mercoledì 29 aprile 2015

“Questa dei giovani che non vogliono sposarsi è una preoccupazioni"

UDIENZA GENERALE. TESTIMONIARE LA BELLEZZA DEL MATRIMONIO
Papa Francesco all’udienza generale in Piazza San Pietro ha proseguito la sua riflessione sul disegno originario di Dio sulla coppia uomo-donna. “L’evangelista Giovanni – ha esordito il Papa - all’inizio del suo Vangelo, narra l’episodio delle nozze di Cana, a cui erano presenti la Vergine Maria e Gesù, con i suoi primi discepoli (cfr Gv 2,1-11). Gesù non solo partecipò a quel matrimonio, ma ‘salvò la festa’ con un miracolo del vino! Dunque, il primo dei suoi segni prodigiosi, con cui Egli rivela la sua gloria, lo compì nel contesto di un matrimonio, e fu un gesto di grande simpatia per quella nascente famiglia, sollecitato dalla premura materna di Maria”.
La famiglia è il capolavoro della società
A braccio ha aggiunto: “E questo ci fa ricordare il libro della Genesi, quando Dio finisce l’opera della creazione e fa il suo capolavoro; il capolavoro è l’uomo e la donna. E qui Gesù incomincia proprio i suoi miracoli con questo capolavoro, in un matrimonio, in una festa di nozze: un uomo e una donna. Così Gesù ci insegna che il capolavoro della società è la famiglia: l’uomo e la donna che si amano! Questo è il capolavoro!”.

I giovani si sposano sempre di meno
“Dai tempi delle nozze di Cana – ha proseguito - tante cose sono cambiate, ma quel ‘segno’ di Cristo contiene un messaggio sempre valido. Oggi sembra non facile parlare del matrimonio come di una festa che si rinnova nel tempo, nelle diverse stagioni dell’intera vita dei coniugi. E’ un fatto che le persone che si sposano sono sempre di meno; questo è un fatto: i giovani non vogliono sposarsi. In molti Paesi aumenta invece il numero delle separazioni, mentre diminuisce il numero dei figli. La difficoltà a restare assieme – sia come coppia, sia come famiglia – porta a rompere i legami con sempre maggiore frequenza e rapidità, e proprio i figli sono i primi a portarne le conseguenze. Ma pensiamo che le prime vittime, le vittime più importanti, le vittime che soffrono di più in una separazione sono i figli. Se sperimenti fin da piccolo che il matrimonio è un legame “a tempo determinato”, inconsciamente per te sarà così. In effetti, molti giovani sono portati a rinunciare al progetto stesso di un legame irrevocabile e di una famiglia duratura. Credo che dobbiamo riflettere con grande serietà sul perché tanti giovani “non se la sentono” di sposarsi. C’è questa cultura del provvisorio … tutto è provvisorio, sembra che non c’è qualcosa di definitivo”.

Convivenza a responsabilità limitata
“Questa dei giovani che non vogliono sposarsi – ha osservato - è una delle preoccupazioni che emergono al giorno d’oggi: perché i giovani non si sposano?; perché spesso preferiscono una convivenza, e tante volte “a responsabilità limitata”?; perché molti – anche fra i battezzati – hanno poca fiducia nel matrimonio e nella famiglia? E’ importante cercare di capire, se vogliamo che i giovani possano trovare la strada giusta da percorrere. Perché non hanno fiducia nella famiglia?

Difendere le donne
"Le difficoltà – ha sottolineato - non sono solo di carattere economico, sebbene queste siano davvero serie. Molti ritengono che il cambiamento avvenuto in questi ultimi decenni sia stato messo in moto dall’emancipazione della donna. Ma nemmeno questo argomento è valido. Ma questa è anche un’ingiuria! – ha esclamato a braccio - No, non è vero! E’ una forma di maschilismo, che sempre vuole dominare la donna. Facciamo la brutta figura che ha fatto Adamo, quando Dio gli ha detto: ‘Ma perché hai mangiato il frutto?’, e lui: ‘Lei me l’ha data’. E la colpa è della donna. Povera donna! Dobbiamo difendere le donne, eh!”.

La paura di fallire
“In realtà – ha aggiunto - quasi tutti gli uomini e le donne vorrebbero una sicurezza affettiva stabile, un matrimonio solido e una famiglia felice. La famiglia è in cima a tutti gli indici di gradimento fra i giovani; ma, per paura di sbagliare, molti non vogliono neppure pensarci; pur essendo cristiani, non pensano al matrimonio sacramentale, segno unico e irripetibile dell’alleanza, che diventa testimonianza della fede. Forse proprio questa paura di fallire è il più grande ostacolo ad accogliere la parola di Cristo, che promette la sua grazia all’unione coniugale e alla famiglia”.
Testimoniare la bellezza del sacramento del matrimonio
“La testimonianza più persuasiva della benedizione del matrimonio cristiano – ha detto - è la vita buona degli sposi cristiani e della famiglia. Non c’è modo migliore per dire la bellezza del sacramento! Il matrimonio consacrato da Dio custodisce quel legame tra l’uomo e la donna che Dio ha benedetto fin dalla creazione del mondo; ed è fonte di pace e di bene per l’intera vita coniugale e familiare. Per esempio, nei primi tempi del Cristianesimo, questa grande dignità del legame tra l’uomo e la donna sconfisse un abuso ritenuto allora del tutto normale, ossia il diritto dei mariti di ripudiare le mogli, anche con i motivi più pretestuosi e umilianti. Il Vangelo della famiglia, il Vangelo che annuncia proprio questo sacramento ha sconfitto questa cultura di ripudio abituale. Il seme cristiano della radicale uguaglianza tra i coniugi deve oggi portare nuovi frutti. La testimonianza della dignità sociale del matrimonio diventerà persuasiva proprio per questa via, la via della testimonianza che attrae, la via della reciprocità fra loro, della complementarietà fra loro”.

Uno scandalo la disparità uomo-donna sul lavoro
“Per questo, come cristiani, dobbiamo diventare più esigenti a tale riguardo. Per esempio: sostenere con decisione il diritto all’uguale retribuzione per uguale lavoro; perché si dà per scontato che le donne devono guadagnare meno degli uomini? No! lo stesso diritto. La disparità è un puro scandalo! Nello stesso tempo, riconoscere come ricchezza sempre valida la maternità delle donne e la paternità degli uomini, a beneficio soprattutto dei bambini. Ugualmente, la virtù dell’ospitalità delle famiglie cristiane riveste oggi un’importanza cruciale, specialmente nelle situazioni di povertà, di degrado, di violenza familiare”.

I cristiani non si sposano solo per se stessi
Così il Papa ha concluso la catechesi in italiano: “Cari fratelli e sorelle, non abbiamo paura di invitare Gesù alla festa di nozze! E non abbiamo paura di invitare Gesù a casa nostra, perché sia con noi e custodisca la famiglia. E anche la sua Madre Maria! I cristiani, quando si sposano “nel Signore”, vengono trasformati in un segno efficace dell’amore di Dio. I cristiani non si sposano solo per sé stessi: si sposano nel Signore in favore di tutta la comunità, dell’intera società. Di questa bella vocazione del matrimonio cristiano, parlerò anche nella prossima catechesi”.

Il Rosario nelle famiglie
Ai pellegrini di lingua portoghese, ha detto:
“Pregate anche voi per me! Le vostre famiglie si radunino quotidianamente per la recita del rosario sotto lo sguardo della Vergine Madre, affinché in esse non si esaurisca mai il “vino buono” di Gesù”.

Solo l'amore vero non si dissolve
Quindi si è rivolto ai fedeli di lingua araba:
“Il Sacramento del Matrimonio cristiano è il dono col quale Dio benedice la coppia e la custodisce. Preghiamo affinché tutti trovino nel Matrimonio la via migliore per vivere l’amore duraturo, fecondo e in grado di superare tutte le paure e tutte le difficoltà. Solo l’amore vero non si dissolve di fronte alle prove e non crolla davanti alle tentazioni! Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno!”.

Fidanzati abbiano il coraggio di creare un'unione indissolubile
E così si è rivolto ai pellegrini polacchi:
“Carissimi, oggi ringraziamo Dio per la testimonianza di tanti sposi, che in tutto il mondo, fidandosi della grazia del Signore e della forza del proprio amore, rimangono nella sacramentale unione matrimoniale. Sosteniamo i fidanzati con la preghiera, con il consiglio e con l’aiuto, affinché abbiano il coraggio di mettersi a rischio e creare un’unione indissolubile e, con la benedizione di Dio, costruire felici famiglie”.

Santa Caterina da Siena indichi i valori che contano nella vita familiare
Infine, Papa Francesco ha salutato i pellegrini di lingua italiana:
“Saluto i sacerdoti di Milano, i seminaristi di Messina e Catania, e gli allievi della Scuola Vaticana di Biblioteconomia. Saluto i gruppi parrocchiali, gli studenti e le Associazioni, in particolare Anita e il Centro Italiano Femminile della Sardegna. La visita alle Tombe degli Apostoli favorisca in tutti una rinnovata adesione al Vangelo, una sincera solidarietà verso i fratelli e una riscoperta della letizia cristiana. Rivolgo un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la festa di Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia e d’Europa. E salutiamo con un applauso la nostra Patrona! La sua esistenza faccia comprendere a voi, cari giovani, il significato della vita vissuta per Dio; la sua fede incrollabile aiuti voi, cari ammalati, a confidare nel Signore nei momenti di sconforto; e la sua forza con i potenti indichi a voi, cari sposi novelli, i valori che veramente contano nella vita familiare”.

Fonte: Radio Vaticana

martedì 28 aprile 2015

Il piccolo Dario con un raro tumore al cuore, guarisce a Medjugorje.

“Non sono qui per commiserarti ma per chiederti se sei disposto a disperarti o se sei disposto a pregare”


Il piccolo Dario di Palermo, affetto da un raro tumore al cuore, guarisce a Medjugorje.
Il racconto commosso del padre e della madre.
Ci restava solamente pregare perché non saremmo stati in grado di aiutarlo in nessun altro modo…
…Un mio carissimo amico mi regalò una coroncina. – Ma cosa ne fate di queste palline? E’ un modo per passare il tempo della preghiera? – Gli dissi – Alessandro non è uno scherzo, – mi rispose – è il Rosario. Custodiscila, capiscine il senso e metti in pratica – mi disse indicandomi la corona del Rosario.
Pochi giorni dopo, arriva la terribile notizia della malattia di Dario.
Non sono qui per commiserarti ma per chiederti se sei disposto a disperarti o se sei disposto a pregare. – Mi disse. A questo punto Enzo ci parla di Medjugorje…
[Vicka] pregò con noi, prego per noi e pregò su Dario, lo strinse a sé, ricordo lo strinse al suo petto e fece una preghiera molto intensa. Abbiamo intuito in quel momento che Maria si stava prendendo cura di noi e si sarebbe presa cura di Dario.
Ho consegnato Dario a Maria e le ho detto – Adesso è affar tuo. Io non posso fare niente, te lo consegno.
Tornano a Palermo
…Lui ha sempre condotto una vita normale di bambino, abbiamo preferito non dirlo del tumore.
Si rivolgono all’ospedale Bambino Gesù di Roma, e suggeriscono di portare Dario negli Stati Uniti.
Chiesi a Maria, non tanto di tornare in tre ma di metterci nel cuore quello che non eravamo in grado di portare avanti. Nessuno sa come reagirà alla morte del figlio…
20 Giugno 2006. Io e mia moglie ci riunimmo in preghiera e affrontammo questa montagna, questo Everest.
Si parlava di un intervento di 12 ore. Dopo quattr’ore ci chiamarono e il cardiochirurgo ci disse – Noi non sappiamo come mai ma devo dirle che sono molto, molto contento perché noi non abbiamo trovato il tumore.
Il 25 Giugno – anniversario delle apparizioni a Medjugorje – Dario viene dimesso dalla clinica, sano come un pesce.PER VEDERE IL VIDEO CLICCATE SU QUESTA SRITTA: https://www.youtube.com/watch?v=x3xkd-A8ea0

