venerdì 30 settembre 2022

Papa Francesco invita i giovani a non isolarsi dal mondo “rinchiudendovi nella vostra stanza...


 

 Papa Francesco invita i giovani a non isolarsi dal mondo “rinchiudendovi nella vostra stanza – come dei Peter Pan che non vogliono crescere, o come i giovani hikikomori che hanno paura di affrontare il mondo.

 CITTÀ DEL VATICANO , 30 settembre (ACI Stampa)

Non rimanere chiusi, uscire verso gli altri, e soprattutto coltivare la bellezza. Rivolgendosi al Patto Educativo Globale Orsolino, l’iniziativa dei giovani delle scuole orsoline per il Patto Educativo lanciato da Papa Francesco, il Papa fa due considerazioni, riguardanti “il dire e il fare”, chiamando ancora una volta i giovani all’impegno. E lo fa sulla scorta di Orsola, “giovane di bellezza eccezionale”, ammirata da tutti, che ispirò Sant’Angela Merici a realizzare la sua opera educativa.

Nel videomessaggio, Papa Francesco invita prima di tutto i giovani a “fare emergere la loro bellezza”, e non “secondo le mode del mondo”, la bellezza “che ci appartiene da sempre”, perché “se è vero che la bellezza salverà il mondo”, si deve “anche vigilare perché il mondo salvi la bellezza”.

Ma di quale bellezza si parla? Non – dice Papa Francesco - quella piegata su se stessa”, né quella che “ scende a patti con il male”, il modello non è Narciso o Dorian Gray. Il Papa si riferisce “a quella bellezza che non sfiorisce mai perché è riflesso della bellezza divina: il nostro Dio infatti è inseparabilmente buono, vero e bello”.

E – aggiunge – “la bellezza che Gesù ci ha rivelato è uno splendore che si comunica, che agisce; una bellezza che si incarna per potersi condividere; una bellezza che non ha paura di sporcarsi, di sfigurarsi pur di essere fedele all’amore di cui è fatta”.

Si tratta di una “bellezza sempre feconda”, che porta “ad uscire fuori da sé stessi”, perché anche la contemplazione “non può fermarsi al godimento della visione di Dio”.

Per quello, Papa Francesco invita i giovani a non isolarsi dal mondo “rinchiudendovi nella vostra stanza – come dei Peter Pan che non vogliono crescere, o come i giovani hikikomori che hanno paura di affrontare il mondo –, ma siate sempre aperti e coraggiosi come sant’Orsola, la ‘piccola orsa’, che ebbe il coraggio di intraprendere un lungo viaggio con le sue compagne e affrontò intrepida gli attacchi fino al martirio,
“piccoli orsi che non fuggono dalle proprie responsabilità”, e sottolinea che possono cambiare il mondo “difendendo la bellezza sfregiata di tanti reietti del mondo; aprendovi all’accoglienza verso gli altri, soprattutto dei più vulnerabili ed emarginati; guardando l’altro diverso da me non come una minaccia ma come una ricchezza”.

Ma anche  “difendendo anche la bellezza ferita del creato, proteggendo le risorse della nostra casa comune, adottando stili di vita più sobri e rispettosi dell’ambiente”.

Infine, Papa Francesco dà appuntamento ai giovani alla prossima GMG di Lisbona.

30 settembre morte di Santa Teresina: "Non mi pento di essermi offerta all’Amore"...

 


30 settembre morte di Santa Teresina


Il 30 settembre 1897 moriva s. Teresa di Gesù Bambino nel Carmelo di Lisieux.
Dall’8 luglio 1897, a causa della grave forma di tisi che l’aveva colpita, venne trasferita nell’infermeria del monastero dove, consumata tutti i giorni da una febbre ardente tanto da sentirsi come in purgatorio, aveva sempre per le sorelle che la visitavano parole accoglienti e profonde che sono state fedelmente annotate da madre Agnese di Gesù (la sorella Paolina) e che costituiscono i Novissima Verba.

Riportiamo qui di seguito quelle pronunciate il giorno della sua morte

Giorno della sua preziosa morte (giovedì). La mattina l’assistei durante la Messa. Non diceva una parola. Era sfinita, ansante. Le sue sofferenze, lo intuivo, erano inesprimibili. Per un momento giunse le mani e, guardando la Santa Vergine posta in faccia al suo letto:

Oh l’ho pregata con un fervore! Ma è l’agonia pura, senza traccia di consolazione.

Tutta la giornata, senza un attimo di riposo,rimase tra i tormenti. Pareva alla fine delle forze e tuttavia, con grande sorpresa nostra, riusciva ancora a muoversi e sedersi sul letto. Diceva:

Vede, madre mia, quanta forza ho oggi! No, non muoio. Ne ho ancora per dei mesi. Non credo più alla morte per me. Non credo più che alla sofferenza! Ebbene, tanto meglio! Oh Dio, lo amo, Dio tanto buono e misericordioso! Oh mia buona Vergine Santa, soccorretemi! Se questa è l’agonia, cosa è la morte? Madre mia le assicuro che il calice è pieno fino all’orlo! Sì, Dio mio, tutto quello che vorrete, ma abbiate pietà di me! Sorelline mie, sorelline mie, pregate per me!

Dio mio, Dio mio, voi siete tanto buono!!! Oh sì,voi siete buono io lo so…….

Verso le tre del pomeriggio, mise le braccia in croce. La madre priora le posò sulle ginocchia un immagine di Nostra Signora del Monte Carmelo. Lei la guardò un istante:

Oh madre mia mi presenti subito alla Vergine Santa. Mi prepari a morir bene.

La madre priora le rispose che, avendo sempre capito e praticato l’umiltà, la sua preparazione era fatta. Lei rifletté un attimo e pronunciò umilmente queste parole:

Sì, mi pare di aver cercato sempre la verità sola. Sì ho capito l’umiltà del cuore.

Tutto quello che ho scritto sui miei desideri di soffrire, oh, è ben vero!

E fieramente:

Non mi pento di essermi offerta all’Amore.

Oh no, non mi pento di essermi offerta all’Amore, anzi…

Non avrei mai creduto possibile soffrire tanto! Mai! Mai! Non posso spiegarmelo se non con i desideri ardenti che ho avuto di salvare le anime.

Verso le cinque ero sola vicino a lei. Il volto cambiò a un tratto, capii che l’agonia cominciava. Quando la comunità entrò nell’infermeria, lei accolse tutte le sorelle con un sorriso dolce. Teneva in mano il suo crocifisso e lo guardava continuamente. Per più di due ore un rantolo terribile le straziò il petto. Il viso era congestionato, le mani violacee; aveva i piedi ghiacci e tremava in tutte le membra. Un sudore abbondante cadeva in gocce enormi sulla fronte e scorreva sul volto. Era sotto un oppressione sempre più grave ed emetteva di quando in quando, per respirare, dei piccoli gridi involontari. Aveva la bocca tanto disseccata, che sr. Genoveffa (sua sorella Celina), pensando di portarle sollievo, le mise sulle labbra un pezzettino di ghiaccio. Nessuno dimenticherà lo sguardo inesprimibile e il sorriso celeste che ella le rivolse in quel momento,come per consolarla e darle l’addio supremo.

Alle sei, quando l’Angelus suonò, alzò gli occhi verso la statua della Vergine Santa. Com’era bello il suo sguardo! Alle sette e qualche minuto, la madre priora, credendo stazionarie le condizioni, congedò la comunità. E la povera vittima sospirò:

Madre mia, non è ancora l’agonia! Non muoio ancora?…

Sì, figlia mia – rispose la madre- E’ l’agonia, ma il Signore vuole prolungarla, forse, di qualche ora…

Ebbene…..Avanti! Avanti!….Oh non vorrei soffrire meno!

E fissando gli occhi sul suo Crocifisso:

Oh…l’amo!…Dio mio…Vi…amo!..

Dopo aver pronunciato queste parole, cadde dolcemente indietro, la testa reclinata a destra. La madre priora richiamò in fretta la comunità e tutte furono testimoni della sua estasi. Il volto aveva ripreso il colore di giglio che aveva in piena salute, gli occhi erano fissi verso l’alto, splendidi di pace e di gioia.

Sr. Maria dell’Eucaristia s’avvicinò con una fiaccola per vedere più da vicino quello sguardo sublime. Alla luce della fiaccola nessun movimento apparve nelle palpebre. Questa estasi durò press’a poco lo spazio di un Credo. Appena finita, sr. Teresa di Gesù Bambino rese l’ultimo respiro.

Dopo la morte, conservò un sorriso dolce. Era di una bellezza che rapiva. Teneva così forte il suo Crocifisso, che bisognò “strapparlo” dalle sue mani.

