sabato 29 febbraio 2020

Questo virus è maligno, non arriva da Dio. Attacchiamoci alla corona del Rosario per combatterlo...




LA VEGGENTE MARIJA: Questo virus è maligno, non arriva da Dio.
“Sono convinta che questa situazione non durerà tanto, ma per noi è un invito a cominciare una vita nuova.
[…]
Quando io ho sentito nominare questo Coronavirus, mi sono chiesta: "Come possiamo combatterlo?". Come ci dice il nome, attacchiamoci alla Corona, attacchiamoci al Rosario. Il santo Rosario ha vinto in mille occasioni.
[…]
Cominciamo con il Rosario nelle nostre famiglie. Che il Signore ci liberi da questa paura...
Gesù ha detto che certi spiriti maligni si possono allontanare soltanto con la preghiera e il digiuno.
Anche per questo virus cominciamo a pregare e digiunare...”


In questi giorni circolano messaggi che la Madonna avrebbe parlato della Cina e di questo virus. Non è vero. Anche nel messaggio di oggi, la Madonna non ha parlato di questa paura, ma ci dà la speranza e ci invita a combattere con la preghiera, con la penitenza. Così la Madonna con questo messaggio invita tutti noi che siamo smarriti e lontani da Dio a ritornare a Dio. Grazie alla presenza della Madonna per così tanti anni, ho visto che tante persone malate venute a Medjugorje con la paura, hanno poi cominciato a pregare molto meglio. Io spero che anche questa volta noi cominciamo a reagire avvicinandoci a Dio, alla preghiera, perché vediamo che la vita è fragile. Anche per questo virus vediamo la fragilità del mondo e della scienza. La Madonna vuole vedere che anche noi siamo trasformati nella preghiera, perché uno che prega non ha paura del futuro, come ci ha detto. Il futuro non è nelle nostre mani, ma nelle mani di Dio.
Quando io ho sentito nominare questo Coronavirus, mi sono chiesta: "Come possiamo combatterlo?". Come ci dice il nome, attacchiamoci alla Corona, attacchiamoci al Rosario. Il santo Rosario ha vinto in mille occasioni. Sono convinta che questa situazione non durerà tanto, ma per noi è un invito a cominciare una vita nuova. Abbiamo sperimentato quanto sia piccola la terra e quanto questa situazione può toccare ognuno di noi. Noi pensiamo che la nostra vita sia unica e irripetibile, ma è insieme anche fragile. La Madonna ci dice: “Pregate perché nella preghiera troverete la pace”. Facciamo del nostro meglio nella nostra famiglia, nella nostra parrocchia, nel nostro posto di lavoro, per la nostra Italia così colpita, ma io credo che la Madonna non ci abbandona. Noi però dobbiamo rispondere. Ricordo che nei primi anni delle apparizioni sono stati gli italiani a venire a Medjugorje con entusiasmo. Dobbiamo riprendere quell’entusiasmo e trasmetterlo con la nostra preghiera. Cominciamo con il Rosario nelle nostre famiglie. Che il Signore ci liberi da questa paura...

 (Dalla telefonata di P. Livio con Marija di Medjugorje, riguardo al messaggio del 25 febbraio scorso.


Radio Maria 

Ecco cos'è accaduto DURANTE L'APPARIZIONE A MIRJANA del 2 marzo 2017 ad un pellegrino rumeno




La Madonna ci assicura sempre a causare, con la sua vicinanza e il suo conforto, i momenti commoventi nelle scene mezzafiato che allo stesso tempo richiedono una fede ancora più solida e una preghiera più affidabile. Uno di questi momenti commoventi è stato catturato dal fotografo Mateo Ivanković di Medjugorje con la sua macchina fotografica. Oltre a filmarlo, ha anche descritto sulla sua pagina Facebook ufficiale l'intero evento che ha avuto luogo durante l'apparizione della Madonna a Mirjana nel marzo 2017.

Vi portiamo in seguito l'intero rapporto:

ESPERIENZA INUSUALE DI UN PELLEGRINO DURANTE L'APPARIZIONE A MIRJANA il 2. marzo 2017.
"Un pellegrino rumeno, il mio amico Luchian, ha avuto un'esperienza insolita questa mattina durante l'apparizione della Madonna a Mirjana.

Non appena è iniziata l'apparizione, secondo le sue parole, il suo cuore ha sentito l'amore e la presenza della Madre di Dio in mezzo a noi, e i suoi occhi hanno cominciato sempre più versare molte lacrime sul viso, mentre le sue mani erano giunte in preghiera!

Ma questo non sarebbe niente di strano se non accadesse quanto segue: mentre le lacrime cadevano sempre più forti, voleva alzare le mani e asciugare le lacrime con le sue mani, ma poi accadde qualcosa di strano: le sue mani non volevano separarsi l'una dall'altra!
 

Per quanto volesse separarli, era impossibile, indipendentemente dalla sua forza umana, perché lui e' un uomo grande che ha più di 100 chilogrammi.

Dato che questa lotta è durata qualche minuto, cioè durante l'apparizione della Madonna, ad un certo punto lui ha semplicemente rinunciato a cercare di separare le sue mani e asciugare le sue lacrime, perché sentiva come se ci fosse un magneto tra loro, che c'era una sorta di "forza" attorno alle sue mani che non avrebbe permesso che le sue mani fossero separate dalla preghiera, e poi, come mi disse, in un momento si sentì come se avesse sentito la voce della Madonna nel suo cuore, come se gli disse: "Non temere, Io tengo le tue mani e prego con te!" Dopo di ciò, mi ha aggiunto, che era sicuro con tutto il suo cuore che la Madonna era con lui allora, ed è convinto dell'autenticità dell'apparizione della Madonna qui!

Come potete vedere, questa mattina l'ho catturato con una fotografia, non sapendo che cosa lui stava vivendo, perché me l'ha raccontato piu' tardi nella giornata.
 
 
Un momento di verità - La grazia delle lacrime e la chiamata alla preghiera durante l'apparizione della Madonna

La grazia, le lacrime e alla fine la gioia. La gioia che si insinua silenziosamente e segretamente nel cuore per provocare in esso l'attacco della misericordia e quelle lacrime miracolose, lacrime di gioia.

Per molti, queste lacrime di grazia scorrevano lungo i loro volti, in cui venivano a conoscenza del potere liberatorio e curativo che si trova in loro, lacrime che non hanno bisogno di essere asciugate, perché in esse è un riflesso visibile dell'amore che scorre dalla Fonte Celeste di acqua viva.
 
