giovedì 30 gennaio 2020

Testimonianza di un membro del gruppo di preghiera di Medjugorje: MARIJA DUGANDZIC CI SPIEGA IL CAMMINO



MARIJA DUGANDZIC CI SPIEGA IL CAMMINO DEL GRUPPO GRANDE DI PREGHIERA

(Da una prima conversazione di P. Barnaba Hechich O.F.M. da lui registrata e tradotta) 13 settembre 1985

Testimonianza di un membro del gruppo, cerchiamo di entrare nei segreti di questi fortunati scolari di Maria.
B. - Ci troviamo a Miletina, una frazione di Medjugorje, in casa di Drago e Draga Ili. E’ qui con noi una ragazza, che abita nella medesima frazione: si chiama Mania Dugandzi. Essa fa parte del gruppo grande di preghiera di Medjugorje. Le vogliamo rivolgere alcune domande in relazione proprio a questo gruppo e alla sua attività.

NATURA DEL GRUPPO

B. - Ma in che cosa di distingue da altri gruppi simili, esistenti nel mondo?

MD. - La distinzione essenziale è data da una grande grazia che ha il gruppo, quella cioè di essere guidato nel suo cammino dalla Madonna stessa.

B. - Chi svolge il ruolo principale fra voi?

MD. - Lo svolge la Madonna, che ci parla spesso tramite Jelena Vasilj e anche tramite Marijana Vasilj. E’ con noi anche il nostro direttore spirituale.

 (Per fedeltà storica, abbiamo preferito lasciare queste conversazioni nella loro originalità e genuinità.)
JELENA E MARIJANA “MICROFONI” DELLA MADONNA

B. - L’età dei membri del gruppo, attualmente, entro quali anni oscilla?

MD. - All’incirca tra i 17 e i 30 anni.

B. - Come mai, allora, Jelena e Marijana, che sono così piccole, si sono trovate in questo gruppo?

MD. - La Madonna ha cominciato a parlare tramite esse ancor prima della formazione del gruppo e proprio per mezzo di esse ha chiesto il gruppo; e così esse vi si trovano dentro fin dall’inizio. Ma ciò non crea difficoltà o differenze, perché la Madonna ci considera tutti uguali.

B. - Come viene comunicato il messaggio della Madonna? In altre parole, lei prima sente e poi riferisce, oppure la Madonna parla direttamente servendosi di lei e della sua voce?

MD. - La locuzione è diretta ed immediata: Jelena diventa come il “microfono” della Madonna.

B. - Così non si crea neppure il pericolo che Jelena possa involontariamente travisare qualche parola o qualche concetto della Madonna o dimenticare qualche particolare.

MD. - Non esiste affatto tale pericolo.

LA GUIDA DELLA MADONNA

B. - Dopo i messaggi iniziali, come si è manifestata e sviluppata la guida della Madonna?

MD. - Dopo le direttive e i compiti fondamentali comunicati all’inizio, i messaggi ci venivano dati con una certa rarità. Ed erano molto brevi. Più tardi, dopo un periodo di circa otto-dieci mesi, i messaggi ci venivano dati più frequentemente, anzi quasi ogni volta. La Madonna ci parla con molta concretezza, e gradatamente porta avanti con noi il suo programma: è come una scuola di apprendimento.
Di tanto in tanto Lei ci dà una pausa, cioè interrompe i suoi interventi, per darci modo di entrare nei messaggi già dati. Se infatti i messaggi fossero continui, ci sarebbe il pericolo di non recepirli tutti e di non viverli, ci sarebbe il pericolo addirittura di trascurarli e perderli di vista. La Madonna desidera quindi che le sue direttive siano da noi ben meditate e ruminate, affinché diventino parte di noi stessi, nostra vita quotidiana. Proprio in questi giorni, ci troviamo in una di queste pause.

B. - La Madonna vi affida compiti di assistenza e di aiuto a persone bisognose, anziane, inferme?

MD. - A livello di preghiera, la Madonna ci raccomanda di pregare per tutti.

B. - E a livello pratico, a livello di vostra presenza attiva là dove ce n’è bisogno?

MD. - La Madonna ci ha più volte detto che in ogni persona dobbiamo riconoscere Gesù, specialmente nei più bisognosi e nei sofferenti. Ci ha detto pure di non affannarci a ripetere i suoi messaggi alla gente, ma di viverli concretamente; di non spendere troppo tempo nel parlare, ma di far sì che sia la nostra vita a parlare alla gente.
Comunque, i messaggi che attualmente riceviamo, non li possiamo neppure comunicare alla gente, perché riguardano la nostra vita privata e il cammino interno del nostro gruppo.

INSEGNAMENTI SULLA CONFESSIONE

B. - Riguardo alla vita sacramentale, per esempio riguardo alla Confessione, vi ha mai detto qualcosa?

MD. - Sì, certo. Come ha esortato tutti, così anche a noi ha inculcato la Confessione mensile. Ci ha però consigliati di confessarci anche più spesso, quando ne ravvisiamo la necessità. Tale necessità non deve per forza essere costituita dalla presenza del peccato, ma anche dal bisogno di avere e consultare un direttore spirituale. Ci ha detto che chiunque desidera crescere nella vita spirituale, deve avere un sacerdote che lo guidi e che gli indichi il cammino da percorrere.
In sintesi, ci ha fatto capire che la Confessione deve essere considerata come l’espressione del nostro bisogno interiore, e non come un obbligo cui si debba soddisfare.

B. - Voi vi confessate ciascuno dallo stesso confessore, oppure di tanto in tanto cambiate?

MD. - Generalmente ciascuno di noi ha un confessore fisso.

B. - Avete l’impressione che i sacerdoti assegnati alla parrocchia hanno una solida preparazione, competenza e pietà?

MD. - Beh, sì. Purtroppo però sono in pochi e stracarichi di lavoro, e sono continuamente assillati dalla gente. E’ molto importante che ci sia una persona che ti conosce a fondo, con la quale quindi puoi subito entrare nella sostanza degli argomenti, senza bisogno di ricominciare ogni volta daccapo.

IL CAMMINO DEL GRUPPO

B. - Secondo te, i membri del gruppo avanzato tutti con generosità ed impegno, oppure qualcuno dimostra pigrizia o addirittura ha fatto fallimento ed è uscito dal gruppo?

MD. - Io penso che ognuno si impegna quanto può; ma forse non tutti hanno gli stessi doni, per cui non può essere uguale l’impegno e il cammino di ognuno. Ad ogni modo, dopo due anni che stiamo insieme, io osservo che c’è notevole impegno da parte di tutti, anche se ognuno di noi potrebbe fare molto di più, a fronte di tante grazie che il Signore ci ha dato e che continuamente ci concede.

B. - Marija, sii franca: da quando hai cominciato ad ascoltare i messaggi della Madonna e a seguire la sua guida materna, senti in te un cambiamento reale e profondo?

MD. - Senz’altro. Non si poteva rimanere uguali. Se non ci fosse stato in me un cambiamento, non sarei rimasta due anni nel gruppo e non attenderei ora altri due anni per vedere che cosa avverrà.

B. - Quanti anni hai adesso?

MD. - Fra pochi giorni (22 sett.) sarà il mio compleanno: ho 19 anni.

B. - Auguri cordialissimi!

MD. - Grazie

ORIENTAMENTI E VOCAZIONI NEL GRUPPO

B. - Hai un’idea di quello che potrà essere la tua vita futura, dopo i quattro anni di cammino alla scuola della Madonna?

MD. - Dio, quando ci ha creato, si è preso cura di ciascuno di noi, e per ciascuno ha predisposto un piano di vita e una vocazione specifica, tracciandoci la strada personale da percorrere. Personalmente, ancor prima delle apparizioni, io ho sentito in me la vocazione alla vita religiosa. Forse era soltanto un desiderio, ma per me è stato molto utile, perché mi ha sorretto e mi ha guidato fino a questo punto.

B. - Qualche tempo fa, ho fatto un “campo scuola” per un gruppo di ragazze italiane presso le Suore Francescane di Dance in Dubrovnik. Lì allora c’erano una decina di ragazze, candidate alla vita religiosa: avevano lasciato tutto per donarsi a Dio. Non puoi immaginare quanta gioia, quanta pace, quanta voglìa di vivere e di donarsi c’era in quelle creature. Veramente Dio dà il “centuplo” anche in questo mondo a coloro che scelgono Lui (cf. Mc 10,30)! Le ragazze italiane rimasero così incantate ed impressionate che alcune quasi quasi non volevano più ritornare a casa!

MD. - E’ molto bello, questo! Io, quando terminai la Scuola Superiore di Economia, stavo pensando di realizzare il mio desiderio di vita religiosa, ma dopo pochi giorni la Madonna diede quel messaggio con cui chiese la formazione del gruppo, e così rimasi anch’io ed accettai l’invito della Madonna, dicendo: “Signore, sono nelle tue mani!”. La Madonna stessa, del resto, ci avvertì che nel gruppo c’erano delle persone che si sentivano chiamate alla vita religiosa o sacerdotale, ma ci disse: “Per ora rimanete qui, perché i conventi e i seminari sono pieni”. E aggiunse: “Non vi preoccupate del vostro avvenire. Affidatevi a me!”
Io pertanto ho affidato ogni mia cosa nelle mani di Dio, e quindi non mi preoccupo, nè mi sento insicura su questra strada, perché sperimento ogni giorno che Dio si prende cura dei suoi figli. Forse qualcuno potrebbe anche pensare che questo mio atteggiamento sia immaturo o poco meditato; ma io mi sono affidata completamente all’amore di Dio e della Madonna.

