giovedì 30 gennaio 2020

Testimonianza di un membro del gruppo di preghiera di Medjugorje: MARIJA DUGANDZIC CI SPIEGA IL CAMMINO



MARIJA DUGANDZIC CI SPIEGA IL CAMMINO DEL GRUPPO GRANDE DI PREGHIERA

(Da una prima conversazione di P. Barnaba Hechich O.F.M. da lui registrata e tradotta) 13 settembre 1985

Testimonianza di un membro del gruppo, cerchiamo di entrare nei segreti di questi fortunati scolari di Maria.
B. - Ci troviamo a Miletina, una frazione di Medjugorje, in casa di Drago e Draga Ili. E’ qui con noi una ragazza, che abita nella medesima frazione: si chiama Mania Dugandzi. Essa fa parte del gruppo grande di preghiera di Medjugorje. Le vogliamo rivolgere alcune domande in relazione proprio a questo gruppo e alla sua attività.

NATURA DEL GRUPPO

B. - Ma in che cosa di distingue da altri gruppi simili, esistenti nel mondo?

MD. - La distinzione essenziale è data da una grande grazia che ha il gruppo, quella cioè di essere guidato nel suo cammino dalla Madonna stessa.

B. - Chi svolge il ruolo principale fra voi?

MD. - Lo svolge la Madonna, che ci parla spesso tramite Jelena Vasilj e anche tramite Marijana Vasilj. E’ con noi anche il nostro direttore spirituale.

 (Per fedeltà storica, abbiamo preferito lasciare queste conversazioni nella loro originalità e genuinità.)
JELENA E MARIJANA “MICROFONI” DELLA MADONNA

B. - L’età dei membri del gruppo, attualmente, entro quali anni oscilla?

MD. - All’incirca tra i 17 e i 30 anni.

B. - Come mai, allora, Jelena e Marijana, che sono così piccole, si sono trovate in questo gruppo?

MD. - La Madonna ha cominciato a parlare tramite esse ancor prima della formazione del gruppo e proprio per mezzo di esse ha chiesto il gruppo; e così esse vi si trovano dentro fin dall’inizio. Ma ciò non crea difficoltà o differenze, perché la Madonna ci considera tutti uguali.

B. - Come viene comunicato il messaggio della Madonna? In altre parole, lei prima sente e poi riferisce, oppure la Madonna parla direttamente servendosi di lei e della sua voce?

MD. - La locuzione è diretta ed immediata: Jelena diventa come il “microfono” della Madonna.

B. - Così non si crea neppure il pericolo che Jelena possa involontariamente travisare qualche parola o qualche concetto della Madonna o dimenticare qualche particolare.

MD. - Non esiste affatto tale pericolo.

LA GUIDA DELLA MADONNA

B. - Dopo i messaggi iniziali, come si è manifestata e sviluppata la guida della Madonna?

MD. - Dopo le direttive e i compiti fondamentali comunicati all’inizio, i messaggi ci venivano dati con una certa rarità. Ed erano molto brevi. Più tardi, dopo un periodo di circa otto-dieci mesi, i messaggi ci venivano dati più frequentemente, anzi quasi ogni volta. La Madonna ci parla con molta concretezza, e gradatamente porta avanti con noi il suo programma: è come una scuola di apprendimento.
Di tanto in tanto Lei ci dà una pausa, cioè interrompe i suoi interventi, per darci modo di entrare nei messaggi già dati. Se infatti i messaggi fossero continui, ci sarebbe il pericolo di non recepirli tutti e di non viverli, ci sarebbe il pericolo addirittura di trascurarli e perderli di vista. La Madonna desidera quindi che le sue direttive siano da noi ben meditate e ruminate, affinché diventino parte di noi stessi, nostra vita quotidiana. Proprio in questi giorni, ci troviamo in una di queste pause.

B. - La Madonna vi affida compiti di assistenza e di aiuto a persone bisognose, anziane, inferme?

MD. - A livello di preghiera, la Madonna ci raccomanda di pregare per tutti.

B. - E a livello pratico, a livello di vostra presenza attiva là dove ce n’è bisogno?

MD. - La Madonna ci ha più volte detto che in ogni persona dobbiamo riconoscere Gesù, specialmente nei più bisognosi e nei sofferenti. Ci ha detto pure di non affannarci a ripetere i suoi messaggi alla gente, ma di viverli concretamente; di non spendere troppo tempo nel parlare, ma di far sì che sia la nostra vita a parlare alla gente.
Comunque, i messaggi che attualmente riceviamo, non li possiamo neppure comunicare alla gente, perché riguardano la nostra vita privata e il cammino interno del nostro gruppo.

INSEGNAMENTI SULLA CONFESSIONE

B. - Riguardo alla vita sacramentale, per esempio riguardo alla Confessione, vi ha mai detto qualcosa?

MD. - Sì, certo. Come ha esortato tutti, così anche a noi ha inculcato la Confessione mensile. Ci ha però consigliati di confessarci anche più spesso, quando ne ravvisiamo la necessità. Tale necessità non deve per forza essere costituita dalla presenza del peccato, ma anche dal bisogno di avere e consultare un direttore spirituale. Ci ha detto che chiunque desidera crescere nella vita spirituale, deve avere un sacerdote che lo guidi e che gli indichi il cammino da percorrere.
In sintesi, ci ha fatto capire che la Confessione deve essere considerata come l’espressione del nostro bisogno interiore, e non come un obbligo cui si debba soddisfare.

B. - Voi vi confessate ciascuno dallo stesso confessore, oppure di tanto in tanto cambiate?

MD. - Generalmente ciascuno di noi ha un confessore fisso.

