martedì 17 giugno 2014

"SIAMO CANALI CHE PERMETTONO ALL' ACQUA DI DIFFONDERSI"


Tratto da una testimonianza di Marija di Medjugorje data nella chiesa di Rezzoaglio (genova) il 16 febbraio 1989

 Quando sono a Medjugorje non ho momenti liberi per me. Ci sono continuamente dei pellegrini che bussano alla porta della mia casa, dicendo che vogliono parlare con me, perché hanno un bambino malato, un marito che non crede e così via. Mi sono chiesta tante volte perché tutte queste persone vengono e ho trovato la risposta nel fatto che, quanto a me stessa, sono un nulla, ma soltanto uno strumento. Ho trovato un'espressione che mi dà un po' la fotografia di quel che sono: è l'immagine del tubo. Il tubo in se stesso è ben poca cosa, ma attraverso di esso l'acqua va lontanissima. Allo stesso modo, noi siamo come dei tubi che permettono all'acqua di diffondersi. Siamo cioè degli strumenti nelle mani di Dio, per mezzo dei quali egli opera. Dio non lo possiamo vedere, ma abbiamo, però, imparato a vederlo nelle persone che incontriamo e questa è una cosa molto importante per la nostra vita, perché, in questo modo impariamo a vivere non solo per noi stessi. Vivendo nell' egoismo siamo delle povere persone e ci illudiamo desiderando possedere questo o
quello, perché poi in realtà non abbiamo nulla.
Recentemente ho vissuto una bellissima esperienza, quando sono stata in America per un intervento chirurgico che ha subito mio fratello. 


"CHE VALORE HA TUTTO QUELLO CHE POSSEDIAMO, SE NON ABBIAMO DIO?"
È stata un' esperienza indimenticabile, perché ho incontrato numerose persone, persone che avevano tutto, ma che sono venute per avvicinarsi per incontrare la Madonna. Sono rimaste per alcune ore al freddo per pregare, perché sentivano questo bisogno di Dio. Ero in casa di alcuni miei amici, vicino alla quale vi era un grande spazio dove ho chiesto alla Madonna se potevo andare per 1'apparizione. La Madonna mi ha risposto di sì. In quel luogo, dove la Madonna è apparsa, sono venute giorno e notte moltissime persone per pregare e sono arrivati anche molti sacerdoti per confessare. Per il giorno dopo, che era domenica, erano programmati ancora una ottantina di pullman. Ho detto che dovevo partire e che non mi avrebbero trovato. Essi, però, hanno risposto che sarebbero venuti ugualmente, perché, per loro, la cosa più importante era di recarsi in pellegrinaggio, dove era apparsa la Madonna.
Ho riflettuto molto sulla fede che ha mosso tutta quella folla, ma nel medesimo tempo anche sul bisogno spirituale che avevano quelle persone che hanno tutto, ma hanno dimenticato Dio. Vivono in un grande benessere, hanno macchine, fabbriche e ospedali, ma in realtà non hanno nulla se non hanno Dio. Ecco, vorrei dire anche a voi che quando non siete con Dio, quando non avete Dio, non avete nulla. Che cos'è, infatti, un'automobile? Nulla! Solo un po' di lamiera. Che cosa sono i soldi? Carta! Che valore ha tutto quello che possediamo, quando non abbiamo Dio?
In tutti questi anni ho parlato con moltissimi giovani, ho avuto numerose esperienze di incontri con persone di ogni colore: gialli che arrivavano dalla Cina, neri che arrivavano dall' Africa e tanti altri.


DIO DA AD OGNUNO DONI DIVERSI MA TUTTI REALIZZANO UGUALMENTE LA SUA VOLONTÀ
In particolare ho vissuto una bellissima esperienza: quella riguardante una comunità di recupero di ragazzi drogati, che sono diventati miei amici. Al cuore di questa comunità c'è una suora, che per me è una persona grande, perché ha deciso di donare la vita a Dio in modo speciale e tante volte mi sono chiesta perché Dio scelga una persona in modo speciale. Non lo so perché ha scelto questa suora per questi drogati, perché ha scelto un sacerdote per questa parrocchia, perché ha scelto una persona per una famiglia. Poi ho capito che Dio dà dei doni diversi e che ognuno di noi, con i doni che ha ricevuto e nel posto dove è stato messo, può realizzare la volontà di Dio in vario modo.
Io, Marija, non posso vivere come Don Giannetto, che è il parroco di questa parrocchia. Non posso perché non sono un sacerdote, perché non sono nata qui, perché Dio non mi ha voluto qui. Dio, invece, mi ha voluto a Medjugorje e mi ha scelto come veggente ed è in questa luce che devo ogni giorno cercare la volontà di Dio e compierla.
Allo stesso modo ognuno di noi ha un compito che è diverso dall'altro, ma tuttavia ciascuno è chiamato su quel cammino di santità che la Madonna chiede a tutti noi. Ognuno di noi sarà responsabile per tutto quello che ha sentito, per tutto quello che ha detto, per la consacrazione e per la grazie ricevute, perché, quando un giorno ci incontreremo occhi negli occhi con Dio, sarà certamente una grande gioia, ma in quel momento anche una grande responsabilità che vedremo dietro le nostre spalle.


LA COSA PIÙ IMPORTANTE:PREGARE IN UNIONE CON LA MADONNA
Ho voluto questa sera comunicarvi la mia esperienza e dirvi che pregherò per ciascuno di voi. Non vi ricordo di nome o di viso e non so di dove siete e come vi chiamate, ma vi porterò tutti nella mia preghiera davanti alla Madonna. Questa è per me la cosa più importante: stare con la Madonna.
Voglio dirvi che anche per voi è giunto il momento di incominciare in questa valle, dove mi trovo perché sono stata impossibilitata a ritornare a Medjugorje. Dio però mi ha mandato qui. Questa sera avrei potuto restare nella casa dove mi trovo e magari andare a dormire, ma sono voluta venire qui. L'ho voluto e l'ho desiderato. Questo di "volere" e di "desiderare" è qualcosa che riguarda tutti noi.
Ho letto alcuni giorni fa un piccolo passo di Sant' Agostino dove lui dice che nella preghiera dobbiamo desiderare di incontrare Dio. Noi, a volte, siamo pigri e non abbiamo voglia di pregare,
ma dobbiamo saper dire: "Voglio pregare", "Voglio avere un contatto con Dio", magari formulando una preghiera spontanea e ringraziare dicendo: "Dio grazie perché mi hai creato". Queste sono le piccole preghiere che possiamo recitare in ogni momento, come dire anche: "Grazie, perché esiste mia madre. Grazie perché esiste mio padre". Oppure dire col cuore il "Padre nostro". Infatti, nel momento in cui sono entrato in contatto con Dio, allora, la nostra preghiera diventa sicuramente una preghiera col cuore. In questo modo la nostra preghiera non è più soltanto quella che abbiamo stabilito di recitare ad un'ora determinata, ad esempio alle sei, ma diventa una preghiera continua. Così possiamo pregare ventiquattro ore al giorno, perché anche il sonno può diventare preghiera, come pure il lavoro e perfino la guida della macchina. Tutta la vita può trasformarsi preghiera in unione con la Madonna, che è fra noi e Cristo. 

Fonte:  http://www.medjugorje.altervista.org/doc/marija//test-16021989.html

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