B. - Per quanto mi consta, c’è nel gruppo qualcuno o qualcuna che si siano innamorati, in vista di un futuro matrimonio?

MD. - Qualche “cottarella” o simpatia nelle più giovani può darsi che sia sorta, anche perché forse non ci vedono ancora chiaro nella loro vita. Che qualcuno più adulto sia innamorato e pensi al matrimonio, io lo credo possibile. Ritengo però che tutti e ognuno siamo decisi a continuare in questa scuola fino al termine dei quattro anni, perché siamo convinti della sua eccezionale validità ed importanza, tanto per quelli di noi che sceglieranno la vita religiosa e sacerdotale, quanto per quelli che abbracceranno il matrimonio. Anzi io sono convinta che Dio, proprio in tal modo, ci vuole far capire come è possibile vivere in comunione con Lui tanto nessuna vocazione quanto nell’altra, anzi in qualsiasi altra vocazione. Non penso infatti che noi rimarremo, dopo questa “scuola”, uniti in comunità.

B. Probabilmente, al termine dei quattro anni, ognuno di voi prenderà la sua strada, quella cioè che gli sarà stata tracciata e mostrata dal Signore.

MD. - Lo credo anch’io.

B. - Marija, un grazie sincero per la tua disponibilità e per le parole illuminanti che hai voluto dire sul tuo gruppo di preghiera, voluto, fondato e maternamente guidato dalla Vergine SS. Dio benedica te e i tuoi compagni, perché il vostro cammino prosegua spedito e deciso verso le mete indicate dalla Madonna.

 
Fonte: Eco di Medjugorje nr.37
 http://medjugorje.altervista.org

"Medjugorje è davvero una “luce sul mondo”. - TESTIMONIANZA

CHE COSA ASPETTIAMO A MUOVERCI?


Ciò che c’è di nuovo non è il contenuto della chiamata, contenuto assoluto, cioè valido per ogni tempo e per luogo; cioè che è nuovo è che la Mamma Celeste viene a noi in questa era di ateismo, sia di nome sia di fatto, in un paese dell’Est, che si trova proprio a metà strada tra Oriente e Occidente, e per così lungo tempo. Questo significa che l’umanità è gravemente malata nello spirito e sta morendo; del resto basta che ci guardiamo attorno. Mentre a Lourdes la Madonna si presentava di mattina e a Fatima verso mezzogiorno, a Medjugorje si presenta di sera. Anche la scelta dell’ora ha un profondo significato. Dobbiamo sapere che nulla è banale per Dio. Proviamo a pensarci. Ma se per l’umanità sta scoccando l'“ora fatale”, la Mamma Celeste ci viene in aiuto, mandata da Dio, ad insegnarci i rimedi: la preghiera, i sacramenti, il digiuno (che è solo l’astinenza dal cibo, ma anche da tutti i nostri vizi), le opere di misericordia. Abbiamo dimenticato gli strumenti della salvezza, che poi sono gli unici strumenti di salvezza. E la Madonna, prima, che sia troppo tardi, viene ad insegnarci la via d’uscita, supplicandoci di accoglierla, perché lei sa a cosa stiamo andando incontro. Cosa aspettiamo, dunque, che le autorità ecclesiastiche si pronuncino, per muoverci? Noci si sono forse già pronunciate riguardo a Lourdes e a Fatima e in tanti altri casi? Non ci basta forse questo, per accogliere ora i messaggi di Medjugorje, che sono poi gli stessi? Non stanno forse avvenendo delle meravigliose conversioni in tutto il mondo, tra gente di ogni razza, di ogni nazionalità e di ogni ceto sociale? E non ci sono atei che hanno acquistato la fede, ma anche cristiani che hanno cominciato a vivere da cristiani veri. Quanta gente ormai ha capito e ha cambiato vita, prendendo la strada che Dio ora ci sta indicando di nuovo per mezzo di Maria. Quanta gente poi è divenuta testimone della sua fede, apostolo del Vangelo, di quello stesso Vangelo che ci viene, ancora per questa volta trasmesso per bocca della Madonna. Prendiamo il Signore quando passa, perché Egli non ritorna.

Io stessa sono divenuta una di queste tante persone, io stessa ho ritrovato la fede, o forse è meglio dire che scoperto la fede dopo anni di lontananza da Dio e dalla Chiesa.

Questo grazie alla nostra Mamma Celeste che appare a Medjugorje. Non per il fatto che io mi sia recata lì, perché là io sono andata soltanto, per il 25 giugno di quest’anno, mentre la mia conversione risale al gennaio di questo stesso anno. Il fatto è che una sera me ne hanno voluto parlare, e lo Spirito Santo mi ha riempito il cuore. Da allora ho capito che dovevo seguire i consigli di Maria.

Andare là per me è stato un meraviglioso coronamento del dono che Dio mi aveva fatto altrove. Io non trovo parole per dire a voi, che avete la pazienza di starmi ed ascoltare, quanto è cambiata da allora la mia vita, interiormente e di conseguenza anche esteriormente; quanta pace ho nel cuore e quanta gioia. Sono gli immensi doni di Dio che si acquistano con la semplicità e l'umiltà di una preghiera fiduciosa. Sapeste come mi rende felice l’aver scoperto l'immenso valore salvifico della Messa e l'immancabile efficacia del S. Rosario. Stare veramente con il Signore da una pace e una gioia che auguro a tutti. State dunque anche voi con Dio! E questa è in breve solo la mia esperienza, ma sapeste quante altre simili ne ho incontrate sui mio cammino, mosse dallo stesso stimolo: Medjugorje. E quante testimonianze da tutto il mondo si trovano pubblicate nei giornali e nei libri specializzati. Dunque, se è tutto buono ciò che scaturisce da là, come si può dubitare che quelli non siano fatti soprannaturali voluti da Dio? Se il frutto è buono, come si può dubitare della bontà della pianta? In questo senso Medjugorje è davvero una “luce sul mondo”. 

Fonte: Eco di Medjugorje nr.49 - (Cosetta sul giornale di Cervicento Udine)

 medjugorje.altervista.org

mercoledì 29 gennaio 2020

«Ti pago il viaggio a Medjugorje, scommetto che tornerai cambiata».- TESTIMONIANZA

La Madonna vince la scommessa

Fatto presentato pubblicamente a Triuggio MI, il 30 gennaio 1988
Questo è il racconto della conversione di una donna di più di 50 anni. Ricca di famiglia, con tutte le possibilità, l’unico contatto che aveva avuto con il Signore era stato il battesimo quando era appena nata. Poi, più niente... Fin dall'adolescenza aveva fatto tutte le esperienze e così continuava ancora. Tra i suoi amici ne aveva uno che a Medjugorje aveva trovato la strada della pace. Questi un giorno la sfidò:

— «Ti pago il viaggio a Medjugorje: scommetto che anche tu tornerai a casa cambiata
».
— «Accetto la scommessa — rispose  — ma non c’è Madonna che possa vincere la partita con me».


Dopo qualche tempo, i due amici sono partiti in pellegrinaggio con un pullman. Mentre gli altri pregavano,  fumava e leggeva romanzetti. 
 Arrivati a Medjugorje, andarono tutti subito in chiesa, che in quel momento era stipata. Dopo 5 minuti esclamò: «MI FATE SCHIFO», ed uscì fuori, sedendosi ad un tavolino, sotto gli alberi, mentre aspettava il primo pullman in partenza per l’Italia per ritornare a casa. Subito, senza pentimenti, perché quello non era il suo posto. Mentre aspettava, fumando una sigaretta, l’occhio si posò su di un libriccino aperto che era stato dimenticato sul tavolino. Era scritto in italiano e poté leggere queste parole: «Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. (Vangelo di Matteo 10,22)».
In un istante  vide tutta la sua vita e disse fra sé: «MI FACCIO SCHIFO». Ritornò in chiesa, cercò un confessore che parlava italiano e raccontò tutto il suo passato. Piangeva lei, piangeva il prete di consolazione e piangevano di gioia i suoi compagni di pellegrinaggio che l’avevano vista quando era ritornata in chiesa. Il giorno dopo, fu quello della prima comunione  e del suo incontro con Colui che ha mandato la Madre sua a Medjugorje per vincere la scommessa dell’amore. 

Fonte: Eco di Medjugorje nr.50

IL I° FESTIVAL DEI GIOVANI A LINGUAGLOSSA dal 3 al 5 luglio 2020 come a Medjugorje

DA MEDJUGORJE ALLA SICILIA
ANNUNCIO DEL I° FESTIVAL DEI GIOVANI A LINGUAGLOSSA

Ho la gioia di comunicarvi in questo giorno dedicato al trionfo di Maria, anche a nome del mio parroco don Orazio Barbarino, che il 3-4-5 luglio 2020, in collaborazione con la parrocchia di Medjugorje e la benedizione del nostro Vescovo Antonino Raspanti (diocesi di Acireale, Catania), avremo a Linguaglossa il I° Festival dei Giovani in Sicilia.
C’è già tutto un fermento di lavori. Tutto nasce da un sogno di pochi, che però ha visto tante porte aprirsi come per miracolo.
Viva Gesù e Maria! Che venga presto il trionfo del Cuore Immacolato di Maria!

Franco diacono Sofia

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P.S.: Tutto questo sarà possibile se mettiamo nelle nostre preghiere una piccola intenzione, perché risulti un evento di grazia. Quest’anno a Medjugorje sono state portate tre esperienze di Festival: uno da Hong Kong, uno da Parigi e uno dalla Croazia. E l’incoraggiamento a portare il Festival fuori da Medjugorje.
Prepariamoci perché tutto si possa realizzare con la collaborazione di tutti. Il festival non appartiene a Linguaglossa, ma a tutta la Sicilia. Rimbocchiamoci le maniche: tutti sarete chiamati a dare la vostra cooperazione. La Madonna con questi eventi ci prepara alla prossima realizzazione dei segreti.
Medjugorje deve essere conosciuta, perché da lì arriverà la salvezza del mondo.
“Siete tutti importanti in questo grande piano che Dio porta avanti attraverso Medjugorje. Dio desidera convertire il mondo intero e chiamarlo alla salvezza e al cammino verso di Lui che è il principio e la fine di ogni essere.” (25 giugno 2007).