Le sue membra rimasero morbide fino all’inumazione, il lunedì 4 ottobre 1897.

"Senza lo Spirito dialoghiamo, ma non diventiamo amici...non c'è la vita, l'amore a la fiducia": Padre Ljubo



Padre Ljubo

La Madre celeste, Regina della Pace, ci promette le sue preghiere e prega con noi la potenza dello Spirito Santo, perchè aumenti la nostra fede. Soltanto nello Spirito Santo possiamo credere in Dio. La Madre sa che senza lo Spirito Santo la nostra preghiera è vuota. Senza lo Spirito la nostra vita è senza senso. Senza lo Spirito non possiamo essere fedeli a Dio e agli altri. Senza lo Spirito dialoghiamo, ma non diventiamo amici; possiamo leggere anche dei libri, ma non diventiamo più saggi. Senza lo Spirito Santo non c'è la vita, l'amore a la fiducia. Solo nella potenza dello Spirito possiamo avvicinarci alla Regina della Pace che ci parla oggi. Lo Spirito Santo non lo possiamo possedere, ma possiamo lasciarci possedere dallo Spirito. Dio lo dà solo a quelli che lo cercano e lo desiderano. Secondo lo Spirito conosciamo Dio, noi stessi e questo mondo. Pregare lo Spirito non è comodo, perché ci svela la superficialità della nostra fede in Gesù; ci svela come ci è estraneo lo Spirito di cui ci parla Gesù e come è lontana la pace che Gesù e Maria vogliono darci. Lo Spirito Santo è là dove c'è Maria. Questo lo sappiamo dalle parole dell'Angelo Gabriele: "Lo Spirito Santo scenderà su di Te; su Te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo" (Lc. 1,35).

Ti ringrazio, o Maria, perché non ti sei ancora stancata di noi. Ti prego, guidaci sulla via della santità; e che i tuoi messaggi ci siano come luce in questa valle di lacrime, perché possiamo vivere gioiosamente i tuoi messaggi insieme con te fino all'ultima meta della nostra vita, dove Tu ci aspetti.

Vorrei leggere, o meglio pregare, in ringraziamento alla Regina della Pace, usando le parole con le quali che Padre Slavko pregava per il 15° anniversario delle apparizioni della Madonna: "Desidero oggi dire grazie, o Maria, per ogni tua venuta. Grazie per ogni messaggio, per ogni tua parola e in modo particolare perché ci chiami tuoi "cari figli". Ti ringrazio, perché posso crederTi che Ti siamo cari e che Tu ci ami. Grazie, perché ci hai detto di pregare per poter capire il tuo amore e piangere di gioia. Grazie, perché ci hai detto che Ti siamo importanti e che senza di noi non puoi fare niente. La mia anima sul tuo Podbrdo canta un canto di grazie a Te e benedice con Te il Signore, perché ti ha mandata tra di noi. La mia anima esulta con Santa Elisabetta, con tutta la parrocchia e con tutti i pellegrini. Ti benedico con tutti quelli che si sono riconciliati nella confessione. Ti benedico con tutti i gruppi di preghiera, perché ci insegni a pregare. Ti benedico con tutti i veggenti e le loro famiglie. Ti benedico con tutte le famiglie che ti hanno accettata e vivono nella pace. Ti benedico, o Maria, con tutto quello che il Signore farà ancora attraverso di Te. Con Te prego il Signore: che il tuo Cuore immacolato sia glorificato nel mondo e doni la pace al mondo. E che sia benedetto il Signore Dio Onnipotente, ora e sempre.

giovedì 29 settembre 2022

La preghiera a San Michele Arcangelo che Leone XIII redasse subito dopo la visione.


 La visione che fece tremare papa Leone XIII. 

Il 13 ottobre 1884, papa Leone XIII, celebrò la santa messa e poi assistette ad un’altra cerimonia di ringraziamento. All’improvviso lo videro alzare la testa e fissare con intensità qualcosa al di sopra dell’officiante. Guardava fissamente, senza battere ciglio, come se fosse invaso da un sentimento di terrore e di stupore. Il suo volto cambiò colore. Qualcosa di strano, di grande, stava succedendo.

 



Alla fine, ritornato il sé, si rialzò, appoggiandosi sulla mano con un movimento lieve ma energico. Si diresse verso il suo studio privato. I presenti, preoccupati, lo seguirono e gli chiesero: “Sua Santità, non si sente bene? Ha bisogno di qualcosa?” Egli rispose: “No, di nulla”.
Mezz’ora dopo, chiamò il segretario della Congregazione dei Riti e, tendendogli un foglio, gli ordinò di stamparlo e di inviarlo a tutti i vescovi del mondo. Cosa conteneva questo foglio? Tre cose: la preghiera che recitiamo alla fine della messa con i fedeli e che contiene la supplica alla Madonna, l’ardente invocazione al Principe della Milizia Celeste e l’implorazione a Dio affinché respinga Satana nell’inferno. 

 

Cosa vide dunque Leone XIII? 

 Egli spiegò che nel momento in cui si accingeva ad allontanarsi dall’altare, udì improvvisamente delle voci: “una buona e dolce, l’altra gutturale e dura; sembravano provenire da vicino al tabernacolo. Si trattava del demonio che si rivolgeva al Signore come in un dialogo… Poi, ebbi una terribile visione dell’inferno: vidi la terra aprirsi come colpita da una bomba. Era avvolta dalle tenebre e, dall’abisso, vidi uscire una legione di demoni che si spargevano nel mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la Chiesa stessa, che vidi ridotta allo stremo.
Allora apparve San Michele e respinse gli spiriti malvagi nell’abisso. Poi, vidi l’Arcangelo intervenire, non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l’Arcangelo”. Sta a noi rispondere a questo appello di primaria importanza per affrettare la vittoria della Chiesa e, mediante questa vittoria, abbreviare le sofferenze che accompagnano la lotta!
Ecco la preghiera a San Michele Arcangelo che Leone XIII redasse subito dopo la visione. Egli ordinò di recitarla alla fine di ogni messa:“San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio. Supplichevoli, preghiamo che Dio lo domini, e tu, Principe della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni che si aggirano per il mondo per far perdere le anime. Amen”
Sebbene questo obbligo sia stato soppresso nel 1964, san Giovanni Paolo II l’ha rimesso in vigore e papa Francesco, il 29 settembre 2019, nella festa di San Michele Arcangelo, ha chiesto a tutti i cattolici di recitare queste tre preghiere durante tutto il mese del Rosario: un rosario, poi un Sub Tuum praesidium (a Maria) e la preghiera a San Michele.
“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo o Vergine gloriosa e benedetta” (Preghiera del Sub Tuum praesidium)

 

 

 


E il coronavirus? Nel 2021, in occasione della domenica delle Palme, un evento storico di grande portata ha avuto luogo nel santuario di San Michele Arcangelo del Monte Gargano. Per contrastare il coronavirus, il Rettore del santuario, padre Ladislao Sucky e i padri Micheliti hanno pregato insieme davanti all’Eucarestia, a una reliquia della Santa Croce e alla spada di San Michele e hanno benedetto la città, l’Italia e il mondo intero.San Gregorio Magno

 

 Perché ricordare questi avvenimenti oggi? Perché siamo in una lotta per la vita ed abbiamo bisogno di San Michele per attingere alla fonte dell’abbondanza divina. L’amore si raffredda sempre di più nel nido della vita umana, cioè nella famiglia così com’è stata concepita e voluta dal Creatore! Certo, qua e là nascono belle iniziative di fede, ma il combattimento spirituale che imperversa più che mai deve risvegliarci dal torpore dell’anima. Questo è vitale ed essenziale. La preghiera in famiglia, che crea e consolida l’unione dei cuori, ha ceduto il posto a mille altre cose. E’ l’amore che salva, è l’amore che guarisce, è l’amore che dona la pace. Dio è amore e, senza Dio, senza la preghiera che dona Dio alle anime, la famiglia non ha futuro.
Attenzione, siamo ad un bivio! Ora è il momento di scegliere: girare a destra o a sinistra? Tornare a Dio o lasciarsi sedurre dal mondo? Il futuro di ciascuno dipende da questa scelta.
Maria ci avverte con il suo meraviglioso fare materno! “Ascolto il vostro grido e le preghiere per la pace. Da anni satana lotta per la guerra. Perciò Dio mi ha mandato in mezzo a voi per guidarvi sul cammino della santità, perché l’umanità è al bivio. Vi invito: ritornate a Dio ed ai comandamenti di Dio per stare bene sulla terra e per uscire da questa crisi in cui siete entrati…” (25 marzo 2022)
La Madonna riprende le parole di san Giovanni Paolo II, nel suo Atto di Consacrazione a Maria dell’8 ottobre 2000: “Oggi come mai nel passato, l’umanità è a un bivio. E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo, o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù”.
“Figlioli, aiutatemi con la preghiera affinché satana non prevalga. Il suo potere di morte, odio e paura ha visitato la Terra. Perciò figlioli, ritornate a Dio, alla preghiera, al digiuno ed alla rinuncia per tutti coloro che sono calpestati, poveri e non hanno voce in questo mondo senza Dio. Figlioli, se non ritornate a Dio ed ai Suoi comandamenti, non avete futuro. Perciò ha mandato me a voi per guidarvi…” (25 febbraio 2022) 

