mercoledì 11 giugno 2014

Medjugorje è un’esperienza fisica, non una cosa che puoi imparare dalle parole degli altri.

Gioia LIBARDONI (foto) è un’affermata attrice, produttrice e creatrice di eventi. Ero abituato ai suoi greetings da Los Angeles in occasione degli Oscar o a Venezia alla Mostra del Cinema, dopo essere passata per Cannes, o nelle sue varie partecipazioni in qualità di attrice, randagia e bellissima cittadina del mondo. 
Una  donna trentina calata in un mondo considerato spesso a torto tutto lustrini e paillettes, di luci della ribalta. Pochi giorni fa, Gioia ha visto un altro tipo di luce, e in esclusiva per la Voce del Trentino ci racconta la sua straordinaria esperienza:
Sei appena tornata da Medjugorje..
Sono andata a Medjugorje per la prima volta, non ci ero mai stata come non sono mai stata a Lourdes o a Fatima..
Sei andata da credente o da non credente, cosa cercavi?
Sono andata da credente ma non da religiosa, osservante o praticante..la fede l’ho sempre avuta, ma una fede sommessa, senza particolari fervori..Questa estate è stata per me una bellissima estate, e sono andata a Medjugorje con spirito di gratitudine per questa estate fatata come non passavo da anni. 
Così lunedì scorso 23 settembre siamo partiti con un pulmino da Verona alle 11 di mattina, con un gruppo di artisti che venivano da tutta Italia, eravamo in otto artisti. Era un viaggio organizzato da don Luigi Trappelli, parroco della parrocchia di Peschiera del Garda, che da quattro anni segue il mondo artistico con degli incontri a Roma, unendo arte e religione. 
Alle 21.15 di sera di lunedì scorso siamo così arrivati a Medjugorje, e siamo andati a dormire da Ante, il fratello di Vicka, una delle storiche veggenti di Medjugorje. Mentre stavamo cenando il fratello di Vicka è venuto a dirci: “ finite in fretta la cena che sta succedendo un miracolo: c’è una statuetta di gesso che raffigura la Madonna che si trova a casa di mia sorella che si è illuminata, sta emanando luce”. 
Siamo così andati di corsa a casa di Viscka, a due minuti a piedi dalla pensioncina di suo fratello Ante, e ci hanno fatti entrare in una stanza con la luce accesa, dove vi era una statua della Madonna tutta di gesso, che abbiamo osservato da molto vicino. Non era stata ritoccata né con lacche né con polveri, da come abbiamo potuto verificare. 
Spegnendo la luce, tutto il manto della Madonna era illuminato come fosse una lampada di casa tua. La cosa particolare è stata poi di giorno, perché mettendola al buio di giorno la Madonna non si illuminava. 
E’ un fenomeno che succede solo la sera. Poi siamo tornati nella nostra pensione e là ho conosciuto casualmente un gruppo di trentini che erano venuti con il pullman, mi sembra fossero di Ala e Rovereto, e anche loro avevano visto il fenomeno del mantello di luce in maniera del tutto casuale, come accaduto a noi. 
Mi piacerebbe rincontrarli, per ricordare con loro la straordinaria esperienza. Comunque sono poi tornata a vedere nuovamente la statua della Madonna sia martedì sera che mercoledì. 
Martedì sera aveva una luce fortissima, mercoledì sera aveva una luce più debole, quasi si stesse spegnendo. Mercoledì notte abbiamo incontrato Paolo Brosio che faceva delle fotografie, e sono curiosa di sapere se la Madonnina si è poi spenta del tutto. 
Potevate fotografare anche voi?
La cosa strana è stata che di notte abbiamo fatto delle fotografie sia lunedì che martedì. Lunedì nonostante il mantello fosse in piena luce dalle fotografie non si vedeva nulla. Martedì c’erano già le televisioni da tutto il mondo, e qualcosa si è visto, ma lunedì per chiunque abbia scattato delle foto non risultava nulla. Un fatto stranissimo. 
