lunedì 18 agosto 2014

"Vi invito ad innamorarvi del Santissimo Sacramento dell'altare..."







Messaggio del 25 settembre 1995
"Cari figli! Oggi v'invito ad innamorarvi del Santissimo Sacramento dell'altare. Adoratelo, figlioli, nelle vostre parrocchie e così sarete uniti con tutto il mondo. Gesù vi diventerà amico e non parlerete di lui come di qualcuno che appena conoscete. L'unità con Lui sarà per voi gioia e diventerete testimoni dell'amore di Gesù, che ha per ogni creatura. Figlioli quando adorate Gesù siete vicini anche a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"


Messaggio del 15 marzo 1984
"Anche questa sera, cari figli, vi sono particolarmente riconoscente per essere venuti qui. Adorate senza interruzione il Santissimo Sacramento dell'altare. Io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. In quel momento si ottengono grazie particolari."

  Prova, all’adorazione, a seguire i consigli di Padre Slavko:
“ ... Introduci anche gli altri nella tua preghiera e parla di loro a Gesù. Parla di coloro che ami, ma anche di coloro che ti sono antipatici, che ti hanno fatto del male, che sono la causa della tua amarezza, rabbia e tristezza. Così crescerà il tuo amore per loro, la riconciliazione sarà possibile, la pace tornerà nel tuo cuore, comprenderai meglio gli altri e te stesso. Diventerai un uomo nuovo, capace di cambiare i rapporti sbagliati e di costruire i rapporti veri. Diventerai il testimone! Nell’Adorazione, il tuo rapporto con Gesù sarà sempre più profondo e intimo: Lo conoscerai sempre più, Lo amerai, e Lui ti darà forza per costruire rapporti nuovi, più umani, più belli, con gli altri.
Se pronunci queste parole semplici ... e metti in preghiera una persona che ti ha fatto del male  ... avverti piano piano che quella persona ti sta diventando di nuova amica ... e le parole che elaborava la tua mente, ora sono cambiate, non feriscono più, sono diventate dolci e la riconciliazione è possibile. Da provare!!!
 
Padre Slavko ti mette anche in guardia dalla PREGHIERA ATEA, quando con la preghiera non si cerca Dio, ma la soddisfazione di un tuo bisogno.

1. Una delle più belle definizioni della preghiera suona così: "La preghiera è vita con Dio nell'amore!" A noi cristiani ogni tanto rimproverano che le nostre invocazioni sono troppo rumorose, veloci, e che non dedichiamo loro il tempo necessario. Questo può anche essere vero.
Gesù ha severamente criticato la preghiera formale, quella delle labbra, incapace di cambiare la vita. Ha criticato anche la preghiera di richiesta, in quanto è solo la ricerca di ciò di cui abbiamo bisogno. Gesù ha paragonato questa preghiera con quella pagana, che non viene esaudita.
Infatti la nostra preghiera può essere veramen­te atea, cioè senza Dio. Questo succede quando nella preghiera cerchiamo quello che ci serve, ma non cerchiamo Dio e la Sua volontà. Gesù, infatti, premette che il Padre sa tutto quello di cui abbia­mo bisogno, che ci ama ed è pronto a donarci tutto; ci invita a cercare prima di tutto il Regno di Dio e la Sua giustizia e tutto il resto ci sarà dato in abbondanza.
Ciò non vuoi dire che non possiamo pregare Gesù per le nostre necessità, dire a Lui quello che ci opprime, cercare il Suo aiuto nelle difficoltà. Anzi, Egli stesso ci esorta: "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto!" (Mt 7,7-8).
Però se la nostra preghiera rimane ferma sulle richieste, allora essa è ATEA, perché non cerca Dio, ma solo i Suoi doni. Dio non vuole stare con noi solo quando abbiamo bisogno di Lui, ma vuole rimanere con noi sempre.
Molti cristiani vivono la crisi della preghiera. Sono convinti di non saper pregare e di non avere tempo per la preghiera. Ma la verità è un’altra. Essi cercano prima di risolvere in un altro modo i propri problemi, e se non ci riescono, allora provano con Dio. Come se Dio fosse un “pronto soccorso!”
Mentre se non hanno alcun bisogno, allora non hanno bisogno neanche di Dio e non Lo cercano.
Perciò si può dire che il vero problema della preghiera è il nostro rapporto con Dio, cioè la nostra Fede.
 