 
Fonte: https://fermenticattolicivivi.wordpress.com/tag/guarigione/page/3/

Non dovete essere cristiani solo sulla carta

Testimonianza Ivanka


Pater, Ave, Gloria.
Regina della Pace, prega per noi.
All’inizio di quest’incontro volevo salutarvi con il saluto più bello: “Sia lodato Gesù Cristo”.
Sempre sia lodato!
Perché sono adesso davanti a voi? Chi sono io? Cosa posso dirvi?
Io sono una semplice persona mortale come ciascuno di voi.
In tutti questi anni continuamente mi chiedo: “Signore, perché hai scelto me? Perché mi hai dato questo grande, grande dono, ma allo stesso tempo grande responsabilità?” Qui sulla terra, ma anche un giorno quando arriverò davanti a Lui. Io ho accettato tutto questo. Questo grande dono e grande responsabilità. Prego solamente Dio di darmi la forza di continuare ad andare sulla strada che Lui vuole da me.
Io qui posso solo testimoniare che Dio è vivo; che Lui è in mezzo a noi; che non si è allontanato da noi. Siamo noi che ci siamo allontanati da Lui.
La Madonna è una Madre che ci ama. Lei non vuole lasciarci da soli. Ci fa vedere la via che ci porta a Suo Figlio. Questa è l’unica vera via su questa terra.
Posso dirvi anche che la mia preghiera è come la vostra preghiera. La mia vicinanza a Dio è la stessa vicinanza che voi avete a Lui.
Tutto dipende da me e da te: quanto ci affidiamo a Lei e quanto possiamo accettare i Suoi messaggi.
Vedere la Madonna con i propri occhi è una cosa bellissima. Invece vederla con gli occhi e non averLa nel cuore non conta nulla. Ciascuno di noi può sentirla nel proprio cuore se vuole e può aprire il proprio cuore.
Nel 1981 ero una ragazzina di 15 anni. Anche se provengo da una famiglia cristiana dove sempre abbiamo pregato fino a quel momento non sapevo che la Madonna potesse apparire e che fosse apparsa da qualche parte. Ancora di meno potevo immaginare che io L’avrei potuta vedere un giorno.
Nel 1981 la mia famiglia viveva a Mostar e quella di Mirjana a Sarajevo.
Finita la scuola, durante le vacanze, venivamo qui.
Da noi c’è l’abitudine di non lavorare la domenica e nei giorni festivi e se si può si và a Messa.
Quel giorno, 24 giugno, san Giovanni Battista, dopo la Messa noi ragazze ci siamo messe d’accordo di trovarci al pomeriggio a fare quattro passi. Quel pomeriggio io e Mirjana ci siamo trovate per prime. Aspettando che arrivassero le altre ragazze chiacchieravamo come fanno le ragazze a 15 anni. Ci siamo stancate di aspettarle e ci siamo incamminate verso le case.
Nemmeno oggi so perché durante il dialogo mi sono girata verso la collina, non so cosa mi ha attirata. Quando mi sono girata ho visto la Madre di Dio. Non so nemmeno da dove sono venute quelle parole quando ho detto a Mirjana: “Guarda: lassù c’è la Madonna!” Lei, senza guardare, mi ha detto: “Cosa stai dicendo? Cosa è successo con te?” Io sono stata zitta e abbiamo continuato a camminare. Siamo arrivati alla prima casa dove abbiamo incontrato Milka, sorella di Marija, che andava a riportare le pecore. Non so cosa ha visto sul mio volto e mi ha chiesto: “Ivanka, cosa è successo con te? Hai un aspetto strano”. Tornando in dietro le ho raccontato quello che ho visto. Quando siamo giunti al luogo in cui avevo avuto la visione anche loro hanno girato la testa e hanno visto quello che avevo visto io prima.
Posso solo dirvi che tutte le emozioni che avevo dentro di me si sono scombussolate. Così c’erano preghiera, canto, lacrime…
Nel frattempo è giunta anche Vicka e ha visto che stava succedendo qualcosa con tutti noi. Le abbiamo detto: “Corri, corri, perché noi qui vediamo la Madonna. Invece lei ha tolto i sandali ed è scappata verso casa. Lungo la strada ha incontrato due ragazzi che si chiamano Ivan e ha raccontato loro quello che noi abbiamo visto. Così in tre sono tornati da noi e hanno visto anche loro quello che vedevamo noi.
La Madonna era distante da noi 400 - 600 metri e col segno della mano ci indicava di avvicinarci.
Come ho detto si mescolavano dentro di me tutte le emozioni, ma quella che prevaleva era la paura. Anche se eravamo un bel gruppetto non osavamo andare verso di Lei.
Adesso non so quanto tempo ci siamo fermati lì.
Mi ricordo solo che alcuni di noi sono andati direttamente a casa, mentre altri sono andati a casa di un certo Giovanni che festeggiava l’onomastico. Pieni di lacrime e di paura siamo entrati in quella casa e abbiamo detto: “Noi abbiamo visto la Madonna”. Mi ricordo che sul tavolo c’erano delle mele e ce le tiravano addosso. Ci hanno detto: “Correte subito a casa vostra. Non raccontate queste cose. Con queste cose non si può giocare. Non ripetete a nessuno quello che ci avete detto!”
Quando siamo tornati a casa ho raccontato alla nonna, al fratello e alla sorella quello che avevo visto. Qualsiasi cosa io dicessi mio fratello e mia sorella mi deridevano. La nonna mi ha detto: “Figlia mia, questo è impossibile. Probabilmente hai visto qualcuno che stava pascolando le pecore”.
Nella mia vita non c’è mai stata una notte più lunga di quella. Continuamente mi chiedevo: “Cosa è successo a me? Veramente ho visto quello che ho visto? Sono fuori di testa. Cosa è successo con me?”
A qualsiasi adulto noi dicevamo cosa avevamo visto ci rispondeva che era impossibile.
Già quella sera e il giorno dopo si era diffuso quello che avevamo visto.
Quel pomeriggio abbiamo detto: “dai, torniamo allo stesso posto e vediamo se possiamo vedere nuovamente quello che abbiamo visto ieri”. Mi ricordo che la nonna mi ha tenuto per la mano e mi ha detto: “Tu non andare. Rimani qui con me!”
Quando abbiamo visto per tre volte una luce noi siamo corsi su così veloce che nessuno poteva raggiungerci. Ma quando siamo arrivati vicino a Lei…
Cari amici, non so come trasmettervi questo amore, questa bellezza, questi sentimenti divini che provavo.
Posso solo dirvi che fino al giorno d’oggi i miei occhi non hanno mai visto una cosa più bella. Una giovane ragazza di 19 - 21 anni, con un vestito grigio, velo bianco e la corona di stelle sulla testa. Ha degli occhi azzurri bellissimi e teneri. Ha i capelli neri e vola su una nuvola.
Quel sentimento interiore, quella bellezza, quella tenerezza e quell’Amore di una Madre non si possono descrivere con le parole. Bisogna provarlo e viverlo.
In quel momento sapevo: “Questa è la Madre di Dio”.
Due mesi prima di quell’evento era morta mia madre. Io ho chiesto: “Madonna mia, dov’è mia madre?” Lei sorridendo mi ha detto che è con lei. Poi ha guardato ciascuno di noi sei e ci ha detto di non avere paura, perché Lei sarà sempre con noi.
In tutti questi anni, se Lei non fosse stata con noi, noi persone semplici e umane non avremmo potuto sopportare tutto.
Lei si è presentata qui come Regina della Pace. Il Suo primo messaggio era: “Pace. Pace. Pace”. Alla pace possiamo arrivare solo con la preghiera, con il digiuno, con la penitenza e con la santissima Eucarestia.
Dal primo giorno fino ad oggi questi sono i messaggi più importanti qui a Medjugorje. Chi vive questi messaggi trova le domande e anche le risposte.
Dal 1981 al 1985 io la vedevo ogni giorno. Durante quegli anni Lei mi ha raccontato la Sua vita, il futuro del mondo, il futuro della Chiesa. Ho scritto tutto questo. Quando Lei mi dirà a chi consegnare questo scritto io lo farò.
Il 7 maggio 1985 ho avuto l’ultima apparizione quotidiana. La Madonna mi ha detto che non L’avrei vista più ogni giorno. Dal 1985 fino ad oggi io La vedo una volta l’anno il 25 giugno.
In quell’ultimo incontro quotidiano Dio e la Madonna mi hanno dato un grandissimo, grandissimo dono per me. Un grandissimo dono per me, ma anche per tutto il mondo. Se voi qui vi chiedete se esiste la vita dopo questa vita io sono qui come testimone davanti a voi. Posso dirvi che qui sulla terra stiamo facendo solamente una cortissima strada verso l’eternità. Io in quell’incontro ho visto mia madre come adesso vedo ciascuno di voi. Lei mi ha abbracciata e mi ha detto: “Figlia mia, sono fiera di te”.
Ecco, il cielo si apre e ci dice: “Cari figli, ritornate sulla via della pace, di conversione, digiuno e penitenza”. Ci è stata insegnata la strada e noi siamo liberi di scegliere la strada che vogliamo.
Ognuno di noi sei veggenti ha la propria missione. Alcuni pregano per i sacerdoti, altri per i malati, altri per i giovani, alcuni pregano per coloro che non hanno conosciuto l’Amore di Dio e la mia missione è quella di pregare per le famiglie.
La Madonna ci invita a rispettare il sacramento del matrimonio, perché le nostre famiglie devono essere sante. Ci invita a rinnovare la preghiera familiare, ad andare alla santa Messa la domenica, a confessarci mensilmente e la cosa più importante è che al centro della nostra famiglia ci sia la Bibbia.
Perciò, caro amico, se vuoi cambiare la tua vita, il primo gradino sarebbe di arrivare alla pace. Pace con se stessi. Questa non la puoi trovare da nessuna parte se non nel confessionale, perché tu ti riconcili con te stesso. Poi vai al centro della vita cristiana, dove Gesù è vivo. Apri il tuo cuore e Lui guarirà tutte le tue ferite e tu porterai più facilmente tutte le difficoltà che hai nella tua vita.
Risvegliate la vostra famiglia con la preghiera. Non permettetele di accogliere ciò che il mondo le propone. Perché noi oggi abbiamo bisogno di famiglie sante. Perché se il maligno distrugge la famiglia distruggerà tutto il mondo. Da una buona famiglia proviene tanto bene: bravi politici, bravi medici, bravi sacerdoti.
Non potete dire che non avete tempo per la preghiera, perché Dio ci ha dato il tempo e noi siamo quelli che lo dedicano alle varie cose.
Quando accade una catastrofe, una malattia o qualcosa di grave, lasciamo tutto per dare una mano a chi ha bisogno. Dio e la Madonna ci danno le medicine più forti contro ogni malattia di questo mondo. Questa è la preghiera con il cuore.
Già nei primi giorni Lei ci ha invitati a pregare il Credo e 7 Pater, Ave, Gloria. Poi ci ha invitati a pregare un rosario al giorno. In tutti questi anni ci invita a digiunare due volte alla settimana a pane e acqua e a pregare il santo rosario ogni giorno. La Madonna ci ha detto che con la preghiera e il digiuno possiamo fermare anche le guerre e le catastrofi.
Vi invito a non permettere che la domenica stiate sdraiati a riposare. Il vero riposo si ha nella santa Messa. Solo lì si può avere il vero riposo. Perché se noi permettiamo allo Spirito Santo di entrare nel nostro cuore sarà molto più facile portare tutti i problemi e le difficoltà che abbiamo nella nostra vita.
Non dovete essere cristiani solo sulla carta. Le chiese non sono solo le costruzioni: noi siamo la Chiesa viva. Siamo diversi dagli altri. Siamo pieni d’amore verso il nostro fratello. Siamo felici e siamo segno per i nostri fratelli e sorelle, perché Gesù vuole che siamo gli apostoli in questo momento sulla terra. Lui vuole anche ringraziarvi, perché avete voluto sentire il messaggio della Madonna. Vi ringrazia ancora di più se volete portare questo messaggio nei vostri cuori. Portarli nelle vostre famiglie, nelle vostre chiese, nei vostri stati. Non solo parlare con la lingua, ma testimoniare con la propria vita.
Ancora una volta voglio ringraziarvi sottolineando di ascoltare quello che ha detto la Madonna nei primi giorni a noi veggenti: “Non abbiate paura di nulla, perché Io sono con voi ogni giorno”. E’ la stessa identica cosa che dice a ciascuno di noi.
Io prego ogni giorno per tutte le famiglie di questo mondo, ma nello stesso momento chiedo a tutti voi di pregare per le nostre famiglie, così che possiamo unirci per essere una cosa sola in preghiera.
Adesso con la preghiera ringraziamo Dio per questo incontro.