  Fonte: medjugorje-info.com

"La Quaresima è un tempo speciale di grazia, non dobbiamo dimenticarlo".-Intervista con Vicka


Intervista con Vicka Mijatovic-Ivankovic il 18. 3. 2008 a Medjugorje
Tutti hanno i loro motivi per venire a Medjugorje. Alcuni arrivano per la prima volta, alcuni sono venuti già molte volte, ma tutti vengono volentieri a Medjugorje perché qui trovano consolazione ai loro dolori e alle loro sofferenze.
Qui ci si apre più facilmente alla Madonna e a Dio. Molti di voi vogliono venire a visitare anche noi veggenti per sentire da noi queste o quelle parole. Noi ci sforziamo di trasmettere ciò che la Madonna oggi ripete con più forza e ciò che Ella desidera da ciascuno di noi per la realizzazione dei Suoi progetti.
Vicka, tu hai ancora un’apparizione della Madonna ogni giorno, ed oggi avverrà alle 17:40. Come aspetterai la Madonna?
Durante tutti questi anni, quasi 27, ogni volta gioisco della venuta della Madonna come il primo giorno. C’è una grande gioia nel cuore. Prima della venuta della Madonna noi veggenti siamo in grande attesa e in pieno fervore, con la preghiera sulle labbra. In questo modo aspettiamo il momento più bello.

Nessuna apparizione è uguale ad un’altra. Succede sempre qualcosa di nuovo. Con la Madonna parliamo di tutto. Ci sentiamo liberi e non abbiamo paura. È la nostra mamma.
Quando un bambino parla con la mamma, non ha paura, non teme nulla. In tutto questo, tra noi c’è una indescrivibile sensazione dell’amore di Dio. Tutto è bello, pacifico e santo. Non ci aspettiamo mai qualcosa di speciale dalla Madonna.
Io mi sforzo di donarle qualcosa ad ogni apparizione, una piccola rinuncia personale, anche se piccolissima. Allora vedo che la Madonna è contenta. Ci fa sempre coraggio, ci conforta e ci dà forza per il nuovo giorno.
La Madonna è una mamma e ci dà molto, ma si aspetta anche che noi Le diamo qualcosa. Io mi sono sempre sforzata di fare ciò che la Madonna voleva da me e sono stata ininterrottamente a Sua disposizione. Il mio unico scopo è essere la serva del Signore e servire Lei, affinché ciò torni a Suo onore.

In te si vede che sei una veggente speciale e che la Madonna ti ha scelto per un compito speciale.
Mi sforzo di stare completamente a disposizione della Madonna. Lei pretende molto da noi, ma soprattutto vuole che abbiamo tempo per il nostro prossimo, per i pellegrini. Questo compito non ci deve sembrare gravoso.
Dobbiamo accettarlo come un nostro impegno. Dobbiamo essere presenti soprattutto per i malati e confortarli, o almeno tendere loro la mano. A molti pellegrini basta toccare la mia mano per sentirsi più tranquilli e consolati, senza che dica loro una parola.
Questo è il mio compito ed io mi sforzo di assolverlo al meglio con la forza di Dio. Per me è la cosa più importante che posso fare e Dio fa sì che io la porti a termine.

La festa più grande, Pasqua, è vicina. Vicka, come ti sei preparata alla solennità della Pasqua?
La quaresima è un tempo speciale di grazia, non dobbiamo dimenticarlo. La gente pensa spesso che la quaresima sia un tempo di grande sofferenza e di tristezza, ma io non la penso così. La quaresima è un tempo di gioia, e questo dipende da come siamo disposti ad accogliere questi giorni.
Se ci proponiamo in cuor nostro di vivere la Pasqua con gioia, di sconfiggere in noi tutto ciò che rappresenta un ostacolo nel cammino verso Dio, allora viviamo ogni digiuno, ogni penitenza, ogni preghiera, ogni sacrificio sempre in modo completamente diverso.
Diventa per noi una gioia, perché lo facciamo per Dio, per amore verso di Lui. Ogni persona che accoglie la sofferenza di Gesù con cuore puro, potrà gioire della Sua resurrezione. A che cosa ci serve la Pasqua se non abbiamo mai offerto un piccolo sacrificio a Dio, se non gli abbiamo donato nulla per la Sua più grande vittoria, la vittoria sulla morte?

Questo è il dono che ci offre il Risorto ed è il messaggio più importante di Pasqua. Egli ci ha donato una vita nuova e in questo modo ha fatto sì che noi possiamo tornare di nuovo dal Padre. I
n quaresima abbiamo dunque la possibilità di fare molto per la Madonna e per Dio. La Madonna non ci chiede parole, ma di compiere opere buone e di camminare ogni giorno con Suo Figlio, perché attraverso il dolore e attraverso la croce raggiungeremo la nuova vita della resurrezione.

Vicka, ci puoi descrivere il tuo incontro con la Madonna?
Quando viene la Madonna, mi sento come ora con te. Ella ci saluta e a volte ci tende la mano. Quando La tocco, avverto una particolare gioia, soavità e amore. Oggi per Mirjana è un grande giorno, tra tre ore la Madonna apparirà.
La saluterà e le tenderà la mano. Le farà gli auguri per il compleanno e lei sicuramente ne gioirà. Dico sempre che la bellezza della Madonna non si può descrivere. La bellezza della Madonna è pervasa dalla bellezza e dalla santità di Dio.
Per noi è un’esperienza che vediamo con i nostri stessi occhi, ma che non sappiamo esprimere a parole. Lei ci dice che è bella perché ama tutti. La bellezza non viene dall’esterno, ma dal profondo del nostro cuore e della nostra anima.
Perciò la Madonna ci invita a lavorare sulla nostra bellezza interiore, sulla bellezza del cuore e dell’anima, e così saremo belli anche fuori. Questo significa che dobbiamo amare tutto ciò che Dio ha creato e ci ha dato.
Significa che dobbiamo mettere Dio al primo posto e dobbiamo riconoscere Lui come nostra meta, non le cose effimere che ci disturbano solo nel nostro cammino verso Dio. Dobbiamo fare uso delle cose materiali, ma esse non devono essere la nostra meta ultima o la cosa più importante nella vita.
Non potremo portare con noi nulla di ciò che vediamo e di ciò che possediamo. Non ne avremo bisogno. Avremo bisogno delle nostre opere buone e di ciò che avremo fatto per gli altri con i nostri sacrifici.