2. Esistono diverse forme e modi di pregare. Da noi è più espressiva la preghiera orale, con molte parole, testi e canti. Questo è bene, ma non soddisfa più il cuore dell’uomo d’oggi. Il cuore si riempie quotidianamente di informazioni varie, di immagini: ha bisogno della tranquillità e della pace per incontrarsi con Dio. Perciò il senso di tutte le parole, dei canti, delle invocazioni sta nel fatto che l’anima ed il cuore entrino in un nuovo ritmo, quello divino, per poter rimanere con Dio, nella pace.
La preghiera più adatta a questo scopo, è certamente quella di Adorazione. Mentre ogni nostra preghiera, come abbiamo detto, può diventare atea, perché in essa invece di cercare Dio cerchiamo i Suoi doni, l’Adorazione è qualcosa di particolare. Se dedico del tempo a Gesù adorandolo nel Santissimo Sacramento dell’Altare, allora io cerco Lui presente nel Sacramento, che è Emmanuele-Dio con noi. Non Lo cerco per i Suoi doni.
Se Lo adoro, vuol dire che cerco soprattutto Lui, Lo benedico e Lo ringrazio, Lo lodo e Lo esalto, perché Egli è il Signore. La fede e l’amore sono la condizione dell’Adorazione. Noi non riusciamo a trattenerci a lungo con la persona della quale non ci fidiamo, o non amiamo.
Questo vale anche per i nostri rapporti con Dio. La fiducia e l’amore crescono dimorando gli uni con gli altri. E quanto più cresce l’amore verso qualcuno, tanto meno abbiamo bisogno delle parole per capirci, e rimane sempre più spazio per il silenzio, che penetra nelle profondità del nostro cuore e della nostra anima e raggiunge la tranquillità “in Dio” e non nelle “cose” che Egli ha dato.
 
3. In questo tempo senza-Dio, caratterizzato dal materialismo e da varie idolatrie, che nella corsa frenetica distolgono il cuore umano dalla presenza divina, accade che molti cristiani si sentano vuoti dentro, soli, nella paura e nell’angoscia, senza la luce e senza una via d’uscita, nell’amarezza e nella sofferenza, senza vita interiore e senza un rapporto con Dio. In questo vuoto assoluto, l’Adorazione è di prima necessità. Riconoscere Dio nel proprio cuore, riservargli il primo posto, ascoltarLo, dimorare in Lui, riposare in Lui, creare lo spazio per Lui, collaborare con Lui servendosi dei Suoi doni, stare in ascolto e riconoscersi in Lui: questa è la necessità assoluta del cristiano d’oggi. Riconoscere Dio nelle Sue creature, accoglierLo con amore e collaborare con Lui, lo può solo chi sa adorarLo.
Con l’Adorazione cresce e si approfondisce sempre di più il rapporto con Dio Creatore e con sé stesso, come essere creato e donato, ma anche verso gli altri uomini e verso tutto il creato. Il fatto terribile che avvengono tanti conflitti parla da sé: l’uomo d’oggi si trova sulla via dell’autodistruzione. E tutto questo, perché si è allontanato da Dio, cioè dalla vita e dalla luce, dalla verità e dall’amore.
Il cuore umano non può rimanere tranquillo. Perciò aumenta la violenza e la distruzione.
Al mondo può capitare quello che succede al bambino che non ha sperimentato l’amore materno e paterno: ed allora lo cerca in tutti i modi, senza saper scegliere i mezzi, ma, anzi, distruggendo sé stesso e gli altri attorno a sé.
Il bambino cerca l’amore, ma in realtà respinge da sé gli altri e si trova nel circolo chiuso dei pro­pri desideri, ardendo dal desiderio dell’amore che non può ricevere dagli altri, perché essi si “difen­dono” da lui, lo respingono e non lo accettano. Il mondo d’oggi, su molti livelli, cercando in questa maniera Dio e la pace in Lui, rischia di autodistruggersi. La vita o il desiderio di vivere può darli solo Colui che ha creato la vita, ma solo se l’uomo, creatura di Dio, si abbandona completamente a Lui e Lo adora. Solo così, l’uomo si salva dalla perdizione e dalle minacce del male e si immerge nella luce meravigliosa della Presenza di Dio.
Nasce, così, la preghiera continua, la lode perenne a Dio: l’Adorazione?