Fonte:

Sicilian youthfest - Linguaglossa




“Nuova versione Cei del Padre Nostro in uso dal 29 novembre

Bruno Forte: “Nuova versione Cei del Padre Nostro in uso dal 29 novembre

L’arcivescovo di Chieti-Vasto e teologo annuncia le date dell’uscita del nuovo messale con la preghiera modificata e spiega le motivazioni che hanno spinto i vescovi italiani a cambiare il ‘non indurci in tentazione’: “Dio ci ama, non ci tende trappole per cadere nel peccato”
 
Federico Piana – Città del Vaticano
E’ monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, presidente della Conferenza abruzzese–molisana e noto teologo, ad annunciare in anteprima che “il Messale con la nuova versione del Padre Nostro voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana uscirà qualche giorno dopo la prossima Pasqua”. Nella preghiera, l’invocazione a Dio ‘non indurci in tentazione’ è stata modificata con una traduzione ritenuta più appropriata: ‘non abbandonarci alla tentazione’.  “L’uso liturgico sarà introdotto a partire dalle Messe del 29 novembre di quest’anno, prima domenica d’Avvento”.
Monsignor Forte, perché i vescovi italiani hanno deciso la modifica di una delle più antiche  e conosciute preghiere cristiane?
R. - Per  una fedeltà alle intenzioni espresse dalla preghiera di Gesù e all’originale greco. In realtà l’originale greco usa un verbo che significa letteralmente ‘portarci, condurci’. La traduzione latina ‘inducere’ poteva richiamare l’omologo greco. Però, in italiano ‘indurre’ vuol dire ‘spingere a..’ in sostanza, far sì che ciò avvenga. E risulta strano che si possa dire a Dio ‘non spingerci a cadere in tentazione’. Insomma, la traduzione con ‘non indurci in…’ non risultava fedele.
E allora i vescovi italiani hanno pensato di trovare una traduzione migliore…
R. - Un interrogativo che si sono posti anche episcopati di tutto il mondo. Ad esempio, in spagnolo, lingua più parlata dai cattolici nel pianeta, si dice ‘fa che noi non cadiamo nella tentazione’. In francese, dopo molti travagli, si è passati da una traduzione che era ‘non sottometterci alla tentazione’ alla formula attuale che è ‘non lasciarci entrare in tentazione’. Dunque, l’idea da esprimere è questa: il nostro Dio, che è un Dio buono e grande nell’amore, fa in modo che noi non cadiamo in tentazione. La mia personale proposta è stata che si traducesse in ‘fa che non cadiamo in tentazione’ però dato che nella bibbia Cei la traduzione scelta è stata ‘non abbandonarci alla tentazione’ alla fine i vescovi per rispettare la corrispondenza tra il testo biblico ufficiale e la liturgia hanno preferito quest’ultima versione.
Molti teologi e pastori hanno fatto notare che la vecchia espressione ‘non ci indurre in tentazione’ facesse riferimento alle prove che Dio permette nella nostra vita...
R. - Una cosa è la prova, in generale, ma il termine che si trova nella preghiera del Padre Nostro è lo stesso che viene usato nel Vangelo di Luca nel riferimento alle tentazioni di Gesù, che sono  vere tentazioni. Allora, non si tratta semplicemente di una qualunque prova della vita ma di vere tentazioni. Qualcosa o qualcuno che ci induce a fare il male o ci vuole separare dalla comunione con Dio. Ecco perché l’espressione ‘tentazione’ è corretta ed il verbo che le corrisponde deve essere un verbo che faccia comprendere che il nostro è un Dio che ci soccorre, che ci aiuta a non cadere in tentazione. Non un Dio che in qualunque modo ci tende una trappola. Questa è un’idea assolutamente inaccettabile.
Questo cambiamento provocherà qualche problema ai fedeli abituati alla vecchia versione?
R. - Sostanzialmente, la modifica è molto limitata. Non credo che dovrebbero esserci grossi problemi. Dobbiamo aiutare le persone a capire che non si tratta di voler  un cambiamento fine a se stesso ma di cambiare per pregare in maniera ancora più consapevole e vicina a quelle che sono state le intenzioni di Gesù.

Fonte: Vatican News 

 
 

lunedì 27 gennaio 2020

Dopo essere stata a Medjugorje ho sentito in me dei cambiamenti -KATIA NOVENTA si racconta a "Storie Italiane"

Katia Noventa a Storie Italiane sulla sua nuova vita: la scoperta della fede e la castità dopo aver subito violenze psicologiche da un ex compagno.



Katia Noventa, giornalista ed ex showgirl, torna oggi nello studio di Storie Italiane, in una puntata in cui il tema centrale annunciato dalla padrona di casa è la nudità. L’ultima volta che l’avevamo vista sul piccolo schermo era stata qualche  settimana fa, proprio in occasione della medesima trasmissione di Rai1 alla quale aveva spiegato il suo grande cambiamento partito da un suo avvicinamento alla fede. E’ bastato un segno per dare il via ad un percorso profondo di mutazione e, nello specifico, il suo ingresso in una chiesa, avvenuto nel novembre del 2012. “Mi dissero che era la chiesa della Madonna della medaglia miracolosa. L’ho visto come un segno: senza saperlo sono entrata in un santuario”, aveva rivelato. Il suo vero cambiamento è però avvenuto dopo essere stata a Medjugorje in un periodo molto particolare e complicato della sua vita. La donna subiva infatti da una situazione lavorativa e privata particolare, tra “delusioni” e “violenze psicologiche” delle quali però faceva fatica a rendersene conto.


 «Andando a Medjugorje, ho sentito in me dei cambiamenti in un periodo particolare: ho sempre lavorato tantissimo, non ho avuto tempo per coltivare i miei interessi e le mie passioni. Avevo bisogno di prendere un periodo per me: venivo fuori da una delusione d’amore, ho subito violenze psicologiche e non me ne rendevo conto». L’ex modella ha aggiunto sul suo passato difficile: «Quando uno ti critica molto, ti fa il vuoto intorno e ti mette in discussione: io non l’avevo capito. Questa cosa mi aveva creato dei problemi: criticava il mio lavoro, le mie scelte ed i miei amici. Non l’ho riconosciuta subito, ci ho messo un po’: io pensavo fosse colpa mia, adesso capisco subito».
 Katia Noventa si sofferma poi sulla scelta della castità: «In questo periodo, secondo me, è tutto troppo facile e tutto troppo veloce. E’ tutto scontato. Per me invece è un valore l’intimità, conoscere una persona ed entrare nella sua vita, ma so di essere una delle poche: quando lo racconto, mi guardano straniti. E’ una scelta che ho fatto da un po’, è da un po’ di anni che non ho un compagno». Prosegue la giornalista: «Io non ne parlo tantissimo, io sono serena e sto bene: quando inizi una storia con una persona, le apri il tuo cuore. Per me è uno scambio importante: uno ti deve supportare e capire, in questo periodo è difficile trovare delle persone che abbiano voglia di costruire. Tutti hanno avuto delusioni e storie, siamo tutti un po’ traumatizzati». E cosa riserverà il futuro? «Sono un po’ delusa dal mondo maschile, abbastanza: mi piacerebbe dire di no, però è così. Ho conosciuto delle persone molto interessanti, potrebbe essere… E’ presto per dirlo: non voglio che gli uomini mi facciano soffrire, voglio prima conoscere una persona e poi vedere».

 LA SERENITÀ RICONQUISTATA

Katia Noventa deve dunque tanto alla fede. Oggi si ritiene una donna serena ma proprio a Storie Italiane aveva raccontato come nel periodo di maggiore difficoltà aveva accusato anche molte critiche sul lavoro a causa delle quali era stato fatto terra bruciata attorno. Una situazione così spiacevole da averle fatto credere che fosse colpa sua. Nel periodo buio la Noventa aveva ammesso anche di aver perso di vista alcuni valori importanti perchè tutto andava avanti fin troppo velocemente. L’universo maschile per il momento per lei sembra lontano, ma grazie alla sua serenità riconquistata resta pronta ad un nuovo possibile amore.

A Medjugorje Maria aspetta i suoi figli per salvarli - Testimonianza di Annalisa Colzi