Potremo aver bisogno solo e soltanto di ciò che avremo fatto per il nostro prossimo per amore di Cristo. Perciò la Madonna ci infonde sempre speranza. Ci vuole preparare a questo compito.
Ci vuole dire che questo mondo è effimero e che su questa terra siamo solo di passaggio. La nostra patria è con Lei e desidera che un giorno giungiamo lì dove è Lei.
Che altro vuoi dire al termine di questa conversazione?
In questi giorni ci dobbiamo sforzare in modo particolare di attendere devotamente la resurrezione di Gesù, ma non solo la Sua resurrezione, bensì anche la nostra personale resurrezione, poiché la vera gioia e la vera felicità sarà quando potremo dire: “Grazie, Gesù, per l’amore che ci hai donato”.
Tutta la famiglia dovrebbe vivere la Pasqua come festa della gioia, e affinché ciò sia possibile, nella famiglia devono regnare la preghiera, il perdono, la personale abnegazione, e non gli acquisti i vestiti.
A tutti coloro che soffrono vorrei dire che in questi giorni devono portare con amore il dono della croce. Pregherò perché la Madonna stia loro vicina il più possibile e stenda su di loro la Sua mano materna per dare loro la forza di andare avanti. Con amore, la vostra Vicka.
Fonte:   Radio Maria

venerdì 28 febbraio 2020

Per piacere agli altri non parliamo più nè di penitenza, nè di sacrificio, nè di digiuno. Ma la Madonna ci dice...

IL PROGRAMMA DI MARIA SU DI NOI E SUL MONDO - Parte seconda - Eco di Medjugorje nr.88

 Per piacere agli altri non parliamo più nè di penitenza, nè di sacrificio, nè di digiuno...
Vi sembra poco? Troppo facile prendere del Vangelo solo quello che ci piace e ci fa comodo. E invece la Madonna è venuta a ripetercelo tutto intero. E’ venuta a ridirci che è meglio camminare nel Vangelo un po’ alla volta per quello che è, e viverlo umilmente piano piano fino in fondo piuttosto che dimenticarlo o accomodano, e darci a grandi opere: l’esito di questo adattamento si vede già da tanti anni: una montagna di guai. Tutti agitati a rincorrere il mondo: e con quali risultati!
La Madonna ha preso l’iniziativa di venirci a suggerire, come maestra spirituale e universale, che è meglio ritornare ai Sacramenti... Ella, come Madre della Chiesa, ritorna a centrare il motivo per cui esiste la Chiesa.

La Chiesa esiste proprio per la forza di Cristo Risorto, presente nella SS. Eucaristia. Perciò ci dice: Cari figli miei, andate in Chiesa a pregare e a partecipare alla S. Messa, anzichè fare tante riunioni. Ricordiamoci che ciò che può fare l’Eucaristia non lo può fare nessun altro...

Allora il ritorno ai Sacramenti è una pedagogia, che indica un movimento per il quale si cammina, ci si alza, ci si scuote; si esce da una porta e si entra in un’altra: un movimento con il quale ci si inginocchia... Allora il ritorno ai Sacramenti deve essere proprio una cosa “violenta” da un punto di vista della pedagogia, anche quando si insegna ai bambini. Quando si fa il catechismo ai piccoli torniamo ad insegnare bene i Sacramenti...

Quando le cose negative in noi sono tante, come possiamo vincere da soli? Sei già caduto una volta, dieci... Come fai a vincere da solo una forza che ti ha già sotterato mille volte? Che pretesa hai? Se quella tentazione o il tuo amor proprio è molto più forte della tua capacità di resistere, mi dici da chi devi andare per vincere? Abbiamo a combattere con il principe delle tenebre, con i satanassi che si aggirano attorno, come si diceva nella preghiera a San Michele, (che è stata tolta forse perchè oggi è fuori moda parlare del diavolo). No, i satanassi ci sono davvero e bisogna combatterli con le anni giuste. Allora vai a confessarti! San Carlo ci andava tutti i giorni... Il Signore è nel Sacramento e occorre che tutta la pedagogia, anche infantile, riconduca a questa educazione evangelica nel senso pieno. Si riportano i bambini in Chiesa e li si aiuta a capire ciò che è male e ciò che è bene. I due grandi binari della vita spirituale sono: Eucaristia e Confessione. Tolto un binario, il treno va fuori carreggiata: tolto uno di questi due binari, la vita spirituale è inesistente. Questo è il punto tragico nella chiesa: alla fine tu ti sostituisci a Dio, anche nelle opere di carità; le quali, per questo motivo, il più delle volte sono un fallimento, perchè si ha la pretesa di fare ciò che solo Dio può fare. Allora i due Sacramenti riportano nella pedagogia e nell’educazione cristiana la categoria tanto aborrita e dimenticata del sacrificio. Preghiera, rapporto indispensabile con Chi ti fa vivere. Stare davanti a Dio perchè Dio ti cambi

La preghiera e il digiuno sono la strada per la conversione... Ma per convertirci bisogna fare qualcosa: correre ai sacramenti. Questo è chiaro: dove Dio c’è si va. Se amo Gesù, se amo una persona vado da lei. Non puoi dire di amare una persona senza stare mai con lei. .E’la preghiera ciò che rimette il dito sulla piaga, la quale il più delle volte la si lascia marcire sotto le bende di tante altre cose che facciamo... Si fanno opere su opere senza considerare la verità ed entrare in essa.

La preghiera è l’atto con cui tu corrispondi alla verità, perchè l’uomo è creatura e figlio di Dio, e come tale deve stare in rapporto con Dio. Se togli questo rapporto, dell’uomo esiste solo una maschera... La Madonna ci richiama alla necessità di questo rapporto con Dio: se non si prega più, le cose non possono funzionare bene. Lui ha dato le leggi alla natura, Lui ha dato al cuore di ogni uomo lo Spirito che geme e aspetta che tu ti degni di guardarLo, di pregarLo, di ascoltarLo, di lasciarti guidare. La preghiera è la profonda verità dell’uomo. E’ l’atto supremo, più grande che L’uomo può compiere, di cui tutti gli altri sono la conseguenza, opere comprese...
E si fa fatica a pregare bene e sempre. Per questo la Madonna dice:
allora inuovetevi, pregate... E se fai fatica a pregare, vuol dire che è lì che ti devi purificare... E questa è la purificazione: stare davanti aDio finchè Dio determinerà le condizioni: ciò costa, ma tale è l’esigenza della conversione vera... Si cambia davanti a Dio perchè è Dio che ci cambia, non ci cambiamo da soli. Digiuno è sacrificare l’istintività per ciò che è essenziale

Il digiuno, dice la Madonna, è anzitutto digiuno dal peccato. E’ assurdo fare qualsiasi altro digiuno e avere il proprio cuore incoLlato a dei vizi capitali. Ma il cominciare comunque a toglierti qualcosa, per cui ti fa un po’ male lo stomaco perchè hai fame, significa ricentrare tutto il discorso sul fatto che la tua istintività è meglio che si sacrifichi davanti a ciò che è essenziale per la tua vita e che si chiama Dio.