 

 E’ altamente raccomandabile consacrarci all’Arcangelo San Michele,consacrargli le nostre famiglie, le nostre parrocchie, il nostro lavoro, il nostro apostolato… In questo modo otteniamo da lui una grande protezione contro gli spiriti del male che mirano a farci perdere e anche a distruggere il nostro corpo con ogni mezzo. San Paolo ci esorta: “Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti”.(Ef 6, 11-12)
In caso di conflitti in famiglia o in caso di guerra, San Michele ci assiste nei nostri combattimenti spirituali, ci dà la forza e il coraggio necessari per dire no a ciò che è contrario a Dio e per aderire al bene, insomma, per scegliere l’amore vero in ogni circostanza. Sarebbe bene scegliere una preghiera di consacrazione e recitarla ogni giorno, o più volte al giorno in caso di forti combattimenti interiori o esteriori, in famiglia, a lavoro, in caso di guerra, ecc.
Ho assistito a diversi esorcismi e ho constatato con i miei occhi il potere di liberazione ottenuto dalla semplice invocazione a san Michele Arcangelo.
Consacrazione all’Arcangelo san Michele. “San Michele Arcangelo, mi consacro a te. Affido me stesso, la mia famiglia e tutto ciò che mi appartiene alla tua potente protezione. Fai crescere nel mio cuore il fervore e ricordati che, a partire da questo giorno, sono sotto la tua protezione. Ottienimi la grazia di amare con tutto il cuore Dio Padre, Gesù, mio Salvatore, lo Spirito Santo Santificatore e la mia dolce Madre Maria. Amen.”
Il mese di settembre è dedicato agli Angeli e agli Arcangeli. Offriamo loro delle belle litanie per mettere in fuga il nemico e diffondere la pace nei nostri cuori!

29 settembre: oggi la Chiesa celebra i Santi Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele: Invocazione - CHI SONO?...

 


29 settembre: oggi la Chiesa celebra i Santi Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele
 
Invocazione ai tre Arcangeli
Glorioso san Michele arcangelo, principe delle milizie celesti, difendici contro tutti i nostri nemici visibili ed invisibili, affinché nessun male ci possa colpire.
San Gabriele arcangelo, tu che giustamente sei chiamato la forza di Dio, poiche sei stato scelto per annunciare a Maria il mistero dell'incarnazione, svelaci i tesori racchiusi nella persona del Figlio di Dio, perché come te possiamo adorare il Verbo incarnato nel seno di Maria Vergine.
San Raffaele arcangelo, guida sicura dei viaggiatori, tu che, con la potenza divina, operi miracolose guariqioni, guidaci nel corso del nostro pellegrinaggio terreno e suqgeriscici i veri rimedi che possono guarire le nostre anime e i nostri corpi.
 
 
CHI SONO GLI ARCANGELI?
Nella Sacra Scrittura si parla di sette arcangeli dei quali i più conosciuti sono Michele, Gabriele e Raffaele.
San Michele è potente, specialmente nella lotta contro il Maligno. San Gabriele è lo specialista nel campo delle comunicazioni e san Raffaele è, in modo speciale, il protettore dei viaggiatori, con poteri straordinari per guarire gli infermi.
San Gabriele è vestito da sacerdote e aiuta specialmente chi invoca molto lo Spirito Santo. È l’angelo della verità e nessun sacerdote dovrebbe lasciar passare nemmeno un solo giorno senza chiedergli aiuto.
Raffaele è l’angelo della guarigione. Aiuta specialmente i sacerdoti che confessano molto ed anche gli stessi penitenti. In particolar modo le persone sposate dovrebbero ricordarsi di san Raffaele.
L’arcangelo san Michele è l’angelo più forte contro ogni tipo di male. Dobbiamo chiedergli spesso che protegga non solo noi, ma anche tutti i membri vivi e defunti della nostra famiglia.
Michele: etimologicamente significa «Chi è come Dio?», “Grandezza di Dio”, “Il Grande Dio” o “Simile a Dio”. È l’Arcangelo della luce e del fuoco; è a capo delle schiere celesti. È lui che scaraventò Lucifero lontano dal Paradiso. Per questo, nell’iconografia cristiana viene raffigurato come un giovane forte, giovane e bello, con indosso un’armatura. Viene identificato come il protettore della Chiesa Cattolica Romana, nonché santo patrono della nazione ebraica. La liturgia dei defunti lo vuole accompagnatore delle anime.
Gabriele: il suo nome etimologicamente significa “Forza di Dio”, in quanto si suppone che abbia combattuto con Giacobbe rompendogli il femore (cfr. Gn cap. 32). Si presentò a Zaccaria come «colui che sta al cospetto di Dio» (Lc 1, 19). Apparve alla Vergine Maria, annunciandole la nascita di Gesù (Annunciazione). Per questo è considerato a capo degli ambasciatori, nonché l’Angelo della Rivelazione. Nell’iconografia cristiana viene raffigurato come un giovane elegante, maestoso, abbigliato di ricche vesti. Frequentemente viene anche ritratto in ginocchio di fronte alla Madonna con le braccia incrociate sul petto o con in mano una pergamena, uno scettro o un giglio.
Raffaele: il suo nome significa “Divino Guaritore”, o “Dio Guarisce”, “Salvezza di Dio”, è citato nel libro di Tobia, ed accompagnò Tobiolo nel viaggio in Mesopotamia per recuperare il denaro del padre, liberò Sara da un demonio e favorì il matrimonio di questa con Tobiolo. È spesso considerato come l’angelo custode per eccellenza, il capo degli Angeli custodi, l’Angelo della Provvidenza che vigila su tutta l’umanità. Viene spesso raffigurato, nell’iconografia cristiana, insieme al giovane Tobia e al suo cane, che l’accompagna fedelmente e costantemente. E’ identificato come il protettore dei pellegrini, di coloro cioè che compiono un pellegrinaggio verso un luogo religioso o meglio ancora sono in cammino verso Dio. Viene raffigurato per questo come un viandante che viaggia col bastone ed i sandali, la borraccia dell’acqua e la bisaccia a tracollo.
Non dimentichiamo che tutte le persone con le quali entriamo in relazione hanno il loro angelo custode, che noi possiamo salutare e invocare; specialmente gli angeli dei nostri familiari, che abitano proprio in casa con noi. Ma fra tutti gli angeli, non trascuriamo il fatto che l’intercessione di Michele, Gabriele e Raffaele è particolarmente potente. Quando dobbiamo fare un viaggio o anche solo attraversare la nostra città, invochiamo Raffaele; e facciamo altrettanto quando siamo malati o assistiamo un ammalato. Quando dobbiamo usare i mezzi di comunicazione, soprattutto internet, chiediamo l’aiuto di Gabriele. E in ogni momento ricorriamo a Michele, che è potentissimo nel liberarci dalle persone cattive e dal maligno.
AUGURI A TUTTI COLORO CHE OGGI FESTEGGIANO L'ONOMASTICO
 
 
 
PREGHIERE AI TRE ARCANGELI
Venga dal Cielo nelle nostre case l’Angelo della pace, Michele, venga portatore di serena pace e releghi nell’inferno le guerre, fonte di tante lacrime.
Venga Gabriele, l’Angelo della forza, scacci gli antichi nemici e visiti i templi cari al Cielo, che Egli trionfatore ha fatto elevare sulla Terra.
Ci assista Raffaele, l’Angelo che presiede alla salute; venga a guarire tutti i nostri malati e a dirigere i nostri incerti passi per i sentieri della vita.
Glorioso Arcangelo Michele, principe delle milizie celesti, difendici contro tutti i nostri nemici visibili e invisibili e non permettere mai che cadiamo sotto la loro crudele tirannia. San Gabriele Arcangelo, tu che giustamente sei chiamato la forza di Dio, poiché sei stato scelto per annunciare a Maria il mistero in cui l’Onnipotente doveva manifestare meravigliosamente la forza del suo braccio, facci conoscere i tesori racchiusi nella persona del Figlio di Dio e sii nostro messaggero presso la sua santa Madre! San Raffaele Arcangelo, guida caritatevole dei viaggiatori, tu che, con la potenza divina, operi miracolose guarigioni, degnati di guidarci nel corso del nostro pellegrinaggio terreno e suggerisci i veri rimedi che possono guarire le nostre anime e i nostri corpi.
Amen.