B. - Avete l’impressione che i sacerdoti assegnati alla parrocchia hanno una solida preparazione, competenza e pietà?

MD. - Beh, sì. Purtroppo però sono in pochi e stracarichi di lavoro, e sono continuamente assillati dalla gente. E’ molto importante che ci sia una persona che ti conosce a fondo, con la quale quindi puoi subito entrare nella sostanza degli argomenti, senza bisogno di ricominciare ogni volta daccapo.

IL CAMMINO DEL GRUPPO

B. - Secondo te, i membri del gruppo avanzato tutti con generosità ed impegno, oppure qualcuno dimostra pigrizia o addirittura ha fatto fallimento ed è uscito dal gruppo?

MD. - Io penso che ognuno si impegna quanto può; ma forse non tutti hanno gli stessi doni, per cui non può essere uguale l’impegno e il cammino di ognuno. Ad ogni modo, dopo due anni che stiamo insieme, io osservo che c’è notevole impegno da parte di tutti, anche se ognuno di noi potrebbe fare molto di più, a fronte di tante grazie che il Signore ci ha dato e che continuamente ci concede.

B. - Marija, sii franca: da quando hai cominciato ad ascoltare i messaggi della Madonna e a seguire la sua guida materna, senti in te un cambiamento reale e profondo?

MD. - Senz’altro. Non si poteva rimanere uguali. Se non ci fosse stato in me un cambiamento, non sarei rimasta due anni nel gruppo e non attenderei ora altri due anni per vedere che cosa avverrà.

B. - Quanti anni hai adesso?

MD. - Fra pochi giorni (22 sett.) sarà il mio compleanno: ho 19 anni.

B. - Auguri cordialissimi!

MD. - Grazie

ORIENTAMENTI E VOCAZIONI NEL GRUPPO

B. - Hai un’idea di quello che potrà essere la tua vita futura, dopo i quattro anni di cammino alla scuola della Madonna?

MD. - Dio, quando ci ha creato, si è preso cura di ciascuno di noi, e per ciascuno ha predisposto un piano di vita e una vocazione specifica, tracciandoci la strada personale da percorrere. Personalmente, ancor prima delle apparizioni, io ho sentito in me la vocazione alla vita religiosa. Forse era soltanto un desiderio, ma per me è stato molto utile, perché mi ha sorretto e mi ha guidato fino a questo punto.

B. - Qualche tempo fa, ho fatto un “campo scuola” per un gruppo di ragazze italiane presso le Suore Francescane di Dance in Dubrovnik. Lì allora c’erano una decina di ragazze, candidate alla vita religiosa: avevano lasciato tutto per donarsi a Dio. Non puoi immaginare quanta gioia, quanta pace, quanta voglìa di vivere e di donarsi c’era in quelle creature. Veramente Dio dà il “centuplo” anche in questo mondo a coloro che scelgono Lui (cf. Mc 10,30)! Le ragazze italiane rimasero così incantate ed impressionate che alcune quasi quasi non volevano più ritornare a casa!

MD. - E’ molto bello, questo! Io, quando terminai la Scuola Superiore di Economia, stavo pensando di realizzare il mio desiderio di vita religiosa, ma dopo pochi giorni la Madonna diede quel messaggio con cui chiese la formazione del gruppo, e così rimasi anch’io ed accettai l’invito della Madonna, dicendo: “Signore, sono nelle tue mani!”. La Madonna stessa, del resto, ci avvertì che nel gruppo c’erano delle persone che si sentivano chiamate alla vita religiosa o sacerdotale, ma ci disse: “Per ora rimanete qui, perché i conventi e i seminari sono pieni”. E aggiunse: “Non vi preoccupate del vostro avvenire. Affidatevi a me!”
Io pertanto ho affidato ogni mia cosa nelle mani di Dio, e quindi non mi preoccupo, nè mi sento insicura su questra strada, perché sperimento ogni giorno che Dio si prende cura dei suoi figli. Forse qualcuno potrebbe anche pensare che questo mio atteggiamento sia immaturo o poco meditato; ma io mi sono affidata completamente all’amore di Dio e della Madonna.

B. - Per quanto mi consta, c’è nel gruppo qualcuno o qualcuna che si siano innamorati, in vista di un futuro matrimonio?

MD. - Qualche “cottarella” o simpatia nelle più giovani può darsi che sia sorta, anche perché forse non ci vedono ancora chiaro nella loro vita. Che qualcuno più adulto sia innamorato e pensi al matrimonio, io lo credo possibile. Ritengo però che tutti e ognuno siamo decisi a continuare in questa scuola fino al termine dei quattro anni, perché siamo convinti della sua eccezionale validità ed importanza, tanto per quelli di noi che sceglieranno la vita religiosa e sacerdotale, quanto per quelli che abbracceranno il matrimonio. Anzi io sono convinta che Dio, proprio in tal modo, ci vuole far capire come è possibile vivere in comunione con Lui tanto nessuna vocazione quanto nell’altra, anzi in qualsiasi altra vocazione. Non penso infatti che noi rimarremo, dopo questa “scuola”, uniti in comunità.

B. Probabilmente, al termine dei quattro anni, ognuno di voi prenderà la sua strada, quella cioè che gli sarà stata tracciata e mostrata dal Signore.

MD. - Lo credo anch’io.

B. - Marija, un grazie sincero per la tua disponibilità e per le parole illuminanti che hai voluto dire sul tuo gruppo di preghiera, voluto, fondato e maternamente guidato dalla Vergine SS. Dio benedica te e i tuoi compagni, perché il vostro cammino prosegua spedito e deciso verso le mete indicate dalla Madonna.

 
Fonte: Eco di Medjugorje nr.37
 http://medjugorje.altervista.org

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