domenica 13 gennaio 2019

Padrino e Madrina: questa figura sta perdendo valenza- Come fare la scelta giusta


Con l’andar del tempo, questa figura  ha perso ogni valenza diciamo pastorale-educativa, assumendo man mano quella “inutilità formale” che tutti vedono, ma che nessuno contesta. 
 ALCUNI COMMENTI:
- Mi è stato chiesto di fare il padrino di un ragazzino
i genitori candidamente mi hanno detto di essere disperati perchè non riuscivano a trovare qualcuno che lo facesse e mi hanno anche detto di non spendere tanti soldi per un regalo… qualcosa di modesto e via…. l’importante era che lo facessi… per evitare di rinviare la cresima…
a quale punto siamo…. una figura ormai totalmente inutile, fonte solo di fastidi e di equivoci…
e poi cosa dovrei fare come padrino? si sa che ormai tanti ragazzi, dopo la cresima, si allontanano dalla Chiesa; dovrei forse assicurarmi che il ragazzo vada in Chiesa ogni domenica, si confessi e faccia la comunione, o che non dica parolacce quando è in giro con gli amici? o che non abbia rapporti con qualche coetanea al di fuori del matrimonio? o da grande se divorzia non si risposi o abbia convivenze extramatrimoniali? bo.. mi sa che alla fine fanno quello che vogliono e dei padrini se ne infischiano… tranne magari aspettarsi qualche regalo costoso… che i genitori non possono o non vogliono fare…
speriamo che Papa Francesco valuti sul serio la possibilità di eliminare questa figura ormai totalmente anacronistica…
 -La vedono solo come una seccatura in termini economici.
 
Essere padrino o madrina è un compito «ecclesiale».

In origine - e ancora oggi in terra di missione - il padrino era scelto dalla comunità cristiana e dato come fratello maggiore al nuovo battezzato-cresimato, perché questi non fosse abbandonato a se stesso nel suo cammino di fede. Spesso i genitori di colui che riceveva i sacramenti non erano cristiani e per questo la figura del padrino era necessaria: egli aveva il compito di aiutare il nuovo cristiano nelle difficoltà che la sua fede ancora giovane avrebbe potuto incontrare.
Nei paesi di missione tuttora è proprio così: il padrino accompagna il battezzando nella sua ricerca di fede e si fa garante della sua preparazione al momento del battesimo-confermazione.
Invece nelle nostre chiese di antica tradizione cristiana oggi non è ben chiaro il significato di questo servizio in favore dei ragazzi. Sono i genitori i responsabili della fede dei propri figli: nel matrimonio prima e poi soprattutto nel battesimo dei figli, essi si assumono l’impegno di educare la prole alla fede. Nella maggior parte dei casi oggi il padrino viene scelto per motivi di parentela o amicizia, molto validi dal punto di vista umano, ma non sempre sufficienti, perché talvolta non si tiene conto in modo adeguato della dimensione della fede e della partecipazione alla vita della comunità che sono essenziali per questo incarico.
Se possibile è bene che si trovi una persona che, accanto ai genitori, possa accompagnare il battezzato o cresimato nel cammino di fede. La presenza di un padrino diventa necessaria quando i genitori, che hanno per primi la responsabilità di educare alla fede i propri figli, per qualsiasi motivo non siano in grado di farlo.
Per quanto detto fin qui il padrino non deve essere necessariamente un parente, deve essere invece un cristiano che prega e cerca di vivere coerentemente la propria fede. Non un “santo”, ma un credente che cammina nella fede all'interno della chiesa con gioia e semplicità, in modo che possa essere spiritualmente vicino al ragazzo che gli viene affidato. Deve essere una persona matura, cresimata, di almeno 16 anni di età. Non può essere il genitore del ragazzo, che è già padre o madre, mentre è abbastanza naturale che sia un catechista o un educatore o un altro battezzato della comunità cristiana. Non è necessario che sia dello stesso sesso del ragazzo che riceve la cresima. Per il ruolo di testimonianza che deve rivestire, la Chiesa richiede che il padrino non sia convivente o sposato solo civilmente.
Nel caso che non si riesca a trovare una persona che risponda a queste indicazioni vi suggeriamo di confrontarvi con i sacerdoti. Come dicevamo sopra il sacramento si potrà ricevere anche senza il padrino o la madrina e durante la celebrazione il ragazzo sarà accompagnato semplicemente da un genitore.

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