mercoledì 1 novembre 2017

Che senso ha pregare i Santi e chiedere la loro intercessione presso il Signore?




L’intercessione dei Santi

L'intercessione dei Santi
“Poi venne un altro angelo e si fermò presso l’altare, reggendo un incensiere d’oro. Gli furono dati molti profumi, perché li offrisse, insieme alle preghiere di tutti i santi, sull’altare d’oro, posto davanti al trono” (Ap 8,3)
Maria e i Santi hanno una grande forza di portare alla salvezza molte anime. Tuttavia queste capacità non sono originarie, ma sono date loro da Gesù Cristo. Gli stessi poteri di Gesù sono esercitati da lui in nome del Padre. Solo il Padre è il principio e il fine di ogni potere di salvezza. E’ quindi evidente che anche la preghiera rivolta direttamente al Padre è efficace, anche senza ricorrere a Maria e ai Santi.
A tal proposito è bene ricordare che l’efficacia della preghiera rivolta a Dio a favore degli altri (chiamata intercessione) può essere sperimentata e praticata da tutti, ma essa è particolarmente efficace nei Santi perfetti e glorificati, in accordo a quanto dice san Giacomo: Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza (Gc 5,16).
Uno dei motivi per cui l’intercessione di Maria e dei Santi è così potente, risiede nel fatto che costoro hanno ormai vinto la battaglia contro le potenze del male e raccolgono i frutti spirituali della loro vittoria, aiutando i cristiani che ancora stanno combattendo sulla terra ed intercedendo per essi.
Nel libro dell’Apocalisse di parla spesso del premio riservato da Dio ai “vincitori” (cfr. Ap 2,7.11.17.26-28; 3,5.12.21; 12,11; 14,4-5; 20,1-6) e delle condanne che aspettano agli operatori di iniquità e a Satana stesso.

Quando la Chiesa terrena, in modo pubblico o privato, si appella all’intercessione dei Santi del cielo, rendendo presente a Dio la vittoria che essi hanno conseguito contro il male e la gloria che ora godono in cielo, chiede soccorso ed aiuto per i fedeli ancora in lotta sulla terra contro le potenze del male. L’intercessione dei Santi del cielo non consiste tanto nel fatto che questi si mettano a pregare per noi quando li invochiamo (uscendo dal loro riposo contemplativo), ma nel fatto che la loro vittoria e gloria sono sempre presenti davanti a Dio non solo a loro beneficio, ma anche a vantaggio di quanti si appellano al loro aiuto.
Bisogna inoltre considerare che i Santi del cielo, anche se hanno conseguito il titolo della vittoria definitiva contro le potenze del male e partecipano della gloria di Dio, non hanno ancora conseguito la piena vittoria e la piena gloria. Infatti, non hanno ancora vinto la morte corporale, perché devono ancora risorgere con il loro corpo; inoltre, i loro nemici in terra non sono ancora annientati del tutto e la comunione con tutti i Santi è ancora da realizzarsi in modo perfetto. Per questo la storia della salvezza, che si svolge sulla terra, va avanti anche per rendere completa la giustizia ai Santi del cielo. Essi conseguiranno la vittoria e gloria completa solo alla fine della storia. È logico quindi pensare che essi dal cielo siano con Cristo, loro capo, al timone della storia per pilotarla verso il compimento perfetto della loro vittoria e gloria.
Vi è però un’ulteriore evoluzione del mistero di Dio, che già si manifesta al tempo del ministero pubblico di Gesù in Palestina. Gesù invia in missione i dodici apostoli prima, e altri settantadue discepoli poi, dando ad essi gli stessi suoi poteri di annunziare il Vangelo, di guarire gli infermi e di liberare gli indemoniati (Lc 9,1-6; 10,1-11). Apostoli e discepoli vengono costituiti da Gesù come altrettanti “soccorritori”, dotati di poteri efficaci per poter svolgere questa funzione. È naturale che da quel momento le folle, oltre che a Gesù, si rivolgano ai suoi discepoli per avere soccorso nelle loro necessità.
Appare perciò chiaro e legittimo l’atteggiamento di chi invoca Maria e i Santi per ottenere qualche grazia.
Molti fatti raccontati negli Atti (cfr. At 3,4-5; At 9,36-42) danno un fondamento biblico all’invocazione di Maria e dei Santi, che si svolge sulla stessa linea del ricorso agli Apostoli per ottenere da essi particolari grazie.
La Scrittura fa notare chiaramente due cose che riguardano il ricorso agli Apostoli. La prima è che gli Apostoli sono dotati di poteri efficaci per rispondere alle necessità dei fedeli, che si rivolgo a loro. La seconda è che i poteri che hanno è “nel nome di Gesù”, come manifestò chiaramente Pietro quando disse allo Storpio: Nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina! (At 3, 6.16). Nell’invocazione di Maria e dei Santi sono presenti questi stessi elementi. Essi sono dotati da Dio di poteri efficaci per venire in soccorso a quanti li invocano e i loro poteri vengono esercitati esclusivamente “in nome di Gesù”, l’unico re e Sacerdote degli uomini presso il Padre.

Fonte: “Il culto di Maria e dei Santi”, Don Carlo Colonna, Edizioni Shalom

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