Gesù dice al demonio: non di solo pane vive l’uomo. Ma noi cristiani diciamo: Eh no! Bisogna mangiare. Cominciamo invece a dire: non di solo pane vive l’uomo, come afferma il Vangelo, perchè la nostra distruzione avviene così: prima mettiamo le nostre pensate e cerchiamo in questo modo di adattarvi il Vangelo. Invece la Madonna vuole che nella nostra vita prima ci sia il Vangelo, al quale convertire tutto il nostro modo di vivere, soprattutto l’istintività. San Francesco faceva quattro quaresime all’anno.., Oggi, se uno sta alla dieta per dimagrire è un uomo da stimare, ma se sta a pane e acqua perché Dio indica questa strada di purificazione, è un fanatico Ecco la pedagogia della Madonna: richiamare alla verìtà e dire bene a ciò che è bene e male a ciò che è male.
Il segreto per cui i peccatori si convertono è mettere il Signore al primo posto. Qui Maria li chiama e li tocca nel punto debole

Occorre tenere presente che tutto questo la Madonna lo desidera per l’umanità intera, tanto più per la Chiesa, perchè l’opera di purificazione è molto più pesante all’interno di una mentalità che si è consumata dietro a idoli falsi... Questo programma che si vede benissimo qui a Medjugorje è proprio per ogni uomo. La Madonna è rifugìo dei peccatori e qui avvengono conversioni che la Chiesa stessa in tanti anni non ha mai visto. Qual’è il motivo? E’ proprio questa chiamata alla radicalità del Vangelo.

Quando Gesù si presentava ai peccatori, i peccatori si convertivano. Se oggi non si convertono più, c’è qualcosa che non va nei programmi pastorali. Allora la Madonna è venuta a spiegare che, perché le cose funzionino, occorre che i peccatori —di cui i primi siamo noi— vengano riaccolti dentro la verità, che oggi non abbiamo il coraggio di proporre loro: e la verità è Gesù, che ti ama e che pensa realmente alla tua vita... Bisogna mettere il Signore al primo posto perché i peccatori si conver— tano: è Lui che li converte, non siamo noi: è qui dove manca la pastorale.

I peccatori si convertono solo perché Qualcuno li accoglie fino in fondo e li perdona, ma esige che non pecchino più: “Vai e non peccare più”. Ma chi pone questa possibilità del non peccare più? L’uomo? E’ solo Dio che pazientemente, nei Sacramenti, ti riaccolglie e ti dà la possibilità un p0’ alla volta di diventare un altro. Questo i peccatori lo sentono: capiscono dove devono andare per essere amati e per cambiare testa, perché Qualcuno finalmente capisce il loro peccato e dice loro i passi che devono fare.
Allora “Rifugio dei peccatori” significa che la Madonna è proprio Madre di tutti e quindi la missione prima di ciascuno di noi è di rievocare continuamente e insistentemente, prima di tutto in noi, la misericordia che Dio ha usato mandandoci la Madonna, per abbracciare poi tutti gli altri nello stesso dono. E Lei arriva ad uno ad uno a tutti i cuori che si spalancano. I cuori si sciolgono se sono sinceri. Lo abbiamo visto tantissime volte qui a Medjugorje.. Perchè Le trenta persone, salite sul Podbrdo nell’ultimo pellegrinaggio, alla fine piangevano? Come ci si arriva? E’ il Cuore della Madonna che tocca uno ad uno i cuori in quelle particolarità interiori che nessuno conosce, ma Lei sì. E quindi Lei ci può arrivare e ci arriva. Questo è Medjugorje..

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FONTE: medjugorje.altervista.

Da Medjugorje la preghiera dei Sette Pater, Ave e Gloria in onore delle "cinque Sante Piaghe di Gesù": ecco come si recita


La preghiera dei Sette Pater, Ave e Gloria




E’ consuetudine, nel programma di preghiera serale a Medjugorje.  la preghiera dei “Sette Pater e Gloria” che viene recitata in ginocchio al termine della Santa Messa.
Ma da dove è venuta questa pratica?


Verso le 18 di venerdì 26 giugno 1981 i ragazzi si ritrovarono spontaneamente lungo il sentiero che conduce verso il Podbrdo, dopo aver trascorso la giornata in trepidante attesa, al lavoro nei campi o indaffarati nelle consuete faccende domestiche. …

Vicka asperse vigorosamente la «bella fanciulla» [seguendo il consiglio datole dalla nonna la sera prima], dicendole: «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, amen. Se sei la Gospa, resta con noi; se non lo sei, vattene!». La Madonna sorrise …

Rasserenati da questo episodio, i veggenti cominciarono a recitare il Padre nostro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre per sette volte di seguito. Una preghiera tradizionale per il popolo croato, che viene recitata in particolare all’inizio e al termine della giornata. «Questa è una nostra antica preghiera; anche nella mia famiglia si pregava così. È una preghiera normale, collegata inoltre al numero biblico sette, indice di pienezza e di perfezione».

La Vergine mostrò di gradire molto tale iniziativa dei ragazzi e, il 3 luglio successivo, chiederà loro di aggiungervi all’inizio anche il Credo. In seguito darà indicazioni ancor più approfondite:

Messaggio del 27 gennaio 1984 (al Gruppo di preghiera)
“Pregate e digiunate. Desidero che approfondiate continuamente la vostra vita di preghiera. Ogni mattina in famiglia rinnovate le preghiere di consacrazione ai sacri Cuori di Gesù e di Maria. Pregate ogni giorno l’Angelus, il Credo, cinque Pater, Ave e Gloria in onore della passione di Gesù, un sesto per il nostro Santo Padre, il Papa, e un settimo per l’effusione dello Spirito Santo su di voi. Poi la preghiera di invocazione dello Spirito Santo. Se vi è possibile, pregate anche il Rosario”.

Il giorno successivo, giovedì 2 luglio, le autorità comuniste mostrarono esplicitamente una grande irritazione per l’inattesa ed eclatante manifestazione di fede che nella serata precedente si era svolta in chiesa … Intorno alle 19, i ragazzi furono introdotti in chiesa e fatti salire sull’altare, dove guidarono per la prima volta la recita dei sette Pater-Ave-Gloria, divenuta poi una consuetudine.
 Madonna nel messaggio del 27 gennaio 1984, invita a pregare, sulla stessa corona e allo stesso modo, in onore delle cinque Sante Piaghe di Gesù, premettendo ad ogni gruppo di Pater, Ave e Gloria le seguenti invocazioni:


SI PREGA COSI'
-Prima il Credo
 (sul grano esterno alla coroncina)
 1) Per la Santa piaga della mano destra...
Poi, sul primo grano: Padre nostro
Sul secondo: Ave Maria
Sul terzo: Gloria
 … e così via per tutti gli altri sei gruppi di tre grani ciascuno.
 2) Per la Santa piaga della mano sinistra
 Padre nostro 
 Ave Maria 
 Gloria
 3) Per la Santa piaga del piede destro
 Padre nostro 
 Ave Maria 
 Gloria
 4) Per la Santa piaga del piede sinistro
 Padre nostro 
 Ave Maria 
 Gloria
 5) Per la Santa piaga del Sacro Costato
 Padre nostro 
 Ave Maria 
 Gloria
6) Per il Santo Padre
 Padre nostro 
 Ave Maria 
 Gloria
7) Per l’effusione dello Spirito Santo
 Padre nostro 
 Ave Maria 
 Gloria



E qui di seguito altri tre messaggi in cui la Madonna raccomanda la preghiera dei 7 Pater Ave e Gloria :

Messaggio del 2 giugno 1984 (Messaggio straordinario) Figli cari! Dovreste rinnovare le vostre preghiere allo Spirito Santo. Partecipate alla messa! E, dopo la messa, fareste bene a pregare in chiesa il Credo e i sette Pater Ave Gloria come si fa per Pentecoste.

Messaggio del 3 luglio 1981 (Messaggio straordinario)
Prima dei sette Pater Ave Gloria pregate sempre il Credo.

Messaggio del 20 luglio 1982 (Messaggio straordinario) In Purgatorio ci sono tante anime e tra queste anche persone consacrate a Dio. Pregate per loro almeno sette Pater Ave Gloria e il Credo. Ve lo raccomando! Molte anime sono in Purgatorio da molto tempo perche’ nessuno prega per loro. Nel Purgatorio ci sono diversi livelli: i più bassi sono vicini all’Inferno mentre quelli elevati si avvicinano gradualmente al Paradiso.





giovedì 27 febbraio 2020

27 febbraio San Gabriele - PREGHIERA "Il coraggio di guardare il cielo"

O santo dei giovani e di quanti cercano Dio
nella sincerità del loro cuore, insegnaci
a porre Dio al primo posto nella nostra vita.

Tu che lasciasti il mondo, ove vivevi
una vita tranquilla, serena ed allegra,
attratto da una speciale vocazione
alla vita consacrata, guida i nostri giovani a sentire
la voce di Dio e a consacrarsi
a Lui mediante scelte radicali di amore.
Tu, che alla scuola di San Paolo della Croce,
ti alimentasti alle sorgenti dell'Amore crocifisso
insegnaci ad amare Gesù, morto e risorto per noi,
come lo amasti tu con tutto il cuore.
Tu, che hai scelto la Vergine Addolorata,
come guida sicura verso il Calvario,
insegnaci ad accettare le prove della vita
con santa rassegnazione alla volontà di Dio.
O Gabriele della Vergine Addolorata,
che all'Isola del Gran Sasso
richiami fedeli e pellegrini di ogni parte del mondo,
porta a Cristo le anime smarrite, sfiduciate e senza Dio.
Con il tuo fascino spirituale,
con la tua giovanile e gioviale santità
indirizza le persone che hanno già intrapreso
la strada della perfetta carità
sulla via della vera unione con Dio
e del sincero amore verso ogni uomo di questo mondo!
Amen
Il santo dei giovani, il santo dei miracoli, il santo del sorriso.
San Gabriele dell’Addolorata, che si festeggia oggi, è unito alla  nostra Santa Gemma da una relazione spirituale che è un vero poema di grazia e di cielo, tipico delle anime amiche che sono a loro volta innamorate di Dio. Gemma “incontra” la prima volta San Gabriele nell’inverno del 1899 leggendone la vita. “La lessi più volte” scriverà lei stessa, “non mi saziavo mai di rileggerla e di ammirare le sue virtù ed i suoi esempi. La sera non trovavo sonno se non avevo l’immagine sua sotto il guanciale”. Lo elegge suo protettore e consigliere. Le apparizioni di San Gabriele sono frequenti. Gabriele le fa baciare il suo abito e la corona del rosario. Recitano spesso insieme il breviario mentre Gemma è in estasi. “Aspetto” scrive al direttore spirituale, “una visitina di Gabriele, devo parlargli di molte cose”. Gabriele (Gabriellino lo chiama lei) l’accompagna verso la santità lungo la via della croce. “Gemma coraggio” le dice in una apparizione “ti aspetto al Calvario: è verso quel monte che sei diretta”. Le raccomanda la devozione alla Madonna addolorata. All’occorrenza Gabriele la rimprovera sapendo essere anche un maestro esigente e severo, proprio come un fratello maggiore. In una apparizione le dice: “Sorella mia… sorella mia tu sarai”. Gemma gli domanda se riuscirà a diventare monaca passionista. Gabriele sorridendo le ripete “sorella mia…”, le fa una carezza sulla fronte e le dona il distintivo passionista che porta sul petto. Nonostante gli sforzi, Gemma non entrerà in monastero. Nel cuore e nello spirito però è passionista e ne professa privatamente anche i voti. Pio XII dichiarandola santa infatti la chiamerà giustamente “spirituale religiosa passionista”. Degna figlia di Paolo della Croce, dolce sorella di Gabriele dell’Addolorata.


Gemma un giorno cominciò ad ammalarsi di una curvatura alla spina dorsale. Inoltre contrasse la meningite, che la lasciò temporaneamente sorda. Dei grossi ascessi le si formaronno in testa, le caddero i capelli, e infine le membra divennero paralizzate. Il medico curante tentò molti rimedi nessuno dei quali ebbe successo. Gemma, che aveva vent’anni, sembrava in punto di morte. Fu suggerita una novena come l’unica via di salvezza. A mezzanotte del 23 febbraio 1899, Gemma udì il rumore di un rosario e si accorse che San Gabriele le stava davanti. Le parlò così: “Vuoi guarire? . . . prega con fede il Cuore di Gesù; ogni sera, fino che non sarà terminata la Novena, io verrò qui da te, e pregheremo insieme il Cuor di Gesù“Il primo giorno di marzo la novena finì. La grazia fu accordata: Gemma era guarita! Quando si alzò, coloro che le stavano intorno piangevano di gioia. Sì, era stato compiuto un miracolo e grazie al Cuore di Gesù e all’intercessione di Gabriele dell’Addolorata, un ulteriore segno di questa mistica amicizia.

" Non si permettono concentrazioni di persone nelle chiese, ma in altri spazi pubblici sì". Il vescovo di Torino contrario allo stop delle messe

Il vescovo di Torino: "Messe vietate ma c'è più gente nei supermercati che nelle chiese"

 



"La decisione di non fare celebrare le messe feriali mi ha sorpreso. È una scelta che penalizza una parte dei cittadini. Non si permettono concentrazioni di persone nelle chiese, ma in altri spazi pubblici sì. Aree frequentate da numeri ben maggiori. Penso ai supermercati, al metrò, agli autobus e così via.Luoghi dove c'è una concentrazione alta di persone". L'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, oggi alle 12 è andato al santuario di Nostra Signora della Salute, in Borgo Vittoria, per celebrare il mercoledì delle Ceneri. Una cerimonia per forza di cose privata a cui ha partecipato, in rappresentanza dei torinesi, la sindaca Chiara Appendino.