Fonte: IdM (Andrea Bianco)

domenica 26 aprile 2015

Maria, mi ha liberato dall'alcolismo e altre dipendenze

Cari fratelli e sorelle mi chiamo Filippo, ho 41 anni sono originario di Pesaro, vivo ad Ala da 7 anni
e mezzo.
Porto la mia testimonianza al solo scopo di glorificare l'opera di Dio misericordioso nella mia vita,
pregandovi di non cadere in giudizio.
Dall'età di 9 anni la domenica servivo la messa nella parrocchia del mio quartiere, mi piaceva cosi
tanto che anche di sabato mi offrivo volontario alla chiesa della Madonna delle Grazie dove, oltre ai
due presbiteri, ero l'unico chierichetto.
Mi sentivo diverso dai miei coetanei che avevano altri interessi.
I miei genitori mi dicevano di andare a giocare più spesso con i miei compagni ma io non vedevo
l'ora che venisse il fine settimana per aiutare i sacerdoti a celebrare la Santa Messa, sentivo una gran
gioia nel farlo e in segreto desideravo diventare anche io un prete.
Il mio sogno fu infranto una domenica, quando il parrocco, infastidito dai nostri sghignazzi
adoloscenziali, mi ha dato uno schiaffo mentre ero inginocchiato davanti all'altare, la chiesa era
piena, la vergogna che ho provato è stata immensa.
Non ho più messo piede in chiesa per diciotto anni.
A quindici anni mi sono innamorato e fidanzato in casa ma dopo tre anni l'amore è finito e un altro
grande sogno si è infranto.
Non credevo più in niente, avevo problemi familiari e vedevo e sentivo tutte le ingiustizie della
società così, ingannato dal nemico, credevo che Dio non esistesse e che la vita finisse nel sepolcro.
Ho cominciato a frequentare una compagnia numerosa, conosciuta in tutta la città e non solo, per
essere la frangia violenta di un gruppo ultrà.
Inizialmente mi sentivo molto diverso da loro e quello che facevano mi spaventava ma ben presto,
mosso dalla rabbia e dall'effetto dell'alcol e di sostanze stupefacenti, sono diventato come loro e
anche peggio divenendo poi conosciuto da tutti come capo-ultrà, ovvero col megafono, guidavo la
curva nei cori dentro lo stadio e fuori, nelle malefatte, ero sempre parte attiva.
Questa vita ribelle senza regole fatta di perdizione, godimento, falso benessere ed esaltazione
personale, inizialmente mi faceva sentire forte.
Cercavo felicità, divertimento, amicizia e libertà ma invece ho trovato schiavitù, dipendenza da
alcool e droghe, malessere fisico e mentale guai giudiziari e quando toccavo il fondo, gli amici
scomparivano e gli unici ad aiutarmi erano i miei famigliari.
In questi dodici anni di vita di strada, Satana ha cercato di uccidermi per tre volte ma la Divina
Provvidenza mi ha salvato.
A trentanni ero pieno di guai di ogni genere, non trovavo pace in nessun modo e così ho chiesto
aiuto a Dio che mi ha soccorso chiamandomi a seguire il cammino Neocatacumenale al quale mi
sono aggrappato con tutto me stesso, non mancando mai a nessun incontro.
Mi ero liberato dai vizi peggiori, mi ero rimesso in forma fisica facendo nuoto, avevo trovato un
lavoro fisso e avevo abbandonato il mondo degli ultrà per vivere la vera fratellanza nella mia
comunità cristiana
Nell'estate del 2003 una ragazza di Ala che era diretta in Puglia, stanca del viaggio ha deciso di
fermarsi in un campeggio sul mare che io frequentavo, dove ci siamo conosciuti e innamorati.
Dopo un anno di rapporto a distanza, visto che lei non aveva intenzione di lasciare le sue montagne,
ho deciso di lasciare io il mio mare, anche se la cosa che mi dispiaceva di più abbandonare, oltre ai
miei genitori, era la mia comunità cristiana e speravo vivamente di trovare lo stesso cammino di
fede ad Ala o dintorni ma non è stato così.
Il desiderio di vivere questo nuovo e ritrovato amore mi dava la forza di rischiare.
L'ambientamento è stato per me molto difficile e mi dedicavo interamente ad Erica e a nostra figlia
Giorgia, nata un anno dopo.
Dopo quasi cinque anni la situazione era andata peggiorando, le liti diventavano sempre più
frequenti, le divergenze sempre più profonde e quando eravamo al punto di separarci sono nati
Nicolas ed Ilaria, fratelli gemelli.
L'amore per queste tre dolci creature ci ha riuniti di nuovo ma poi, i gravi problemi nel nostro
rapporto sono tornati a galla ancora più fortemente.
La situazione stava precipitando; le liti erano diventate continue, l'odio tra noi era aumentato a tal
punto che non ci guardavamo in faccia se non per insultarci.
Il nostro amore era finito; stavamo insieme per il bene dei figli ma poi la situazione è peggiorata e
cosi abbiamo deciso di separarci.
Era settembre del 2010 quando sono andato a vivere da solo in montagna, in un appartamentino di
fortuna, con l'acqua che penetrava dal pavimento.
Il 13 ottobre la mia dolce mamma è passata ad altra vita.
Il mondo mi è crollato addosso.
Vedevo i miei figli soffrire.
Giorgia aveva 5 anni, si raccomandava di mantenere il segreto, si vergognava di essere figlia di
genitori separati, piangeva disperatamente per ogni piccola cosa e faceva disegni della nostra
famiglia felice e circondata di cuori e stelle; il suo sogno era infranto ma la sua speranza no.
Un giorno, non trovavo mio figlio Nicolas di 2 anni, era nascosto in un angolo della casa, pallido
che piangeva, è stato straziante.
Ero solo, guardavo la foto di mia madre e piangevo ogni giorno, la sentivo sempre più lontana, si
perchè mi stavo allontanando dal Paradiso.
Cercavo di non pensare bevendo, vizio che non avevo mai perso ma solo limitato.
L'odio tra me ed Erica era immenso e ci sentivamo solo per i figli.
Ero distrutto così avevo deciso di andare a Madjugorie a chiedere aiuto alla Madonna.
Un giorno Erica mi ha detto che aveva casualmente letto che Marija, una delle veggenti di
Madjugorie sarebbe venuta a Riva del Garda, così senza pensarci due volte, sono andato a prendere
tutta la famiglia per andare all'incontro.
Arrivati là, ho chiesto se i miei due figli piccoli potevano stare o se avessero disturbato e mi è stato
risposto che i bambini avevano la precedenza su tutti; avevo subito capito che eravamo in un posto
speciale.
Ho fatto sedere mia figlia Giorgia vicino al palco, insieme ad altri bimbi ed Erica ed io, a turni,
controllavamo i due gemelli che correvano avanti e indietro sotto il palco dell'auditorio.
Ad un certo punto mentre ero seduto ho notato che Marja, da lontano, mi fissava, tanto che mi sono
un po' imbarazzato.
Durante il Rosario Ilaria, la gemellina, si è avvicinata ad una bimba in sedia a rotelle, l'ha baciata e
si sono abbracciate; sua madre ed io ci siamo commossi e salutati con un sorriso.
Poi ho preso Ilaria e abbiamo raggiunto Erica e durante l'apparizione, guardandola negli occhi ho
percepitouna presenza negativa.
Alla fine mentre stavamo uscendo mi chiama un amico ultrà di Pesaro per dirmi che in un agguato,
avevano rubato lo striscione del gruppo che io avevo idolato per tredici anni ogni domenica.
Tornato a casa pensavo ai canti, ai devoti che inginocchiati pregavano fiduciosi il Santo Rosario e a
quelle strane coincidenze e percezioni.
In quel periodo avevo appena finito di arredare e sistemare l'appartamento, convinto di crearmi una
nuova vita ma qualcosa dentro di me stava cambiando, l'odio e l'orgoglio stavano lasciando spazio
all'amore e al perdono così, dopo aver parlato con Erica, ho deciso di ritornare dalla mia famiglia
per la gioia di tutti, soprattutto dei nostri tre figli.
Il 24 agosto 2011, sono andato con mio padre e mio fratello a Madjugorie, con un viaggio
organizzato dalla parrocchia dove da piccolo servivo la messa.
Volevo ringraziare la Madonna e cercare di sapere dove era l'anima di mia mamma ed ho trovato
non solo lei ma anche un'altra mamma e un altro papà che mi amano ancora di più dei miei genitori
perché il loro è un amore divino, perfetto, immenso come l'amore di un padre e una madre per i loro
figli e dei figli per i genitori, moltiplicato all'infinito.
Ho cominciato a non credere più alle coincidenze ma a leggere i segnali divini.
Tutti i miei desideri si avveravano anche quelli che erano talmente nascosti in me che mi accorgevo
di avere, solo dopo che erano stati esauditi perché Dio conosce i nostri cuori meglio di noi stessi,
avendoli lui creati.
Il suo eterno Spirito mi stava dolcemente guidando verso la verità, la bellezza, la luce, la salvezza;
verso Dio.
Più imparavo a leggere i segnali e più diventavano grandi e frequenti.
Nell'intimo del mio cuore il dialogo con Gesù e Maria era sempra più intenso, ormai non avevo più
dubbi Dio, il creatore di ogni cosa, stava parlando proprio con me.
Maria, madre di Misericordia, aveva sentito il pianto di un suo esule figlio e con la sua dolcezza mi
aveva mostrato l'illimitato amore di Gesù che mi ha accompagnato alla fonte della gioia, alla casa
del Padre.
Ho assaporato una sola goccia dell'oceano del suo amore ed è bastata per farmi sentire il Paradiso
nel cuore che stava esplodendo di stupore, di commozione, di gioia, d'amore, di felicità.
Ho sperimentato la sua inconcepibile grandezza, il suo perdono, la sua perfezione, la sua pietà, la
sua immensa bontà e la sua gioia nell'accogliere un figlio che si era più volte smarrito e finalmente
era tornato a casa, alla fonte della vita.
Di fronte a tale splendore mi sono sentito piccolo come un granello di sabbia e mi sono pentito con
tutto il cuore dei miei peccati.
Il ghiaccio nel mio cuore si era sciolto e trasformato in lacrime liberatorie che scendevano a fiumi
per l'inesprimibile felicità; avevo assaggiato il Paradiso che il peccato mi voleva sottrarre.
Amo Dio, uno e trino e Maria, sua e nostra tenera madre, con tutta l'anima.
Il 28 agosto sono tornato a casa e ho scoperto che le grazie non erano finite e tutt'ora continuano.
Al posto delle bottiglie di vino vuote sulla mensola della cucina, ora ci sono i libri della Shalom
perchè Dio, grazie all'infallibile intercessione di Maria, mi ha liberato dall'alcolismo e altre
dipendenze che erano radicate in me da ventanni e che mi avrebbero portato ad una morte precoce.
Non seguo più il calcio neanche in televisione e non guardo nemmeno più la tv, dove passavo ore
ed ore.
Tutto il tempo libero che ho lo riempio con preghiere, letture di testi sacri, sacrifici e opere di bene
per i miei figli, per Erica, che è diventata mia moglie e per chiunque il Signore mette nel mio
cammino, a prescindere dal colore della pelle, dallo stato socale, dalla religione o dall'età.
Tutta la misericordia che ho ricevuto da Dio, la voglio riversare sul prossimo.
Osservo e pratico i dieci comandamenti, la parola del Vangelo, i messaggi della Santa Madre e
l'esempio dei santi.
Vado a messa tutti i giorni e faccio opere di carità e di bene.
La pace e l'amore regnano nella mia famiglia che ora è una famiglia cristiana, gioiosa e felice, come
nei desideri e nei disegni premonitori di mia figlia Giorgia.
Alcuni parenti ed amici, vedendo il mio totale ed improvviso cambiamento, hanno creduto
nell'esistenza, nella bontà e nell'onnipotenza di Dio e hanno iniziato il loro cammino di conversione.
Amo mia moglie e i miei figli immensamente come non mai; prego e contemplo Dio continuamente
e più prego e medito, più lo conosco e lo amo.
Amo attraverso il suo amore.
Lo Spirito Santo ha purificato il mio cuore, mi ha ridato le emozioni di quando ero bambino.
Benedico e ringrazio la Santissima Trinità, la Regina della Pace, tutti i Santi e gli Angeli,
specialmente il mio Angelo Custode, a cui ho dato molto da fare.
Ringrazio la mia cara mamma che è qui, accanto e dentro di me e tutti i fedeli del mondo che con le
loro preghiere e i loro sacrifici hanno contribuito alla salvezza della mia anima e delle anime a me
vicine.

Spadoni Filippo
http://lucedelmondo.forumfree.it/?t=60449449 

Anche la tecnologia può diventare una pietra e colpire la testa della Chiesa

                                                               Domenica 20 aprile 1997

                                  SANTUARIO "MADONNA DEL SANGUE" di RE (NO) Padre Jozo

                                                                                                                                                                                         
Anche la tecnologia, che potrebbe essere aiuto, grazia, gioia, benedizione e pace può diventare la pietra che cinque secoli fa ha colpito la testa della Madonna e che questo Santuario ricorda, può colpire la testa della Chiesa.

Noi stiamo creando un mondo senza Dio, la famiglia senza Dio, la fabbrica senza Dio, la scuola senza Dio, una generazione senza Dio. Non serve la tecnologia. Per questo in febbraio la Madonna ha parlato del Creatore, ha detto che dobbiamo di nuovo conoscere il Creatore. Se noi siamo capaci di vedere, conoscere e credere in Dio, saremo pieni di gioia. Le mani di Dio che hanno creato l'universo, che nel deserto hanno distribuito il cibo per gli ebrei, che per Cristo hanno tolto le malattie agli ammalati, hanno ridato la vista ai ciechi, sono pronte per noi. Ma quelle mani non le cerca nessuno.

