domenica 2 ottobre 2022

Il termine "custode" : Spiegazione della preghiera dell'Angelo Custode... di don Fabio Rosini- VIDEO



Il termine "custode" è l'espressione di quella "custodia" che l'amore di Dio offre a ciascun uomo. In questo senso gli angeli sono creati per diventare portatori della misericordia di Dio, intesa come sollecitudine paterna e affettuosa del nostro Dio verso tutta la creazione e, in modo particolare, verso l'uomo, diventato ancor più bisognoso di cure dopo il peccato originale. 

 

 Spiegazione della preghiera dell'Angelo Custode: di don Fabio Rosini- VIDEO👇


In quanto custodi, gli angeli sono intercessori presso Dio, come ci rivela il libro di Tobia (Tb 3,17), presentando a Lui suppliche in nostro favore.  Infatti, come potremo partecipare pienamente all'amore misericordioso di Dio, che ci viene dispensato in primo luogo sacramentalmente dalla Chiesa di Cristo, senza unirci consapevolmente e nell 'amore ai santi e agli angeli del Cielo? Gli angeli custodi, per essere rialzati quando inciampiamo e cadiamo, per essere consolati quando siamo tristi, per essere fortificati nel combattimento spirituale, per confidare in Gesù misericordioso. il Signore nel Vangelo, a proposito della conversione di un peccatore, ci dice che "c 'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte" (Lc 15,10). Questo ci fa pensare che i nostri angeli custodi si danno particolarmente da fare proprio nel ministero della misericordia come via primaria di conversione. La loro sapienza penetra, infatti, nel Cuore misericordioso di Dio, di cui conoscono prima di noi e meglio di noi l'infinita misericordia; essi sono, insieme ai santi, "radicati e fondati nella cantò, in grado di comprendere quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l 'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, ricolmi di tutta la pienezza di Dio" 

(cf Ef3,17-19). S. E. Mons. Crescenzio Sepe tratto dall'omelia pronunciata il 2.10.99

 

 
Messaggeri di Dio

 Compagni degli uomini
L'esistenza degli esseri spirituali incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente "angeli", è una verità di fede che i cristiani professano abitualmente nel momento in cui recitano il loro Credo. In questa professione di fede viene, infatti, affermato.' "Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose (cioè esseri) visibili e invisibili". I cristiani credono, dunque, agli angeli, o almeno dovrebbero farlo.' ma, chi sono gli angeli? Quale è il loro compito? Perché l'uomo deve pregarli ed affidarsi alle loro cure? Dopo la Vergine Maria, gli angeli sono le creature più perfette uscite dalla mente di Dio e, come esprime il loro stesso nome, sono dei messaggeri.' angelo (angelus) vuol dire, infatti "messaggero". Sono le creature più vicine a Dio. Su comando divino gli angeli intervengono nel mondo e nella vita degli uomini: li proteggono dal male,' li sostengono nelle tentazioni ispirano loro buoni desideri,' li consigliano ed indirizzano ad amare Dio e gli altri uomini. Secondo Suarez ("De Angelis" cap. VI e XIX) sono sette le funzioni dell'angelo custode verso di noi:

1. ci libera e ci protegge dai pericoli che minacciano il corpo e l'anima;
2. ci stimola a compiere il bene ed evitare il male;
3. allontana i demoni e le tentazioni;
4. presenta a Dio le nostre preghiere;
5. prega per noi;
6. ci corregge delle nostre colpe;
7. al momento della morte condurrò la nostra anima in Cielo, o ci visiterà in Purgatorio per consolarci.

