mercoledì 30 dicembre 2020

Programma di preghiera per Capodanno a Medjugorje

 


Programma di preghiera per Capodanno a Medjugorje

Giovedì, 31 dicembre 2020, è l'ultimo giorno dell'anno civile. Il programma di preghiera inizia con il rosario alle 17,00. La santa Messa di Ringraziamento per l'anno  2020 è alle 18,00. La preghiera di veglia, prima della festa di Maria Santissima Madre di Dio,  inizierà alle 20,00, seguita dalla celebrazione Eucaristica  alle 21,00.

Venerdì, 1 gennaio 2021, è la festa di Maria Santissima Madre di Dio e il Capodanno civile. Le sante Messe saranno celebrate nella chiesa parrocchiale  alle ore 8, 11 e 18. Nelle chiese filiali a Miletina, Vionica e Šurmanci le sante Messe saranno celebrate alle ore 11.

Quest' annuncio è fatto dall'Ufficio parrocchiale di S. Giacomo a Medjugorje, che vi augura  tutti un Buon e Benedetto  Anno Nuovo 2021.

Come al solito, anche quest'anno, sarà possibile seguire il programma via internet  oltre che tramite Radio Mir, che trasmetterà il programma in diretta.

 

medjugorje hr

lunedì 28 dicembre 2020

Congresso online “Medjugorje un modello di nuova evangelizzazione per il mondo”, che si terrà il 30 e 31 gennaio 2021.

 


In occasione del 40° anniversario di Medjugorje 1981-2021, il Centro tedesco di Medjugorje organizza un congresso online su “Medjugorje – un modello di nuova evangelizzazione per il mondo”, che si terrà il 30 e 31 gennaio 2021.

Il programma si svolge in Germania e Medjugorje. Una parte del programma quotidiano, ovvero testimonianze, interviste, discorsi e musica si svolge presso il Santuario di Marienfried in Germania, e il programma di preghiera serale viene trasmesso dalla chiesa parrocchiale di S. Giacomo a Medjugorje.

Il Centro Informazioni Mir Medjugorje trasmetterà questo congresso in diverse lingue e in diretta.

Presto pubblicheremo il programma completo del Congresso, insieme ai collegamenti e alle lingue in cui potrete seguirlo. Celebriamo insieme questi 40 anni di grazia!

 

Fonte: medjugorje hr

domenica 27 dicembre 2020

La famiglia nei messaggi della Regina della Pace Fra Slavko Barbaric

 


La famiglia nei messaggi della Regina della Pace

Fra Slavko Barbaric

1. Medjugorje rappresenta la scuola nella quale Maria, la Regina della Pace, già da quindici anni e mezzo, ci parla e ci insegna parlando. Nei primi messaggi che Lei ci trasmetteva ogni giovedì, attraverso la giovane Maria Pavlovic - Lunetti dal 1. marzo 1984 fino all' 8 gennaio 1987 e dal 25 gennaio 1987 fino ad oggi, ogni 25 del mese, non ci dice niente di nuovo, ha parlato in modo semplice, con fare materno, pieno d'amore e comprensione, tenerezza e pazienza, però allo stesso tempo chiaramente e con fermezza ci ha ricordato quello che noi, come suoi figli, come singoli, famiglie e come tutta la Chiesa, abbiamo il dovere di fare.

Il suo discorso é semplice e concreto, senza nessuna teoria o filosofia, proprio così come dovrebbe fare ogni madre. Maria, la Regina della Pace, é molto chiara per quanto riguarda ciò che chiede e desidera da noi. I suoi messaggi non hanno bisogno di spiegazioni. Possono essere compresi da tutti. Non ci sono parole incomprensibili o concetti non chiari.

Da una parte il suo discorso fa riferimento ai messaggi espressi nella Bibbia e dall'altra parte i suoi messaggi mostrano un legame profondo con la nostra realtà quotidiana. Per riconoscere meglio il legame profondo dei messaggi di Maria con il messaggio della Bibbia e con la nostra realtà, é sufficiente ricordarsi del suo messaggio fondamentale: Pace, pace e solo pace. Ha pronunciato queste parole il 26 giugno 1981. A queste parole ha aggiunto anche delle parole profetiche: Pregate e fate digiuno, perché con il digiuno e la preghiera si possono fermare le guerre e le catastrofi naturali. La realtà della guerra per noi Croati cattolici, nel lontano 1981 era inimmaginabile. Solo 10 anni dopo, nello stesso giorno, il 26 giugno 1991, sono cadute le prime bombe, che hanno annunciato la terribile realtà della guerra che non abbiamo voluto, non ci aspettavamo e che non pensavamo mai di tali dimensioni.

L'unico scopo delle apparizioni é la pace e, come un filo rosso, passa attraverso tutto quello che Maria dice e fa. Perciò Lei parlava anche delle condizioni della pace: rivolgersi, pregare, fare digiuno, credere e abbandonarsi a Dio totalmente, rimanere con Lei sulla strada della santità. Ha parlato chiaramente anche dei mezzi: recitare il rosario, confessarsi, leggere le Sacre Scritture, assistere alla celebrazione della Santa messa, fare del bene.

Tutti gli individui erano stati invitati: le famiglie, i gruppi, tutta la Chiesa e tutto il mondo. Nel totale processo di pace viene nominata di continuo l'importanza dell'individuo, della famiglia e del gruppo di preghiera. La sua strada verso la pace é la strada induttiva. Tutto inizia con il singolo (individuo) che cambia e cambiando crea nuovi rapporti nella famiglia, nella società, nella Chiesa e nel mondo. Tutto inizia con il rivolgimento personale dell'individuo (singolo) che crea i nuovi rapporti nella famiglia e così via. Le persone che hanno visto la Madonna ripetono in continuazione che prima di tutto ci deve essere la pace nei nostri cuori, poi nella famiglia e alla fine nel mondo. Qui si vede il valore inevitabile e l'importanza dell'individuo. Senza l'individuo, i programmi che Dio ha raccomandato a Maria, non sono realizzabili. L'individuo crea un nuovo ambiente, una nuova famiglia e la famiglia crea una nuova Chiesa e una nuova società. La società nuova, la Chiesa nuova e la nuova famiglia, cambiano con il cambiamento dell'individuo e hanno un loro ruolo nell'educazione dell'individuo e fanno in modo che gli individui realizzino più facilmente la loro identità.