Nell'ultimo messaggio ci dice:. La Croce, il grande segno che può salvarci. Anche Tommaso voleva mettere il dito nelle sue piaghe per credere e Gesù è apparso e gli ha detto:. Tutti gli Apostoli hanno visto e sentito ed erano felici perché uno di loro era stato salvato. Gesù ne avevano perso uno: Giuda. Anche noi non possiamo perdere nessuno. La Madonna desidera oggi che tutti siano salvati, tutti guariti con l'amore di Dio, non con un'ideologia. Il Figlio di Dio dice:
Qui siamo vicini ad una grande città come Milano e proprio qui si sta creando il mondo senza Dio, mentre in questo Santuario di Re, a Medjugorje si crea il mondo con Dio nel proprio cuore. In ginocchio non davanti a un re, ma davanti a Cristo crocefisso per avere nel cuore la stessa gioia degli Apostoli quando l'hanno visto risorto, come dice Luca nel suo Vangelo.

Per questo la Madonna vuole da 15 anni e dieci mesi che l'uomo veda bene Cristo, che attraverso la Croce conosca il suo Salvatore, trovi la propria dignità Gesù ci dice:
Non vi è amore più grande che dare la vita per gli altri>.

Noi abbiamo peccato perché abbiamo troppo benessere, abbiamo tolto la croce dalle nostre case, dalle nostre famiglie. La Chiesa non può esistere senza la Croce .La Madonna ha creduto, Donna della Fede ha accettato il messaggio di Dio e ha detto:. E ai veggenti:. Quindi noi non possiamo tacere i suoi messaggi. Messaggi veri, importanti, non come quelli delle cartomanti, dei maghi legalizzati nel vostro Paese.

Questa serata è sacra, qui non possono avere "chance" questi attori dei posti senza Dio, no, questo è un Santuario, terra dove Dio c'è, dove ha rivelato la Sua presenza, come a Medjugorje. Simeone ha visto nel Tempio un bambino di 40 giorni e ha avuto la rivelazione mentre Caifa, il suo successore, invece non ha creduto. Anche noi dobbiamo chiamare Vergine Santissima la Madre di Dio. L'Apostolo Giovanni a Patmos ha avuto la visione del cielo aperto e della Donna vestita di sole, coronata di 12 stelle, che aspettava un figlio e un dragone che aspettava il bambino per divorarlo. Ma la Donna era una vergine saggia, che aveva la conoscenza e ha sconfitto il dragone. Giovanni ha detto:< Ecco la Madre. Senza di lei non potete vincere. Non abbiate paura di nulla. Oggi noi siamo qui a scegliere di nuovo la Madre. Ci troviamo davanti il dragone: un grande nemico che cerca di costruire il mondo senza Dio. Dobbiamo scegliere Gesù e la sua Madre che ci accompagna a trovarlo. Ora voglio distribuirvi l'immagine di questa Madre per presentarvela. Lei dice:. Mettiamola nelle nostre case, vicino ai nostri cari perché ci protegga tutti e preghiamo: Ave Maria...

Dietro l'immagine della Madonna trovate un Suo messaggio e i cinque mezzi che abbiamo per preparare il cuore ad accogliere Suo Figlio perché è la nostra primavera, il tempo della nostra conversione. Nell'ultimo messaggio ha detto: e noi dobbiamo recitare il Credo e il Rosario, anche in famiglia. Non mancano sacerdoti, mancano sacerdoti che invitino a pregare.

Diciamo:Voglio prepararmi e preparare la mia famiglia per entrare nella Chiesa cattolica. Voglio Gesù vivo nell'Eucarestia. Noi spesso non riconosciamo il grande amore di Gesù. Per questo la Madonna piange, ci invita alla preghiera, all'Eucarestia.

Possiamo dire che oggi nessun altro Paese è come l'Italia, come Israele è stato scelto al tempo dell'Antico Testamento. Questa è la terra della Chiesa. Pregate perché non cada nel buio.

Dopo la Messa ci sarà la preghiera per la nostra guarigione.

S. MESSA – OMELIA
Molti cattolici indossano la maschera per coprire la loro debolezza. Molti dicono che siamo tutti uguali. Non esiste il Papa, non ce n'è bisogno.

Non può vivere un sacerdote senza la Bibbia. Può succedere che per i sacerdoti cada l'ideale della vocazione, che abbia una crisi, ma non può vivere senza la Chiesa, senza la Bibbia.

Secondo la Bibbia la mamma di Samuele prima ha concepito il Figlio nel cuore, nell'amore, poi è venuta in questo Santuario a chiedere la grazia a Dio di avere un figlio. Il Signore gliel'ha regalato ed è nato Samuele. Così io vedo la Chiesa. Non esiste senza sacerdoti, come voi non potete sentirvi sereni senza un parroco. La storia insegna che sono esistiti grandi, santi sacerdoti che hanno edificato, rinnovato la Chiesa. Bisogna pregare perché vengano tanti santi sacerdoti. I seminari sono vuoti. Come è possibile ?

Siamo in un Paese che ha dimenticato la propria missione: far nascere figli significa anche far nascere sacerdoti. L'uomo è vicino a Dio se ha vicino un sacerdote.

Il sacerdote è un mistero, con la consacrazione delle sue mani. Oggi la Madonna vi invita a pregare per la Chiesa cattolica e i suoi sacerdoti. Non stiamo a sentire chi parla contro i sacerdoti, contro il Papa. Il Papa è andato a Sarajevo, per dire al mondo che Dio c'è, la Chiesa cattolica, anche se si dice che vivono pochi cattolici. Non è vero. Ci sono milioni di cattolici, molti monasteri. Forse la guerra scoppiata in Bosnia, la nostra sofferenza deve esistere per la nostra conversione. La vita noi non possiamo togliere perché non l'abbiamo creata. Dio ha creato la vita e noi dobbiamo amarla e proteggerla.

Carissimi, difendete la verità, difendete la vostra Chiesa e i suoi sacerdoti, la Bibbia e l'Eucarestia senza le quali la Chiesa non esiste. Tutto è falsità Pregate. 

 Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/pjozo/19-salvati.php

giovedì 23 aprile 2015

La nonna di Vicka le chiese :"come puoi affermare che era la Madonna?".

Desidero parlarvi di un avvenimento particolare. Non vi par­lerò della guerra che causa tanti morti e che è terribile nel mio paese. Anche i vostri soldati sono li a Medjugorje, a Mostar e in altre zone, come soldati dell'O.N.U. Io non desi­dero parlare di guerra, ma desidero parlare della Pace che esiste nel mio paese.

Sono passati anni da quando la Regina della Pace ini­ziò ad apparire in un piccolo villaggio dove io ero il parroco. Sei piccoli, in età scolastica, furono testimoni di un evento singolare, totalmente nuovo. Erano le prime ore della sera del 24 giugno 1981, festività di San Giovanni Battista. Cam­minavano sulla collina "Podbrdo" parlando e giocando come fanno tutti i bambini. Improvvisamente, videro la montagna piena di luce che ardeva come se avesse preso flioco. Essi volevano vedere cosa stava accadendo ma allo stesso tempo avrebbero voluto scappare perché erano pieni di paura. Allo­ra, dalla luce usci la Madonna. Ritornati a casa dissero: "Ab­biamo visto la Madonna!".

Ma i loro genitori non gli credettero. Non gli credette nessu­no. Anch'io non gli credetti.

Oggi, in visione retrospettiva, sembra che i primi a credergli furono i comunisti che da circa 40 anni sottomettevano il paese ad un regime terribile. Vicka - la più grande dei veggenti - passò quella notte parlan­do con la sua famiglia. A un certo punto la nonna disse:

- "Vicka, non sai che anche satana può manifestarsi? Satana esi­ste e può anche prendere le sembianze della Madonna o di qual­siasi altra cosa. Hai pregato prima di vedere quel segno?".

- "Allora, continuò la nonna, come puoi affermare che era la Madonna?".

- Vicka chiese: "Che devo fare?". Devi prendere dell'acqua benedetta e se tu preghi e poi benedici...

- "Ma cosa devo pregare?".

- "Prega il Credo e i sette Padre Nostro, Ave Maria e Gloria in onore delle sette gioie della Santa Vergine... quello che pre­ghiamo in casa".

Il giorno seguente, i bambini andarono nello stesso luogo con una certa curiosità e con la speranza di un nuovo segno. Li seguirono molte persone. Vicka portò con sé l'acqua benedetta. Quando, come il primo giorno, dalla grande luce ap­parve la Signora, Vicka si fece il segno della croce e gettò con forza l'acqua benedetta sopra di Lei dicendo:

- "Se sei satana, vattene. Se sei la Vergine, resta".

E la Signora rispose: "Non temere, sono io".,

Vicka chiese: "Ma tu chi sei?".

E la Vergine disse: “Sono la Regina della Pace”

Quando i bambini tornarono a casa poterono riferire il nome della Signora. Abbiamo visto la Vergine, ci ha detto il Suo nome: "Sono la Regina della Pace".

- "Non ci crediamo!".

I genitori non ci credevano. Non ci credeva nessuno. Anch'io non ci credevo. Non gli si poteva credere facilmente!


I SEGNI

Ascoltate! Sono venuto oggi perché possiate ricevere questa grazia: perché possiate crederci!

Noi abbiamo sofferto tanto... abbiamo incontrato tante diffi­coltà, ci siamo poste tante domande: "E' vero o non è vero? Ma chi può dircelo? Chi può confermarcelo? Chi potrebbe aiutar­ci?". Decidemmo di pregare per trovare la risposta giusta. Ogni giorno accorreva sempre più gente. Alcuni dicevano di vedere, come i veggenti, una grande luce. Quella luce apriva loro gli occhi, il cuore e l'anima per credere. La gente era di­sponibile ad accettare e a vivere i Messaggi della Beata Vergine.

In seguito, i comunisti vennero sulla montagna con la poli­zia, i cani ed i soldati armati. Volevano spaventare la gente.La Madonna ripeteva sempre: "Non temete!".

Un giorno, arrestarono i veggenti e li portarono in una clini­ca; dodici medici esaminarono per tutto il giorno i bambini, insieme e individualmente.

La notizia di quella analisi medica fu per me una gioia. Era quello che volevo. Alla fine, però, essi non fecero niente per aiutare a risolvere i nostri dubbi. Quello che volevano scopri­re era se i bambini fossero malati psichicamente o se qualcu­no li stava manipolando.

Il gruppo costituito dai dodici medici, riuniti in consiglio, si pronunciò: "I bambini sono sani, sono normali".

Ma io pensavo: Come normali? Ma quello che gli succede non è affatto normale! Non è normale parlare così, con quella certezza persuasiva, non è una cosa che accade ogni giorno. La dottoressa, che comunicò il responso medico, disse ai bambini: "Dovete tacere! Siete dei bugiardi e avete come unico scopo quello di distruggere il regime comunista".

Mi ricordo molto bene come il piccolo Jakov, che aveva appe­na nove anni, l'affrontò e le disse con forza: "No, noi non di­ciamo bugie. Raccontiamo solo quello che vediamo. Non ce lo può proibire".

E quando quella dottoressa li minacciò di metterli in prigione insieme ai loro genitori, rispose: "Bene, d'accordo. Io sono di­sposto ad offrire il mio sangue e la mia vita per la Madonna".

La Madonna aveva detto: "Non temete, fate solo quello che vi dico!".

Milioni di pellegrini e di curiosi venivano a Medjugorje per vedere i veggenti, per vedere i segni prodigiosi nel sole, nella luce, nella croce del Krizevac. Cosa successe? Che tutti quei segni aiutarono la gente ad imparare ad accettare i Messaggi.

Quali segni si ebbero all'inizio?

Sulla cima della montagna c'é una croce di cemento. Fu co­struita dalla parrocchia nel 1933 per commemorare la morte di Cristo nell'anniversario della Redenzione. A volte, non si vedeva la croce e si vedeva la Madonna o una grande luce.

Sì, milioni di persone sono passate davanti a quella croce, posta nel punto più alto della montagna, e hanno ricevuto molte grazie.

Anche i comunisti, molte volte, vedendo la montagna ardere sono accorsi con i pompieri per spegnere l'incendio però non hanno trovato mai un fuoco materiale.



IL GRAN CONFRONTO

Il cuore delle persone si apriva sempre di più. Il nostro Ve­scovo voleva sapere cosa stava succedendo a Medjugorje ed inviò alcuni sacerdoti. Erano tanti quelli che venivano tutti i giorni! Io stesso chiamai il Vescovo: Venga a rendersi conto di persona. Venga a vedere, per sapere.

Quando arrivò, parlò con i veggenti insieme e separatamente, esaminò tutto. Dopo un'ora mi disse: "Sono sicuro!". Anche tu devi essere sicuro, i bambini dicono la verità!".

