venerdì 5 giugno 2020

Pezzuto è venuto a Medjugorje per far sentire tutta la vicinanza e l’affetto del Papa.

Il nunzio Apostolico nella Bosnia ed Erzegovina l'Arcivescovo Luigi Pezzuto ha presieduto la Messa della solennità di Pentecoste a Medjugorje


Nella solennità di Pentecoste, il 31 maggio, la Messa serale a Medjugorje è stata presieduta dal Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina, l'Arcivescovo Luigi Pezzuto, con la concelebrazione del Provinciale della Provincia francescana dell'Erzegovina, P. Miljenko Šteko, il parroco di Medjugorje, P. Marinko Šakota ed altri sacerdoti.

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All'inizio della celebrazione eucaristica, l'Arcivescovo Pezzuto ha detto:
„In questa solennità di Pentecoste, nel momento in cui ricominciamo a partecipare realmente e non più solo virtualmente all’Eucaristia, ho ritenuto opportuno, nella mia qualità di Rappresentante del Papa in Bosnia ed Erzegovina, di prendere l’iniziativa e venire personalmente da Sarajevo in mezzo a voi, per farvi sentire tutta la vicinanza e l’affetto del Santo Padre Francesco.
Non siete stati soli nel tempo dell’isolamento a causa della pandemia, non siete soli ora e non lo sarete in futuro.
Certamente, c’è la presenza e la vicinanza del Signore Gesù e della Madre Sua e Madre nostra, Maria Regina della Pace e della Divina Misericordia, che danno pienezza al nostro bisogno di comunicare con Dio e con i fratelli.
Pertanto, eleviamo quest’oggi la nostra preghiera allo Spirito Santo, confidando e affidando all’intercessione di Maria, la Chiesa intera, la pace nelle nostre comunità, nel nostro Paese e nel mondo intero. “
Nell'omelia l'Arcivescovo Pezzuto ha detto:
1. "…e tutti furono colmati di Spirito Santo". In questo modo, così semplice ed immediato, gli Atti degli Apostoli, nel brano che abbiamo letto e ascoltato, riassumono il Mistero – cioè l’evento salvifico – della Pentecoste. Senza tanti giri di parole: tutti furono colmati di Spirito Santo.
Si, su di Lui, sullo Spirito Santo – per molto tempo il grande dimenticato della teologia cattolica – oggi noi sappiamo tante cose. Ma le sappiamo come una filastrocca, o come una teoria, che si insegna con tanta semplicità ai bambini nel catechismo, o si proclama con termini dotti agli adulti.  
Però, forse io dovrei prendere maggiore coscienza, noi dovremo prendere maggiore coscienza, di che cosa vuol dire veramente "essere ricolmi di Spirito Santo", per cogliere tutte le conseguenze importanti per la mia vita, per la nostra vita, di oggi. E poi, chi è per me, chi è per noi questo Spirito Santo, al di la delle consuete formule catechistiche e teologiche?
Mi viene in mente, in questo momento, la domanda che Gesù pose ai suoi: "voi chi dite che io sia?"
Forse, nella Pentecoste di quest’anno, la Pentecoste della pandemia “coronavirus”, lo Spirito Santo ci rivolge la medesima domanda: chi sono io per te?
E qui, lo Spirito Santo, come del resto Gesù, non ha bisogno di una risposta-opinione, come quelle che si danno ai giornalisti o a coloro che fanno i sondaggi, in occasione, per esempio, delle elezioni o per poter piazzare una merce sul mercato. Gesù e lo Spirito Santo non sono interessati a nessuna competizione elettorale o commerciale.
Gesù e lo Spirito Santo attendono da me, da te, una risposta dal cuore.
"Chi sono io per te?" Vale a dire: quale posto, o, meglio, quanto posto ha lo Spirito Santo nella mia vita, nella tua vita?
Cioè: quanto conta realmente Lui per me, per te?
Voi capite bene che la risposta a questa domanda non può che essere assolutamente onesta e sincera. Inoltre, nessuno potrà sostituirsi a me, o a te, in questa risposta. Io, tu, siamo interpellati personalmente, ciascuno nel silenzio della propria intimità più profonda.
E allora proviamo a darla questa risposta sincera e personale, nei momenti di silenzio che ci propone la liturgia eucaristica. Ecco il primo compito che ci dà, in questa Pentecoste, lo Spirito Santo.
2. Come Simon Pietro, che anche a nome dai suoi compagni, fece la sua professione di fede in Cristo, Figlio del Dio vivente, così anche noi siamo chiamati oggi a fare la nostra speciale professione di fede nello Spirito Santo.
Ci facciamo accompagnare, in questo secondo compito, da un grande filosofo, teologo e controversista: il Beato John Henry Newman, Cardinale di Santa Romana Chiesa, vissuto nel XIX secolo.
Per il Newman, lo Spirito Santo è: la "vita del mondo", la " vita della Chiesa" e la "vita dell’anima".
