mercoledì 4 aprile 2018

La storia del grande miracolo di Ugo Festa- La Domenica della Divina Misericordia

La Domenica della Divina Misericordia a Šurmanci

data: 01.04.2018.
A Šurmanci, frazione della parrocchia di Medjugorje situata nei pressi del fiume Neretva, c’è una chiesetta costruita nel 2002 e dedicata a Gesù Misericordioso. La Seconda Domenica di Pasqua di ogni anno, Festa della Divina Misericordia, si celebra anche l’anniversario della sua Dedicazione. Anche quest’anno, dunque, l’evento centrale della giornata, in quella chiesa, sarà la celebrazione della Messa.
L’icona monumentale di Gesù Misericordioso, che caratterizza l’edificio sacro, è stata donata a Medjugorje da un gruppo di preghiera di Trento. Essa ha un grande valore: il miracolo di guarigione fisica verificatosi per suo mezzo è stato infatti ritenuto una delle prove che hanno portato alla Beatificazione di suor Faustina Kowalska, all’approvazione della devozione a Gesù Misericordioso ed all’istituzione della Festa della Divina Misericordia la Prima Domenica dopo Pasqua.
Prima di trovare la sua collocazione definitiva in quella chiesetta, dedicata appunto a Gesù Misericordioso, l’icona era stata custodita per alcuni anni nella cappella  del cimitero di Šurmanci. Fin dal tempo della sua edificazione, la chiesetta di Gesù Misericordioso di Šurmanci è meta di pellegrinaggio di numerosi fedeli, che si recano là in gruppo per pregare la Coroncina alla Divina Misericordia dinanzi all'icona di Gesù Misericordioso e raccomandare a lui le loro necessità.





La storia del grande miracolo di Ugo Festa
                                                  

Nella chiesa del piccolo villaggio di Šurmanci, località a pochi chilometri da Medjugorje, si trova un’icona miracolosa di Gesù Misericordioso.
Nel 1990 quest’icona si trovava nel Santuario della Divina Misericordia a Trento. Qui è avvenuta la guarigione miracolosa di Ugo Festa.
Ugo Festa nasce nel 1951 e, da giovane, si ammala di sclerosi multipla. Si aggiungono poi a questa grave menomazione altre croci terribili: verso i trent’anni la distrofia muscolare e l’epilessia, poi un grave problema di deformazioni alla spina dorsale e crisi convulsive ogni giorno. E’ inchiodato a una sedia a rotelle. La sua situazione è così disperata che anche i medici gli confessano di non poter fare niente. Da qui, per questo destino tremendo, la sua ribellione a Dio. Ma Ugo intuisce che gli resta una sola cosa da fare: può solo pregare, gridare a Dio. Così il 28 aprile 1990 va in pellegrinaggio a Roma: lo presentano a Madre Teresa che in quei giorni è a Roma. Lei lo consola, lo accarezza. Gli propongono di andare a pregare al Santuario della Divina Misericordia, a Trento, ma lui dice di no. Una suora del gruppo però gli lascia cinque copie dell’immagine della Divina Misericordia e una medaglia con la stessa icona.
Così il giorno dopo, il 29 aprile, Ugo si fa portare all’udienza del Santo Padre, nell’Aula Nervi, con la medaglietta al collo e quell’immagine fra le braccia per farla benedire dal Papa, ma con qualche imbarazzo perché lui non è mai stato uno stinco di santo. Sulla scalinata di S. Pietro, Giovanni Paolo II passa proprio vicino a lui. Il Papa lo guarda, si ferma, benedice l’immagine e chiede a quell’uomo strano e sofferente: “come sta?”. Ugo a questo punto dà sfogo a tutta la sua disperazione, dice di sentirsi completamente sconfortato e di essere profondamente in crisi. In quel suo pianto c’è tutta la sua vita di dolore e la sua ribellione.

Il Papa lo ascolta, con tenerezza gli sorride e poi gli dice: “Ma come puoi essere in crisi se hai fra le tue braccia Gesù Misericordioso? Affida tutto te stesso a Lui e prega la mia sorella Faustina che interceda per te”.
Ugo è colpito dalle parole del Papa. Dentro di sé qualcosa è cambiato. Decide così di andare davvero al Santuario della Divina Misericordia, a Trento. Davanti a quell’immagine di Gesù, a grandezza naturale, prega per tre giorni. Il quarto accade qualcosa di inspiegabile e straordinario. Ugo nota d’improvviso che l’immagine è diventata viva e Gesù gli sta realmente tendendo le sue braccia; sente che tutto il suo corpo è attraversato da un calore molto forte. Si ritrova in piedi con le braccia protese verso il Signore e lo invoca con forza. Vede Gesù venire verso di lui, con quella veste bianca che ondeggia, come nella brezza. Ugo in una frazione di secondo pensa: “Mio Dio, ma è l’uomo di Galilea. E viene proprio verso di me!”. Non crede ai suoi occhi, dubita, teme di essere diventato pazzo, di sognare. A questo punto sente Gesù che pronuncia queste chiare parole: “Alzati e cammina!”. E così comincia a camminare. Di colpo tutte le gravi malattie che lo affliggevano sono sparite, sono state guarite. D’improvviso si trova fisicamente sano come mai era stato nella sua vita. In un istante è un altro uomo. Per sincerarsene corre fuori. E’ sconcertato, ma felice.

Il 19 agosto seguente Ugo Festa torna a San Pietro, all’udienza del papa. Viene portato ancora una volta da lui. Non più lacrime di dolore ma solo di gioia. Racconta a Giovanni Paolo II l’immensa grazia che ha ricevuto e lo ringrazia per avergli raccomandato, il 29 aprile precedente, di rivolgersi alla Divina Misericordia. Da questo momento comincia per lui una nuova esistenza.
Parte come infermiere volontario per aiutare Madre Teresa nelle sue missioni in India e Africa e dedica la sua vita all’assistenza dei più bisognosi, soprattutto extra-comunitari, fino al momento della sua morte avvenuta il 22 Maggio 2005.
Il miracolo ottenuto da Ugo Festa è negli atti del processo che ha portato Santa Faustina sugli altari e conferma il legame misterioso fra papa Wojtyla e la suora polacca.
Nel frattempo, su richiesta dell’arcivescovo di Spalato mons. Franic, l’icona viene spedita a Spalato in occasione di un’importante processione per la pace, con destinazione Medjugorje. Qui, dapprima, viene collocata nella Cappella dell’Adorazione e poi trasferita nella chiesa  di Šurmanci dove si trova tutt’ora. In questa chiesa, oltre all'icona di Gesù Misericordioso, viene custodita anche una reliquia di S. Faustina.”

  

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