Ma io avevo paura che i comunisti avessero condizionato i bambini, che gli avessero dato della droga o qualsiasi altra cosa al fine di compromettere la nostra fede. Pensavo: "Come si può dire in così poche ore, sono sicuro?"

Il Vescovo mi disse: "Verrò domani a celebrare la S.Messa e voglio predicare al popolo". Infatti, il giorno seguente fece la predica e proclamò a tutti che la Madonna era tra noi.

Venti giorni dopo, per la festività di S.Giacomo, patrono di Medjugoije, venne per la quinta volta e confermò: "I veggenti non mentono, dicono quello che vedono e sentono. Dobbia­mo vivere i Messaggi della Madonna

Si, la gente ricevette un gran conforto, una grande grazia. Poi, i comunisti si arrabbiarono un pò con lui. Le autorità di Mostar e di Sarajevo lo avvertirono di non continuare a so­stenere il fatto. E, da quel momento, non tornò più a dare alcuna testimonianza, anzi, cambiò completamente atteggia­mento. I veggenti rimasero! Rimasero anche le migliaia di pellegrini che passavano davanti al volto della Madonna! Il nostro Vescovo lo aveva confermato quando aveva detto:

"Dobbiamo credere e accogliere nella nostra vita i Messaggi che ci trasmettono i veggenti".

Quali Messaggi?

La Madonna ci aveva detto: "Io sono la Regina della Pace".



CONVERTITEVI

Come è possibile trovare la pace, ottenere la pace, vivere la pace?

Tu puoi trovare la pace e diventarne apostolo. L'artefice della pace si chiama Figlio di Dio (Mt 5,9). Sì, è possibile diventare apostolo della pace accettando tutto quello che Cristo ci ha in­segnato.

Cristo ha iniziato la Sua missione con una parola: "Convertitevi..." (Mc 1,5).

La Madonna nel Suo primo Messaggio ha detto: "Cari figli, convertitevi".

Credete voi che sia possibile convertire il vostro paese che conta milioni di abitanti? Credete che voi vi possiate convertire? Che si possano convertire tutti i vostri sacerdoti? Che si possa ac­cettare la grazia per cominciare la vostra conversione? Io cre­do di sì! Per questo, sono qui perché in questo giorno possia­mo pregare, possiamo pregare realmente. Non dobbiamo ave­re, quindi, un incontro chiuso e superficiale.

Desideriamo pregare davanti al Signore che, in questa occa­sione, ci offre una nuova opportunità, un nuovo lievito per fermentare tutta la massa, una nuova grazia al vostro paese, a voi, alla Chiesa. Allora, cosa dobbiamo fare? Da dove comin­ciare la vostra conversione?

La Madonna ha detto semplicemente, molto semplicemente:

"Cominciate, pregando".

Vi ricordo e leggo il Messaggio dell'aprile 1994:

"Cari figli, oggi vi invito tutti a decidervi a pregare secondo la mia in­tenzione. Figlioli, invito ognuno di voi ad aiutarmi perché si realizzi il mio piano tramite questa parrocchia. Adesso, vi invito in modo speciale, figlioli, che vi decidiate a percorrere il cammino della santità. Solo così mi sarete vicini. Vi amo e desidero condurvi tutti con me in Paradiso. Però, se non pregate e se non siete umili ed obbedienti ai Messaggi che vi dò, non posso aiutarvi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata"
(25/4/94)

(Dalle parole di Padre Jozo Zovko, francescano croato appartenente all'Ordine dei frati minori, profondamente legato all'evento di Medjugorje).

Fonte: http://www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?p=187927&sid=f079fd1472f9541a7c37be54c5e8a982

mercoledì 22 aprile 2015

IL MIRACOLO DELL' OROLOGIO DELLA VEGGENTE MIRJANA

Il 25 giugno 1981, il secondo giorno delle apparizioni, Mirjana chiese alla Vergine di poter dare loro un segno in modo che gli altri potessero credere che stavano vedendo la Madonna.

Mirjana credette di aver ricevuto un segno quando la Madonna sorrise. Mirjana notò anche che il suo orologio aveva cambiato orario durante l’apparizione. Si era spostato indietro.
La maggior parte delle persone direbbero che questo è insignificante, non è di alcuna importanza. Ma la Madonna ha detto il 25 novembre 1991:
[...] Pregate affinchè siate capaci di capire quello che Dio desidera dire attraverso la mia presenza e attraverso i messaggi che io vi do. [...]
Il 10 ° anniversario, 25 giugno 1991, la Madonna ha detto che:
[...] Ci sono molti che non vogliono sentire i miei messaggi, nè accettare con serietà quello che io dico. Ma, per questo, invito voi e prego affinchè con la vostra vita e nella vita quotidiana testimoniate la mia presenza. Pregate. Dio vi aiuterà a scoprire la vera ragione della mia venuta. Perciò, figlioli, pregate e leggete la Sacra Scrittura affinchè, attraverso la mia venuta, possiate scoprire nella Sacra Scrittura il messaggio che è per voi. [...]
I veggenti hanno dichiarato che tutto ciò che fa la Madonna è importante. Non sono solo le sue parole, ma anche le sue azioni, le sue emozioni, i suoi gesti, ecc.

Quindi, a Mirjana fu dato un segno, e il suo orologio correva all’indietro. Non una grande cosa…fino a quando preghi…e capisci, e si metti tutti i messaggi in un contesto che lei ha definito essere “il suo tempo”.
Ivan ha detto che se la Madonna non fosse venuta, il mondo si sarebbe già autodistrutto.
Nel 1981, la pazienza di Dio con il mondo peccatore era agli sgoccioli, e anche il calice di Gesù era pieno. L’uomo era andato troppo oltre e il suo tempo era finito.
La Madonna ha continuato a supplicare Dio nel nome dell’umanità, perché le desse più tempo per portare il mondo alla conversione.
Ma il tempo era finito. Non c’era più tempo.
Ma, proprio come nella nozze di Cana, Gesù non poteva negare nulla a sua Madre. Andò davanti a Lui, e di nuovo Le disse che non c’era più tempo, il calice dell’uomo era invaso da iniquità. La Madonna difese l’uomo peccatore. La Madonna sapeva che non c’era più tempo per l’uomo, così chiese di invertire il tempo, per accordarle il tempo di riportare l’uomo a Dio, come Madre. E Dio glielo concesse per vedere se avrebbe potuto.
Siamo in un periodo di tempo, un tempo di grazia, che è stato ottenuto per noi dalla Santa Vergine Maria. E’ lei che ha ottenuto per noi un periodo di tempo che ci eravamo già giocati, eppure abbiamo l’opportunità di riprovare.
Mirjana chiese un segno e l’orologio andò indietro!
Era un segno apparentemente insignificante, ma un segno con un messaggio, un grande messaggio.
Quindi questo segno significava qualcosa, mostrare la grande misericordia di Dio, un periodo di conversione non meritato, ma che la Madonna ha ottenuto per noi.
Ricordiamolo, Ivan disse che se la Madonna non fosse venuta, il mondo si sarebbe già autodistrutto.

La corona con dodici stelle, è un dono di alcune famiglie e pellegrini spagnoli alla Gospa e a Medjugorje.


Nuova corona per la statua della Gospa nella Chiesa di San Giacomo a Medjugorje, testimonianza di Angel Maria Garcia Alvarez, architetto designer
L’architetto Angel Maria Garcia Alvarez (di Madrid, Spagna), designer della nuova corona per la statua della Gospa offerta alla Parrocchia di San Giacomo a Medjugorje (ha anche disegnato il grande Ostensorio donato al Santuario nel 2001), ha testimoniato come ha pensato e realizzato questo progetto. Il parroco Fra Branko Radoš il 25 Giugno 2005, dopo la solenne Messa serale per il 24° anniversario delle apparizioni della Gospa a Medjugorje, ha benedetto la corona e incoronato solennemente la statua alla presenza di due Vescovi: Mons. Geevarghese Mar Divannasios Ottathengil, Vescovo Cattolico Siro-Melchita di Bathery, Kerala (Indija), e Mons. Jerome Gapangwa Nteziryayo, Vescovo emerito di Uvire (Congo). Dopo aver disegnato il magnifico grande ostensorio per il Santuario, ora ha disegnato anche la bellissima corona per la statua della Gospa che si trova in Chiesa. Perché una corona per questa statua? Da dove viene l'idea?
Questa è una storia bellissima che è iniziata col grande Ostensorio, la corona, secondo me è la logica conclusione. Abbiamo dedicato il grande Ostensorio alla memoria di Fra Slavko Barbarić. Ci fu commissionato il 1° Gennaio 2001, a circa un mese dalla sua morte e questo è stato il primo di alcuni lavori in cui siamo stati coinvolti per aiutare la Parrocchia nel rinnovo dei più importanti arredi Liturgici: di quelli che sono legati all'Eucaristia ( i Calici, le Patene, i Paramenti per i Sacerdoti, i Cibori per la Comunione, la Croce e i candelabri sull'altare). Dopo ntutti questi lavori commissionati è arrivata anche la corona per la statua della Gospa. Mi piace pensare che la Madonna si sia preoccupata perché tutto ciò che è connesso con la Celebrazione dell'Eucaristia e con l'Adorazione fosse ben preparato e ora il Signore stesso è contento di vedere Sua Madre incoronata con una bellissima corona. La prima volta che ho sentito l'idea di fare una nuova corona fu per un commento di fra Svetozar Kraljevic il 4 Ottobre 2003, Festa di San Francesco, dopo la Messa, di fronte alla statua. Ero lì con mia moglie Amparo perché avevamo portato a Medjugorje un gruppo di pellegrini spagnoli. In seguito ho saputo che il Parroco fra Branko Radoš parlava di questo già da molto tempo. La commissione venne richiesta formalmente dal Parroco il giorno prima dell’Immacolata Concezione, il 7 Dicembre 2004. Voleva una corona bella e di valore per la statua per il successivo 24° Anniversario delle apparizioni, il 25 Giugno 2005, anno in cui si celebra il 150° anniversario del Dogma dell’Immacolata Concezione proclamato da Papa Pio IX nel 1854. Chi è coinvolto in questo progetto e in che modo?
Oltre a fra Branko e fra Svetozar è coinvolta mia moglie Amparo, la contessa Felicia Traun, 14 famiglie spagnole o donatori individuali, il laboratorio che ha realizzato la corona e io come designer. All'inizio non c'erano donatori. La parrocchia aveva richiesto la corona come una normale commissione che la parrocchia avrebbe pagato, come al solito, al laboratorio. Durante il processo di design qualcuno venne da me a Madrid perché era interessato a dare dei soldi per la parrocchia. Questa persona desiderava donarne la metà per il Majčino selo e l'altra metà per la nuova corona. Allora mia moglie e io capimmo che potevamo trovare abbastanza donatori in Spagna per pagare l'intera corona e che questo sarebbe stato un grande onore per tutti noi. Abbiamo chiesto al Parroco se avrebbe accettato queste donazioni e lui fu daccordo. Quindi questa corona è totalmente un dono di alcune famiglie e pellegrini spagnoli alla Gospa e a Medjugorje. Il mio contributo ha incluso anche il trasporto: ho trasportato la corona nelle mie mani dalla Spagna a Medjugorje. Ci può fornire alcuni dettagli tecnici sulla corona?
La nuova corona è simile alla precedente: una tipica corona di 12 stelle di una statua dell'Immacolata Concezione, ma ho cercato di farla più bella e più preziosa possibile salvaguardando la sua semplicità. E' realizzata totalmente in argento ed in oro argentato ed ogni stella ha un bel topazio blu. Non abbiamo cercato il lusso, ma la maestosità. Per il disegno finale, ho studiato le corone dei dipinti e delle sculture dell'immacolata Concezione in Spagna dal XVI al XX secolo. Ho pensato a lungo anche alle stelle della corona. Io volevo delle stelle che sembrassero realmente tali. Per puro caso il Natale scorso mia moglie e io a Madrid abbiamo visto, in una casa privata, un opera del maestro Belen, del XVI secolo napoletano, che rappresenta la Nascita di Gesù. E' una tradizione molto antica iniziata da San Francesco in Italia. Lì, sulla grotta, sopra Gesù, Giuseppe e Maria, ho visto una magnifica stella d'argento che guidava i Magi! Quella era la stella che cercavo! Ne ho chiesto una copia. Quella è la stella della nuova corona a Medjugorje. Il resto è stato semplice: ho aumemtato la circonferenza dell'anello in cui si trovano le stelle perché, secondo me, la corona precedente era troppo piccola per questa statua.
Ho posto le stelle in modo che formino chiaramente una corona intorno al capo della statua ed in modo che le punte delle stelle si tocchino. Qual'è il significato spirituale di questo dono per il vostro gruppo di preghiera?
Come ho detto, questo è un dono di alcune famiglie e amici spagnoli. Credo ci sia qualcosa di profondo in questo. La storia della Chiesa mostra che il popolo spagnolo è stato un fermo difensore di questo Dogma già alcuni secoli prima che la Chiesa lo proclamasse solennemente. E questa fede è espressa anche nelle arti dal XVI secolo a oggi. Questo dono richiama la nostra memoria spirituale. C'è qualcosa di ancora più importante: con questo dono ogni famiglia o singolo donatore ha espresso la sua fedeltà verso l'Immacolata e una preghiera dal cuore per ottenere la sua protezione materna, come fanno anche le altre famiglie e gli altri uomini nel mondo intero. Ci può dire qualcosa su Medjugorje in Spagna?
Medjugorje è molto poco conosciuto in Spagna, molto meno che nelle altre regioni d'Europa. Questo mi dispiace molto quando vedo quanto sarebbe bene venire qui per i pellegrini spagnoli. Questo è un luogo santo... Oggi in Spagna, quando i valori Cristiani e Cattolici (fondamento della nostra cultura e nazione) vengono irresponsabilmente ignorati ed attaccati sempre di più nella vita civile, c'è un forte bisogno di persone trasformate dal messaggio di Medjugorje. Secondo la mia personale opinione, credo ci siano due ragioni per cui Medjugorje non è abbastanza conosciuto: innanzitutto perché il messaggio di Medjugorje non giunge fino al popolo spagnolo, ai gruppi di preghiera spagnoli e alle parrocchie spagnole. In secondo luogo, perché spesso c'è un pregiudizio che è difficile sradicare dai sacerdoti e dai laici: essi pensano di poter venire solo dopo che le apparizioni sono approvate. Ma non c'è nessun male a venire qui, anche se non c'è ancora un riconoscimento ufficiale, definitivo e finale delle apparizioni da parte della Chiesa. Spero che la Regina della Pace, con gratitudine per tutto il nostro lavoro fatto in umiltà, ottenga che molti pellegrini spagnoli in futuro vengano a Medjugorje. Tutti noi abbiamo bisogno di un rinnovamento della fede. E che il grande Ostensorio possa contribuire, con la sua visibile bellezza e maestà, affinché l'amore per l'Eucaristia si diffonda in tutto il mondo. Vuole aggiungere qualcosa?
Da Medjugorje ho ricevuto più di quello che ho donato: grazie. Io amo Medjugorje. Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/testimonianze//217-testimonianza-Angel-Maria-Garcia-Alvarez.php