Il compito di quest'esposizione é quello di dimostrare quello che dice Maria delle famiglie, che tipo di famiglia Lei vuole, che cosa raccomanda, verso cosa richiama l'attenzione dei bambini, dei genitori, degli anziani, che tipo di valori dovrebbero vivere e come si dovrebbero comportare gli uni verso gli altri, verso Dio, verso la preghiera, verso la messa e la Sacra Bibbia.

2. Nei Suoi 27 messaggi, Maria nomina la famiglia. Di tutti questi messaggi, 13 messaggi sono stati dati giovedì e il resto (14) sono stati dati il 25 di ogni mese. Tutto quello che ha detto si può dimostrare dal punto di vista cronologico, così come dava i messaggi, ma anche dal punto di vista tematico. Personalmente propendo più per la dimostrazione tematica.

Dio al primo posto

Dio é la base di tutto, la fonte della vita e della santità, il Creatore e Signore di tutto. Lui é la pace e l'amore. Senza un contatto personale con Lui nessuno può avere la pace. Lui ci dà tutto quello che abbiamo e tutto appartiene a Lui. Nella famiglia consacrata si trova Dio al primo posto e Lui deve domare la vita della famiglia. Scegliere Dio e metterlo al primo posto significa fare quello che ha fatto Maria e vivere così come viveva l'antica famiglia di Nazareth. "Perciò cari figli mettete Dio al primo posto nelle vostre famiglie, per ricevere la pace da Lui e per essere protetti da Lui. Non solo in guerra ma anche in pace da ogni tentazione Satanica" - così si dice nel messaggio del 25 dicembre 1991, Maria parla chiaramente della continua e instancabile attività di Satana sia durante la guerra che durante la pace. Lui non sopporta tutto ciò che è bene, "perché lui vuole la guerra, vuole il disordine, vuole distruggere tutto quello che é buono" (messaggio del 25. marzo 1993). In questo stesso messaggio invita tre volte alla preghiera "pregate, pregate, pregate". Questa é la risposta alla domanda : come avvicinarsi al suo cuore materno.

"Sono venuta a dirvi che Dio esiste", diceva uno dei primi messaggi, che le persone che hanno visto la Madonna hanno trasmesso alla gente (al mondo). In seguito nei tanti messaggi ha invitato gli uomini e le famiglie a scegliere Dio e metterlo al primo posto.

Così sicuramente è stata nella sua vita. Lei si é proclamata serva del Signore ed eseguiva in tutto la volontà di Dio. Dio era al primo posto nei suoi pensieri, nelle parole e in tutta la sua attività.

Nel messaggio del 2 giugno 1984 la Vergine in occasione della novena per il versamento dello Spirito Santo alla famiglia, invita tutti quanti a pregare affinché tutta la vita sulla terra sia dedicata a celebrare Dio. Dio stesso concederà ogni aiuto necessario affinché tutto ciò avvenga (2 giugno 1984). San Paolo ci dice nella prima lettera ai Corinzi: "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio."(10,31)

Tutto ciò che ci dice, lo dice in nome di Dio. Maria é il profeta e la regina dei profeti, e profeta é colui che parla in nome di Dio. Perciò, la parole dei profeti non riguardano soprattutto gli avvenimenti futuri, ma "parlano" in nome di Dio. Perciò ogni madre ed ogni padre sono prima di tutto profeti, che rivelano ai propri figli la volontà di Dio, l'amore di Dio, la misericordia, i piani di Dio e i mezzi attraverso i quali questi piani si possono realizzare. A Lei Dio ha raccomandato i piani che si realizzeranno solo con la nostra collaborazione. "Mi avete aiutato con la vostra preghiera per realizzare i miei piani. Continuate a pregare affinché questi piani si realizzino del tutto (messaggio del 27 settembre 1984). Ci insegna che tutto deve appartenere a Dio e noi potremo realizzare tutto ciò attraverso le sue mani (messaggio del 25 ottobre 1988). Quando metteremo Dio al primo posto allora avremo la pace e saremo sicuri da ogni pericolo di Satana. Quando avremo Dio avremo tutto. Senza di Lui siamo poveri e persi e non sappiamo da che parte stiamo. Scegliendo Dio e mettendo Dio al primo posto, la nostra vita e tutta la nostra attività vitale saranno totalmente chiare e decisive (messaggio del 25 dicembre 1991).

La famiglia, in questo caso i genitori, rappresentano coloro che trasmettono l'esperienza di Dio ai propri figli. Quando per loro Dio sarà al primo posto allora tra di loro ci sarà l'amore, serviranno Dio a vita e guideranno i loro figli sulla strada giusta. Perciò Maria invita i più giovani ad apprendere la preghiera e a frequentare la santa messa" (messaggio del 7 marzo 1985). Solo così i figli potranno imparare quello che i loro genitori vivono. Quando i figli scopriranno Dio e quando Lui entra nella loro vita al primo posto, rimarranno sulla strada della pace, della fede, dell'amore e del bene.

Nel messaggio del 25 agosto 1996 Lei invita i genitori ad essere di buon esempio per i loro figli, perché in caso contrario, i figli andranno verso l'ateismo (la vita senza Dio) e ciò significa buio, disordine (non avere la pace) e morte.

Maria non si é dimenticata neanche degli anziani all'interno della famiglia. Loro sono importanti e devono essere stimolati a pregare, devono rappresentare un esempio di vita per i giovani ed essere di aiuto agli altri, testimoniando così Gesù (messaggio del 24 aprile 1985). Questo tipo di rapporto tra i giovani e gli anziani nella famiglia, l'uomo lo scopre solo nell'incontro con Dio. Nel ritmo frenetico della vita moderna sia i figli che gli anziani spesso sono considerati come un disturbo, come una barriera che non ci permette di goderci la vita. Secondo questa concezione si possono giustificare gli aborti, l'uccisione dei bambini e la rinuncia ad occuparsi degli anziani, fino ad arrivare all'eutanasia. Possiamo aspettarci un cambiamento d'opinione solo se tutti quanti scelgono Dio come il creatore di tutti che ad ogni vita dà un senso profondo e che é minacciato dall'atteggiamento materialista sulla vita. Perciò il 25 marzo 1995, Lei ha detto che non c'é la pace lì dove non c'é preghiera, non c'é l'amore lì dove non c'é fede. La pace nasce nell'incontro con Dio e l'amore nella fiducia totale, nel consegnarsi a Dio. Dio dà la pace e la pace é un dono di Dio (messaggio del 25 gennaio 1996).