“A Medjugorje vivi la presenza di Maria, è una presenza tangibile, vera, reale, senti che Lei è lì, che aspetta i suoi figli, che vuole la salvezza per ognuno. Si respira un’atmosfera paradisiaca che trasmette quella pace che solo Dio può dare”. Annalisa Colzi, 52 anni, scrittrice, dal 2000 ad oggi è stata a Medjugorje trentasei volte finchè lo scorso anno in onore della Regina della Pace, ha fondato l’Esercito di Maria, associazione che ha lo scopo primario di riportare singoli e famiglie alla recita del Rosario quotidiano.
Annalisa, come è nato questo tuo amore verso Medjugorje e la Regina della Pace?Dopo la mia conversione avvenuta nel 1991 ho sentito forte l’esigenza di mettere in guardia le anime dall’azione del maligno e così mi sono formata su questo argomento partecipando anche agli esorcismi di Padre Gabriele Amorth. Ho sentito forte anche il desiderio di far conoscere Medjugorje come soluzione ai tanti problemi che affliggono l’umanità a causa del maligno. Ho scritto libri su entrambi gli argomenti e sento di dover proseguire su questa conoscenza: la lotta tra il bene e il male, tra l’orgoglio di satana e l’umiltà di Maria è un argomento affascinante e quanto mai attuale. Desidero far sapere al mondo che con Maria Santissima siamo più che vincitori: con Lei non esiste tristezza, sconfitta, perdizione ma esiste la gioia piena nel suo figlio Gesù Cristo.
Quando sei partita per Medjugorje la prima volta?
A ottobre del 2000 e di quel viaggio ricordo soprattutto le mie lacrime, un pianto prolungato e continuo: mi sono sentita amata da Dio in una maniera stratosferica ed è stata un’emozione incontenibile. Terminato il pellegrinaggio, il mio padre spirituale chiese a noi pellegrini che cosa ne pensassimo di Medjugorje e la mia risposta fu che la Madonna è ovunque e che non è indispensabile recarsi a Medjugorje per incontrarla. Poi però, una volta arrivata a casa, ho sentito nel mio cuore il richiamo fortissimo di tornare a Medjugorje e di portare con me altre persone, giovani in particolare. E da allora non mi sono più fermata.
Come è cambiata la tua vita dopo Medjugorje?
Ciò che è cambiato nella mia vita è stato soprattutto il rapporto con la Vergine Maria. La mia conversione era avvenuta in un movimento carismatico dove si predilige la figura di Gesù di cui io mi sono innamorata, ma Medjugorje mi ha fatto scoprire la Madre e viaggio dopo viaggio me ne sono innamorata sempre di più.
Dei tuoi vari viaggi, qual è in assoluto il ricordo più bello che hai di Medjugorje?
La storia di Cesare, mi ha colpito molto il suo cambiamento di vita. Da ateo, in tre giorni si è totalmente innamorato della Madonna e ha iniziato un intenso cammino spirituale. Ho capito che quando il pellegrinaggio è guidato da Maria Santissima avvengono cose meravigliose, come nel caso di Cesare: ero partita con centotrenta persone e fui colta dalla paura di non riuscire a gestire tutto dal punto di vista organizzativo, così mi rivolsi alla Madre di Dio e dissi: “Cara Madre, poiché tu hai chiamato tutte queste persone, pensaci tu”. Fui ispirata dalla Vergine Maria a portare i pellegrini sulla tomba di padre Slavko, cosa che non avevo mai fatto e di cui subito mi pentii perché iniziò a piovere ininterrottamente. Ebbene, grazie a quella visita e grazie a quell’acqua, Cesare ebbe la conversione e come lui anche un altro giovane della Sardegna.
C’è un posto a Medjugorje a cui ti senti particolarmente legata ?
Forse il Podbrdo: quando risalgo la collina e arrivo nel punto dove è la statua della Madonna, avverto la Sua presenza in maniera particolare e che da lì elargisce doni meravigliosi.
Dei diversi libri che hai scritto, ce n’è uno che è nato proprio a Medjugorje?
L’ultimo in ordine di tempo, è un libro che riguarda la storia di Medjugorje. Dopo aver parlato tanto dell’azione del maligno attraverso il libro “Come satana corrompe la società”, con la prefazione del famoso esorcista Padre Gabriele Amorth (Ed. Città Ideale, 2009, pagg. € 11,90), ho sentito che la Madre mi chiedeva di far conoscere il luogo dove Lei opera instancabilmente per la conversione dei cuori. Così ho voluto scrivere un libro che raccogliesse in maniera cronologica i fatti salienti di Medjugorje, soprattutto gli eventi dei primi anni con annessi protagonisti; il tutto è poi stato arricchito di testimonianze di conversione. E ora, il 25 giugno 2015, dopo cinque anni di lavoro, uscirà nelle librerie: “Nel segno della Gospa” dove ho inserito anche una lettera che mi ha scritto la veggente Vicka.
Perché l’anno scorso hai deciso di dar vita all’Esercito di Maria dedicato alla Regina della Pace?
L’”Esercito di Maria” è nato ufficialmente il 2 gennaio 2014 sotto il patrocinio della Regina della Pace: la data del giorno 2 non è casuale ma è stata scelta perché in quel giorno la Madonna prega con la veggente Mirjana per tutti coloro che ancora non hanno conosciuto l’amore di Dio. E questo è l’obiettivo principale dell’ “Esercito di Maria”: pregare il Santo Rosario per la nostra e l’altrui salvezza eterna. Perché di una cosa sono certa: a Medjugorje Dio sta mandando la Madre in una maniera speciale per tempi speciali.

Fonte: annalisacolzi.it

Si cade nella trappola del maligno per noia, per ignoranza, per ribellione e le conseguenze possono essere catastrofiche



CHI È SATANA E COME OPERA?


Sempre più persone, anche le anime battezzate cadono nella trappola del maligno, certi per ignoranza, certi per ribellione verso Dio e la Chiesa, certi dalla noia. Nonostante che, le conseguenze possono essere catastrofiche: perdita della voglia di vivere, malattie,  soppressioni  di ogni sorta. L'unico antidoto è l'informazione di qualità come trovare la strada per la vita, e la liberazione, se la persona è già catturata. Per iniziare, davanti a noi c'è un'ottima intervista di mons. Milivoj Bolobanić, l'ex vicario dell'arcidiocesi Zaratina, un conoscitore eccelente di questo settore  "esorcista".

Monsignire Bolobanić, chi è Satana?
- Satana e una creatura spirituale che Dio ha creato come buono e libero, come l'uomo, ma Satana si è malformato in forma irrecuperabile e incorreggibile, abusando della regalata liberazione. Dunque, Satana è una creatura spirituale, però persona, superiore ad ogni creatura spirittuale – fisica, e sopratutto ad ogni creatura solamente fisica. Perciò Satana, che è solo una creatura spirituale, una malformata inteligenza senza corpo, agisce sull'uomo più facilmente tramite i processi spirituali – l'immaginazione, secondo una logica utopistica, superbia ciecca dello spirito che l'uomo è sufficiente a se stesso e che Dio non gli è necessario, la cieca logica che tutto è nato da se stesso... Ma Satana opera sull'uomo anche tramite i sensi e cupidigia. In tutto il suo male, Satana che non puo non essere male, è solo il mezzo, instrumento nelle mani di Dio, con il quale si conferma sulla scena di questo mondo che sono i bambini di Dio, e chi quelli che seguirano il mal spirito, lo Spirito Maligno, nel fango e nel buio della rovina eterna. L'uomo è nella vita terrana per conoscere Dio, l'illusione che l'uomo si puo relizzare senza Cristo è solo un inganno.
La prefazione del Vostro libro l'ha scritto Gabrielle Amorth, un esorcista della diocesi Romana e (ex) vicepresidente dell'Assocciazione internazionale di esorcisti.

Voi siete un esorcista?
- IL libro Come riconoscere i tranelli del maligno, non parla di esorcismo, benché tocca questo settore. L'esorcismo, come preghiera ufficiale della Chiesa, si applica solo su quelle persone che sono completamente prese dal maligno. Oggi la Chiesa generalmente non approva l'esorcismo, ma cede le autorità e determina le persone che possono fare l'esorcismo in casi particolari. Il sacerdote predestinato per questo tipo di operazione cerca l'approvazione dal suo Arcivescovo e solo dopo la sua approvazione si mette in opera.



In base a cosa il Vescovo Vi da il permesso per l'esorcismo?
- Quando il sacerdote scopre che una persona è indemoniata, cerca da suo Vescovo l'approvazione per fare l'esorcismo. IL Vescovo stima se tale sacerdote è capace per ciò ed, eventualmente, gli da l'approvazione. Così pure io in certi casi ho avuto l'aprovazione per fare l'esorcismo.

Nella zona dell'arcidiocesi Zaratina?
- Si.

Quando è stata l'ultima volta?
- Di recente, da una bambina. Era completamente muta, e in se sempre sentiva delle voci, lo spirito maligno sempre le parlava, la minacciava. Non poteva ne parlare ne sentire, ma poteva comunicare per iscritto. Io facevo le domande, che, sono convinto, non ha nemmeno sentito, e lei mi rispondeva per iscritto. Secondo le sue risposte ho capito in quale direzione lo spirito maligno ha portato le sue riflessioni. Ho cercato dall'Arcivescovo il permesso e dopo la preghiera esorcista la bambina si è ripresa completamente, poteva parlare e sentire normalmente. È liberata dallo spirito maligno. Questi sono, naturalmente casi finali e molto rari. L'operare dello spirito maligno è molto vario, ha un'intero spettro di possibili operazioni.

Per esempio?
- Lo spirito maligno incide sull'immaginazione umana, crea visioni, effeti audio e visuali, seduce le persone. Dall'esperienza conosco molte varianti dell'operare dello spirito maligno, contro le quali non si effetua subito l'esorcismo. L'esorcismo è in realtà la preghiera più forte che la Chiesa ha e si usa nei casi estremi. Ci sono le preghiere della rimozione con le quali le persone si liberano dall'influsso dello spirito maligno.

Esiste uno spazio neutrale fra l'appartenenza a Dio e all'Anticristo?
- No, non esiste. L'uomo, secondo la sua natura, non puo vivere se  si inchina a qualcuno che al vivo Dio che rifiuta. Se non si inchina a Dio, si inchina al proprio "io", è schiavo della stima, delle approvazzioni umane, delle proprie cappacità, della cariera, vanità, si incina alla propria superbia, si inchina al proprio corpo, l'uomo si inchina anche ai propri soldi che diventano la sua unica occupazione e valore. In tal modo l'uomo si inchina a Satana nelle sue più differenti manifestazioni. La strada media non esiste, o con Dio siamo riempiti con la vera libertà del cuore, con amore e pace o senza di ciò ci rimane la schiavitù, l'odio e l'inquietudine. Questi processi non sono sempre evidenti, ma si manifestano e l'uomo finisce nell'una o nell'altra parte.
Il Vostro mondo é veramente diviso in binco – nero, in divino e satanico?
- Questo non é il mio mondo, é l'unico mondo nel quale viviamo, é pure il vostro mondo.
Nel libro Vi rivolgete alle "prassi sotoniche" – ocultismo, magia, stregoneria, astrologia, zen – buddismo, agopuntura, judo, karatè, chiroprattica, sette religiose, Sai Babu...
- Le comparse che avete enumerato sono la vera epidemia d'oggi; essi non sono "tecniche" o "divertimento" ma sono i portatori di un nuovo credo che si chiama – eterna rovina e morte. L'uomo d'oggi non apre il cuore al Dio vero che Lui riempia il suo cuore, non si inchina all'unico Dio che gli porta il vero amore e la pace, perciò l'uomo contemporaneo si inchina ad un grande numero di idoli, cadendo nella schiavitù di idolatria e peccato. Certe prassi che avete enumerato aprono, e certe spalancano la porta del cuore umano a Satana. New Age è, diciamo, satanico, dottrina sincretistica. Voglo solo avvertire sul pericolo del profeta di satanico Paolo Coelho, che è il profeta di New Age e che tramite i suoi libri avvelena i cuori di milioni di persone dando a loro un'immagine storta e falsa di Dio, annuncia a loro un Dio che non esiste, all'infuori che nella sua contorta mente.