martedì 21 aprile 2015

Intervista a Padre G. Amorth su Medjugorje

 
VENT'ANNI DI MEDJUGORJE
Intervista a don Gabriele Amorth (Articolo tratto della rivista Medjugorje di Torino)
Abbiamo intervistato Don Gabriele Amorth, che è stato uno dei primi ad approfondire e divulgare le apparizioni della Regina della Pace, divenute poi note in tutto il mondo. Quando esse iniziarono Don Amorth non era esorcista; era direttore di un mensile mariano "Madre di Dio", era organizzatore di manifestazioni mariane, noto soprattutto per aver promosso, nel 1959, la Consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria". Membro della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, era ritenuto uno dei mariologi più competenti d'Italia.
 

Domanda:Don Amorth, quando ha incominciato a interessarsi delle apparizioni della Madonna a Medjugorje?
Risposta: Potrei rispondere: subito. Le basti pensare che ho scritto il mio primo articolo su Medjugorje nell'ottobre del 1981. Poi seguitai ad occuparmene sempre più intensamente, tanto da scrivere oltre cento articoli e tre libri in collaborazione.
D.:Ha creduto subito alle apparizioni?
R.:No, ma ho visto subito che si trattava di fatti seri, degni di essere approfonditi. Nella mia qualità di giornalista professionista, specializzato in mariologia, mi sentivo obbligato a rendermi conto dei fatti. Per dimostrarle come subito vidi di trovarmi di fronte ad episodi seri e degni di studio, le basti pensare che, quando scrissi quel mio primo articolo, Mons. Zanic', vescovo di Mostar, da cui dipende Medjugorje, era decisamente favorevole. Poi divenne accanitamente contrario, come è contrario il suo successore, da lui stesso richiesto dapprima come Vescovo Ausiliare.
D.: E' stato molte volte a Medjugorje?
R.:Nei primi anni sì. Tutti i miei scritti sono frutto di esperienza diretta. Avevo imparato a conoscere i sei ragazzi veggenti; avevo fatto amicizia con padre Tomislav e in seguito con padre Slavko. Questi avevano acquisito in me piena fiducia, per cui mi facevano partecipare alle apparizioni, anche quando a queste venne escluso ogni estraneo, e mi facevano da interprete per parlare con i ragazzi, che allora non conoscevano ancora la nostra lingua. Interrogavo anche la gente della parrocchia e i pellegrini. Ho approfondito alcune guarigioni straordinarie, in particolare quella di Diana Basile; ho seguito molto da vicino gli studi medici che vennero fatti sui veggenti. Furono per me anni entusiasmanti anche per le moltissime conoscenze e amicizie che contrassi con persone italiane e straniere: giornalisti, sacerdoti, responsabili di gruppi di preghiera. Per un certo periodo fui considerato uno dei principali esperti; ricevevo continue telefonate dall'Italia e dall'estero, per dar aggiornamenti e per vagliare le notizie vere da quelle false. In quel periodo rinsaldai ancor di più la mia amicizia con padre René Laurentin, stimato da tutti il principale mariologo vivente, e ben più di me meritevole di aver approfondito e diffuso i fatti di Medjugorje. Non nascondo anche una segreta speranza: che per valutare la verità delle apparizioni venisse riunita una commissione di esperti internazionali, a cui speravo di essere chiamato insieme a padre Laurentin.
D.: Ha conosciuto bene i veggenti? Con quali di loro si sente più in sintonia?
R.:Ho parlato con tutti loro, tranne che con Mirjana, la prima a cui cessarono le apparizioni; ebbi sempre l'impressione di una totale sincerità; nessuno di loro si era montata la testa, anzi, ebbero solo motivi di sofferenza. Aggiungo anche un particolare curioso. Nei primi mesi, fino a che mons. Zanic' si dimostrò favorevole alle apparizioni, la polizia comunista si era comportata con molta durezza verso i veggenti, verso i sacerdoti della parrocchia e verso i pellegrini. Quando invece mons. Zanic' si trasformò in deciso oppositore delle apparizioni, la polizia divenne molto più tollerante. Fu un grande bene. Col passare degli anni il mio rapporto con i ragazzi si è spento, tranne che con Vicka, quella che anche in seguito ho continuato a contattare. Mi piace ricordare che il mio principale contributo a conoscere e a far conoscere Medjugorje è stata la traduzione di un libro che resterà per sempre uno dei documenti fondamentali: "Mille incontri con la Madonna". Si tratta della narrazione dei primi tre anni di apparizioni, risultante da una lunga serie di interviste tra il francescano padre Janko Bubalo e Vicka. Lavorai alla traduzione insieme al croato padre Massimiliano Kozul, ma non fu una semplice traduzione. Andai anche da padre Bubalo per chiarire molti passi che risultavano oscuri e incompleti.
D.: Molti si aspettavano che i fortunati ragazzi si sarebbero consacrati a Dio. Invece cinque di loro, quindi tranne Vicka, si sono sposati. Non è stata una delusione?
R.: A mio parere hanno fatto benissimo a sposarsi, dato che si sentivano inclinati al matrimonio. L'esperienza di Ivan in seminario fu un insuccesso. I ragazzi chiedevano spesso alla Madonna che cosa avrebbero dovuto fare. E la Madonna rispondeva invariabilmente: "Siete liberi. Pregate e decidete con libertà". Il Signore vuole da tutti che ci facciamo santi: ma per questo non occorre vivere una vita consacrata. In ogni stato di vita ci si può santificare e ognuno fa bene a seguire le sue inclinazioni. La Madonna, continuando ad apparire anche ai ragazzi sposati, ha dimostrato chiaramente che il loro matrimonio non costituiva ostacolo ai rapporti con lei e con il Signore.
D.: Lei ha più volte affermato di vedere in Medjugorje una continuazione di Fatima. Come spiega questo rapporto?
R.: A mio parere il rapporto è strettissimo. Le apparizioni di Fatima costituiscono il grande messaggio della Madonna per il nostro secolo. Alla fine della prima guerra mondiale, afferma che, se non si fosse seguito quanto la Vergine ha raccomandato, sotto il pontificato di Pio XI sarebbe incominciata una guerra peggiore. E c'è stata. Poi ha proseguito chiedendo la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, se no… E' stata forse fatta nel 1984: tardi, quando già la Russia aveva sparso nel mondo i suoi errori. Poi c'è stata la profezia del terzo segreto. Non mi ci fermo, ma dico solo che non si è ancora realizzato: non c'è nessun segno di conversione della Russia, nessun segno di sicura pace, nessun segno del trionfo finale del Cuore Immacolato di Maria.
In questi anni, specie prima dei viaggi a Fatima di questo Pontefice, il messaggio di Fatima era stato quasi accantonato; i richiami della Madonna erano rimasti disattesi; intanto la situazione generale del mondo si aggravava, con una continua crescita del male: calo di fede, aborto, divorzio, pornografia imperante, corso alle varie forme di occultismo, soprattutto magia, spiritismo, sette sataniche. Era indispensabile una nuova spinta. Questa è venuta da Medjugorje, e poi dalle altre apparizioni mariane in tutto il mondo. Ma Medjugorje è l'apparizione-pilota. Il messaggio punta, come a Fatima, sul ritorno alla vita cristiana, alla preghiera, al sacrificio (ci sono tante forme di digiuno!). Punta decisamente, come a Fatima, sulla pace e, come a Fatima, contiene pericoli di guerra. Credo che con Medjugorje il messaggio di Fatima abbia ripreso vigore e non c'è dubbio che i pellegrinaggi a Medjugorje superano e integrano i pellegrinaggi a Fatima, e hanno gli stessi scopi.
D.: Si aspetta un chiarimento della Chiesa, in occasione del ventennio? La commissione teologica è ancora operante?
R.: Non mi aspetto proprio nulla e la commissione teologica dorme; a mio parete è del tutto inutile. Ritengo che l'episcopato jugoslavo abbia già detto l'ultima parola quando ha riconosciuto Medjugorje come luogo di pellegrinaggio internazionale, con l'impegno che i pellegrini vi trovino l'assistenza religiosa (Messe, confessioni, predicazione) nelle loro lingue. Desidero essere chiaro. Occorre distinguere tra il fatto carismatico (le apparizioni) e il fatto culturale, ossia l'accorrere di pellegrini. Un tempo l'autorità ecclesiastica non si pronunciava sul fatto carismatico, salvo in caso di imbrogli. E a mio parere non è necessario un pronunciamento che, oltre a tutto, non impegna ad essere creduto. Se Lourdes e Fatima non fossero state approvate, avrebbero l'identico afflusso. Ammiro l'esempio del Vicariato di Roma, a proposito della Madonna delle Tre Fontane; è un comportamento che ricopia i metodi del passato. Mai è stata riunita una commissione per verificare se veramente la Madonna è apparsa o no al Cornacchiola. La gente andava a pregare con insistenza alla grotta, per cui essa è stata ritenuta luogo di culto: affidata ai francescani conventuali, il Vicario si è preoccupato che i pellegrini ricevessero l'assistenza religiosa, Messa, confessione, predicazione. Vescovi e cardinali hanno celebrato in quel luogo, con l'unica preoccupazione di pregare e far pregare.
D.:Come vede il futuro di Medjugorje?
R.: Lo vedo in crescente sviluppo. Non si sono moltiplicate solo le case di accoglienza, come pensioni e alberghi; ma si sono moltiplicate anche opere sociali stabili, e la loro costruzione è in crescendo. Del resto il bene che deriva ai pellegrini di Medjugorje è un fatto che ho constatato in tutti questi vent'anni. Conversioni, guarigioni, liberazioni da mali malefici, non si contano e ne ho molte testimonianze. Perché anch'io guido a Roma un gruppo di preghiera in cui, l'ultimo sabato di ogni mese, si vive un pomeriggio così come lo si vive a Medjugorje: adorazione eucaristica, spiegazione dell'ultimo messaggio della Madonna (che sempre ricollego a un passo del Vangelo), rosario, S. Messa, recita del Credo con i sette Pater, Ave Gloria caratteristici, preghiera finale. Partecipano sempre 700 - 750 persone. Dopo la mia spiegazione del messaggio si lascia spazio per testimonianze o domande. Ebbene, ho sempre notato questa caratteristica di chi va in pellegrinaggio a Medjugorje, ognuno riceve ciò di cui ha bisogno: un'ispirazione particolare, una confessione che dà una svolta alla vita, un segno ora quasi insignificante e talvolta miracoloso, ma sempre conforme al bisogno della persona.
Molte grazie, don Amorth! 
Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/pamorth//01-amorth1.php

lunedì 20 aprile 2015

RIVELAZIONI di Catalina Rivas sulla Santa Messa ( l'invisibile diventa visibile)

QUANDO NOI PREGHIAMO IL CREDO, DICIAMO:Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.  
 