Quando Dio sarà al primo posto nella famiglia allora anche la preghiera potrà avere una sua giusta collocazione e un suo tempo (momento), e questo farà in modo che si cerchi e si trovi la volontà di Dio (messaggio del 25 aprile 1996).

La preghiera nella famiglia

L'invito più frequente indirizzato alle famiglie é di pregare dentro di esse.

Nel messaggio del 2 giugno 1984 la Madonna invita alla preghiera nella novena allo Spirito Santo, affinché lo Spirito si riversi sulla famiglia e su tutta la parrocchia. Questo desiderio della Madonna naturalmente ci riporta alla memoria l'episodio in cui Lei ha pregato per nove giorni con gli apostoli dopo la risurrezione di Gesù. Gesù ha mandato lo Spirito protettore proprio come aveva promesso. Con l'arrivo dello Spirito Santo il cuore di Maria e i cuori dei apostoli si sono riempiti della forza e del fuoco dello Spirito Santo. Con l'arrivo dello Spirito Santo gli apostoli sono stati in grado di testimoniare ciò che hanno sentito e visto. (At 1,13-14 e 2,1-4). Basta ricordarsi dei doni dello Spirito Santo: saggezza, buon senso, consiglio, forza, intelligenza, religiosità, paura Divina - per capire subito perché la famiglia deve pregare insieme proprio nello Spirito Santo e perché servono proprio adesso i regali dello Spirito Santo. La famiglia stessa é la comunione della vita nella fede, nell'amore, nella speranza, nel rispetto reciproco, nella cura degli uni verso gli altri in senso materiale, e spirituale. L'uomo é educato alla famiglia e si forma con la famiglia.

E' impossibile immaginare uno sviluppo normale dell'uomo senza la sua famiglia. Tutto può funzionare solo se i cuori sono pieni e se si riempiono in continuazione con i regali (doni) dello Spirito Santo. Da nessuna parte come nella famiglia c'é bisogno del dono del buon senso, della saggezza, della forza, della religiosità e timore di Dio.

Il messaggio di Maria é anche la risposta a tutti i genitori che si chiedono che cosa altro possono fare per le loro famiglie che si trovano in crisi. Pregare lo Spirito Santo significa chiamare quello Spirito che dà la vita e vivifica, che trasforma il vuoto e il deserto in pienezza e vita (Gen 1,2). Questo significa pregare lo Spirito Santo che aveva visto Isaia quando le ossa dei morti si sono trasformate nella vita.(Is 37, 1-14).

Tanto lo Spirito Santo sarà attivo nelle famiglie così formerà le persone in persone nuove e tanto l'uomo dentro di sé potrà vincere il buio con la luce divina, il deserto dell'anima e del cuore, potrà trasformare in ricchezza della comunione e dell'amore, la mancanza dell'amore potrà compensare con l'amore eterno che é il dono dello Spirito Santo e così con la forza dello stesso Spirito potrà guarire le ferite del cuore che nascono a causa della mancanza dello stesso amore. Nel messaggio del 28 marzo Maria ringrazia tutti coloro che nelle proprie famiglie hanno fatto rinascere la preghiera e tutti quelli che sono diventati attivi sono diventati cari al Suo cuore.

La preghiera del rosario e il tempo della preghiera

"Prego le famiglie della parrocchia di pregare il rosario della famiglia" ha detto la Madonna nel messaggio del 27 settembre 1984. La preghiera stessa del Rosario rappresenta l'unione con Maria e Gesù nella gioia, nella tristezza e nella gloria. In quest'unione la famiglia cresce secondo l'esempio della Sacra Famiglia. L'uomo, l'individuo, la famiglia e la società cercano i propri modelli e i propri ideali. Pregando il rosaio, i genitori con i figli, i giovani con gli anziani, i sani con i malati, nella famiglia, hanno davanti agli occhi la vita e l'esempio di Gesù Cristo, di Giovanni e di Maria. Vivere con loro la propria unione famigliare significa sia per i genitori che per i figli ogni giorno uno stimolo nuovo all'amore reciproco e al rispetto. Così si impara nella famiglia come si vive la gioia, come si porta la croce e come si realizza l'esperienza della resurrezione. La famiglia deve mettere la preghiera al primo posto e non permettere che il lavoro e gli impegni quotidiani spengano lo spirito della preghiera - così dice la Madonna nel messaggio del novembre del 1984. Nello stesso messaggio invita al rinnovo della preghiera perché ovviamente i lavori hanno spento la preghiera.

Solo dopo aver conosciuto la situazione nella nostra famiglia per quanto riguarda la preghiera, allora possiamo capire perché la Madonna ci tiene a sottolineare che la preghiera deve essere messa al primo posto. Non é vero forse che in tante famiglie la preghiera si trova all'ultimo posto, se non è addirittura scomparsa? Quante famiglie pregano dopo avere finito tutti i loro impegni giornalieri, quando l'individuo é stanco e può appena guardare qualcosa in TV che gli si offre senza nessun sforzo? La vera risposta a questa domanda sarebbe: iniziare il giorno con la preghiera comune (insieme), il che é praticamente impossibile in tante famiglie secondo le loro convinzioni. A causa delle trasmissioni televisive che si protraggono fino a tardi la sera si é persa la mattina nella famiglia, e ciò significa perdere l'intera giornata. L'incontro non realizzato di mattina rende ineseguibili gli incontri durante giorno.

Secondo l'opinione umana più profonda e l'unione famigliare non ci sarebbe niente di più normale che la preghiera insieme fatta sia di mattina che di sera.