 
4. La Regina della Pace, tramite i suoi insegnamenti e i messaggi, ha chiesto, con insistenza, di adorare Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Altare. Sentite: “Anche questa sera, cari figli, vi sono particolarmente riconoscente per essere venuti qui. Adorate senza interruzione il Santissimo Sacramento dell’Altare. Io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. In quel momento si ottengono grazie particolari” (15-3-1984).
La comunità parrocchiale, insieme ai pellegrini ha risposto a questo invito, rimanendo nell’Adorazione, tutti i giovedì dopo la messa vespertina nelle ore tarde di mercoledì e di sabato sera; La Cappella del Santissimo è sempre aperta per l’Adorazione continua.
Dal gruppo di preghiera guidato dalla Madonna tramite Jelena Vasilj, Nostra Signora ha chiesto l’Adorazione notturna ogni primo sabato del mese Molti gruppi di preghiera hanno capito e accolto questo messaggio e organizzano frequenti ore d’Adorazione. Alcuni trascorrono nella preghiera davanti al Santissimo le notti intere di ogni primo sabato del mese.
La comunità “Oasi della pace”, fondata dal sacerdote di Verona P. Gianni Sgreva, nella propria cappella di Bijakovici, si impone addirittura 1’Adorazione perpetua.
 
5. La Madonna non desidera solo che noi riscopriamo la presenza di Cristo nel Sacramento dell’Altare, ma vuole di più: che ovunque noi scopriamo la presenza di Dio e rimaniamo di continuo in un atteggiamento di adorazione. Soprattutto la Madonna desidera che gli uomini, gli uni negli altri, riconoscano il volto di Dio e che s amino a vicenda come Egli ama tutti in Gesù Cristo:“Cari figli! Oggi, come non mai, vi invito a prega re. La vostra vita diventi pienezza di preghiera. Senza amore, voi non potete pregare. Perciò vi invito pei prima cosa ad amare Dio, Creatore della vostra vita dopo riconoscerete ed amerete Dio in tutti, come Lu ama voi...” (25-11-1992).
 

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ISTRUZIONI PRATICHE
Caro amico!
 ....ti sarà utile leggere queste istruzioni pratiche, che ti aiuteranno nei momenti preziosi dedicati a Gesù, per rispondere coll’amore al Suo amore e con la tua presenza alla Sua presenza, perché è l’Emmanuele - Dio con noi.
 