 MA COSA SUCCEDE NELL'INVISIBILE...quello che noi non vediamo?durante la messa cosa succede?
 
Catalina RIVAS ce lo dice :
È questa la testimonianza che devo e voglio dare al mondo intero, per la maggior Gloria di Dio è per la salvezza di chiunque voglia aprire il proprio cuore al Signore. Affinché molte anime, consacrate a Dio, ravvivino il fuoco dell’amore per Cristo, sia quelle che hanno nelle loro mani il potere di farlo scendere sulla terra per essere nostro nutrimento, sia le altre, affinché perdano l’uso di riceverlo “per abitudine” e rivivano il meraviglioso stupore dell’incontro quotidiano con l’amore. Affinché i miei fratelli e sorelle laici di tutto il mondo vivano il più grande dei Miracoli con il cuore: la celebrazione della Santa Eucaristia. Catalina Rivas

                                                                  
            SANTA MESSA
Testimonianza di Catalina RIVAS
Sulla meravigliosa catechesi con la quale il Signore e la Vergine Maria ci stanno istruendo, in
primo luogo, insegnandoci il modo di pregare il Santo Rosario, di pregare con il cuore, di meditare
e di trarre profitto dei momenti di incontro con Dio e con la nostra Madre benedetta, sul modo di
Confessarsi bene; inoltre, sulla conoscenza di ciò che avviene nella Santa Messa e sul modo di
viverla con il cuore.È questa la testimonianza che devo e voglio dare al Mondo intero, per la
maggior Gloria di Dio e per la salvezza di chiunque voglia aprire il proprio cuore al Signore.
Affinché
molte Anime, Consacrate a Dio, ravvivino il fuoco dell’Amore per Cristo, sia quelle che
hanno nelle loro mani il potere di farlo scendere sulla Terra per essere nostro nutrimento, sia le
altre, affinché perdano l’uso di riceverlo per “abitudine” e rivivano il meraviglioso stupore
dell’incontro quotidiano con l’Amore, affinché i miei fratelli e sorelle laici di tutto il Mondo vivano
il più grande dei Miracoli con il cuore:
LA CELEBRAZIONE DELLA SANTA EUCARISTIA VIGILIA DELLA FESTA

Era come se dal fianco di ogni persona,
che si trovava nella Cattedrale, uscisse un’altra persona;
la Cattedrale si riempì così di varie persone giovani e belle, vestite con tuniche bianchissime. Si
diressero fino al corridoio centrale, procedendo poi verso l’Altare.
La Santa Vergine disse:
“Osserva, sono gli Angeli Custodi di ognuna delle persone che si trovano qui.
È il momento nel quale il vostro Angelo Custode porta le vostre offerte e preghiere all’Altare del
Signore”.
Catalina racconta:
In quel momento, ero completamente in preda ad un grande stupore, perché quegli Esseri avevano
un volto tanto bello e tanto raggiante da non potersi immaginare. I volti risplendevano bellissimi,
quasi femminili, benché, senza alcun dubbio, l’aspetto generale del corpo, delle mani e la statura fossero di uomo.
I piedi nudi non poggiavano al suolo, ma piuttosto andavano come scivolando, come se
scorressero via. Era una Processione bellissima!Alcuni di loro portavano una specie di vassoio
d’oro, con qualcosa che risplendeva di una forte luce bianco dorata.
La Santa Vergine disse:
“Sono gli Angeli Custodi delle persone, e stanno offrendo questa Santa Messa per molte e varie
intenzioni, di quelle persone che sono coscienti di ciò che significa questa Celebrazione, di quelle
che hanno qualcosa da offrire al Signore…”.“In questo momento, offrite le vostre pene, i vostri
dolori, le vostre speranze, le vostre gioie e tristezze, le vostre richieste. Ricordatevi che la Santa
Messa ha un valore infinito, quindi, siate generosi nell’offrire e nel chiedere”.
Catalina racconta:
Dietro ai primi Angeli, ne venivano degli altri, che non avevano niente nelle mani: le avevano vuote.
La Santa Vergine disse:
“Sono gli Angeli delle persone che, pur essendo qui, non offrono mai niente, che non sono
interessate a vivere ogni momento liturgico della Messa e non hanno offerte da portare all’Altare
del Signore”.
Catalina racconta:
Per ultimi, vi erano degli altri Angeli, che erano piuttosto tristi, con le mani giunte, in preghiera,
ma con gli occhi bassi.
La Santa Vergine disse:
“Sono gli Angeli Custodi delle persone che, pur essendo qui, è come se non ci fossero, vale a dire
delle persone che sono venute per forza, che sono venute perché si sentono obbligate, ma senza
nessun desiderio di partecipare alla Santa Messa e, così, gli Angeli vanno tristemente, perché non
hanno niente da portare all’Altare, salvo le loro proprie preghiere”.“Non intristite il vostro
Angelo Custode…
Pregate molto, pregate per la conversione dei Peccatori, per la Pace nel Mondo, per i vostri
Famigliari, per il vostro Prossimo e per quelli che si raccomandano alle vostre preghiere. Pregate,
pregate molto, non solo per voi, ma anche per gli altri”.“Ricordatevi che l’offerta più gradita al
Signore la fate quando offrite voi stessi come olocausto, così che Gesù, nello scendere, vi trasformi
con i Suoi propri Meriti.
Cosa avete da offrire al Padre che sia solo vostro?
Il nulla e il peccato, ma, se vi offrite in unione ai meriti di Gesù, fate un’offerta gradita al Padre”.
Catalina racconta:
Quello spettacolo, quella Processione era così bella che difficilmente potrebbe essere paragonata
ad altro. Tutte quelle Creature Celesti, davanti all’Altare, facevano una riverenza, alcune ponendo
la loro offerta al suolo, altre prostrandosi in ginocchio con la fronte quasi a terra e, dopo essere
giunte lì, sparivano alla mia vista.
AL MOMENTO DEL PREFAZIO – SANTO… SANTO… SANTO…
Giunse il momento finale del Prefazio e quando l’Assemblea cominciò a dire:
“Santo, Santo, Santo”
, immediatamente, tutto quello che era dietro ai Celebranti sparì. Dal lato
sinistro del Signor Arcivescovo, in forma diagonale all’indietro, apparvero migliaia di Angeli
piccoli e Angeli grandi, Angeli con delle ali immense, Angeli con delle ali piccole, Angeli senza ali
come i primi, tutti vestiti con delle tuniche simili alle albe (abito) bianche dei Sacerdoti o dei
Monaci.Tutti si inginocchiavano con le mani giunte, in preghiera e, in segno di riverenza,
chinavano il capo. Si sentiva una musica bellissima, come se vi fossero moltissimi cori con voci
diverse e tutti, all’unisono e insieme al popolo, dicevano: “Santo, Santo, Santo…”.
AL MOMENTO DELLA CONSACRAZIONE
Era giunto il momento della Consacrazione,
il momento del più meraviglioso dei Miracoli… Dal lato destro dell’Arcivescovo, in linea ancora
diagonale verso l’indietro, partiva una moltitudine di persone, vestite con la stessa tunica, ma dai
colori pastello: rosa, verde, celeste, lilla, giallo.In poche parole, diversi e deliziosi colori. Anche i
loro volti splendevano, pieni di gioia, pareva che fossero tutti della stessa età. Si poteva notare
(ma non saprei dire perché) che erano persone di età diversa, ma nei volti erano tutti uguali, senza
rughe, felici. Tutti si inginocchiavano, prima del canto del
“Santo, Santo, Santo, è il Signore…”.
La Santa Vergine disse:
“Sono tutti i Santi e i Beati del Cielo e, fra di essi, vi sono anche le
Anime dei vostri Famigliari, che godono già della Presenza di Dio”.
Catalina racconta:
E poi, La vidi, proprio alla destra del Signor Arcivescovo… un passo in
dietro rispetto a Monsignore, era un po’ sollevata dal suolo, inginocchiata, sopra dei veli molto fini, nello stesso tempo trasparenti e luminosi, come acqua cristallina, la Santissima Vergine, con le mani giunte,
guardava con attenzione e rispetto il Celebrante.
Stando là, mi parlava, ma in silenzio, direttamente al cuore e senza guardarmi.
La Santa Vergine disse:
“Ti colpisce il fatto di vederMi un poco più indietro del Monsignore, vero? Ma così deve essere!…
Per quanto Mi ami, il Figlio Mio non Mi ha dat
o la dignità che dà a un Sacerdote, di poterlo
portare quotidianamente tra le Mie Mani, come lo fanno le mani sacerdotali.
Ecco perché provo un profondissimo rispetto per il Sacerdote e per quel Miracolo che Dio realizza
per suo mezzo, e che Mi obbliga, qui, ad inginocchiarMi”.
Catalina racconta:
Dio mio, quanta Dignità, quanta Grazia riversa il Signore sulle Anime Sacerdotali e noi non ne
siamo coscienti e, talvolta, nemmeno tanti di loro! Di fronte all’Altare, cominciarono a presentarsi
delle ombre di persone di colore grigio, che sollevavano le mani verso l’alto.
La Santa Vergine disse:
“Sono le anime Benedette del Purgatorio che aspettano le vostre preghiere, per trovare refrigerio.
Non cessate di pregare per loro.
Pregano per voi, ma non possono pregare per loro stesse, siete voi che dovete pregare per loro,
per aiutarle ad uscire per incontrarsi con Dio e godere di Lui, eternamente”.“Come vedi, Io sono
qui, sempre…
La gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi delle Mie Apparizioni, e questo va bene per tutte le Grazie
che si ricevono in quei luoghi, ma in nessuna Apparizione, in nessun luogo Io sono Presente per
più tempo, come durante la Santa Messa.
Ai piedi dell’Altare, dove si celebra l’Eucaristia, sempre Mi potrete trovare; Io rimango ai piedi
del Tabernacolo, insieme agli Angeli, perché Io sto sempre con Lui”.
Catalina racconta:
Vedere quel bel Volto della Madre, nel momento del
“Santo”, come pure tutti gli altri, con il volto
risplendente, con le mani giunte in attesa di quel Miracolo che si ripete continuamente, era
proprio come stare nel Cielo stesso.
E pensare che c’è della gente, che vi sono delle persone che in quel momento possono essere
distratte, che magari stanno parlando…
Lo dico con dolore, e sono molti più uomini che donne, che se ne stanno in piedi con le braccia
conserte, come se dovessero rendere un omaggio al Signore da pari a pari, da uguale ad uguale.
La Santa Vergine disse:
“Dillo agli Esseri Umani, che mai un uomo è così davvero uomo come quando piega i ginocchi
davanti a Dio!”.
Catalina racconta:
Il Celebrante pronunciò le parole della “Consacrazione”.
Era una persona di statura normale, ma all’improvviso cominciò a crescere, a riempirsi di luce, di
una Luce Soprannaturale, tra il bianco e il dorato, che lo avvolgeva e diventava fortissima nella
parte del volto, tanto che non si potevano più vedere i suoi lineamenti. Quando ha sollevato
l’Ostia, ho visto che le sue mani avevano sul dorso dei segni, dai quali usciva molta luce.
Era Gesù!… Era Lui, che, con il Suo Corpo, avvolgeva quello del Celebrante, come se circondasse
amorosamente le mani del Signor Arcivescovo.
In quel momento, l’Ostia cominciò a crescere, a crescere in modo enorme e, in essa, il Volto
meraviglioso di Gesù che guardava verso il Suo Popolo.
Istintivamente, abbassai la testa e nostra Signora, la Vergine Maria, disse:
“Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplaLo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e
ripeti la preghiera di Fatima: “Gesù mio, io credo, adoro spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per
tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. Perdono e
Misericordia…”. Adesso, diGli quanto Lo ami, rendi il tuo omaggio al Re dei Re”.
Catalina racconta:
Vi dico: pareva che dall’Ostia enorme guardasse solo me, ma seppi che contemplava, allo stesso
modo, ogni persona, pieno di Amore…
Quindi, chinai il capo fino ad avere la fronte a terra, come facevano tutti gli Angeli e i Beati del
Cielo. Per una frazione di secondo, pensai che era lo stesso Gesù, che avvolgeva il corpo del
Celebrante e, nello stesso tempo, si trovava nell’Ostia, che quando il Celebrante l’abbassava,
diventava nuovamente piccola.
Avevo le guance piene di lacrime, non potevo uscire dal mio stato di meravigliato stupore.Non
appena il Monsignore iniziò a pronunciare le parole di Consacrazione del vino, insieme alle sue
parole, incominciarono ad apparire dei bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La Chiesa
non aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quelle Luce che brillava
nell’Altare.All’improvviso, sospeso in aria, vidi Gesù, Crocefisso, dalla testa fino alla parte bassa
del torace.
Il tronco trasversale della Croce era sostenuto da grandi e forti mani.
Dal centro di quello splendore, si distaccò
un piccolo lume, come una colomba molto piccola e
molto brillante che, fatto velocemente il giro di tutta la chiesa, si posò sulla spalla sinistra del
signor Arcivescovo, che continuava ad essere Gesù, perché potevo distinguere la Sua capigliatura
sciolta, le Sue Piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Suo Volto.In alto, Gesù
Crocefisso stava con il Viso reclinato sulla Spalla destra. Si vedevano sul Volto e sulle Braccia i
segni dei colpi e delle ferite. Sul Costato destro, all’altezza del Petto, vi era una ferita da cui
usciva, a fiotti, verso sinistra, del Sangue e, verso destra, qualcosa che sembrava Acqua, però
molto brillante; ma erano, piuttosto, fasci di Luce quelli che si dirigevano verso i Fedeli,
muovendosi a destra e a sinistra. Mi stupiva la quantità di Sangue che traboccava dal Calice e
pensai che avrebbe impregnato e macchiato tutto l’Altare, ma non ne cadde una sola goccia!
In quel momento, la Vergine disse:
“Te lo ripeto: questo è il Miracolo dei Miracoli, per il Signore
non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l’assemblea viene
trasportata ai piedi del Calvario, nel momento della Crocifissione di Gesù”.
Catalina racconta:
Può qualcuno immaginarselo? I nostri occhi non lo possono vedere, ma
tutti siamo là, nello stesso momento, nel quale lo stanno Crocefiggendo e mentre chiede perdono al Padre, non solamente per quelli che Lo uccidono, ma per ognuno dei nostri peccati: “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno!”. A partire da quel giorno, e non mi interessa se mi prendono per pazza, io
chiedo a tutti di inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere con il cuore e con tutta la
sensibilità di cui sono capaci, quel privilegio che il Signore ci concede.
AL MOMENTO DEL PADRE NOSTRO
Quando stavamo per cominciare a pregare il “Padre Nostro”, parlò il Signore, per la prima
volta, durante la Celebrazione, e disse:
“Ecco, voglio che tu preghi con la maggiore profondità di cui sei capace e che, in questo
momento, ti ricordi della persona o delle persone che ti hanno causato più male nella tua vita,
affinché tu li abbracci e li stringa a te e dica loro con tutto il cuore:
“Nel Nome di Gesù, io ti perdono e ti auguro la pace.
Nel Nome di Gesù, ti chiedo perdono e mi auguro di avere la pace”.
Se questa persona merita la pace, la riceverà e ne avrà un gran bene; se questa persona non è
capace di aprirsi alla pace, quella pace tornerà al tuo cuore.
Ma non voglio che tu riceva o dia la pace ad altre persone, fino a quando non sei capace di
perdonare e di provare quella pace dapprima nel tuo cuore”.
“Fate attenzione a quello che fate -
continuò il Signore
- voi ripetete nel Padre Nostro:
perdonaci come noi perdoniamo quelli che ci offendono.
Se siete capaci di perdonare, e non come dicono alcuni, di dimenticare, state mettendo delle
condizioni al perdono di Dio. State dicendo: perdonami, soltanto come io sono capace di perdonare,
non di più”.
Catalina racconta:
Non so come spiegare il mio dolore, nel comprendere quanto possiamo ferire il Signore e quanto
possiamo, noi stessi, offenderLo con tanti rancori, con i cattivi sentimenti e le cose cattive che
nascono dai complessi e dalla suscettibilità. Perdonai, perdonai di cuore e chiesi perdono a tutti
quelli che, talvolta, mi avevano offeso, per sentire la pace del Signore.
AL MOMENTO DELLA PACE E DELLA RICONCILIAZIONE
Il Celebrante diceva:
“… concedici la pace e l’unità…”
e quindi:
“La pace del Signore sia con tutti voi…”.
Catalina racconta:
Vidi, d’un tratto, fra alcune persone che si abbracciavano (non tutte), venire a porsi in mezzo una
Luce molto intensa.Seppi che era Gesù e mi slanciai, allora, ad abbracciare la persona che avevo
a fianco.Potei sentire davvero, in quella Luce, l’abbraccio del Signore: era Lui che mi abbracciava
per darmi la Sua pace, perché in quel momento io ero stata capace di perdonare e di togliere dal
mio cuore ogni offesa contro altre persone. Questo è ciò che Gesù vuole condividere quel momento
di gioia, in un abbraccio, per farci trovare la Sua Pace.

