Gioia LIBARDONI (foto) è un’affermata attrice, produttrice e creatrice 
di eventi. Ero abituato ai suoi greetings da Los Angeles in occasione 
degli Oscar o a Venezia alla Mostra del Cinema, dopo essere passata per 
Cannes, o nelle sue varie partecipazioni in qualità di attrice, randagia
 e bellissima cittadina del mondo. 
Una  donna trentina calata in un mondo considerato spesso a torto tutto
 lustrini e paillettes, di luci della ribalta. Pochi giorni fa, Gioia ha
 visto un altro tipo di luce, e in esclusiva per la Voce del Trentino ci
 racconta la sua straordinaria esperienza:
Sei appena tornata da Medjugorje..
Sono andata a Medjugorje per la prima volta, non ci ero mai stata come non sono mai stata a Lourdes o a Fatima..
Sei andata da credente o da non credente, cosa cercavi?
Sono andata da credente ma non da religiosa, osservante o 
praticante..la fede l’ho sempre avuta, ma una fede sommessa, senza 
particolari fervori..Questa estate è stata per me una bellissima estate,
 e sono andata a Medjugorje con spirito di gratitudine per questa estate
 fatata come non passavo da anni. 
Così lunedì scorso 23 settembre siamo partiti con un pulmino da Verona 
alle 11 di mattina, con un gruppo di artisti che venivano da tutta 
Italia, eravamo in otto artisti. Era un viaggio organizzato da don Luigi
 Trappelli, parroco della parrocchia di Peschiera del Garda, che da 
quattro anni segue il mondo artistico con degli incontri a Roma, unendo 
arte e religione. 
Alle 21.15 di sera di lunedì scorso siamo così arrivati a Medjugorje, e
 siamo andati a dormire da Ante, il fratello di Vicka, una delle 
storiche veggenti di Medjugorje. Mentre stavamo cenando il fratello di 
Vicka è venuto a dirci: “ finite in fretta la cena che sta succedendo un
 miracolo: c’è una statuetta di gesso che raffigura la Madonna che si 
trova a casa di mia sorella che si è illuminata, sta emanando luce”. 
Siamo così andati di corsa a casa di Viscka, a due minuti a piedi dalla
 pensioncina di suo fratello Ante, e ci hanno fatti entrare in una 
stanza con la luce accesa, dove vi era una statua della Madonna tutta di
 gesso, che abbiamo osservato da molto vicino. Non era stata ritoccata 
né con lacche né con polveri, da come abbiamo potuto verificare. 
Spegnendo la luce, tutto il manto della Madonna era illuminato come 
fosse una lampada di casa tua. La cosa particolare è stata poi di 
giorno, perché mettendola al buio di giorno la Madonna non si 
illuminava. 
E’ un fenomeno che succede solo la sera. Poi siamo tornati nella nostra
 pensione e là ho conosciuto casualmente un gruppo di trentini che erano
 venuti con il pullman, mi sembra fossero di Ala e Rovereto, e anche 
loro avevano visto il fenomeno del mantello di luce in maniera del tutto
 casuale, come accaduto a noi. 
Mi piacerebbe rincontrarli, per ricordare con loro la straordinaria 
esperienza. Comunque sono poi tornata a vedere nuovamente la statua 
della Madonna sia martedì sera che mercoledì. 
Martedì sera aveva una luce fortissima, mercoledì sera aveva una luce 
più debole, quasi si stesse spegnendo. Mercoledì notte abbiamo 
incontrato Paolo Brosio che faceva delle fotografie, e sono curiosa di 
sapere se la Madonnina si è poi spenta del tutto. 
Potevate fotografare anche voi?
La cosa strana è stata che di notte abbiamo fatto delle fotografie sia 
lunedì che martedì. Lunedì nonostante il mantello fosse in piena luce 
dalle fotografie non si vedeva nulla. Martedì c’erano già le televisioni
 da tutto il mondo, e qualcosa si è visto, ma lunedì per chiunque abbia 
scattato delle foto non risultava nulla. Un fatto stranissimo. 
