domenica 24 maggio 2020

L' assenza a volte è lo spazio dentro cui può entrare il Signore - RIFLESSIONE di Luigi Maria Epicoco

Siamo spaventati dal vuoto, dall'assenza, dalla mancanza, eppure il vuoto, l'assenza e la mancanza non sono per forza qualcosa di negativo. A volte sono lo spazio dentro cui può entrare il Signore. La festa di oggi ne è forse la forma più evidente. L'Ascensione non è un sforzo di fantasia nell'immaginarci in che modo Gesù sia salito al cielo, ma è la condizione affinché possa accadere la Pentecoste, il dono dello Spirito. Gesù (l'eterno Presente) crea un'assenza, lascia un vuoto nei suoi discepoli, ed è proprio lì che può entrare lo Spirito. A noi, invece, l'esperienza di un'assenza o di un vuoto non piace perché ci fa sentire terribilmente precari, fragili. Vorremmo sempre certezze. Ma la certezza che ci dà la fede non è come quella del mondo. La certezza che ci dà Gesù, ad esempio, non è "sapere" (come andrà a finire) o "avere" (cose, o persone). Gesù ci dona la certezza di "essere". Se tu sai chi sei, non hai bisogno di avere altre certezze. Se hai smarrito chi sei, ricerchi continuamente certezze. Ma quando perdi tutte le certezze, allora sei nella condizione giusta per ricevere lo Spirito, a patto però che smetti di fissare il vuoto (dentro di te o intorno a te) e cominci a pregare: "Vieni Santo Spirito".

 Luigi Maria Epicoco

 GESÙ, SEI ASCESO AL CIELO,
ma la tua presenza è dappertutto.
Non c'è posto dove non giunga la Tua voce,
la Tua luce, il Tuo amore. Ovunque mi muovo, Ti trovo, mio Signore.
Ti trovo nella luce del sole: l'intensità del suo calore mi parla del Tuo amore.
Nell' immensità del cielo vedo la Tua infinita Misericordia. La profondità del mare mi ricorda il Tuo cuore di Padre.
E se Ti trovo in tutte le cose create,
come non trovarti dentro di me!
Ma io so, Signore, che la Tua presenza
si manifesta anche nella Tua assenza.
Perciò sono certo che tutte le mie preghiere, investite di fede, prendono un posto d'onore nel Tuo cuore, ricevono un speciale riflesso di colore, e l'anima resta ammantata di un dolce splendore.

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