Nel messaggio del 25 agosto 1995, Maria invita la famiglia ad iniziare la giornata con la preghiera al mattino e di finire la giornata con la preghiera serale di ringraziamento. Di mattina la famiglia, tutti insieme o singolarmente, sceglie Dio e la sua Santa volontà. Sceglie e prega affinché in ogni uomo possiamo incontrare Dio e in tutto quello che facciamo possiamo trovare la Sua volontà. Nella preghiera del mattino si deve chiaramente e con gratitudine accettare la nuova giornata e mettersi a disposizione di Dio e delle persone.

Nella preghiera serale si deve sottolineare la gratitudine. Tutto quello che facciamo durante giorno ce lo ha permesso l'amore di Dio. Dobbiamo ringraziare sempre di sera. Ringraziamento significa riconoscere i doni che Dio ci ha dato. Ringraziando, l'uomo combatte contro il pericolo e la superbia di prendersi il merito delle azioni che invece sono state fatte da Dio. La gratitudine spetta a Dio e agli altri perché significa riconoscere l'azione di Dio nella propria vita e nella vita della propria famiglia come anche essere cosciente che questo é un dono. La gratitudine é l'espressione più profonda della fede e della fiducia in Dio. Chi ringrazia riconosce (afferma) che tutto il bene arriva da Dio. Così anche chi ringrazia si può anche pentire perché potrà facilmente capire che ha usufruito dei doni di Dio e che ha seguito più la propria volontà che la volontà di Dio.

La famiglia che prega insieme al mattino affinché possa trascorrere il giorno in pace e con amore, nel rispetto reciproco e avere un lavoro soddisfacente, sicuramente avanzerà spiritualmente e con l'avanzamento spirituale sarà in grado di vivere tutti i valori che rendono bella una famiglia. E' anche importante che la famiglia alla fine del giorno veda insieme tutto quello che é successo, ringraziare per ciò che c'è stato di buono, pentirsi per il male e il peccato, e affinché i membri della famiglia si perdonassero gli uni e gli altri se ci sono state delle incomprensioni e delle offese. Questa é la condizione per avere la pace nella famiglia e per un sonno tranquillo. Chi nella famiglia va a riposarsi di sera senza aver fatto pace con gli altri, senza aver perdonato gli altri, non può riposarsi perché l'anima ferita non può trovare la pace per se stessa se prima non ha fatto pace e se non ha accettato gli altri con amore.

Rinnovare la preghiera della famiglia significa rinnovare gli incontri con il Padre eterno che ci ama infinitamente attraverso suo figlio Gesù Cristo. Accolte dall'amore di Cristo, le famiglie potranno accettare e capire tutto, anche le croci più pesanti e le malattie (messaggio del 15 gennaio 1992). Le croci e le malattie diventeranno la pace e l'unione.

Parlare con il Padre dei cieli è molto importante più del parlare con il genitore. Una famiglia dove non c'è comunicazione perde le fondamenta e l'espressione basilare della sua unione. Al rinnovo della preghiera la Madonna ci invita nel messaggio del 7 marzo del 1985.

Nel messaggio del 6 dicembre 1984 la Madonna ripete l'invito alla preghiera da parte della famiglia e ci ammonisce perché non l'abbiamo ascoltata. Nello stesso messaggio ci dice di nuovo che Lei fa ogni cosa perché è Dio che la manda e Lei ci parla a nome suo. Chi non ascolta il suo invito non ascolta nemmeno Dio che manda Maria a suo nome.

Il problema dell'obbedienza della comunità parrocchiale, Maria lo ripete nel messaggio del 14 febbraio 1985. La disobbedienza della comunità parrocchiale provoca la tristezza nel cuore di Maria e ripete l'invito affinché le famiglie obbediscano e preghino unite la preghiera familiare. L'espressione "devi" é molto rara nei messaggi di Maria a Medjugorje. Dal punto di vista pedagogico e metodologico tale espressione non minaccia il sottolineato fatto della risposta con l'amore e non dubita sulla pazienza di Maria, ma spiega il suo grande desiderio di aiutare le famiglie a vivere in un contatto vero (buono, giusto) con Dio.

L'amore nella famiglia

Amare ed essere amato é il desiderio più profondo e fondamentale di ogni uomo. Non c'è neanche bisogno di dire quanto sia importante l'amore e il fatto di essere accettati all'interno della famiglia, scuola di vita. La mancanza di amore e di accettazione all'interno della famiglia lasciano delle ferite molto profonde. Si sa molto bene che il bambino fin dal concepimento sa e riesce a sentire se viene accettato con amore oppure no. Si sa bene grazie alla prassi terapeutica che spesso i traumi e i timori, che possono accompagnare una persona anche per tutta la vita, sono provocati dal fatto che una madre o un padre pensavano di abortire il proprio bambino.

Perciò il messaggio del 13 dicembre 1984 é molto chiaro. Prima di tutto si deve iniziare ad amare all'interno della famiglia, poi si può parlare di amore nelle comunità parrocchiali e infine dell'amore verso tutte le persone. Con questo messaggio Maria ha voluto preparare la comunità parrocchiale all'accettazione dei pellegrini: "... e poi potrete amare ed accettare tutti quelli che verranno qui." (13 dicembre 1984).