Martedì mattina abbiamo fatto la via crucis sul monte che sovrasta la 
cittadina, poi siamo andati a trovare una suora, suor Cornelia, che 
gestisce un orfanotrofio di 110 bambini e in più accudisce anziani 
abbandonati. In questo orfanotrofio lei fa incontrare i bambini con gli 
anziani, così i bimbi hanno i nonni e gli anziani i nipotini..
Suor Cornelia ha realizzato una struttura che funziona molto bene, è in
 gamba, e mi è rimasto impresso quello che ha detto: “La lingua non ha 
ossa ma le spezza”. E non una parola di tutto quello che ci ha detto è 
stata una perdita di tempo, e tra l’altro è difficilissimo incontrarla, 
la gente si prenota mesi prima. 
Poi abbiamo conosciuto un medico napoletano, una persona straordinaria,
 che anni fa era caduto in depressione, così aveva smesso di fare il 
medico, ma una volta guarito si è occupato di quindicimila adozioni di 
bimbi di Tchernobyl. Ora vive a Napoli con sua moglie e ha venti bambini
 in casa. 
Il medico e suor Cornelia ci hanno poi presentato a loro volta una 
signora anziana di Lecce, Lorenza, detta Enza, che da venticinque anni 
porta le stimmate. E’ la prima volta che vedo le stimmate, ne aveva 
sulla fronte e sulle mani, come Padre Pio. E’ una signora che quando ti 
avvicini profuma di rose in un modo pazzesco. 
E le veggenti?
Alle sette del giorno dopo siamo andati ad un incontro con Viscka. 
Viscka è una che spiega i fatti che accadono, parla della Madonna, 
interpreta le sue comunicazioni. 
Del mantello di luce dice che è un buon segno, che è un segno di 
speranza destinato particolarmente ai giovani, che vanno protetti come 
vanno protette le loro famiglie. L’interpretazione del messaggio mariano
 è che il male oggi attacca proprio i giovani e le famiglie dei 
giovani. 
Più tardi, casualmente, siamo riusciti ad entrare nella canonica della 
chiesa, e da una saletta siamo riusciti a seguire un incontro privato di
 Viscka con un gruppo ristretto di persone, e quando Vicka è uscita e ci
 ha visti ci ha fatto il segno dell’imposizione con le mani dicendo 
contemporaneamente delle preghiere.
Quindi abbiamo così ricevuto la protezione diretta da Viscka, una cosa 
difficilissima da avere così come è difficile ottenere dei colloqui 
privati con lei. 
Hai potuto parlare con lei?
Certo, non colloqui singoli ma con gli altri.
In che lingua?
Italiano, lei parla molto bene l’italiano. Anche la messa la fanno in 
italiano. Ci sono varie messe internazionali, con preti che traducono in
 tutte le lingue. 
C’è gente che arriva da tutto il mondo, migliaia e migliaia di persone,
 ma tutto è andato bene, la sera abbiamo rivisto la statua della Madonna
 che faceva luce, ed il giorno dopo ho visto Paolo Brosio, che era 
accorso subito. Ho così avuto modo di vedere la statua della Madonna sia
 di giorno che di notte, è una comune statua di gesso.
Non hai avuto l’impressione che possa aver subito un trattamento chimico con qualche sostanza fluorescente o fosforescente?
E’ quello che si stanno domandando tutti. Non c’è nulla sul mantello. 
L’ho osservata bene, toccata, baciata. Poi suor Cornelia ci ha anche 
regalato dei rosari fatti dai bambini. 
Con la croce di metallo del rosario ho toccato la statua di gesso. Non 
viene giù niente, è una comune statua di gesso, che però da pochi giorni
 si illumina e nemmeno poco. 
Che tipo di dialogo interiore hai colto sul posto?
Erano anni che non andavo a messa, tranne forse a quella di Natale. 
Sono arrivata per caso in un posto che avevo sentito solo nominare 
perché me ne parlava mia cugina, che durante la guerra che ha visto lo 
smembramento della ex-Jugoslavia era andata a fare volontariato proprio a
 Medjugorje. 
