “Si! Lo faremo, Mamma!”, l’ho detto con tutto il cuore, perché non ho potuto fare nient’altro».

Durante l’apparizione si vede ad un certo punto Mirjana togliere la corona che aveva attorno alle mani giunte e stringerla sempre dentro le mani giunte; in coincidenza con le parole della Madonna: “Mai come adesso vi prego di stringere in mano il rosario. Stringetelo forte!”.

Poco dopo, la troupe televisiva intervistò Mirjana. Tra l’altro le fu chiesto:

«“L'invito a pregare per la pace viene ripetuto molte volte. La Madonna le ha chiesto di pregare per la pace in Jugoslavia o per qualsiasi altra guerra in corso?”

“La Madonna, quando è arrivata undici anni fa a Medjugorje, si è presentata come la Regina della Pace. Allora ci era sembrato strano perché vivevamo in un tempo di pace, come qui in Italia, ma adesso sappiamo perché. Abbiamo pregato per la pace solo un po’, così come per tutto il resto. Non penso comunque che la Madonna voglia che preghiamo solo per la pace in Jugoslavia; Lei vuole che preghiamo per la pace in tutto il mondo. Per Lei, la Jugoslavia, la Germania, l'Italia e tutti i paesi del mondo non esistono. Dalla sua prospettiva, siamo tutti figli dello stesso pianeta, quindi dovremmo pregare per la pace nel mondo intero”».

(Brani estratti da: Mirjana Soldo, Il mio Cuore trionferà, pp. 242-253).

Franco Sofia


giovedì 19 ottobre 2023

"Questo è il luogo della fonte e per questo siamo qui" : I GIOVANI FRATI DELLA PROVINCIA FRANCESCANA DELL'ERZEGOVINA ...

 


I GIOVANI FRATI DELLA PROVINCIA FRANCESCANA DELL'ERZEGOVINA HANNO PREGATO IL ROSARIO SULLA COLLINA DELLE APPARIZIONI

17/10/2023

I giovani frati della Provincia francescana dell'Erzegovina, che hanno emesso i voti per tutta la vita dieci anni fa, tengono ogni anno i loro incontri, sia formativi che di preghiera. Così anche il, 17 ottobre, hanno avuto un incontro di preghiera in cui hanno recitato il Rosario al mattino presso le Stazioni dei Misteri Gaudiosi sulla Collina delle Apparizioni, e quando hanno raggiunto la statua della Madonna hanno recitato altre preghiere al Signore,
sette Ave Maria, Gloria al Padre e Salve Regina, e poi sono rimasti per un pò di tempo in preghiera personale. Il moderatore di questo incontro di preghiera è fra Josip Vlašić, responsabile della Casa di preghiera francescana a Masna Luka, e con lui hanno pregato altri venti frati giovani. Dopo aver terminato la preghiera sulla collina delle apparizioni, fra Josip Vlašić ci ha raccontato meglio questo incontro di preghiera che i frati tengono almeno due volte all'anno.

«Quando noi frati veniamo al monastero, abbiamo la cosiddetta formazione iniziale e dura fino ai voti, e fino ad allora abbiamo i nostri educatori. E quando prendiamo i voti o se siamo sacerdoti, quando siamo ordinati diaconi e sacerdoti, allora non abbiamo più un educatore ufficiale, ma sentiamo il bisogno di formarci permanentemente, di formarci permanentemente secondo il Vangelo, nella secondo quanto ci ha insegnato e scritto san Francesco. Ecco perché abbiamo deciso di tenere incontri per i fratelli più giovani. Siamo qui adesso come fratelli che hanno emesso i voti per tutta la vita dieci anni fa, e io sono qui come moderatore della formazione permanente. Abbiamo i nostri incontri che sono formativi nel senso che abbiamo alcuni argomenti e li discutiamo o abbiamo dei relatori, e questo oggi è un incontro di preghiera in cui preghiamo e stiamo insieme e quindi permettiamo effettivamente a Dio di formarci attraverso preghiera. Siamo qui riuniti da tutta l'Erzegovina, una ventina ci sono venuti incontro, insieme al nostro provinciale, all'educatore dei postulanti e al segretario", ha detto fra Josip Vlašić, aggiungendo che i giovani frati di tutte le parrocchie dell'Erzegovina e di tutti i monasteri .

