venerdì 18 gennaio 2019

A Medjugorje sono stata chiamata a cambiare vita e a donarmi a Dio- Testimonianza

Ho 19 anni. Questa è la mia esperienza di vita che, pur essendo stata molto dura, è stata anche molto bella, per meno a me così appare. Perché quando penso al mio passato vedo sempre una grande mano appoggiata sul mio capo e attenta alle mie cadute, pronta a non farmi andare mai a finire per terra. Adesso so di chi era quella mano, era la mano di Dio, il quale ha permesso in silenzio tutto ciò che mi è accaduto fino ad oggi, per il buon fine di incontrarLo, servirLo ed amarLo.

Avendo i miei genitori separati e vivendo con mia madre, la quale è sempre stata una donna molto buona e umile che ha tanto sofferto per causa mia, io mi presi tutta la libertà approfittando della situazione famigliare. Già dall’età di 13 anni (se non prima) cominciai a vivere come mi piaceva, curandomi affatto della mia famiglia, ma vivendo come una randagia pensando solo al mio benessere. Ho avuto a che fare con gente di tutti i tipi, dal più povero al più ricco, dal più buono al più delinquente e tutto questo mi è servito. Cose che prima non pensavo potessero esistere, il Signore me le ha presentate, per esempio: ho imparato che queste persone devono essere amate tutte e tutte allo stesso modo. Questo è un fatto grande e molto bello; riuscire ad amare i peccatori è difficile, ma non è impossibile e quando ottieni da Dio la grazia di amarli, ti accorgi di quanto bisogno hanno di Lui e ti cresce nel cuore un grande desiderio di presentargli quel Dio che loro, come anch’io prima, cercano nel sesso, nell’odio, nell’egoismo, nelle belle case, nei vestiti, nelle macchine, ecc. Questa è una delle tante cose, che il passato, per grazia di Dio, mi ha insegnato.

Quasi tutta la mia vita, fino al giorno in cui una voce molto dolce e nello stesso tempo potente mi chiamò per nome, è stata un fallimento: il peccato era mio compagno inseparabile, la cattiveria era il mio cibo giornaliero, l’egoismo la mia acqua, la gelosia mi opprimeva ed infine posso dire che mio compagno stava diventando anche l’odio. Tutto questo però nascondeva una parte piccola ma buona di me, la ricerca disperata dell’amore, di quell’amore che non fa soffrire, quell’amore e affetto puliti, puri, senza interessi, senza maschere, di quell’amore che solo Dio può dare. Tutta questa mancanza d’amore mi portò ad essere quella che ero, fino al giorno che Gesù mi chiamò così: “Maria” ed io risposi “Rabbuni” Maestro. Lui con tante dolcezze e tanto amore aggiunse: “Seguimi”, ed io l’ho seguito ed ora sono nella Comunità della mia Mamma Celeste e di Gesù, con fratelli e sorelle adorabili, con i quali sono in comunione e sono al completo servizio del Signore, per lo meno questo io desidero.

Della grazia meravigliosa che ho ricevuto. Ringrazierò il mio Dio tutta la vita, anche se sarà pur poco. Ma a qualcuno in modo particolare io devo un grazie infinito: alla Santissima e sempre Vergine Maria, la grande Madre di Dio, la quale mi ha scelto, mi ha preso per la mano e mi ha detto: “Desireé, io desidero che da questo momento tu diventi mia e dl mio Figlio Gesù, desidero che tu cessi di soffrire e di stare davanti a Dio come una bestia, ma di vivere con Me e mio Figlio. Così ti sarà data la felicità di essere amata, per tutto il tempo, da una Mamma che è solo bontà, da un fratello e amico che è solo misericordia e da un Padre che è solo amore e desidera con tutto il cuore riavere tra le sue braccia la sua figliolina, per non permettere che più si perda. Accetti?” E ditemi voi, come poter rifiutare una proposta così grande, e come poter dire di no ad una Mamma così bella, dolce e cara?.

Ed io a Medjugorje, dove appunto sono stata chiamata a cambiare vita e a donarmi a Dio, ho sentito questa voce e ho detto: “Sì, carissima Mamma, accetto!”

Desirée
Fonte: Eco di Medjugorje nr.52

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