Maria, pienamente concreta come madre, chiede nello stesso messaggio che la settimana in cui ha dato il suo messaggio venga considerata come un momento particolare in cui si deve imparare ad amare. E' la settimana prima di Natale, la festa dell'amore e della vita. S'inizia ad imparare ad amare nel momento in cui l'uomo decide di imparare ad amare all'interno della famiglia. Nello stesso messaggio Maria ripete le parole di San Paolo: senza l'amore non si può ottenere niente. L'amore sostituisce tutte le leggi e le avvera e nessuna legge può sostituire l'amore. Senza l'amore niente ha valore e l'amore dà ad ogni cosa un valore eterno (1 Cor 13, 1-13). Prima del quarto anniversario, il 6 giugno 1985, Maria di nuovo ci invita ad amare i membri della famiglia, e solo poi si potranno amare tutti gli altri. Dal punto di vista cronologico si può affermare che Medjugorje alla fine del 1984 e soprattutto nel 1985 é diventato un Santuario internazionale. Quando le apparizioni di Medjugorje sono iniziate, da una parte hanno subito le pressioni dei comunisti e i tentativi di fermare questo fenomeno, dall'atra parte l'ordine vescovile si opponeva a Medjugorje. Il Monsignore di quel tempo, Pavao Zanic, alla fine dell'ottobre del 1984, ha emesso una nota ufficiale su Medjugorje. Alcune volte sembrava che le forze contrarie alla Chiesa sarebbero riuscite a spegnere gli avvenimenti di Medjugorje. Però, si può notare chiaramente, che Maria continuava a portare a termine il suo compito e non si preoccupava delle critiche avversarie che si presentavano, non ne parlava affatto, continuava ad esortare e ad educare la comunità parrocchiale all'amore, che può vincere contro ogni cosa. A Natale del 1991 quando si è diffusa la guerra in Croazia e quando c'erano i primi segnali della guerra in Bosnia e Erzegovina, Maria esortava di nuovo alla pace e all'amore. L'amore é misericordia e la si deve pregare, Gesù ce lo dona per benedire ogni cosa con la benedizione della pace e dell'amore. Nel messaggio dell'aprile 1993 Maria usa l'immagine della natura che si risveglia in primavera ed invita tutti gli uomini affinché si aprano all'amore come si apre la natura al Dio Creatore. I cuori che si aprono all'amore, così come si apre la natura, prima mostreranno e dimostreranno il proprio amore all'interno della famiglia. L'amore salverà la famiglia dal disordine e dall'odio e riporterà all'interno di essa lo spirito della preghiera. Attraverso la preghiera Dio ci darà la forza per amarci gli uni e gli altri. Maria sa bene quanto sia importante per noi capire il suo invito all'amore e che partecipiamo al processo dell'amore che si risveglia. Perciò ci ripete che Lei ci ama con amore materno. L'amore materno é la condizione della vita in generale. Questo tipo d'amore in particolare é attivo ed é la condizione per la creazione di una nuova vita. Senza quest'amore la vita non può ne iniziare ne sopravvivere.

La presa di coscienza dell'amore Divino che ci ha creato, e la presa di coscienza dell'amore materno di Maria sono le condizioni affinché ogni uomo scelga l'amore e affinché ogni amore ferito venga guarito. Dio si é presentato a noi attraverso Gesù Cristo come amore infinito che ci accetta senza condizioni e che é la condizione di ogni altro tipo d'amore, specialmente nella famiglia perché Dio si é presentato come nostro padre.

L'amore é la condizione della pace nella famiglia, perché chi non ha l'amore non può vivere la pace - come ci insegna Maria nel messaggio del 25 gennaio 1996.

Nello stesso messaggio Maria parla del legame tra l'amore e il perdono. Noi siamo uomini deboli. Pecchiamo e peccando minacciamo l'amore. Chi non perdona il suo amore resisterà poco e sarà condizionato da tante cose. Solo colui che ama può perdonare. Ci rimane solo la preghiera affinché possiamo capire ed accettare con il cuore l'invito all'amore e al perdono.

Bibbia nella famiglia

La Sacra Scrittura rappresenta la parola di Dio rivolta all'uomo. L'individuo dovrebbe leggerla e così conoscere Dio che si presenta, la sua volontà, il suo amore, la sua misericordia e il suo perdono. Maria desidera che nelle famiglie si legga la Sacra Scrittura e che la si preghi. Come é importante per l'individuo leggere la Sacra Scrittura così é anche importante per l'unione famigliare a tutti i livelli. Chi legge la Sacra Scrittura nella famiglia e riflette sulla Parola di Dio, allora saprà, pregherà e testimonierà, e la famiglia che prega e riflette insieme sarà una famiglia unita con la forza dello Spirito Divino.

Le persone che hanno visto la Madonna spesso ripetono che la Sacra Scrittura deve essere letta all'inizio della giornata, bisogna fermarsi su una parola e riflettere su di essa per tutto il giorno.

Nel messaggio del 25 agosto 1996, Maria ripete il discorso sulla Sacra Scrittura, cioè leggere e pensare, pregare e vivere, e desidera che poniamo la Bibbia in evidenza nelle nostre case famigliari. In questo modo la Bibbia, lettera divina, sarebbe ciò che ci accompagna quando usciamo da casa per andare a lavoro e ci ricorda di non dimenticare Dio. Sarebbe anche la prima cosa che ci aspetterebbe e saluterebbe quando torniamo nella nostra casa. Se ogni membro della famiglia uscendo da casa guarda la Bibbia e tornando per la prima cosa vede la Bibbia, creerà dentro di se dei rapporti positivi nei suoi confronti e nei confronti degli altri, nei confronti del suo lavoro e della sofferenza, nei confronti del tempo e dell'eternità.

Il desiderio di Maria ci ricorda ciò che ogni membro del popolo Divino, e anche lei, hanno fatto. Nel Deuteronomio 6,4-9 c'é scritto: "Ascolta Israele: il Signore é il nostro Dio, il Signore é uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte."

Ricordiamoci di cosa disse San Geronimo: " Chi non conosce le lettere, non conosce Gesù Cristo "

La famiglia e' invitata alla santita' e alla consacrazione

Tutti coloro che battezzandosi sono immersi nella morte di Gesù Cristo sono morti nel peccato e sono invitati alla santità. Nell'Atto di Fede confessiamo "una Chiesa santa, cattolica e apostolica", una Chiesa che viene esortata alla santità e non al vizio. Ciò che riguarda tutta la Chiesa, riguarda i suoi membri e le famiglie e la famiglia viene definita "Piccola Chiesa ".

La Santità é un invito ad una vita concreta nell'amore con Dio e con i fratelli. Essa dentro di se significa prima di tutto la guarigione dei rapporti con Dio e con le persone, la crescita nell'amore, nella fede e nella speranza.