mercoledì 28 settembre 2022

A Medjugorje dal 7 al 9 ottobre 2022 ci sarà il 14° CONGRESSO NAZIONALE MARIOLOGICO-MARIANO

 



"MEDJUGORJE COME CONTRIBUTO ALLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE" È IL TEMA DEL 14° CONGRESSO NAZIONALE MARIOLOGICO-MARIANO
28/09/2022

14° Congresso Nazionale Mariologico e Mariano sul tema "Međugorje come contributo alla nuova evangelizzazione", organizzato dall'Istituto Mariologico Croato della Facoltà Teologica Cattolica dell'Università di Zagabria, dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale PAMI e dalla Parrocchia di S. Jakov Medjugorje, si terrà da venerdì 7 ottobre a domenica 9 ottobre a Medjugorje.

Il congresso ha un livello internazionale e si terrà in croato e italiano. Oltre al programma di preghiera, ci saranno un totale di 23 presentazioni su vari argomenti relativi a Medjugorje.

Alcuni di essi sono: Medjugorje - contributo alla nuova evangelizzazione nella Chiesa sinodale aperta, Papi e Medjugorje, Santuari mariani come locus theologicus, Kairos storico-salvativo delle apparizioni di Medjugorje, Significato e criteri per giudicare le apparizioni mariane nel post-teologico epoca, Apparizioni a Medjugorje nel contesto di altre apparizioni mariane del XX secolo - Possibili implicazioni pastorali, Fra Slavko Barbarić e la Chiesa secondo i messaggi della Madonna, Possibilità di testimonianza cristiana secondo Fra Slavko Barbarić, Medjugorje - chiamata e risposta, Parrocchia comunità - "Stile spirituale ed ecclesiastico del santuario" e realtà di Medjugorje, Medjugorje come fonte di vocazioni spirituali, Pratica della confessione nella Chiesa e stimoli di rinnovamento a Medjugorje, Preghiera del Rosario: "un bacio puro e tenero alla Beata Vergine", Pietà, ispirazioni musicali ed espressioni di culto della Regina della Pace a Medjugorje,La Madonna nella vita di Gesù e sulla Via Crucis - Cammino verso Križevac e Podbrdo, Vita e missione del Villaggio della Madre...

Relatori al congresso: Stefano Cecchin, Gian Matteo Roggio, mons. Vlado Košić, Tomislav Pervan, Ivan Dugandžić, Marinko Šakota, Danko Perutina, Branko Murić, Fran Ćorić, Josip Šimić, Veronika s. Nela Gašpar, Mladen Parlov, Josip Šimunović, Daniel Patafta, Andrea Filić, Anto Barišić, Serđo Ćavar, Nedjeljka s Valerija Kovač, Ivan Karlić, Petar Maskaljević, Veselka Sr. Stjepanka Stanić, Katica Sr. Katarina Koprek, Ivan Marčić, Lidija Miler, Tomislav Filić, Marija Pehar, Silvana Dragun... 

radio-medjugorje.com

martedì 27 settembre 2022

«La Madonna vi prepara ad affrontare il nemico! Ed è per questo che Medjugorje è così importante!...»- IL MESSAGGIO DI SUOR BRIEGE


 
LA MISSIONE DI SUOR BRIEGE: UN MINISTERO SPECIALE DI GUARIGIONE PER I SACERDOTI
Suor Briege è originaria dell'Irlanda e vive in America, e Dio l'ha dotata di molti doni, e viaggia per il mondo pregando e aiutando persone consacrate e laici nella sua missione.
 
IL MESSAGGIO DI SUOR BRIEGE
Durante il suo soggiorno a Medjugorje dal 17 al 22 settembre di quest'anno, suor Briege ha tenuto una conferenza per i pellegrini di lingua inglese e ha anche rilasciato una breve intervista a Mary TV, il cui contenuto è presentato di seguito:
Alla domanda su quale sia l'importanza di Medjugorje per la Chiesa in questo momento, suor Briege ha risposto:

"Quello che penso stia accadendo a Medjugorje, non solo oggi, ma fin dall'inizio, è che la Madonna qui raccoglie i suoi figli, soprattutto Cattolici e sacerdoti. E penso che ora, in questi anni, la Madonna stia creando GUERRIERI CATTOLICI in modo speciale.
La Chiesa Cattolica è sotto un grande attacco da parte del maligno e di altre forze del male. E la gente viene a Medjugorje, molte volte molto appesantita, sconvolta e scoraggiata - a causa della situazione economica e della situazione mondiale instabile generale... Il maligno vuole distrarre le persone con cose che io chiamo COSE UMANE – con cui intendo: paure di cambiamento climatico, preoccupazione per Madre Terra – e tutto ciò che dobbiamo proteggere e preservare.
La Madonna qui a Medjugorje continua a dirci: "Venite a mio Figlio Gesù!".
Perché ciò che è molto più importante è la SALVEZZA DELLE ANIME!
E possiamo vedere qui persone che si confessano, adorano Gesù nel Santissimo Sacramento dell'Altare... Non c'è niente di nuovo che sta accadendo a Medjugorje che la Chiesa non abbia fatto negli ultimi 2000 anni, ma qui la Madonna sembra ricominciare tutto questo e dirci: "NON DEVI ANDARE IN ALTRI LUOGHI E CHIEDERE PROTEZIONE LÌ, VIENI DA MIO FIGLIO GESÙ!".
E la seconda cosa che dico alla gente è che la CONFESSIONE è il modo più veloce per "rafforzare" la propria fede perché si incontra la misericordia divina in azione. E in tutte le apparizioni della Madonna, Eucaristia e confessione sono strettamente connesse. Ed è per questo che Medjugorje è oggi più importante che mai. Perché il mondo è in uno stato terribile: la gente comincia a dire che il peccato non è più peccato, se ti senti bene continua a farlo; la santità del matrimonio è attaccata, la bellezza della purezza e dell'innocenza è contaminata dalla pornografia... E Medjugorje è l'unico posto (che io sappia) dove vengono i giovani e quando tornano a casa vogliono confessarsi. E questo è qualcosa che non è avvenuto per persuasione o per forza, ma come se la Madonna semplicemente aprisse gli occhi alle persone e loro riuscissero a vedere la bellezza della VERITÀ!
Ed è per questo che per me Medjugorje è la visita della Madonna ai suoi figli disperati. Perché tutti cercano qualcosa o qualcuno, ma purtroppo cercano nei posti sbagliati.
La mia missione ora è insieme al mio sacerdote p. Pablo Escrivá de Romani. Cinquant'anni fa ho avuto una chiamata a pregare per i sacerdoti, e ora cinquant'anni dopo vedo come la Madonna ha riunito un ESERCITO DI SACERDOTI, SACERDOTI MARIANI, sacerdoti che amano la Madonna. E io dico loro: «La Madonna vi prepara ad affrontare il nemico! – ed è per questo che Medjugorje è così importante!».
I sacerdoti che vengono a Medjugorje hanno la grazia data loro prima di tutto di vivere il loro sacerdozio nel sacerdozio di Gesù e in secondo luogo: che non hanno paura di essere discepoli, ma anche coloro che seguono Gesù con il cuore.
Suor Briege, oltre a pregare per i sacerdoti, essere loro vicina e sostenerli, consiglia agli stessi sacerdoti che preghino anche per il loro gregge: per i sacerdoti è importante che loro stessi preghino e trascorrano del tempo in adorazione davanti al SS. Sacramento. Dico loro: "Non dimenticate che Gesù è vivo e che l'unica cosa che vuole è che veniate a Lui e stiate con Lui."
E il nemico che attacca il sacerdozio usa i timori dei preti e il politically correct perché i sacerdoti hanno paura di essere diretti e di dire la Verità. E questo è ciò che è più importante nella loro missione sacerdotale. Molti di loro vogliono essere popolari, hanno i loro programmi su YouTube... va bene, ma se sei un parroco in una parrocchia, l'importante è dire la Verità - che potrebbe non piacere a tutti - ma è per la loro salvezza. "Sei il loro pastore!" - Dico loro: "Sei il loro padre spirituale”.
Ripeto a tutti i sacerdoti e vescovi: non preoccupatevi della Madre Terra e del cambiamento climatico, voi avete il potere e il compito più grandi: LA SALVEZZA DELLE ANIME!
Gesù non ti ha dato la missione di andare a prenderti cura di Madre Terra, ma ti ha detto di andare in tutto il mondo e predicare il suo Vangelo e che ci saranno segni per coloro che credono. E ha alitato su di loro e ha detto loro che coloro ai quali perdoneranno i peccati saranno perdonati... Noi laici non possiamo farlo, possiamo preoccuparci del cambiamento climatico, ma alla maniera di San Francesco, per servire le creature di Dio con gratitudine, e non per servirli, o adorarli come divinità. E, ripeto, non è questo il compito primario dei sacerdoti, dei vescovi o dei papi”.
- Suor Briege McKenna ha terminato il suo messaggio ai sacerdoti.
Paula Tomić
Fonte: medjugorje-info.com

"Dico a tutti voi: coraggio... non dovete essere negativi, ma illuminare le persone" - Il commento della veggente Marija al messaggio del 25 settebre 2022

 


Marija Pavlovic Lunetti sul Messaggio della Regina della Pace del
​​25 settembre 2022...