Cos’altro avete fatto a Medjugorje?
Martedì mattina abbiamo fatto la via crucis sul monte che sovrasta la cittadina, poi siamo andati a trovare una suora, suor Cornelia, che gestisce un orfanotrofio di 110 bambini e in più accudisce anziani abbandonati. In questo orfanotrofio lei fa incontrare i bambini con gli anziani, così i bimbi hanno i nonni e gli anziani i nipotini..
Suor Cornelia ha realizzato una struttura che funziona molto bene, è in gamba, e mi è rimasto impresso quello che ha detto: “La lingua non ha ossa ma le spezza”. E non una parola di tutto quello che ci ha detto è stata una perdita di tempo, e tra l’altro è difficilissimo incontrarla, la gente si prenota mesi prima. 
Poi abbiamo conosciuto un medico napoletano, una persona straordinaria, che anni fa era caduto in depressione, così aveva smesso di fare il medico, ma una volta guarito si è occupato di quindicimila adozioni di bimbi di Tchernobyl. Ora vive a Napoli con sua moglie e ha venti bambini in casa. 
Il medico e suor Cornelia ci hanno poi presentato a loro volta una signora anziana di Lecce, Lorenza, detta Enza, che da venticinque anni porta le stimmate. E’ la prima volta che vedo le stimmate, ne aveva sulla fronte e sulle mani, come Padre Pio. E’ una signora che quando ti avvicini profuma di rose in un modo pazzesco. 
E le veggenti?
Alle sette del giorno dopo siamo andati ad un incontro con Viscka. Viscka è una che spiega i fatti che accadono, parla della Madonna, interpreta le sue comunicazioni. 
Del mantello di luce dice che è un buon segno, che è un segno di speranza destinato particolarmente ai giovani, che vanno protetti come vanno protette le loro famiglie. L’interpretazione del messaggio mariano è che il male oggi attacca proprio i giovani e le famiglie dei giovani. 
Più tardi, casualmente, siamo riusciti ad entrare nella canonica della chiesa, e da una saletta siamo riusciti a seguire un incontro privato di Viscka con un gruppo ristretto di persone, e quando Vicka è uscita e ci ha visti ci ha fatto il segno dell’imposizione con le mani dicendo contemporaneamente delle preghiere.
Quindi abbiamo così ricevuto la protezione diretta da Viscka, una cosa difficilissima da avere così come è difficile ottenere dei colloqui privati con lei. 
Hai potuto parlare con lei?
Certo, non colloqui singoli ma con gli altri.
In che lingua?
Italiano, lei parla molto bene l’italiano. Anche la messa la fanno in italiano. Ci sono varie messe internazionali, con preti che traducono in tutte le lingue. 
C’è gente che arriva da tutto il mondo, migliaia e migliaia di persone, ma tutto è andato bene, la sera abbiamo rivisto la statua della Madonna che faceva luce, ed il giorno dopo ho visto Paolo Brosio, che era accorso subito. Ho così avuto modo di vedere la statua della Madonna sia di giorno che di notte, è una comune statua di gesso.
Non hai avuto l’impressione che possa aver subito un trattamento chimico con qualche sostanza fluorescente o fosforescente?
E’ quello che si stanno domandando tutti. Non c’è nulla sul mantello. L’ho osservata bene, toccata, baciata. Poi suor Cornelia ci ha anche regalato dei rosari fatti dai bambini. 
Con la croce di metallo del rosario ho toccato la statua di gesso. Non viene giù niente, è una comune statua di gesso, che però da pochi giorni si illumina e nemmeno poco. 
Che tipo di dialogo interiore hai colto sul posto?
Erano anni che non andavo a messa, tranne forse a quella di Natale. Sono arrivata per caso in un posto che avevo sentito solo nominare perché me ne parlava mia cugina, che durante la guerra che ha visto lo smembramento della ex-Jugoslavia era andata a fare volontariato proprio a Medjugorje. 