Il desiderio di Maria é che la famiglia sia un luogo dove nasce la santità. L'esempio della santità dei genitori e degli anziani farà da scuola alla santità dei giovani. "Vi prego aiutatemi con la vostra testimonianza con coloro che non sanno vivere in modo santo ... e in particolare all'interno delle vostre famiglie" sono le parole del 25 luglio 1986. L'amore e il perdono, la bontà e la generosità, la mitezza e la decisione, la moderazione e l'amore sincero sono l'espressione della santità e la scuola della santità per la famiglia.

Affinché la santità della famiglia possa essere raggiunta secondo Gesù e Maria, cioè secondo il Vangelo, Maria invita a dedicarsi personalmente, in famiglia e in parrocchia a Gesù, suo caro Figlio (messaggio del 25 ottobre 1988) e al suo Cuore che non conosce il peccato, "così tutto appartiene a Dio attraverso le mie mani" (25 ottobre 1988,) L'espressione latina di "dedicare" é "consacrare", che ci porta al vero significato dell'invito della Madonna: consacrazione. Consacrarsi significa scegliere e prendere Maria e Gesù ad esempio, essere con loro, fare amicizia con loro e diventare come loro, secondo il vecchio detto popolare: sei come coloro con i quali stai! Colui che fa' amicizia con Maria e Gesù con la preghiera giornaliera, specialmente recitando il rosario, si trova sulla strada della santità e capirà come può vivere nella gioia e nel dolore per la gloria finale nei cieli.

Consacrandosi l'uomo viaggia coscientemente con Maria e Gesù e così supera quella solitudine che nasce a causa del peccato e realizza una nuova unione dell'amore e della vita sapendo che potrà vincere contro il peccato e la morte.

I piani distruttivi di satana

La famiglia si deve consacrare e in questo modo si difende da satana e dalla sua attività distruttiva. Lui porta odio e discordia. Il seme più pericoloso per la famiglia è rappresentato proprio dall'odio e dalla discordia. E' una ferita mortale che uccide la cellula fondamentale dell'unione umana. "Satana é forte e perciò voi cari figlioli, avvicinatevi con la preghiera costante al mio cuore materno" - ha detto la Madonna nel messaggio del 25 ottobre 1988. Maria é la donna della Sacra scrittura che con suo figlio vince contro satana (Gen 3,15, Ap 12, 1-6). Il vescovo Milingo che si occupa tanto di esorcismi, in un discorso ha detto che Maria rappresenta la prima esorcista. Lei con suo figlio vincerà contro satana e suo figlio non é solo Gesù ma ognuno di noi, e la sua famiglia non é solo quella di Nazareth ma ogni famiglia. Avvicinandosi al Suo cuore potrà difendersi sia l'individuo che la famiglia dall'attività distruttiva di satana. Nel messaggio del 25 gennaio 1994 ci parla di nuovo dell'opera di satana e le sue intenzioni. Lui vuole in questi tempi "creare disordine nei vostri cuori e nelle vostre famiglie". Figlioli, non permetteteglielo. Non permettete che sia lui a guidare voi e le vostre vite." Il desiderio di satana è quello di escluderci dal potere dell'amore divino e comandare su di noi, sulle nostre famiglie, sui nostri sentimenti e sulle nostre decisioni. Lì dove lui prende il comando e dove è lui, lì rimangono solo le rovine. Maria si presenta di nuovo come colei che ci difende sia attraverso il suo amore che attraverso la sua intercessione con Dio. Se gli individui e le famiglie non accettassero il suo aiuto e la sua protezione, si aprirebbe la strada verso satana che ci tenta e in particolare ci fa perdere la fede, la speranza e l'amore (messaggio del 25 marzo 1995).

La pace nella famiglia

Tutto quello che Maria diceva sulle famiglie, tutti i consigli che dava, tutte le avvertenze materne, tutti gli inviti a consegnarci a Dio e a consacrarci, come anche l'invito all'amore e al perdono, portano verso la meta più importante, per cui lei ha scelto il suo nome, cioè di definirsi : Io sono la Regina della Pace.

La pace é il desiderio più profondo del cuore umano. Tutto quello che l'uomo fa, sia buono che cattivo, rappresenta un modo di cercare la pace. Anche quando uccide un altro essere umano o toglie la vita a sé stesso, l'uomo cerca la strada verso la pace, come anche quando dà la sua vita per gli altri. La pace é un valore biblico e si realizza solo nel momento in cui si possiedono tutti i beni: dello spirito, dell'anima e del corpo.

La pace alla fine é possibile lì dove si accetta la vita, la si ama, la si rispetta e la si difende. Perciò la famiglia é il luogo della pace, della vita oppure della distruzione e della morte.

A Maria come Regina della Pace e nuova Eva, come madre di tutti i vivi, sta a cuore la pace all'interno della famiglia.

Perciò uno degli scopi principali della preghiera nella famiglia é la pace, che in questi tempi é minacciata in un modo particolare. Insieme all'invito alla preghiera per la pace, Maria ci invita anche al digiuno perché proprio dalla preghiera e dal digiuno dipende ciò che succederà nelle famiglie e nel mondo ( messaggio del 25 luglio 1991). Dal punto di vista storico, in quel momento c'era già la guerra in Croazia. Dio dà la pace e protegge dai disordini e dai mali (messaggio 25 dicembre 1992).

Mentre Dio vuole la pace, perché Lui é la fonte della pace e ci invita attraverso Maria al digiuno e alla preghiera, satana vuole il disordine, la guerra, la distruzione di ogni bene nei cuori, nelle famiglie e in tutto il mondo (messaggi del 25 marzo 1993). Solo con la preghiera si supera il disordine e l'odio e in questo modo arriva la pace (messaggio 25 aprile 1993). Nel messaggio natalizio del 1994, Maria é la Madre che insieme a noi si rallegra e prega con noi per la pace, per la pace nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nei nostri desideri e in tutto il mondo e in questo modo invoca la benedizione del Re della pace che può dare la pace. Perciò finalmente dovrebbe essere chiaro che la pace é un dono di Dio, che nasce dall'amore e l'amore dalla pace (messaggio 25 aprile 1996)

E ogni volta, alla fine di ogni apparizione, secondo la testimonianza dei veggenti, Lei dice: "Andate in pace, angeli miei !"