"Prego la Vergine Maria per chiedere di proteggere la popolazione della città e del territorio", dice l'arcivescovo contrariato rispetto allo stop alle messe, soprattutto quelle feriali. Tema di un intervento di Nosiglia sul giornale della Diocesi "La Voce e il Tempo". Una misura contenuta nell'ordinanza adottata domenica per limitare le possibilità di contagio da Covid-19. Nosiglia mette così in luce i paradossi di alcuni provvedimenti

Cosa ha pensato rispetto alla decisione di non far celebrare le messe fino a sabato?
"Si tratta di una scelta che mi ha sorpreso. Posso essere d'accordo per quanto riguarda i funerali perché, solitamente, ai funerali la partecipazione di persone è importante. Noi per primi abbiamo invitato a limitare le presenze e a differire il ricordo della persona cara più avanti. Sulla messa è diverso. La partecipazione in settimana è limitata nel numero di persone, anche se molto sentita dai fedeli che vengono. I supermercati sono molto più pieni delle chiese durante le messe in settimana. I centri commerciali possono aprire le porte, le chiese no. Un fatto che ci deve far riflettere. Anche domani (oggi, ndr) mi troverò in una situazione strana".
 
 Quale?
"Davanti alla chiesa c'è un mercato. Bisognerebbe andare a vedere quante persone lo frequentano, anche in questi giorni di emergenza. Molte di più di quelle che verrebbero alla celebrazione delle Ceneri. Le disposizioni sanitarie sono fondamentali, ma l'immagine della chiesa vuota causa ordinanza e quella del mercato affollato fanno riflettere".

Il mercato, il bus, il centro commerciale sono tutti servizi essenziali. Non è così?
"Non voglio fare polemica, capisco che la gente ha bisogno di comprare la frutta, la verdura e la carne. E deve avere il diritto a muoversi. Però non vorrei che passasse un concetto che è sbagliato. Non vorrei che il supermercato o il bus venga considerato come un servizio essenziale, mentre la messa venga considerata come un di più. Se c'è bene, se si può fare bene, altrimenti pazienza. Non è così. Me lo sono sentito dire da diverse persone in questi giorni, fedeli e no".

Ne ha parlato con chi ha deciso le misure, dal prefetto al presidente della Regione Cirio?
"Si, certo. Ho fatto presente il problema di considerare la messa come qualche cosa di non necessario".

La messa non è un optional?
"No, non lo è. Voglio sottolinearlo perché mi faccio portatore di un pensiero espresso da molti fedeli che hanno comunque accolto le indicazioni sanitarie date, ma vorrebbero che si tenesse conto anche delle loro esigenze, pur nell'emergenza. Persone che potrebbero tenere dei comportamenti consone alle direttive sanitarie, limitando la presenza numerica nelle chiese".

Se l'emergenza non rientrerà entro sabato potrebbero saltare anche le messe della domenica?
"Spero di no, perché sarebbe un vero problema per i fedeli. Un problema molto serio. Io mi auguro che l'emergenza possa rientrare entro sabato e che la situazione migliori rapidamente. In alternativa che si possano rivedere le misure per poter garantire lo svolgersi delle messe, almeno la domenica, in sicurezza. Speriamo. Tutto dipenderà dall'evoluzione dei contagi nei prossimi giorni".
 
 
Fonte:Torino
repubblica.it

Medjugorje è una Quaresima. La Madonna è una Quaresima..“Siamo ipocriti!” - Catechesi di P. JOZO

P. JOZO: Una Mamma ti dice: “CONVERTITI E DICIDITI SUBITO A PREGARE”
La grazia, non la diplomazia ha piegato il comunismo!
Quando i cristiani, i figli vedono la Madonna, sanno che è la più bella di tutte le altre mamme. Per gli occhi dei figli il volto della mamma è sempre bello, ma i veggenti e le altre persone che hanno visto o vedono la Madonna, la più generosa e bella delle mamme, vedono un volto stupendo, meraviglioso.

Io voglio dirvi che Lei non è un fantasma, Lei è la Madre della Chiesa: che parla alla Chiesa, che ama la Chiesa, che guida e accompagna la Chiesa. Noi come cristiani abbiamo ricevuto la Madonna, l'abbiamo ricevuta sul Calvario, sotto la croce. In quel momento, quando Gesù è morto, Lei ha partorito noi nel dolore della croce, e noi siamo nati.

Io voglio dirvi ciò che la Madonna ha detto durante questo periodo. Siamo nella Quaresima: Medjugorje è una Quaresima da  anni. La Madonna è una Quaresima; infatti pronuncia la stessa parola che abbiamo sentito dalla bocca di S. Giovanni Battista: “Convertitevi”. La stessa parola che ha detto Gesù quando ha iniziato la sua predicazione e che poi ha ripetuto con forza durante la sua vita terrena, nelle sue prediche: “Convertitevi!”. La nostra conversione inizia con un incontro con la grazia. Questo non viene dall'uomo, viene dal Signore; questa grazia è un dono particolare. La Madonna è venuta, è presente a Medjugorje, appare a Medjugorje come una grande chiamata per tutta la Chiesa: Convertitevi!” Molti hanno capito bene; molti hanno risposto. Tutti quelli che hanno risposto hanno dato e danno frutti meravigliosi, straordinari: i frutti divini.

Siamo ipocriti!”
La prima volta che la Madonna ha pianto a Medjugorje, ha parlato su noi sacerdoti e ha detto: “Dite ai miei cari figli che devono credere forte”. Siamo ipocriti prima noi sacerdoti, poi tutti voi. Ipocriti, farisei. Come farisei vogliamo imparare a credere attraverso i libri; ma non crede perché si legge, si crede quando si vive. Non serve alla Chiesa stampare la Bibbia se non prega, se non legge Bibbia e se non crede che quando ascolta la Parola divina il Signore che parla. Se la Chiesa non crede, la Parola Dio non salva, non serve. Dipende da noi, da chi apre Bibbia. Chi crede che sta ascoltando la Parola viva direttamente dalla bocca di Cristo, del Signore? Chi è l'uomo che ascolta così? Il nostro Signore desidera insegnarci, attraverso la Madonna, come dobbiamo iniziare con la preghiera nostra conversione.

