giovedì 17 marzo 2022

IL TERZO SEGRETO DI FATIMA - Carmelo di Coimbra, Un cammino sotto lo sguardo di Maria

 


IL TERZO SEGRETO DI FATIMA
"...Suor Lucia Dos Santos cadde ammalata abbastanza gravemente e la curia di Leira temeva che morisse; in tal caso avrebbe portato la terza parte del cosiddetto "Segreto" nella tomba...
Il vescovo allora mandò a dire alla suora che scrivesse tutto quanto al più presto.
Si era in piena 2° guerra mondiale, ma il Portogallo - come la stessa suora aveva profetizzato - era rimasto immune dalla guerra, in grazia della consacrazione che i vescovi portoghesi avevano fatto della loro patria al Cuore Immacolato di Maria.
Suor Lucia, intanto, quando le forze glielo permisero, provò a eseguire l’ordine per ben cinque volte, fra novembre e dicembre, senza risultati.
La cosa strana era che la Suora riusciva a scrivere agilmente qualsiasi altra cosa ma non il "Segreto".
Ci riuscì nel pomeriggio del 3 gennaio 1944, dopo che ebbe una visione della Madonna.
Ciò che accadde quel pomeriggio, suor Lucia lo riassunse nel suo diario":
«Sentii allora che una mano amica, affettuosa e materna mi toccava la spalla, sollevai lo sguardo e vidi la cara Madre celeste». L’indicazione della Vergine fu precisa:
«Non temere, poiché Dio ha voluto provare la tua obbedienza, fede e umiltà; stai serena e scrivi quello che ti ordinano, TUTTAVIA NON QUELLO CHE TI È DATO INTENDERE DEL SUO SIGNIFICATO.
Dopo averlo scritto, mettilo in una busta, chiudila e sigillala e fuori scrivi “che può essere aperta nel 1960 dal cardinale patriarca di Lisbona o dal vescovo di Leiria”».
(Queste ultime virgolette, che intendono segnalare una citazione diretta delle parole della Vergine, non si trovano nella traduzione italiana, ma sono ben visibili nel manoscritto originario).
“IL CIELO! IL CIELO!”
In quel momento Lucia ebbe una nuova visione interiore:
«Sentii lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui vidi e udii: – la punta della lancia come una fiamma che si allunga fino a toccare l’asse terrestre; – e questa sussulta: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti vengono sepolti; – il mare, i fiumi e le nubi escono dagli argini, debordano, inondano e trascinano con sé in un vortice un numero incalcolabile di case e persone: è la purificazione del mondo dal peccato in cui si è immerso; – l’odio, l’ambizione provocano la guerra distruttrice!; – quindi nel palpito accelerato del cuore e nel mio spirito udii risuonare una voce soave che diceva: “Nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, santa, cattolica, apostolica. Nell’eternità, il Cielo!”.
Questa parola “Cielo” riempì la mia anima di pace e felicità, a tal punto che, quasi senza rendermene conto, continuai a ripetere a lungo: “Il Cielo! Il Cielo!”.
Non appena passò quella soverchiante forza soprannaturale, mi misi a scrivere e lo feci senza difficoltà, il giorno 3 gennaio 1944, in ginocchio, appoggiata sul letto che mi servì da tavolo».
(Carmelo di Coimbra, Un cammino sotto lo sguardo di Maria, Edizioni Ocd 2014, p. 290-293).
 
Fonte: don Antonio Mattatelli

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