a) Lo Spirito Santo, vita del mondo: com’è dolce ricordare il tempo in cui, da bambini, andavamo al catechismo e apprendevamo che tutto ciò che esiste è opera di Dio Padre: Egli è il Creatore. Ma, con quale energia Dio Padre crea, pone in essere, cioè fa esistere, mantenendo, poi, nell’esistenza e in movimento armonico, l’universo intero e la nostra terra, così da farli diventare “abitazione”, “casa comune?”
Quest’energia è lo Spirito Santo, il quale giustamente, può essere chiamato “Spirito Creatore”, Spirito datore di vita, non solo sul piano materiale, ma anche su quello di spirituale. Egli, infatti, è lo Spirito Creatore anche delle nostre anime. Quindi, tutto ciò che è creato, – compresi noi esseri umani, che siamo unità di corpo e di spirito – è che creato, in stretta e dolce dipendenza dallo Spirito Santo.
Ed è in questa dipendenza, che la creazione trova la sua stabilità e sicurezza: pertanto, possiamo fidarci dello Spirito Santo, ed affidarci completamente a Lui.
b) Lo Spirito Santo è la "vita della Chiesa": per il Newman, la Chiesa è "un grande faro acceso" sul monte. E chi lo ha acceso? Chi lo mantiene acceso?
La Chiesa nasce e si mantiene in vita grazie alla presenza e all’opera dello Spirito Santo. Per questo, giustamente diciamo che il "tempo della Chiesa" è essenzialmente il "tempo dello Spirito Santo".
La Chiesa è fondata da Gesù, ma è affidata, da Gesù stesso, allo Spirito Santo, che è la vera guida di essa. Pietro è guida, ma solo se rimane in comunione con lo Spirito, se si pone in ascolto dello Spirito.
Allora, qual è il ruolo della Chiesa?
La Chiesa è un po’ come la scala tra cielo e terra, che il Patriarca Giacobbe vide in sogno. La Chiesa, cioè, continuando l’opera del Salvatore, non fa altro che ristabilire la comunione tra Dio e l’uomo.
Ma la “scala” tra cielo e terra è solo uno strumento per giungere al punto d’arrivo. Quindi, l’accento va posto non sullo strumento, bensì sul punto d’arrivo.
Inoltre, la Chiesa si pone come strumento efficace e autentico del giusto cammino verso Dio, non quando si ripiega su sé stessa o sul “suo” Dio; ma quando coinvolge in questa operazione e orienta la sua attenzione sullo sterminato campo di uomini, donne e bambini, che hanno fame di pane materiale e spirituale.
Ecco: lo Spirito Santo è il motore che spinge l’umanità intera nel suo slancio verticale verso Dio, mentre la “scala”, la Chiesa, è l’elemento facilitatore di questo slancio, nel senso che, la Chiesa – alla quale è stato fatto dono della pienezza dell’energia dello Spirito Santo – offre all’umanità il cammino sicuro e veridico affinché essa possa giungere alla meta.
c) Lo Spirito Santo è la “vita della nostra anima”: egli è il “Paraclito”, cioè il difensore e il consolatore della nostra anima, che si è insediato in noi e ha preso possesso della parte più intima e profonda del nostro essere.
Questo ha prodotto il Sacramento del Battesimo in noi!
Ma, se è vera – com’è vera – questa presenza dello Spirito Santo nella nostra anima, allora possiamo dire che non solo la nostra anima, bensì tutto il nostro essere è stato trasformato in tempio del medesimo Spirito Santo, in luogo ove Egli di fatto dimora e vuole dimorare perché è lo Spirito d’amore. Il Beato Cardinale Newman così pregava a riguardo: “Nel giorno della Pentecoste sei disceso dal cielo sotto forma di lingue di fuoco; ….un fuoco eterno ed increato, per il quale vivono le nostre anime e divengono degne del cielo”.
3. Nessuno, poi, più della Vergine Maria ha compreso e vissuto il mistero dello Spirito Santo, specialmente a partire dal giorno dell’Annunciazione. Ma, da quel giorno in avanti, passando in rassegna tutto ciò che Ella ha dovuto affrontare, insieme con S. Giuseppe, possiamo forse – nella nostra devozione verso di Lei – aggiungere, agli altri titoli sotto i quali la invochiamo e alle litanie con le quali la preghiamo, anche questo: Maria, Donna mossa solo dallo Spirito Santo.
Questo titolo, “Donna mossa solo dallo Spirito Santo” s’incastona benissimo nella spiritualità mariana, che noi coltiviamo qui, a Medjugorje, ove onoriamo Maria come Regina della Pace e della Divina Misericordia: pace e misericordia sono doni squisiti e frutto prediletto della presenza e dell’azione dello Spirito Santo.” 

FONTE: http://medjugorje.hr/it/attualita/il-nunzio-apostolico-nella-bosnia-ed-erzegovina-larcivescovo-luigi-pezzuto-ha-presieduto-la-messa-della-solennit%c3%a0-di-pentecoste-a-medjugorje,10730.html

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