Enumerando "le prassi sataniche" nella vita dei singoli elencate pure i media contemporanei, la musica rock, le discoteche, i profondi decolte delle done, il consumismo, l'edonismo, e l'arricchimento che viene dall'Ovest.
I giovani dunque vanno in discoteca, e finiscono letteramente – al Diavolo? Ma è possibile che il viaggio per inferno è lastricato con gli accordi di rock & roll e le mini gonne?
- Sono tutto operati diferenti dello stesso Male. Le manifestazioni del male sono così presenti nei media, nella musica, nella politica, nei trend dell'opinione generale. Devono esistere le persone che diranno: questo non è bene! Invano i giovani cercano l'amore nelle discoteche e nei bar, invano escono ogni giorno per trovare la pace nel cuore, per poter amare ed essere amati in modo ideale; non lo troveranno in ambienti di fumo, buio e oscenità, lo troveranno solo in colui che è l'Amore, che è la Pace, che è la Vita eterna, che è la Luce del mondo, che è Gesù Cristo.

Potete spiegare come lo spirito maligno ha insediato i media contemporanei e la musica rock?
- Sui contenuti che attraverso i media si spandono nel cuore umano e lo avvelenano è difficile trovare le parole adeguate. L'uomo completamente nudo sanza pudore e riserva esposto all'erotismo, alla pornografia, alla violenza, all'inquietudine, alle sensazioni... Darò solo un esempio le così dette telenovele che, anche se non hanno contenuti pornografici, pure in maniera molto raffinata fanno che l'uomo nella sua subcoscienza facile accetti per esempio il cambiamento del compagno matrimoniale e lascia la fedeltà matrimoniale ed i valori famigliari, poiché quei continui cambiamenti dei compagni matrimoniali guarda in centinaia e miglaia di episodi. Guardate la musica rock: con i determinati testi e ritmi prima si vuole eliminare nell'uomo la pace del cuore per poi allontanarlo dalla volontà per la preghiera, che è il cordone ombelicale del rapporto tra l'uomo e Dio e il suo sincero vivere – dunque, i primi passi verso il maligno sono i determinati ritmi disttrutivi e testi che poi pian piano portano a cose più pesanti, fino a dipendenza di grado minore, e finiscono con dipendenze al massimo grado, come lo è la droga. La droga è il caso quando i giovani completamente cadono nella schiavitù satanica, perdendo completamente la propria volontà, perché Satana toglie all'uomo la dignità del bambino di Dio. Il motivo principale perché è cosi misero lo stato nei media è l'egoismo: perché alle persone nei media è importante il profito, è importante la carriera e la vanità, è importante il proprio corpo, e non Dio e le altre persone, e non la generosità e l'amore.

Dal discorso con certi Vostri parrocchiani si ha l'impresione che certi Vi stimano molto, e altri abbiano tanta paura di Voi; certi avete spaventato quando avete bruciato in publico i libri d'astrologia, mantre ad altri avete salvato la famiglia dalla rovina?
- Non è vero; bruciavo i libri privatamente che sono marcati con operatività satanica e che gli uomini portavano e chiedevano di distrugere. Erano libri di magia e i simili settori.La sola presenza di tali libri, oggetti e false divinità, apre il cuore verso Satana e significa il monumento agli idoli.
Avete dei problemi dentro la comunità della Chiesa per i Vostri azioni di liberazione delle persone dell'atto satanico? Come su ciò guardano i Vostri colleghi sacerdoti?
- C'erano abbastanza incompresioni, e pure valutazioni sbagliati e sospetti, dispregi e umiliazioni pure. D'altra parte io sono in tutte queste situazioni completamente calmo, consapevole profondamente che faccio quello che Dio cerca da me. I frutti della mia azione parlano al meglio che faccio bene. Se il sacerdote nel suo servizio si dichiara per la lotta contro il maligno e ciò ogni sacerdote in un certo qual modo fa perché è nel servizio di Dio, deve sapere che non è facile.

Quanti esorcismi avete fatto finora?
- Ho liberato molte persone dalle più vari azioni del Maligno e mai non ho sentito la deblezza, anzi quando le persone dopo la liberazione del maligno comincevano una vita nuova ciò per me era un nuovo stimolo. Ma i vari casi dell'indemoniazione sono rari. Nel libro parlo più dei tranelli del maligno, che sono moltissimi, che di esorcismo, perché io di vocazione non sono un esorcista come lo è Gabrielle Amorth che ho conosciuto l'estate scorsa al Congresso Mondiale degli esorcisti a Roma.
Dicono, spiritosamente, nell'arcidiocesi che funzionate come "una polizia antisatanica": uscite su ogni chiamato su terreno e sanzionate il Maligno nei suoi delitti?
- Sembra che è così perché non rifiuto nessun apello per aiuto. Le incompresioni e le condanne del mio operare sono pure atti di Satana. Cristo parla di due strade: una larga, comoda, ma porta alla rovina. L'altra ripida, spinosa strada che porta alla vita. Quando la gente mi accetterebbe, quando mi lisingherebbe, mi chiederei se sono sulla strada giusta. Quando vivo tutte queste cose, allora sono sicuro, e ciò mi convince che faccio l'opera di Dio.

Satana Vi mette alla prova?
- Ogni uomo si trova nella prova del male.

Come eviate i tranelli del Maligno?
- Solo con Dio nel cuore e con Immacolata Maria. Ogni giorno di nuovo con la mia vita, con aiuto di Dio, cerco di regalare il mio cuore a Dio. Particolare gratitudine devo al padre Arcivescovo Ivan Prenđa, perche senza la sua comprensione e aperto quore a Dio e all'uomo non sarebbe stato possibile aiutare le persone in questo modo.

Avete avuto simili esperienze da noi?
- Ho avuto esperianze insolite nei suicidi di certe persone giovani. I loro genitori mi hanno portato i diari intimi che quelle persone scrivevano fino alla loro morte. Dai diari era chiaro che sono entrati nel nonosenso della vita, i testi sono colmi di situazioni negative, si menzionano espressioni sataniche. Un'uomo normale non puo suicidersi bensì collui che è arrivato nella situazione che questa vita non gli significa niente, e questo è azione di Satana.

Esistono sette sataniche nell'aerea Zaratina?
- Certo che esistono, solo che io non le ho incontrato direttamente. Un esempio dei loro misfati abbiamo avuto di recente a Bibinje dove, così è scritto nei giornali, di notte hanno disfamato le tombe. Dicono che la notte è il momento quando i satanisti agiscono perché il buio è l'ambiente nel quale Satana agisce. Quando muore qualcuno dei membri della setta, che era molto loiale a Satana, i seguaci vengono alla sua tomba e pregano Satana che lo spirito del morto Satanista entri in loro cosiché possano ancor più forte distruggere e annientare. È saputo che diguano in onore di Satana per poter distruggere il matrimonio di qualcuno.

Come sembra la cerimonia dello scacciamento di Satana dalla persona indemoniata?
- Indemoniata persona si espose alla preghiera, la persona non partecipa in essa durante l'esorcismo da tale persona parla il maligno che parla il male, bestemmia Dio, lo sputa. Simile succede anche quando sulla persona indemoniata durante la cerimonia metto la croce o aspergo l'acqua santa. Satana impazzisce, emona i gridi, si rotola, si butta. Satana semplicemente non lo puo sopportare. Satana non sopporta la benedizione perché lui è la maledizione. Sanno essere scene molto terribili e orende che di regola non si fanno in presenza dei religiosi. Dei presenti ci sono asistenti che possono pergare fortemente. Il sacerdote in nome della Chiesa prega da Dio la forza per poter liberare tale presona dall'influenza del Maligno. Non sono preghiere segrete, e la sola preghiera dura oltre un'ora. Il sacerdote in nome di Dio comanda al maligno di lasciare la persona indemoniata, invocando con ciò l'aiuto dei Santi. L'esorcista in certi casi deve pregare molte volte, talvolta anche più anni finché non si libera la persona. Un'altra maniera per liberazione, se si trata del caso di indemoniazione assoluta, non esiste.

Scrivete nel libro che Satana puo attacare l'uomo anche fisicamente?
- Si, tramite la malattia. Conosco il caso quando la persona sana di notte cade in malattia grave. L'allargamento degli arteri, quatro tumori sul petto, reni, bile, mentre un'anno fa alla visita era tutto bene. Le malattie molte volte possono avere le sue radici nell'azione satanica.