"A parte questa preghiera sul Podbrdo, ora ci trasferiamo a casa nostra, cioè nella cappella, dove adoreremo davanti al Santissimo Sacramento dell'altare, e concluderemo questo incontro con la preghiera del Chasoslov, cioè del Ora di Mezzo, e come sempre i nostri incontri si concludono con l'agape fraterna, mangeremo qualcosa insieme e condivideremo a tavola la gioia dello stare insieme. I nostri prossimi incontri, per quanto riguarda questi fratelli più giovani, si terranno a febbraio del prossimo anno, sarà un incontro formativo di due giorni, e dopo, probabilmente a maggio e probabilmente ancora a Medjugorje, avremo un incontro di un giorno incontro di preghiera come questo", ha detto fra Josip Vlašić, e con loro c'era fra Jozo Grbeš, provinciale della Provincia francescana dell'Erzegovina:

"I giovani frati francescani fino a dieci anni di voti solenni si riuniscono di tanto in tanto. Oggi è un incontro di preghiera, ovvero un incontro di preghiera qui sul Podbrdo nel silenzio e nell'Ave Maria. Ognuno di noi dovrebbe cercare la forza, la forza più grande è sulle colline, soprattutto qui. Ecco perché siamo tutti qui e non possiamo dare alle persone se non ce l'abbiamo, non possiamo condividere la forza se non è in noi. Questo è il luogo della fonte e per questo siamo qui", ha affermato p. Jozo Grbeš.

Testo e foto: Mateo Ivanković

radio-medjugorje.com






martedì 17 ottobre 2023

“Io vi ho dato potere su ogni potenza del nemico”- Convegno Carismatico: Padre Auben Aguessy (VIDEO)


 Intervento di Padre Auben Aguessy tenuto al Secondo Convegno Carismatico dell'Opera della Nuova Evangelizzazione dal tema: "EGLI SALVA E LIBERA, FA PRODIGI E MIRACOLI".

1 -3 Ottobre 2023 Siderno RC

VIDEO👇



  

lunedì 16 ottobre 2023

16 ottobre S. Gerardo Maiella: Angelo delle culle, Patrono delle mamme e delle partorienti- La Sala dei Fiocchi....


Luogo pieno di spiritualità: a Materdomini di Caposele nella provincia di Avellino, sorge il Santuario di San Gerardo Maiella, il Santo protettore delle mamme e dei bambini. All’interno del luogo di culto particolarmente frequentata dai fedeli è la Sala dei Fiocchi, una stanza le cui pareti e persino il soffitto sono ricoperti da migliaia di fiocchi che le coppie hanno donato al santuario in segno di ringraziamento per l’aiuto mostrato dal santo.



Caratterizzata da un'aria magica e commovente, la sala custodisce, al suo interno, i fiocchi e le fotografie di tanti piccoli neonati, donati dai rispettivi genitori a San Gerardo, protettore di mamme e bambini. Le pareti e il soffitto sono ricoperti da migliaia di fiocchi di colore rosa e celeste che le mamme hanno favorito, nel corso degli anni, al Santo in segno di ringraziamento, per difficoltà di vario genere superate durante la maternità. Sottoposta a un recentissimo intervento di restyling, la Sala dei Fiocchi è dotata, oggi, di uno spazio ancora più grande, dove vengono ospitati i tantissimi doni che i fedeli consegnano a San Gerardo, con tanto amore e devozione.

Ubicata in uno dei luoghi di culto più amati d'Irpinia, la Sala dei Fiocchi riesce a suscitare immense emozioni nel cuore di tantissimi genitori che, ogni anno, accorrono al Santuario per rendere grazia a San Gerardo.


Secondo le notizie più antiche, il Santuario risale al 1200. La nuova costruzione innalzata dopo il terribile sisma del 1980 è stata inaugurata il 20 aprile del 2000 e custodisce il corpo di San Gerardo Maiella, ai piedi del presbiterio. La statua del santo, rimasta integra nonostante i crolli provocati dal terremoto, è oggi conservata nella nuova struttura e è opera dello scultore Lebbro.