Espressioni figurative sulla famiglia

Come Suo figlio anche Maria usa delle immagini tratte dalla natura per descriverci meglio quello che Lei vuole.

Così anche nel messaggio prima di Natale, del 20 dicembre 1984, Lei invita ogni famiglia a portare un fiore nella Chiesa e metterlo vicino alla culla di Gesù, e in questo modo si esprime la propria consegna nelle mani di Gesù. Lei inoltre vuole che la famiglia rappresenti un fiore armonioso che Lei stessa vuole consegnare a Gesù e che ogni individuo sia il petalo di quel fiore nella creazione dei piani di Dio (messaggio 1 maggio 1986). Il messaggio é stato dato all'inizio di maggio, il mese dei fiori e dello splendore della natura. Anche con quest'immagine Maria ha espresso tutto ciò che vuole per le nostre famiglie e per l'unione famigliare in generale.

Nell'aprile del 1993 invitava tutti noi ad andare in mezzo alla natura per guardare come essa si risvegliasse perché questo gesto aiuta anche i nostri cuori ad aprirsi al Dio Creatore. La natura che si risveglia dopo l'inverno é la dimostrazione della forza creativa di Dio e rappresenta uno stimolo per ogni cuore e per ogni famiglia ad alimentare una nuova speranza e ad accettare una nuova vita.

Da tutto ciò che é stato detto si può capire chiaramente dove vuol portare Maria le famiglie e il perché le educa. La famiglia é sotto la sua protezione e sotto la sua raccomandazione. Con la forza dello Spirito di Dio e con la volontà del Padre diventa la società di vita, della pace e dell'amore, un assaggio del paradiso e la difesa degli individui e in particolar modo dei bambini dalla strada e dalla vita senza Dio.

Maria, Madre della famiglia e Madre della Chiesa, non può tradire il suo primo dovere, perché essendo la Madre di Gesù e la Madre della Sacra famiglia, rappresenta la madre di tutti noi e di ogni famiglia. Tramite la sua intercessione Dio rinnova la Sua piccola Chiesa. La collaborazione generosa con Lei produce la pace desiderata. E così sia.

Fra Slavko Barbaric

Medjugorje hr

 

sabato 26 dicembre 2020

Gli auguri di Natale dal parroco di Medjugorje, P. Marinko Šakota

 



Auguri di Natale dal parroco di Medjugorje, P. Marinko Šakota

P. Marinko Šakota, il parroco di Medjugorje, ha augurato a tutti i parrocchiani, i pellegrini e tutti i fedeli  Buon Natale e ha inviato il  messaggio che  trasmettiamo nella sua interezza:

Tutto l'universo è un armonico canto dell'amore di Dio che si dona con immensa gratuità. Tutto è un dono generoso di Dio alle sue creature. 

A partire dalle infinite galassie, pianeti, stelle, sole che splende, pioggia che bagna la terra, aria invisibile, uccelli nell'aria e un piccolo fiore ...

Soltanto nel ringraziamento, l'uomo può scoprire l'amore gratuito di Dio. E quando lo scopre, in lui  si risveglia lo stupore. I suoi occhi si aprono e il suo respiro si ferma  davanti alla meraviglia della creazione di Dio.

In un modo speciale il Natale ci ricorda  che Dio non ha dato al mondo soltanto qualcosa di sé, ma  ha dato  tutto se stesso all'umanità intera.

Il mistero di Natale  è una opportunità per noi, come lo fu per i  pastori e i Sapienti d'Oriente.

Stupiamoci  davanti al mistero  del donarsi di Dio agli uomini.

Mentre nella casa di famiglia o nella  comunità parrocchiale contempliamo la mangiatoia  e intoniamo i canti natalizi, lasciamo che la gratitudine, la meraviglia e l'ammirazione nascano nei nostri cuori per il grande mistero: il Dio dell' Amore è diventato un piccolo  bambino per noi.

Buon e benedetto Natale a tutti i fedeli della parrocchia di Medjugorje, a tutti i pellegrini del mondo e a tutte le persone di buona volontà!

 

Fr. Marinko Šakota,
parroco della parrocchia di Medjugorje

 

Fonte: Medjugorje hr

venerdì 25 dicembre 2020

Messaggio mensile del 25 dicembre 2020 dato alla veggente Marija - Medjugorje

 

''Cari figli!
 Vi porto Gesù Bambino che vi porta la pace, Colui che è il passato, il presente ed il futuro del vostro vivere. 
Figlioli, non permettete che si spengano la vostra fede e la vostra speranza in un futuro migliore perché voi siete stati scelti per essere i testimoni della speranza in ogni situazione. 
Per questo sono qui con Gesù affinché vi benedica con la Sua pace.

 Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''

Messaggio annuale del 25 dicembre 2020 a Jakov - Medjugorje

 

Messaggio dato al veggente Jakov dalla Regina della Pace a Medjugorje, come ogni Natale, il 25 dicembre 2020:
 
 "Cari figli, 
           anche oggi Gesù è qui accanto a voi, anche quando pensate di essere soli e che non ci sia più luce nella vostra vita Lui è sempre vicino a voi e non si è mai allontanato lasciandovi da soli. 
 La luce della sua nascita illumina questo mondo e la vostra vita. 
Il suo cuore è sempre aperto per ricevere ogni vostra sofferenza, tentazione, paura e bisogno. 
 Le sue mani sono protese verso di voi per abbracciarvi come un Padre e dirvi quanto siete importanti per Lui, quanto vi ama e quanto si prende cura dei suoi figli. 
 Figli cari anche i vostri cuori sono altrettanto aperti verso Gesù? 
Avete completamente consegnato la vostra vita nelle Sue mani?
 Avete accettato Gesù come vostro Padre, al quale potete sempre rivolgervi per trovare in Lui conforto e tutto ciò di cui avete bisogno per vivere la fede veritiera? 
Perciò, figli miei, abbandonate il vostro cuore a Gesù e lasciate che sia Lui a governare le vostre vite, perché solo così accetterete il presente e potrete affrontare il mondo in cui vivete oggi. 
Con Gesù, tutta la paura, la sofferenza e il dolore scompaiono perché il vostro cuore accetta la sua volontà e tutto ciò che entra nella vostra vita.
 Gesù vi darà la fede per accettare tutto e niente potrà allontanarvi da Lui, perché vi tiene per mano e non permette che ve né andiate o vi perdiate nei momenti difficili, perché è diventato il Signore della vostra vita. Vi benedico con la mia benedizione materna."