"Iniziate subito a pregare col cuore!" Il primo messaggio sul Podbrdo l'ha comunicato Marija veggente alla gente dicendo: “La Madonna ha detto: Convertitevi!”. Quando ha gridato queste parole la gente è rimasta molto colpita, trascinata: “Che cosa dobbiamo fare?” Subito la Madonna ha risposto: “Iniziate a pregare”. Non ha detto di “recitare” il Rosario, ma di “pregare”. E quando la gente ha iniziato a pregare così come era abituata, la Madonna è apparsa e ha detto: “No! Pregate con il cuore. Quando pregate, pregate con il cuore”.

Venire a Medjugorje significa iniziare a pregare.
Milioni sono passati e stati a Medjugorje e sono diventati testimoni. Tantissimi sono diventati testimoni della Madonna, testimoni della conversione e della preghiera: sono diventati “la preghiera”. La preghiera è natura cristiana. Il cristiano che prega è veramente figlio di Dio. Il cristiano che non prega e fariseo, è falso, è uno che dice bugie, bugiardo. L'uomo che non prega, non ama. Se il tuo sacerdote, la tua mamma, il tuo marito, non prega è falso, non ama Gesù, non conosce Gesù. Senza la preghiera non esiste alcun uomo che abbia conosciuto Gesù. Non si può conoscere Dio senza la preghiera. Gli occhi e la luce con la quale Possiamo vedere il volto di Cristo si chiama la preghiera. La preghiera: il dono che non possiamo perdere.
Ricordate la parabola nella quale Gesù ha parlato della donna che ha perso la dracma, un denaro grande e non aveva più pace. Ha preso una scopa ed ha cercato dappertutto finché l'ha trovata. Piena di gioia per aver trovato la moneta, ha chiamato in casa tutti i familiari e i vicini: “Voglio dirvi che ho trovato la mia moneta”.

Venire a Medjugorje significa veramente ripetere i gesti di questa donna con tutta la nostra forza e il nostro impegno: prendere la scopa della confessione e pulire il proprio cuore. Non sappiamo dove abbiamo perso la preghiera; forse non vi ricordate quando avete pregato l'ultima volta nella famiglia. Molte famiglie italiane non pregano più; questo mondo non prega più.
Venire a Medjugorje significa iniziare subito con la preghiera. Se non capisco questo messaggio non posso capire niente altro. Il pellegrino che viene a Medjugorje e non mette in pratica i messaggi della Madonna, a cominciare dal messaggio della preghiera, non può dire che gli è piaciuto Medjugorje, che è buono, che è bello, che là ha pregato”. Occorre perseverare nella preghiera.
Tanti sacerdoti, anche italiani, che sono stati qui, dopo il pellegrinaggio non hanno fatto nulla. Si possono paragonare con Giuda. Veramente tutti siamo Giuda se non abbiamo fatto nulla. Dire “mi piace” e poi non fare nulla è come abbracciare Cristo e dire: “Salve maestro”. Ma che cosa voleva dire “maestro” per Giuda? E il Maestro ha detto: “Amico, sai che cosa stai facendo? Perché sei qui?”. Ma Giuda è rimasto cieco.

“Non si può rimandare!” Credimi! Questo tempo è per te importante come quello della mamma che deve andare in ospedale per partorire un bambino. Non si può scherzare, non si può allontanare il tempo della nascita. E' questo e basta, non si può discutere, capisci? Cosi è importante il tempo nella Chiesa; tu lo devi sapere e poi lo devi trasmettere a tutti dicendo: “Questo è il tempo maturo per la nascita, per la nostra conversione”. Non si può rimandare e dire: “aspettiamo ancora. una settimana”. Non si può! Oggi! Oggi abbiamo sentito la chiamata e subito dobbiamo rispondere. Perché siamo a Medjugorje? La Madonna desidera mettere una perla nella vostra anima, nel vostro cuore, una perla che si chiama il rosario, che si chiama la preghiera.

Ecco la dracma che tu hai perso: il tuo rosario familiare, la tua preghiera nella famiglia.
Venire a Medjugorje significa prendere la scopa e iniziare a pulire per trovare. Non preoccupatevi, potete trovare. Potete trovare già stasera, fra poco: troverete la chiesa raccolta e unita, con persone che vengono da tutte le parti del mondo che pregano. Rossi, bianchi, neri sono tutti devoti, sinceri, aperti davanti alla Madonna, tutti fanno nascere la preghiera dal proprio cuore e, uniti insieme, fanno un corpo mistico: la Chiesa. La chiesa che prega è veramente capace di far rinascere ognuno di noi e aiutare ognuno di noi.
La Madonna ha parlato della preghiera e ha detto: “Pregate il rosario ogni giorno”. In questa Quaresima voglio dirti: “Inizia subito”. Oggi è già la seconda domenica di Quaresima. Ti prego, come tuo amico e fratello: deciditi oggi, nel posto dove la Madonna ti aspettava da otto anni otto mesi e due settimane. Mamma mia, quanto tempo! Capisci! E stasera deciditi, stasera fai un voto alla Madonna: “Voglio prometterti che da oggi ogni giorno pregherà. Voglio mettere la preghiera nella mia giornata; non voglio smettere mai”.

Quando la Madonna ha dato a Medjugorje il messaggio del rosario, siamo rimasti in preghiera; la gente non voleva tornare a casa, tutti dicevano: “Preghiamo subito” e abbiamo pregato. E durante la nostra preghiera la Madonna è apparsa nella chiesa. Abbiamo visto la Madonna in mezzo a noi! Puoi immaginare quanta è stata la gioia di pregare nella chiesa dove la Madonna prega con te, dove è presente fisicamente! Quale differenza c'è tra te e Gesù? Gesù pregava con Lei e tu stasera inizi a fare lo stesso. Bello! Bello! Capisci che cosa vuol dire? Bellissimo: pregare con la Madonna! La Madonna è apparsa e ha detto: “Vi ringrazio”. Ha ringraziato tutti coloro che pregavano, che avevano iniziato a pregare, dicendo: “Vi ringrazio perché avete risposto alla mia chiamata”. Che bello! Stasera la Madonna desidera dire: “Ti ringrazio, pellegrino, caro figlio, cara figlia, ti ringrazio perché tu hai risposto”.

Non abbiate paura: solo pregate!” A Medjugorje non abbiamo finito mai,nè mai abbiamo interrotto la preghiera. Mai la chiesa ha interrotto fino ad oggi. Ogni giorno prega. Ogni giorno. Non importa che festa e, che tempo fa,ecc.: sempre, sempre! Tante volte non è stato semplice. Quando per es. i comunisti hanno deciso di distruggere Medjugorje perché avevano paura, hanno mandato tanti soldati pieni di armi,con gli elicotteri hanno riempito il cielo, tanti ,poliziotti con i cani. Nessuno poteva avvicinarsi a Medjugorje, tutte le strade erano bloccate dalle guardie, come un grande cerchio appena fuori Mostar, e poi un altro piccolo cerchio di blocco intorno a Medjugorje: non si poteva uscire, ne entrare a Medjugorje.