Don Luigi, che ci accompagnava, ha avuto una visione diversa, come se la Madonna, illuminandosi avesse portato la luce in un luogo di tenebre. Vicka ha avuto una diversa interpretazione del fenomeno. 
Ha spiegato che la Madonna si è illuminata, non ha lacrimato. Le lacrime sono un segno negativo del nostro operato. Il fatto che si sia illuminata vuol dire che c’è ancora speranza, e che non serve fare tante giaculatorie dalla mattina alla sera, ma due sole preghiere quotidiane dette con il cuore, insisteva proprio nello spiegare che le preghiere vanno dette con il cuore. Ho colto questo. 
Quando è successo il fenomeno della Madonna di gesso che si è improvvisamente illuminata eravate in tanti ad osservarlo? Era in quale casa?
La statua si trova nella vecchia casa di Vicka che ora è dedicata al culto. Lei non abita più lì. E’ un appartamento piccolino, dove ha dedicato una stanza alla Madonna di Lourdes, al crocefisso, ed un’altra stanza come luogo di preghiera. 
Quando è iniziato il fenomeno, lunedì sera, eravamo in pochi a vederlo, tra cui questo pullman di trentini, ma nel giro di poche ore si è sparsa la voce e quando siamo ritornati a notte fonda c’erano già più di due ore di coda per entrare nella casa e vedere la statua della Madonna. Il giorno dopo c’erano tre o più ore di coda e le televisioni di tutto il mondo.  
Sul posto c’era Paolo Brosio, che assieme a Claudia Koll ha avuto una conversione tra le più eclatanti del mondo dello spettacolo. L’hai conosciuto, che impressione ti ha fatto?. 
Brosio era già lì il giorno dopo a fotografare la Madonna. Mi ha dato l’impressione di una persona molto presa. Da come l’ho visto io è una persona appassionata nel documentare quello che succede. 
Hai intenzione di ritornare sul posto?
No, ora no. Sono incuriosita dagli altri posti di fede. Ma una cosa che mi hanno detto di Medjugorje e che non si riscontra da altre parti è che è un posto molto sereno, non vedi disperati con il fazzoletto in mano che piangono, ma gente serena. 
Ho incontrato un gruppo di settantenni signore newyorkesi tra le quali c’era una vecchia starlette di Brodway, ed erano sorridenti e felici. E poi i giovani tantissimi giovani. L’atmosfera che si respira a Medjugorje è allegra, festosa, per nulla drammatica. 
Da questa esperienza sei tornata rassicurata o con più dubbi?
Rassicurata. Prima la religione la vivevo come un concetto astratto, ho vissuto dieci anni a Roma, attaccata al Vaticano, ma non ho mai avuto un impatto così forte con la fede. 
Stando a Medjugorje è come se Maria fosse lì con te, esistesse veramente come persona, solo priva di corpo, una Maria che interagisce direttamente con la nostra vita. Mentre prima.. 
Mia cugina raccontandomi di Medjugorje aveva un incidenza sulla mia fede pari a zero, perché bisogna andarci di persona. E’un’esperienza fisica, non una cosa che puoi imparare dalle parole degli altri. 
Questa Madonna che si illumina è un fatto nuovo o un’esperienza già accaduta?
E’ la prima volta che questa statua di gesso vecchia di quarant’anni si illumina.
E Vicka che impressione ti ha fatto? Era sbalordita o dava tutto per scontato?
E’ una persona vivacissima, con l’occhio vivo, è instancabile. E quando arriva bacia e abbraccia tutti, più baci può dare più ne da. Per loro è tutto normale, la Madonna esiste e quindi è tutto normale. Anche Vicka tiene a dire che lei è una persona normale che ha solamente avuto un destino diverso. Ma quello che ho visto mi ha cambiato per sempre.
Mario Garavelli 

1 commento:

  1. intanto le chiese sono sempre vuote , che fine fanno i pellegrini quando ritornano da Medjugorie ' ?

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