 ....il messaggio è fantastico perché ogni volta mi sembra che la Madonna abbia qualcosa in più da dire e ancora oggi ci invita a pregare “affinché lo Spirito Santo ci illumini affinché siamo gioiosi cercatori”.

In croato è una parola nuova e un'unica parola “bogotražitelji”, cercatori di Dio, testimoni del suo immenso, illimitato amore. Stiamo vivendo questo amore in tutti questi anni in cui la Madonna ci sta aiutando a costruire un mondo di santità, ad essere testimoni gioiosi della pace, in contrasto con quello senza Dio che appartiene al diavolo con la guerra.

Stiamo assistendo al paganesimo e all'ateismo che insieme ad altre ideologie ci allontanano da Dio. La Madonna non si stanca di dirci: “coraggio!” Ella ci invita ancora una volta a testimoniare con coraggio le opere che Dio compie in noi e al prossimo attraverso di noi. 

 Anche solo testimoniando l'enorme amore che Dio ha per noi, provoca la conversione di tanti giovani che non hanno ancora ricevuto alcun dono.

La Madonna ci incoraggia a pregare lo Spirito Santo perché possiamo essere illuminati, gioiosi portatori di pace e rispetto e aiutarci a vicenda perché ci farà bene sulla terra, come dice.

Se mentre satana è forte, la gioia e l'amore di Dio sono ancora più forti, dobbiamo crederci! Possiamo diventare testimoni e intercessori per coloro che sono lontani e non hanno ancora conosciuto l'amore di Dio. 

La nostra vita è un passaggio verso la vita eterna, e ci dice di non aver paura del male, ma di vivere il bene testimoniando la pace e la preghiera.
 

... ultimamente la Madonna è stata molto gioiosa. Ci sta incoraggiando a diventare ricercatori del Bene, della Pace! E il Signore ci illumina attraverso lo Spirito Santo fino a che diventiamo testimoni docili. È anche attraverso la lettura della Sacra Scrittura che diventiamo strumenti dove Dio opera in modo straordinario, facendoci trovare quel coraggio necessario verso il prossimo che potrebbe essere un pagano o un ricercatore di Dio che non lo conosce affatto, avvicinandosi loro proprio come facevano i primi cristiani. Potrebbe essere un nostro parente, un nipote, un figlio o un prossimo che ha inquietudine nel cuore e ha bisogno di trovare quella pace che viene solo da Dio attraverso la preghiera e il nostro sostegno.
La Madonna ci incoraggia e ci dice di testimoniare le buone opere ricevute da Dio affinché saremo ammirati per la nostra bellezza, santità, amore e gratitudine, come questa recente esperienza che ho fatto qualche giorno fa con il ragazza guarita. Quando qualcuno ha dato una testimonianza, gli altri del gruppo sono incoraggiati a raccontare le loro storie, e così, la stessa sera, con il cuore aperto e pieni di amore, i sacerdoti presenti hanno anche raccontato la loro storia di come hanno ricevuto il chiamate proprio qui a Medjugorje, rendendo questo incontro davvero emozionante.


Una signora mi ha detto l'altro giorno che da anni cercava di confessarsi e che aveva perso il coraggio di farlo dopo tante esperienze negative avute tramite i sacerdoti. Qui a Medjugorje il Signore le ha dato questa opportunità, ha trovato il sacerdote giusto che le ha permesso di fidarsi e di aprire il suo cuore facendo una buona confessione. Questo è uno dei miracoli che il Signore opera dove tanti feriti trovano la forza per iniziare una nuova vita.

 Sono testimone, insieme a Vicka e Ivan del fatto che il Signore è ancora misericordioso e che ancora ci manda la nostra cara Madonnina, la nostra Regina della Pace che puntuale arriva ogni giorno e appare, ci ama, ci chiama, e cammina con noi per portarci a suo Figlio Gesù. Ci ha fatto innamorare di Lei fin dall'inizio e lo abbiamo fatto fidandoci di Lei!

Abbiamo iniziato a seguire i suoi messaggi, abbiamo iniziato a metterli in pratica, abbiamo scelto la santità, abbiamo scelto una vita nuova con Dio e oggi possiamo dire che non siamo tornati indietro perché il Signore è misericordioso, perché anche oggi non è stanco di noi e ci chiama insieme a sua Madre, donandoci un amore immenso.

L'Amore di Dio non è umano ma Divino! E per questo dico a tutti voi: coraggio, pregate lo Spirito Santo che vi illumini perché possiate vivere bene qui su questa Terra e che questo sia un momento di grazia. La presenza della Madonna è un dono che non avrei mai potuto immaginare e oggi possiamo dire GRAZIE con tutto il cuore per ogni momento in cui Lei appare, ci incoraggia, ci ama e crede in noi dicendoci che possiamo cambiare questo mondo.

Dice di essere con noi e intercede per suo Figlio e dice: "Chi è contro di noi se Dio e la Madonna sono con noi?" Per questo ripeto più e più volte che non dovete essere negativi, ma illuminare le persone, quelle gioiose che amano Dio, amano il prossimo, gli uomini. Dio ci sta dando Sua Madre per dirci che non ci lascia soli. La mia preghiera è per tutti voi che siete in una prova con problemi relativi al vostro lavoro, problemi di salute; Coraggio, offri tutte le tue sofferenze a Dio che può usare il bene per le tue famiglie e per tutta l'umanità.

Dobbiamo essere noi i tubi che portano l'acqua nel deserto e dove non c'è fede portatela con le nostre offerte e sacrifici, sofferenze, preghiere e piccoli digiuni. La Madonna ha detto che attraverso la sofferenza, la preghiera e il digiuno si possono fermare anche le guerre.

Lo sperimentiamo nelle piccole e grandi cose che il Signore fa e ci chiama ad essere suoi collaboratori. Siamo qui ma Medjugorje non è un luogo solo fisico, ma è nel cuore di tante persone che, tornando alle loro case, ricominciano a vivere la loro fede profondamente testimoniando sia sul posto di lavoro che in famiglia dove pregano insieme, leggere la Sacra Scrittura, i messaggi della Madonna, la vita dei santi che diventano il nostro esempio, come San Giovanni Paolo II o come quelli che abbiamo conosciuto e che si sono sempre comportati in modo santo.

Ad esempio Madre Teresa di Calcutta e anche tanti altri che non sono stati proclamati santi ma hanno comunque vissuto in modo santo e per noi sono un esempio di modello di vita. Lo auguro a tutti voi. Possa tu vivere in modo santo, vivere con gioia e serenità nel tuo cuore perché Dio ci ama e ci ha mandato sua madre per dirci che non siamo soli! Non ci ha abbandonati a noi stessi: il suo “Grazie perché avete risposto alla mia chiamata” è per dirci che conta sulla nostra collaborazione anche in questi ultimi messaggi.

