martedì 16 aprile 2019

In questa tragedia traspare chiarissimo un segno...


Anche il "male" è permesso per un bene superiore.
In questa tragedia traspare chiarissimo un segno:
il segno di una Croce infuocata di amore.
Sì, perchè la cattedrale Notre Dame di Parigi, fu realizzata a forma di Croce, e le fiamme del rogo, se viste dall'alto, hanno messo in risalto questa croce.
E' accaduto ieri, 15 Aprile, primo giorno della Settimana Santa, di questa settimana cara ai cristiani perchè commemorano e rivivono il più grande mistero di amore avvenuto nel corso della storia.
E in questo inizio di Settimana Santa, il Signore ha voluto dirci, che ancora il Suo Cuore arde di amore per l'umanità, per i poveri peccatori e per tanti che in Francia rinnegano e combattono il Suo Amore.
L' Amore è fatto così: quanto più non lo si corrisponde, tanto più arde e tenta di riconquistare il cuore dell'amato.
  Non si rassegna all'idea di perdere uno solo dei suoi figli.


In tanti stanno rilanciando sui social l’immagine con la Croce e l’Altare centrale miracolosamente scampati alle fiamme accompagnate dalla frase simbolo dei certosini “Stat crux dum volvitur orbis” (“la croce resta salda mentre tutto cambia”).

“Il Papa è vicino alla Francia, prega per i cattolici francesi e per la popolazione parigina”, così in un tweet il direttore della Sala Stampa vaticana Alessandro Gisotti.

  Le sedici statue ottocentesche sono salve: la loro storia dà speranza
Fortunatamente, grazie anche all'incessante lavoro dei vigili del fuoco, non tutto è andato perduto: dell’immensa quantità di opere d’arte e reliquie conservate in questa bellissima chiesa gotica non è ancora certo quante si siano effettivamente salvate e quante no. Molti sono i dubbi sull'integrità delle decine di dipinti che decoravano l’interno, mentre qualche sicurezza in più è data dalle decine di statue che già sono state recuperate: fra queste, spiccano le sedici sculture degli Apostoli, salvate per una curiosa “coincidenza”.

Alcuni parlano di coincidenza, altri di un vero e proprio miracolo. Altri ancora, vedono nella vicenda che riguarda le sedici statue che pochi giorni fa erano state rimosse dalla guglia centrale, andata completamente distrutta, un presagio nefasto di tragedia: le sculture in bronzo, tre metri di altezza per 250 chili, erano considerate dai parigini le guardiane della città.


L’11 aprile, contestualmente ai lavori che avrebbero dovuto rimettere in sicurezza la guglia centrale e parte del tetto, erano state rimosse e portate a Périgueux, un piccolo comune nel sud della Francia, per un lungo intervento di restauro che avrebbe permesso di riportarle in cima al tetto della cattedrale nel 2022. È stato così, con una coincidenza che rasenta l’incredibile, che le sedici statue si sono salvate.

Ma qual è la loro storia? Le statue “guardiane” di Parigi sono state realizzate nell’Ottocento dallo scultore Adolphe-Victor Geoffroy-Dechaume, al cui nome è legato anche il bellissimo reliquiario della Corona di Spine (anch’esso salvato dalle fiamme) e la celebre statua in pietra del “Beau-Dieu” situata sul portale del Giudizio Universale, sulla facciata occidentale della cattedrale.

Dodici apostoli più quattro evangelisti, che lo scultore scelse di posizionare in modo che fossero visibili da qualsiasi angolazione si guardasse al tetto della guglia. Tutte a loro volta guardavano verso i tetti di Parigi, vegliando dall’alto di quei 90 metri ormai distrutti il destino della città. Da quando erano state installate, nel 1860, non avevano mai lasciato il loro avamposto: dopo la totale distruzione della guglia è difficile dire quando potranno tornare al loro posto. Ma è proprio quest’attesa che dà speranza ai parigini.
Le opere d’arte di Notre Dame: cosa si è salvato?

Per una volta, è possibile iniziare a quantificare ciò che si è salvato, oltre a ciò che è andato distrutto: intatto è il Tesoro della Cattedrale, trasferito nella sede del comune cittadino prima di trovare ricovero presso il museo del Louvre. La Corona di Spine, insieme al reliquiario, la tunica di San Luigi, una parte del legno della Santa Croce e uno dei chiodi sono scampati alle fiamme.



Incerto ancora è il destino dei bellissimi rosoni in vetro policromo del XIII secolo, così come quello degli organi custoditi all'interno della cattedrale. Delle decine di statue che decoravano gli altari e le cappelle, ancora nessuna notizia certa, mentre poche sono le speranze per gli oltre ottanta dipinti, molti dei quali sono già passati al vaglio degli esperti che hanno dichiarato l’impossibilità di staccarli dalle pareti.

Francia! Accogli questo richiamo di Amore per te!

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