All'interno del convento, nell'ultimo tratto del lungo corridoio è stata ricostruita la stanza dove San Gerardo abitò durante la sua permanenza a Materdomini. È stata addobbata con suppellettili antiche e con pavimenti del ‘700 e sull'architrave della porta vi è scritto "Qui si fa la volontà di Dio come vuole e per quanto vuole Dio", esattamente come il Santo aveva fatto scrivere durante la sua ultima malattia. Molto suggestive sono anche vetrate poste all'interno del convento e che narrano i momenti salienti della vita di uno dei santi più venerati nel meridione d'Italia.


Il giovane santo
San Gerardo, religioso della congregazione dei redentoristi fondata da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori,
nacque a Muro Lucano (PZ) il 6 aprile 1726. Volendo fin da ragazzo consacrarsi al Signore, provò inizialmente a bussare alla porta dei frati cappuccini che, per motivi di salute, non lo accolsero.
A 22 anni conobbe alcuni redentoristi che stavano svolgendo una missione al suo paese. Quei sacerdoti, incantati dalla serietà e dal candore di quel giovane, nonostante una certa perplessità per la fragile salute, lo accolsero.

Il 16 luglio 1752 fece voto di povertà, castità, obbedienza e si dedicò ad evangelizzare gli abbandonati e i poveri. Scelse una vita di consacrazione che visse con gioia e divenne l’amico dei poveri e dei contadini.
Si narra che quando passava di paese in paese, ali di folla lo aspettavano sui margini delle strade per avere la sua benedizione o per vedere soltanto questo umile fraticello che, sempre col sorriso, si sforzava di salutare tutti.

Gerardo morì di tubercolosi nel convento di Materdomini all’età di 29 anni, il 16 ottobre 1755. Si racconta che dopo il decesso, il religioso incaricato di suonare le campane a morto, avvertì una forza misteriosa alle braccia che lo costrinsero a suonarle a festa.

I miracoli di San Gerardo Maiella
La vita di San Gerardo è stata breve, intensa e costellata di miracoli; la gente lo chiamava “il taumaturgo”. Esiste persino un pozzo intitolatogli col nome di “Gerardiello”, questo perché un giorno, mentre cercava di prendere l’acqua dal pozzo, nel maneggiare la carrucola, gli caddero delle chiavi. Anziché disperarsi si recò in chiesa, prese una statuetta di Gesù bambino e la calò nel pozzo. Quando la tirò su la sacra icona stringeva in pugno le chiavi.

L’incontro col Diavolo
Un altro prodigio compiuto da San Gerardo avvenne durante un viaggio in cui, a causa di una forte tempesta presso le sponde dell’Ofanto, si smarrì non sapendo che direzione seguire. D’improvviso gli apparve un individuo minaccioso che comprese essere Satana. Il servo di Dio, senza scomporsi, si fece il segno della croce, gli lanciò le briglie del cavallo e gli intimò in nome della SS. Trinità di condurlo a Lacedonia. Il demonio, digrignando i denti e minacciando vendetta, eseguì l’ordine.

San Gerardo Maiella protettore delle mamme, delle gestanti e dei bambini
Si racconta che poco prima di morire fra Gerardo regalò un fazzoletto ad una ragazzina dicendole che un giorno le sarebbe potuto servire. Passati alcuni anni la ragazza si sposò e nel momento in cui stava per dare alla luce il primo figlio, il parto si complicò tanto da temere il peggio. A quel punto la partoriente si ricordò del fazzoletto e chiese che le fosse portato. Avutolo tra le mani se lo pose sulla pancia, immediatamente i dolori cessarono e il parto avvenne felicemente. Da allora Gerardo Maiella è universalmente invocato come protettore delle donne incinte.

Chi si reca al Santuario di San Gerardo Maiella può visitare la stanza dei fiocchi, un ambiente gremito di nastri, foto di neonati e fiocchi di nascita rosa e azzurri che le mamme devote al Santo e dal quale hanno ricevuto una grazia offrono al Santuario in segno di gratitudine.