giovedì 23 maggio 2019

La bandiera europea è nata come un simbolo mariano. Ecco la storia






La bandiera europea è portatrice di una simbologia religiosa nascosta: il blu come il colore del mantello mariano delle rappresentazioni artistiche, le stelle che ricordano la corona della Vergine Maria e il numero dodici che rimanda, ovviamente, agli Apostoli.” E quindi, in quanto bandiera confessionale, non ha posto nei luoghi istituzionali della repubblica laica, per esempio in Parlamento.
La simbologia non è neanche tanto “nascosta”, ha commentato un mio interlocutore in chat su Facebook. C’è una storia ben nota, alle spalle.
Una storia che a me pare bizzarra, nebulosa e improbabile, come si conviene al mito delle origini di ogni bandiera che si rispetti.
Dunque. La bandiera fu lanciata nel 1955 dal Consiglio d’Europa come simbolo dell’intera Europa. Trent’anni dopo, nel 1985, fu adottata dalla Comunità europea ed ereditata nel 1993 dall’Unione europea. Non è mai diventata simbolo ufficiale della UE; era prevista come tale nel progetto di Costituzione europea del 2005 che tuttavia non fu mai ratificato. E quindi è molto usata dalle istituzioni europee e dagli stati membri, ma a loro discrezione.
Quando si crea una nuova bandiera, i suoi creatori tendono sempre ad attribuire un significato stravagante, tendente al mistico, ai caratteri del suo disegno e ai suoi colori, che ci abbiano davvero pensato in anticipo oppure no (il colore blu e le stelle o i cerchi di stelle sono elementi ricorrenti in vessillologia, e facili da usare, non ci vuole un genio per pensarci). Anche in questo caso il Consiglio d’Europa si applicò con immaginazione. In una risoluzione dell’8 dicembre 1955 dei suoi membri (che erano allora quattordici) scrisse:
“Sullo sfondo blu del cielo del Mondo occidentale, le stelle rappresentano i popoli dell’Europa in un cerchio, simbolo di unità. Il numero sarà fissato per sempre in dodici, simbolo di completezza e perfezione. … Proprio come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l’intero universo, le dodici stelle d’oro rappresentano tutti i popoli d’Europa – compresi quelli che non possono ancora partecipare alla costruzione dell’Europa nell’unità e nella pace.”
Significato fantasioso che comunque, almeno esplicitamente, non ha niente a che fare con la religione.
Magari con l’astrologia?
Certamente ha a che fare con le suggestioni della Guerra fredda.
L’interpretazione religiosa è emersa molto tardi, e in occasioni non affidabilissime. Sembra che Arsène Heitz, una delle tante persone che nel 1955 avevano sottoposto decine di disegni da cui era emersa alla fine, dopo contaminazioni e ridisegni, la bandiera attuale – verso la fine della sua vita se ne dicesse unico vero inventore. E in una intervista nel 1987 parlò per la prima volta della sua ispirazione mariana, della iconografia mariana, dicendo: “la bandiera dell’Europa è la bandiera della Madonna”.

Carlo Curti Gialdino, in un libro che è una sorta di storia ufficiale dei simboli europei, di cui alcune pagine rilevanti sono pubblicate in inglese online qui, ricostruisce un po’ di questa storia. Riporta anche la testimonianza orale di un sacerdote, padre Pierre Caillon, che sempre nel 1987 avrebbe incontrato per caso Heitz e ne avrebbe ricevuto questa confidenza:
“Sono io quello che ha disegnato la bandiera europea. Ebbi improvvisamente l’idea di mettere su un campo blu le 12 stelle della Medaglia miracolosa di Rue du Bac [una medaglia dedicata alla Madonna in una cappella di Parigi]. La mia proposta fu adottata all’unanimità l’8 dicembre 1955, giorno della festa dell’Immacolata concezione. Lo dico a lei, padre, perché porta la piccola croce blu dell’Armata blu di Nostra signora di Fatima”.
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Già, come dimenticare l’8 dicembre.
Insomma, la leggenda di Betsy Ross e della nascita della bandiera americana mi sembra meno campata in aria.
D’altra parte, se davvero la bandiera europea avesse la sua origine in simboli religiosi, non sarebbe diversa dalle bandiere di gran parte degli stati nazionali, europei e non europei. Basti pensare alle croci cristiane così prominenti negli stendardi dei paesi scandinavi (dove degli antichi vessilli crociati si narra che fossero doni del papa o del cielo o di dio per combattere i pagani), della Gran Bretagna, giù fino alla Svizzera. Oppure al verde delle bandiere di tutti i paesi musulmani, al sole della dea del sole shintoista del Giappone, alla Chakra o ruota della vita buddista dell’India, al tallith o scialle maschile di preghiera su cui è ricalcata la bandiera di Israele.
In effetti le bandiere laiche, secolari, di origine non religiosa, sono solo quelle che incarnano le grandi rivoluzioni politiche e sociali alle origini della contemporaneità – sotto il “cielo del Mondo occidentale”, per dirla con il Consiglio d’Europa, o che storicamente ne derivano nei colori e nel disegno in tutto il mondo. La bandiera a stelle e strisce statunitense quindi, con le sue filiazioni. E poi il tricolore francese, con filiazioni ancora più numerose, fra le quali il tricolore italiano. E infine il drappo rosso dei movimenti socialisti e degli stati comunisti.
Nella chat su Facebook avevo buttato lì l’ipotesi spensierata che il vessillo europeo potesse essere stato ispirato proprio dalla prima di queste bandiere secolari, quella americana delle origini, quando aveva il riquadro blu con tredici stelle bianche in cerchio – fra l’altro, un adattissimo simbolo federalista. Ma poi avevo scritto “credo che sarebbe una balla yankee”. Vedo ora che Carlo Curti Gialdino la prende invece sul serio, questa ipotesi, pur considerandola “hazardous in the extreme”. Cioè, neanche lui ne sa niente.
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Charles H. Weisberger, Birth of Our Nation’s Flag [Betsy Ross flag], 1892



Pubblicato  su ytali.com del 29 ottobre 2017


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