giovedì 30 giugno 2022

Sono testimone di tre giorni indimenticabili: il mio pellegrinaggio a Medjugorje per il 41°Anniversario


 Frammenti di un pellegrinaggio

Si arriva alla rotonda e si gira a destra!
Gli occhi incrociano là, in fondo, leggermente spostate di lato, le torri campanarie dell'amata chiesa di San Giacomo.
Finalmente siamo arrivati a Medjugorje!
I pellegrini intonano all'unisono l'inno: 

 

"Siamo venuti Madre cara, 

da ogni parte della terra.

Ti portiam le nostre pene, 

con le gioie e le speranze....

 

 
Manco da Medjugorje da ben 970 giorni; sono tanti, sono troppi, eppure, neppure il tempo di scaricare la valigia dal pullman, e già, l'atmosfera del luogo mi avvolge.
Inizia così, in modo molto semplice, il mio pellegrinaggio.
I giorni a seguire saranno di preghiera costante, vissuta momento per momento, sia di giorno che di notte, ovunque!
Non c'è tempo per riposare durante un pellegrinaggio a Medjugorje i ritmi sono frenetici, incalzanti, il tempo è sempre poco e si vive di preghiera intensa come richiesto da Lei, la Madre di Dio, Regina della Pace.
L'ultimo mio viaggio risaliva all'ottobre 2019.
Mi ero ripromesso che sarei ritornato laggiù pochi mesi dopo, la chiamata di Maria già si sentiva e bussava alla porta del cuore.
Tre mesi prima, esattamente il 25 luglio 2019, la Madonna riferiva in un messaggio: 

"arriveranno le prove e voi non sarete forti".
Le prove, ahimè, sono arrivate e ci hanno colto impreparati.
Risuonano nella mia mente le parole di un sacerdote esorcista, nostra guida spirituale nel pellegrinaggio del 2017.
Diceva: il demonio cerca in tutti i modi di coprire il volto delle persone affinché le stesse non si identifichino l'un l'altra quale immagine e somiglianza di Dio!!
In sostanza, in tempi non sospetti, quel sacerdote, aveva "profetizzato" quanto sarebbe accaduto alla popolazioni del mondo tant'è vero che ci siamo ritrovati tutti con il volto "mascherato".
Quando il temuto agente infettivo è entrato nelle nostre vite, non invitato e senza bussare, mi sono dato subito la risposta: qui c'è lo zampino dell'inquilino del piano di sotto!
Ma il passato ormai è passato ed oggi, grazie a Dio, sono qui a Medjugorje.
970 giorni, dicevo prima, sono stati veramente tanti ed ogni santo giorno mi chiedevo quando sarei ritornato?
Finalmente sono qui!
1) Immergo le dita delle mani nell'acqua Santa per il segno della Croce prima delle funzioni; non accadeva da oltre due anni!
2) Il mio volto è libero, privo di mascherina, posso lodare Dio; la mia voce non viene soffocata!
3) Intorno a me c'è il mondo!
Migliaia e migliaia di persone mi circondano; parlano lingue che non conosco eppure lo scandire delle loro preghiere, attraverso il ritmo, la musicalità ed i toni fanno si ch'io mi unisca alle loro orazioni che in italiano ben conosco.
4) È bello poter stringere la mano, per lo scambio della pace, a tutti quelli che mi circondano.
5) Sono al momento centrale della Santa Messa.
Finalmente ricevo il Corpo di Cristo sulla lingua e non sulle mie indegne mani.
Ho voluto numerare/enunciare volutamente dall'1 al 5 quello che ho vissuto e sperimentato durante le liturgie e che, sinceramente, avrei continuato a vivere e sperimentare nelle realtà parrocchiali che frequento abitualmente se non fosse che qualcuno me l'ha impedito.
Vorrei anche aggiungere, e questo è uno sfogo personale che può essere condiviso o meno, in ogni caso:
- Sto bene!
- Non mi sono ammalato!
- Non mi sono contagiato!
- Non ho febbre o sintomi vari!
Concludo.
Ho vissuto e sono testimone di tre giorni indimenticabili del pellegrinaggio in occasione del 41°Anniversario delle Apparizioni della Madonna.
Questi giorni sono trascorsi velocemente ed è triste il momento del commiato da questo luogo quando, caricata l'ultima valigia sul pullman, si riparte verso la vita di tutti i giorni.
Un senso di angoscia attanaglia il cuore.
La bocca è contratta in una smorfia.
La mente è occupata da pensieri profondi che accompagnano lo sguardo distratto e perso.
Gli occhi umidi incrociano le torri campanarie dell'amata Chiesa di San Giacomo che appaiono e scompaiono, coperte dalle innumerevoli case in costruzione distribuite, disordinatamente sul territorio.
Dalle labbra, con voce sommessa, esce un suono: tornerò presto!
E quella promessa, sibilata nel silenzio di un pullman che si muove, può essere un giorno, un mese, un anno, un decennio.
La promessa è sempre valida ad una condizione: ascoltare la chiamata!
La chiamata della Madre di Dio che giunge silenziosa nell'intimo della persona nonostante il mondo, attraverso le sue lusinghe, cerchi in tutti i modi di soffocare quella voce soave, autentica: la voce della Madonna.
Siamo in tanti!
Siamo quelli che rimangono in ascolto, che tengono le orecchie tese, che hanno l'animo attento e vigile.
Siamo le reclute dell'esercito di Maria.
Rimaniamo fiduciosi e pronti per rispondere alla Sua chiamata e quando Lei si farà sentire nulla ci fermerà!
Medjugorje cela nel proprio intimo un fatto certo: il Suo cuore trionferà!!

 

 Antonello De Giorgio

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