 
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lunedì 26 settembre 2022

Kim Rossi Stewart: “ sono andato a Medjugorje. Nel cristianesimo ci sono le istruzioni per vivere”


Kim Rossi Stewart: “Cerco Dio...sono andato a Medjugorje. Nel cristianesimo ci sono le istruzioni per l’uomo più sagge in cui mi sia mai imbattuto”
(intervista concessa a Sette del Corriere della Sera)


KIM ROSSI STUART PARLA DEL SUO PERCORSO DI SPIRITUALE – L’intervista a Kim Rossi Stuart parte da una foto di qualche settimana fa che lo ritrae in preghiera a Medjugorje, pellegrinaggio che arriva dopo un racconto ambientato nel santuario contenuto nel suo primo libro (uscito tre anni fa con la nave di Teseo, si intitola Le guarigioni) e che è parte del percorso spirituale intrapreso dall’attore. “Sono nato in un contesto davvero agli antipodi del cristianesimo. Fino all’eccesso. Un contesto ostile e critico verso la Chiesa, ai limiti dell’anticlericalismo”, rivela. Da tempo ha intrapreso un cammino di fede, di studio e di approfondimento anche grazie ad alcune persone “anche interne al mondo cattolico, che mi hanno davvero sorpreso e mi hanno fatto molto riflettere sui miei pregiudizi nei confronti di quell’universo”. Il regista studia, indaga, ed è andato a Medjugorje anche per questo. Per “comprendere il cristianesimo e i suoi temi. Credo che al di là del grado di fede che uno può avere sulle questioni più trascendentali, più misteriose, nel cristianesimo ci sono le istruzioni per l’uomo più sagge in cui mi sia mai imbattuto. Istruzioni per vivere, per stare in questo mondo”. E non esclude che prima o poi potrebbe fare un film “basato su queste cose che sto studiando e scoprendo”.

 

IL RAPPORTO CON LA FAMIGLIA E GLI INIZI COMPLICATI – Che Kim Rossi Stuart sia uno di quei personaggi che ha fatto della discrezione un punto di forza, è noto a tutti. In questa intervista a Sette però si lascia andare a diverse confessioni inedite, in particolare sul rapporto con la famiglia e la scelta di lasciare casa, a 14 anni, per andare a studiare a Roma. “Eravamo senza una lira. Aprivo il frigo ed era vuoto, qualcosa mi dovevo inventare. Ho cominciato a lavorare subito. Prima sono stato un po’ ospite su qualche divano di amico e poi ho cominciato ad affittare un appartamento, avevo 16 anni”, spiega. La svolta arriva nel ’93 con il suo primo film importante e la morte del padre. “La perdita di un padre è chiaro che è un passaggio abbastanza forte da vivere. Avevo 23 anni. Ma diciamo che infanzia e adolescenza per me sono state un periodo incredibilmente faticoso. Fino ai 27 anni è stato come avere un blocco dentro. Di angoscia”.


 


L’AMORE CON ILARIA SPADA (E LA FAMIGLIA NUMEROSA) – C’è spazio poi anche per un’altra incursione nel privato di Rossi Stuart, in particolare nel rapporto con la moglie, l’attrice Ilaria Spada. “Sia io sia mia moglie eravamo convinti prima di conoscerci che non avremmo mai avuto figli”, confessa. E per questo entrambi sono sorpresi del cambiamento che li ha travolti. “Banalmente chi non ha figli si sente dire che sono veramente il turning point, la meta che dà tutta un’altra prospettiva alla vita, beh sì insomma, adesso lo penso pienamente anche io e capisco ora chi me lo diceva allora: riposiziona proprio tutto essere genitori, è una cosa bellissima. Dopo il primo ci siamo detti “perfetto, assetto a tre perfetto”. Poi a 4 abbiamo detto “però a 4 la cosa è più… stabile ancora”, adesso a 5, con la femmina dopo i due maschi… vabbè l’abbondanza”.

 

 L’amato attore ha vissuto momento terribili: Kim Rossi Stuart e la moglie Ilaria Spada hanno visto precipitare il bimbo di due anni nelle acque del Tevere.
 Il loro piccolo Ian, il secondo figlio della coppia, mentre era con mamma e papà a fare una passeggiata per le vie di Roma, è caduto nel Tevere scivolando nell’acqua gelida.

Il piccolo poteva morire in pochi minuti. La reazione dell’attore è stata incredibile.


 

domenica 25 settembre 2022

Messaggio del 25 settembre 2022- Medjugorje


 Messaggio, della Regina della Pace del 25 settembre 2022 dato alla veggente Marija di Medjugorje

"Cari figli! Pregate perché lo Spirito Santo vi illumini affinché siate gioiosi cercatori di Dio e testimoni di un amore senza limiti. 

Io sono con voi, figlioli, e vi invito tutti di nuovo: incoraggiatevi e testimoniate le opere buone che Dio fa in voi e attraverso di voi.

 Siate gioiosi in Dio. 

Fate del bene al prossimo per stare bene sulla terra e pregate per la pace che è minacciata perché satana vuole la guerra e l’inquietudine. 

Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

sabato 24 settembre 2022

Il "digiuno" e la" preghiera", non ci fanno migliori degli altri, ma ci fanno servi nell'amore...- Catechesi di P. Slavko Barbaric

 