giovedì 24 dicembre 2020

Da Medjugorje gli auguri di Natale dell'Arcivescovo Hoser ai parrocchiani ai pellegrini e a tutte le persone di buona volontà


Gli auguri di Natale del Visitatore Apostolico con ruolo speciale per la parrocchia di Medjugorje dell'Arcivescovo Henryk Hoser

L'arcivescovo Henryk Hoser, il Visitatore apostolico con un ruolo speciale per la parrocchia di Medjugorje, ha anche inviato gli auguri di Natale ai parrocchiani di Medjugorje, ai pellegrini e a tutte le persone di buona volontà, e lo stiamo trasmettendo nella sua interezza.

Cari parrocchiani della parrocchia di Medjugorje, cari pellegrini e tutte le persone di buona volontà!

L'evangelista Luca ha scritto:

Non appena gli angeli salirono da loro al cielo, i pastori cominciarono a incoraggiarsi a vicenda: “Andiamo dunque a Betlemme. Vediamo cosa è successo, l'evento che il Signore ci rivela ". E si affrettarono a trovare Maria, Giuseppe e il neonato che giacevano nella mangiatoia. (Lc 2,15-16)

Dal profondo del mio cuore, voglio che questo Natale sia un evento di grazia per te, quando anche tu correrai felicemente in chiesa, aprirai il tuo cuore a Gesù neonato e permetterai che nasca in te. Voglio anche che questo amore per il piccolo Gesù ti incoraggi ad andare dai tuoi vicini questo Natale in modo che possano vivere il Natale quando ti incontrano.

Buon Natale e la santa nascita di Gesù!

 

Fonte: medjugorje hr

Messaggio di Natale di P. Miljenko Šteko - Medjugorje

 


Messaggio di Natale del Provinciale della Provincia Francescana dell'Erzegovina e del Presidente dell'Unione dei Provinciali Francescani d'Europa (UFME) 2020

Vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito
dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.

(Gv 15:15)

 

Il Signore vi dia la pace!

Stiamo terminando un anno difficile e drammatico, l'anno 2020.

L' anno che ci ha paralizzato e ferito in molti modi. Una malattia improvvisa e imprevedibile è stata causa di numerose e dolorose partenze premature nell'eternità, senza addio dai propri cari.

Siamo stati testimoni e lo siamo tuttora, della paura del contagio, della paura dell'incontro.  La liturgia e la vita della Chiesa non ricordano momenti di limitazione come questi.

Le  messe senza il popolo o solo con  poche persone. Ebbene tutto poi con distanza, con una maschera, senza alcun tocco, neanche quello vero come scambiare il segno di pace  durante la Celebrazione Eucaristica. 

Noi umani, che abbiamo imparato che potevamo prevedere tutto, soprattutto oggi, grazie a tutte le invenzioni, non sappiamo per quanto ancora vivremo nella paura dei numeri quotidiani.

Nonostante tutto, dobbiamo ricordarci chi siamo e dove stiamo andando ?!

In un'occasione, il Santo Padre Giovanni Paolo II  ha detto che, nelle parole di Gesù, "Siete miei amici, se farete tutto quello che vi ho detto", è contenuto tutto il mistero dell'amore (misterium caritatis) della nostra vocazione.

Da queste parole sgorga il succo che nutre ogni vocazione. Il Signore Gesù vuole essere amico di ogni uomo, perché ha dato la vita per tutti. Nelle parole di Gesù  menzionate, incontriamo la cosa più importante, più preziosa, più sacra: l'amore di Dio Padre, l'amore del Figlio di Dio e l'amore dello Spirito Santo. In queste parole troviamo sia l'obiettivo che il significato della nostra vocazione e missione. 

Siamo chiamati e mandati per andare a portare frutto e ché il nostro frutto rimanga e ché il Padre ci dia tutto quello che lo chiediamo nel nome di Gesù.(cfr Gv 15,16)

Ecco perché è fondamentale per noi essere e rimanere amici di Gesù - nei tempi favorevoli e sfavorevoli, nella gioia e nella tristezza, nella salute e nella malattia, nella sofferenza e nella pienezza della salute - sempre!

L' amore non conosce tiepidezza, compromesso, dilazione, esitazione, paura… Nella sofferenza non si spezza l'amore, ma si rafforza.

Nella gioia, non inorgoglisce, ma  gioisce umilmente. Resiste alla tentazione, non si arrende, non cade.

Quest'anno, come  ho già detto, siamo visitati dalla pandemia Covid-19. Una malattia completamente sconosciuta, imprevedibile, pericolosa. Possiamo intenderla come una tentazione o come la chiamata del Signore a qualcosa. Paolo scrive ai Colossesi: "Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi  e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo  corpo, che è la Chiesa."(Col 1:24) 

Nessuna sofferenza è solo sofferenza. Ogni sofferenza è allo stesso tempo una promessa di salvezza e gioia. Questa malattia ancora impedisce di incontrarci, viaggiare, lavorare.

Però leggiamo questo come una promessa di una gioia più grande nel  futuro e di un'attività futura più ricca. Mentre siamo in "isolamento", sforziamo di vivere una vita interiore più intensa, perché anche questo tempo strano ci viene presentato come la nostra "pienezza del tempo". Invochiamo l'intercessione e l'aiuto di Maria nella preghiera, perché la Madre Santa è essa stessa donna di dolore e allo stesso tempo donna di attesa di un mistero che  sta per avverarsi. (Gaudete, esortazione apostolica).  

Quando questa pandemia sarà finita e quando ritorneremo alla normalità  della nostra  vita quotidiana, ricordiamo la cosa più semplice che abbiamo desiderato di più - l'incontro.

Buon Natale! Felice e benedetto Anno Nuovo 2021 in amicizia con Gesù!

 

P. Miljenko Šteko OFM

 

Fonte: medjugorje hr