AL MOMENTO DELLA SANTA COMUNIONE
Arrivò il momento della Comunione dei Celebranti, e qui tornai a notare la presenza di tutti i
Sacerdoti, insieme al Monsignore.
Mentre egli si Comunicava, la Santa Vergine disse:
“Questo è il momento di pregare per il Celebrante e per i Sacerdoti che lo accompagnano.Ripeti
con Me: “Signore, Benedicili, Santificali, Aiutali, Purificali, Amali, abbine cura, sostienili con il
Tuo Amore…”.
Ricordatevi di tutti i Sacerdoti del Mondo, pregate per tutte le Anime Consacrate…”.
Catalina racconta:
Amati fratelli, questo è il momento in cui dobbiamo pregare, perché loro sono la Chiesa, come lo
siamo anche noi laici. Molte volte, i laici esigono molto dai Sacerdoti, però siamo incapaci di
pregare per loro, di capire che sono persone um
ane, di comprendere e apprezzare la solitudine che,
molto spesso, può circondare un Sacerdote.
Dobbiamo capire che i Sacerdoti sono persone come noi e che hanno bisogno di comprensione, di
assistenza, che hanno bisogno di affetto e di attenzioni da parte n
ostra, perché stanno dando la loro vita per ognuno di noi, come Gesù, Consacrandosi a Lui.
Il Signore vuole che la gente del “gregge”, che Dio ha affidato loro, preghi e aiuti il proprio
Pastore a santificarsi.
Un giorno o l’altro, quando saremo nell’Aldilà, comprenderemo la meraviglia, compiuta dal
Signore, nel darci dei Sacerdoti che ci aiutano a salvare la nostra Anima.
La gente cominciò ad uscire dai banchi per andare a Comunicarsi.
Era giunto il grande momento dell’incontro, della
“Comunione”
.
Il Signore mi disse:
“Aspetta un momento, voglio che tu osservi qualcosa…”.
Catalina racconta:
Spinta da un impulso interiore, diressi lo sguardo verso la persona che stava per ricevere la
Comunione sulla lingua dalla mano del Sacerdote.Devo chiarire che questa persona era una delle
signore del nostro
“Gruppo”
, che, la sera prima, non era riuscita a Confessarsi, ma che si era
Confessata questa mattina, prima della Santa Messa. Quando il Sacerdote ebbe posto la Sacra
Ostia sulla sua lingua, vi fu come un lampo di luce: quella luce, di colore bianco dorato intenso,
attraversò questa persona, prima dalla spalla e poi circondando la spalla, gli omeri e la testa.
Il Signore disse:
“È così che Io Mi compiaccio nell’abbracciare un’Anima, che viene a riceverMi, con il cuore puro!”.
Catalina racconta:
Il tono della voce di Gesù era quello di una persona felice. Io ero stupita nell’ammirare
quell’amica, che tornava al suo posto, circondata di luce, abbracciata dal Signore;.
Ho pensato alle meraviglie che noi, tante volte, perdiamo, perché andiamo a ricevere Gesù con le
nostre piccole o grandi mancanze, mentre dovrebbe essere solo una festa. Molte volte diciamo che
non vi sono Sacerdoti per Confessarsi spesso, ma il problema non consiste nel Confessarsi spesso,
il problema consiste nella nostra facilità a tornare a cadere nel male. D’altronde, così come ci
sforziamo di trovare un salone di bellezza o gli uomini un barbiere quando abbiamo una festa,
dobbiamo sforzarci anche di andare a cercare il Sacerdote quando abbiamo bisogno che vengano
tolte da noi tutte quelle cose sporche, e non avere la sfacciataggine di ricevere Gesù in qualsiasi
momento, con il cuore pieno di cose cattive.
Quando mi sono diretta a ricevere la Comunione, Gesù ripeteva:
“L’ultima Cena fu il momento di maggiore intimità con i Miei. In quell’ora dell’Amore, ho
istituito quello che agli occhi degli Uomini può sembrare la più grande pazzia: farMi prigioniero
d’Amore. Ho istituito l’Eucaristia!Ho voluto rimanere con voi, fino alla fine dei Secoli, perché il
Mio Amore non poteva sopportare che rimanessero orfani coloro che amavo più della Mia vita…”.
Catalina racconta:
Ricevetti quell’Ostia, che aveva un sapore particolare; era una mescolanza di sangue e incenso,
che mi inondò interamente. Provavo tanto Amore… che le lacrime scorrevano senza poterle
trattenere…
Quando ritornai al mio posto, mentre mi inginocchiavo, il Signore disse: “Ascolta…”.
Catalina racconta:
E in quel momento cominciai a sentire dentro di me le preghiere di una signora, che era seduta
davanti a me e che si era appena Comunicata.
Quello che diceva, senza aprire la bocca, era più o meno questo:
“Signore, ricordaTi che siamo alla fine del mese e che non ho i soldi per pagare l’affitto, la rata
della macchina, il collegio dei bambini, devi fare qualcosa per aiutarmi…
Per favore, fa che mio marito smetta di bere tanto, non posso sopportare più le sue ubriachezze, e
mio figlio minore perderà di nuovo l’anno, se non lo aiuti, questa settimana ha gli esami… e non
dimenticarTi della vicina, che deve cambiare casa, che lo faccia una buona volta, perché io non la
posso sopportare… ecc.”.
AL MOMENTO DELLA PREGHIERA FINALE
In quel momento, il Signor Arcivescovo disse:
“Preghiamo” .
Ovviamente, tutta l’Assemblea si alzò in piedi per la preghiera finale.
Gesù disse, con un tono triste: “
Ti sei resa conto? Non Mi ha detto neanche una volta che Mi ama, non una sola volta ha dato
segni di gratitudine per il dono che Io le ho fatto di far scendere la Mia Divinità fino alla sua
povera umanità, per elevarla fino a Me. Non una sola volta ha detto: “Grazie, Signore”. È stata
una litania di richieste… e sono così quasi tutti quelli che vengono a ricevermi”.“Io sono Morto
per Amore e sono Risuscitato. Per Amore, aspetto ognuno di voi e per Amore rimango con voi…
ma voi non vi rendete conto del fatto che Io ho bisogno del vostro Amore. Ricorda che Sono il
Mendicante d’Amore, in quest’ora sublime, per l’Anima”.
Catalina racconta:
Vi rendete conto, voi, che Egli, l’Amore, sta chiedendo il nostro Amore e che
noi non glieLo diamo? Ed evitiamo anche di andare a questo incontro con l’Amore degli Amori,
con l’unico Amore che Si dà in oblazione permanente.
AL MOMENTO DELLA BENEDIZIONE FINALE
Quando il Celebrante stava per dare la “Benedizione”, la Santissima Vergine parlò di nuovo e
disse:
“Fai attenzione, osserva bene… Invece di fare il Segno della Croce, voi fate uno ghirigoro.
Ricorda che questa Benedizione può essere l’ultima che ricevi, nella tua vita, dalla mano di un
Sacerdote. Tu non sai se, uscendo da qui, morirai o no, e non sai se avrai l’opportunità che un
altro Sacerdote ti dia una Benedizione.
Quelle Mani Consacrate ti stanno dando la Benedizione nel Nome della Santissima Trinità.
Pertanto, fai il Segno della Croce con rispetto e come se fosse l’ul
timo della tua vita”
[………. È questa la testimonianza che devo e voglio dare al mondo intero, per la maggior Gloria di Dio è per la salvezza di chiunque voglia aprire il proprio cuore al Signore. Affinché molte anime, consacrate a Dio, ravvivino il fuoco dell’amore per Cristo, sia quelle che hanno nelle loro mani il potere di farlo scendere sulla terra per essere nostro nutrimento, sia le altre, affinché perdano l’uso di riceverlo “per abitudine” e rivivano il meraviglioso stupore dell’incontro quotidiano con l’amore. Affinché i miei fratelli e sorelle laici di tutto il mondo vivano il più grande dei Miracoli con il cuore: la celebrazione della Santa Eucaristia.
Catalina Rivas
Missionaria laica del Cuore Eucaristico di Gesù
Fonte:http://www.lalucedimaria.it/le-sconvolgenti-rivelazioni-di-santa-catalina-rivas-sulla-santa-messa/