Fonte: medjugorje-info.com

domenica 26 gennaio 2020

Oggi Vicka e Mario festeggiano il loro 18° anniversario: "non abbiate paura di impegnarvi nel matrimonio"

Vicka, una sposa radiosa

Era sorridente, serena, radiosa, con quel sorriso noto a tutti i pellegrini che da vent'anni le si accostano per ascoltare l'ennesima testimonianza dei suoi incontri con la Vergine. Ma questa volta il sorriso era destinato principalmente al suo sposo, a quell'uomo che la Gospa le ha donato in modo quasi in atteso e che da oggi in poi le sarà compagno nella vita e sostegno nella sua missione al servizio dei messaggi di Maria. E' il 26 gennaio, un sabato, il giorno che la veggente Vicka ha sposato, nella parrocchia di S. Giacomo, Marijo Mijatovic, originario di Sarajevo. Il matrimonio, iniziato alle 14:00, è stato benedetto dal parroco, fra Branko Rados. Tra i concelebranti: fra Jozo Zovko, fra Ivan Landeka e una ventina di sacerdoti da tutto il mondo. Grandissimo il numero di parrocchiani, amici, parenti raccolti intorno ai due sposi, compresi Jakov, Ivanka e Mirjana, presenti con le loro famiglie. Il parroco nella sua omelia ha riflettuto sull'essere il sale della terra e la luce del mondo.

Vicka Ivankovic and Mario Mijatovic - Profile Photo taken in the St. James Church 
Vicka, al servizio dei messaggi della Gospa e Marijo, collaboratore del "Maicino selo" (Villaggio della Madre - l'opera fondata da fra Slavko e che raccoglie gli orfani di guerra), hanno finora portato a molti la luce e il sale cristiano che dà molto sapore alla vita. D'ora in poi essi lo faranno insieme, con la croce in mano e con Gesù che è il legame più forte del loro amore. E per questo, dopo aver ricevuto l'eucaristia, i due giovani si sono recati davanti alla statua della Madonna, collocata alla destra dell'altare, per affidare a lei la loro unione matrimoniale. La cerimonia è stata animata dai canti dei ragazzi della Comunità Cenacolo, ai quali, alla fine, si è unita anche suor Elvira. La modestia e la serenità di Vicka e Marijo hanno suscitato una grande gioia che si rendeva manifesta sul viso di tutti. Tuttavia gli sposi non si sono lasciati distrarre dai tanti flashes e dai movimenti di quanti desideravano immortalare questo momento solenne: con un dignitoso e devoto raccoglimento hanno seguito ogni istante del rito nuziale. I festeggiamenti sono ripresi in un ristorante alle 19:00 quando 1300 invitati hanno continuato a circondare di affetto i due ragazzi con canti e giochi, nel divertimento generale, fino a tarda notte. La coppia andrà a vivere in un piccolo paese non lontano da Medjugorje, ma Vicka continuerà ad accogliere i pellegrini sugli scalini della sua vecchia casa di Bijakovic, come sempre. 

 VIDEO:


Intervista a Vicka Ivankovic, Gennaio 2002


Sr. Emanuel prima delle nozze era andata a trovarla. Tra le tante domante le ha chiesto:

Domanda: Vicka, come vedi questo cammino del matrimonio che hai scelto?
Vicka: Guarda! Ogni volta che Dio ci chiama, dobbiamo essere pronti nel profondo del cuore a rispondere a questa chiamata. Ho provato a rispondere alla chiamata di Dio trasmettendo i messaggi in questi ultimi 20 anni. L’ho fatto per Dio, per la Madonna. In questi 20 anni l’ho fatto da sola, ed ora non cambierà niente se non che adesso lo farò attraverso una famiglia. Dio mi chiama a cominciare una famiglia, una famiglia santa, una famiglia per Dio. Sai, io ho una grande responsabilità di fronte alle persone. Loro cercano dei modelli, degli esempi da seguire. Allora voglio dire ai giovani: non abbiate paura di impegnarvi nel matrimonio, di scegliere questo cammino del matrimonio! Ma, per essere sicuri del proprio cammino, che sia questo o un altro, la cosa più importante è mettere Dio al primo posto nella vostra vita, mettere la preghiera al primo posto, cominciare la giornata con la preghiera e finirla con la preghiera. Un matrimonio in cui non c’è la preghiera, è un matrimonio vuoto, che sicuramente non durerà. Là dove c’è l’amore c’è tutto. Ma bisogna sottolineare una cosa: l’amore, si. Ma quale amore? Prima l’amore per Dio, e poi l’amore verso la persona con la quale vivrete. E poi, lungo il cammino della vita, non bisogna aspettarsi dal matrimonio che sia tutto rose e fiori, che sia tutto facile…No! Quando arrivano i sacrifici e le piccole penitenze, bisogna sempre offrirle al Signore con tutto il cuore; ogni giorno ringraziate il Signore per tutto ciò che è successo durante la giornata. Per questo dico: cari giovani, care nuove coppie, non abbiate paura! Fate di Dio la persona più importante della vostra famiglia, il Re della vostra famiglia, mettetelo al primo posto, e allora Egli vi benedirà – non soltanto voi, ma anche tutti quelli attorno a voi.


D.: Dopo il tuo matrimonio abiterai ancora a Medjugorje?
Vicka: Abiterò a pochi chilometri da qui, ma credo proprio che quasi ogni mattina, ritroverò il mio posto! (ovvero la scalinata della casa azzurra). Non devo cambiare la mia missione, so bene qual è il mio posto! Il mio matrimonio non cambierà questo.

D.: Cosa puoi dirci di Marijo (pronuncia: Mario), l’uomo che sposerai il 26 gennaio?
Vicka: È difficile per me parlarne. Ma tra di noi c’è una cosa sicura: la preghiera. È un uomo di preghiera. È un uomo buono, bravo. È un uomo profondo, e questo è molto bello. E poi, stiamo molto bene insieme. C’è veramente amore tra noi; così poi, poco a poco, costruiremo su questo.

D.: Vicka, come può una ragazza sapere quale uomo sposare?

Vicka Ivankovic Mario Mijatovic Wedding Church 
Vicka: Sai, con la preghiera di sicuro, il Signore e la Madonna sono pronti a risponderti. Se chiedi nella preghiera qual è la tua vocazione, certo il Signore ti risponderà. Devi avere buona volontà. Ma non bisogna essere precipitosi. Non devi andare troppo veloce e dire guardando il primo ragazzo che incontri: “Questo è il ragazzo per me”. No, non devi fare così! Bisogna andare piano, pregare e aspettare il momento di Dio. Il momento giusto. Bisogna essere pazienti e aspettare che sia Lui, Dio, a mandarti la persona giusta. La pazienza è molto importante. Noi tutti tendiamo a perdere la pazienza, ci affrettiamo troppo e dopo, quando abbiamo fatto un errore, diciamo: “Ma perché, Signore? Quest’uomo non era veramente per me”. È vero, non era per te, ma dovevi essere paziente. Senza pazienza e senza preghiera, niente può andar bene. Oggi dobbiamo essere molto più pazienti, più aperti, per rispondere a ciò che il Signore vuole.
Se l’uno o l’altro ha paura di cambiare vita e dice a se stesso: “Oh, ma sono più tranquillo così da solo”, egli in realtà guarda in sé una paura. No! Bisogna prima liberarci da tutto ciò che ci turba dentro, e solo dopo potremo fare la volontà di Dio. Non possiamo chiedere una grazia e dire: “Signore, dammi questa grazia” quando abbiamo un grande blocco lì dentro; questa grazia non ci arriverà mai perché dentro di noi non siamo ancora pronti a riceverla. Il Signore ci ha dato la libertà, ci ha dato anche una buona volontà, e allora dobbiamo liberarci dei nostri blocchi interiori. Poi dipende da noi essere liberi o no. Tutti sono pronti a dire: “Dio qui, Dio là, fai questo, fai quello”…Dio agisce, è sicuro! Ma anch’io devo cooperare con Lui e averne la volontà. Devo dire: “Lo voglio, quindi lo faccio”.

D.: Vicka, hai chiesto alla Madonna il suo parere sul tuo matrimonio?

Vicka Ivankovic and Mario Mijatovic in the St. James Church (detail) 
Vicka: Ma vedi, io sono come tutti gli altri, il Signore mi ha dato la possibilità di scegliere. Io devo scegliere con tutto il mio cuore. Sarebbe troppo comodo che la Madonna ci dicesse: "Fai questo, fai quello”. No, Lei non fa così! A noi tutti Dio ha fatto grandi doni perché potessimo comprendere interiormente ciò che Egli ha preparato per noi (Vicka non ha posto domande alla Madonna riguardo al suo matrimonio perché “Non le faccio mai domande per me stessa”, dice).

D.: Vicka, per molte persone consacrate nel celibato, tu rappresentavi un po’ il loro “modello” a Medjugorje. Ora essi ti vedono sposarti, hai qualcosa da dire loro?

Vicka: Vedi, durante questi 20 anni, Dio mi ha chiamata ad essere uno strumento nelle sue mani in questo modo (nel celibato). Se rappresentavo un “modello” per queste persone, oggi non cambia niente! Non vedo la differenza! Se si prende qualcuno come esempio da seguire, bisogna anche lasciarlo rispondere alla chiamata di Dio. Se Dio ora vuole chiamarmi ad una vita di famiglia, di famiglia santa, è che Dio vuole questo esempio, ed io devo rispondere ad esso. Per la nostra vita, non dobbiamo guardare quello che fanno gli altri, ma guardare in noi stessi e trovare in noi stessi ciò a cui Dio ci chiama. Egli mi ha chiamata a vivere 20 anni in questa maniera, adesso mi chiama ad un’altra cosa ed io devo ringraziarlo. Bisogna che io gli risponda anche per quest’altra parte della mia vita. Oggi Dio ha bisogno di esempi di buone famiglie, ed io credo che la Madonna voglia fare di me un esempio di questo tipo di vita, ora. L’esempio, la testimonianza che il Signore si aspetta che diamo, non la troveremo guardando agli altri, ma ascoltando, ciascuno per quanto lo riguarda, la chiamata personale di Dio. Ecco la testimonianza che possiamo dare! Non dobbiamo cercare la nostra soddisfazione personale, né fare ciò di cui abbiamo voglia. No, bisogna veramente fare ciò che Dio vuole che facciamo. Talvolta siamo troppo attaccati a ciò che ci piace e guardiamo troppo poco ciò che invece piace a Dio. In tal modo possiamo vivere tutta una vita, lasciar passare il tempo ed accorgerci soltanto all’ultimo momento che abbiamo fatto un grande sbaglio. Il tempo è passato e non abbiamo concluso niente. Ma è oggi che Dio ti dona occhi nel tuo cuore, occhi nella tua anima per poter vedere e non perdere il tempo che ti è dato. Questo tempo è un tempo di grazia, si! Ma è un tempo in cui bisogna scegliere ed essere ogni giorno più decisi sul cammino che abbiamo scelto.