Queste creature spirituali, gli angeli, sono fedeli servitori e messaggeri di Dio, per il fatto che "vedono sempre la faccia del Padre... che è nei Cieli" Mt. 18,10). Essi sono potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola" (Sal. 103,20). Gli angeli sono puri spiriti, infinitamente amabili: non hanno alcuna ombra di imperfezione o di difetto. Essi, nel Cielo, godono della visione beatifica, quindi condividono, ciascuno in modo particolare, la gloria di Dio. Ciascun angelo è specificatamente diverso dall'altro, ognuno ha un proprio compito, una propria funzione: solamente provare ad immaginare il loro numero, o le loro funzioni, sarebbe impossibile. Il numero degli angeli supera qualsiasi capacitò umana di calcolo. Se si pensa al numero dei granelli di sabbia di tutte le spiagge, o alle gocce d'acqua degli oceani, non si ha ancora la minima idea del numero degli angeli. Gli angeli, così numerosi, sono ovunque: un numero infinito di essi si trova vicino a Dio; altri compiono il loro ministero sulla terra. San Gregorio Magno, autore di "La celeste gerarchia", riconosce tre grandi gerarchie di angeli; ciascuna di esse comprende tre cori, ed esistono, quindi, nove cori in tutto:
1. Serafini, cherubini, troni, 2. Dominazioni, virtù, potenze, 3. Principati, arcangeli e angeli. San Paolo distingue fra gli angeli i troni, le dominazioni, i principati e potestà (1 Col 1,16) ai gradi aggiunge le potenze (Efl,21). La tradizione secondo la quale ogni uomo è affidato alla custodia particolare di un angelo era già stabilita tra i Giudei Mt 18,10); e fu precisata ulteriormente a partire dal XII secolo da Onorio d'Autun. La Chiesa, senza imporlo, ha sempre rispettato questa tradizione e ha conservato nel calendario liturgico del 1969 la festa degli angeli custodi, fissata il 2 ottobre. È il Papa san Gregorio Magno che nella sua Omelia ci parla chiaramente degli angeli: "Bisogna sapere che questa denominazione d'angeli designa la loro funzione anziché la loro natura, perché se questi beati spiriti della Celeste patria sono sempre degli spiriti, essi non possono sempre essere chiamati angeli: sono angeli solo quando annunciano qualcosa... Chiamiamo arcangeli coloro che annunciano i più grandi misteri... Ogni qualvolta che si tratta di un evento straordinario, è Michele che la Scrittura cita come mandato, affinché il suo nome (Chi è come Dio). Come l'alto stesso faccia capire che nessuno può fare ciò che Dio fa con la sua incomparabile potenza".
Il nome degli arcangeli viene dalla lingua ebraica: Michele significa "Chi è come Dio?", Gabriele "forza di Dio", Raffaele "Dio guarisce". Il nome serafini vuol dire "gli ardenti". Gli angeli non sono come gli uomini! Essi apprezzano la nostra attenzione, e ci ripagano con amore, perché essi non dimenticano il bene ed il loro amore non si raffredda mai. Impariamo a riflettere e a ricordarci di questo amore gratuito per ringraziare e consolare questi angeli gloriosi: facciamoci amici gli angeli! È così facile avere amici così potenti! In questo modesto lavoro, dopo un 'ampia panoramica sulla presenza e opera degli angeli nella Bibbia e nel Catechismo della Chiesa Cattolica sono inserite devozioni e preghiere rivolte sia ai cori angelici, nel loro insieme, che ai singoli angeli ed arcangeli e, soprattutto l'angelo custode. È importante sottolineare che la devozione nei confronti degli angeli non deve slittare nell'adorazione, la quale deve essere riservata solamente a Dio; piuttosto si deve imparare a lodare gli angeli per tutto il loro lavoro, continuamente al servizio della incolumità e salvezza eterna degli uomini {Vedi' San Tommaso d'Aquino: Summa Teologica I questioni nn. 50-64). È inoltre altrettanto importante sottolineare che le preghiere che seguiranno, sono preghiere con gli angeli, affinché tramite la loro preghiera e intercessione sia continuamente lodato e ringraziato Colui che ce li ha inviati in dono.

 
La missione dell'Angelo Custode
16 luglio 1947.
Dice S. Azaria:
«La missione dell’Angelo Custode si crede, da parte della gente, che cessi con la morte del custodito. Non è così sempre. Cessa, è cosa conseguente, alla morte del peccatore impenitente e con sommo dolore dell’angelo custode di colui che non si pentì. Si trasfigura in gloria gioconda ed eterna alla morte di un santo che dalla Terra passa al Paradiso senza soste purgative. Ma continua quale era, come protezione che intercede e ama il suo affidato, per coloro che a Terra passano al Purgatorio per espiare e purificarsi. Allora noi, gli angeli custodi, oriamo con la carità per voi davanti al trono Dio, e uniti alle nostre orazioni d’amore presentiamo i suffragi che sulla Terra vi applicano parenti e amici.
Oh! tutto non posso dire di quanto sia vivo, attivo, dolce il legame che ancora ci unisce a voi purganti. Come madri che spiano il ritorno della salute in un figlio che fu malato ed è convalescente, come spose che contano i giorni che le separano dalla riunione con lo sposo prigioniero, così noi. Noi, neppur per un attimo, non cessiamo di osservare la divina amorosa Giustizia e le vostre anime che si mondano fra i fuochi d’amore. E giubiliamo vedendo l’Amore sempre più placato verso voi, e voi sempre più degne del suo Regno. E quando la Luce ci ordina: “Vai a trarlo fuori per portarlo qui”, più ratti che saette noi ci precipitiamo a portare un attimo di Paradiso, che è fede, che è speranza, che è conforto a coloro che ancora restano a espiare, là nel Purgatorio, e stringiamo a noi l’anima amata per la quale operammo e soffrimmo, e rìsaliamo con lei insegnandole l‘osanna paradisiaco.
I due dolci attimi nella missione dei custodi, i due più dolci attimi, sono quando la Carità ci dice: “Scendi, ché un nuovo uomo è generato e tu lo devi custodire come gemma che mi appartiene”, e quando possiamo salire con voi al Cielo. Ma il primo è meno del secondo. Gli altri attimi di gioia sono le vostre vittorie sul mondo, la carne e il demonio. Ma come si trema per la vostra fragilità da quando vi si prende in custodia, così sempre si palpita dopo ogni vostra vittoria, perché il Nemico del Bene è vigile a tentare di abbattere ciò che lo spirito costruisce. Perciò gioioso, perfetto nella sua gioia è l’attimo in cui entriamo con voi nel Cielo. Perché nulla più può distruggere ciò che è ormai compiuto.
E ora, anima mia, rispondo ad un tuo intimo chiederti se Dio è contento che nella tua casa sia un altro Custode. O tu, che non ci fai mai domande ma tieni aperto ìl tuo spirito sul quale il tuo desiderio scrive talora i suoi più forti interrogativi a tua stessa insaputa, senza che la tua volontà, trattenuta dal chiedere da quel degno rispetto che troppo pochi hanno verso il Soprannaturale che si abbassa su voi, sappi che è dolce rispondere a chi è come te, e darti conforto, anima cara a Dio e tormentata dagli uomini.
Sì. Dio è contento. Contento perché nella tua casa è un angelo felice dì vegliare un’anima testé creata, gemma di Dio, e contento perché Gesù è Colui che amava i pargoli... e il resto lo dico all’anima tua, e resti fra noi come un segreto così bello che è inutile svelano al mondo che non sa comprendere le gioie di Dio e delle anime di Dio.»



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