Il piano del Signore non è universale, ma è individuale - P. Slavko :
« Cari figli, vi invito di nuovo alla preghiera col cuore. Se pregate, cari figli, col cuore, si scioglierà il ghiaccio dei vostri fratelli e scomparirà ogni barriera. La conversione sarà facile per tutti quelli che vorranno accoglierla. Questo è un dono che dovete implorare per il vostro vicino ». In questo messaggio la Madonna ha ripetuto tutto quello che ha detto fino ad oggi. Per esempio, se dice: « Vi invito di nuovo alla preghiera col cuore » allora è molto importante la preghiera. Voi sapete che domanda il Credo, 7 Padre, Ave, Gloria, il Rosario intero, leggere la Bibbia e partecipare alla Messa il più spesso possibile, confessarsi: tutto questo è sul livello della preghiera.
Ma noi sappiamo anche dal Vangelo che la preghiera non vale niente se non si prega col cuore.
Ma come si prega col cuore? Col cuore si può pregare se si continua a digiunare; io non posso dire che senza digiuno non si può pregare, ma posso dire che col digiuno si prega più facilmente col cuore e si prega proprio come vuole il Signore.
Sapete che Gesù ha giudicato uno che diceva: «lo prego, do l'elemosina, digiuno due volte la settimana e sono migliore di quello là nell'angolo». Gesù ha detto: «Tu hai già ricevuto la tua ricompensa. Sei diventato migliore degli altri e basta ». Ma questo non era lo scopo del digiuno e della preghiera: lui si è fermato. Il digiuno e la preghiera, se si fanno col cuore non ci fanno migliori degli altri, ci fanno servi nell'amore per gli altri e ci portano più vicini al Signore. Questo è il senso: la preghiera e il digiuno per noi sono la via, non lo scopo. Per esempio, se avete digiunato venerdì, alla sera non dite: « Guarda, io ho digiunato; guarda, come sono forte »: questo non è lo scopo. Lo scopo è forse anche sentirsi debole, anche aver fame e dire: « Mio Dio non ce la faccio più ». S. Paolo ripete molte volte: « Nella debolezza ho sentito la forza della Grazia ».
La conversione sarà facile per tutti quelli che vorranno accoglierla.
Questo è un dono che dovete implorare per il vostro vicino », allora non digiunate per dire: guarda, lui non digiuna. Se io ho gli occhi non posso dire a un cieco: tu non hai gli occhi. lo posso dargli la mano ed aiutarlo ad andare avanti. Questo è il senso: farsi servo.
Allora pregate col cuore. Non si può dire: « Adesso io comincio a pregare col cuore », come una mamma non può dire al suo bambino: « Adesso tu devi fare il primo passo ». Si educa per il primo passo, per il secondo, per camminare: così anche per questa preghiera col cuore, come anche il crescere di un fiore. Se guardi come cresce non vedrai mai niente, se lo lasci crescere vedrai che diventa più grande. Così voglio dire di aver pazienza con se stessi, con gli altri, pregando, digiunando e lasciandosi anche guidare.
Di nuovo è una grande cosa quando la Madonna dice, conferma, che tutti questi messaggi sono nel Vangelo. È un dono che deve essere implorato per me stesso, ma anche per il nostro vicino.
La Madonna, soprattutto attraverso Mirjana, più volte ha detto: « Pregate per la conversione degli atei ». E io, secondo la mia esperienza e quella che altri sacerdoti mi dicono, credo sicuramente che molti pregano per le intenzioni della Vergine, per la conversione, preparano un cuore nuovo da per tutto. Quando comincio a parlare di Medjugorje tutti stanno attenti e sono già pronti a pregare, a digiunare: perché? Forse perché tanti pregano per le intenzioni della Vergine, per la conversione. E la Vergine, come madre, dà a tutti.
Un sacerdote anglicano americano che era qui un mese fa mi ha detto: « Per caso sono arrivato a Medjugorje. Tu sai che nella nostra Chiesa la Madonna non ha un gran posto, forse nessuno, ma io ho parlato con i miei parrocchiani e subito volevano pregare ». Lui adesso ha più di trenta gruppi che pregano il Rosario: anglicani, protestanti, anche alcuni buddisti e atei. Essi sono arrivati quando hanno sentito che una Vergine, che si presenta come la Regina della pace, chiede la preghiera e il digiuno per la pace. Ha detto: « lo ho nel mio gruppo anche degli atei: non so se pregano, in ogni modo si sono dichiarati così ». Questi sono tutti i segni, le grazie, che la Madonna e il Signore danno per il « vicino » se questi ha sentito il messaggio e segue quanto può. Naturalmente noi restiamo sempre liberi, davanti a tutte queste cose, davanti all'invito del Signore. Ad ogni modo, se si prega, le barriere scompariranno più facilmente.
Una cosa molto importante se qualcuno si interroga ancora sull'autenticità delle apparizioni. La penultima volta la Madonna nel messaggio ha detto di fare attenzione perché il diavolo vuole distruggere le cose. Ha detto il nome « diavolo » nel messaggio all'inizio di settembre e alcune settimane fa ha detto di fare attenzione che il diavolo non possa far niente. Subito dopo il messaggio abbiamo avuto nuovi attacchi da diverse parti.
Se si riassume la dottrina dei messaggi sul diavolo si può dire che lui vuole distruggere tutto e se distrugge in un cuore la pace, l'amore, ha distrutto il piano di Dio, perché il piano del Signore non è universale: è individuale, per ogni individuo.
Poi ha detto: « Pregate: una preghiera ardente e l'amore umile lo disarmano ».
Naturalmente pregare ardentemente e amare umilmente non è facile. È anche una grazia. Io mi domando quando ho pregato l'ultima volta la preghiera ardente, quando ho pregato l'amore umile, perché noi siamo molte volte egoisti nelle nostre preghiere: « Dammi questo, dammi quello » invece di pregare: « Dammi l'amore, dammi lo spirito di preghiera, dammi lo spirito dell'abbandono, della preghiera col cuore ». Queste sono le prime grazie per le quali dobbiamo pregare. Noi siamo abituati a pregare per qualcosa, dobbiamo invece chiedere di poter amare, saper perdonare, essere umili...
... Ai gruppi di preghiera si consiglia di vivere l'esperienza di preghiera degli esercizi spirituali proposti dalla Madonna ai giovani del gruppo di Ivan. Il gruppo può andare veloce come l'ultimo, come il più lento: questa è la velocità del gruppo. Si deve fare attenzione, vedere che cosa può fare un gruppo. Se dite a un gruppo: « Dobbiamo incontrarci tre volte » forse non riuscirete. Forse una volta al mese o ogni quindici giorni: ad ogni modo non forzate niente. Vedete e poi guidate.
La Madonna chiede dal piccolo gruppo di Jelena di incontrarsi ogni giorno, ad un altro gruppo ha proposto due volte la settimana. Anche la Madonna è molto cauta e rispettosa. La prima volta ha domandato un altro giorno. Ha detto: « Domando un altro giorno, perché molti non potevano venire il primo giorno ». Non ha detto: « Perché non venite? Avete promesso... ». Ha detto invece: « Perché molti non possono venire propongo un altro giorno ». E cambia anche i metodi: qualche volta chiede che tutto il gruppo preghi, altre volte che preghino a due a due per conoscersi un po' personalmente.
Se noi fossimo un gruppo di preghiera chi guida potrebbe dire: « Adesso a due a due dite il Rosario, scegliendo qualcuno con cui non si è mai pregato », così ci si conosce meglio, perché se si è in molti il gruppo diventa impersonale, e se si diventa impersonali non si riceve molto. Allora si deve fare attenzione alla dinamica del gruppo psicologicamente. All'inizio la Madonna chiedeva qualche volta di scegliere qualcuno con il quale incontrarsi ogni giorno a bere il caffè, fare una passeggiata, pregare... In Quaresima ha chiesto di scegliere qualcuno del gruppo con il quale fare il cammino spirituale per tutta la Quaresima: incontrarsi con lui anche fuori del gruppo. Questo è molto utile per la crescita spirituale.
(P. Slavko Barbaric - 24 gennaio 1986)

venerdì 23 settembre 2022

Oggi, 23 settembre Festa liturgica di San Pio da Pietrelcina: 54° anniversario- Dopo la sua morte le stimmate scompaiono...

 


23 SETTEMBRE SAN PIO
Preghiera a San Pio da Pietrelcina
di San Giovanni Paolo II
 
Insegna anche a noi, ti preghiamo, l’umiltà del cuore per essere annoverati tra i piccoli del Vangelo ai quali il Padre ha promesso di rivelare il misteri del suo Regno.
Ottienici uno sguardo di fede capace di riconoscere prontamente nei poveri e nei sofferenti Il volto stesso di Gesù.
Sostienici nell’ora del combattimento e della prova e, se cadiamo, fa che sperimentiamo la gioia del sacramento del perdono.
Trasmettici la tenera devozione Verso Maria, madre di Gesù e nostra.
Accompagnaci nel pellegrinaggio terreno Verso la Patria beata, dove speriamo di giungere anche noi per contemplare in eterno la Gloria del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
 
  le stimmate scompaiono...VIDEO


Ricordiamo il transito di San Pio da Pietralcina..
Poco dopo le ore 21 del 22 settembre 1968, quando il padre Mariano si era già allontanato dalla cella n. 4 ed io vi ero entrato, Padre Pio per mezzo del citofono mi chiamò nella sua stanza: era a letto, coricato sul fianco destro.
Mi domandò soltanto l'ora segnata dalla sveglia posta sul suo comodino. Dai suoi occhi arrossati asciugai qualche piccola lagrima e ritornai nella stanza n. 4 per mettermi in ascolto presso il citofono sempre acceso.
Il Padre mi chiamò ancora per altre cinque o sei volte fino alla mezzanotte; ed aveva sempre gli occhi rossi di pianto, ma di un pianto dolce, sereno. A mezzanotte come un bambino pauroso mi supplicò: «Resta con me, figlio mio»; e cominciò a chiedermi con molta frequenza l'orario.
Mi guardava con occhi pieni d'implorazione, stringendomi fortemente le mani. Poi, come se si fosse dimenticato dell'orario richiestomi in continuazione, mi domandò: «Vagliò, a ditte a Messe?».
Risposi sorridendo: «Padre spirituale, è troppo presto adesso per la Messa». Ed egli replicò: «Beh, stamattina la dirai per me». Ed io: «Ma ogni mattina la dico secondo le sue intenzioni».
Successivamente volle confessarsi e terminata la sua sacramentale confessione disse: «Figlio mio, se oggi il Signore mi chiama, chiedi perdono per me ai confratelli di tutti i fastidi che ho dato; e chiedi ai confratelli ed ai figli spirituali una preghiera per l'anima mia».
Risposi: «Padre spirituale, io sono sicuro che il Signore la farà vivere ancora a lungo, ma, se dovesse aver ragione lei, posso chiederle un'ultima benedizione per i confratelli, peri figli spirituali e peri suoi ammalati?»
E lui: «Sì che li benedico tutti; chiedi anzi al Superiore che la dia lui per me questa ultima benedizione». Infine mi ha chiesto di rinnovare l'atto della professione religiosa. Era l'una quando mi disse: «Senti, figlio mio, io qui a letto non respiro bene. Lasciami alzare. Sulla sedia respirerò meglio».
L'una, le due, le tre erano di solito gli orari in cui soleva alzarsi per prepararsi alla santa Messa, e prima di sedersi sulla poltrona soleva fare quattro passi per il corridoio.
Quella notte notai con mia grande meraviglia che camminava dritto e spedito come un giovane, tanto che non vi era bisogno di sostenerlo.
Giunto sull'uscio della sua cella disse: «An-diamo un po' sul terrazzino».
Lo seguii tenendogli la mano sotto il braccio; egli stesso accese la luce e arrivato vicino alla poltrona si sedette e guardò in giro per il terrazzino curiosando: sembrava che con gli occhi cercasse qualcosa. Dopo cinque minuti volle tornare nella cella.
Cercai di sollevarlo, ma mi disse: «Non ce la faccio». Infatti si era appesantito. «Padre spirituale, non si preoccupi», gli dissi incoraggiandolo e prendendo subito la
sedia a rotelle che era a due passi. Per le ascelle lo sollevai dalla poltrona e lo posi a sedere sulla sedia.
Egli stesso sollevò i piedi da terra e li poggiò sul predellino.
Nella cella quando l'ebbi adagiato sulla poltrona, egli indicandomi con la mano sinistra e con lo sguardo la sedia a rotelle mi disse: «Portala fuori». Rientrato nella cella, notai che il Padre incominciava ad impallidire. Sulla fronte aveva un sudore freddo.
Mi spaventai, però, quando vidi che le sue labbra cominciavano a diventare livide. E ripeteva continuamente: «Gesù, Maria» con voce sempre più debole.
Mi mossi per andare a chiamare un confratello, ma egli mi fermò dicendo: «Non svegliare nessuno». Io mi avviai ugualmente e correndo mi ero allontanato di pochi passi dalla sua cella, quando mi richiamò ancora.
Ed io pensando che non mi richiamasse per dirmi la stessa cosa tornai indietro.
Ma quando mi sentii ripetere: «Non svegliare nessuno», gli risposi con un atto di implorazione: «Padre spirituale, adesso mi lasci fare».
E di corsa mi avviai verso la cella di padre Mariano, ma vedendo aperto l'uscio di fra Guglielmo entrai, accesi la luce e lo scossi: «Padre Pio, sta male». In un momento fra Guglielmo raggiunse la cella del Padre ed io corsi a telefonare al dottor Sala. Questi giunse dopo dieci minuti circa e appena vide il Padre preparò subito l'occorrente per fargli un'iniezione.
Quando tutto fu pronto fra Guglielmo ed io cercammo di sollevarlo, ma non riuscendovi dovemmo adagiarlo sul letto. Il dottore fece l'iniezione e poi ci aiutò a riadagiarlo sulla poltrona, mentre il Padre ripeteva con voce sempre più fievole e con il movimento delle labbra sempre più impercettibile: «Gesù, Maria».
Frattanto chiamati dal dottor Sala cominciavano ad arrivare Mario Pennelli, nipote di Padre Pio, il Direttore sanitario della Casa Sollievo dottor Gusso, e il dottor Giovanni Scarale; mentre chiamati da me erano già arrivati il padre Guardiano, il padre Mariano ed altri confratelli.
Mentre i medici davano l'ossigeno prima con la cannula e poi con la maschera, il padre Paolo da San Giovanni Rotondo amministrava al Padre spirituale il Sacramento degli infermi e gli altri confratelli inginocchiati all'intorno pregavano. Alle ore 2,30 circa dolcemente chinò la testa sul petto: era spirato.
padre Pellegrino Funicelli, cappuccino
(Padre Pio è morto, numero speciale
«La Casa Sollievo della Sofferenza», ottobre 1968)

