martedì 22 marzo 2022

La Madre ha detto: "Osservate Gesù, guardate le sue piaghe, guardate il Crocifisso...."- Catechesi di Padre Jozo Zovko

 


MESSAGGIO DEL 12 SETTEMBRE 1985
Cari figli, in questi giorni voglio invitarvi a porre al centro di tutto la Croce. Pregate in particolare davanti alla Croce, da cui derivano grandi grazie. In questi giorni fate nelle vostre case una consacrazione speciale alla Croce. Promettete di non offendere Gesù e la Croce e di non arrecargli ingiurie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!
 
Osservare e contemplare la croce significa imparare:
Dio mi perdona, non temo.
Dio mi perdona, non ho paura.
Il mio Padre è buono.

La Madre ha detto: "Osservate Gesù, guardate le sue piaghe, guardate il Crocifisso".
Elena, con suo figlio Costantino. Quando Elena è andata a Gerusalemme, che cosa ha trovato nel posto dove Gesù è nato? Idoli. Ha trovato una statua che rappresentava un idolo divino. Elena ha detto piangendo: "Buttate via questi idoli". Lei ha messo la stella nel luogo dove Cristo è nato. Lei ha purificato la grotta dove è nato Gesù. Lei ha trovato la Croce. Lei ha portato, ha salvato, ha esaltato la Croce. Oggi si deve di nuovo esaltare la Croce.

Come Elena in quel tempo, anche tu oggi puoi chiederti: Cosa faccio io nella mia famiglia, nella mia parrocchia?
Rispondere alla grande chiamata.
"Osservate la Croce", dice la Madre.
E Lei sa perché.
Dice: "Osservate le sue piaghe, per imparare ad amare".
L'amore è dare la vita per altri. L'amore è morire per gli altri, offrire me stesso per loro. L'amore è pregare "Padre, perdona a loro".
Questo è l'amore: intercedere, come Gesù crocifisso ha fatto per i peccatori. "Padre, perdona loro".

Osservare la croce significa imparare: Dio mi perdona, non temo; Dio mi perdona, non ho paura. Dio è perdono. Il Padre mi ha perdonato, ha esaudito la preghiera del figlio. Sono felice.

Cosa dice Dio a me attraverso i Profeti, ad esempio il profeta Isaia (cap. 43 o 49)? "Io ho scritto il tuo nome sulle palme delle mani. Tu sei mio. Se devi passare le acque o il fuoco, non temere, tu sei mio, sono con te, io ti ho redento. Tu sei prezioso ai miei occhi, non temere. Io ti amo. Una mamma può dimenticare il figlio, ma io non posso". E' un paragone con l'amore più forte creato da Dio, l'amore materno. "Può succedere che la mamma perde questo dono per il proprio figlio, ma io non posso, perché ti amo".

Questo amore è mostrato attraverso la Croce, in maniera fortissima, eclatante.
"Osservate le sue piaghe" dice la Madre. Ma come no? "Voglio tornare nella mia famiglia, di nuovo con la croce, metterla in un posto particolare nella mia casa, dove i miei figli possono osservarla".

La Madonna desidera sottolineare il valore della famiglia, ha detto: "Mettete la preghiera al primo posto la preghiera della famiglia e rinnovate la preghiera familiare", "La famiglia è importante". Non possono uccidere te e i tuoi figli e sradicare la fede risvegliata nei cuori dei figli attraverso la vita dei genitori. Non esistono mass media, scuola, o cattive strade che possono distruggere la fede: è più forte il buon esempio dei genitori, è più forte l'influsso della famiglia. Ieri abbiamo letto nel Vangelo la parabola del Figlio prodigo. Si, può succedere che la famiglia, una brava famiglia, può avere il suo figlio prodigo. Io voglio dirti: non temere. Si, può succedere. Ma il figlio prodigo aveva l'esperienza nella sua casa: "Nella casa di mio padre schiavi e servi hanno una dignità, pane e tutto il necessario. Sono trattati come uomini, io meno di un maiale. Torno a casa e chiedo di essere ultimo, di essere accettato almeno come schiavo".

Questa è la speranza: "Il mio Padre è buono". 
 
 Il Signore ha fondato la famiglia per l’educazione dei figli. La famiglia, deve essere la scuola della pace, dell’amore, della vita, della grazia divina. Se la mamma prega, non deve temere per i figli, perché anche nel loro cuore si svilupperà lo spirito della preghiera. La famiglia cristiana è il Sacramento che è capace di vivere la vita santa. Il Matrimonio è santo come l’Ostia santa. Come hanno fatto i ladri a Siena quando hanno buttato nel cestino le Ostie consacrate, così oggi, buttando il Matrimonio, si getta via un sacramento.

Le rovine, rimangono rovine. Il muro di protezione, che si mette attorno alle famiglie per salvarle, è il Rosario. Una famiglia che non prega insieme ogni sera è una cosa che io non riesco a comprendere. Il nostro popolo ha sopportato quattrocento anni di dominazione turca e cinquant’anni di comunismo, non perché aveva libri e neppure perché aveva i sacerdoti, ma perché nelle famiglie si è sempre pregato. Non ci sono divorziati nei nostri villaggi.
Prima di sposarsi i nostri fidanzati vanno a comprare un Crocifisso e insieme lo portano al Parroco che lo benedice e lo pone sull’altare. Durante la celebrazione del Sacramento del Matrimonio, il sacerdote dice agli sposi: “Mettete le vostre mani sulla Croce”. Il sacerdote regge la Croce e gli sposi vi stendono sopra la mano sinistra, mentre pronunciano la formula del Matrimonio. Infine baciano la Croce benedetta che diviene testimone delle Nozze e sorgente vera della famiglia. Il segno fondamentale dello sposalizio non sono gli anelli, ma la Croce. Noi insegniamo ai nostri giovani che si sposano, che non hanno trovato la più bella ragazza o il più bel ragazzo del mondo: hanno trovato solo la loro Croce!

Quando gli sposi tornano a casa, portano con sé la Croce e il luogo dove la pongono diventa l’angolo della preghiera familiare, dove la famiglia cristiana appoggia il proprio Matrimonio per viverlo. Quando giungono le difficoltà o le prove, i coniugi non vanno da uno psicologo o da uno psichiatra o da un mago: vanno solo davanti alla Croce e pregano. E sempre trovano lì la soluzione. Fin da piccoli ci viene insegnato a baciare la Croce. Un marito per lasciare la moglie, o viceversa, dovrebbe lasciare la propria Croce. Ma se si lascia la croce che cosa rimane? Nulla!
Così è stato educato il mio popolo.
 
  Padre Jozo Zovko

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