1. Se da solo adori Gesù, allora, nel silenzio, medita i testi della Sacra Scrittura. Rifletti sui messaggi ri­portati qui per ogni ora di adorazione e prendi del tempo per tacere. Le brevi pause di meditazione, prima e dopo la lettura del testo, saranno un valido aiuto per entrare nella profondità dell’anima e incontrare Dio nascosto nel Sacramento che visiterà il nostro cuore e rimarrà con noi.
Noi viviamo in un tempo che ci inganna facilmente con le sue apparenze, che ci fa rimanere alla superficie della nostra coscienza e così diventiamo ciechi e sordi per tutto quanto succede in noi ed intorno a noi. II tuo cuore è stato creato per la pace e per la vita profonda e piena, è stato creato per la Parola di Dio. In questo tempo frenetico bisogna trattare con cura e delicatezza il proprio cuore, perché possa diventare il terreno fertile per il seme della Parola di Dio. Perciò trova il tempo e ripeti le invocazioni! La ripetizione non ti annoi!
Attraverso essa la Parola di Dio scenderà in ogni angolo dell’anima e del cuore, della coscienza e del subconscio e porterà frutto.
 
2.    Quando senti il bisogno di parlare con Gesù, di dirGli tutto quello che ti opprime e chi ti sta a cuore, allora mettiti a tacere e lascia parlare il tuo affetto. Prendi del tempo. Non c’è infatti alcun trucco. Si tratta dell’incontro con l’Amico che ti ascolta volentieri, che non ti giudica, che non ti rifiuta. Impara a dialogare con Lui! Impara ad ascoltarlo! Solo così si realizzerà un incontro personale.
 
3.    Non chiuderti in te stesso e non pensare solo a te. Introduci anche gli altri nella tua preghiera e parla di loro a Gesù. Parla di coloro che ami, ma anche di coloro che ti sono antipatici, che ti hanno fatto del male, che sono la causa della tua amarezza, rabbia e tristezza. Così crescerà il tuo amore per loro, la riconciliazione sarà possibile, la pace tornerà nel tuo cuore, comprenderai meglio gli altri e te stesso. Diventerai un uomo nuovo, capace di cambiare i rapporti sbagliati e di costruire i rapporti veri. Diventerai il testimone!
Nell’Adorazione, il tuo rapporto con Gesù sarà sempre più profondo e intimo: Lo conoscerai sempre più, Lo amerai, e Lui ti darà forza per costruire rapporti nuovi, più umani, più belli, con gli altri.
 
4.    Se invece l’Adorazione è comunitaria, allora fate insieme quello che è stato raccomandato per l’Adorazione individuale. Qualcuno, magari più esperto nella preghiera, guidi le invocazioni! Se è possibile cantare insieme, lo si faccia, ma che sia un canto conosciuto da tutti. Più adatte sono le invocazioni brevi che si possono ripetere più volte.
Non dimenticare: per ogni incontro c’è bisogno del tempo e dello spazio, delle parole e dei canti, del silenzio e della riflessione.
Quindi niente fretta, né quando preghi da solo né quando preghi con gli altri.
Deciditi completamente per Gesù, donaGli tutto te stesso e il tuo tempo! La fretta è un grande ostacolo per un incontro vero, sia con Dio che con gli uomini.
 
5.  Se è un Sacerdote a guidare l’ora d’Adorazione, allora sicuramente pregherà per la guarigione del corpo e dell’anima impartendo la Benedizione Eucaristica. Egli può pregare anche in silenzio, inserendo ogni tanto qualche invocazione cantata o qualche breve canto adatto alla preghiera di guarigione, per es. Kyrie Eleison. II Sacerdote può impartire la benedizione dall’altare, ma può anche passare tra la gente benedicendo col Santissimo, mentre tutti i presenti, inginocchiati, adorano in silenzio o cantano lodando e glorificando Gesù.
Si faccia tutto con grande dignità e raccoglimento, sia da parte del Sacerdote sia da parte dei fedeli. Si prenda il tempo necessario, perché l’anima di ogni adoratore possa immergersi nel mistero eucari­stico e incontrare Gesù che ricompenserà, secondo la volontà del Padre, con la guarigione del corpo e dell’anima e con l’abbondanza della Sua grazia.
 