Fonte:http://www.medjugorje.ws/it/articles/vicka-ivankovic-mario-mijatovic-wedding/

sabato 25 gennaio 2020

Messaggio, 25 gennaio 2020 - Medjugorje

Messaggio, 25 gennaio 2020

Cari figli! 

Oggi vi invito a pregare ancora di più finché nel vostro cuore sentiate la santità del perdono. Nelle famiglie ci deve essere la santità perché figlioli, non c’è futuro per il mondo senza amore e santità, perché nella santità e nella gioia voi vi donate a Dio Creatore il quale vi ama con amore immenso. Per questo mi manda a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

VICKA: Perché preghiamo distratti - Intervista alla veggente di Medjugorje

D. Cosa raccomanda la Madonna per il bene di tutte le anime?

V. Noi dobbiamo, cambiare veramente, cominciare a pregare; e noi,
cominciando a pregare, scopriremo ciò che lei vuole da noi, dove Lei ci porterà. Senza questo iniziare a pregare, proprio aprirsi coi cuore, noi non capiremo nemmeno cosa Lei vuole da noi.

D. La Madonna dice sempre di pregare bene, di pregare col cuore, di pregare tanto. Ma non ci dice anche qualche trucchetto per imparare a pregare così? Perché io mi distraggo sempre...
 
V. Questo potrebbe essere: la Madonna certo desidera che preghiamo tanto, ma prima di arrivare a pregare tanto e veramente col cuore, bisogna iniziare e si inizia tacendo proprio spazio nel tuo cuore e nella tua persona al Signore, cercando di liberarti da tutto ciò che ti disturba ad avere questo contatto e pregare. E quando sei così libero, puoi cominciare a pregare proprio col cuore e dire un “Padre nostro”. Puoi dire poche preghiere, però dirle col cuore. E dopo, piano piano, quando tu dici queste preghiere, queste tue parole che dici diventano anche parte della tua vita, così tu avrai gioia di pregare. E poi, dopo, diventerà tanta (cioè: potrai pregare tanto).

D. Tante volte la preghiera non entra nella nostra vita , per cui abbiamo dei momenti di preghiera che sono completamente scollati dall’azione, non li traduciano nella vita: c’è questa divisione. Come è possibile aiutarci per fare questa memoria? Perché le nostre scelte sono molte volte in contrapposizione con la preghiera fatta poco prima.

V. Ecco, forse dovremo fare in modo che la preghiera diventi veramente gioia. E come la preghiera è gioia per noi, così anche il lavoro può diventare gioia per noi. Ad esempio tu dici: “Adesso mi sbrigo a pregare perché tanto da fare”, è perché tu ami tanto quel lavoro che fai e ami meno di stare col Signore a pregare. Vuoi dire devi fare un po’ di sforzo e un po’ di esercizio. Se tu veramente ami di stare col Signore, ami tanto di parlare con Lui, veramente la preghiera diventa gioia, dalla quale scaturirà anche il tuo modo di essere, di fare, di lavorare.

D. Coma facciamo a convincere gli scettici, quelli che ti prendono in giro?


V. Con le parole mai li convincerai; e non cercare nemmeno di cominciare; ma con la tua vita, con il tuo amore e con la tua preghiera costante per loro, convincerai loro della realtà di vita che fai tu.

Fonte : Eco di Medjugorje n. 45

"Imparate ad amare i nemici". Chi non riesce a perdonare non riesce a pregare e il tentatore ci manipola con molta facilità.


La Madonna non solo ha dato Messaggi sulla Preghiera e sull'Eucaristia, si è anche pronunciata sugli altri valori fondamentali della vita cristiana. Quei valori che sono stati importanti per gli apostoli, lo sono per noi e lo saranno sempre per tuffi fino all'ultimo cristiano esistente sulla terra.
La Madonna è apparsa molte volte sul Krizevac, la montagna dove s'innalza una grande Croce costruita nel 1933 in onore del mistero della Redenzione. Fin dall'inizio, la Madonna è apparsa tante volte accanto alla Croce, con la Croce, ai piedi della Croce. Sono molti i pellegrini che hanno visto improvvisamente una luce nel posto dove si trova la Croce.
La Regina della Pace ha insegnato a pregare per la pace davanti alla Croce: "Quando pregate per la pace, andate davanti alla Croce, guardate la Croce". La Beata Vergine dice: "Pregate davanti all'Eucaristia, adorate l'Eucaristia" ed anche:
"Fate adorazione davanti alla Croce, pregate davanti alla Croce".
"Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno".
Guardare la croce di Cristo significa imparare ad amare i nemici.
Chi non riesce a perdonare non riesce a pregare.
(Fra Jozo Zovko, ofm)

Il segno della Croce.
La Croce è il segno più grande dell'amore, significa donare la propria vita per gli altri. Gesù stesso lo ha detto: "Non c'è amore più grande che dare la vita" (cfr.Gv 15,13). Ecco il più grande gesto d'amore... Non esiste niente di più grande. Regalare la vita, offrire la vita per i peccatori. Noi siamo tuffi peccatori.
"Colui che vuole essere Mio discepolo deve prendere la sua croce ogni giorno e seguirMi", dice Gesù (cfr.Mc 8,34). La Croce è il segno, nella nostra vita cristiana, per mostrare ogni giorno se siamo di Cristo.
Il nostro Premio Nobel per la letteratura, ha scritto un libro che si intitola: "Segni sul cammino". Vi si racconta di un ragazzo che giunto davanti ad un bosco viene preso da una grande curiosità. Egli senti il desiderio di inoltrarsi in quel posto per scoprirne le bellezze, però, all'ultimo momento indietreggiò per paura e pensò: Come posso poi ritornare se mi perdo? Alla fine, ebbe un'idea: Lascerò un segno sugli alberi e seguendoli ritroverò la strada del ritorno. Così fece. Mano a mano che si inoltrava nel bosco incideva una croce sugli alberi più giovani. Quando gli alberi crebbero anche il segno della croce inciso sulla corteccia divenne più grande. Una volta soddisfatto il suo desiderio decise di tornare a casa. Allora si sentì sicuro: Conosco bene la strada, seguirò i miei segni. Ognuno di noi deve portare la propria croce ogni giorno, dobbiamo accettarla. Se così non è, corriamo il pericolo di perdere il cammino. Il nostro "segno" è Gesù sulla croce!
Ecco il nostro cammino: Gesù!
Ecco il nostro "segno": dare la vita per i fratelli!

Accettare la Croce.
Cari fratelli, ognuno di noi ha la sua croce ma sono molti quelli che non l'accettano.., troppi ancora! Sono tanti quelli che pregano per liberarsi della propria croce. Vanno davanti a Dio con la preghiera per spiegare la propria situazione, per farli capire che non è giusto né ragionevole ciò che succede a loro. Pretendono di persuadere Dio a cambiare il Suo progetto, oppongono la loro volontà a quella di Dio.
La Madonna non ha mai incitato Suo Figlio a scappare dalla croce. Lei non Gli ha detto: Andiamocene perché qui vogliono farTi del male, fuggi da qualche altra parte, guarda che Ti uccideranno.. .No! La Madonna non ha detto questo, perché Lei cercava la volontà di Dio e l'accettava assieme a Suo Figlio. Io sono sicuro che Lei Gli diceva: Coraggio, Figlio! Io sono con Te... devi sacrificarTi... Guarda, tutti aspettano il Tuo sacrificio... ,da Te verranno la grazia e la salvezza!
Un giorno, Gesù ha parlato ai discepoli di ciò che Gli sarebbe successo e che Lo aspettava una morte violenta. Allora, Pietro Lo ha preso in disparte e Gli ha detto: Signore, allontana da Te questi pensieri... ,non parlare così.. .Tu non devi morire.. .Non devono accadere queste cose!
Cosa ha risposto Cristo?
Cristo ha fatto un esorcismo: "Vattene, satana!". Ha scacciato con forza satana, ha scacciato quei pensieri dal cuore del Suo discepolo perché non erano coerenti con il progetto di Dio. Cristo ha fatto un esorcismo sul Suo discepolo, Suo Apostolo, nostro primo Papa (cfr.Mc 8,3133).
Sul Tabor, Pietro è nuovamente tentato e tenta Gesù. "Maestro, qui stiamo bene.. .costruiamoci tre tende e stabiliamoci definitivamente.. .questo è un luogo sicuro e tranquillo (cfr.Mt 17,4). Pietro non aveva compreso dove doveva condurlo la "visione" mostratagli dal Signore: avrebbe girato il mondo per portare la sua testimonianza fino al sacrificio della sua vita sulla croce. Invece, in quel momento egli desiderava soltanto fermarsi in un posto tranquillo e accogliente.
Pensate come anche noi, tante volte, siamo tentati ed accettiamo pensieri e ragionamenti per vivere senza la Croce. La vita cristiana è conoscenza della Croce, la nostra sapienza è amare la Croce. Perciò, il nostro S.Francesco piangeva: "l'Amore non è amato"... "sono triste perché non so amare perché il solo vero amore è quello che si sacrifica sulla Croce.

