giovedì 1 luglio 2021

 


Di fra’ Marinko Sakota (Parroco a Medjugorje)

Io sono padre Marinko e sono cappellano qui a Medjugorje da settembre dell’anno scorso. Con Medjugorje sono collegato sin dagli inizi. Sono nato in un paese vicino a Medjugorje; a 5 km da qui.
Quando la Madonna è apparsa io avevo 13 anni. Noi abbiamo sentito subito la notizia, subito il secondo giorno. Già il terzo giorno ero sulla collina delle apparizioni con gli altri e con i veggenti. In questo modo ho seguito Medjugorje sin dall’inizio fino ad oggi. A causa di Medjugorje io ho scelto questa vocazione. Grazie a Medjugorje cerco di vivere il Vangelo. Medjugorje per me è la scuola del Vangelo. Come si vive il Vangelo. Medjugorje, quindi, non porta nulla di nuovo; non porta un insegnamento nuovo. Ci aiuta a vivere adesso ciò che ci era già stato dato. Quindi Medjugorje è un risveglio. Noi conosciamo il Vangelo anche senza Medjugorje; conosciamo bene l’invito alla preghiera; conosciamo l’invito a vivere la santa Messa; la confessione; la conversione; la pace…, ma noi non viviamo questo. E questo è il nostro problema. Noi sappiamo questo: bisogna pregare, digiunare, confessarsi. Noi conosciamo bene i comandamenti del Signore; il comandamento di Gesù: ama il tuo Dio, ama il tuo prossimo, ama il tuo nemico, perdona… Tutto questo lo sappiamo già. Ma, lo viviamo? Viviamo queste parole? Noi dimentichiamo. Perché lo sappiamo soltanto e tutto questo che sappiamo non è penetrato nella profondità del nostro essere; si è fermato sulla superficie. Come quel seme di cui Gesù parla. Se la parola di Gesù sul perdono non è penetrata profondamente nel mio essere vuol dire che io non vivo di questa parola. Se la parola "ama il tuo Dio" non è penetrata profondamente nel mio essere io non vivo di questa parola.

Io amo Dio? Io conosco questa parola, ma chiediamoci: Io amo Dio o no? Ho il tempo per Dio o no? Quando ci troviamo nella situazione di andare a Messa o poter fare qualcos’altro chiediamoci: per che cosa ci decidiamo? Chiediamoci se veramente amiamo Dio. Siamo capaci a dire: adesso spengo la tv e dedico il tempo alla preghiera? Amo Dio o no? Cosa significa Dio per me?

Amo il mio prossimo o no? Io conosco questa parola, questo comandamento… Ma amo il mio prossimo, o no? Ho il tempo per il mio prossimo oppure tutto il resto è sempre più importante? Vedo tutto ciò che è positivo nel mio prossimo? Amo il prossimo?

Da tutto questo possiamo capire che noi sappiamo bene tutte queste cose, però non le viviamo.

Noi uomini abbiamo portato alla perfezione la tecnica e il progresso, ma abbiamo trascurato lo spirituale. Ecco perché Maria ci risveglia. Ci risveglia dal sonno. Come Gesù ha fatto coi suoi discepoli nell’Orto degli Ulivi. Loro sono lì vicino a Lui, ma si sono addormentati. E Gesù li sveglia. Ecco: noi abbiamo bisogno di questo. Un continuo risveglio. E questo è Medjugorje. E noi abbiamo bisogno di questo. Comprendere che io non sono soltanto un essere materiale; sono anche un essere spirituale. Non devo soltanto pulire la mia camera e il mio corpo, ma anche la mia interiorità. E non soltanto nutrire il corpo, ma anche l’anima. Non soltanto lavorare e sviluppare le cose esteriori, ma crescere anche interiormente, spiritualmente. Ecco: questa è Medjugorje.