giovedì 22 settembre 2022

Il 20 settembre 2022, il veggente Ivan ha avuto l'apparizione nella Cattedrale di S. Stefano a Vienna- 15° PREGHIERA PER LA PACE (video)


PREGHIERA DI PACE 2022

La Cattedrale di Stefano era avvolta in un'atmosfera di culto, adorazione e lode.
Quando la Madre di Dio è apparsa al veggente Ivan, intorno alle 18.40, si è diffuso un santo silenzio - tutti erano profondamente immersi nella preghiera, in questo momento di grazia! La meravigliosa presenza della Madre di Dio si è sentita nel cuore di molti.
 
 
 L'incontro tra il vescovo e il veggente (video)👇

Il 20 settembre 2022 per la 15° volta si è svolta la giornata di preghiera per la PACE, celebrata nella Cattedrale di Santo Stefano a Vienna. Persone provenienti da tutta l'Austria sono venute a pregare, cantare insieme ed essere incoraggiate dalla fede nel cuore, nella città di Vienna.
Come ogni anno, la preghiera di pace è iniziata con le testimonianze di giovani della comunità Cenacolo che testimoniano le loro esperienze al Cenacolo e forniscono un umore gioioso con la loro musica commovente.
 

 
Dominik, giovane viennese, ha testimoniato la sua esperienza al festival dei giovani a Medjugorje.
Magnus MacFarlane-Barrow, fondatore di Marys Meals, ha preso la lunga strada dalla Scozia e ha parlato dell'iniziativa Marys Meals (www.marysmeals.at) che ora offre a oltre 2 milioni di bambini un pasto caldo ogni giorno.
 

 

Il vescovo Stanislaus Szyrokoradiuk, vescovo di Odessa-Simferopol, diocesi nel sud dell'Ucraina, ha parlato dell'importanza della preghiera, proprio ora in tempo di guerra! Ha sottolineato che la guerra non era il 24. Febbraio 2022, ma è iniziato già nel 2014 e ha parlato delle ragioni politiche dei conflitti tra Russia e Ucraina. La cosa più importante è la preghiera per la pace, lo ha sottolineato più volte.
 

 
"L'unico obiettivo è andare in paradiso. " Tutto il resto passa. ”, ha sottolineato Mateo nella sua toccante testimonianza alla Cattedrale di Santo Stefano. Il nativo bosniaco studia e vive a Vienna ed è strettamente collegato a Medjugorje, dove ha avuto per la prima volta una profonda esperienza di Dio.
 


 
La gioia è stata grande quando il veggente Ivan Dragičević è andato avanti con la sua traduttrice Milona Habsburg per l'ultima testimonianza. Ha parlato dell'amore indescrivibilmente profondo della Madre di Dio, dell'importanza della famiglia cristiana nel mondo di oggi, e della speranza divina che solo Gesù può darci.
 
A seguito della sua testimonianza, inizia la preghiera congiunta del rosario. Dopo il terzo segreto, è iniziata la preparazione per il grande momento di grazia dell'apparizione della Madre di Dio. Anche dopo oltre 41 anni, al veggente Ivan è ancora permesso di sperimentare ogni sera l'apparizione della Madre di Dio. A fine serata Ivan ha riportato quello che ha vissuto durante l'apparizione e ha detto: 
 
"Cari amici, voglio raccontarvi brevemente cosa è successo stasera nell'incontro con la Gospa. Ogni parola è insufficiente per descrivere e dire tutto ed esprimere la bellezza della Madre di Dio. La cosa più difficile per me è descrivere l'amore. La Madre di Dio ci ama, quanto ci ama e ci guida con quell'amore . . Oggi la Madre di Dio è venuta da noi felicissima e gioiosa. Lei ci ha salutato tutti con il suo saluto materno: "Sia lodato Gesù, miei cari figli! ” “Ha fissato il suo sguardo su tutti noi e ha pregato per tutti noi per un po’ con le mani tese. Dopodiché ha pregato in modo speciale per tutti i sacerdoti presenti e per il vescovo. Poi la Gospa ha trascorso un po' di tempo a pregare per la pace - soprattutto per la pace in Ucraina. Si è voltata e ha voltato gli occhi sull'Ucraina. Dopodiché la Gospa ci ha dato la sua benedizione materna e a benedetto tutti gli oggetti che avete portato. Le ho consegnato tutto: tutte le vostre preoccupazioni, i vostri bisogni e le vostre famiglie. In modo particolare ho elogiato la vostra eccellenza, le vostre diocesi e i luoghi dove lavorate e tutti i sacerdoti presenti. Dopodiché la Gospa ha pregato per tutti i sacerdoti presenti e anche per le vocazioni in chiesa. In questa preghiera è andata poi nel segno della luce e della croce con il saluto: "Andate in pace, miei cari figli! " 
 

 
La Santa Messa è stata celebrata come culmine della preghiera congiunta. Il cardinale Schönborn e il vescovo Stanislaw si sono trasferiti insieme a molti sacerdoti celebrativi. Nel suo sermone, l'arcivescovo di Vienna ha parlato dei martiri della Corea, la cui festa è stata celebrata in questo giorno e che possono essere per noi un esempio nella fede. 
 

A seguito della Santa Messa, il Cardinale ha pregato i Sette Padri davanti alla statua della Madre di Dio di Mariazell e poi c'è stata l' Adorazione al Santissimo Sacramento.
Nel corso dell'intera serata, in cattedrale c'è stata un'intima atmosfera di preghiera. 
 

La Cattedrale di Stefano era avvolta in un'atmosfera di culto, adorazione e lode. Soprattutto durante l'apparizione della Madre di Dio, si diffuse un santo silenzio e si poteva sentire cadere uno spillo. Molte persone hanno sentito nel loro cuore l'amore della Madre di Dio, così tenero, caldo e materno che le parole non riescono ad esprimerlo.
La preghiera porta sempre frutti, cambia i cuori e le persone, apre porte, porta grazie, pace e speranza. Ringraziamo gli organizzatori della Preghiera della Pace per aver creato anche quest'anno uno spazio dove tante persone potrebbero unirsi per pregare insieme e ricevere doni da Dio e dalla Madre di Dio.
 
 Medjugorje Gebetsaktion