La Madonna in quella occasione ha detto: “Non abbiate paura, solo pregate“. I cristiani hanno creduto a Lei. Non volevano fare sciopero, ma volevano pregare. Non potevano tornare a casa, come la polizia cercava di convincere, nessuno lo voleva. “Come posso tornare a casa? Voglio dare testimonianza??. Tutta la giornata sono rimasti come un muro davanti ad una altro muro vivo (formato dai soldati armati e dai cani) e sono rimasti con il rosario nella mano e hanno pregato (n.d.r.: era il 17.8.1981, giorno dell'arresto di P. Jozo, sotto un sole cocente e un caldo torrido). Quello stesso giorno, alle 6 del pomeriggio, un nuovo messaggio è venuto dal regime di Belgrado: “Lasciate entrare la gente nella chiesa??.“
Si sono aperti, rotti i muri vivi fatti di soldati, e la gente, come fiumi nell'oceano, correva e riempiva la chiesa. Così per tutta la notte verso Medjugorje e uniti insieme hanno pregato tutta la notte. In quella notte la nostra chiesa ha capito una cosa, ha vissuto una esperienza grande e bella, che tu non puoi capire purtroppo. Per la prima volta nella storia del comunismo, che in questo paese è al potere da 50 anni, loro (i capi comunisti) hanno cambiato una decisione e con questo cambiamento hanno fatto un passo per cambiare in tutto il mondo. Capisci? Da questo giorno il comunismo ha iniziato a cambiare in tutto il mondo.
E' la grazia che ha cambiato il comunismo, non la diplomazia. E' la grazia che può cambiare anche l'Italia!
La Madonna ha detto: “Non abbiate paura, solo pregate”! La gente pregava e credeva: la Madonna sa come vincere! Cerca da me la preghiera e basta: voglio regalargliela! Ma, vedete, voi dovete sapere questo: questo cambiamento nel comunismo è frutto della grazia, non viene dalla diplomazia La vostra politica, italiana, americana o russa, è uguale. Anche se la chiamate cristiana, come la democrazia cristiana, non è per niente cristiana. Non esiste un regime che desideri Gesù. Tutti i regimi sono contro l'uomo: non mettono il Signore al primo posto! Allora che cosa vuoi dire regime? Nessun regime aiuta a conoscere Gesù e ad amarlo sopra ogni cosa. Tutti coloro che mettono la cultura o qualche cosa prima di Cristo non sono veri, non conoscono Gesù. Non si può fare così.




Allora è importante per noi sapere come la Madonna ha regalato come grande dono la dimostrazione che il più grande e il più forte soldato sulla terra è il cristiano che prega con questa arma nella mano. Capisci? (e cosi dicendo alza in alto e mostra la corona del rosario). Il cristiano è più forte di tutte le politiche e di tutti i regimi. Cosa posso fare per cambiare l'Italia? Come si può cambiare? Ma vedete? nessuno poteva cambiare questa situazione, solo Dio. E' la grazia che ha cambiato, è la grazia che può cambiare l'Italia, che può cambiare le famiglie, tutte le famiglie distrutte e rovinate: solo la grazia può rinnovare.

Questo sangue malato che scorre nel corpo della chiesa può essere guarito solo da un'unica medicina: la grazia divina. La grazia che viene da Dio e che ci porta alla conversione. Non posso prendere e accettare la grazia se non mi converto, se non voglio rialzarmi per tornare a casa, dal Padre. Il mio ritorno significa la mia conversione.
(a cura di Alberto Bonifacio-Lecco: Tihalijna 11.3.1990) 


 http://medjugorje.altervista.org

mercoledì 26 febbraio 2020

Oggi si insulta come se si dicesse buonagiornata! E' tempo di staccarsi dalla TV, dai cellularie e connettersi al Vangelo.

 "Con i suoi inviti alla conversione, la Quaresima viene provvidenzialmente a risvegliarci, viene dal torpore, dal rischio di andare avanti per inerzia".

Papa Francesco, in Piazza San Pietro durante l'Udienza Generale odierna, incentra la sua meditazione sulla Quaresima. Con il Mercoledì delle Ceneri cominicia il cammino di quaranta giorni verso la Pasqua, verso il "cuore dell’anno liturgico e della fede". "È un cammino che segue quello di Gesù, che agli inizi del suo ministero si ritirò per quaranta giorni a pregare e digiunare, tentato dal diavolo, nel deserto... vicino a noi, ci sono tanti deserti. Sono le persone sole e abbandonate.
Ed è proprio del deserto che il Pontefice parla ai fedeli presenti in Piazza San Pietro. "Il deserto è il luogo del distacco dal frastuono che ci circonda. È assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola. Il deserto è il luogo della Parola, con la maiuscola. Nella Bibbia, infatti, il Signore ama parlarci nel deserto. Nel deserto si ascolta la Parola di Dio, come un suono leggero", commenta il Pontefice.
"La Quaresima è il tempo propizio per fare spazio alla Parola di Dio - confida il Papa -  È il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. È il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo. È il tempo per rinunciare a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, e dare del tu al Signore".
  Guardiamo le nostre vite: quante cose inutili ci circondano! Inseguiamo mille cose che paiono necessarie e in realtà non lo sono. Quanto ci farebbe bene liberarci di tante realtà superflue, per riscoprire quel che conta, per ritrovare i volti di chi ci sta accanto! Anche su questo Gesù ci dà l’esempio, digiunando. Digiunare è saper rinunciare alle cose vane, al superfluo, per andare all'essenziale. È cercare la bellezza di una vita più semplice».
«Il deserto, infine, è il luogo della solitudine. Anche oggi, vicino a noi, ci sono tanti deserti. Sono le persone sole e abbandonate. Quanti poveri e anziani ci stanno accanto e vivono nel silenzio, senza far clamore, marginalizzati e scartati! Parlare di loro non fa audience. Ma il deserto ci conduce a loro, a quanti, messi a tacere, chiedono in silenzio il nostro aiuto. Il cammino nel deserto quaresimale è un cammino di carità verso chi è più debole. Preghiera, digiuno, opere di misericordia: ecco la strada nel deserto quaresimale».

Vicino ai malati del Coronavirus e a chi combatte il contagio


Questo pomeriggio alle 16.30, prima nella chiesa di Sant’Anselmo poi a Santa Sabina all’Aventino, Papa Francesco inizierà la liturgia “stazionale” cui farà seguito la processione penitenziale e la Messa