La Croce familiare.
Noi, in Croazia, siamo soliti praticare un rito particolare durante la celebrazione del sacramento del matrimonio. I fidanzati portano in chiesa il Crocifisso che hanno comperato e al quale hanno già preparato una sistemazione nella loro dimora. Sopra la Croce mettono le mani nel momento in cui si scambiano la promessa, la formula del sacramento ed anche il sacerdote tiene la Croce per una estremità. Poi, gli sposi la baciano. Quando tornano a casa, la pongono nel luogo preparato perché da quel giorno diventa il loro "segno" ed il loro "ideale". Davanti a quella Croce familiare, terminano quotidianamente la giornata con una preghiera. I figli, molto spesso, vedono la mamma pregare, piangere e baciare la Croce familiare.
Nella mia parrocchia a Siroki Brijeg, costituita da 14.000 abitanti, non esiste una famiglia separata. Nessuna! Non ci può essere separazione quando si prega ogni giorno e si persevera davanti alla Croce. Chi può essere capace di dire alla propria sposa o al proprio sposo: "Non ne posso più, ti lascio", se sa che lascia Cristo? L'uomo che lascia la sua sposa o viceversa, lascia anche il Cristo familiare, resta solo e questo è terribile! Sì, dalla Croce esce la luce che illumina il nostro cammino ed i nostri passi. Trovarsi davanti alla Croce significa chiedere e ottenere la benedizione, la forza per accettare la propria sofferenza. La Madonna ha aiutato Gesù a portare la Sua Croce. Gli ha insegnato a portare la Croce e lo insegna anche a noi. Lei, la Madre, sta sempre ai piedi della Croce del Suo amato Figlio.

Croce e perdono.
Oh, con quale responsabilità dovremmo noi fare il segno della Croce sul nostro corpo! Dire: oggi, sono capace di perdonare come Lui ha perdonato sulla Croce! Gesù ha pregato: "Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34).
Guardare la Croce di Cristo significa perdonare i nemici. Tutti noi abbiamo dei nemici ma non tuffi sappiamo perdonare. L'uomo che non è in grado di perdonare, non è in grado di pregare, di amare, di trovare la pace. Molte volte ho incontrato persone possedute dal male. Vengono a Medjugorje da tutto il mondo. Che cosa c'è alla base? L'odio! Si, l'odio è alla base della possessione.
Anche durante la preghiera di guarigione, l'uomo prova con frequenza una tentazione: perdono?.. non perdono?.. Il Signore gli sta dando la grazia per perdonare ma, se resiste allo Spirito, se si chiude in sé stesso, l'odio s'impadronisce di lui... Non riesce a dire: "io perdono", e resta sotto il dominio di satana. Non riesce nemmeno a riconoscere la propria colpa e dire: "mi dispiace, Signore perdonami" e persiste una situazione di falsità. La Madonna ha detto: "Guardate la Croce e fate adorazione davanti alla Croce, per la pace". Sì, quando volete pregare per la pace fatelo sempre davanti alla Croce. Perché? Perché attraverso la Croce fù ristabilita la pace e dalla Croce proviene la pace. Gesù ha perdonato dalla Croce. Dio ha perdonato, quando glieLo ha chiesto il Figlio dalla Croce. La Beata Vergine ci ha perdonati tuffi ai piedi della Croce. La Chiesa perdona tuffi con il segno della Croce.
Il tentatore ci manipola con molta facilità. Per prima cosa, ci induce a considerare in modo negativo le altre persone...; ti vieni a trovare spesso in situazioni spiacevoli, in famiglia, al lavoro, a scuola... e pensi: quello è antipatico, parla male di me, agisce con malignità... Allora, tu senti una ribellione interiore e ti rifiuti di parlare con quella persona... E' nato l'odio! Tu sei una persona che ha incominciato ad odiare. Il processo inizia facilmente. Perciò, è importante rimanere davanti alla Croce ed imparare a pregare come Gesù...
Signore, benedici tuffi quelli che ho incontrato in questo giorno... riempii loro cuori di pace, di gioia e di amore...

Dona una grande gioia e benedizione a tuffi quelli che parlano male di me, a tuffi quelli che a volte mi odiano..., a tuffi coloro che sono stati tentati o sono caduti nell'odio... a tuffi i miei nemici. Signore, Ti prego, benedicili tutti! Io li perdono... perdona anche me, Signore. La Madonna ha detto: "Guardate la Croce e fate adorazione davanti alla Croce, per la pace". Sì, quando volete pregare per la pace fatelo sempre davanti alla Croce. Perché? Perché attraverso la Croce fu ristabilita la pace e dalla Croce proviene la pace. Gesù ha perdonato dalla Croce. Dio ha perdonato, quando glieLo ha chiesto il Figlio dalla Croce. La Beata Vergine ci ha perdonati tuffi ai piedi della Croce. La Chiesa perdona tuffi con il segno della Croce.

Croce e sacrificio.
La Croce e l'Eucaristia rappresentano la vita dedicata ai fratelli. La Madonna, nei Suoi Messaggi, ci invita a pregare davanti alla Croce e davanti all'Eucaristia. Perché? Per imparare a donare la vita!
Ognuno di noi, molto spesso, è tentato a vivere spinto dall'egoismo. Io mangio per me, dormo per me, studio per me, lavoro per me, formo la famiglia per me, ecc. Io, io, io... Siamo fortemente dominati da un egoismo che condiziona tuffi i nostri pensieri e le nostre azioni. Abbiamo bisogno di imparare la generosità e il sacrificio!
Vedete, l'Eucaristia è: "Prendete e mangiate"... il Mio Corpo è per voi, il Mio Sangue è la vostra bevanda.. .Distribuite tra di voi il Mio Spirito, il Mio amore (cfr.Lc 22,1720).
La Croce e 1' Eucaristia sono il sacramento del sacrificio dell'amore. Non si possono separare!
Dinanzi alla Croce di Cristo apprendo il vero senso della sofferenza e ricevo la forza per accettarla.
La tua croce ha valore, la tua sofferenza ha valore, hanno valore le tue lacrime... E acquistano un valore immenso quando si uniscono a quelle di Cristo..., quando la tua vita si unisce alla Sua nell'Eucaristia.
Allora, le tue lacrime e la tua croce sono capaci di intercedere e cambiare i tuoi fratelli, possono convertire il mondo.
La Madonna, all'inizio, ci ha detto: "Costruite una cappella per l'adorazione perpetua al Santissimo". Per anni, ciò è stato impossibile a causa di diverse difficoltà: la Chiesa non dava la sua autorizzazione... i comunisti non lo permettevano... E la Madonna insisteva: "Costruite una cappella per l'adorazione perpetua". Finalmente, è stato possibile realizzarla. Allora, uno scultore, che conosce bene i Messaggi, ha fatto una immagine della Madonna: nel punto che corrisponde al Cuore, non si vede il Cuore ma si vede un'Ostia bianca. La Madonna ci sta insegnando che il cuore della famiglia, dei gruppi, delle persone, è l'amore verso l'Eucaristia. Ecco quale è il Cuore della Madre della Chiesa: l'Eucaristia!
Se tu vuoi mostrare il tuo amore a Gesù e alla Madonna, ama l'Eucaristia e la tua croce. Impara ad accettare Cristo, accettando la tua croce con amore.

Conosci la Croce della tua Chiesa.
Io vengo da un paese dove, in questo momento, c'è una croce particolare: la guerra!
Non sappiamo da dove derivi quest' idea, fare la guerra... Sappiamo soltanto che sono state distrutte le nostre chiese, che si uccide la gente, che si rovinano le città, le scuole, gli ospedali, i santuari...
A Siroki Brijeg, vicino al mio monastero, ho fondato un'Associazione a favore dei bambini che hanno perso i genitori a causa della guerra e sono rimasti soli. Finora, abbiamo più di tremila bambini orfani.
Persone brave, da diverse parti del mondo, si sono offerte per aiutarci, come madrine e padrini per adottare simbolicamente gli orfani. Esse sono capaci di suscitare, con il loro amore, nel cuore dei bambini un sentimento positivo. E questi, possono sperimentare che non tuffi odiano, che non tuffi uccidono, che esistono persone cristiane che amano i propri figli e che amano e vogliono aiutare anche loro.
Non è sempre facile parlare alle giovani madri, con uno, due o tre figli, che hanno perso il loro marito... Esse hanno una grande sofferenza, una grande croce e non hanno chi le aiuta. Inoltre, io so che il vero aiuto ci viene solo dal Signore e che solo Gesù consola profondamente, attraverso la preghiera. Per questo quando ci riuniamo per pregare insieme, amplifichiamo le nostre orazioni attraverso la radio. Quelli che ascoltano si raccolgono in preghiera con noi e si consolano gli uni con gli altri. E poi, ci chiamano al telefono, ci inviano lettere, per dirci che durante la preghiera hanno ricevuto tanto coraggio, tanta forza e tanto conforto. Tu devi conoscere la Croce della tua Chiesa! Tu, come novella Veronica, devi aiutare la tua Chiesa durante la sua sofferenza, asciugarle il volto con il fazzoletto del tuo amore. Tu devi aprirti ad una nuova dimensione dell'amore!


Pregare davanti alla Croce, pregare davanti all'Eucaristia significa:
sacrificare la vita, donare la vita per i fratelli.
(Fra Jozo Zovko, ofm)

Oh Gesù, grazie per la Tua Croce.
Benedicimi...
Benedici la mia croce con la Tua Croce...
Con le Tue Piaghe ungi la mia sofferenza...
Concedimi, Signore, di comportarmi bene oggi con la Tua Croce, di meditare il Tuo amore, di viverlo...
"Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a Me" (Gv 12,32).
Oh Gesù, voglio elevarmi con il mio amore, con la mia devozione.
Attirami... AvvicinaTi a me... Oh Gesù, amami...
Benedici la mia vita con la Tua Croce...
Concedimi, Signore, di testimoniare il Tuo amore portando la mia croce con amore, con speranza, con dignità. Oh Gesù, apri il Tuo Cuore... stendi le Tue mani sopra di noi...
Donaci la Tua benedizione.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 

Fonte:Medjugorje Altervista