Don Luigi, che ci accompagnava, ha avuto una visione diversa, come se 
la Madonna, illuminandosi avesse portato la luce in un luogo di tenebre.
 Vicka ha avuto una diversa interpretazione del fenomeno. 
Ha spiegato che la Madonna si è illuminata, non ha lacrimato. Le 
lacrime sono un segno negativo del nostro operato. Il fatto che si sia 
illuminata vuol dire che c’è ancora speranza, e che non serve fare tante
 giaculatorie dalla mattina alla sera, ma due sole preghiere quotidiane 
dette con il cuore, insisteva proprio nello spiegare che le preghiere 
vanno dette con il cuore. Ho colto questo. 
Quando è successo il fenomeno della Madonna di gesso che si
 è improvvisamente illuminata eravate in tanti ad osservarlo? Era in 
quale casa?
La statua si trova nella vecchia casa di Vicka che ora è dedicata al 
culto. Lei non abita più lì. E’ un appartamento piccolino, dove ha 
dedicato una stanza alla Madonna di Lourdes, al crocefisso, ed un’altra 
stanza come luogo di preghiera. 
Quando è iniziato il fenomeno, lunedì sera, eravamo in pochi a vederlo,
 tra cui questo pullman di trentini, ma nel giro di poche ore si è 
sparsa la voce e quando siamo ritornati a notte fonda c’erano già più di
 due ore di coda per entrare nella casa e vedere la statua della 
Madonna. Il giorno dopo c’erano tre o più ore di coda e le televisioni 
di tutto il mondo.  
Sul posto c’era Paolo Brosio, che assieme a Claudia Koll ha avuto una 
conversione tra le più eclatanti del mondo dello spettacolo. L’hai 
conosciuto, che impressione ti ha fatto?. 
Brosio era già lì il giorno dopo a fotografare la Madonna. Mi ha dato 
l’impressione di una persona molto presa. Da come l’ho visto io è una 
persona appassionata nel documentare quello che succede. 
Hai intenzione di ritornare sul posto?
No, ora no. Sono incuriosita dagli altri posti di fede. Ma una cosa che
 mi hanno detto di Medjugorje e che non si riscontra da altre parti è 
che è un posto molto sereno, non vedi disperati con il fazzoletto in 
mano che piangono, ma gente serena. 
Ho incontrato un gruppo di settantenni signore newyorkesi tra le quali 
c’era una vecchia starlette di Brodway, ed erano sorridenti e felici. E 
poi i giovani tantissimi giovani. L’atmosfera che si respira a 
Medjugorje è allegra, festosa, per nulla drammatica. 
Da questa esperienza sei tornata rassicurata o con più dubbi?
Rassicurata. Prima la religione la vivevo come un concetto astratto, ho
 vissuto dieci anni a Roma, attaccata al Vaticano, ma non ho mai avuto 
un impatto così forte con la fede. 
Stando a Medjugorje è come se Maria fosse lì con te, esistesse 
veramente come persona, solo priva di corpo, una Maria che interagisce 
direttamente con la nostra vita. Mentre prima.. 
Mia cugina raccontandomi di Medjugorje aveva un incidenza sulla mia 
fede pari a zero, perché bisogna andarci di persona. E’un’esperienza 
fisica, non una cosa che puoi imparare dalle parole degli altri. 
Questa Madonna che si illumina è un fatto nuovo o un’esperienza già accaduta?
E’ la prima volta che questa statua di gesso vecchia di quarant’anni si illumina.
E Vicka che impressione ti ha fatto? Era sbalordita o dava tutto per scontato?
E’ una persona vivacissima, con l’occhio vivo, è instancabile. E quando
 arriva bacia e abbraccia tutti, più baci può dare più ne da. Per loro è
 tutto normale, la Madonna esiste e quindi è tutto normale. Anche Vicka 
tiene a dire che lei è una persona normale che ha solamente avuto un 
destino diverso. Ma quello che ho visto mi ha cambiato per sempre.
Mario Garavelli 

intanto le chiese sono sempre vuote , che fine fanno i pellegrini quando ritornano da Medjugorie ' ?
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