6.  Certamente non sarà superfluo ricordare come dovrebbe essere il comportamento e il portamento del corpo durante l’Adorazione. La posizione più normale è quella “in ginocchio”. Ma la posizione della preghiera non deve essere fine a sé stessa, soprattutto quando diventa scomoda. È raccomandabile che ciascuno prenda quella posizione che l’aiuti a pregare meglio, a raccogliersi ed essere presente con il corpo e con il cuore. Questo significa che si può pregare o seduti o inginocchiati. Quando si entra nella Chiesa dove è esposto il Santissimo Sacramento dell’Altare, allora ci si inginocchia, poi in silenzio si raggiunge il posto adatto e quindi si assume la posizione più comoda in cui rimanere. L’atteggiamento esteriore è molto importante perché esprime i sentimenti interiori. Bisogna evitare che, con il portamento del corpo, sia ostacolata la respirazione normale, oppure che la spina dorsale si appesantisca troppo.
 
7.  Se nel gruppo di preghiera ci sono principalmente le stesse persone e non sono tante, allora si potrebbe anche, verso la fine dell’adorazione o all’inizio, dire qualche preghiera ispirata e spontanea, qualche ringraziamento, qualche lode e benedizione, ma sempre molto brevemente e senza obbligare. Bisogna assolutamente evitare le preghiere lunghe, e, soprattutto, i discorsi che somigliano alle omelie o alle catechesi. Sono molto efficaci le invocazioni brevi, pronunciate chiaramente perché tutti possano sentirle e ripeterle nel proprio cuore. Secondo la dinamica stessa del gruppo, dopo ogni invocazione, si lascia uno spazio riservato al silenzio. Queste invocazioni possono essere diverse una dall’altra, ma possono anche susseguirsi e completarsi, come quando facciamo un mazzolino di fiori, continuando sempre con il pensiero della preghiera precedente. Le invocazioni si possono dire l’una dopo l’altra, ma senza ripetizioni e senza forzature, con calma, devozione e dignità. Si possono interrompere con un canto adeguato.
 
8.  Ogni invocazione ed effusione dell’anima sia ispirata da fede profonda, dall’amore, dalla speranza e dalla esperienza positiva. Le invocazioni possono essere come dei sospiri ed effusioni delle sofferenze, delle paure, delle angosce, delle decisioni e delle consacrazioni. I gruppi con oltre 50 membri non sono adatti per questo tipo di adorazione, perché molti rimangono esclusi da una preghiera che vorrebbe coinvolgere tutti. Bisogna essere attenti anche al contenuto teologico della preghiera. II centro della preghiera deve essere la persona di Cristo, la fede nella Sua presenza e il dialogo con Lui. A Dio possiamo parlare con le nostre stesse parole, nate nella profondità del nostro cuore e ispirate dall’amore, ma possiamo usare anche le Sue parole, quelle della Sacra Scrittura.
 
9.   Per evitare le ripetizioni e per assicurare una migliore dinamica e ricchezza, è sempre bene incaricare qualcuno per organizzare e guidare l’Adorazione. E utile, subito all’inizio, preannunciare eventuali cambiamenti nel programma. Perché tutto quello che sarà offerto, ma non indicato prima, potrebbe dar luogo a critiche.
 
10. È utile anche trovarsi, ogni tanto, come gruppo, fuori dell’ora di adorazione, per discutere e parlare sulle esperienze, sulle eventuali difficoltà, ascoltare le proposte, risolvere i problemi esterni. Le esperienze positive di un membro arricchiscono gli altri del gruppo. La testimonianza dell’Amore di Dio illumina il cammino del gruppo e aiuta a capire se stessi e gli altri. Così crescono la comunione, l’amore e la fiducia reciproca. Quando qualcuno esprime i propri problemi, allora, bisogna comportarsi come con un tesoro affidato alla nostra custodia: non parlare di esso con nessuno fuori del gruppo.
Fonte:  http://www.divina-misericordia.eu/adorate-col-cuore-mio-figlio

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