Adesso desidero condividere un po’ le mie esperienze su Medjugorje. I messaggi della Madonna per me sono un aiuto per vivere ciò che ho saputo già. Dunque io sapevo che dovevo perdonare, ma come farlo? Io sapevo già che bisogna digiunare… La Madonna ci invita a digiunare col cuore. Ma come farlo? E perché farlo? Io conoscevo le parole di Gesù quando dice: Prendi la tua croce. Ma perché prenderla? E come? Qual è il senso della croce? La Madonna dice: La croce diventi la gioia per voi. La croce è la gioia. Non sono forse contraddizioni? Una volta, quando avevo un conflitto con una persona, un mio amico con cui non abbiamo parlato per un paio di giorni, ho letto un libro scritto da padre Slavko Barbaric dove erano scritte le parole che la Madonna ha rivolto al gruppo di preghiera del veggente Ivan: Pregate per l’amore verso la persona che vi ha offeso. Pregate finchè non vedete tutto ciò che è positivo in quella persona. Questo mi ha aiutato a capire come perdonare. E io ho fatto così. Ho pregato così: Signore donami l’amore verso questa persona. Così ho pregato per tre giorni.
Dopo tre giorni ho esperimentato la liberazione. Dopo tre giorni ho potuto avvicinare quell’amico e stringergli la mano. In questa esperienza ho capito tante cose e da allora sempre prego così. Con le persone che mi offendono, mi feriscono, che sono pesanti per me, che non mi piacciono, prego sempre così: Signore dammi l’amore per questa persona. In questa esperienza ho capito perché Gesù ha detto: Amate i vostri nemici. Ho capito perché Gesù ha detto: Pietro devi perdonare 70 volte 7. Attraverso questo ho capito tutto: il senso del perdono. Ho capito che perdonare è la guarigione dell’anima, la liberazione. Non dobbiamo neppure più usare la parola "perdono", ma "guarigione", "liberazione" dell’anima. Ho capito anche che non siamo giusti nei nostri confronti. Siamo giusti nei confronti del corpo e non siamo giusti nei confronti della nostra anima. Senza riflettere troppo andiamo subito a guarire qualsiasi ferita del corpo e dimentichiamo le ferite dell’anima. Le dimentichiamo per giorni, mesi, anni. Portiamo le ferite dentro e non siamo felici… E non c’è pace. Non riusciamo a dialogare gli uni con gli altri… E siamo infelici. Perdonare significa proprio questo: guarire l’interiorità. Quando qualcuno mi offende, mi ferisce, nella mia interiorità comincia ad esserci l’inverno: tutto è gelido. Quindi il gelo è dentro di me.
Usiamo spesso questa espressione: I nostri rapporti sono gelidi. Sono diventati freddi, ghiacciati. Sappiamo che durante l’inverno nella natura non cresce nulla. Tutto è tranquillo, tutto è presente sotto terra, negli alberi, ma non ci sono le condizioni per la crescita: non c’è calore. Invece durante la primavera comincia ad arrivare il calore, il sole e tutto comincia a crescere e germogliare. Quando prego per l’amore, "donami Signore l’amore per la persona che mi ha offeso", io prego per il sole, per il calore. E allora il ghiaccio dentro di me comincia a sciogliersi e dentro di me comincia a svegliarsi l’amore.

Quando qualcuno mi ferisce questa ferita chiude i miei occhi per vedere il bene che esiste nell’altro. E non vedo nulla di positivo nell’altro; vedo solo le sue negatività. Perché la ferita mi apre gli occhi per le negatività e il mio cuore diventa chiuso: cuore di pietra. Invece quando prego per l’amore i miei occhi si aprono. La Madonna dice: Pregate per l’amore finchè non vedete il positivo nell’altra persona. Prego per l’amore e i miei occhi cominciano ad aprirsi e vedo il positivo nell’altra persona e io comincio a liberarmi. Esco dal mio carcere. Divento libero. Guarisco. Divento capace di vivere la pace. Certo che su questo argomento ci sono tante domande.

Tutti dicono: Ma come faccio a perdonare qualcuno che ha commesso gravi ingiustizie nei miei confronti? Oppure: io perdono quella persona, ma lei non vuole parlare più con me. Oppure: Posso perdonare, ma non posso dimenticare. Oppure: Come faccio a perdonare il male che è stato commesso nei miei confronti? Tutte queste domande ci portano nella direzione sbagliata. Perché noi dimentichiamo che perdonare significa la guarigione della mia interiorità. E non ha nulla a che fare con l’ingiustizia. L’ingiustizia rimane ingiustizia e bisogna lottare contro. Ma io devo guarire la mia interiorità; non portare questo dentro di me. Perché questo mi pesa. Non si è più capace ad incontrare gli altri. Non c’è più pace interiore.

Oppure quando si dice: Posso perdonare, ma non posso dimenticare. Perché dimenticare? E’ contro la ragione. Non dobbiamo parlare di "dimenticare", ma dobbiamo usare un termine diverso: "guarire i ricordi". Come una ferita del corpo: quando guariamo rimane la cicatrice, ma non fa più male. Quando vedo la cicatrice mi ricordo: qui c’è stata una ferita, ma non mi fa più male.

Tutto questo viene insegnato nella Bibbia. Nella Bibbia è scritto tutto. Nulla è saltato. Ci sono tantissime cose importanti. Le cose terribili, ma anche questo è ottimo. Nulla è stato saltato nella Bibbia. Pietro ha rinnegato Gesù. Aveva un’immagine sbagliata di Gesù. Ma lui è guarito. San Paolo stesso dice: Io sono stato persecutore dei Cristiani. Lui non ha taciuto questo fatto. Lui metteva i Cristiani in prigione o li uccideva. Era presente alla morte di Stefano. Ma san Paolo è guarito. I suoi ricordi sono guariti. Lui ha capito: Gesù mi ama.

Ecco, cari amici. Questo è il senso del perdono. Guarire dentro.
Adesso voglio toccare altri due argomenti: croce e digiuno.
Tutto è collegato. La Madonna dice: Digiunate col cuore. Io ho esperimentato il digiuno durante un ritiro con padre Slavko. Ritiro di digiuno a pane e acqua per sette giorni. E oltre questo riuscivo a digiunare qualche volta il mercoledì e il venerdì a pane e acqua, come ci invita la Madonna. Ma vi dico sinceramente che non ho vissuto il digiuno a pane e acqua con gioia. Era difficile per me. Faticavo. Ma, da qualche mese, da quando sono di nuovo qui, io ho detto a me stesso: Comincia a credere alle parole della Madonna come hai creduto alle parole "ama il tuo nemico". Perché le parole della Madonna sono autentiche. Io mi sono convinto di questo. In questo momento non le capisco, ma sono vere. E ho cominciato a pregare secondo questa intenzione: Signore donami l’amore, perché io mi innamori del digiuno e perché il digiuno diventi per me la gioia. E questo è avvenuto veramente. Adesso il digiuno a pane e acqua per me è veramente gioia. Vedo e sento tanti frutti che provengono da questo digiuno. Non voglio prolungarmi su questo argomento.
Mi interessa l’argomento che voglio condividere con voi: La croce. La Madonna dice: La croce per voi diventi la gioia. La croce è la gioia. Anche in questa cosa ho detto a me stesso: credi alle parole della Madonna. Devono essere vere, perché Gesù dice: Accetta la tua croce. San Paolo dice: La croce per noi Cristiani è la saggezza, la sapienza. Vuol dire che in essa è nascosto qualcosa. Io non capisco. Ho capito che anche le persone possono essere le croci per me: una croce pesante. Le parole della Madonna, "ama coloro che ti hanno offeso", le ho prese e le ho applicate al concetto della croce. Ho cominciato a pregare per le persone che sono pesanti per me. Anche verso i confratelli con i quali vivo. Se un confratello è pesante per me: Signore donami l’amore per questa persona. E così prego. Dopo un breve periodo di esercizio intenso, questa persona non è più croce per me. Mi diventa addirittura simpatica, perché comincio a scoprire le caratteristiche positive in questa persona.
In genere abbiamo una difficoltà riguardo alla croce: Noi vediamo solamente il lato anteriore della croce. E Paolo dice: La croce è la sapienza. Dove è nascosta questa sapienza? In questo mi hanno aiutato le parole della Madonna. Al gruppo di preghiera di Ivan la Madonna ha detto: Pregate davanti alla croce i misteri gloriosi del rosario. Pregate i misteri gloriosi davanti alla croce. Questo significa: Guardate il lato posteriore della croce. Questo è importante. Ecco perché Gesù dice: Accetta la tua croce. Dopo sarà più facile per te. Se non accetto la croce tutto diventa difficile. Non vedo più la luce. Per esempio: un giovane che ha le solite difficoltà giovanili e non accetta queste difficoltà (la sua croce), incontra un altro che gli dice: accetta un po’ di droga. La croce in quel momento sparisce. Non c’è più ciò che è spiacevole. Ma dopo? E domani? Domani arriva la croce. La schiavitù. E così tutte le altre cose.
Ecco perché Gesù dice: Beati quelli che soffrono adesso qualcosa, perché dopo sarà diverso.
Ecco, cari amici, questa è stata una piccola introduzione nello spirito di Medjugorje, secondo le mie esperienze, la mia prospettiva. La Madonna ci educa e ci guida pian piano. Ci insegna come giungere alla pace. Ma la pace profonda.
Pubblicato da Unknown

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